(elisabetta acide) – Un successo davvero meritato l’iniziativa che ha visto protagonista lo JOFC (Juventus Official Fan Club) di Crescentino e il Gruppo filatelico della città, tanto che l’Amministrazione comunale ed in particolare il Sindaco Vittorio Ferrero, sempre attento alle manifestazioni di interesse culturale sul territorio, ha proposto agli organizzatori, di prolungare l’apertura della mostra dedicata alla memoria della tragedia dell’Heysel del 29 maggio 1985, fino alla festa patronale che si celebrerà nei giorni 30 maggio – 3 giugno, in onore di S. Crescentino, di cui la cittadina porta il nome, in un caso raro di toponimo seguente alla sua creazione.
(l’intervento introduttivo del Presidente del JOFC di Crescentino, Antonio Ginipro)
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Ma andiamo con ordine: avevamo annunciato
dalle pagine di VercelliOggi.it – leggi qui –
proprio l’importanza dell’evento, che avrebbe visto la partecipazione di numerosi ospiti ed autorità, in ricordo di quel tragico evento, ma anche a sollecitazione dell’importanza della memoria quale veicolo per i valori dello sport, della solidarietà, della lealtà, all’insegna del gioco e della cooperazione, oltre i colori e le “casacche”.
Si è aperta così alle 18 di venerdì 2 maggio la mostra “minuto+39” per commemorare e per raccontare una pagina di storia che ancora una volta deve essere “impressa” nella memoria, non solo come ricordo, ma come vicenda, come quelle immagini che qualcuno non è riuscito a “guardare”, quei ricordi indelebili che ancora fanno affiorare le lacrime agli occhi di chi “c’era” e di chi “era presente”, di chi “è tornato”, di chi “non è più riuscito ad andare allo stadio”…
Ospite d’eccezione Salvatore Giglio, fotografo storico di Juventus, che ha “raccontato” la partita, la morte, la vittoria, il dolore… perché quello era il suo “lavoro” e perché quello era il suo “dovere morale”; parco di parole, ha fatto “parlare” le immagini, sotto la guida di Franco Leonetti, conduttore e giornalista sportivo di Radio Bianconera, che ha curato l’ inaugurazione della mostra, sottolineando l’importanza della cultura sportiva e della promozione dei valori dello sport.
E lo ha fatto alla presenza di molti giovani sportivi, rappresentanti delle società calcistiche del territorio Scuola calcio ASD Fonta 5, di rappresentanti della società Pro Vercelli calcio, della presidente Juliana Bodnari del Comitato “Per non dimenticare Heysel” di Reggio Emilia, qui con Nereo Ferlat presidente onorario, reduce proprio da quella curva Z e arrivati a Crescentino in un “gemellaggio” con lo Juventus Official Club, che è nato proprio in concomitanza con la costituzione del gruppo crescentinese, ora a 5 anni dalla sua ri-fondazione; degli alunni delle scuole crescentinesi, in un clima particolare, quello dei “grandi eventi”, ma anche nella consapevolezza che tutti, possono contribuire a creare, anche da un tragico evento, una prospettiva di pace e di nuova visione per il futuro della società e dello sport.
Alla presenza delle autorità, dell’Amministrazione della Città di Crescentino, giunta in una delegazione cospicua, alla presenza del Sindaco Vittorio Ferrero e Vice-Sindaco Dispoto Nino, del Maresciallo capo della locale caserma dei Carabinieri di Crescentino, del Presidente e soci del Gruppo Filatelico della città di Crescentino, che hanno curato la mostra e organizzato in collaborazione con il club bianco-nero l’annullo filatelico dedicato all’evento.
Significativa la presenza del vice-sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, Pietro Aggio, che ha presieduto con il Sindaco l’apertura e il taglio del nastro dell’inaugurazione della mostra, al suono delle note di Ennio Morricone.
Alle 9 di sabato 3 maggio, con la delegazione di Poste Italiane, nella rappresentanza dell’Ufficio Postale di Vercelli e di Alessandria, alla presenza dei due Presidenti Antonio Ginipro per JOFC e Dott. Giuseppe Malinverni per il Circolo Filatelico, l’annullo dei francobolli con il timbro su folder appositamente creati per l’evento e cartoline commemorative.
Una “mostra” che ha visto anche la storia di un pezzo di Italia, con i numerosi cimeli e materiali espositivi che raccontavano la Juventus, ma anche le storie nelle storia, quella di Capitan Scirea, quella degli scudetti vinti e mancati, quella delle coppe conquistate e dei sogni infranti, quella di che ormai non c’è più (e le immagini sono davvero tante, dalla famiglia Agnelli a Gian Luca Vialli così come le maglie dei giocatori, gli aneddoti narrati, i giornali sportivi e i numerosi francobolli emessi da Poste Italiane nelle diverse occasioni e nelle conquiste degli scudetti).
Ma anche quelle delle 39 vittime di cui 32 italiani: Rocco, Andrea, Bruno, Giovanni, Nino, Giuseppina, Dionisio, Eugenio, Claudio, Tarcisio, Alberto, Barbara… non solo nomi, volti e ricordi, perché di ognuno qualcosa rimane e molto insegna.
E da quei nomi… non solo volti, ma storia per il futuro.
E gli ospiti sono stati molti nella tre giorni a Crescentino: Valerio Remino storico massaggiatore della Juventus, diversi Presidenti da numerosi Club Bianconeri tra i quali JOFC Groane, giornalisti sportivi (ricordiamo Maurizio Vermiglio), del Presidente del Museo del Grande Torino Domenico Beccaria, il prof. Gaudino ( per citarne alcuni) e tutti avevano un ricordo da condividere, una storia da narrare, un amico da ricordare, un aneddoto da conservare e tramandare.
Significativa la presenza dei rappresentanti della Fondazione Jdentità Bianconera che hanno collaborato all’iniziativa e curato le immagini della tre giorni con riprese e servizi di prossima condivisione.
Particolare la presenza domenica mattina, all’evento organizzato in concertazione con il Torino Club città di Crescentino, per ricordare la tragedia di Superga del 4 maggio 1949, dove alla presenza della società sportiva crescentinese, dei ragazzi e bambini della scuola calcio, del Presidente del Torino Club Adriano Matta, dei sostenitori della squadra granata e di quella bianconera, si è vissuto un momento di “esempio” di come dalle “tragedie”, di qualsiasi dolore ed entità, si deve trarre il “bene possibile”, perché come scrisse all’epoca del tragico evento che colpì la società granata, Indro Montanelli: “Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede”.
Rispetto e solidarietà sportiva.
Eroi… persone… accumunate dalla morte, ingiusta, inutile, improvvisa, fatalità, destino, inadeguatezza, eppure sempre inaspettata… da quelle morti granata o bianco-nere o di qualsiasi altro colore, la storia reca un messaggio di rispetto e di solidarietà, oltre le appartenenze e le “fedi”.
Rispetto, memoria, solidarietà… a quei giovani, a quei bambini, a tutti coloro che amano il calcio e che occorre educare a comportamenti civici e sociali, in ogni ambito e settore.
Nel pomeriggio, anche la visita alla mostra dei giovani atleti della società sportiva Crescentino calcio, accompagnati da Dirigenti ed allenatori, che ha avuto come “guide” d’eccezione Salvatore Giglio, il fotografo-curatore e Valerio Remino, che con i suoi aneddoti ha intrattenuto grandi e piccini.
Quel “minuto+39” diventi allora non solo il ricordo e le lacrime commosse, ma sia l’impegno che nasce da quel “silenzio mortale” che ha accompagnato quel “giochiamo per voi”, pronunciato dal capitano Gaetano Scirea, che deve diventare oggi come allora, il “manifesto” dello sport sano e competitivo, all’insegna dell’impegno, del rispetto, della sicurezza, del divertimento per quei 39, ma per quei seicento feriti, per quelli che hanno ancora negli occhi le immagini, per quelli che non erano ancora nati, per quelli che coltivano il sogno del calcio e della coppa… perché di calcio non si deve morire e non si deve dimenticare chi di calcio è morto.
Un plauso agli organizzatori, al Direttivo dello Juventus Club, al gruppo Filatelico, alla Città di Crescentino, alla Regione Piemonte ed al Consiglio Regionale del Piemonte, alla Provincia di Vercelli che hanno patrocinato l’iniziativa, ai numerosi sostenitori e soci che hanno creduto e sostenuto l’iniziativa, a chi ha donato parole, ricordi, presenza, cimeli, tempo… perché questo non sia solo un “evento”, ma rimanga un “ricordo eterno”, perchè questo non si ripeta e non venga dimenticato.
Fare memoria è sentire ancora le urla seguite dal silenzio, leggere la disperazione e il dolore, guardare quelle immagini e con fatica leggere l’atrocità della morte… ogni parola è vana e superflua… anche le lacrime, ma non l’impegno, quello che deve animare e partire proprio dal ricordo e dalle tragedie…
Proviamo a “raccontare” e “ricordare” per trovare ciò che unisce e non divide, ciò che “insegna” e non “alimenta” odio o sospetto.
E quegli sguardi, quei volti, quelle immagini siano sempre a costante ricordo, perché “Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta” (Ugo Foscolo).
A perenne memoria e monito.
Informazioni e orari di apertura e prolungamento della mostra, saranno pubblicati nei prossimi giorni sui consueti canali del JOFC “Paolo Montero” di Crescentino e sulle pagine ufficiali della Città di Crescentino.