Come in ogni altro Capoluogo di provincia in Italia, quest’anno l’Annuale dell’Arma dei Carabinieri – il 211.mo dalla fondazione – si è celebrato in un luogo pubblico “dentro” la città, piuttosto che dentro la Caserma.
Ed in Vercelli c’è un luogo che – forse più che in ogni altra città – pare eletto proprio ad ospitare questa (se è lecito il parallelismo con la “Chiesa in uscita”) Arma in uscita.
Si tratta della piazza dove hanno sede gli Uffici Giudiziari, che è soprattutto
il luogo in cui la memoria del sacrificio del Carabiniere Salvatore Vinci
diventa non soltanto memoria di un atto di eroismo, esemplare traduzione nella realtà viva e concreta della vocazione al sacrificio di sé nell’adempimento del dovere, ma si fa esperienza e memoria collettiva, testimoniata da una materia – quella del memoriale dedicato al Sottufficiale Medaglia d’Oro al Valor Civile – capace di parlare ogni giorno, con il linguaggio del simbolo, di uno Spirito che l’umana creatura non si rassegna ad esiliare. Nonostante tutto.
Dunque la Piazza allestita per una cerimonia sobria quanto partecipata.
Tante, particolarmente quest’anno, le “fasce tricolori”, a testimoniare che l’Arma è – lo ricorda il Comandante, il cui intervento è riproposto in video con un’ampia sintesi e allegato a queste note, integrale per iscritto – tra la gente: il Colonnello non esita a “calare un asso” di particolare effetto, capace di cogliere l’immediata sintonia con il pensiero del pubblico, parlando, a tal proposito dei “vostri Carabinieri”. L’idea attinge da un antico ordine cui la “Benemerita” è sempre stata fedele, nel mutare dei tempi. Si era nel drammatico momento seguito all’8 settembre 1943, quando il Comandante Generale comandò in modo inequivocabile: restate tra la gente.
Così avvenne e così sarebbe poi sempre stato.
Certo, anche per le tante Stazioni disseminate nel territorio, presidio di legalità, sicurezza, luoghi in cui si presta ascolto a tante persone che si trovano in difficoltà, rendendo in tal modo concreta l’idea di una prevenzione di atti antigiuridici che significa anche intercettare il disagio prima che sia troppo tardi.
Vi lasciamo con la gallery, che cattura qualche immagine di questo pomeriggio risparmiato da una pioggia rada, ma un po’ impertinente, anche se infine remissiva.
Insieme alla gallery questo breve filmato e poi questi allegati che raccontano: