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Via Trino a Vercelli come l’Autostrada dei Fiori, in Liguria.
E’ sempre un record.
Almeno un chilometro di coda, che si sviluppava dal passaggio a livello per andare ben oltre il cavalcavia verso l’Autostrada.
Il motivo?

Presto detto: la benemerita Azienda Asm Vercelli spa, i cui Soci sono la benemerita Iren spa ed il non meno commendevole Comune di Vercelli, hanno pensato bene di iniziare, proprio questo venerdì mattina alcuni lavori stradali per “un attraversamento per la realizzazione di un impianto semaforico pedonale”.
Proprio lì di fronte, non va dimenticato, c’è la Sede Anffas.
Ma questo si vedrà.
I geniali organizzatori di questo lavoro forse non hanno considerato che in quell’ora, per di più essendo interdetto il Cavalcavia di Corso Avogadro (il 7 dicembre 2023 saranno tre anni) è già di per sé proibitivo.

Naturalmente, nemmeno a parlarne di eseguire queste opere nei festivi, oppure di notte, come si fa in tante altre parti.
Sarebbero tutti costi in più e, se aumentano i costi, l’Impresa Bertini srl non può più fare i bei guadagni che fa.
Oppure li deve ribaltare sul Committente, Asm, e allora i bei guadagni di Asm, di Iren e del Socio Comune di Vercelli, anch’essi sono compromessi.
Così gli unici che ci rimettono sono i cittadini, che finiscono per pagare, in termini di disagio, di tempo e quindi di soldi persi, i bei guadagni che fanno l’impresa Bertini, Asm, Iren ed il Socio Comune di Vercelli.
Che dice il direttore dei Lavori?

Abbiamo rintracciato al telefono l’Architetto Elisa Ferretti che, gentilmente, ha informato: abbiamo cercato di svolgere i lavori in un giorno solo, per ridurre al minimo il disagio.
Inutile spremere le meningi: Ferretti…. Ferretti… questo nome non torna tra quelli dei Professionisti vercellesi.
Infatti l’Architetto Ferretti è di Reggio Emilia.
E, in ordine alla preparazione di questo intervento, pare che qualcuno abbia informato la Direzione Lavori che Via Trino non sarebbe stata un’arteria con traffico particolarmente intenso.
Peraltro, come si legge dal cartello ove sono esposte le notizie essenziali del cantiere, si tratta di “compensazioni” per la realizzazione dell’impianto di Pallets block voluto da Asm Vercelli spa e dai suoi Soci Comune di Vercelli e Iren e realizzato dalla stessa Impresa Bertini srl di Varallo – Alagna.
Un bell’incarico di 14 milioni di euro che fa dire a più d’uno: a Vercelli tutto il disagio dei 7 mila camion l’anno, delle 100 mila tonnellate di legni di scarto intrisi di formaldeide che qui saranno lavorati.
E alla Valsesia l’appaltone da 14 milioni di euro.
Speriamo che in Valsesia abbiano ragione di esserne contenti.
Un congresso della Lega senza (tanti) leghisti elegge il Segretario provinciale che a molti (tranne ai novaresi) pare la persona sbagliata nel posto sbagliato, nel momento peggiore.
Tra un anno si vota: per la Provincia di Vercelli, molti Comuni e soprattutto per il Comune Capoluogo.
Ma andiamo con ordine.
Siamo (ieri, sabato 20 maggio, ore 17,30, a seguire panissa per tutti) alla Leopolda della Lega vercellese e valsesiana, il Centro sociale di Arborio, da tempo eletto dai padani quale tempio laico ove celebrare le loro liturgie statutarie.

Liturgie che, a detta di qualcuno dei presenti, avrebbero seguito rituali apparentemente forse un po’ accomodati, con buona pace del Presidente mandato a guidare l’assemblea elettiva, il biellese Michele Mosca (il secondo da sinistra nella foto, a fianco di Carlo Stragiotti).
Cosa sarebbe successo?
Sin dalla vigilia aleggiava una preoccupazione, rivelatasi, poi, tutt’altro che infondata.
Bisogna sapere, infatti, che gli aventi diritto al voto, in questo “Congresso” provinciale, erano soltanto 49, cioè quella particolare categoria di iscritti alla Lega, qualificata come “Soci militanti”, in possesso di una certa anzianità minima.
In tutto, appunto, 49 persone, poiché si è votato (data la fretta dei gaudenziani di concludere, archiviando la pratica “Vercelli”) con la vecchia base di tesserati.
Quindi occorreva un numero minimo di partecipanti, pari a 25, cioè la metà più uno di 49.
Ad inizio lavori è stato laborioso raggiungere il quorum.

Al punto che si è dovuto organizzare un servizio navetta, come ai bei tempi della Prima Repubblica, quando però i votanti alle assemblee di partito erano centinaia, anche in una piccola città come Vercelli.
Il giovane Saputello capogruppo in Comune di Vercelli è andato a prendere Franco Vercellino (uno dei pochi Consiglieri Comunali del Capoluogo, ancora iscritto al partito).

Finalmente si arriva a 25 e, a quel punto, entrano in sala anche quelli che magari si attendevano non fosse raggiunto il risultato.
I 25 avrebbero tutti firmato il ruolino delle presenze: un excel un po’ artigianale, ma leggibile.
Ma vediamo ora quali sarebbero stati gli assenti, così come affermano di ben ricordarsi vari tra i presenti all’adunanza.
Ecco l’elenco in ordine alfabetico, per come lo riportano alcuni attenti osservatori
(in questo caso, più che usignuoli, veri e propri occhi di falco):
Camoriano Carla (inizio militanza 23 maggio 2012), Carelli Giuseppe (2007) di Varallo Sesia, (padre dell’Assessore Roberto: il figlio era, invece, presente, accompagnato da Oo.Bb.), Deasti Mario (2017), Falcetta Leonardo (2018), tre componenti della Famiglia di Ferrari Paolo (militanti come lui – inizio militanza 2015 – anche la Signora ed il padre Giuliano), Gaida Cristiano (2009), Montella Mauro (2009), Mortarino Cristiano (2009), Pairotto Michele (2011), Persico Massimiliano (2017), Pietrasanta Francesco (2017), Simion Massimo (2011), Varacalli Marisa (2015), Visco Mauro (2021).
Se tutto risultasse confermato, dunque, dei 49 aventi diritto, quindi, ben 16 sarebbero stati gli assenti.
Perciò: 49 meno 16 farebbe 33.
Numero legale raggiunto, ma risultato politico assai eloquente: un terzo del partito se ne sarebbe virtualmente già andato: va detto che, al contrario, c’è anche una official version, che assicura la presenza “dal verbale ci sono 43 firme” appunto di 43 aventi diritto.
I conti presentati dalle due diverse Fonti fanno a pugni, inutile negarlo.
Anche per questo, meglio votare per acclamazione, evitando il noioso incombente di registrare i favorevoli, i contrari e gli astenuti, facendo così parlare i numeri.
Così il risultato del Congresso; quanto agli Elettori del partito, almeno se si guarda quello che nel 2019 votò la Lega in Comune di Vercelli, i saluti sono già stati mandati da tanto tempo: chi ha votato Lega a maggio 2019 si è poi trovato il Ghiottone a pascolare, di fatto, il gregge padano.
Dapprima su delega del Deputato emerito valsesiano.
Oggi per libera scelta degli stessi leghisti.
La sagacia dei potentati novaresi ha voluto che si rompesse il partito, pur di conficcare nella carta geografica regionale, in corrispondenza della provincia di Vercelli, la bandierina di Baglione.
Sapran loro.
Ed il Segretario regionale Riccardo Molinari pare non abbia avuto la forza, o la volontà (in fondo, Vercelli è così piccola che a nessuno, oltre la cinta daziaria, importa davvero qualcosa di quanto qui accade) di difendere l’autonomia dei padani della provincia.
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A proposito di sagacia, tutti hanno notato l’assenza di Massimo Simion, Vice Sindaco di Vercelli, che non ha partecipato ai lavori, pur essendo tra gli aventi diritto al voto.
La official version dice di un impegno chissà dove insieme a Vittorio Sgarbi.
Ecchecavoli.
Resta il fatto che il Sagacissimo è da qualche settimana dato in uscita: verso dove?
I più informati dicono alla volta di Forza Italia.
Insieme a lui, altri due assenti (questi senza diritto di voto, ma molto noti) di peso: Gian Mario Morello e Massimo Basso di Serravalle Sesia.
Entrambi recentemente confermati alla guida dei rispettivi Comuni, entrambi Consiglieri della Amministrazione Provinciale.
Ed entrambi ormai destinatari di comunicazioni tutt’altro che rassicuranti a proposito della loro possibile ricandidatura per un seggio in Via San Cristoforo.
Al volitivo Sindaco di Balocco pare l’abbiano già detto chiaro e tondo: non ci sarà posto in lista.
A Basso non si sa, forse lo capisce da solo.
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Molte le assenze di politici ed Amministratori comunemente quanto pacificamente considerati in quota lega, che sarebbero rimasti a casa.
Eccone qualcuno.
Linda Barbolan, considerata come una seguace della corrente del Sagacissimo e titolare di un posto (presidente del Covevar) ben remunerato, in quota Lega.
Anche Roberto Veggi, Sindaco di Alagna, assente.
Di Pietrasanta si è già detto.
Anna Maria Ranghino, Sindaco di Olcenengo e componente del CdA Covevar, in quota Lega.
Assente anche Patrizia Evangelisti, Assessore in Comune a Vercelli.
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Se tanti leghisti della provincia di Vercelli non si sono presentati, in compenso sono arrivati rinforzi esterni, così da rendere un’immagine di sala un po’ meno sguarnita.
Tra gli altri: il sindaco di Carpignano Sesia, Giuseppe Maio ed il consigliere di Romagnano Sesia, Silvio Landolfa.
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Per la cronaca, all’elenco degli eligendi (poi tutti confermati)
anticipato da VercelliOggi.it nel precedente articolo – leggi cliccando qui
occorre aggiungere che l’incarico di Responsabile degli Enti Locali è stato assegnato a Carlo Stragiotti, mentre quello di responsabile di area per la pianura a Michele Pairotto.
Domani, sabato 20 maggio, in quella che pare diventata la Leopolda della Lega vercellese e valsesiana (il Centro sociale di Arborio) si consumerà il tanto atteso congresso provinciale del partito.
Un solo candidato alla Segreteria politica provinciale, il neogaudenziano Daniele Baglione,
altrimenti conosciuto come lo ribattezza affettuosamente qualche amico “la risposta vercellese a Marco Porcio Catone”.
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E qui già par di udire il fermo richiamo di Dante: Eh no, signori cari, non ammetto che si manchi di rispetto alle persone! Porcio lo dici a qualcun altro. Il rispetto delle persone è esiziale!.
Invero, occorrerà che qualcuno (indicato forse alla bisogna Alessandro Stecco, che pare capace di raggiungere i neuroni del novello Alighieri) spieghi che l’allusione non è agli ungulati dall’unghia bipartita appartenenti alla sottospecie “Sus scrofa domesticus”, bensì a Marco Porcio Catone, detto anche Catone il Censore.
Che usava concludere ogni sua dissertazione con la petizione:”Carthago delenda est”.
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Traduzione facile e che potrebbe essere assimilata a “ Lenta delenda est ”, bisogna che Lenta sia distrutta, disintegrata, fusa, inglobata a Gattinara.
Che parve, tra il 2020 ed il 2022 – leggi cliccando qui,
l’ossessione del vocatus all’incarico di Segretario Provinciale del Carroccio (se si chiama ancora così, il Carroccio).
In tutti questi anni, è parso che Baglione fosse del tutto disinteressato ai destini della Lega: ad esempio, per tutta la campagna elettorale alle ultime elezioni di Gattinara, del Movimento di cui è in procinto di assumere la guida non si è mai parlato.
A suo tempo (2015) fu attirato, per un fugace attimo, da Corrado Passera, e male gliene incolse, perché Gianluca Buonanno
gli fece un mazzo ciclopico – leggi qui – .
Ma andiamo con ordine.
Dunque, sappiamo che, ormai, dell’incursione vercellese del geniale Commissario della Lega, Enrico Montani (affettuosamente ribattezzato, da qualche amico, con il nick name di Capitano La Gaffe, da “Il Paese dei campanelli”) ne avevano un po’ tutti abbastanza.
Anche i vassalli più proni dei capataz novaresi riconoscono, in privato, che non ne abbia imbroccata una, sicchè (dicunt), prima se ne va, meglio è.
E’ d’uopo, dunque, accelerare i tempi del congresso: andiamo per capitoli.
Capitolo Uno / Il quadro politico: la Lega sempre moscia appendice
Anche perché, il quadro politico del Centrodestra provinciale è ormai abbastanza statico e consolidato.
In primis: è lo stesso Sindaco di Novara (che pure, e non certo solo a nostro modesto avviso, è persona intelligente e capace, ma bisogna, come sempre, ammettere che anche i migliori possano sbagliare), Alessandro Canelli, ad avere detto qualcosa che è suonato così: “Poche balle, l’anno prossimo voglio ancora Andrea Corsaro”.
Sicchè, Roma locuta (per Dante: non locusta, non c’entra niente con la farina di grilli e simili; locuta, appunto), causa finita est.
Di conseguenza, le già timide e deboli tentazioni, di incominciare a pensare con la propria testa, invece che con quella del Ghiottone, che iniziavano prudentemente a farsi strada, soprattutto nella pecorile compagine del Gruppo consiliare al Comune di Vercelli, sono subito state rintuzzate.
Per tanto così, Romano Lavarino, Margherita Candeli, Damiano Maris, avrebbero benissimo potuto restare dov’erano, invece che migrare in Fratelli d’Italia dove, ora, sono sovrannumerari rispetto a qualsiasi futura proiezione elettorale possibile.
Più furbo, alla fine, è parso Franco Vercellino, che si è fermato un metro prima dell’uscio.
Il Sagacissimo resta, per ora, come un topo sotto la scodella, anche perché, a questo punto, è dura capire chi potrebbe tradire ancora e perché.
Anche nel corso dell’ultimo anno prima della fine del Corsaro III, dunque, il gruppo consiliare leghista al Comune di Vercelli farà quello che ha fatto negli ultimi quattro anni, cioè la moscia appendice del Ghiottone.
***
Capitolo Due / La preparazione del Congresso
Ma come si è arrivati a tanto?
I passaggi sono stati abbastanza stupefacenti e vale forse la pena, per gli appassionati del genere letterario, cercare di ricapitolarli: se qualcuno ha cose più interessanti da fare, peraltro, le faccia pure tranquillo perché si perderebbe ben poco.
Ma andiamo, di nuovo (è un altro capitolo) con ordine.
Dunque, bisogna sapere che questo “Congresso” vede la partecipazione al voto di una ben ristretta base elettorale.
Votano soltanto gli iscritti “militanti”, come abbiamo già osservato in precedenti articoli.
Sono circa una cinquantina.
Di questi – secondo la versione di usignuoli solitamente attenti alla computisteria congressuale – un po’ più della metà sarebbero stati ancora fedeli a Michele Pairotto, Sindaco di Tronzano Vercellese e ancora tiramaniano convinto.
Ma – e qui starebbe la novità degli ultimi giorni – da ultimo pare che nella squadra di Pairotto ci siano state defezioni: il potere logora chi non ce l’ha.
Sicchè, alla domanda: ma perché Pairotto ha calato le brache ed ha rinunciato a presentarsi in concorrenza con il Porcio Catone di Gattinara?
La risposta potrebbe essere semplice: perché si è reso conto che avrebbe perso, sia pure per pochi voti.
E amen: in fondo, potrebbe essere tutto qui.
Nei giorni scorsi, erano, invece, fiorite varie leggende metropolitane.
Che favoleggiavano di riunioni varie.
Alcuni esempi.
Dapprima quell’altra riunione di Arborio, il 3 di maggio: si erano trovati i componenti del “direttorio” provinciale, un organismo provvisorio che ha affiancato il Commissario.
Gli hanno fatto paura.

Gli hanno detto: guarda, caro Pairotto, che, se presenti la tua candidatura a Segretario provinciale della Lega, in concorrenza con Baglione, ebbene, guarda che ti sospendiamo: poi, dopo qualche giorno, ti riammetteranno, ma intanto tu resterai tagliato fuori dai giochi.
E lui forse ha incominciato lì a riempirsi le brache.
Poi, hanno incominciato a fargli vedere, dopo il bastone, la carota.
Il giorno dopo, 4 maggio, è l’ora della carota.

Gliela offre lo stesso Baglione, che invita il (presunto) concorrente ad una cenetta al lume di candela, al rinomato ristorante “Angolo” di Carisio.
E’ l’ora degli occhi dolci.
Gli avrebbe detto: ma guarda, caro Pairotto, che, se invece fai il bravo e non presenti la tua candidatura, ti mandiamo al Regionale (il Comitato regionale del partito).
E lui forse ha abboccato o, come talvolta capita in questi casi, magari ha simulato di abboccare perché, intanto, già sapeva delle defezioni tra le sue fila.
Ma l’11 maggio arriva la (attesa e più che ovvia) doccia fredda.

Non gli danno nemmeno il posto al Regionale.
Convocati ad Alessandria dal Segretario regionale Riccardo Molinari, si presentano il Capitano La Gaffe, Commissario provinciale della Lega, il Neogaudenziano e proprio lui, l’agnello sacrificale, Michele Pairotto.
Gli avrebbero detto, con atteggiamento innocente: Guarda, caro Pairotto, che non ti possiamo dare nemmeno il posto al Regionale, perché l’abbiamo già promesso ad Alessandro Stecco.
E amen.
Comunque, acqua passata.
***
Capitolo Tre / Come sarà il prossimo Direttivo?
Dunque ora cerchiamo di immaginare come potrebbero andare le cose domani pomeriggio, 20 maggio, ad Arborio, quando si celebrerà il Congresso della Lega, alla presenza del Segretario regionale Riccardo Molinari.
Candidato unico alla Segreteria, Daniele Baglione.
Vice Segretario: Dante, incaricato anche dell’Organizzazione.
Al momento, pare che Dante conserverebbe anche la Segreteria cittadina di Vercelli, che, invece, avevano promesso a Maurizio Tascini.
Alessandro Stecco delegato al Comitato regionale.
Gli altri componenti del Direttivo: Alessandro Montella (Baglioniano della prim’ora, mai pentito), Roberto Locatelli, Gianna Poletti (ex tirmaniana, non rinnegata, ma in dialogo pacifista), Angelo Dago (ex tiramaniano, non rinnegato, ma in cerca d’autore), Maurizio Tascini, che da qualche parte devono metterlo.
Sono da stabilire gli incaricati degli Uffici operativi, al momento i seguenti: al Tesseramento il giovane Saputello, Capogruppo in Comune di Vercelli, di Dante abbiamo già detto; resta l’incarico agli Enti Locali che è da stabilire e appena avremo novità le diremo.
Ammesso (e non è scontato) che qualcuno sia interessato a saperle.
***
In tutto questo bailamme, il Lettore avrà notato che c’è un nome completamente scomparso dai radar.
Si tratta di Occhi Buoni: che fine avrà fatto?
Si saranno forse ricordati della sua ribellione, quando non lo candidarono (nel 2019) alle Elezioni europee?

Per ora, una sola risposta pare possibile: boh.
Chi vivrà, vedrà.

(marilisa frison) – Grande vittoria e riconferma, a Trino, per il Sindaco uscente Daniele Pane e la sua lista “Trino-Robella Migliore”, che si è aggiudicata il 72,99% dei consensi elettorali.
L’ottimo lavoro svolto dall’Amministrazione e lo sforzo fatto in questi anni da tutti, è stato apprezzato e premiato, e il risultato non poteva che essere un successo.
Alle 18,45 del 15 maggio 2023, con 2.348 voti validi, il Presidente di seggio Federico Ottavis ha proclamato Daniele Pane Sindaco per i prossimi 5 anni.
Il candidato Sindaco Alessandro Demichelis, della lista “Impegno per Trino e Robella”, ha ottenuto 869 voti, pari al 27,01% dei votanti.
Forte consenso per i tre Assessori di maggioranza uscenti che si sono ricandidati e hanno ottenuto più o meno lo stesso numero di preferenze, una grandiosa riconferma per Roberto Gualino che ha avuto il maggior numero di preferenze 456, per Alberto Mocca con 435 ed Elisabetta Borgia con 421, a cui segue la new entry Maria Teresa Alvino con 217 preferenze, altra new entry Pier Giuseppe Danna con 107, bene per la giovane esordiente Giulia Giuliano con 106, Salvatore Ruiu con 89, riconfermato anche Marco La Loggia con 86; purtroppo Marco Bianco con 81 preferenze non sarà più in consiglio e con lui rimarranno fuori: la candidata per Robella, Manuela Bianchi Brunella con 73, Valeria Patruno con 72 e Matteo Andorno con 37.
Mentre i Consiglieri di minoranza saranno Alessandro Demichelis, Patrizia Ferrarotti con 168 preferenze, Giorgio Balocco con 131 ed Emanuele Demaria con 74; sono rimasti fuori: Elisa Demichelis con 69, Manuel Leccese con 57, Alessandra Buongiorno con 50, Elena Raffaella Saita con 49, Saverio Amorosi con 48, Jacopo Pella con 41, Iman Arif con 35 e Andrea Vighetti con 27.
Totale elettori n. 5.520 – Votanti 3.321 pari al 96,87% – Schede bianche 32 – Schede nulle 72.

Aggiornamento ore 16,30 di lunedì 15 maggio –
Sono ufficiali i dati messi a disposizione dal Ministero dell’Interno sull’affluenza alle urne.
In tutti Comuni il quorum è stato raggiunto.
Pertanto, nei sei Comuni dove vi era un solo candidato Sindaco, non c’è bisogno di scrutinio per stabilire chi sarà il Primo Cittadino nei prossimi 5 anni:
A Serravalle Sesia la posizione più delicata, dove il risicato margine (52 per cento e poco più) di partecipanti al voto potrebbe ancora riservare (è difficile, ma possibile) sorprese dopo il conteggio dei voti validi.
Comunque per Massimo Basso dovrebbe essere cosa fatta.
A Scopello passa Antonella De Regis.
Alto Sermenza incorona Roberto Sacchi.
A Cellio con Breia è Sindaco Daniele Todaro.
A Balocco Gian Mario Morello è confermato ed il suo comune è quello in cui la partecipazione al voto (90 per cento) risulta la più alta tra quelli chiamati alle urne in questa tornata elettorale.
Anche a Caresana, dove è confermato Claudio Tambornino, migliora di qualche punto la partecipazione al voto rispetto a 5 anni fa.
***
Vediamo i primi risultati nei Comuni dove c’è stata battaglia.
A Trino (vedi articolo a parte) netta affermazione dell’uscente Daniele Pane (circa il 70 per cento dei consensi) sullo sfidante Alessandro Demichelis.
A Pila vince Massimo Gatti con 56 voti contro i 28 dello sfidante: Gatti ha nel proprio programma elettorale la fusione del Comune con quello di Scopello.
A Lignana vince Antimo Pedata, in continuità con l’Amministrazione di Emilio Chiocchetti..
Lenta sceglie il cambiamento, sia pure per pochi voti ed uno spoglio delle schede adrenalinico: alla fine vince Sergio Parini (che è Sindaco con 291 voti) mentre l’uscente Pino Rizzi ne rimedia solo 278.
A Livorno Ferraris il Vice Sindaco uscente, Franco Sandra, candidato Sindaco per la maggioranza del suo predecessore Stefano Corgnati, arriva a sfiorare, ma non raggiunge il 40 per cento dei voti, con 1.200 consensi contro gli 810 dello sfidante Matteo Capizzi, che supera perciò il 40 per cento.
Infine, a Collobiano, plebiscito (50 voti, più del 90 per cento) per il Sindaco uscente ed ora confermato, Claudia Mognato, mentre la sfidante Lucia Scrima rimedia 5 voti che le conferiscono poco più del 9 per cento.
Aggiornamenti a breve.
nell’ultima colonna a destra il dato riferito alle precedenti consultazioni elettorali
| VERCELLI | 25 su 25 | 17,25 | 40,52 | 48,40 | 59,88 | 65,80 |
| ALTO SERMENZA | 1 su 1 | 24,26 | 36,76 | 42,65 | 63,97 | 58,18 |
| BALOCCO | 1 su 1 | 39,44 | 71,11 | 80,00 | 90,56 | 83,76 |
| CARESANA | 1 su 1 | 15,00 | 36,18 | 43,68 | 55,13 | 54,40 |
| CELLIO CON BREIA | 1 su 1 | 20,37 | 43,23 | 49,32 | 58,01 | 73,08 |
| COLLOBIANO | 1 su 1 | 25,00 | 47,06 | 61,76 | 80,88 | 78,48 |
| LENTA | 1 su 1 | 31,69 | 65,85 | 73,81 | 83,94 | 78,73 |
| LIGNANA | 1 su 1 | 21,77 | 53,51 | 62,59 | 76,42 | 74,67 |
| LIVORNO FERRARIS | 4 su 4 | 16,92 | 38,90 | 46,28 | 58,67 | 58,55 |
| PILA | 1 su 1 | 21,55 | 59,48 | 65,52 | 75,00 | 68,14 |
| SCOPELLO | 1 su 1 | 15,51 | 34,49 | 43,35 | 65,19 | 81,19 |
| SERRAVALLE SESIA | 5 su 5 | 14,87 | 34,85 | 42,28 | 52,55 | 65,39 |
| TRINO | 7 su 7 | 15,74 | 40,31 | 48,91 | 60,16 | 67,44 |
***
Aggiornamento ore 9 di lunedì 15 maggio –
Alle 23 di ieri, domenica 14 maggio, si era recato alle urne per eleggere il Sindaco ed il Consiglio Comunale, complessivamente soltanto il 48,40 per cento degli aventi diritto, nei 12 Comuni dove si vota in questa tornata elettorale amministrative (seggi aperti fino alle 15 di oggi): come si veda (ultima colonna a destra), nella precedente consultazione aveva votato, alla stessa ora, il 65, 80 per cento degli Elettori.
Cliccando qui, il riepilogo dei candidati in corsa, Comune per Comune.
| VERCELLI | 25 su 25 | 17,25 | 40,52 | 48,40 | 65,80 |
| ALTO SERMENZA | 1 su 1 | 24,26 | 36,76 | 42,65 | 58,18 |
| BALOCCO | 1 su 1 | 39,44 | 71,11 | 80,00 | 83,76 |
| CARESANA | 1 su 1 | 15,00 | 36,18 | 43,68 | 54,40 |
| CELLIO CON BREIA | 1 su 1 | 20,37 | 43,23 | 49,32 | 73,08 |
| COLLOBIANO | 1 su 1 | 25,00 | 47,06 | 61,76 | 78,48 |
| LENTA | 1 su 1 | 31,69 | 65,85 | 73,81 | 78,73 |
| LIGNANA | 1 su 1 | 21,77 | 53,51 | 62,59 | 74,67 |
| LIVORNO FERRARIS | 4 su 4 | 16,92 | 38,90 | 46,28 | 58,55 |
| PILA | 1 su 1 | 21,55 | 59,48 | 65,52 | 68,14 |
| SCOPELLO | 1 su 1 | 15,51 | 34,49 | 43,35 | 81,19 |
| SERRAVALLE SESIA | 5 su 5 | 14,87 | 34,85 | 42,28 | 65,39 |
| TRINO | 7 su 7 | 15,74 | 40,31 | 48,91 | 67,44 |
***
Aggiornamento ore 19 di domenica 14 maggio –
Sono quasi completi i dati relativi all’affluenza alle urne, alle ore 19, diffusi dal Ministero dell’Interno in questa prima giornata di voto, domenica 14 maggio.
A Lenta, Pila e Balocco il quorum è già superato.
Quindi, nel piccolo Centro della Baraggia, dove c’è un solo candidato Sindaco, il Primo Cittadino può dirsi eletto: oh già!
| ALTO SERMENZA | 1 su 1 | 24,26 | 36,76 | 47,88 |
| BALOCCO | 1 su 1 | 39,44 | 71,11 | 67,01 |
| CARESANA | 1 su 1 | 15,00 | 36,18 | 45,06 |
| CELLIO CON BREIA | 1 su 1 | 20,37 | 43,23 | 61,65 |
| COLLOBIANO | 1 su 1 | 25,00 | 47,06 | 50,63 |
| LENTA | 1 su 1 | 31,69 | 65,85 | 66,26 |
| LIGNANA | 0 su 1 | 21,77 | N.P. | – |
| LIVORNO FERRARIS | 4 su 4 | 16,92 | 38,90 | 45,38 |
| PILA | 1 su 1 | 21,55 | 59,48 | 53,98 |
| SCOPELLO | 1 su 1 | 15,51 | 34,49 | 68,34 |
| SERRAVALLE SESIA | 5 su 5 | 14,87 | 34,85 | 52,52 |
| TRINO | 7 su 7 | 15,74 | 40,31 | 52,73 |
***
Aggiornamento ore 13 –
Questa l’affluenza alle urne alle ore 12, con la percentuale di votanti rispetto agli aventi diritto.
L’ultima colonna a destra nella tabella indica il dato registrato alla stessa ora nelle precedenti elezioni amministrative.
***
Si sono regolarmente iniziate alle 7 di questa mattina, 14 maggio, le operazioni di voto nei 12 Comuni della provincia di Vercelli per i quali i cittadini aventi diritto sono chiamati ad eleggere il Sindaco ed il Consiglio Comunale.
Seggi aperti fino alle 23 di oggi e poi domani, lunedì 15 maggio, dalle 7 alle 15: subito dopo le operazioni di scrutinio.
Su questa stessa pagina gli aggiornamenti tempo per tempo ed i risultati (quindi non è necessario memorizzare altro link).
Ecco in quali centri si sta votando (nella foto di apertura il Seggio numero 2 di Trino, sui sotto il Seggio 1):
Alto Sermenza, Balocco, Caresana, Cellio con Breia, Collobiano, Lenta, Lignana, Livorno Ferraris, Pila, Scopello, Serravalle Sesia, Trino.

La follia umana si lascia spesso alle spalle macerie che restano come lugubri testimoni del tempo.
Ma sono macerie che opprimono, soffocano, sovrastano non soltanto gli sforzi di rinascita dei popoli distrutti dalla guerra e da una delle più tremende e crudeli sue forme, la guerra civile ed etnica.
Sono macerie che rendono disperate le condizioni di vita anche degli animali.
E’ il caso della cittadina di Prijedor, devastata dalla guerra in Bosnia Erzegovina, ormai più di trent’anni fa e che sta cercando di recuperare quel ruolo “naturale”, anche per posizione geografica, idoneo a permetterle una piena rinascita, anche economica.
Resta, però, come relitto ancora abbandonato, il canile lager di Kurevo Shelter, dove erano ammassati a centinaia poveri animali, denutriti e tenuti in condizioni igieniche spaventose.
Del resto può non meravigliare più di tanto: in luoghi dove si è potuta concepire e realizzare una mostruosità come la cosiddetta “pulizia etnica”, perché pensare che possa essere riservata ai cani quella umanità esiliata dai sentimenti degli umani?
Ma, come abbiamo visto, a Milano è nata da qualche tempo l’Onlus “Prijedor Emergency”, che sta facendo tanto per assicurare un futuro agli animali, grazie anche all’aiuto che arriva da tanto Volontariato italiano.

Volontariato che si esprime anche con iniziative di sensibilizzazione come quella di oggi, a Prarolo.
Nel piccolo Centro della Bassa Vercellese, mobilitati dall’iniziativa di Monica Bellardone, la referente del progetto per le nostre zone, si sono ritrovate tante persone che hanno voluto dare un contributo, sia concreto, sia in termini di promozione di una più vasta conoscenza di questa realtà.

Così, è nata l’idea di una camminata (alla portata di tutti, circa sette chilometri) insieme ai propri beniamini a quattro zampe, lungo un percorso che, muovendo dal centro polifunzionale di Prarolo, si è snodato tra le risaie, per fare poi ritorno in paese.
Ad attendere i “camminatori”, una fumante panissa, che ha ripristinato il bilancio energetico della mattinata.
Torneremo presto a parlare di questa realtà, di Monica Bellardone, delle iniziative che con il suo gruppo sta mettendo in piedi.
Ringraziamo per il contributo al fotoservizio Alessandra Bellardone.
La buonanima del Senatore Francesco Leone, eroe della Resistenza, poi Padre Costituente, Parlamentare, dirigente nazionale del Pci e riferimento indiscusso della Federazione vercellese del partito, era solito ammonire i militanti che pensavano alla politica come una cosa alla portata di qualsiasi massa cerebrale:
“La politica – diceva – non è polenta”.
Si è sempre interpretato così:
non è che basti girarla e rigirarla e quella si fa da sola.
Va detto che una parte minoritaria di Cultori della Tradizione rende anche una versione parallela (peraltro, non sono incompatibili) del brocardo, che suonerebbe, dunque, così:
”La politica non è pane e salame”.
E qui l’allusione al rifuggire l’idea che sia alla portata del patrimonio neuronale di chiunque, prenderebbe forma nella ulteriore metafora: non è che basti affettare il pane, affettare il salame ed il pane e salame è pronto.
Ma andiamo con ordine.
Già, ma dove andiamo?
Scopriamolo insieme.
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LA LEGA DI VERCELLI UN ACCORDO SU QUALCOSA L’HA GIA’ TROVATO / 1
Per incredibile che ciò possa apparire, tutti, nella Lega, almeno su una cosa (abbastanza importante) sembra siano d’accordo.
Tutti: i tiramaniani dichiarati così come quelli criptici, fino ai seguaci del Sindaco di Novara, dell’ex Sindaco di Novara, di chiunque purchè di Novara.
Che siano della Valsesia, della pianura, della città di Vercelli, dai territori leghisti emerge un’istanza corale e monocorde.
Istanza condivisa da quelli che lo conoscevano già prima, così come da quelli che non lo conoscevano e, ancora, da coloro che adesso hanno imparato a conoscerlo e, quindi, se prima non sapevano nemmeno chi fosse, adesso lo sanno.
Ma, soprattutto, questo obbiettivo è fatto proprio, con convinzione che non conosce né tentennamenti, né ripensamenti, né la minima gaffe, dallo stesso Capitano La Gaffe (il giocoso nick name, mutuato da “Il Paese dei campanelli” è stato coniato da affettuosi amici di Enrico Montani): vuole portare via i piedi da qui più presto che può.
E, almeno in questo, il simpatico Capitano rappresenta, così, l’intera comunità politica padana, dal Monte Rosa fino a Terranova, dove la Sesia affluisce nel Po.
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Sicchè tutti, lui compreso, vogliono che Enrico Montani torni presto ai suoi incombenti o, comunque, rientri a casa e, prima di tutto, si levi da qui: perché nessuno, nemmeno i più pessimisti, sarebbe mai riuscito ad immaginare una gestione del Commissario politico provinciale della Lega più esilarante.
Come se Vercelli fosse diventato il palco dove mandare in scena una spiritosa operetta.
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Per congedare con bel garbo il Commissario, occorre celebrare un Congresso elettivo per il rinnovo delle cariche sociali.
C’è la data: il prossimo 20 maggio.
Lo hanno deciso l’altro ieri, nel corso di una riunione del “Direttorio”.
Si badi: non il “Direttivo”.
No, proprio il Direttorio, come quello tardorivoluzionario.
E amen.
Dunque il Direttorio (i Segretari delle Sezioni esistenti i provincia) si è riunito ad Arborio ed ha deciso: il 20 maggio si vota.
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LA LEGA DI VERCELLI UN ACCORDO SU QUALCOSA L’HA GIA’ TROVATO / 2
A ben vedere, tuttavia, il Commissario è riuscito ad ottenere una cosa importante: almeno una.
Ha fermato l’emorragia di Consiglieri Comunali, soprattutto di Vercelli, verso Fratelli d’Italia.
Non se ne andrà più nessuno.
E per un motivo molto semplice.
Lui Montani, il candidato Segretario, Daniele Baglione (il conquistatore di Lenta) e soprattutto il giovane saputello che hanno messo Capogruppo in Comune, hanno regalato tutto il gruppo al Ghiottone ed al Pirata.
Quindi, se hanno passato l’intero pacchetto, non c’è più bisogno che gli altri gliene sottraggano uno per volta.
Del resto, pare che, per motivi suoi, di equilibri territoriali e (forse, semmai gliene importasse) di rapporti in Anci, lo stesso Sindaco gaudenziano, Alessandro Canelli, abbia raffreddato i bollenti spiriti e sentenziato: Corsaro non si tocca.
E loro si sarebbero volentieri appecorati, anche perché pare sia l’esercizio politico in cui da quattro anni a questa parte si sono cimentati con mirabile coerenza.
Ritorneremo prossimamente sull’argomento per meglio argomentare.
Per ora, siccome non è questo il punto, ci si affida alla sintesi.
Fine delle cose sulle quali in Lega sono d’accordo.
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IL DISACCORDO
La battaglia più dura si sta combattendo per la conquista della Segreteria provinciale.
Il Commissario Montani è arrivato qui con un compito: conficcare in terra vercellese il Segretario voluto da Novara.
Sappiamo che si tratta di Daniele Baglione.
E uno dice: ma possibile che abbiano fatto tutto queto casino solo per togliere Paolo Tiramani e mettere Baglione?
Si vede che a loro piace così.
L’unico concorrente di Baglione è Michele Pairotto, Sindaco di Tronzano Vercellese ed ancora tiramaniano.
I voti sarebbero lì lì: più o meno il 50 per cento ciascuno.
Da settimane il “povero” Pairotto è sottoposto alla minaccia del bastone ed alla lusinga della carota.
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PAIROTTO / 1 – Il Bastone
Nel corso della riunione di Arborio, è stata l’ora del bastone: guarda, Pairotto (gli avrebbero detto) se tu ti candidi alla Segretria provinciale contro Baglione, noi ti “sospendiamo”.
Bum.
Si badi: non hanno detto “ti espelliamo”, ti buttiamo fuori.
No, anche perché si rendono conto (forse) che a tutto c’è un limite.
Ma quale sarebbe l’astuto disegno sotteso alla minaccia?
La sospensione, al contrario dell’espulsione, non è una cacciata dell’interessato dal partito.
Sta lì, come un caciocavallo appeso.
Solo che, mentre è sospeso, non può essere eletto e non può votare.
Sono loro stessi, dunque, a dire: ti sospendiamo, tu non voti, viene eletto Baglione e, appena dopo, l’amico Riccardo Molinari ti reintegra.
Tu ritorni, non conti più una fava, ma resti in Lega e noi portiamo a casa la cadrega per Baglione.
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Per quanto in politica se ne siano viste tante e tante se ne vedano tutti i giorni, bisogna riconoscere che, per riuscire a concepire una cagata del genere noi ci avremmo messo almeno un anno e forse non sarebbe bastato ancora.
E bisogna poi vedere se il Segretario Molinari potrebbe mai avallarla.
Forse per questo motivo, ieri sera (il giorno dopo l’ora del bastone) si sarebbe passati al momento della carota.
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PAIROTTO / 2 – La Carota
La location è propedeutica, adusa ad ospitare, nella discrezione, riservati convegni confortati da menù ricercati.
Siamo a Carisio, ristorante l’Angolo.
Soltanto due i commensali: ma chi?
Proprio loro: gli sfidanti.
Altro che duello all’ok Corral, altro che battaglia congressuale all’ultimo voto.
Con i piedi sotto la tavola, si va di battuto di fassone, piuttosto che di tagliolini tipici tirati a mano ogni mattina.
Lasciamo poi stare dei tanti modi sublimi per togliersi la sete, che la nostalgia è canaglia e ci vengono le lacrime agli occhi.
Faccia a faccia, il neogaudenziano Baglione cala la proposta a bruciapelo: ma senti, caro Michele, se tu mi dai il via libera, io ti assicuro che ti nominiamo nel Regionale.
Cosa sia bene questo “Regionale” è una cosa difficile da capire per chi non si barcameni da anni tra le pieghe degli Statuti della Lega.
Comunque potrebbe essere questa roba qua sotto.

La proposta, comunque, sarebbe stata questa (riferiscono gli usignuoli) Baglione Segretario e Pairotto in qualche organismo di partito regionale, come rappresentante dei leghisti vercellesi.
Un modo come un altro per trovare un accordo.
Il fatto è che quel posto è già stato offerto a tante persone, quasi come il posto di Vicesindaco al Comune di Balocco.
Ma – dei tanti convinti di averlo già in tasca – ce n’è uno che fa una tenerezza sconfinata ed è nientemeno che Dante.
Bisogna infatti sapere che Gian Carlo Locarni deve fare le valigie dalla Segreteria cittadina di Vercelli, alla quale i più sagaci tra i neonovaresi avrebbero destinato Maurizio Tascini.
Per Dante, dunque, resterebbe il premio di consolazione del Regionale.
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Come la prenderà il ri-fondatore della lingua italiana?
E, soprattutto, come finirà?
Chi vivrà, vedrà.
Subito coronata da tanta partecipazione, soprattutto degli Studenti, la prima Giornata della Ristorazione, promossa da FIPE Confcommercio, che celebra la cultura dell’ospitalità italiana, accendendo i riflettori sul ruolo economico e sociale della ristorazione per lo stile e la qualità della vita del nostro Paese.

Ha dunque preso il via venerdì mattina appena trascorso, da Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la prima Giornata della Ristorazione per la Cultura della Ospitalità Italiana, promossa dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE-Confcommercio), con il patrocinio delle maggiori Istituzioni cui il Settore afferisce.

L’iniziativa, che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, ha suscitato l’interesse e il coinvolgimento, attraverso parallele iniziative diffuse in tutto il Paese, di oltre 5.000 attività di pubblico esercizio, tra ristoranti, trattorie, osterie e pizzerie.
E 500 sono stati i ristoranti italiani all’estero che hanno dato la loro adesione alla manifestazione.
Insieme alle imprese, protagonista indiscusso di questa edizione è stato il pane, elemento centrale nella quotidianità della cultura gastronomica italiana e simbolo, tanto semplice quanto potente, dei valori di ospitalità, convivialità e condivisione.

Non è mancato un momento pubblico, in Piazza Cavour, dove gli Operatori Ascom (con loro il direttore Andrea Barasolo ed il funzionario Federico Graglia): tante persone hanno potuto informarsi direttamente sulla giornata e le attività della ristorazione vercellese.
Il pane rappresenta infatti la forza popolare della cucina italiana e non solo, che ha espresso e esprime professionalità e prodotti insuperabili nel mondo, ma non dimentica gli ultimi: proprio in occasione di questa giornata di festa per la ristorazione italiana, Fipe farà a favore di Caritas Italiana una donazione per le mense utilizzate da chi è in condizione di fragilità
.
Questo alimento, umile quanto capace di rappresentare qualcosa di essenziale, ha persino suscitato l’interesse di poeti che ne hanno cantato le qualità con simbolismo eloquente.
Ecco l’esempio di Pablo Neruda, con la sua “Ode al pane”:
“Del mare e della terra faremo pane,
coltiveremo a grano la terra e i pianeti,
il pane di ogni bocca,
di ogni uomo,
ogni giorno
arriverà perché andammo a seminarlo
e a produrlo non per un uomo
ma per tutti,
il pane, il pane
per tutti i popoli
e con esso ciò che ha
forma e sapore di pane
divideremo:
la terra,
la bellezza,
l’amore,
tutto questo ha sapore di pane”.
Ma il “nostro” Gianni Rodari non fu da meno, così come Antonio Della Ragione e si potrebbe continuare.

L’appuntamento è stato anche l’occasione per condividere e sottoscrivere, da parte di tutti coloro che hanno aderito alla Giornata, il Manifesto della Ristorazione Italiana volto a promuovere i grandi valori del settore in termini di sostenibilità, innovazione, legalità e reputazione.
Fipe-Ascom Vercelli – in collaborazione con Formater e l’Associazione provinciale dei Panificatori – partendo dal Pane come simbolo di Convivio ed ospitalità, ha sviluppato l’evento a livello locale organizzando la distribuzione di panini farciti sia in alcune classi delle scuole Medie cittadine (già partecipanti al concorso gastronomico per aspiranti Chef “Giovani Chef”, organizzato da Formater) che ai passanti con uno stand in Piazza Cavour.
“La Giornata della Ristorazione nasce come un invito alla memoria perché il suo obiettivo è ricordare la centralità del settore per il Paese in termini sia economici sia socio -culturali sia valoriali”
ha dichiarato Jose Saggia, Presidente di FIPE-Ristoranti Confcommercio della Provincia di Vercelli .
“Tuttavia, e forse ancor di più, abbiamo voluto organizzare questa manifestazione anche a Vercelli per rivolgere lo sguardo al futuro. Da una parte, ci auguriamo che questa giornata possa costituire un momento di riflessione e di orgoglio per un settore che negli ultimi anni ha visto messa a dura prova la sua tenuta. Dall’altra parte, è un modo per prenderci cura uno dell’altro, e di coltivare la cultura del Buono e del Bello, del Piacere di stare insieme in Armonia , difendendo anche l’Ambiente che ci circonda con la Qualità del cibo e della Vita”.
Donatella Bertolone, Vice Presidente del Gruppo FIPE Donne Imprenditrici della Provincia di Vercelli:
“Questa giornata rappresenta un’occasione sociale per rifondare il senso di comunità del Paese, per celebrare un tema fondamentale per il mondo della ristorazione che è l’Ospitalità. Dobbiamo invitare tutti gli italiani a celebrare la condivisione di un rinnovato sentimento di comunità”.
E’ altresì intervenuto Massimo Bignardi di Slow Food, per illustrare la filosofia di questa partnership con Ascom – Formater – Casaverdi.
Resterà un 25 Aprile da ricordare, quello celebrato a Vercelli in questo 2023 così capace di evocare i temi della pace e della guerra.

Di richiamare a ciascuno i rischi che l’omologazione dell’oblio porta con sé, la sicura deriva autoritaria cui conduce l’ “indifferenza” di gramsciana memoria e che, sempre oggi, ma a Borgosesia, ha rappresentato l’efficacissimo incipit della prolusione affidata a Elisabetta Dellavalle, nella parallela circostanza ove si è riunita la Valsesia per celebrare il 78.mo Anniversario della Liberazione.

Ma quello di Vercelli resterà un 25 Aprile da ricordare soprattutto per due motivi: una partecipazione popolare che, a memoria di chi scrive, da anni non si vedeva più e la prolusione offerta dal palco di Parco Camana dall’Oratore ufficiale della giornata, il giornalista Gad Lerner.
Per rinvenire un momento di pari livello, anche se di altro “genere letterario”, bisogna tornare al 2019, quando ci parlò il Prof. Alessandro Barbero.
Ma, Gad Lerner ha – per dir così – “attualizzato” con aderenza ad alcune suggestioni dell’ora la lezione scritta con il sangue di tanti martiri, di tanti ragazzi, che hanno offerto la vita perché noi potessimo vivere liberi.
E, allora, non si può che porre al centro di queste note quelle parole chiare sulla “bugia” rappresentata dall’idea che, aumentando, come anche il nostro Paese sta facendo, le spese militari, si lavori per la pace.
Una grande bugia che è, senza afasie e con anelito pedagogico profetico, sempre come tale smascherata anche dalla semplice e disincantata grandezza di Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea.
Sicchè, cogliendo la nota suggerita dall’Oratore di oggi: “io sono ebreo e mi unisco all’assemblea, quando si celebra la Messa in queste occasioni quando, dopo la preghiera del Padre Nostro, ci si scambia il segno di pace”, non si può fare a meno di notare come sia, in fondo, semplice, al di là delle differenze confessionali, capire meglio il significato di quella invocazione e orazione di “pace in terra agli uomini di buona volontà o, come il Canone oggi dice: amati dal Signore”.
Amati dall’unico Padre di tutti.
Ancora un’allusione all’attualità, questa volta capace di procurare, nei giorni scorsi, qualche agitazione e scarica adrenalinica (peraltro, di ben modesta flussometria), nel ben più circoscritto perimetro di una politica locale che è fatta così, e amen, inutile prendersela più di tanto.
Vi è stato chi ha voluto vedere in questa presenza del noto giornalista, Oratore di oggi, un elemento “divisivo”, forse politicamente troppo connotato.
Ma a Gad Lerner sono bastati un paio di colpi d’ala magistrali per volare alto e disperdere nello spazio sia le polemiche, sia i polemisti.
Anche questa sapida parte del discorso è integrale nel video.
Più volte sottolineato dagli applausi a scena aperta tributati dal pubblico, l’intervento di Lerner è stato salutato da una vera e propria ovazione e l’oratore è subito stato circondato da tanta gente che gli ha voluto stringere la mano, oltre che, naturalmente, assicurarsi l’immancabile selfie.
Video che ripropone altresì, sempre integrale, l’omelia dettata da Mons. Luigi Cavallone, Vicario episcopale per i rapporti con le Istituzioni, nel corso della S.Messa celebrata anch’essa in Parco Camana.

L’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, da qualche giorno si trova, infatti, in Kenia, alla nostra missione di Isiolo, recentemente elevata al rango di Diocesi.
Il Sindaco, il Presidente della Provincia ed il Prefetto di Vercelli, Lucio Parente, si sono, invece, fatti sostituire perché impegnati a Cuneo, città che ha ricevuto la visita del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per la celebrazione nazionale della Festa della Liberazione.

Al posto del Rappresentante del Governo per la provincia di Vercelli, ha svolto l’intervento introduttivo il Vice Prefetto Vicario, Cristina Lanini.
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Anche quest’anno ha onorato la manifestazione, con la propria presenza uno dei due Partigiani ancora viventi, Renato Giara (nome di battaglia: Sorcio), che lo stesso Gad Lerner ha salutato con affettuosa deferenza.

Non presente, invece, ma solo perché oggi impedito, l’altro testimone del tempo che è sempre con noi, Luigino Malinverni, che aveva preso il nome di battaglia di “Franco”.
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Come sempre, anche nel pomeriggio di oggi ai Cappuccini, si sono ricordati i Martiri della Frazione che hanno offerto la vita in olocausto nella lotta partigiana: l’orazione ufficiale è stata affidata ad Enrico Pagano, Direttore dell’Istituto per la Storia della Resistenza di Vercelli, Biella e Borgosesia.

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Come abbiamo detto, in un servizio a parte, il video e la gallery di Borgosesia.
Dopo il video messo a repertorio in occasione della partenza di questa mattina
– clicca qui per l’articolo precedente –
siamo ora lieti di offrire questa gallery con i volti – stanchi, ma felici o, almeno, soddisfatti – dei protagonisti: gli Atleti che hanno partecipato alla Gran Fondo Mangiaebevi 2023, che ha preso le mosse da Piazza Cesare Battisti a Vercelli, oggi 23 aprile.
Il punto di ritrovo per la ristorazione e per le premiazioni è stato allestito nel grande cortile dell’Istituto Sacro Cuore delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Corso Italia.
I risultati con le classifiche complete sono reperibili cliccando qui.
Ora vi lasciamo con la gallery che attendono anche i molti graditi Ospiti che hanno partecipato a questa Classica ormai vercellese e monferrina, provenienti da tutto il Nord Italia ed anche dall’Estero.














