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ASL Vercelli si conferma all’avanguardia nell’innovazione tecnologica applicata alla chirurgia, diventando la prima azienda sanitaria pubblica del Piemonte a disporre di due differenti robot chirurgici: il sistema Da Vinci per la chirurgia mini-invasiva (ora attivo a Vercelli) e il robot Mako per la chirurgia protesica ortopedica, che si è scelto di destinare, invece, all’Ospedale di Borgosesia.
Nel video che completa queste righe l’Assessore alla Sanità ed Edilizia Sanitaria della Regione Piemonte, Federico Riboldi, traccia con argomenti solidi la direzione di marcia.
La scelta di localizzare a Borgosesia il primo dei due robot di cui è stata dotata l’Asl di Vercelli e qui al S.Andrea questo dedicato ad interventi più delicati, integra perfettamente le caratteristiche di un sistema “Hub and spoke” (la relazione di complementarietà tra Ospedale cardine – hub – e Ospedale “raggio” – spoke) che permette un impiego ottimale delle sale operatorie.
Intervento molto chiaro, quello di Riboldi, anche a proposito dell’incremento di prestazioni aggiuntive realizzato in tutta la Regione e che nella sola provincia di Vercelli ha visto – in orari serali ed in giorni festivi – assicurare oltre 1.900 prestazioni in più nell’arco di poche settimane.
Si tratta di due risultati importanti che contribuiranno a ridurre l’emorragia di prestazioni a favore di altre regioni scelte dai pazienti e che, ad esempio, vedono il Piemonte tributario alla Lombardia di rimborsi per un controvalore di oltre 160 milioni l’anno.
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Il robot Da Vinci: un nuovo traguardo per l’ospedale Sant’Andrea
Il robot Da Vinci, donato all’ASL Vercelli dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Vercelli, presieduta dall’Avv. Aldo Casalini, è stato acquisito grazie al sostegno congiunto di Regione Piemonte, Provincia di Vercelli e Comune di Vercelli, con il via libera di Agenas nell’aprile scorso.
Il nuovo robot è stato presentato ufficialmente in una conferenza, tenutasi giovedì 12 giugno nell’Aula magna dell’ospedale di Vercelli, a cui è intervenuto anche l’Assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi. All’evento erano inoltre presenti numerose autorità civili, militari e religiose, fra cui il Prefetto Lucio Parente, i Consiglieri regionali Carlo Riva Vercellotti e Simona Paonessa, il Presidente della Provincia Davide Gilardino, il Sindaco di Vercelli Roberto Scheda e numerosi altri Primi cittadini dell’Area sud del territorio.
Il sistema sarà operativo presso l’ospedale Sant’Andrea di Vercelli, dove verrà utilizzato dalla Chirurgia Generale diretta dal Dr. Vincenzo Adamo e dall’Urologia diretta dal Dr. Giovanni Cipollone. Le rispettive équipe inizieranno il percorso formativo con l’obiettivo di avviare i primi interventi entro l’autunno. In prospettiva, l’utilizzo del robot potrà essere esteso anche alla chirurgia ginecologica.
Il sistema Da Vinci consente al chirurgo di operare a distanza tramite una console computerizzata, garantendo una visione tridimensionale immersiva e una precisione elevatissima. I vantaggi per il paziente includono incisioni più piccole, minore perdita di sangue e tempi di recupero più rapidi.
“Il nuovo robot Da Vinci rappresenta la medicina che si sta evolvendo – commenta il Direttore Generale Marco Ricci – ed è uno strumento che va a favore dell’equità delle cure per i vercellesi, i residenti della Valsesia e per pazienti provenienti anche da altri territori. Con l’introduzione del robot Mako all’ospedale di Borgosesia, abbiamo inoltre ampliato l’offerta chirurgica ortopedica, avviando da aprile anche gli interventi di protesi d’anca, che si affiancano a quelli di protesi di ginocchio già attivi da gennaio. Due tecnologie diverse, ma complementari, che rafforzano la nostra capacità di offrire cure sempre più precise, sicure e all’avanguardia. Ci auguriamo inoltre che questa dotazione tecnologica renda ancora più attrattivi i nostri ospedali per nuovi professionisti”.
Chirurgia robotica a Borgosesia: il robot Mako
Dal gennaio 2024, presso l’ospedale di Borgosesia, è attivo il robot Mako, utilizzato per interventi di protesi di ginocchio e anca. L’attività è svolta dalla Struttura Semplice di Tecnologie Ortopediche e Traumatologiche Rigenerative e Innovative, diretta dal Dr. Mauro Loris Finotto, afferente al Dipartimento di Area Chirurgica diretto dal Dr. Domenico Costantino Aloj.
I dati sull’utilizzo del robot confermano una crescita costante: in totale, da gennaio 2024, sono stati eseguiti 98 interventi, 42 dei quali solo nei primi cinque mesi del 2025.
(elisabetta acide) – Un successo davvero meritato l’iniziativa che ha visto protagonista lo JOFC (Juventus Official Fan Club) di Crescentino e il Gruppo filatelico della città, tanto che l’Amministrazione comunale ed in particolare il Sindaco Vittorio Ferrero, sempre attento alle manifestazioni di interesse culturale sul territorio, ha proposto agli organizzatori, di prolungare l’apertura della mostra dedicata alla memoria della tragedia dell’Heysel del 29 maggio 1985, fino alla festa patronale che si celebrerà nei giorni 30 maggio – 3 giugno, in onore di S. Crescentino, di cui la cittadina porta il nome, in un caso raro di toponimo seguente alla sua creazione.
(l’intervento introduttivo del Presidente del JOFC di Crescentino, Antonio Ginipro)
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Ma andiamo con ordine: avevamo annunciato
dalle pagine di VercelliOggi.it – leggi qui –
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proprio l’importanza dell’evento, che avrebbe visto la partecipazione di numerosi ospiti ed autorità, in ricordo di quel tragico evento, ma anche a sollecitazione dell’importanza della memoria quale veicolo per i valori dello sport, della solidarietà, della lealtà, all’insegna del gioco e della cooperazione, oltre i colori e le “casacche”.
Si è aperta così alle 18 di venerdì 2 maggio la mostra “minuto+39” per commemorare e per raccontare una pagina di storia che ancora una volta deve essere “impressa” nella memoria, non solo come ricordo, ma come vicenda, come quelle immagini che qualcuno non è riuscito a “guardare”, quei ricordi indelebili che ancora fanno affiorare le lacrime agli occhi di chi “c’era” e di chi “era presente”, di chi “è tornato”, di chi “non è più riuscito ad andare allo stadio”…
Ospite d’eccezione Salvatore Giglio, fotografo storico di Juventus, che ha “raccontato” la partita, la morte, la vittoria, il dolore… perché quello era il suo “lavoro” e perché quello era il suo “dovere morale”; parco di parole, ha fatto “parlare” le immagini, sotto la guida di Franco Leonetti, conduttore e giornalista sportivo di Radio Bianconera, che ha curato l’ inaugurazione della mostra, sottolineando l’importanza della cultura sportiva e della promozione dei valori dello sport.
E lo ha fatto alla presenza di molti giovani sportivi, rappresentanti delle società calcistiche del territorio Scuola calcio ASD Fonta 5, di rappresentanti della società Pro Vercelli calcio, della presidente Juliana Bodnari del Comitato “Per non dimenticare Heysel” di Reggio Emilia, qui con Nereo Ferlat presidente onorario, reduce proprio da quella curva Z e arrivati a Crescentino in un “gemellaggio” con lo Juventus Official Club, che è nato proprio in concomitanza con la costituzione del gruppo crescentinese, ora a 5 anni dalla sua ri-fondazione; degli alunni delle scuole crescentinesi, in un clima particolare, quello dei “grandi eventi”, ma anche nella consapevolezza che tutti, possono contribuire a creare, anche da un tragico evento, una prospettiva di pace e di nuova visione per il futuro della società e dello sport.
Alla presenza delle autorità, dell’Amministrazione della Città di Crescentino, giunta in una delegazione cospicua, alla presenza del Sindaco Vittorio Ferrero e Vice-Sindaco Dispoto Nino, del Maresciallo capo della locale caserma dei Carabinieri di Crescentino, del Presidente e soci del Gruppo Filatelico della città di Crescentino, che hanno curato la mostra e organizzato in collaborazione con il club bianco-nero l’annullo filatelico dedicato all’evento.
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Significativa la presenza del vice-sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, Pietro Aggio, che ha presieduto con il Sindaco l’apertura e il taglio del nastro dell’inaugurazione della mostra, al suono delle note di Ennio Morricone.
Alle 9 di sabato 3 maggio, con la delegazione di Poste Italiane, nella rappresentanza dell’Ufficio Postale di Vercelli e di Alessandria, alla presenza dei due Presidenti Antonio Ginipro per JOFC e Dott. Giuseppe Malinverni per il Circolo Filatelico, l’annullo dei francobolli con il timbro su folder appositamente creati per l’evento e cartoline commemorative.
Una “mostra” che ha visto anche la storia di un pezzo di Italia, con i numerosi cimeli e materiali espositivi che raccontavano la Juventus, ma anche le storie nelle storia, quella di Capitan Scirea, quella degli scudetti vinti e mancati, quella delle coppe conquistate e dei sogni infranti, quella di che ormai non c’è più (e le immagini sono davvero tante, dalla famiglia Agnelli a Gian Luca Vialli così come le maglie dei giocatori, gli aneddoti narrati, i giornali sportivi e i numerosi francobolli emessi da Poste Italiane nelle diverse occasioni e nelle conquiste degli scudetti).
Ma anche quelle delle 39 vittime di cui 32 italiani: Rocco, Andrea, Bruno, Giovanni, Nino, Giuseppina, Dionisio, Eugenio, Claudio, Tarcisio, Alberto, Barbara… non solo nomi, volti e ricordi, perché di ognuno qualcosa rimane e molto insegna.
E da quei nomi… non solo volti, ma storia per il futuro.
E gli ospiti sono stati molti nella tre giorni a Crescentino: Valerio Remino storico massaggiatore della Juventus, diversi Presidenti da numerosi Club Bianconeri tra i quali JOFC Groane, giornalisti sportivi (ricordiamo Maurizio Vermiglio), del Presidente del Museo del Grande Torino Domenico Beccaria, il prof. Gaudino ( per citarne alcuni) e tutti avevano un ricordo da condividere, una storia da narrare, un amico da ricordare, un aneddoto da conservare e tramandare.
Significativa la presenza dei rappresentanti della Fondazione Jdentità Bianconera che hanno collaborato all’iniziativa e curato le immagini della tre giorni con riprese e servizi di prossima condivisione.
Particolare la presenza domenica mattina, all’evento organizzato in concertazione con il Torino Club città di Crescentino, per ricordare la tragedia di Superga del 4 maggio 1949, dove alla presenza della società sportiva crescentinese, dei ragazzi e bambini della scuola calcio, del Presidente del Torino Club Adriano Matta, dei sostenitori della squadra granata e di quella bianconera, si è vissuto un momento di “esempio” di come dalle “tragedie”, di qualsiasi dolore ed entità, si deve trarre il “bene possibile”, perché come scrisse all’epoca del tragico evento che colpì la società granata, Indro Montanelli: “Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede”.
Rispetto e solidarietà sportiva.
Eroi… persone… accumunate dalla morte, ingiusta, inutile, improvvisa, fatalità, destino, inadeguatezza, eppure sempre inaspettata… da quelle morti granata o bianco-nere o di qualsiasi altro colore, la storia reca un messaggio di rispetto e di solidarietà, oltre le appartenenze e le “fedi”.
Rispetto, memoria, solidarietà… a quei giovani, a quei bambini, a tutti coloro che amano il calcio e che occorre educare a comportamenti civici e sociali, in ogni ambito e settore.
Nel pomeriggio, anche la visita alla mostra dei giovani atleti della società sportiva Crescentino calcio, accompagnati da Dirigenti ed allenatori, che ha avuto come “guide” d’eccezione Salvatore Giglio, il fotografo-curatore e Valerio Remino, che con i suoi aneddoti ha intrattenuto grandi e piccini.
Quel “minuto+39” diventi allora non solo il ricordo e le lacrime commosse, ma sia l’impegno che nasce da quel “silenzio mortale” che ha accompagnato quel “giochiamo per voi”, pronunciato dal capitano Gaetano Scirea, che deve diventare oggi come allora, il “manifesto” dello sport sano e competitivo, all’insegna dell’impegno, del rispetto, della sicurezza, del divertimento per quei 39, ma per quei seicento feriti, per quelli che hanno ancora negli occhi le immagini, per quelli che non erano ancora nati, per quelli che coltivano il sogno del calcio e della coppa… perché di calcio non si deve morire e non si deve dimenticare chi di calcio è morto.
Un plauso agli organizzatori, al Direttivo dello Juventus Club, al gruppo Filatelico, alla Città di Crescentino, alla Regione Piemonte ed al Consiglio Regionale del Piemonte, alla Provincia di Vercelli che hanno patrocinato l’iniziativa, ai numerosi sostenitori e soci che hanno creduto e sostenuto l’iniziativa, a chi ha donato parole, ricordi, presenza, cimeli, tempo… perché questo non sia solo un “evento”, ma rimanga un “ricordo eterno”, perchè questo non si ripeta e non venga dimenticato.
Fare memoria è sentire ancora le urla seguite dal silenzio, leggere la disperazione e il dolore, guardare quelle immagini e con fatica leggere l’atrocità della morte… ogni parola è vana e superflua… anche le lacrime, ma non l’impegno, quello che deve animare e partire proprio dal ricordo e dalle tragedie…
Proviamo a “raccontare” e “ricordare” per trovare ciò che unisce e non divide, ciò che “insegna” e non “alimenta” odio o sospetto.
E quegli sguardi, quei volti, quelle immagini siano sempre a costante ricordo, perché “Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta” (Ugo Foscolo).
A perenne memoria e monito.
Informazioni e orari di apertura e prolungamento della mostra, saranno pubblicati nei prossimi giorni sui consueti canali del JOFC “Paolo Montero” di Crescentino e sulle pagine ufficiali della Città di Crescentino.
(Elisabetta Acide) – Con un particolare ricordo lo Juventus Official Fan Club “Montero” di Crescentino, nei giorni 2 – 4 maggio 2025, si appresta a vivere un evento commemorativo in occasione della strage dell’Heysel.
Ventinove Maggio 1985: 39 vittime, per la maggioranza sostenitori del club piemontese che era a Bruxelles per disputare la finale di Coppa dei campioni contro il Liverpool.
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Il ricordo di quella notte e “i ricordi” di tutti coloro che erano in quello stadio, che erano ragazzi, uomini, papà, bambini, genitori che attendevano a casa i figli, o che erano proprio a Bruxelles con i figli, mamme, mogli, donne, ragazze “innamorate” della Juventus… il popolo bianconero e non solo.
E sono passati quarant’anni, ma i ricordi non sono cancellati, rimangono indelebili, come precisi fotogrammi. Ognuno ne ha uno in particolare che conserva con cura…
Storie umane e destini, nell’intrecciarsi di quei colori bianco-nero che forse, ancora una volta ricordano non solo una “bandiera”, ma come gli “opposti” possono convivere, stare vicini, rispettarsi, vivere insieme conservando la loro unicità e caratteristica.
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Il ricordo non interrotto e le vite interrotte… ecco perché il titolo dell’evento “+39” riveste un particolare significato.
Quel segno + davanti, che vuole essere il valore ininterrotto della memoria come “memento” di tutti.
Preparato dallo JOFC da parecchi mesi e grazie alla preziosa collaborazione con il Comune di Crescentino, e le Associazioni del Territorio, ed in particolare con la presidente Juliana Bodnari del Comitato “Per non dimenticare Hysel” di Reggio Emilia, con il quale da anni il club crescentinese collabora e ha intessuto una preziosa interazione, che lo ha visto presente, proprio lo scorso anno, nella città emiliana, in occasione della commemorazione della strage, il 2 giugno 2024 (vedi immagini di repertorio nella gallery).
Lo ricordiamo, il Club di Cresentino, che vanta radici “storiche”, dopo un periodo di un “stasi” durato circa 30 anni, è stato “rifondato” nel 2020, con la scelta di caratterizzarsi con Club Ufficiale ( quindi con tutte le caratteristiche richieste dalla società di cui si porta il nome e che caratterizza l’appartenenza della passione calcistica), ma “radicato” sul territorio di appartenenza, si è subito distinto per le iniziative benefiche sul territorio, per dimostrare la connessione importante tra valori dello sport e valori etici del convivere, in nome della solidarietà, dell’attenzione al sociale, alle situazioni territoriali, per divulgare la cultura dello sport come veicolo di pace e convivenza civile corretta.
Spiega il Presidente JOFC Antonio Ginipro, a nome del Direttivo di recente nomina:
“ L’iniziativa nasce da una preziosa collaborazione con il Comitato “Per non dimenticare Hejsel” di Reggio Emilia che da anni cura il ricordo delle vittime della strage e l’Associazione Filatelica Crescentinese. L’occasione è stata proprio l’annualità dei 40 anni dell’evento traumatico, e il desiderio di non solo ricordare, ma “rendere viva” la memoria
La scelta, dunque, è stata di creare un evento unico di collaborazioni, che prevede l’annullo filatelico sabato 3 maggio alle ore 10.00.
La mostra, a cura di Salvatore Giglio, storico fotografo di Juventus, presente a Bruxelles e prezioso “occhio” capace di rendere “eterni” i sentimenti immortalati attraverso gli scatti fotografici in occasione dell’evento sportivo del 29 maggio 1985, ma anche di tutti quei “ragazzi” che nel corso degli anni si sono succeduti, hanno reso quella squadra modello per generazioni di sportivi”.
Alla mostra, allestita in Via S. Giuseppe 42, che sarà inaugurata venerdi 2 maggio alle ore 18.00 alla presenza delle autorità, del fotografo curatore, e con la partecipazione di importanti ospiti, saranno dunque presenti ricordi, oggetti, manufatti che “racconteranno” l’Italia attraverso lo sport, attraverso le vicende della Juventus, ma anche dei singoli protagonisti e delle cronache italiane sportive dell’epoca.
Accanto al materiale curato a più mani dal Direttivo dello JOFC di Crescentino e del curatore Salvatore Giglio, infatti, il Circolo Filatelico Crescentinese, metterà a disposizione materiale storico che racconta la storia della squadra attraverso la filatelia, raccolta di quotidiani e riviste storiche.
La mostra sarà aperta dalle ore 18 di venerdì 2 fino alle ore 22.00; sabato 3 e domenica 4 dalle ore 9.00 alle ore 22.00.
+39, allora, non vuole essere solo “ricordo”, non vuole essere solo “cronaca” di quattrocento milioni di spettatori, che in tutto il mondo si erano sintonizzati sulla partita, appresero degli assalti degli hooligan, gli ultrà inglesi, agli spettatori del settore Z, che portarono a 39 vittime, schiacciate, calpestate… le due squadre più “forti” dell’epoca a confronto per una coppa… ragazzi in campo e persone sugli spalti… lì con loro…
+39 vuole essere l’impegno quotidiano di chi ama lo sport, quello vero, quello della gioia e della fatica, quello del “saper perdere con onore” e “rispettare gli avversari”, quello della condivisione della passione, anche se i “ colori” non sono gli stessi…
+39 vuole essere impegno di portare avanti quel “giocheremo per voi” che da quell’ altoparlante proclamò il capitano bianconero Gaetano Scirea, a cui sarà riservato un angolo particolare all’interno della mostra, perché “giocare” nello sport non è solo abilità fisica, è impegno ed esempio che dal campo, qualsiasi esso sia, passa alla vita.
+39 per chi non c’era perché troppo giovane, ma innamorato e appassionato di quella squadra dai colori bianco-neri, perché è importante “leggere” la storia da tutte le prospettive, non per “cercare le colpe”, ma per trarne insegnamenti, per “afferrarne il senso”, per ricordare che il “calcio è il gioco più bello, ma è solo un gioco” (papa Francesco), ma attraverso lo sport e forse, in particolare il calcio, si possono apprendere e sperimentare valori come amicizia, solidarietà, lealtà, rispetto, disciplina e lavoro di squadra, contribuendo a formare individui più consapevoli e responsabili. E questi valori sono per la vita.
La tre giorni avrà uno speaker d’occasione Franco Leonetti giornalista sportivo, voce storica di RadioBianconera ( con la quale il club crescentinese da anni collabora proficuamente in occasione di particolari eventi sul territorio), vedrà la partecipazione del Presidente del Comitato di Reggio Emilia Juliana Bodnari, il sostegno e la presenza della Fondazione Jdentità Bianconera. Ricordiamo i patrocini dell’evento del Comune di Crescentino, la cui amministrazione, lo ricodiamo, ha il riconoscimento di “comune europeo sportivo”, della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Provincia di Vercelli”.
Conclude il Presidente Ginipro:
“Da ora ringrazio il Direttivo, i sostenitori dell’evento, gli associati, i simpatizzanti che in diversa misura hanno contribuito alla realizzazione della tre giorni. Aspettiamo tutti coloro che vorranno condividere con noi il ricordo, per far nascere memoria e consapevolezza di cui sempre abbiamo bisogno”.
Aggiornamento ore 10,30 –
Immediata l’espressione del cordoglio dell’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo:
«Annunciamo con grande dolore la morte di papa Francesco che, ancora ieri, giorno di Pasqua, non ha voluto fare mancare la sua benedizione a tutti noi. Al Pontefice devo una riconoscenza particolare e personale essendo stato proprio papa Francesco a chiamarmi al ministero episcopale nel 2014».
ore 10,15 – Dall’Agenzia Ansa riportiamo:
“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco.
Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.
Aggiornamenti nelle prossime ore –
Intanto, questo ultimo commovente ricordo:
Giornata “vercellese” per l’Assessore alla Sanità ed Edilizia Sanitaria della Regione Piemonte, Federico Riboldi.
L’occasione per una visita attesa – sabato 16 novembre – anche in vista dei prossimi massicci investimenti (200 milioni di euro, come sentiamo nel nostro audiovideo) che cambieranno il volto del compendio ospedaliero di Corso Abbiate, è stato l’ormai tradizionale appuntamento offerto dall’Associazione Diabetici “Egidio Archero”.
Anche e forse soprattutto in questo campo, il Volontariato sanitario ed assistenziale è un supporto unanimemente riconosciuto importante per l’attività medica del Reparto: al punto che la stessa istituzione di una struttura ospedaliera dedicata alla cura di questa insidiosa patologia, fu facilitata grazie all’opera del compianto Egidio Archero, che – collaborando dal punto di vista degli ammalati – aiutò il lavoro di progettazione e realizzazione imbastito dall’allora Usl 45 di Vercelli, specialmente (anche se non solo), l’intelligente operosità di due Medici di grande valore: Mauro Aguggia e Vincenzina Ferrari.
Oggi il reparto di Diabetologia dell’Ospedale Sant’Andrea è un vero e proprio fiore all’occhiello della Sanità vercellese; diretto dalla Dottoressa Roberta Paltro, offre un’assistenza all’avanguardia ed una vocazione all’assistenza che non trascura gli aspetti umani, davvero capace di rappresentare un punto di riferimento sicuro per l’ammalato e la propria famiglia.
Ed è stata proprio la Dirigente ad invitare a questa giornata, realizzata con l’aiuto concreto dell’Associazione Diabetici (un numero: quai 100 le persone che hanno potuto accedere ad uno screening gratuito nell’ottica di una sempre più efficace prevenzione) l’Assessore regionale alla Sanità, Livelli essenziali di assistenza, Prevenzione e sicurezza sanitaria, Edilizia sanitaria.
Invito accolto dall’Assessore che ha colto l’occasione anche per dare alcuni attesi aggiornamenti in ordine al futuro della Sanità vercellese.
Futuro che sarà rivoluzionato grazie ad un’iniezione di capitali pubblici come a memoria non si ricorda.
Vercelli è l’unico Capoluogo di Provincia in Piemonte, oltre a Torino, ad essere interessata da una duplice tipologia di interventi.
Così informa l’Assessore al nostro microfono, chiarendo che il primo intervento è l’ampliamento immobiliare: 53,5 milioni di euro per una superficie di circa 12 mila metri quadi.
Il secondo intervento, (che il cronopogramma calendarizza con inizio nel 2027) il nuovo polo ospedaliero, il nuovo padiglione, per 291 posti su 46 mila metri quadri di superficie, realizzato grazie ad un finanziamento Inail di 155 milioni di euro.
Si abbandona, quindi, la strada – sempre difficile, in verità – della finanza di progetto, per restare sulla solita direttrice della finanza pubblica per beni pubblici essenziali e di utilità primaria.
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video gallery documenta l’incontro dell’Assessore con i rappresentanti delle Istituzioni e soprattutto con i Volontari dell’Associazione Diabetici e, ai margini dell’incontro, la gradita visita alla nostra Redazione, accompagnato dal Consigliere Comunale Alberto Mugni, per la realizzazione del filmato.
(guido gabotto) – Ci siamo arrivati. Da qualche tempo era scattato il countdown verso il raggiungimento di un traguardo ambito non solo per VercelliOggi.it ed i nostri Lettori.
Di cosa si tratta?
Si diceva di un (forse piccolo, ma per noi importante) traguardo: il video che riprende la prolusione tenuta dal Prof. Alessandro Barbero, a marzo 2019, sulla Magna Carta che, in quei giorni, era esposta in Arca, ha raggiunto e superato le 100 mila visualizzazioni, dato difficile da raggiungere, a Vercelli, per un filmato di informazione.
Il giro di boa dei cinque zeri a fine giugno 2023.
In questi quattro anni la crescita è stata continua e costante, segno che l’interesse per quella lezione non svanisce.
Peraltro, alle 100 mila visualizzazioni sul nostro canale, se ne devono aggiungere le circa 35 mila conseguite da un sito non ufficiale di estimatori del Professore, che ha semplicemente replicato il nostro video, come si vede chiaramente dalla griffe che compara al centro dell’inquadratura.
Quello del Prof. Barbero, però, non è il nostro video più cliccato.
Il record assoluto è di un filmato diffuso dai Carabinieri di Torino, per dire della individuazione di una banda di scassinatori.
Ha superato le 360 mila visualizzazioni.
Ma non lo “contiamo” perché, appunto, abbiamo solo pubblicato il video prodotto da altri.
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Stiamo, invece, alla nostra esperienza, che ha sempre cercato di seguire un’idea guida: quella di unire alla parola scritta ampi corredi iconografici, con le galleries di fotografie e, appunto, i filmati.
Ci abbiamo provato da subito.
I primi video in repertorio sono del 2009, anno in cui VercelliOggi.it ha, il 5 gennaio, visto la luce.
Ma avevamo già in testa un obbiettivo: sperimentare le trasmissioni in diretta streaming, allora davvero ben poco conosciute.
Si badi: non le dirette Facebook (peraltro, allora non erano all’ordine del giorno: Facebook nacque nel 2004, negli Stati Uniti ed arrivò in Italia a maggio 2008), ma le trasmissioni in diretta streaming realizzate sui nostri canali di broadcasting, anche se, eventualmente, poi rilanciati sui Social.
La prima già a marzo dello stesso 2009: un esperimento dalla Sala Capitolare della Basilica di Sant’Andrea, ospiti di Chesterton
Si trattò di una sorta di “prova generale”, in preparazione dell’appuntamento successivo, quando invece intrattenemmo i Lettori con la diretta della visita del Sindaco di Ely, sempre in S. Andrea ed ancora con l’ospitalità del sodalizio culturale molto promettente.
Quei filmati, purtroppo, non sono più in repertorio, perché quella prima piattaforma di broadcasting, Mogulus, da tempo non esiste più.
Ma sulle trasmissioni in diretta torneremo, perché negli anni successivi molti degli eventi più importanti sono stati ripresi e diffusi in diretta.
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Per ora, con l’occasione di queste 100 mila visite, ancora qualche numero.
Complessivamente, i filmati in videonotizia che sono sempre reperibili su VercelliOggi.it sono 2.564, quasi tutti sui nostri quattro canali di You Tube, aperti dal 2009 in poi.
Insieme a quelli, il canale di Vimeo, piattaforma che abbiamo testato per un paio d’anni ed ora destiniamo soltanto alle trasmissioni in diretta streaming ed al repertorio musicale di livello.
Hanno complessivamente meritato, da parte dei Lettori, poco meno di 2 milioni di click.
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A questi si devono aggiungere quelli pubblicati da VercelliOggi.it, ma repertoriati su canali di nostri Collaboratori: sono anch’essi sempre disponibili in archivio, ma non sono conteggiati tra le nostre produzioni.
Si è trattato di un’esperienza maturata giorno per giorno; sicchè, insieme alla convinzione di dovere perseguire un progetto editoriale nato con e per la multimedialità, si sono talvolta scontate ingenuità e deficit di esperienza: anche della comprensione per le nostre insufficienze, ringraziamo sentitamente i Lettori.
Abbiamo visto che, nel complesso, ad oggi sfioriamo i 2 milioni di click sui nostri video.
Il dato è sempre quello ufficiale fornito dalla piattaforma: il numero scritto in basso a sinistra dello schermo.
Le parole sono chiare: numero “… visualizzazioni”.
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Di cosa abbiamo parlato?
Abbiamo documentato la vita reale di una comunità.
Fatta di gioie e dolori, momenti belli e meno belli, di feste e di lutti.
Non abbiamo trascurato la comunicazione pastorale, nella convinzione che parlare della Fede significhi corrispondere alla domanda di tante persone.
E, forse a confermare questa intuizione, può essere significativo notare come le prime due occasioni in cui si sono superate, rispettivamente, le mille e le tremila visite (numeri importanti, soprattutto se rapportati a quei tempi), siano proprio riferite ai temi del Sacro, magari letti con qualche curiosità.
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Ancora qualche numero.
I primi esperimenti, condotti in sala stampa della Pro Vercelli, sono stati utili per confermare una direzione di marcia.
Così, oggi si può dire che siano sempre in repertorio (dei 2.500 e oltre già detti) 268 video che hanno superato le mille visite.
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Abbiamo selezionato una piccola antologia.
Come abbiamo detto, è una tavolozza assolutamente policroma: una ventina di titoli messi a tema mentre sfogliavamo gli archivi per estrapolare le statistiche.
Ci sono immagini che ripropongono le edizioni di Miss Cervetto.
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Tante le riprese in occasione del Carnevale, in città e nei paesi.
Oppure – e non sarebbe stato possibile immaginare altrimenti – molti appuntamenti che ci hanno davvero gratificato, con la Tradizione, alla Corsa dei Buoi di Caresana e Asigliano Vercellese.
Altre raccontano la promozione della Pro Vercelli in Serie B.
Molto seguito dai Lettori anche il video per la festa dei 50 anni della Yoshida, un’impresa particolarmente prestigiosa del territorio.
Nel corso di questi 14 anni abbiamo spesso dovuto documentare il dolore di comunità e famiglie, per la scomparsa di persone care.
Di persone “della porta accanto” come di personalità di primo piano: è persino ovvio ricordare che l’ultima dimora tutti ci attende.
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L’Arcivescovo Marco Arnolofo è il Pastore della Chiesa di Eusebio da maggio 2014.
Anche il giorno dell’Ordinazione episcopale di Mons. Arnolfo, peraltro, fu seguito da una nostra trasmissione in diretta streaming, da due diverse postazioni: dalla Basilica di S.Andrea, luogo in cui le Autorità civili ricevettero il Presule e poi la Cattedrale, per il rito di ordinazione.
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Un momento di bellezza piena e coinvolgente fu, nel 2018, la grande adunanza del Raggruppamento Nord Ovest dell’Associazione Nazionale Alpini: 30 mila penne nere a Vercelli e la diretta streaming di oltre 4 ore di VercelliOggi.it a documentare un appuntamento (e quelli dei giorni precedenti) unico per la città.
Ancora sugli esordi, con la Festa dei Popoli “primo format” nel cortile del Seminario arcivescovile di Vercelli.
Non manca un ricordo del “Festival Canoro” di Asigliano Vercellese: in quell’ormai lontano 2010.
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Insomma, ecco di seguito qualche ricordo di questi 14 anni.
Per restare sempre aggiornati vi proponiamo di iscrivervi al canale di You Tube cliccando qui
ed ai profili Facebook di VercelliOggi.it cliccando qui
cui si è aggiunto da qualche giorno anche quello Telegram – clicca qui – .
Buona lettura e buona visione.
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Aggiornamento ore 10,45 –
E’ stata riaperta in questi minuti la viabilità in Via Paggi – Ariosto, dopo che sono stati messi in sicurezza e poi rimossi i veicoli coinvolti nel sinistro della prima mattina di oggi –
La operazioni sono state curate dalla Polizia Locale di Vercelli.
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La cronaca di oggi, 8 luglio, si apre con la notizia del sinistro stradale verificatosi attorno alle 6 del mattino a Vercelli, in corrispondenza dell’incrocio tra Via Paggi e Via Ariosto.
Per cause che sono al vaglio della Polizia di Stato, giunta tempestivamente sul posto, l’autoarticolato (di stazza inferiore alle 35 tonnellate, quindi autorizzato a circolare in città) adibito al trasporto di alimentari, che si vede nella foto, è entrato in collisione con l’utilitaria nera.
Nessuno dei due conducenti ha riportato ferite gravi.
La manovra messa in atto dall’autista per tentare di evitare l’impatto ha procurato il ribaltamento del mezzo pesante.
Ci sono altre tre vetture coinvolte, ma si tratta di auto parcheggiate regolarmente, danneggiate dalle conseguenze del sinistro.
La circolazione del traffico resterà inibita almeno fino alle 9: si consigliano percorsi alternativi.
Ha – come si suol dire – i suoi anni.
Fu costruito attorno al 1885, quando consentiva il passaggio dei cavalli che trainavano il “tumbarel”.
E’ lo stesso ponte su cui transitano ora i Camion Euro sei.
Quello sulla Dora Baltea, il Ponte di Sant’Anna a Borgo Revel, frazione di Verolengo che dà la mano a quella crescentinese di Galli.
Qui le provincie di Torino e Vercelli, le Diocesi di Ivrea e quella eusebiana si incontrano e si tratta, non da oggi, di un’osmosi popolare serena e feconda.
Il ponte di cui parla oggi, nella conferenza stampa organizzata “sul campo”, cioè a ridosso della vetusta infrastruttura, dal Presidente della Regione Alberto Cirio.
Ma andiamo con ordine.
Dunque, il ponte.
Fu anche bombardato nella Seconda Guerra Mondiale ed in quell’occasione vi furono, purtroppo, anche alcune vittime.
Poi, nel Dopoguerra, fu ricostruito come lo vediamo ora.
Una corsia per la linea ferroviaria, sulla quale transitano i treni da e per Casale e Chivasso, ovviamente in senso alternato.
Attigua, una doppia corsia stradale.
Centrale per i collegamenti da e per Aosta, Genova, Torino, Casale, Vercelli.
Ormai, una linea di comunicazione che ricorda un collo di clessidra, rispetto ai volumi di traffico attuali, tanto è vero che, se il Lettore vuole cimentarsi, il filmato documenta come, nel corso della conferenza stampa, sia stato tutto un susseguirsi di mezzi pesanti e leggeri.
L’intervento di adeguamento è qualcosa che le comunità locali hanno da tempo vagheggiato, richiesto, preteso, dalle Autorità di Governo, centrale e regionale.
Prima con le buone, poi già si pensava ad atti dimostrativi, come quelli annunciati dal Consigliere Regionale Gianluca Gavazza che, con i Sindaci di Verolengo, Luigi Borasio e di Crescentino, Vittorio Ferrero, meditava di organizzare marce silenziose (forse) lungo il tracciato del ponte.
Non sarà più necessario.
Questa mattina, 26 giugno, la Giunta Regionale ha licenziato il finanziamento di 16 milioni di euro che serviranno per lavori importanti di “raddoppio” del ponte.
L’attuale campata continuerà a sostenere la linea ferroviaria, ma la massicciata stradale diventerà ad una sola corsia, con senso unico di marcia in direzione Casale – Alessandria.
Attigua a questa, la costruzione di un nuovo ponte, che porterà la strada, sempre ad una direzione, ma nel senso opposto, verso Torino.
Non si tratta di un ammodernamento con una finalità semplicemente estetica o funzionale.
Sono i Primi Cittadini di Verolengo e Crescentino, forse anche per la particolare sensibilità che i loro vissuti professionali ed associativi meglio esprimono (il Sindaco di Verolengo è Medico, quello di Crescentino è Presidente regionale della Croce Rossa) a sottolineare il pesante tributo di lacrime innocenti pagato da tante famiglie che hanno patito gravi sinistri stradali causati proprio da una non più tollerabile, insufficiente sicurezza: la sproporzione tra l’entità del traffico e le dimensioni dell’infrastruttura rappresenta un fattore di rischio che moltiplica quelli ordinari.
I tempi?
Tutti gli intervenuti, dallo stesso Cirio, all’Assessore regionale alla mobilità, Marco Gabusi, ai Consiglieri regionali Gian Luca Gavazza, Carlo Riva Vercellotti, Angelo Dago e poi il Presidente della Provincia di Vercelli, Davide Gilardino, con il Vice Sindaco della Città Metropolitana di Torino, Jacopo Suppo formulano una ragionevole previsione.
Quella di riuscire ad esperire la gara d’appalto entro il 2023 (massimo i primi mesi del 2024), affidando, quindi, subito dopo il cantiere alla Ditta aggiudicataria.
Non resta che augurarsi che i fatti diano loro ragione.