TRIPPA PER I GATTI / 892 – Incontro segreto di maggioranza, Lega con le pive nel sacco - VercelliOggi.it VercelliOggi
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Palazzo Civico a rischio crollo per il fragore del cachinno liberatorio che suscita l'idea di designare il numero 2 di Via San Cristoforo

TRIPPA PER I GATTI / 892 - La Lega si sveglia e, prima di lasciarci del tutto le penne, prova a fare politica - Ma gli Alleati spengono subito gli ardori - Mozione sui rifiuti ritirata prima ancora di essere presentata - Sulla raccolta differenziata nuovo bando Pnrr, ma Baglione e Prencipe non ne sanno niente - Ma poi, tutto finisce perchè...

Il Carroccio propone un nome per la Vice Presidenza della Provincia... Oh già!

C’è mancato poco che chiamassero i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, la Croce Rossa.

Quello che era parso un venerdì come tanti altri, salva la ricorrenza di San Martino di Tours, lo scorso 11 novembre, ha rischiato di procurare allarme sociale.

Quelle vibrazioni sinistre.

L’ondeggiare dei lampadari.

Gli scricchiolii inquietanti.

I serramenti lignei del piano nobile che si spalancano all’improvviso, per poi richiudersi fragorosamente.

Un terremoto?

Scosse telluriche?

Assestamenti della faglia?

E, poi, quegli ululati.

Il sibilo, poi i singulti, poi mugolii inesprimibili, quali quelli che potrebbero preludere a chissà che.

Infine, dapprima contenuto a fatica, nell’illusorio ed impari tentativo di reprimerlo, si fa, finalmente, strada in tutta la sua potenza, pieno di impeto nel suo signoreggiante fragore, non solo vincitore, ma vindice, gagliardo, maestoso, definitivo: il boato.

Prorompe, corale, il cachinno.

Ma andiamo con ordine.

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Dunque, bisogna sapere che, più volte rinviata, è finalmente giunta l’ora di una bella riunione nel corso della quale si possano trovare gli esponenti dei partiti di maggioranza che governano la città di Vercelli.

Quelli che comandano la Giunta del Niente.

E’ il momento delle presentazioni, anche perché il nuovo Commissario della Lega per la provincia di Vercelli, Enrico Montani, non ha ancora avuto la possibilità di guardare negli occhi i suoi alleati (e ridiamo).

Si decide, allora, la riunione per venerdì scorso, appunto l’11 novembre.

La sede è lo stesso Municipio di Vercelli, ufficio dell’Onorevole.

Ma vediamo dapprima il ruolino delle presenze.

Per la Lega sono presenti lo stesso Montani e Daniele Baglione; con loro, il giovane saputello di cui ora ci sfugge il nome, Capogruppo in Comune e, chissà perché (si capirà più avanti), Gian Mario Morello.

Per Forza (e ridiamo) Italia, ecco al tavolo il Coordinatore Antonio Prencipe, assistito dal Capogruppo in Comune, Giorgio Malinverni.

Binaria anche la rappresentanza di Fratelli d’Italia, con l’On. Emanuele Pozzolo ed il Ghiottone.

Di passaggio si può osservare che si ritrovano attorno allo stesso tavolo, insieme ai rappresentanti dei Partiti che li hanno designati, ben due componenti del Consiglio di Amministrazione di Asm Vercelli spa, di nomina comunale.

Circostanza, quest’ultima, che per ora lasciamo lì come un caciocavallo appeso ad aspettare che arrivi l’ora di parlare di rifiuti.

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Assente il Pirata, forse perché di quello che può pensare la Lega, già gliene importava poco prima, figuriamoci ora, quando il Carroccio incomincia a rendersi conto di essere stato ciucciato come una cozza, da buttarsi poi in qualche cassonetto (ma, a proposito, quale?).

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I leghisti sono subito accolti da un “a priori”.

Guardate, quattro sfigati tutti insieme – farebbero intendere i padroni di casa – che non ci sediamo nemmeno al tavolo, se voi presentate quella minchiata di mozione sui rifiuti che, quatti quatti, avete preparato.

E qui è d’uopo un passo indietro, sì da chiarire i termini della questione.

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LA LEGA VORREBBE TORNARE, PUR CON TUTTO IL DOVEROSO RISPETTO, AD AVERLO UN PO’ MENO MOLLE

Bisogna infatti sapere che, da quando il Gruppo Consiliare della Lega, eletto in Comune di Vercelli, si sente (vero o non vero che sia) liberato dal giogo imposto per tre anni dal tandem costituito dal Valsesiano e dal Ghiottone, provano un po’ tutti a pensare con la propria testa.

Circostanza che a taluno potrebbe apparire come ontologicamente ben poco realistica ed ai limiti dell’astrazione, ma che, tuttavia, non può essere a priori esclusa.

Ben consapevoli che, ormai, il disastro della raccolta rifiuti, soprattutto in città, ma ora se ne stanno accorgendo anche nei paesi, è qualcosa di non più giustificabile, decidono di fare qualcosa.

Sanno bene – i leghisti – che i conigli nel cappello del prestigiatore stiano finendo.

Allora che fa il Gruppo consiliare leghista al Comune?

Si studia di presentare una bella Mozione, con la quale si pensa bene di invitare la Giunta del Niente a preparare uno studio.

Uno studio che, così come a suo tempo (almeno due anni orsono) immaginato, preveda anche la possibilità di “interrare” i cassonetti, in modo che scompaiano alla vista.

La soluzione è immaginata soltanto per il Centro storico della città.

Il Lettore ci perdonerà, ma, essendo una cosa segreta, come del resto la stessa riunione, di più al momento non si può dire.

Peraltro, nelle prossime settimane pubblicheremo ( a Dio piacendo ) una raccolta ragionata di tutti i precedenti sulla raccolta rifiuti e sui rapporti tra Comune e Iren spa.

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I Fratelli d’Italia sono formali e, con bel garbo, dicono ai leghisti qualcosa che potrebbe suonare così: ma guardate, quattro sfigati, che se non buttate immediatamente nel cesso, adesso, qui che vediamo noi, quella minchiata di mozione, non iniziamo nemmeno i lavori.

A nulla pare valga il (già debole) argomento timidamente addotto dai celoduristi, prima di obbedire con sollecitudine subitanea: ma guardate, carissimi alleati, che questa bozza è forse meno ancora di una bozza, un mero scarabocchio vergato in tutta fretta mentre si era sulla tazza del water: peraltro pareva avere suscitato l’approvazione di Stefano Pasquino.

Niente da fare.

Pasquino o non Pasquino, ai leghisti tocca dare l’assicurazione che quella bozza, quel bozzolo, non sarà mai crisalide.

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Ma perché tanta severa veemenza da parte dei Fratelli alleati?

Intanto, per fare capire che loro avrebbero preferito ancora avere a che fare con Paolo Tiramani.

Ma visto che non si può, almeno (anche) per un altro motivo.

Perché – dicono loro – tanto la GdN, quanto il Covevar (Consorzio obbligatorio per i rifiuti) hanno partecipato ad un bando del Pnrr per ottenere quei benedetti finanziamenti necessari al fine di procedere alla “raccolta intelligente”.

E questo sia per la città di Vercelli, sia per quella di Borgosesia.

La “raccolta intelligente” è qualcosa di cui abbiamo già parlato tempo fa, più o meno al modo di quanto si fa a Torino

Leggi qui la Trippa per i Gatti / 759 – “Avremo le ecoisole come a San Salvario?”

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Ma poi, gli Alleati, con studiata malizia, rivolgono ai leghisti la domanda retorica che suona così: ma i vostri Assessori in Giunta, ne avete ben quattro, non vi hanno detto niente?

E subito – rincaranovoi due (Baglione e Prencipe, ndr) che sedete in Consiglio di Amministrazione di Asm Vercelli spa, non ne sapete niente?

Vediamo, distinte, le risposte.

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La delegazione leghista è costretta a riconoscere di non saperne una fava, anche perché – qualcuno avrebbe ammesso – i nostri Assessori non ci rappresentano.

Cosa assai verosimile, peraltro: i leghisti in Giunta al Comune di Vercelli devono tutti la nomina a Tiramani e Cortopassi, sarebbe in effetti comprensibile se ora fossero soprattutto preoccupati di guardarsi attorno.

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Cade nel vuoto anche la seconda domanda, rivolta ai due percettori di gettone (22 mila euro l’anno) per sedere nel CdA di Corso Palestro.

Entrambi si sarebbero giustificati con qualcosa che è parso suonare così: ma guardate, illustri Alleati, che a noi non dicono le cose.

Insomma, quelli di Iren non direbbero le cose, loro non si sa se le chiedano.

L’importante è che arrivi regolare il bonifico con il mensile.

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MA PERCHE’ IL CACHINNO?

La riunione dunque si trascina senza particolari, ulteriori entusiasmi, in un’atmosfera scialba, come in quel “brutto tinello marron” della canzone “Sono qui con te, sempre più solo”, di Paolo Conte.

Finchè non si parla di Amministrazione Provinciale.

Non va dimenticato, infatti, che nella vicina Via San Cristoforo, dopo l’elezione del nuovo Presidente, resta da assegnare il posto di Vice Presidente.

Tutti, fino a venerdì, erano convinti che sarebbe stata l’ora di Alessandro Montella.

Senonchè a qualcuno sfugge: no, ma guardate che il posto tocca a Gian Mario Morello.

Dapprima, nella sala cala un silenzio irreale.

Poi, viene giù il Municipio: il fragore del cachinno tutto sovrasta, tutto travolge, tutto sommerge.

E tutto finisce.

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