VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli
Vercelli Città

C’è grande attesa per la visita del Bicciolano Enrico Rampazzo e della Bèla Maijn Maddy Cardano oggi pomeriggio a Vercelli in Via Baracca presso l’Accademia Shen Qi Kwoon Taj di Carlo Olmo.

Il Lupo Bianco e la Lupa Alfa accoglieranno i tanti bambini ai quali, sotto l’albero, è riservato un bel regalo e con loro ci saranno Babbo e Mamma Natale, con una vera renna: chissà se arriverà anche l’Elfo?

Sorpresa.

Posted in Società e Costume
Vercelli Città

Sono partiti puntuali questa mattina, 18 dicembre, in Piazza Paietta, i Babbi Natale in moto.

Iniziativa messa in campo dal Moto Club Confraternita di Vercelli, un sodalizio per appassionati di due ruote che ha idee nuove e raccoglie tanti consensi ed adesioni.

Oggi hanno pensato di portare doni ai bambini e ragazzi ricoverati al Reparto di Pediatria dell’Ospedale Sant’Andrea.

E hanno avuto subito la collaborazione di veri “specialisti” in queste iniziative che portano una nota di allegria a chi deve sottoporsi a periodi di degenza: l’Associazione di Clown terapia “Pagliacci nel cuore.

A loro la parola, alle loro moto il rombo dei tanti cavalli che sono scesi in strada.

Con loro il Bicciolano Enrico Rampazzo e la Bèla Maijn Maddy Cardano, che non mancano mai quando c’è di mezzo la solidarietà.

Perfetti anche gli elfi ed una renna che è parsa molto vivace.

Ha prestato servizio con l’Ambulanza l’Associazione di pubblica assistenza “Cuore” di Borgo d’Ale, che oggi ha festeggiato così, nel modo migliore, il proprio anniversario.

Posted in Società e Costume
Vercelli Città

Tante sono le analogie tra questo fine anno 2022 della Giunta del Niente e la fine dell’anno 2017 per la Giunta del Sindaco Maura Forte.

In entrambi i casi, siamo a 18 mesi dalla tornata elettorale (oggi 2024, allora 2019).

Allora come oggi tanto la maggioranza quanto l’opposizione sono  percorse da crisi interne che portano a cambi di casacca.

Niente di nuovo sotto il sole.

Ma andiamo con ordine.

***

DICEMBRE 2017 E DICEMBRE 2022, ANALOGIE E DIFFERENZE

Il renzismo, che aveva reso invincibile, a tutti i livelli, il Pd nel 2014 (elezione della Giunta Forte), nel febbraio 2017 era giunto al capolinea, senza che ad esso vi fosse una vera alternativa, in area progressista.

Il Pd era il maggiore partito anche della maggioranza in Comune di Vercelli.

Maggioranza che andava sgretolandosi, trovando il momento più difficile della propria crisi proprio a dicembre 2017.

Mutatis mutandis, la Lega, il partito trainante della nuova ed alternativa maggioranza comunale, uscita dalle urne nel 2019, entra ora in una crisi profonda che sostanzialmente (ma non solo) paga il dazio del sostegno parlamentare al Governo Draghi.

Quanto alla leadership di Matteo Salvini, lo scorso 25 settembre è parso quasi come un 25 luglio 1943.

Senonchè i molti Ministeri “portati a casa” da Via Bellerio per ora paiono essere un collante sufficiente ad assicurare una almeno momentanea tenuta.

***

LE DUE (ANZI, TRE) DIFFICOLTA’ DELLA LEGA

A Vercelli, soprattutto la Lega sconta anche la delusione per i mancati risultati.

Per il momento nessun problema strategico pare risolto.

Mentre questa maggioranza (Giunta Corsaro III) ha confermato alcune importanti decisioni di quella precedente:

soluzione del Coperchio al Centro Nuoto;

fabbrica dei pallet di Iren (piano industriale di Asm approvato dalla Giunta precedente) e ora si prepara anche ad avallare la

scelta sulla gestione privata degli acquedotti di tutta la Ato2, cioè oltre 170 Comuni, tra Vercelli, Valsesia, Casale, Valenza, Biella (patti parasociali firmati a maggio 2016 tra Maura Forte e Iren).

***

La crisi vercellese della Lega somma, dunque, tre diversi, ma convergenti fattori di difficoltà.

Il primo è il “trascinamento” al basso, determinato dalla fase di declino nazionale.

Il secondo  è la difficoltà di motivare al proprio elettorato la mediocrità del governo Corsaro III e la sostanziale continuità con le scelte della Giunta precedente.

Il terzo  è il redde rationem che consegue al siluramento del leader incontrastato del partito per i sei anni successivi alla prematura scomparsa di Gianluca Buonanno, Paolo Tiramani.

Perchè  i vertici nazionali e regionali della Lega hanno deciso di mettere ai margini l’ex Sindaco di Borgosesia?

Questo non lo ha ancora spiegato davvero nessuno.

La storia di una punizione per il suo (tentato) passaggio a Fratelli d’Italia lascia il tempo che trova.

E, d’altro canto, non va dimenticato che, a tutt’oggi, Paolo Tiramani sia sempre un socio militante della Lega e con un certo seguito: circostanza non banale se si pensa come, in politica, la ruota giri.

***

E’ altrettanto noto che la Lega abbia mandato qui un Commissario politico nella persona dell’ex Senatore Enrico Montani.

Il suo compito è difficile e, almeno per ora, pare che lo stia facendo nel modo meno comprensibile, per non dire peggiore, tra i vari possibili.

Però bisogna riconoscere che sia difficile.

***

Il gruppo della Lega in Comune a Vercelli è stato, di fatto, guidato per tre anni da Alberto Cortopassi.

Qualcuno, tra i Consiglieri ha accettato questo stato di cose per una certa vocazione alla sottomissione.

Qualcun altro perché ha avuto la sua bella convenienza.

***

Tra questi, ad esempio, Gian Carlo Locarni e Romano Lavarino, amici amici di Maurizio Tascini, ma sono stati i primi d’accordo a farlo fuori.

Amici, amici e poi ti rubano la bici.

Del resto, cadendo una testa (togliendo Tascini dall’Assessorato alle varie ed eventuali, ma lo stipendio è uguale agli altri) sono andati a posto due fondoschiena su altrettante sedie: Locarni gli è subentrato in Giunta e, a sua volta, Lavarino è succeduto a Locarni alla Presidenza del Consiglio Comunale.

Che ora frutta uno stipendio mensile analogo a quello di un Assessore che prende il 60 per cento del 6.600 euro lordi al mese di competenza del Sindaco.

Ma non divaghiamo.

***

Qualcun altro (fra i leghisti) infine, perché era sostanzialmente d’accordo, sapendo che il Ghiottone fosse realmente delegato da Tiramani, a prescindere dalle appartenenze di partito.

Quelli che ne sanno di cose interne al microcosmo leghista dicono che la corrente più fedele al Ghiottone, in Comune di Vercelli, sia (e sia stata) rappresentata dal sagace Vice Sindaco Massimo Simion, da Margherita Candeli

(e si è visto – leggi qui)

e da Damiano Maris.

Consigliere Comunale subentrato a non ci ricordiamo chi, e di cui non si parla mai se non per preconizzarne cambi di casacca.

Che, per la verità, l’ interessato ha sempre negato – leggi qui – .

***

UNA LANDING ZONE PER MASSIMO SIMION

Come è noto, gli Assessori non fanno parte dei Gruppi Consiliari: non sono Consiglieri Comunali.

Però hanno bisogno di una certa “legittimazione” politica, cioè di essere sostenuti da qualche componente dell’Assemblea.

Un bisogno che non è tale a livello giuridico formale, ma politico.

Sei Assessore se: 1) ti nomina fiduciariamente il Sindaco  (è il caso di Luigi Michelini o Ketty Politi), oppure 2) ti sostiene un certo numero di Consiglieri.

E qui cascherebbe l’asino per il Sagacissimo, che alcuni dicono sia anch’egli al termine del proprio percorso leghista e da tempo nel mirino di Dante (affettuoso nick name attribuito al facondo e forbito Locarni) che vorrebbe per sé la carica di Vice Sindaco.

Sicchè occorre(rebbe) trovare, in Aula consiliare, una landing zone per Massimo Simion.

Qualcosa come un “centro di gravità permanente” per conservare il posto.

In questo senso potrebbe trovare la ragion d’essere la costituzione di un nuovo gruppo, autonomo e di maggioranza.

Composto proprio (se fosse) dallo stesso Maris.

Ma uno è poco.

Il secondo?

Da tempo si parla di un passaggio da un capo all’altro dell’aula.

Dall’opposizione passerebbe in maggioranza Andrea Conte, eletto nel gruppo di Voltiamo Pagina con Roberto Scheda e Paolo Campominosi.

In questo caso, due Consiglieri potrebbero bastare per giustificare ed assicurare, se non anche i galloni di Vice Sindaco, almeno un Assessorato, all’artefice di tutte le migliori performance del Centrodestra nella sua Santhià.

***

Proprio Simion, nella sua veste di Vice Sindaco, ha presieduto la Giunta Comunale del 12 dicembre scorso.

Nel corso della quale si è voluto collegare telefonicamente al Sindaco Andrea Corsaro, ora ristabilito e che si prepara a tornare al suo posto di combattimento nello Studio Azzurro di Palazzo Civico.

A qualcuno è sembrato che la telefonata non fosse di soli convenevoli, ma intendesse soprattutto tenere informato il Primo Cittadino sulle principali deliberazioni, acquisendone altresì il parere.

***

Che succederà, dunque, nei prossimi giorni?

Probabilmente questo (dicunt): Maris e Conte potrebbero dare vita ad un autonomo gruppo di maggioranza.

Il momento delle decisioni potrebbe essere vicino anche per Massimo Simion.

***

E le analogie tra 2017 e 2022?

Per ora fanno i conti con alcune differenze.

E’ vero che le Giunte comunali di Vercelli, che nel 2017 erano a trazione Pd ed ora sono ora a trazione Lega (quanto a numeri in Consiglio, dopo le elezioni del 2019), scontavano e scontano il trascinamento negativo, a livello locale, della performance elettorale nazionale dei rispettivi partiti.

Ma – qui la differenza principale – a livello locale ora c’è una forza di governo che è in ascesa, appunto Fratelli d’Italia.

Non è poco, ma forse non è tutto.

Gli scenari per il 2024 sembrano tutti aperti.

Posted in Trippa per i gatti

(marilisa frison) – Dopo 40 anni al Borgo di Leri Cavour torna la musica, e questo lo dobbiamo all’Associazione Leri Cavour, con a capo il Presidente Roberto Amadè e la moglie Marianna Fusilli, che così hanno voluto fare gli auguri di buone feste.

In un’atmosfera magica, domenica 11 dicembre, al “sunset”, il coro lirico polifonico di Casale Monferrato “Casalecoro”, con sfondo la suggestiva chiesa di Leri, ha dato vita a uno splendido concerto di Natale.

Molte le persone intervenute, anche da lontano, questo luogo del cuore dove sono nate tante storie e che ha contribuito a formare l’Unità d’Italia, è luogo d’attrazione e la gente non disdegna gli appuntamenti.

Era presente il Sindaco di Trino Daniele Pane, che si è complimentato con L’Associazione per l’ottimo stato in cui riversa attualmente il Borgo, merito di sacrifici e tempo di molti Volontari, a volte anche di notte servono controlli.

Ha fatto presente che grazie all’impianto fotovoltaico che sorgerà nelle vicinanze, si ridarà luce anche al Borgo, verrà restaurata la casa di Cavour e la Chiesa, depredate e vandalizzate.

Roberto, Marianna e i Volontari, avevano reso il luogo incantevole e accogliente, con presepe, albero di Natale, decorazioni varie, lanterne che illuminavano il passaggio, Roberto aveva disegnato l’immagine di Maria con il bambino Gesù tra le braccia, affissa al portone della chiesa.

Tutto portava indietro nel tempo, i bidoni di latta in guisa di brachieri, con la legna che ardeva e riscaldava l’atmosfera e lo scoppiettare del fuoco si fondeva fino a confondersi, con le belle note della corale.

Il Direttore del coro, Giulio Castagnoli, ha magistralmente diretto e voluto interpretare il luogo e con Kyrie eleison, Christe eleison, ha voluto chiedere pietà per il luogo.

I brani eseguiti: 2 estratti da Petite Messe Solennelle di Gioacchino Rossini, Cantique de Jean Racine di Gabriel Faurè, Hear myprayer di Felix Mendelssohn.

Un fuori programma che ha emozionato i presenti: Va pensiero di Giuseppe Verdi. Sono stati tutti bravissimi, una nota di merito va al Soprano Stefania Cassiani e a Olga Tarasevich al pianoforte.

Il freddo era pungente e loro hanno dato ugualmente il massimo, erano lontani dalle fonti di calore e suonare e cantare in quel contesto, bellissimo per noi, ma decisamente sacrificante per loro.

Però alla fine a riscaldare tutti ci hanno pensato gli Alpini di Tricerro, con Vin Brûlé, pandoro e panettone.

È stata una festa bellissima, molto soddisfatti Roberto e Marianna, che ancora una volta avevano affascinato tutti, lo scorso anno avevano sorpreso illuminando le Torri di Leri con il volto di Cavour per il periodo natalizio e oltre.

Marianna ha commentato: “Riusciamo a fare tutto questo perché c’è qualcuno che ci aiuta dall’alto”.

 

Posted in Cultura e Spettacolo

Sono stabili le condizioni del Sindaco di Vercelli, Andrea Corsaro, ricoverato all’Ospedale Sant’Andrea nel tardo pomeriggio di ieri, 30 novembre,

poco dopo la conclusione dei lavori del Consiglio Comunale a causa di un malore – leggi qui – .

Il Paziente è stabile e dev’essere sottoposto a terapie.

Al Reparto di Cardiologia stanno valutando tutte le possibilità, comprese quelle per via emodinamica.

Posted in Cronaca
Provincia di Vercelli

Se non un fiume, un torrente di adrenalina, quello che scorre tra la Via San Cristoforo e Piazza Municipio a Vercelli.

Vi sorgono, rispettivamente, l’ex Collegio dei Barnabiti e l’ex Convento dei Domenicani.

Storiche dimore ove ora albergano, sempre rispettivamente, l’Amministrazione provinciale e quella comunale.

Forse stancatasi di essere presa a pesciate in faccia dai seguaci del Ghiottone il quale vaga come un’anima in pena per gli ambulacri palatini, con il suo vedovile, inconsolabile dolore per la perdita, almeno temporanea, dell’ex Valsesiano, la Lega ha deciso di dimostrare che c’è ancora.

O c’è di nuovo.

Forse intende riprendere a fare politica, dopo la parentesi al cloroformio nel corso della quale è stata praticamente, su delega valsesiana, agli ordini di Alberto Cortopassi.

E per fare vedere che c’è, sceglie, in modo solo apparentemente paradossale, di non esserci.

Politica della sedia vuota, come insegnò Charles de Gaulle, nel lontano 1965.

Dunque, che è successo?

Andiamo con ordine.

***

Delle vicissitudini interne alla Lega diremo in altra sede.

In parte paiono interessanti.

In altra parte stucchevoli anche perché – a modesta opinione di chi scrive – se tutto questo casino fosse stato fatto per sostituire alla Segreteria Provinciale Paolo Tiramani con Daniele Baglione, sarebbe difficile spiegare il motivo di tanto agitarsi.

Ma oggi non è questo il punto.

Il punto è, piuttosto, che gli “alleati” del Carroccio sia in Comune, sia in Provincia, hanno cercato di fare come se nulla fosse accaduto.

E questo, ovviamente, a lungo andare, deve avere alquanto infastidito tanto gli esponenti locali, quanto quelli regionali.

Sicchè, da qualche giorno hanno messo a fuoco questa soluzione: facciamo vedere i nostri numeri, proprio perché ve li togliamo.

Un messaggio tutto rivolto ai compagni (modi di dire) di Giunta e Consiglio, sia in Via San Cristoforo, sia in Piazza Municipio.

***

Oggi, dunque, 30 novembre, Consiglio Provinciale alle ore 11.

Due soli argomenti all’Ordine del Giorno.

Una variazione di Bilancio senza particolare storia.

E poi – secondo punto – la ratifica della nomina del nuovo Segretario Generale, nella persona del noto Giurisperito, Fausto Pavia, che occupa lo stesso ruolo in Comune (ricordiamo, tra le tante, la sua acuta intuizione sul numero legale in seconda convocazione: ma è una delle tante).

Ebbene, i Consiglieri della Lega in Provincia non si sono presentati.

Nessuno dei cinque: né i due di osservanza ancora tiramaniana, né gli altri due, né quello in mezzo al guado.

Si poteva così contare su quattro Consiglieri di maggioranza (Davide Gilardino, Pier Mauro Andorno, Carla Patrosso, Massimo Camandona), più due di minoranza (Opposizione è ancora un’altra cosa), cioè Sergio Svizzero e Mattia Beccaro, Pd: questi ultimi, dunque, decisivi per raggiungere il numero legale, di sei Consiglieri su 11.

Bene.

I due Consiglieri Pd hanno scelto la strada dell’opposizione costruttiva: hanno chiesto e, naturalmente, ottenuto, l’inversione dell’Ordine del Giorno, sicchè hanno votato la presa d’atto della nomina del Segretario (motivazione ufficiale: così l’Ufficio è in grado di agire) ma se ne sono andati quando è giunta l’ora di votare la variazione di Bilancio.

Mancando il numero legale, la variazione non c’è.

***

Oggi pomeriggio, dalle 14 in avanti, stesso programma per il Consiglio Comunale.

Qui la cosa più probabile è che il Gruppo della Lega garantirà la presenza, ma solo per votare le variazioni di bilancio

Poi usciranno.

Il punto è: usciranno tutti?

Che farà, ad esempio, Romano Lavarino?

Boh.

***

Ma, soprattutto, che farà il Pd?

Per esempio: se la presenza dei seguaci di Enrico Letta fosse determinante per raggiungere il numero legale, se ne andrebbero?

Pare di sì.

Pare, però, che potrebbero calare almeno parzialmente le brache e votare per la conferma (speculare) della convenzione per la Segreteria condivisa tra Provincia e Comune, proprio in capo al già nominato giurisperito.

Anche se, in questo caso, a differenza della Provincia, non è necessario per la continuità del servizio in Comune in quanto Pavia è già Segretario di Palazzo Civico.

Come finirà?

Chi vivrà vedrà.

E, sicuramente, se ne parlerà ancora a lungo.

Così, del resto, doveva finire l’imbarazzante vicenda della Giunta Corsaro Ter: la Giunta del Niente.

Posted in Trippa per i gatti
Provincia di Vercelli

Quaranta minuti che, come sempre quando l’oratore è il Prof. Alessandro Barbero, sembrano passare velocemente.

Anche se, come oggi, l’argomento è davvero per specialisti.

Ma non importa: il racconto di 30 anni di episcopato vercellese del Vescovo Aimone di Challant è reso così avvincente che, anche quando è necessario ricordare nomi e date con la precisione dello Storico (perché la Storia, se è permesso il ricordo dell’indimenticato Prof. Terenzio Sarasso, talvolta dev’essere “anno – anno”) tutto torna a rendere ancor più agevole la frequentazione di una sinossi idonea a contestualizzare i fatti e la vita dei singoli personaggi.

Un pubblico numeroso ed attento, naturalmente costituito soprattutto da tanti addetti ai lavori, questa mattina al Teatro Civico di Vercelli per l’esordio dell’VIII Congresso Storico della Società Storica Vercellese. Il benemerito sodalizio di cui è Presidente il Prof. Giovanni Ferraris, che nell’illustrazione di apertura vediamo al tavolo dei relatori proprio con Barbero.

Addetti ai lavori e, tra questi, molti giovani, perché la nostra Università è fucina di Studiosi che si preparano a farsi onore.

A quarant’anni dal Primo Congresso Storico, come ricorda nella prolusione introduttiva il Prof. Grado G. Merlo (nella foto sopra), dell’Università di Milano, la Società Storica Vercellese affronta dunque il territorio davvero, se non “sterminato”, quanto meno molto ampio che racconta “La Chiesa vercellese nel Medioevo”.

E non sarà facile, per i ventisei relatori che, fino a sabato mattina, si alterneranno al microfono (da questo pomeriggio e fino a conclusione, non più al Teatro Civico, ma in Seminario) fare sintesi.

Ma ci ripromettiamo – cliccando qui il programma completo – di tornare

per mettere a repertorio almeno qualche altra tessera di questo affascinante mosaico.

Oggi, come si diceva in esergo, il Prof. Barbero ha esordito da par suo portandoci al confine tra il XIII e XIV Secolo: Aimone fu Vescovo della Diocesi eusebiana dal 1273 al 1303.

Trent’anni cruciali anche per la città e non solo: siamo in pieno conflitto tra Tizzoni ed Avogadro, ghibellini e guelfi ed ai confini del Vercellese emerge la figura del Marchese del Monferrato, che avrà potere anche su Milano.

Ma l’esordio dell’attività pastorale di Aimone cozza contro inveterate abitudini, certo non commendevoli, di certo clero locale, ormai disabituato a dover rendere conto a qualcuno: dopo la morte del Vescovo Martino nel 1268, siamo arrivati al 1276 (quando il Vescovo può prendere effettivamente possesso della Diocesi), otto anni senza una guida, né pastorale, né amministrativa.

Sicché deve iniziare una sorta di riforma proprio a partire dalle regole di vita dei Canonici della Cattedrale; meno problematici i costumi dei Canonici di Santa Maria (Maggiore).

Il 20 maggio 1276 manda, da Biella, dove riteneva più prudente risiedere una dura lettera che annuncia la necessità di “correggere gli eccessi dei Canonici, dei Cappellani e degli altri Chierici (…)”.

Gli esempi più clamorosi di quegli eccessi?

Il Vescovo non esita a mettere nero su bianco nomi, cognomi e fatti:

”Ci sono due Canonici, Bondonnino (e con studiata severità chiosa) il cui nome non corrisponde alla sua vita e Valino (…) che si comportano in modo indegno e criminale, svergognando tutto il clero”.

Era accaduto che i due si fossero persino recati anche nella stessa Biella “in abiti da menestrelli” e “hanno fatto il giro delle taverne, bevendo e cantando” e, al momento di partire “hanno aggredito una donna, rubandole un pezzo di tela e poi sulla strada pubblica hanno rubato le pecore di un uomo della Chiesa vercellese”.

Insomma “non contenti” delle cose che li hanno già resi famosi a Vercelli, vanno anche in trasferta.

Così al modo di una misura “cautelare” ed ancor prima che la bonifica fosse compiuta, il Vescovo dà mandato al Prevosto della Cattedrale di Sant’Eusebio di confiscare i loro redditi: fanno un cattivo uso delle laute prebende che ricevono.

***

Ma questi, che sono tra gli aneddoti più sapidi di questa avvincente esposizione, non sono che un particolare del mirabile affresco di trent’anni di episcopato, al centro di processi sociali e politici che infiammarono l’Europa, senza tuttavia impedire al mondo della Cultura e delle Arti di svilupparsi così da essere già presagio dei fasti futuri di quegli Stati Monarchici ancora in formazione.

Buona visione e buon ascolto: l’appuntamento è ancora su VercelliOggi.it.

Guarda anche:

Posted in Cultura e Spettacolo
Vercelli Città

Questo è un contenuto premium riservato agli abbonati.

Non sei ancora abbonato?

Abbonati!

Sei già abbonato? Accedi

Posted in Trippa per i gatti
Regione Piemonte

Chiesa dei Santi Giovanni e Marta gremita di fedeli, ieri, 11 novembre, a Chivasso.

Per festeggiare San Martino, certo.

Ma, forse, soprattutto per fare vivere un’emozione indimenticabile ad una persona impareggiabile: nientemeno che una “coetanea” dell’Oftal.

Perché, se è vero che l’Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes ha compiuto quest’anno 90 anni dalla fondazione, ad opera di Mons. Alessandro Rastelli, è altrettanto vero che il 90.mo genetliaco l’ha con grande disinvoltura doppiato anche quella che, nel mondo oftaliano, è conosciuta come la “Mariuccia di Chivasso”.

Di lei ci parla lei stessa in questo video, messo a repertorio qualche mese fa, proprio in occasione di una delle iniziative celebrative.

E questo “nick name”, appunto “la Mariuccia di Chivasso” le è stato riconosciuto nientemeno che dal Presidente Generale dell’Opera, Mons. Paolo Angelino, che l’ha salutata al nostro microfono.

Ma la Signora Mariuccia Dellarole, appunto coeva di queste meritoria istituzione, ne incarna soprattutto l’anima più autentica, quella che aveva cercato capire, interpretare e rappresentare il Fondatore, insieme alla grande sua co-fondatrice, Franca Osenga.

Sicchè non è fuori luogo dire di “coetanei”, come se si parlasse di due persone: perché Mariuccia è l’esempio più autentico di cosa chieda l’Oftal ad un volontario, ad un barelliere, ad una dama.

E, altresì, questa lucidissima ed ancora attiva novantenne è, a sua volta, l’icona più persuasiva di ciò che una persona può diventare, come può crescere nello spirito e nella Fede, con la partecipazione a questa grande opera di Maria.

Impossibile, quando si parla di Oftal, non ripensare all’insegnamento che viene da quella parte della Parola di Dio illustrata dalla Lettera di San Giacomo, così pervasa da una premura: dire che nel “dna” del cristiano sono inscindibili la fede e le opere.

Così come lo sono Spirito e materia.

La concreta dimensione del servire, a contatto con l’ammalato per il quale tutto si fa, simbolo della Luce che illumina il Mondo, coesiste, sicchè reciprocamente si danno senso e sostanza, con la crescita della fede e nella fede. Tanto che non pare fuori luogo dire persino di una dimensione a suo modo contemplativa cui si perviene, compiendo questa concreta esperienza di vita cristiana affidata a Maria, Madre del Verbo e della Chiesa e, così, punto di incontro del Trascendente con l’immanente.

La Signora Mariuccia, con i suoi 100 e più pellegrinaggi di preghiera, devozione, contemplazione; i suoi 100 e più pellegrinaggi al servizio dei sofferenti nella loro umanità, dolente quanto esigente di cura e attenzione e sollecitudine per le necessità materiali, bisognosi di tempo da dedicare a loro.

***

Le immagini a corredo di questo testo dicono di una partecipazione grande di tutta la realtà ecclesiale, di Chivasso e diocesana di Ivrea.

C’erano il Parroco don Davide Smiderle, con il Vice Parroco ed Assistente del locale gruppo Oftal, don Valerio D’Amico.

Dalla Diocesi di Vercelli, il Vicario Generale, Mons. Stefano Bedello (dire che sia originario di Trino è già esaustivo indizio, idoneo ad illustrare la sua partecipazione alla realtà oftaliana) e Mons. Giuseppe Cavallone, che in Diocesi di Vercelli ricopre l’importante ministero di Delegato episcopale per i rapporti con le Autorità Civili e Militari, ma soprattutto nella sua veste di Canonico del Santuario di Lourdes. Titolo, quest’ultimo, che è il riconoscimento più significativo per quei Sacerdoti di tutto il Mondo impegnati nella diffusione del messaggio lourdiano.

***

Ebbene, un momento tanto meritato dalla cara Signora “Mariuccia di Chivasso”, che piace ricordare, come fa lei stessa nel nostro video, non dimentica anche la sua radice vercellese.

Ad multos annos!

Posted in Pagine di Fede

Sharon Basiricò è la Bela Majin del Carnevale 2023. Vercellese 23 anni, la nuova regina del Carnevale, non è nuova del mondo carnevalesco avendo, per sette anni, fatto parte delle majinette. «Sono emozionata di ricoprire questo ruolo, un sogno che avevo già da bambina. Mi piace l’idea di portare sorrisi e allegria e spero che si possa ritornare a fare visite alle case di riposo».

La presentazione della nuova Bela Majin si è tenuta in Comune alla presenza di sindaco, assessori oltre al presidente del Comitato manifestazioni Stefano Roncaglia e del Bicciolano, Enrico Rampazzo, che conferma: «È un’ottima scelta». Sharon Basiricò ha studiato dell’Alberghiero “Pastore” di Gattinara e attualmente lavora alla Nova Coop.

Collabora con una scuola di danza e lei stessa è appassionata di questa disciplina.

L’incoronazione è fissata la sera del 5 gennaio a “Le Acacie” nel corso della tradizionale veglia.

Posted in Società e Costume