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Manca meno (molto meno) di un anno

alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale (per quel che conta) di Vercelli e, soprattutto, per il rinnovo (?) del Primo Cittadino e già incomincia il valzer delle candele.

Stiamo, naturalmente, parlando del campo di Centrodestra.

Perché, almeno per il momento,

in quello di Centrosinistra i rumors dicono ci si limiti ad organizzare il pullmino del sabato pomeriggio all’Ikea.

Perché l’Ikea?

Perché – pare si pensi nel Pd – se dobbiamo dichiarare la sconfitta a tavolino, almeno il tavolino lo scegliamo noi.

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Ma torniamo al Centrodestra, dove tutti sospettano di tutti, sicchè il fiuto politico dei singoli è impegnato ad annusare le altrui pette (politiche, beninteso) nell’intento, in obbedienza a mozioni sospettose, di cogliere i sintomi di mali di pancia ancora tenuti (trattenuti) nel foro (per dir così)  interno.

Ma andiamo con ordine.

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Bisogna sapere che il problema dei problemi, in questa severa ora della Storia, sarebbe quello di dare sistemazione al Sagacissimo.

Ne abbiamo già parlato e, da allora, non si è cavato un ragno dal buco.

In questo lasso di tempo (tre mesi circa dalla Trippa 920 linkata sopra) i destini della Lega si sono definitivamente separati da quelli del già nominato Sagacissimo

giunto all’ennesimo cambio di cavallo (Trippa 895) –

***

Ebbene, ci sarebbero persone di buona volontà che starebbero passando ore del loro prezioso tempo per trovare un organismo almeno apparentemente vitale ove inoculare quello che, a suo tempo, Giovanni Fortuna definì “un Tecnico prestato alla politica”.

E sì che Giovanni Fortuna è notoriamente persona intelligente: ma è sempre stato vero che anche i migliori possano sbagliare, almeno qualche volta; peraltro, poi non lo si è mai più sentito dire cose del genere.

Ma non divaghiamo.

Le soluzioni sarebbero, per ora, due; la seconda è il tipico “piano B” che, in realtà, in pochi vagheggiano, non nascondendosi le difficoltà che poi vedremo.

Ne parleremo alla prossima Trippa.

Dunque, per oggi, vediamo la strada maestra.

I potenti avrebbero individuato come organismo “ospite” il partito di Forza (modi di dire) Italia.

Il cubo di Rubik sarebbe così conciliato.

Perché, ovviamente, tutti guardano a come salvare la cadrega agli attuali componenti della Giunta del Niente.

Niente quanto a realizzazioni, ma tanto se si pensa agli stipendi che, dal 2024, saranno di circa 9 mila euro al mese per il Sindaco e, a scalare, rispettivamente del 70 e 60 per cento di quanto prende il Sindaco, per Vice Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio Comunale.

***

Le previsioni di oggi riguardano soltanto la componente maschile della Giunta che si immaginano i maggiorenti del Centrodestra, perchè come potrebbe finire per le quote rosa al momento non lo sa nemmeno il Santo Padre, quindi figuriamoci noi, accomunati al Successore di Pietro soprattutto dalla vastità del cavolo che ce ne frega delle future quote rosa nella Giunta del Niente.

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Dunque i maschi.

In Fratelli d’Italia i posti prenotati sarebbero due:  uno per il Ghiottone, l’altro per Mimmo Santo Subito Sabatino.

Nella Lega tutto ruota attorno al mantenimento della cadrega per  Dante.

La Lega ha ormai perso tutto.

Quindi, se anche perdesse il posto in Giunta di Dante, ma riacquistasse la dignità politica, forse ci guadagnerebbe ancora.

Ma è difficile.

Del resto, una volta che i leghisti vercellesi e valsesiani hanno accettato di vedersi conficcare da Novara Daniele Baglione come Segretario provinciale, hanno praticamente riconosciuto di non contare una fava non soltanto nella politica vercellese, ma anche nella stessa Lega.

Hanno scelto un Segretario che, quando l’emerito Onorevole di Borgosesia inarca un sopracciglio, corre a nascondersi sotto qualche tavolo per non farsi scorgere, aspettando che passi la tempesta.

***

Peraltro, a valle dell’ultima defezione,

quella di Martina Locca – leggi qui – che se n’è andata anche ufficialmente in Fratelli d’Italia

sono riusciti a vincere, temporaneamente e debolmente, il criptorchidismo politico della segreteria e a fare uscire (dopo ore) un balbettìo flebile come il piccolissimo peto di un coniglio timido, presentato come reazione politica.

Eccolo:

“Prendiamo atto delle modalità con cui i nostri alleati di Fratelli d’Italia agiscono nell’azione amministrativa Vercellese – commenta Daniele Baglione, Segretario Provinciale della Lega – evidentemente interpretano l’alleanza con modalità che non sono le nostre.

Ce ne faremo una ragione e, naturalmente, faremo le nostre opportune valutazioni per il presente ed il prossimo futuro”.

Sicchè pare valuteranno non tanto “se” calarsi o no ancora le brache, ma “come” calarsele, se con modalità vicine a quelle di Nove settimane e mezza, ovvero qualcosa di più casalingo, a segnalare che non lo fo per piacer mio, ma per dare un figlio a Dio, tenendo buoni i capataz regionali del partito.

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Dove eravamo rimasti?

Ecco, agli Assessori della GdN due.

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Di passaggio non si può fare a meno di notare che, se queste sono le previsioni per le quote azzurre,  è conseguente ed evidente che il Centrodestra sta pensando di riproporre una Giunta a dieci componenti.

Cosa consentita dalla Legge, evidentemente, ma quanto opportuna politicamente e, soprattutto, giustificabile visti i risultati, lo sapranno (saprebbero, se così fosse) dire gli Elettori.

***

Ma torniamo a bomba.

Se questa è la previsione per Fratelli d’Italia e Lega, manca, appunto, l’assessore maschio di Forza (modi di dire) Italia.

E la sorpresa starebbe proprio qui.

Uno potrebbe pensare: è il Ghiottone che vuole sistemare il Sagacissimo, perchè abbia anche in futuro una base politica.

Ma, se questo è parzialmente vero, pare che il più ostinato nel bussare alla porta del partito di Antonio Prencipe sia nientemeno che il Pirata stesso.

Perché, in fondo, uno come il Sagacissimo gli fa un gran comodo.

Pirata che non vuole (pare) rinunciare – nemmeno in futuro – all’Assessore e Vice Sindaco reale,  Luigi Michelini.

E, allora, i bene informati dicono che stia pensando all’attuale Vice Sindaco come ad un uovo di cuculo da piazzare nel nido di Forza (modi di dire) Italia.

Sicchè i giochi sarebbero composti così: Michelini – Sagacissimo – Mimmo Santo Subito – Ghiottone.

***

Dal canto proprio, il Sagacissimo non è che se ne stia con le mani in mano.

Farebbe, a sua volta, di tutto per farsi accettare in Forza Italia.

Al punto che avrebbe mosso una sua conoscenza biellese, a sua volta sodale o socio in affari con Paolo Berlusconi, per ottenere l’ammissione.

A suo tempo ci hanno anche detto chi sia, questa conoscenza biellese.

Ma, anche in questo caso, come già chiarito in precedenza, è tale la vastità del cavolo (… eccetera eccetera …),  che il nome ci è entrato da un orecchio e ci è uscito dall’altro.

Sono, del resto, ambasce degli attuali Consiglieri Comunali di Forza (e ridiamo) Italia.

E qui viene il bello.

***

Perché è bastato che ieri in tarda serata Antonio Prencipe pubblicasse un innocuo post su Facebook per scatenare le curiosità del sistema.

Come si vede, in questa foto mancano Gianni Marino e Ketty Politi.

Dapprima non si sapeva nemmeno chi l’avesse scattata.

Si è poi chiarito che lo smartphone fosse in mani innocenti ed estranee ai maneggi politici.

Si è altresì chiarito che Marino, pur presente, se n’era andato anzitempo a vedere qualche partita o vai a sapere, sono comunque cavoli suoi.

Nulla di preciso, invece, in ordine al (mancato?) invito di Ketty Politi.

E, del resto, di nuovo, sono cavoli loro.

Ma in quella riunione si è anche discusso del tema del giorno.

Perché i forzisti Consiglieri Comunali direbbero qualcosa che potrebbe suonare così:

ma dunque siamo forse i più minchioni della compagnia?

Da quattro anni – quasi cinque – mandiamo giù qualsiasi cosa, siamo rassegnati a non contare una beneamata fava, vi abbiamo fatto passare di tutto: dal coperchio al Centro Nuoto, ai pallets di Iren, alla (più che probabile) svendita anche del ramo acqua sempre ad Iren.

E adesso?

Adesso che forse potremmo sperare in un posto nella futura Giunta del Niente, ce lo vediamo soffiare dal Sagacissimo, solo perché il Pirata preferirebbe lui a uno di noi?

***

Non hanno, bisogna dire, tutti i torti, anche se succede a loro un po’ quel che succede ai reliquati della Lega:

non è che si possono ribellare ora, dopo cinque anni che accettano supinamente qualsiasi cosa.

Ormai, supini sono stati e supini restano, agli occhi dei loro alleati e padroni.

Almeno secondo le aspettative del Pirata, del Ghiottone e sodali, i quali, bisogna riconoscerlo, in questo senso possono persino protestarsi in una paradossale buona fede.

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

Posted in Trippa per i gatti
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Pro Vercelli 4

Lumezzane 1

Marcatori: 17’ autogol Pisano, 18’ Capelli, 32’ st Maggio, 3’ st Nepi, 39’ st Petrella

Pro Vercelli (4-3-3): Sassi; Iezzi, Camigliano, Fiumanò, Rodio (31’ st Carosso); Louati (48’ st Contaldo), Emmanuello, Iotti; Mustacchio (31’ st Petrella), Nepi (41’ st Comi), Maggio (48’ st Sibilio). A disp.: Rizzo, Sarzi Puttini, Seck, Spavone, Rutigliano, Niang, Condello, Pesce. All. Dossena.

Lumezzane (4-3-3): Galeotti; Regazzetti, Pisano, Dalmazzi, Righetti (29’ st Ilari); Taugurdeau (37’ st Poledri), Pesce, Moscati; Capelli (20’ st Spini), Gerbi (28’ st Basso Ricci), Malotti (20’st Cannavò). A disp.:: Filigheddu, Greco, Troiani, Pogliano, Kolaj, Basso Ricci, Parodi, Scremin. All. Franzini.

Arbitro:  Cerbasi di Arezzo

Guardalinee:  Lauri di Gubbio e Cardinali di Perugia

Quarto uomo: Mirri di Savona.

Ammoniti: Mustacchio (PV), Righetti (L), Gerbi (L), Iotti (PV), Dalmazzi (L)

Recupero: 1’ pt – 4’ st

Se il buongiorno si vede dal mattino…

Inizia nel migliore dei modi il campionato per la Pro Vercelli.

I leoni ruggiscono sin da subito e sbranano il Lumezzane.

I lombardi non sono stati a guardare ma le bianche casacche hanno saputo chiudere gli spazi ed essere prolifici in attacco.

Andiamo con ordine e così il cronometro delle emozioni si avvia dopo 40 secondi con la conclusione di Emmanuello, fuori di poco.

Minuto 10 e dall’altra parte Taugurdeau alza la mira.

Al 17’ la Pro passa in vantaggio.

Sulla destra si scatena Iezzi che mette un cross in mezzo sul quale Pisano si avventa per anticipare Nepi e mette nella propria porta.

Un giro di lancette e gli ospiti trovano il gol con l’incornata di Capelli.

Il ritmo resta alto.

Fiumanò al volo manda a lato di poco.

Superata la mezzora, la Pro rimette la freccia.

Mustacchio in azione personale mette in mezzo per Maggio che non si fa pregare e va a segno.

La ripresa si apre con i leoni in avanti.

Nepi è abile a staccare e con un’incornata calare il tris.

Il canovaccio della gara passa poi in mano ai lombardi che cercano, senza riuscirci, di rientrare in partita.

Anzi sono i locali a sfiorare il poker.

Il quarto gol arriva comunque a 6 dal 90’ quando Petrella, imbeccato da Maggio, scaglia un siluro che batte Galeotti.

Il tempo scorre e la Pro Vercelli può essere soddisfatta per un esordio vittorioso.

 

Redazione di Vercelli

 

Posted in Lo Sport
Provincia di Vercelli, Vercelli Città

Vercelli colpita da un violento temporale attorno alle 16 di oggi, 26 agosto.

Un quarto d’ora di pioggia battente, grandine, raffiche di vento.

I danni si contano a carico di case, automobili, alberate.

Da Via Siracusa a Corso Prestinari a Corso Gastaldi e soprattutto Viale Garibaldi.

E il bilancio si sta ancora compilando.

E’ soprattutto Viale Garibaldi a fare constatare ben quattro esemplari arborei rovinati al suolo, divelti dalla forza del vento.

E, ancora una volta – l’ultimo episodio qualche settimana fa, nel tratto della “Lea” in prossimità della Basilica Sant’Andrea – emerge (viene, a suo modo, alla luce) tutta la precarietà di una situazione.

Le fotografie sono chiare nel mostrare apparati radicali in pessime condizioni.

Sappiamo, perché se ne è parlato molte volte, negli ultimi mesi, a proposito del cosiddetto “Piano Kipar”, di rigenerazione urbana in chiave green, che la diagnosi sia ormai da tutti condivisa: gli esemplari arborei soffrono la costrizione degli apparati radicali, aerati in modo certo non ottimale e, anche per questo, più vulnerabili soprattutto da batteriosi.

Circostanze che ne compromettono la tenuta ed è, quindi, fatale che presto o tardi qualcosa succeda.

Ciò che non è detto (almeno, non si è sentito) a proposito del Piano Kipar è che il rimedio proposto (piano di calpestio non soffocato da asfalto o altri inerti) se, certamente, potrebbe essere idoneo a salvaguardare gli esemplari messi a dimora in futuro, non potrà ridare salute a piante come questa.

Sicchè è impossibile non domandarsi: perché le Amministrazioni non hanno rimosso alberi che – se le immagini non mentono – paiono irrecuperabili e, per conseguenza, pericolosi?

Si può dire: “le Amministrazioni”, al plurale.

Il problema è trasversale, non ne riguarda una in particolare.

E “le Amministrazioni” succedutesi nel corso degli anni sono unite da un comun denominatore rappresentato da chi ad esse dà, deve dare, assistenza sul piano tecnico.

Si sa che le alberate cittadine sono tutte “censite”, gli esemplari tutti numerati.

Non sarà difficile, per chi vorrà applicarsi al caso, risalire a cosa sia stato o non sia stato prescritto tecnicamente per le essenze arboree oggi rovinate al suolo, così come per le altre.

Anche oggi nessuna persona è rimasta coinvolta: solo danni materiali, per i quali ci sono le Assicurazioni.

La Provvidenza, fino ad ora, è sempre stata misericordiosa.

Chi preferisce, può parlare di Fato benigno.

Non sono cose che si dirimano qui.

In attesa che il già nominato “piano Kipar” si traduca in provvedimenti operativi, sono orami in molti a ritenere che, purtroppo, debbano essere prese misure, inevitabili anche se dovessero essere dolorose, ma idonee a scongiurare il ripetersi di casi come questi.

Posted in Cronaca

Allarme nel tardo pomeriggio di oggi, 19 agosto al grande magazzino Li-Fa, in area commerciale di Vercelli.

Secondo la ricostruzione dei fatti che al nostro microfono rende il titolare del negozio, il Signor Stefano, due persone, un uomo e una donna, si sarebbero introdotte, attorno alle 18, nell’area vendita, dirette in particolare al reparto elettronica.

La donna, sempre secondo il titolare di Li- Fa, sarebbe stata già sorpresa, nei giorni scorsi, a compiere azioni sospette.

Oggi, dunque, quando è entrata, non ha lasciato indifferente il Personale del magazzino.

In circostanze che certamente dovranno essere messe a fuoco dagli Inquirenti, sarebbe intervenuto l’uomo e la situazione sarebbe in breve degenerati in rissa.

In quel momento sarebbe comparso lo spray urticante, spruzzato dai due, forse per coprire la fuga.

A quell’ora era presente una ventina di clienti, alcuni di questi sarebbero stati condotti al Pronto Soccorso.

Le Forze dell’Ordine, tempestivamente intervenute, avrebbero fermato i due.

Sul posto i Vigili del Fuoco e la Polizia Locale di Vercelli.

Aggiornamenti nelle prossime ore.

Posted in Cronaca
Vercelli Città

La disgrazia consumatasi nei giorni scorsi al fiume Sesia, nei pressi del ponte ferroviario, dove ha perso la vita un giovane pakistano

– leggi qui la cronaca –

ripropone ancora una volta il tema ed il problema della sicurezza e della prevenzione nell’ambito di un’area e lungo percorsi molto più frequentati di quanto spesso si creda.

Per domandarci se stiamo facendo tutto il possibile al fine di scongiurare il ripetersi di questi lutti, che paiono annunciati.

Fare un giro da quelle parti è forse la cosa migliore per rendersi conto di come stiano le cose.

Per ora, questo dicono le immagini.

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Quando si arriva ai piedi del ponte ferroviario, si può scegliere se andare a destra, lungo l’argine, oppure a sinistra, passando sotto il tunnel nella direzione di quello che un tempo era il simpatico ritrovo “Nascimbene”: quasi una trattoria, talvolta si ballava, era il riposo di chi pescava i ciprinidi nell’acqua amica del fiume.

Ma, se non si va né a destra, né a sinistra, si può scendere sul greto, in qualsiasi momento dell’anno.

Il sentiero che dall’argine scende verso il greto, superando i cubi di cemento armato a difesa delle sponde, è sbarrato da transenne metalliche, guarnite di una segnaletica verticale – un cartello di divieto di transito – che, secondo il mai mutato Codice della Strada, significa: qui i veicoli non passano.

I veicoli.

Sicchè, quel cartello, può apparire un paradossale “via libera” per i pedoni.

Eventualmente in compagnia del cane.

La prima domanda che i responsabili dalla sicurezza dei cittadini (autoctoni, residenti, oppure ospiti temporanei sotto le stelle di Piazza Mazzini) forse potrebbero porsi è: desideriamo che, in quel preciso punto, i pedoni possano passare, oppure no?

Che significa, anche e soprattutto: si può o non si può andare sulla riva del fiume?

Perché, così come stanno le cose, la risposta è semplice: la segnaletica inibitoria non vieta espressamente alle persone, a piedi, di passare di lì e, quindi, anche recarsi sulla riva del fiume.

Se si volesse indicare che i pedoni non possono transitare, la segnaletica appropriata sarebbe quest’altra.

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Chiarito, dunque, che recarsi sulla riva del fiume parrebbe possibile, resta il problema, fondamentale, della balneazione: si può fare il bagno nella Sesia?

Cioè: in quel punto della Sesia; vedremo poco oltre cosa si dica per altri passaggi lungo l’argine.

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Qui le cose sono più chiare.

Si viene a sapere che, nel lontano 1998, il Sindaco di Vercelli adottò un provvedimento di divieto di balneazione.

Al tempo era in carica Gabriele Bagnasco.

C’è qualche cartello che lo dica?

C’è.

Come si vede, è ai piedi del palo che un tempo forse lo sorreggeva.

Coperto dall’erba (non ancora alta come quella che guarnisce certi marciapiedi in città, ma certo abbastanza rigogliosa) che ne impedisce quasi la lettura.

O, meglio, riesce a vederlo chi lo cerca.

Se, una volta trovato, lo si legge, si nota subito che il linguaggio è tecnico-burocratico.

Ma, comunque, il problema della sua leggibilità viene dopo: bisogna cercarlo per trovarlo, il cartello (forse di 30 centimetri per 20).

Più sopra, si vede, però, un altro segnale verticale, questa volta appropriato, di divieto di balneazione, con il simbolo molto sbiadito, ma pur sempre abbastanza leggibile.

Sicchè, tirando le somme, chi conoscesse il Codice della Strada potrebbe concludere: si può andare sul greto della Sesia (a piedi, lasciando i veicoli sull’argine), ma non si può fare il bagno.

***

Sono accorgimenti sufficienti per dire che si sia attuata una prevenzione efficace dei fattori più importanti di rischio?

A chi di dovere la risposta.

Soprattutto se si pensa che i destinatari reali e “odierni” (diverse le cose nell’ormai lontano 1998) di quelle comunicazioni simboliche non siano tanto o soltanto i nativi della Vercelli di quando c’era il Nascimbene.

Ma, come in questo caso, ragazzi che, certo, si sono magari fatti tutto il corridoio balcanico con le scarpe rotte o nella stiva di autocarri condotti da persone senza scrupoli, ma si tratta di ragazzi che non parlano una parola di italiano.

Sanno perfettamente l’inglese (insieme all’urdu, lingua ufficiale nel loro Paese), ma non una parola di italiano.

Si trovano nella situazione di tanti altri immigrati, abituali frequentatori della riva della Sesia, che parlano l’arabo e il francese.

C’è solo un cartello rotondo, con inscritta al centro l’immagine, stilizzata e sbiadita, di un nuotatore sovrastata da una sbarra che illustra il concetto di inibizione al nuoto.

E’ sufficiente per dire che si sia fatto il possibile per mettere sull’avviso le persone?

Per fare loro comprendere che il Comune vieta, nel loro interesse, di fare il bagno in quel punto della Sesia?

***

Ai piedi del palo che sorregge il cartello, si nota, di passaggio, il solito cumulo di rifiuti portati forse da incivili, certo lasciati lì a marcire e mandare cattivi odori da menefreghisti strapagati.

Questo si vede se si raggiunge l’argine dalla stradina che costeggia l’ex Colonia elioterapica (a destra) e la ferrovia (a sinistra): perché se si percorre l’altro sentiero, quello che si snoda tra il compendio delle Acacie e quello del Piemonte Sport, quando si arriva sull’argine, in corrispondenza dell’altro sentiero che conduce al fiume (facendosi largo tra la vegetazione golenale, ma si può fare, come queste immagini dimostrano),

non c’è nemmeno questa segnaletica.

Se, ancora, si intende raggiungere la sponda opposta, percorrendo l’argine che si diparte dal noto accampamento, nei pressi del ponte stradale (direzione Novara) dove accorrono, di tanto in tanto, i Vigili del Fuoco per sedare fiamme notturne, allora i segnali inibitori sono del tutto assenti.

Unico deterrente, forse il più efficace, i cagnoni dei nomadi, che latrano all’inseguimento di qualsiasi “veicolo” transiti lungo lo sterrato: figuriamoci cosa potrebbero fare a un pedone, con o senza segnaletica verticale appropriata.

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Regione Piemonte

Nissan fa rima con … solidarietà anche ad Ivrea.

Nei giorni scorsi è stata inaugurata la Concessionaria Nissan di Pavone Canavese, riferimento per tutto l’Eporediese: nasce come nuovo brand di un’impresa storica del settore auto, la “Peila spa”, da oltre 50 anni sul mercato, con grandi successi commerciali.

L’iniziativa di Pavone è stata “gemmata” dalla Azienda di riferimento interprovinciale, la Nissan Autovar spa di Vercelli, di Angelo Santarella, che ha mostrato di credere anche personalmente nell’intraprendenza della famiglia Peila.

Ed è stata proprio la titolare, Patrizia Peila, a fare gli onori di casa, ricevendo il numero uno della Società in Italia, il Presidente ed Amministratore Delegato di Nissan Italia, Ing. Marco Toro.

Un avvenimento che non ha lasciato indifferente il territorio, rappresentato da tanti e qualificati Amministratori locali ai quali la famiglia Peila ha potuto dare una concreta dimostrazione di cosa voglia dire la parola “solidarietà”.

Il video che, insieme, alla gallery, abbiamo messo a repertorio, è certo più eloquente di tante parole.

E’ stato il grande campione di ciclismo paralimpico, Fabrizio Topatigh, a presentare l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Specialmente”, un sodalizio nato cinque anni fa ad Ivrea, che si occupa di seguire ragazzi disabili, avviandoli a tutte le discipline (ormai il team vede attivi oltre 20 atleti).

Praticano da nuoto allo sci e devono, quindi, spostarsi sui più differenti e variamente dislocati campi di gara.

Il dono di Nissan Italia e di Peila spa, una vettura multiutility Nissan Townstar, sarà davvero prezioso.

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Naturalmente, la presenza del Presidente di Nissan Italia ha permesso altresì di fare il punto sul mercato dell’automobile (Nissan è il quarto produttore di automobili nel Mondo), con riferimento particolare a quello delle auto elettriche ed elettrificate e tra questa spicca il fiore all’occhiello della gamma,

l’esclusiva tecnologia Nissan e-power (sui modelli Qashqai e X-Trail):

si tratta di auto a trazione integralmente elettrica, ma che prevedono la possibilità di ricaricare le batterie grazie ad un piccolo motore termico, dedicato solo a questo scopo, che elimina la dipendenza dalle colonnine.

 

 

Posted in Economia, Salute & Persona
Cigliano e Borgo d'Ale, Regione Piemonte
  1. Nel corso di quest’ultimo anno abbiamo avuto due importanti occasioni per parlare del Beato Mons. Luigi Novarese.

La prima, proprio un anno fa, il 20 luglio 2022, quando la Celebrazione fu presieduta dal Card. Arrigo Miglio, in procinto di ricevere la Porpora nel Concistoro del successivo agosto, a Roma.

Leggi cliccando qui l’articolo di allora, anche per rivedere il video.

La seconda importantissima occasione è stata, invece, poco più di due mesi orsono quando, a Casale Monferrato, città natale del Beato, si è tenuta la solenne commemorazione del primo decennale da che questo Apostolo della Sofferenza fu elevato agli onori degli Altari.

Leggi cliccando qui l’articolo preparato in quell’occasione, anche in questo caso con video e gallery.

Come si ricorderà, la Liturgia fu presieduta, in quella così significativa circostanza, dal Card. Matteo Zuppi.

***

Dobbiamo anzitutto ringraziare i tanti bambini e ragazzi, gli Animatori, le Volontarie degli Oratori estivi di Mazzè, Villareggia, Tonengo, perché ci hanno accolto con amicizia e tanto buon umore.

Siamo anche stati aiutati da piccoli, ma promettenti fotografi che hanno voluto mettere a repertorio qualche immagine: non vi diciamo quali sono le loro, è difficile distinguerle dalle altre.

La sapiente regìa di Don Alberto Carlevato è discreta, ma i risultati di un’ottima organizzazione si vedono.

Oggi, anche grazie all’allestimento di una galleria di quadri che ripercorrono i 50 anni e più di presenza al Trompone dei Silenziosi Operai della Croce, è stata particolarmente evidente l’osmosi spirituale, pastorale, ideale, non meno che concreta nella dimensione delle Opere assistenziali, tra le Diocesi di Ivrea, Vercelli, Casale.

Come si vede in questo primo “quadro” (tutti sono nella gallery fotografica) fu l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Albino Mensa, ad assegnare, concedere a Mons. Luigi Novarese questo luogo, perché da allora in poi ospitasse le opere della Congregazione.

Mons. Mensa (siamo nel 1970 e sembra ieri) era da quattro anni Pastore della Chiesa Eusebiana, proveniente da quella di Ivrea consegnata, nel 1966, a Mons. Luigi Bettazzi, che proprio il giorno 18 scorso abbiamo accompagnato all’ultima dimora.

E, del resto, il compendio dell’antico convento è per qualche metro in territorio diocesano e provincia di Vercelli, ma è tradizionale punto di riferimento per tutto il Canavese: come dimostra anche la vitalità della presenza delle tre parrocchie guidate da Don Alberto

Come sappiamo, il Beato Novarese era originario di Casale Monferrato, Diocesi e territorio da sempre in simbiosi con quello vercellese.

***

L’Arcivescovo Mons. Arnolfo ha voluto affidare l’omelia a Don Torre; un gesto di grande garbo pastorale, che il Sacerdote ha valorizzato appiano proponendoci due momenti fondamentali e forse non molto conosciuti nella vita del Beato.

Il primo, narra quando il bambino già desideroso di votarsi a Dio, insiste, fino a fare un “bliz” per ricevere la particola consacrata, pur non avendo ancora ricevuto la prima comunione.

A celebrazione conclusa, la mamma lo porta dal Parroco, per scusarsi dell’accaduto, ma il Sacerdote, lungi dal drammatizzare, gli rivolge qualche domanda sul catechismo, per concludere, poi, udendo le risposte perfette, che il piccolo fosse già preparatissimo.

Il secondo aneddoto ha a che fare con la realtà del dolore umano.

Il giovane Luigi aveva ormai raggiunto i 15 anni e la sua malattia era a tal punto grave che in molti consigliavano alla sua mamma (invero, tutt’altro che ricca) di non destinare denari per farmaci comunque ormai inutili.

Così coma la povera donna non volle intendere quei consigli, stupì, invece, il rimedio che si studiò di porre in essere il giovane infermo.

Si rivolse al Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Filippo Rinaldi, chiedendo che fossero i ragazzi del Valdocco ad impetrare per lui la grazia.

***

Nel video e nalla gallery abbiamo cercato di condensare qualcuno di questi momenti, ed anche qualche scampolo dei canti che hanno animato la Liturgia, grazie all’impegno della sempre bravissima Corale interparrocchiale di Villareggia, Mazzè, Tonengo.

Posted in Pagine di Fede
Regione Piemonte

Nella elegante, quanto austera e sobria “Sala dei 100”, gemma del Castello vescovile di Albiano, è stata composta la salma di Mons. Luigi Bettazzi, deceduto nelle prima ore di questa mattina, 16 luglio: impossibile non pensare, almeno per un attimo, che la Madonna, oggi festeggiata con il titolo di Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, abbia dato un segno di benevolenza speciale per questo suo così devoto figlio, prendendolo con sé proprio in questo giorno.

Forse è uno dei tratti meno noti della grande personalità del Presule scomparso, di cui tante cose – vere, peraltro – si ricordano spesso: ultimo Padre conciliare, vivente in Europa.

Difensore strenuo e profetico della pace e, soprattutto, della non violenza.

A questo proposito, piace qui pubblicare l’ultimo video che ci diede il privilegio di mettere a repertorio con Lui, il 26 febbraio di questo 2023, in occasione del

Convegno nazionale di Pax Christi a Vercelli – leggi qui -.

Ma non sarebbe giusto mancare di ricordare che Mons. Luigi Bettazzi fu uno studioso profondo e illuminato della figura di Maria, animato da amore e devozione sinceri per la Madre di Dio, dell’umanità, della Chiesa.

***

Mons. Bettazzi fu nominato Vescovo di Ivrea il 26 novembre 1966, succedendo a Mons. Albino Mensa, che era stato nominato Arcivescovo Metropolita di Vercelli.

Tra i due Vescovi vi furono sempre sincere amicizia e stima.

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Chi vorrà rendere omaggio alla salma del Presule potrà farlo al Castello di Albiano fino alle 17,30 di oggi.

Poi Mons. Bettazzi sarà trasferito in Duomo ad Ivrea dove, da domani, lunedì 17 luglio, con orario dalle 9 alle 19, i fedeli potranno accedere e dove, alle ore 20,30, si pregherà il Santo Rosario.

Sempre in Cattedrale, ma martedì 18 luglio, ad ore 15,30, il funerale.

Di seguito i link per rileggere gli articoli precedenti:

leggi qui

leggi qui

Posted in Pagine di Fede

È stata resa nota la data del funerale del caro Dino Bellan, di anni 57, deceduto tragicamente in un incidente stradale mentre si recava al lavoro con il suo scooter da Trino verso Morano, il 6 luglio scorso.

A darne notizia la moglie Piera, i consuoceri Caterina e Giovanni, il fratello Aldo, la sorella Manuela, i nipoti Davide e Irlanda e parenti tutti.

Le esequie avranno luogo lunedì 17 Luglio alle ore 15 nella Chiesa parrocchiale di Morano sul Po, suo paese di provenienza, dove ha sempre vissuto da ragazzo e dove lavorava nella sua officina 100% moto.

Prima di entrare in chiesa, intorno alle 14.30, il corteo funebre farà una breve sosta davanti all’officina 100% moto. Dino riposerà nella tomba di famiglia nel Cimitero di Trino.

Il Santo Rosario sarà pregato Domenica sera alle 19 sempre nella parrocchiale di Morano sul Po.

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La cronaca di oggi, 13 giugno, si apre con la notizia del sinistro stradale che, a Vercelli in Via Manzone, attorno alle 9, ha visto coinvolte quattro vetture.

La dinamica dei fatti è in corso di accertamento da parte della Polizia Locale, intervenuta tempestivamente insieme ai

Carabinieri, ai Vigili del Fuoco ed al servizio 118 che ha provveduto al ricovero in Ospedale di uno solo (da prime sommarie informazioni, in condizioni non gravi) tra gli occupanti delle vetture, la Mini di colore scuro.

 

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