VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli
Provincia di Vercelli, Vercelli Città

La scuola, lo sappiamo, è “aperta al mondo”, ma forse spesso non pensiamo che “mondo” sia anche la realtà carceraria; eppure il carcere “ci appartiene”, è “territorio della città”  e, con questa consapevolezza, gli studenti dell’Istituto “Lagrangia”, accompagnati dai docenti, si sono recati presso la Casa Circondariale di Vercelli, per “conoscere” e provare a riflettere proprio su questa “parte di territorio” che è “parte del mondo”.

Il Progetto, attivo da parecchi anni presso alcuni indirizzi liceali dell’Istituto, denominato “Orientamenti formativi: vite e vissuti”, vuole far conoscere in modo consapevole, la realtà carceraria, il “mondo” detentivo, le implicazioni sociali, i “trattamenti” alla luce dell’art 27 della Costituzione Italiana, ma anche i pregiudizi, l’umano oltre il reato, la risocializzazione…

E con questa consapevolezza, che gli studenti delle classi  5 Ab liceo classico, 5 Liceo economico sociale e 5  musicale, accompagnati dai docenti prof.ssa Acide Elisabetta (referente del progetto), Buffa Gianna, Fais Anita, Maffei Paola, si sono recati nella mattina del giorno 10 aprile, in visita alla struttura della Casa Circondariale, ma soprattutto per “conoscere” e dialogare con alcuni ospiti dell’Istituto.

Il progetto è reso possibile dalla proficua e puntuale collaborazione che si intrattiene con l’Area educativa carceraria, in particolare con la Dott.ssa Climaco Valeria, la sensibilità del Direttore del Carcere Dott. Rempiccia Giovanni , la disponibilità degli agenti di Polizia Penitenziaria e il Magistrato del Tribunale di Sorveglianza, con il Dipartimento Penitenziario.

Un “investimento educativo” delle Istituzioni in sinergia, che in rete, investono sulla prevenzione, sullo sviluppo dello spirito critico, sulla conoscenza oltre il pregiudizio

La libertà contro tutte le dipendenze, la responsabilità, il rispetto delle regole, il concetto di rieducazione, risocializzazione, reinserimento, ma anche le opere di misericordia, il senso di umanità, la solidarietà, i problemi sociali… un progetto che coinvolge diversi aspetti e temi di interesse civico ed etico, per fornire agli studenti alcuni spazi di conoscenza e riflessione, di analisi del valore della persona, della responsabilità, del superamento del pregiudizio, per essere cittadini informati, consapevoli.

Ore di lezioni in classe, approfondimenti, ma anche dialogo preparatorio con la Dott.ssa Climaco, che ha condotto gli studenti, con perizia, competenza e passione che deriva dall’esperienza educativa nella Casa Circondariale, condotta sempre all’insegna del senso di umanità e dell’importanza dell’educazione, alla conoscenza dell’importanza dei programmi trattamentali presenti nella struttura.

La mattinata ha offerto agli studenti spazi di riflessione e di comprensione, elementi importanti per “farsi appartenere” una realtà che “appartiene” a tutti noi come cittadini, come persone.

Dopo la visita alla struttura, alle sezioni, agli spazi dedicati alle attività trattamentali, la giornata si è conclusa con l’incontro con i detenuti; momento atteso e di impatto emotivo importante.

Grazie all’impegno degli agenti di Polizia Penitenziaria in servizio, dell’area educativa che vogliamo ricordare è formata dalla Dott.ssa Climaco, dal Dott. Galazzo, dalla Dott.ssa Pisani, dalla Dott.ssa Giuditta Pontini, che hanno accompagnato e guidato studenti e docenti alla “scoperta” del “mondo carcere”, l’incontro con i “protagonisti”.

Momento di condivisione di storie e di vite, intreccio di parole e di domande… così commenta la docente referente prof.ssa Acide Elisabetta: “ Gli ospiti della Casa Circondariale ci hanno regalato con i loro racconti, un “pezzo” della loro vita, preziosa occasione di riflessione per tutti.

Giovani e meno giovani, con condanne diverse, ma con un unico filo conduttore: la sofferenza per la privazione della libertà, accompagnata dai rimpianti, dal coinvolgimento degli affetti familiari,dai rimorsi per gli errori commessi, l’incognita del futuro, il pensiero al passato, ma anche la “voglia di riscatto”, il desiderio di ricominciare, l’impegno per il futuro, la speranza di riappropriarsi della propria vita in modo nuovo… una lezione di vita che sono sicura, farà germogliare negli studenti nuove consapevolezze ed elementi significativi di revisione e riflessione sulle scelte e sull’importanza della responsabilità nelle azioni”.

Nell’incontro, gli ospiti detenuti, hanno raccontato ai ragazzi che è nel rispetto delle regole che si conquista la propria autonomia, hanno spiegato la necessità di chiedere aiuto quando ci si trova in difficoltà, hanno sollecitato allo studio, all’impegno, al lavoro serio e onesto.

Non sono mancati momenti di commozione nei racconti appassionati delle storie: la dipendenza dalle droghe, dall’alcol, la non accettazione dei rifiuti, il desiderio di possesso, che hanno condotto molti di loro dietro le sbarre e la vita, in seguito, non sarà più la stessa.

Hanno spiegato come si vive in carcere, quanto è difficile far “passare il tempo”, ma anche l’importanza della comprensione dell’errore, l’importanza delle attività lavorative e di momenti di riflessione, dell’aiuto degli educatori e degli psicologi, delle famiglie e del cappellano del carcere.

Importante sentire la viva voce degli studenti che hanno partecipato alla visita.

Così commenta Sofia:

Ho trovato la visita presso la casa circondariale di Vercelli molto educativa, che ci ha mostrato una realtà diversa e che non avremmo potuto conoscere in altro modo. Ho trovato interessante come tutti i detenuti che abbiamo incontrato e con cui abbiamo parlato abbiano ammesso i propri errori e affermato che stanno cercando di migliorare.

Inoltre, tutti hanno cercato di evidenziare soprattutto gli aspetti positivi, senza ribadire il cliché del carcere come posto solo di detenzione, ma anche di ri-educazione.

Un’altra cosa che mi ha stupito è stata come tutti i detenuti, che non abbiamo visto di persona ma che ci hanno parlato dalle finestre delle camere di pernottamento, ci esortassero a studiare e acculturarci, per non commettere i loro stessi errori. 

È stata un’esperienza particolare e pesante, ma importante da affrontare.”

Prosegue Giulio:

Oggi è stata una giornata caratterizzata da un insieme di timore e curiosità, poiché siamo andati a visitare il luogo in cui si trovano gli “ultimi” della nostra società.

Come “ultimi” non intendo le persone appartenenti a un ceto sociale basso, ma coloro che, in seguito a un reato commesso, hanno perso la famiglia, la reputazione e la libertà personale.  Particolarmente emblematiche sono state le parole pronunciate dai detenuti, i quali ci hanno fatto provare, almeno indirettamente, le sensazioni che hanno avuto nell’affrontare questo percorso di riscoperta della “luce” della libertà.

Questa visita, inoltre, ci è servita a mitigare il pregiudizio sbagliato secondo cui tutti i carcerati vengano considerati esseri caratterizzati da un’immensa malvagità.

Concludo ringraziando tutti coloro che ci hanno proposto questa attività, non solo di educazione civica, ma anche di “umanità”.

Ora la parola a Giulia:

“La visita di questa mattina presso la Casa Circondariale di Vercelli è stata un’esperienza che personalmente mi ha molto toccata. Vedere da vicino una realtà così lontana dalla nostra quotidianità porta a riflettere sull’importanza di seguire sempre la via corretta senza farsi trascinare in circostanze sbagliate e sul valore della libertà per noi esseri umani.

Mi ha colpito vedere come i detenuti si siano preparati a raccontare la loro storia e quanto tenessero a mandare un messaggio che potesse arrivare nel modo giusto a noi ragazzi”.

Ancora una testimonianza, di un’altra ragazza che si chiama Giulia:

“Visitare una Casa Circondariale ha una profonda valenza morale: significa riconoscere l’umanità di chi sta scontando una pena, al di là del reato commesso.

È un gesto che promuove l’empatia, il rispetto della dignità umana e la possibilità di riscatto.

In un contesto spesso segnato da giudizi di valore e marginalità, la visita ed il colloquio con alcuni detenuti rappresenta un segnale concreto di attenzione, di giustizia che non si limita alla punizione, ma si apre alla speranza e alla riabilitazione.”

Al rientro in classe ancora una riflessione da parte della 5 A Liceo Economico Sociale:

Oggi la nostra classe ha avuto la possibilità e la fortuna di ottenere un incontro ravvicinato con i detenuti della Casa Circondariale di Vercelli al fine di porgere la nostra vicinanza alle persone che stanno cercando di riabilitarsi scontando una pena, lunga o corta che sia.

La visita è stata senz’altro interessante e formativa ma soprattutto profonda e introspettiva poiché l’opinione pubblica molto spesso non è conoscenza di ciò che realmente succede in questa istituzione totale, ed è per questo che noi, 5ª A LES, ci facciamo portavoce al fine di confutare il pensiero pubblico inerente alla colpevolezza e all’apparente errata giustizia nel valutare i loro crimini.

Cerchiamo di diffondere la giustizia e la corretta conoscenza del nostro sistema carcerario secondo il dettato Costituzionale”.

“Fare scuola” e “conoscere il mondo” è allora “aprire le menti”, è “aprire al mondo”, è donare ricchezza culturale ed umana, è far “uscire” dagli stereotipi e pregiudizi, per “aprirsi” all’umano.

I progetti di educazione civica a scuola, sono molti e tutti importanti perché accompagnano allo sviluppo della persona nella sua identità di cittadino consapevole ed attivo, allo sviluppo della cultra della legalità e della responsabilità, alla consapevolezza che la Costituzione traccia un “percorso” e sostiene il nostro essere uomini, donne, persone, cittadini, ma soprattutto, ci “guida” affinchè il futuro sia espressione di quei valori fondamentali che tutti dovremmo conoscere e praticare.

Provincia di Vercelli, Vercelli Città

Per gli studenti iI viaggio di istruzione è il “tempo dell’attesa e delle aspettative” dei mesi scolastici… (in linea di massima, da settembre in primavera), ed anche per i docenti, l’organizzazione dei viaggi di istruzione, comporta tempo, fatica ed impegni, perché esse sono molto più di semplici “gite fuori porta”, costituiscono un momento educativo e formativo importante e costitutivo del percorso che gli studenti conducono.

Per chi nei viaggi di istruzione “ci crede”, essi costituiscono una preziosa occasione di crescita personale, una finestra aperta sul mondo, un’occasione per acquisire consapevolezza, apprendere nuove culture e creare legami significativi e non ultimo, prezioso momento di nuovi apprendimenti.

E dunque, accompagnati dalle docenti Porf.ssa Acide Elisabetta, prof.ssa Boccalini Marta e prof.ssa Maffei Paola, il viaggio, i cui protagonisti sono stati 33 studenti, ha avuto come meta la Regione Campania.

Il viaggio intrapreso dalle classi 1 AB liceo classico e 2 B liceo classico dell’IIS “Lagrangia” nella regione Campania, nel periodo 10-14 marzo 2025, è stata ancora di più un’esperienza “speciale”: una occasione per coniugare un’attività progettuale con il viaggio di Istruzione.

La docente referente dell’attività progettuale prof.ssa Acide Elisabetta, che da qualche anno organizza il progetto “Ciak… si gita”, in collaborazione con diversi colleghi dell’Istituto, ne è convinta: “Questo particolare progetto, che richiede molto impegno e disponibilità, investimento di risorse umane e professionali, credo, possa costituire per gli studenti, un momenti importante di crescita personale, istruzione attiva, scambio culturale e di competenze, che aiutano gli studenti a “mettersi in gioco” su situazioni che possono far acquisire abilità e rafforzare il percorso personale”.

I viaggi di istruzione spingono gli studenti fuori dalla loro “zona di comfort”, li sfidano ad adattarsi a nuovi ambienti e a prendere decisioni autonome, ad imparare attraverso l’esperienza diretta, ad acquisire una comprensione più profonda e tangibile di ciò che studiano in classe, a creare legami socializzanti e di amicizia.

In questo particolare progetto, docenti e studenti si sono confrontati con la scrittura di una sceneggiatura, che in questa edizione, ha visto il lavoro su due “livelli”: sotto la guida sapiente e competente della docente prof.ssa Boccalini, gli studenti della classe 1 AB liceo classico, si sono impegnati nella lettura della tragedia di Sofocle, Antigone, realizzando una selezione di brani, dopo la lettura e la comprensione, che ha evidenziato le parti significative dell’opera.

La docente prof.ssa Boccalini, inoltre, ha curato la parte teatrale della recitazione, aiutando gli studenti a percorrere le strade della dizione, dell’espressività, della interpretazione autentica.

Davvero un’esperienza importante.

La docente prof.ssa Boccalini Marta, afferma: È stata un’esperienza interessante come l’altra volta con Lisistrata, ma sempre diversa, perché i ragazzi ogni volta ci e si pongono davanti a situazioni sempre differenti. Un progetto bellissimo, di grande valenza sotto i più disparati aspetti, dalla didattica all’educazione civica, dal rapporto con sé a quello con gli altri studenti e i docenti.”

La classe 2 B liceo classico ed alcuni studenti del corso liceo classico giuridico, guidati dalla docente prof.ssa  Elisabetta Acide, in collaborazione con i docenti del Consiglio di Classe che hanno fornito il sostegno e la partecipazione anche come “attori”(prossimamente sarà pubblicato il cortometraggio che parteciperà all’edizione 2025 del Film Festival per la scuola della Regione Campania), hanno invece creato una “riflessione” giuridica, politica ed etica, della tragedia, per un percorso di “integrazione” della sceneggiatura verso una sua “attualizzazione”.

Antigone come figura e simbolo di libertà e di amore, ha fornito un’occasione per l’analisi dei conflitti contemporanei in diversi ambiti.

Impegnativa la scelta, soprattutto perché le classi frequentano il percorso del biennio (ex ginnasio), tuttavia la “sfida” ha percorso, nei mesi scolastici, un itinerario di approfondimento, nel quale, guidati dai docenti, ha portato all’ elaborazione di una sceneggiatura condivisa, che ha visto la sua realizzazione nella splendida cornice di Palinuro.

Guidati dal regista professionista ed affermato a livello internazionale, Gianni Petrizzo, assistito dai collaboratori, ma soprattutto dagli studenti che oltre ad attori, si sono “improvvisati” aiuto-registra, cine-operatori, truccatori…

Anche la prof.ssa Maffei, che ha supportato le docenti con le classi riconosce l’importanza dell’attività: “L’attività è stata una importante occasione per conoscere il mondo del cinema, che spero i ragazzi possano ricordare nel tempo, ma soprattutto possano trarre dall’esperienza una preziosa occasione formativa”.

Ed accanto all’esperienza ricca del progetto “Ciak… si gita!” a Palinuro, tra acque cristalline e scorsi mozzafiato, gli studenti hanno potuto apprezzare, con il supporto di guide del territorio specializzate, i siti archeologici di Pompei, Paestum, Ercolano, la magnifica città di Napoli con le sue sfaccettature e colori, chiese, centro storico e piazze, la meravigliosa escursione sul Vesuvio con l’affaccio al cratere… insomma un’esperienza che, dicono in molti: “ricorderemo per sempre”.

E questo grazie all’Istituto guidato dal Dirigente Scolastico Dott. Graziano Giuseppe che accoglie sempre con entusiasmo progetti e proposte, che possono fornire a ragazze e ragazzi momenti preziosi di crescita per la loro formazione umana, sociale e culturale.

Nel mese di settembre sarà pubblicato il cortometraggio che parteciperà alla 16esima edizione del Festival per la scuola: “ciak…si gita!”.

Un’esperienza ricca di didattica esperienziale, dove azione e sperimentazione trovano una collocazione arricchente per il percorso scolastico intrapreso, dove anche attraverso esperienza cognitiva, sensoriale ed emotiva, si cresce e si arricchisce il proprio bagaglio culturale.

Posted in Scuola e Università

Questo è un contenuto premium riservato agli abbonati.

Non sei ancora abbonato?

Abbonati!

Sei già abbonato? Accedi

Ancora un appuntamento all’ Istituto di Istruzione Superiore “Lagrangia” di Vercelli, presso la sede di Via Duomo, per le classi 3 A e AB Liceo classico, 3 A e 3B Liceo Economico e Sociale.

Ospiti graditi dell’Istituto la Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta della Compagnia di Vercelli del Nucleo Operativo Radiomobile, nelle figure del comandate maresciallo capo Luigi Cascardo del tenente Veronica Talluto comandante del nucleo investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Vercelli, il maresciallo Aulicino, il vice-brigandiere Dordoni.

La “Cultura della legalità”: tema importante e necessario, in un contesto educativo e formativo, come quello scolastico, che grazie alla collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, intesse una rete di relazioni importanti, volte alla prevenzione e promozione della cultura della legalità.

E si è parlato di bulllismo, cyberbullismo, uso improprio dei social network, abuso di alcol, rischi derivanti dal consumo di sostanze stupefacenti, sicurezza stradale, educazione alla legalità ambientale, violenza, stalking, “codice rosso” …. questa mattina, 24 febbraio, presso l’Aula Magna dell’ Istituto.

L’ iniziativa rientra nel protocollo di intesa denominato “Contributi dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della cultura della legalità” che il Comando Generale dell’Arma ha concordato con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, finalizzato a promuovere un programma di attività a favore degli studenti.

L’intento è di far maturare e sviluppare la consapevolezza del valore della cultura della legalità, realizzare percorsi di riflessione e di consapevolezza.

L’incontro ha preso avvio con il saluto della docente che ha curato l’iniziativa prof.ssa Acide Elisabetta, che nel ringraziare i presenti, sottolinea come la scuola è luogo di azione sinergica con le Istituzioni e il territorio.

L’Istituto, da sempre, grazie all’attenzione del Dirigente Dott. Giuseppe Graziano che ha accolto i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri in Aula Magna, ringraziando per la disponibilità e l’attenzione e dei docenti, avvia azioni volte alla promozione e sensibilizzazione della cultura della legalità e del convivere sereno, pacifico, solidale, per far maturare e sviluppare consapevolezza.

Linguaggio semplice ed efficace, esempi e racconti specifici, hanno aiutato gli studenti a rifletterei sui comportamenti, sui rischi, sulle azioni da porre in essere, per contrastare comportamenti contrari alla legalità.

La scuola, diventa “luogo di confronto”, di dialogo, di riflessione, oltre che con i docenti, anche con le Istituzioni, con il territorio, con la vita, con le difficoltà, in dialogo con le forze dell’ordine, per un impegno che va oltre la semplice tutela del territorio e l’Arma dei carabinieri si conferma un pilastro fondamentale della crescita civica dei giovani.

Con l’ausilio di un video esplicativo, i ragazzi hanno altresì compreso l’importanza del ruolo dell’Arma dei Carabinieri sia nella prevenzione che del rispetto della legge, dello sviluppo di un’etica della responsabilità e sull’importanza della fiducia nelle Istituzioni dello Stato.

Non si è trattato di una semplice lezione, ma di un confronto vivo e stimolante atto a proteggere la salute nella sua totalità e combattere l’illegalità; un messaggio di vicinanza e dedizione, oltre che un contributo educativo per un’azione propositiva, impegnata a formare la generazione dei cittadini consapevoli.

 

Posted in Scuola e Università

Questo è un contenuto premium riservato agli abbonati.

Non sei ancora abbonato?

Abbonati!

Sei già abbonato? Accedi

Dopo il giubileo per il 125° anniversario di fondazione nel 2024, la congregazione delle suore Figlie di Sant’Eusebio, sorta nel 1899 per ispirazione di padre Dario Bognetti e madre Eusebia Arrigoni, vive un altro evento di grazia.

Nella Casa generalizia di Vercelli si sta celebrando il XVI Capitolo generale ordinario, dal tema “Portare nel mondo la tenerezza di Dio”.

L’assemblea capitolare si è aperta il 1° febbraio e si concluderà il 15.

Tra sabato 8 e domenica 9, le suore capitolari provenienti dall’Italia, dal Brasile e dal Perù, hanno eletto la superiora generale e le quattro consigliere:

suor Mara Lolato, superiora generale (confermata)

originaria di Ca’ Onorai di Cittadella (Padova), ha emesso la prima professione nel 1993. Dopo essere stata inserita per diversi anni nella comunità di Milano – quartiere Olmi, nel 2018 è stata eletta madre generale;

suor Gabriella Marchiorello, vicaria generale

originaria di Laghi di Cittadella (Padova), ha emesso la prima professione nel 1984. Negli ultimi due sessenni ha svolto il servizio di segretaria generale;

suor Martina Bonamin, consigliera

originaria di Laghi di Cittadella (Padova), è religiosa dal 2001. Si trova attualmente in missione in Perù, nella nuova comunità di Chihuampata, arroccata sulle Ande;

suor Fiorenza Marchiorello, consigliera

originaria di Laghi di Cittadella (Padova), ha emesso la prima professione nel 1977. Da più di trent’anni si trova a Malhada dos Bois, nello stato brasiliano del Sergipe;

suor Elsa Dartizio, consigliera e segretaria

originaria di Grassano (Matera), ha emesso la prima professione nel 1968. Si trova attualmente nella comunità a servizio della parrocchia milanese di Gesù-Maria-Giuseppe.

Nel pomeriggio di domenica 9, il nuovo consiglio e le suore capitolari hanno vissuto un pellegrinaggio carismatico a Confienza (provincia di Pavia e arcidiocesi di Vercelli).

In quella comunità il fondatore padre Dario Bognetti fu vice parroco dal 1893 al 1900.

Accolte dal parroco don Gianmario Isacco e da una rappresentanza dei parrocchiani, le religiose hanno recitato i vespri e si sono raccolte in preghiera al confessionale in cui il fondatore esercitava il ministero della riconciliazione.

Da quella guida spirituale nacquero le prime vocazioni dell’istituto, tra cui madre Agnese Bezzi, prima successora della fondatrice come superiora generale.

 

Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti

da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:

Iscriviti alla nostra pagina Facebook

e al nostro Gruppo pubblico di Facebook

al nostro account di Instagram

al nostro canale di Whatsapp

al nostro canale Telegram

Redazione di Vercelli

Posted in Pagine di Fede

Questo è un contenuto premium riservato agli abbonati.

Non sei ancora abbonato?

Abbonati!

Sei già abbonato? Accedi

Posted in Cronaca, Riservato abbonati

Il Carnevale di Sabbia ha ufficialmente preso il via con la tradizionale Cena del Bollito, svoltasi il 5 gennaio presso l’Albergo Italia di Varallo.

Un evento che, come ogni anno, segna il ritorno delle maschere della frazione sabbiese, il Re Tognu e la Regina Menga, e che è ormai diventato un appuntamento immancabile per il nostro comitato e per tutta la comunità.

La serata ha visto una partecipazione straordinaria di maschere provenienti da diversi comitati carnevaleschi della Valsesia e non solo, tra cui BorgosesiaPrayCartiglia e Campertogno.

Un ringraziamento speciale va a tutti loro per aver condiviso con noi questa serata di festa e tradizione.

Anche quest’anno il Re Tognu è interpretato con simpatia e passione da Nicolas Bertolini, mentre la Regina Menga ha preso vita grazie al carisma di Ingrid Stragiotti. Ad accompagnare le due maschere il seguito formato da Carlo Stragiotti, Francesco Nai, Mirco Nai, Silvia Zanolo, Valentina Di Pietro e Sabrina Marcianò.

All’evento ha partecipato anche il Sindaco di Varallo, Pietro Bondetti.

Il presidente del Carnevale di Sabbia, Bruno Stragiotti, ha voluto ringraziare tutti gli intervenuti, lo staff dell’Albergo Italia di Varallo per l’ospitalità e ha augurato, insieme ai Regnanti, un felice Carnevale 2025, ricco di allegria e condivisione.

Il Carnevale di Sabbia prosegue con la Paniccia d’n Sabia di Domenica 2 marzo e la Cena della lotteria di venerdì 14 marzo, che segnerà la fine del Carnevale sabbiese, rinnovando lo spirito di unione e divertimento che da sempre contraddistingue queste ricorrenze.

Buon Carnevale a tutti!

Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti

da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:

Iscriviti alla nostra pagina Facebook

e al nostro Gruppo pubblico di Facebook

al nostro account di Instagram

al nostro canale di Whatsapp

al nostro canale Telegram

Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

Questo è un contenuto premium riservato agli abbonati.

Non sei ancora abbonato?

Abbonati!

Sei già abbonato? Accedi

Posted in Cronaca

Questo è un contenuto premium riservato agli abbonati.

Non sei ancora abbonato?

Abbonati!

Sei già abbonato? Accedi