Mese: Agosto 2025
Sir 3,19-21.30-31
Dal libro del Siracide.
Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
Sal 67
RIT: Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.
RIT: Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
RIT: Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.
RIT: Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
Eb 12, 18-19.22-24
Dalla lettera agli Ebrei.
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.
Lc 14, 1. 7-14
Dal Vangelo secondo Luca
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: “Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”.
Disse poi a colui che l’aveva invitato: “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA
Umiltà e gratuità
(Sir 3,19-21.30-31; Sal 67; Eb 12,18-19.22-24a; Lc 14,1.7-14)
Nel corso del suo ministero pubblico Gesù accolse con una certa frequenza gli inviti di diverse persone a pranzare a casa loro, anche di chi era considerato, nella società dell’epoca una persona da evitare. L’atteggiamento di accoglienza di Gesù è stato tale, tanto che venne accusato di essere «un mangione e un beone, amico di pubblicani e di peccatori!» (Lc 7, 34).
In questa occasione, in giorno di sabato, Gesù è invitato a pranzo a casa di uno dei più importanti farisei, egli accetta l’invito, pur sapendo che non avrebbe certo trovato il clima di Betania, dove si fermava per rinfrancarsi e godere la compagnia dei suoi amici Lazzaro, Marta e Maria.
Gesù entrato nella casa del fariseo, si trova a mensa davanti a un uomo idropico, per questo i presenti, comprensibilmente in maggioranza farisei, lo osservano, per vedere se avrebbe guarito o no quell’uomo in giorno di sabato.
Alle parole e azioni di Gesù, volte a far comprendere che un uomo che soffre è più importante della Legge, segue il silenzio dei commensali (cf Lc 14,2-6) che probabilmente distolgono lo sguardo, e Gesù, da osservato diventa osservatore.
Lo sguardo di Gesù però non è come quello di chi spia per cogliere in fallo, non è uno sguardo giudicante di chi ha bisogno di vincere sull’altro per difendere le proprie convinzioni e posizioni.
Gesù, che ha il profondo desiderio di salvare tutti, cerca di aiutare con la parola e le guarigioni le persone presenti, rivolgendosi prima agli invitati e poi al padrone di casa.
Mosso dall’amore, dal volere il bene degli altri, il Signore rivolto agli invitati, aiuta a far riflettere come non sia conveniente scegliere i primi posti: è una scelta azzardata che può condurre a un’esperienza di umiliazione e di vergogna poiché chi si esalta sarà umiliato.
La scelta e l’amore ai primi posti era tipica dei farisei che fondamentalmente cercavano la propria gloria e non quella di Dio.
Gesù insegna a scegliere l’ultimo posto, quello vicino a Lui, che sulla croce condannato come un malfattore, ha preso l’ultimo posto.
L’umiltà appartiene alla creatura che riconosce la verità del proprio essere davanti a Dio e Dio vede, guarda, questa umiltà.
Egli proclama beati i poveri, gli umili che come Maria, ricevono tutto da Dio e a Dio tutto ridonano, seguendo Gesù mite e umile di cuore. Rivolgendosi poi al padrone di casa, Gesù invita alla gratuità, certamente non è suo intento sconsigliare pranzi e cene con gli amici ma introdurre una nuova regola di vita per la quale gli esclusi diventano privilegiati: poveri, storpi, zoppi e ciechi, (gli ultimi tre esclusi dal culto del Tempio e quindi dalla comunità di Dio). Non a caso proprio con loro Gesù si trovava in comunione di mensa; si tratta dunque di imitare lui, che solidarizzava con gli emarginati. La chiave di volta è cambiare il motivo dell’invito che non deve essere l’attesa del contraccambio, secondo la mentalità del “do ut des”, fondata sul calcolo e la ricerca del benessere, ma l’amore, che è gratuito e toglie la discriminazione e le disuguaglianze tra gli uomini.
Le Sorelle Carmelitane
Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza
Partirà lunedì 1 settembre il nuovo cantiere di lavoro finanziato dalla Regione Piemonte.
Motta de’ Conti è risultata tra i beneficiari per l’anno 2025 di questo progetto regionale, destinato all’inserimento lavorativo di persone in difficoltà sociali ed economiche.
“Da alcuni anni beneficiamo di questi importanti contributi della Regione – spiega il Sindaco Emanuela Quirci – che risultano di fondamentale importanza sia per i cantieristi che per il nostro comune, permettendoci di avere un concreto aiuto nella pulizia e manutenzione del paese. Vorrei ringraziare per questi importanti risultati, di fondamentale rilevanza per un piccolo comune come il nostro, la consigliera comunale Marinella Volpi, capogruppo di maggioranza che porta avanti da tempo sia la progettazione che la rendicontazione dei Cantieri di lavoro regionali”.
Lunedì la persona individuata inizierà a lavorare per Motta per n. 30 ore settimanali.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
L’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti di Vicenza si unisce al cordoglio della Chiesa e della comunità civile vicentina e torinese per la scomparsa di Monsignor Cesare Nosiglia, Vescovo di Vicenza dal 2003 al 2010 e successivamente Arcivescovo a Torino dal 2010 al 2022.
Durante il suo ministero nella nostra diocesi vicentina, Monsignor Nosiglia ha offerto una testimonianza luminosa di fede e di attenzione al mondo del lavoro, della scuola e delle famiglie. Con sensibilità pastorale e profonda umanità ha incoraggiato un dialogo costruttivo tra Chiesa, imprese e società civile, riconoscendo nell’impegno professionale e imprenditoriale una via concreta per servire il Bene Comune.
UCID Vicenza lo ricorda con stima e riconoscenza per la vicinanza dimostrata alla nostra associazione e per le parole con cui invitava imprenditori, dirigenti e professionisti a coniugare responsabilità economica e solidarietà sociale, sempre alla luce dei valori evangelici e dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa, che egli considerava bussola imprescindibile per un’economia a misura d’uomo.
Pier Francesco Verlato, Presidente della Sezione UCID di Vicenza, sottolinea: «Monsignor Nosiglia ha accompagnato con paterna attenzione il cammino della nostra comunità e della nostra associazione. Di lui ricordiamo l’incoraggiamento a vivere la responsabilità imprenditoriale come vocazione al servizio degli altri, con uno sguardo sempre rivolto ai più deboli».
Eleuterio Marinoni, Presidente di UCID Veneto, aggiunge: «La testimonianza di Monsignor Nosiglia resta per noi un esempio di coerenza evangelica e di dialogo fecondo con il mondo dell’economia e del lavoro. La sua eredità spirituale e il suo richiamo costante ai valori della Dottrina Sociale della Chiesa continueranno a guidare l’impegno di UCID nel territorio e nella regione».
Si unisce sentitamente al cordoglio dell’Ucid di Vicenza, il Past President Nazionale Ucid ed oggi Executive Vicepresident Uniapac Europe, che, al tempo dell’insediamento di Mons Nosiglia a Torino presiedeva proprio la Sezione cittadina e poi il Gruppo Regionale Piemonte e Valle d’Aosta.
“Ricordo con commozione il 21 novembre 2010, giorno dell’avvio torinese di Sua Eccellenza – commenta Riccardo Ghidella – durante il quale, pur indegnamente, fui coinvolto nella diretta televisiva diocesana dell’insediamento: furono espresse le speranze di un Pastore attento alle istanze sociali ed ai complessi aspetti di quel territorio e in generale fra la forza lavoro e l’impresa e che trovarono poi una risposta piena in tutto il Suo mandato, in cui dimostrò, infatti, una eccezionale sensibilità e coraggio nell’ entrare con chiarezza nelle problematiche specifiche, indicando l’applicazione dei valori e della Dottrina Sociale Cristiana. Con Lui Ucid ha potuto affrontare con successo particolari sfide, come l’indagine con l’Università di Torino in Confindustria locale sulla gestone etica d’impresa e sulla necessità di un nuovo Patto sociale (poi pubblicata dall’Editrice Vaticana), o l’avvio dell’innovativo Sportello per ‘l’Impresa in difficoltà’, o il supporto per la riorganizzazione della ‘Fondazione Casa di carità-Arti & Mestieri’ come riferimento d’eccellenza della formazione professionale in Piemonte e Veneto, o l’aiuto alla gestione della grave crisi Embraco, oltre che a molte altre sfide sociali rese possibili dalla Sua grande sensibilità, preparazione e umanità. Un Pastore attento alla responsabilità sociale dell’impresa ed a chi, come Ucid in Italia e Uniapac in Europa e nel mondo, desiderano applicarle nella quotidianità. Un grande Presule, una grande Persona”.
All’Ucid Vicenza si uniscono altresì l’Ucid Piemonte eValle d’Aosta con il suo Presidente e Vicepresidente Nazionale Paolo Porrino e l’Ucid Torino con il suo Presidente Marco Lazzarino.
Alla famiglia, ai suoi collaboratori e all’intera comunità ecclesiale va il pensiero riconoscente e la preghiera di suffragio di tutta l’Ucid.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
La domanda è ricorrente, si ripropone ogni volta che un albero (in città, su suolo pubblico, ce ne sono circa 11 mila) cade nelle vicinanze di qualche malcapitato o, comunque, si verifica qualsiasi altro sinistro.
Si ricorderà quanto accadde nel 2018 – leggi qui – .
La domanda, dunque è questa: che tipo di assicurazione di responsabilità civile ha il Comune per tenere indenni i suoi concittadini (ed anche i visitatori, ovviamente)?
Il caso torna d’attualità, sollevato da un’interrogazione presentata dal Consigliere Comunale di Vercelli, Fabrizio Finocchi
Leggi qui integrale l’interrogazione
INTERROGAZIONE CIMITERO CAPPUCCINI
Preoccupato per le sorti di una Signora che, recandosi al Cimitero dei Cappuccini, è caduta nel compendio del Campo Santo, procurandosi la frattura di un braccio.
Così Fabrizio Finocchi:
“Il 21 agosto scorso una nostra concittadina in visita ad un suo caro defunto inumato nel Cimitero del Rione Cappuccini è caduta in una profonda voragine apertasi improvvisamente nel terreno.
Malauguratamente nella caduta la signora ha riportato la frattura di un braccio.
Ritengo che quanto accaduto sia grave e oggi ho presentato una interrogazione al Sindaco e all’Assessore competente che allego a questa mail.
L’interrogazione ha lo scopo di appurare quale sia stata la causa dell’incidente ed in particolare se lo stesso sia imputabile alla mancata manutenzione del Camposanto oppure ad un errato ritombamento di uno scavo e se corrisponde al vero che la cittadina ha presentato al Comune una richiesta di risarcimento.
Chiedo anche se il Comune ha attivato una polizza assicurativa di Responsabilità Civile verso Terzi (RCT) che copra gli incidenti ai danni dei visitatori del cimitero”.
Non resta che attendere la risposta: l’Assessore competente è Antonio Prencipe.













