VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

 

Gn 14, 18-20

Dal libro della Genesi.

In quei giorni, Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole:
«Sia benedetto Abram dal Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra,
e benedetto sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici».
E [Abramo] diede a lui la decima di tutto.

Sal 109

RIT: Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».

  RIT: Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!

  RIT: Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.

  RIT: Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».

  RIT: Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

1 Cor 11, 23-26

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Lc 9, 11-17

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE

Siamo al capitolo 14, la parte del libro della Genesi nella quale sono presentati i patriarchi e “compare” la figura di Melchìsedek, re di Salem.

Chi era costui?

Appare così, in modo “inaspettato”, eppure ci racconta un gesto di grande generosità.

Abram è di ritorno dall’Egitto, dopo una carestia, torna, incontra quattro re orientali predatori, il nipote Lot viene rapito e “Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo” (v. 18).

Salem  è  una città stato della terra di Canaan, il cui nome viene tradotto con “paese di pace”;  una città e Melchisedek è sacerdote del Dio Altissimo “El elion” e benedice Abram in nome del “Dio Altissimo”, ma non offre a Dio pane e vino, lo offre ad Abram ed ai suoi uomini affaticati, stanchi, in difficoltà, in un atto di generosità e pietà, di misericordia e compassione.

Il Dio di Melchìsedek viene identificato da Abram con Yhwh e dunque, riconosce, in quella “benedizione sacerdotale”, quell’alleanza stipulata con Lui, il Dio che a lui si è rivelato, e quel gesto inaspettato di quel sacerdote, diventa ancora una volta, il realizzarsi della promessa di Dio per il suo popolo, invocato nel momento del bisogno.

Moltissime sono le diverse interpretazioni di questa “parentesi” biblica legate a questo sacerdote (ad esempio la figura di Melchisedek, in quanto re e sacerdote, può essere letta come immagine simbolica di quanti hanno ricevuto il sacramento del Battesimo, oppure essendo un sacerdote pagano, può essere interpretato come  apertura al culto diede Dio Altissimo a nazioni. Qualcuno ha anche azzardato la prefigurazione del messaggio eucaristico del Nuovo Testamento in quei doni).

Non passa inosservata la figura di questo sacerdote, il Salmo 109, riprenderà il suo ricordo:

“Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek”.

Per sempre: l’eternità.

E la lettera agli Ebrei che dirà:

era senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre” (Eb 7, 3).

Innegabile sicuramente il “sacerdozio” regale dei battezzati che ha preso “sostanza” nei documenti della Chiesa  nei secoli successivi.

Allora la figura di Melchisedek è “prefigurazione” di Cristo.

Non importa se Gesù non apparteneva alla genealogia dei sacerdoti levitici, discendente della tribù di Giuda, sarà “sacerdote in eterno”.

Un cambio di prospettiva rispetto ai “sacerdoti” che conoscevano gli ebrei: uomini a beneficio degli uomini (cfr.Lv 1-3; Nm  15,1-16).

Egli sarà, ma “costituito” come avverrà per Aronne, “designato” e Cristo sarà “sacerdote” designato dal Padre, dalla stessa Incarnazione.

Cristo, Figlio di Dio, partecipe della natura umana, generato, Incarnato, vero Dio e vero uomo.

Sacerdote nuovo ed eterno che compie le attese messianiche: pienezza della mediazione  salvifica.

Realizzazione definitiva dell’alleanza.

Un Dio vicino e attento, un Dio che ha compassione, che annuncia e si preoccupa.

Un Dio – uomo vicino all’uomo, in quel deserto della zona di Betsaida.

Un Dio tra la folla che ha ascoltato, che è stanca che si appresta alla sera…

E gli apostoli con lui… è tempo di “congedare”, “viene la sera”, “sono stanchi”…

“Congedare”… “lasciare”…

No, Gesù non “lascia”, né “congeda”.

“Rilancia”: “date voi da mangiare”.

Facilissimo eliminare ogni preoccupazione, con l’apparente necessità di “far tornare”, con la “scusa” del “luogo deserto”… apostoli di ieri e di oggi… “laviamoci la coscienza”…

L’uomo che non “vede soluzioni”… male minore, bene superiore…

No, Gesù è per il “bene possibile”.

Gesù “richiama” e “ordina”.

Gesù vuole “trasformare” il deserto in una mensa accogliente.

“Date” “voi”.

Semplice e diretto.

Eppure ancora una scusa… “Non abbiamo che cinque pani e due pesci”.

Ma Gesù prosegue…

“Fateli sedere”.

Che bella questa premura di Gesù. Sono stanchi e affamati e io non li mando via.

Come vorrei essere stata tra quei “cinquemila”.

Non erano solo “uomini”, erano “persone”.

Affamati e stanche e Gesù li fa sedere e invita al coraggio, al dono…

Gesù non si fa solo “dono”, invita a “donarsi”: “Date loro voi stessi da mangiare”.

Seduti, a gruppi, nessuno escluso, guardandosi in volto, fissandosi negli occhi… in quel cerchio che crea comunione e condivisione.

Come avrei voluto sedermi su quell’erba, “insieme”…

Eppure ancora oggi siamo “soli”, “congedati” e “salutati”…

Solo Gesù non “manda via”.

Bello il miracolo, la “moltiplicazione” oltre la “divisione”, ma preferisco l’ “addizione” alla “sottrazione”.

“Insieme”, come gli addendi di quella “addizione” che non “manda via”, che non “liquida”, che nasce dalla compassione, che nasce dallo sguardo di Gesù su quella “folla”, su quelle “persone”.

Addizione che unisce, moltiplicazione che si fa “dono”.

E tutti mangiarono a sazietà…”

Infinito dono.

Infinita compassione.

Infinita misericordia.

Dalla preghiera…

Gesù benedice, spezza, si volge e ri-volge gli occhi al Padre.

Eucaristia.

Comunione, dono e preghiera.

E noi come quella folla… “mandiamo a casa”…

Eucaristia.

Dono e preghiera…

E noi spesso dimentichiamo che questa è la vita della Chiesa.

Eucaristia.

Non è un “accessorio” nella vita cristiana, è “centro e culmine”.

Tutti mangiarono a sazietà”.

“Tutti”.

Cinquemila…

Cibo in quella sera… pane eucaristico per noi.

In quel gesto, in quel Pane, in quella preghiera… c’è tutto Cristo.

Avanzano dodici ceste…

Un Amore Infinito abbondante, sovrabbondante…

Dono e missione.

Date voi…”

Non solo prendere… non solo pre-tendere…

Dare, servire…

Gesù è esplicito: servire, dare, donare, condividere, amare…

Quelle folle in quel territorio di Betsaida “cercano” Gesù, e Lui non si sottrae, parla loro, guarisce, annuncia, pre-annuncia quel Regno… per tutti.

Quella folla lo “segue”, lo “ascolta”, si “nutre” di Lui… e gli apostoli che lo seguono… comandano… “congeda…” che tristezza…

L’uomo “comanda” a Dio.

“Congeda” (mandali via)… un verbo all’imperativo… quasi che l’uomo sapesse che cosa è “meglio per l’uomo”…

Quanta presunzione…

Quasi che Gesù non si fosse accorto quanti erano, quanta fame avevano, quanta disponibilità di cibo vi fosse, in quale condizione di deserto si trovava…

Povero uomo… non riesce a comprendere la “logica” di Dio, quella dell’Amore, della compassione, del bene per la persona…

L’uomo che pensa solo a se stesso…

E quella frase meravigliosa di Gesù: “Voi stessi date loro da mangiare…”, procurate il cibo, servite, donate… ma anche “fatevi” dono.

“Datevi voi”…

Se ci nutriamo dell’Eucaristia sapremo “farci dono”, se “facciamo comunione”, “saremo comunione”, saremo “cibo” così come lo abbiamo ricevuto.

I cristiani…

Di Cristo…

Ma quanto sappiamo essere Cristo?

Troppo preoccupati di “prendere”, di “soddisfarci”, di “bastarci”, abbiamo dimenticato che cosa vuol dire essere “di Cristo”, “in Cristo”, “per Cristo”…

Quei cinquemila siamo noi…

Lo ricordiamo, la prima comunità cristiana era formata, secondo il testo degli Atti degli Apostoli, da circa cinquemila uomini, dunque… la comunità…

Insieme, “Tutti”.

In gruppi, ma insieme, “sfamati” per “sfamare”.

Sotto l’azione dello Spirito (ricordiamo che questa pagina riprende in diversa misura il numero cinque, per eccellenza, nella Bibbia, numero dello Spirito Santo).

E all’ora con quella “forza” che viene dall’azione dello Spirito Santo, ogni azione diventa Grazia, segno efficace: benedizione, spezzare il pane, distribuire, mangiare, raccogliere…

Non “proprietari” del Pane, ma a “servizio” del Pane nella comunità, tra la folla riunita a gruppi…

Comunione e servizio.

Perché la comunione è condivisione, è dono e crea “pienezza”: “Tutti mangiarono a sazietà”.

Per un “avanzo”, una “sovrabbondanza”, non per “pochi” (come le dodici tribù e i mesi dell’anno, segno della totalità del tempo), ma per la condivisione dei doni di grazia di Dio.

Figli e fratelli di quel pane spezzato, di quel corpo donato.

“Moltiplichiamo” il pane, ma impariamo ad andare oltre la “divisione”: Gesù ci ha chiesto di con-dividere, non creare divisione, di dare per poter ricevere, di imparare a donare per essere dono, di far diventare la Parola, Pane, di non “mandare” a casa, ma di “trattenere” per poter ancora “stare”, per non “tenere per sé”, ma per far “moltiplicare” e “saziare”.

Diventiamo “servi” della Parola e del Pane: questo è il nostro compito,

Usiamo quei verbi  che l’evangelista Luca usa per “inaugurare” un nuovo stile di Gesù e della Chiesa: alzare gli occhi, benedire, spezzare e dare.

Ri-partiamo da qui.

Celebriamo l’Eucaristia per essere segno vivente e visibile del dono di Dio al mondo, per essere servi della condivisione, apostoli del dono, non possiamo solo “partecipare” all’Eucaristia, dobbiamo “celebrare”, essere ciò che Gesù ci ha chiesto di essere e di fare.

Anche San Paolo lo ricorda ai Corinti nella sua lettera (seconda lettura): “celebrare al Cena”, non per “riempirci la pancia” in modo egoistico e formale, non per “ripetere un rituale” (già in uso consolidato presso gli ebrei sia prima che dopo il pasto), ma per vivere in “modo nuovo”, come ha insegnato Gesù, quelle parole e quei gesti.

Non dimentichiamo che, come  comunità cristiana, partecipiamo in modo efficace all’evento salvifico della morte e risurrezione  di Cristo: questo per noi è impegno e responsabilità che ci invita alla comunione ed alla condivisione, con tutti.

 

 

Posted in Pagine di Fede

Riceviamo e pubblichiamo

Varallo, 21 giugno 2025

Porto all’attenzione della cittadinanza la situazione attuale della palestra comunale “Italo Grassi”, struttura centrale per lo sport scolastico e associativo del nostro territorio, che da tempo necessita di interventi di manutenzione ordinaria oggi non più rinviabili.

Nonostante negli scorsi anni – in particolare nel 2020 – siano stati eseguiti lavori di riqualificazione dell’impianto, che hanno interessato spogliatoi, servizi igienici, illuminazione e sistema fotovoltaico, ad oggi permangono alcune criticità che meritano una presa in carico più tempestiva.

Si segnalano infatti crepe nei muri, intonaci non rifiniti, un vetro rotto della porta d’ingresso delle tribune, oltre a un foro da carotaggio su una colonna portante rimasto inspiegabilmente aperto.

Si tratta di piccoli interventi che, se affrontati con regolarità, contribuirebbero in modo concreto al miglioramento del decoro e dell’efficienza complessiva dell’impianto. Purtroppo invece queste situazioni sono in essere ormai da diversi anni senza intervento alcuno.

Una gestione lungimirante del patrimonio pubblico, infatti, si fonda proprio sulla manutenzione costante e programmata, che consente di evitare l’accumularsi di lavori più onerosi da affrontare in futuro.

Mantenere in buono stato una struttura così importante per la comunità varallese non è soltanto un dovere amministrativo, ma anche un atto di rispetto nei confronti di tutti coloro – studenti, atleti, allenatori e volontari – che quotidianamente la vivono.

Mi auguro che l’Amministrazione comunale voglia considerare con priorità la messa in calendario di questi interventi, con l’obiettivo di restituire alla palestra “Italo Grassi” la piena funzionalità e dignità che merita.

Carlo Stragiotti

Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti

da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:

Iscriviti alla nostra pagina Facebook

e al nostro Gruppo pubblico di Facebook

al nostro account di Instagram

al nostro canale di Whatsapp

al nostro canale Telegram

Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Abbonamento annuale – Sottoscrizione richiesta

Devi essere un iscritto con Abbonamento annuale per accedere a questo contenuto.

Iscriviti ora

Sei già abbonato? Accedi

Posted in Economia, Società e Costume, Turismo

Abbonamento annuale – Sottoscrizione richiesta

Devi essere un iscritto con Abbonamento annuale per accedere a questo contenuto.

Iscriviti ora

Sei già abbonato? Accedi

Posted in Cronaca

Considerato il complicato momento vissuto dal settore e la vendemmia ormai distante neppure un paio di mesi, è doveroso un confronto per analizzare le giacenze e programmare gli interventi futuri. La distillazione straordinaria può essere uno degli interventi di più semplice e immediata applicazione, ma è una misura emergenziale che deve poter essere applicata a tutti i vini a D.O. e con valori che vengano incontro alle possibili esigenze dei viticoltori di Langa e Roero. Va considerata, inoltre, come un tassello di un Piano di rilancio del comparto che deve essere più ampio e programmato tutti insieme per valutare, anche in considerazione del calo generalizzato dei consumi di vino, eventuali diminuzioni di rese per vini in sofferenza e una maggior spinta all’export attraverso la semplificazione di misure come l’OCM, che sovente sono poco flessibili e quindi non appetibili per le aziende”.

Con queste parole Gian Luca Demaria, presidente della sezione regionale di prodotto Vitivinicoltura di Confagricoltura Piemonte, commenta la lettera sottoscritta da Confagricoltura Piemonte e dai principali Consorzi di Tutela dei vini regionali e indirizzata al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, all’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni, e per conoscenza al ministro Francesco Lollobrigida, in cui vengono richieste misure urgenti per fronteggiare una situazione definita “tra le più delicate degli ultimi anni”.

Si stima, infatti, che a fine maggio oltre 190.000 ettolitri di vino a Denominazione di Origine risultino ancora invenduti e non contrattualizzati.

A farne le spese sono soprattutto i vini a base Barbera, Dolcetto, Moscato e Cortese, che rappresentano colonne portanti della produzione piemontese.

Tra questi, i più colpiti sono proprio i vini a base Moscato (circa 100.000 ettolitri) e Barbera, Dolcetto e Cortese (altri 50.000 ettolitri).

Il crollo degli scambi, sia in volume che in valore, è paragonabile alle gravi crisi del 2008 e del 2020, rispettivamente segnate dalla crisi finanziaria globale e dall’emergenza Covid.

A ciò si aggiunge una produzione 2024 superiore alla media, il calo dei consumi sia a livello nazionale che internazionale, eventi climatici anomali e l’incertezza legata all’introduzione di dazi statunitensi sul vino europeo. Per far fronte a questa situazione, i Consorzi propongono una misura straordinaria: la distillazione di crisi per i vini a Denominazione di Origine, così da alleggerire le giacenze e stabilizzare il mercato.

“Le ragioni del calo dei consumi inoltre sono molteplici – spiega Demaria -. Su tutte le tante campagne sui presunti danni causati dall’alcool (non sempre propriamente corrette) e le mutate abitudini, specie dei giovani; serve quindi un grande lavoro congiunto per valorizzare la cultura del vino, in sinergia con i ristoratori del territorio”.

Serve una risposta immediata e concreta – conclude Demaria – per evitare che una crisi congiunturale si trasformi in una vera e propria crisi strutturale del settore”.

Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti

da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:

Iscriviti alla nostra pagina Facebook

e al nostro Gruppo pubblico di Facebook

al nostro account di Instagram

al nostro canale di Whatsapp

al nostro canale Telegram

Redazione di Vercelli

Posted in Economia

Forte dei numeri in crescita per il bilancio della stagione appena trascorsa – 916 recite in 160 spazi su tutto il territorio regionale, 82 comuni coinvolti con oltre 148.000 presenze (+ 12%) e un aumento significativo nella percentuale di abbonati (+ 28%) – la Fondazione Piemonte dal Vivo continua ad animare nei mesi estivi i palcoscenici del Circuito, con proposte di teatro, danza, musica e circo contemporaneo, fra spazi all’aperto, arene, giardini e dimore storiche.

Dal 17 giugno all’8 luglio si apre il Cortile dell’Annunziata, nel pieno centro storico di Tortona, offrendo al pubblico un’esperienza di qualità, all’aperto e sotto le stelle. Grazie alla collaborazione con il Comune, arrivano in città imperdibili appuntamenti di spettacolo dal vivo che arricchiscono l’offerta culturale cittadina.

Il 24 giugno va in scena Lu Santo Jullare Francesco con Ugo Dighero, protagonista dello spettacolo scritto da Dario Fo. Chiude invece il breve ciclo di spettacoli – la sera dell’8 luglio – Il mare nel cassetto. La via di Franco Battiato, con la narrazione della giornalista e speaker di RaiRadio2 Silvia Boschero, l’accompagnamento della violinista Anaïs Drago e la voce della cantautrice Guia.

Dal 28 giugno non può mancare l’appuntamento consueto con le Sere d’Estate alla Reggia di Venaria, aperture serali e prolungate dei Giardini e delle mostre in corso arricchite da un fitto cartellone di performance organizzate da Piemonte dal Vivo.

I Giardini diventano così il palcoscenico ideale per coreografie en plein air, pensate per spazi ricchi di bellezza. In programma: DancehALL di Lost Movement (4 e 5 luglio), Wandern di Egri Bianco Danza (11 e 12 luglio), Gente di Balletto Civile (18 e 19 luglio), Blackbird di Chiara Frigo (25 luglio), Punti di conTatto di BTT (26 luglio), Cosmorama di Nicola Galli (1 e 2 agosto), Sogni al Campo di Filippo Porro (22 e 23 agosto) e Pitbull (29 e 30 agosto) di ASMED Balletto di Sardegna.

Ogni venerdì e sabato, dalle ore 20, il cortile di Cascina Medici del Vascello diventa luogo di festa e pista da ballo, dove poter gustare un aperitivo scatenandosi sulle note dei più svariati generi musicali: dallo swing al flamenco, dalla musica occitana al liscio, dall’afro alla cumbia e al funky. Lezioni di ballo e concerti, con in programma tra gli altri: Aikar Orkestra, Lou Tapage, Funky*Club Orchestra, The Mooners, InDaFunk, La nuova orchestra Santa Balera, Avanzi di Balera, Cumbia Es Amor by Viva Viva Malagiunta, La paranza del Geco e molti altri.

Ci si rilassa infine con il DJ set al Giardino delle Rose, tutte le sere fino alle ore 23, sorseggiando un drink al Chiosco delle Rose. La selezione musicale è curata da Angie Backtomono, Andrea Passenger, RedRob e altri. In occasione del 14 agosto (vigilia di Ferragosto e Festa di Venaria), tre giornate speciali con il Groove Royal Party: il 14, 15 e 16 agosto un dj set speciale dalle ore 20 in Cascina.

Prosegue anche il Torino Jazz Festival Piemonte, con concerti nei comuni del Piemonte: artisti nazionali e internazionali per una manifestazione che permette di scoprire la musica jazz anche in spazi non convenzionali, grazie al supporto dei Jazz Club e delle amministrazioni locali.

In programma, tra gli altri, Dardust (Forte di Exilles, 12 luglio), Virginia Frigault Macdonald – Fulvio Albano Quintet (Racconigi, 25 luglio), Karima “Soulville” feat. Diego Borotti (Bruino, 25 luglio), Yvette Norwood-Tiger European Quartet (Almese, 27 luglio), Enzo Cioffi Quartet (Baveno, 31 luglio), Sergio Cammariere (Forte di Exilles, 2 agosto) e Davide Shorty (Biella, 15 agosto). Il TJF Piemonte continua fino al 12 novembre.

Prosegue fino al 18 ottobre la rassegna Le notti di Cabiria in alcuni spazi non convenzionali della città di Novara, nell’ambito del progetto Corto Circuito, con uno sguardo privilegiato sulla creazione contemporanea, con compagnie di ricerca e sperimentazione. Tra i nomi in programma Babilonia Teatri (27 giugno), Inad Theater (4 luglio), Théâtre Creanova (10 luglio), Cabiria Teatro (11 luglio) ed Echo (18 luglio).

Si chiude il 29 giugno la 47esima edizione di AstiTeatro, festival da sempre dedicato al teatro contemporaneo, e in particolare al concetto ampio di nuova drammaturgia, declinato in forme diverse, con un ricco cartellone di prime nazionali e regionali. Nel vasto programma, si segnala – la sera del 24 giugno, ore 21:30, al Teatro Alfieri di Asti – Bach à La Carte, prima regionale dello spettacolo di Marco Augusto Chenevier e Alessia Pinto, opera coreografica e insieme allegoria culinaria.

A seguire, tra gli altri, in diversi spazi della città: le prime regionali di Rita con Denis Fontanari e Monica Garavello (25 giugno) e di Troilo e Cressida delle compagnie Lombardi Tiezzi e Sacchi di Sabbia (29 giugno); Mulino Bianco della Corte Ospitale e Babilonia Teatri (27 giugno), Stralunati di Teatrialchemici (27 giugno); Netamiau perché sei morta su un testo di Marco Gobetti (28 giugno).

E ancora: il meglio del circo contemporaneo con Piazza di Circo a Mondovì dal 2 luglio al 15 agosto; i concerti del Flowers Festival nel cortile della Lavanderia a Vapore fino all’11 luglio; dal 3 al 7 settembre, infine, Mirabilia The Festival a Cuneo (con una versione On the Road dal 6 luglio al 28 settembre nel cuore del cuneese).

Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti

da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:

Iscriviti alla nostra pagina Facebook

e al nostro Gruppo pubblico di Facebook

al nostro account di Instagram

al nostro canale di Whatsapp

al nostro canale Telegram

Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

Lunedì 23 giugno alle ore 21 incontro di preghiera con il gruppo “Vita Nuova.”

Martedì 24 alle ore 21 Adorazione Eucaristica in Chiesa Abbaziale.

Venerdì 27 Solennità del Sacro Cuore di Gesù. Sante Messe alle 8.30 nella Chiesa Madonna del Popolo e alle 19 alla Mauletta a cui seguirà la cena e la festa.

Sabato 28 sacramento della Confessione dalle 15 alle 16.30 in Casa Parrocchiale.

Domenica 29 esposizione delle urne di San Silvano e Santa Felicita.

Sono a disposizione le STATUETTE Benedette di San Silvano (offerta minima 20 euro) e i nuovi drappi rossi (offerta minima 15 euro).

Parrocchia di San Silvano – orari sante Messe e Intenzioni

Sabato 21

Ore 16.30 rito tradizionale

Ore 18 int. * Edmondo e Ines Valazza, * Teresa e Valentino, * Loriana, * Cesa Luciana, * Franco e Gisella

Domenica 22

Ore 8.30 Int. Def. Fam. Bertona Platini

Ore 10.30 Int. * Pro Populo, * Loriana, * Giuseppe

Lunedì 23

Ore 18 Int. Cora, Erminia e Famiglia

Martedì 24

Ore 8.30 Int. Marola Cristina

Mercoledì 25

Ore 8.30 Int. per la Famiglia Tafuri

Giovedì 26

Ore 8.30 Int. Ad Mentem Offerentis

Venerdì 27

Ore 8.30 Int. Giuseppe

Ore 19 (Alla Mauletta) Int. per tutti i Defunti

Sabato 28

Ore 16.30 Rito Tradizionale

Ore 18 Int. * Franca e Abele

Domenica 29

Ore 8.30 Int. Valazza Pietro e Gianpiero

Ore 10.30 Int. * Pro Populo, * Def. Fam. Pastori e Salvel, * Ferrari Pietro e Ferrogalini Felicita, * Ad Mentem Offerentis

Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti

da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:

Iscriviti alla nostra pagina Facebook

e al nostro Gruppo pubblico di Facebook

al nostro account di Instagram

al nostro canale di Whatsapp

al nostro canale Telegram

Redazione di Vercelli

Posted in Pagine di Fede

Abbonamento annuale – Sottoscrizione richiesta

Devi essere un iscritto con Abbonamento annuale per accedere a questo contenuto.

Iscriviti ora

Sei già abbonato? Accedi

Posted in Scuola e Università
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte, Vercelli Città

L’ASL di Vercelli è stato il primo Ospedale Spoke e tra le prime realtà ad aver attivato e ad utilizzare quotidianamente la nuova piattaforma regionale di telemedicina basata su intelligenza artificiale per la gestione dei pazienti colpiti da ictus ischemico.

La piattaforma, i cui primi risultati di utilizzo sono stati presentati nei giorni scorsi al 33° Congresso dell’Associazione Italiana di Neuroradiologia (AINR) dal Prof. Alessandro Stecco, Direttore della SC Radiodiagnostica dell’ASL VC, in uno studio in collaborazione con il Prof. Mauro Bergui della SDD Neuroradiologia Interventisica dell’ AOU Città della Scienza e della Salute di Torino e altri autori, consente l’analisi avanzata delle immagini Angio-TAC e TAC perfusionale, il teleconsulto in tempo reale e la condivisione immediata dei dati tra ospedali Hub e Spoke della rete stroke piemontese. Un sistema che, a regime, collegherà le TAC di tutti e 25 i centri ospedalieri dotati di Stroke Unit su tutto il territorio regionale e che è stato già messo in utilizzo in tre quarti dei centri.

“Il sistema – spiega il prof. Stecco – permette infatti di prendere decisioni terapeutiche tempestive – come la somministrazione di trombolisi o il trasferimento per integrare la terapia con trombectomia meccanica oppure eseguire solo quest’ultima su casi identificabili con il neuroimaging TC avanzato – sulla base di dati oggettivi e condivisi, evitando ritardi che possono compromettere la prognosi. Vercelli grazie alla sinergia e formazione interna con tutto il personale del Servizio di Radiologia e alla stretta collaborazione con la SSD Interventistica del Maggiore del reparto diretto dal Prof. Alessandro Carriero, ha oggi una velocità maggiore per diagnosi più tempestive e cure migliori”.

L’iniziativa è frutto di un lavoro sinergico tra Regione Piemonte, Azienda Zero, l’Assessorato alla Sanità, e i professionisti che coordinano la Rete Ictus, tra cui neuroradiologi, neurologi che hanno poi lavorato con informatici e clinici. Un percorso virtuoso iniziato nel 2020 con l’aggiornamento del PDTA Ictus regionale, e che è passato attraverso progettualità sul PNRR che oggi si traduce in una concreta innovazione al servizio dei cittadini, come annunciato recentemente dall’Assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi.

“Si tratta di un passo importante e concreto per la sanità vercellese. Grazie a questa nuova piattaforma la cura dell’ictus ischemico compie un salto di qualità – dichiara il Direttore Generale dell’ASL VC, Marco Ricci –. Anche gli ospedali periferici possono accedere a strumenti diagnostici avanzati e condividere in tempo reale le immagini con i centri di riferimento. Questo permette di ridurre drasticamente i tempi di intervento e di aumentare significativamente le possibilità di recupero per i pazienti”.

Nella foto in basso il prof. Stecco durante il suo intervento al 33° Congresso dell’Associazione Italiana di Neuroradiologia (AINR)

Posted in Salute & Persona

L’episodio di stamane (20 giugno) a Santhià, che ha visto protagonista un uomo (la notizia in altra parte del giornale) afflitto da evidenti problemi di equilibrio, ha suscitato molta apprensione.

L’uomo, nella prima mattina ha dato alle fiamme la propria abitazione, sita in Via Tricerri, 43; in preda all’agitazione, all’arrivo delle Forze dell’Ordine ha esclamato “Allahu akbar” ed alcune invettive in arabo.

Fatti che richiamano problemi non nuovi, ma che – è l’assunto della nota emessa da Martina Locca, responsabile di Fratelli d’Italia di Santhià, di seguito integrale – richiedono un approccio serio e responsabile ai temi della convivenza e dell’integrazione.

Anche il Consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro Caprioglio, interviene sull’argomento, richiamando aspetti ulteriori e del tutto singolari della vicenda.

Pare, infatti, che sul posto non siano intervenuti, in un primo tempo, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Santhià, ma quelli di Livorno Ferraris.

Il motivo della desistenza della partenza santhiatese (distante poche centinaia di metri del luogo del sinistro) sarebbe da ricercarsi nel fatto che il portone del deposito non si è aperto, impedendo in tal modo l’uscita dei mezzi.

Si tratterebbe di già dibattuti ed evidentemente non risolti problemi di manutenzione.

Abbastanza per determinare il Consigliere a presentare un’interrogazione in Comune, come di seguito anche in questo caso riportiamo.

 

***

Ecco dapprima l’intervento di Martina Locca per Fratelli d’Italia di Santhià

“Un episodio grave, che ha messo in pericolo gli abitanti e che denota poca attenzione alla sicurezza cittadina.

Se già è imputabile il fatto che sia stato appiccato il fuoco presso un immobile in centro, lo sono ancora di più le parole pare pronunciate dal soggetto, che hanno comprensibilmente allarmato.

Serve una presa di posizione, determinata da coscienza, di condanna verso questi atti di violenza.

Fratelli d’Italia continua a favorire una politica dell’immigrazione che sia vera inclusione e rispetto di e tra culture e valori.

L’ascolto delle problematiche non può continuare a essere affossato da inerme buonismo, ma impegnato nella risoluzione verso il bene della comunità.

Un ringraziamento a Carabinieri, vigili del fuoco e polizia locale intervenuti”.

Martina Locca, coordinatrice FdI Santhià”

***

Ed ecco l’intervento di Alessandro Caprioglio, Forza Italia:

E’ doppiamente incredibile ciò che avvenuto a Santhià in pieno centro, in un’abitazione di Via Tricerri angolo via Gramsci, dove  un uomo ha urlato frasi in lingua araba appiccando il fuoco al piano inferiore di una palazzina.

Il tema della sicurezza a Santhià è un tema ormai sconociuto all’attuale Amministrazione, i cittadini continuano a lamentarsi delle situazioni che si presentano quotidianamente con episodi di criminalità.

Schiamazzi, furti, episodi di danneggiamento ad auto e alle proprietà pubbliche e private, situazioni che sono sfociate nella mattinata odierna in un episodio di gravità inaudita con l’incendio appiccato. Sono anni che in Città vi è un lassismo incredibile e dove tutto viene permesso, è giunto il momento di dare un giro di vite e portare con fermezza la serenità e la sicurezza nella nostra Santhià; sono anni che il servizio di video sorveglianza non funziona e più volte è stato annunciato un investimento per dotarsi di un sistema funzionale e funzionante e l’Amministrazione mesi fa aveva anche dichiarato, tramite un suo esponente, che si dispiacevano di non essere stati inseriti in un bando relativo al servizio di videosorveglianza, ma che questo li faceva stare tranquilli perché Santhià è una Città sicura.

Forse questa Amministrazione sta visionando un altro film e non quello della nostra Santhià, una Città ben lontana di quella a cui eravamo abituati.

Ci sono molte zone della Città  abbandonate a se stesse sui cui il Comune nulla fa per renderle gradevoli e vivibili con un occhio al decoro e alla sicurezza, posso ricordare Villaggio Vallechiara, il Bosco in Città, il parco Jacopo Durandi, l’area del Cimitero solo a mero titolo di esempio non esaustivo

Non dimentichiamoci dell’episodio avvenuto nel periodo pasquale di un’aggressione avvenuta nei pressi del Nostro Duomo.

Qualcuno osa ancora dire non preoccuparci che Santhià è una Città sicura che sono episodi limitati.

L’altra situazione, al limite del ridicolo,  è quella avvenuta ai mezzi di soccorso del distaccamento di Santhià.

La sicurezza passa anche attraverso la manutenzione di manufatti atti a consentire il pronto intervento dei mezzi deputati alla sicurezza di noi cittadini l’autobotte del distaccamento dei Vigili del Fuoco non è riuscita ad uscire prontamente dalla sede di Santhià di Piazza Salvador Allende numero 8, per un guasto imputabile ai portoni; non riuscendo ad  intervenire tempestivamente sull’incendio di  Via Tricerri angolo Via Gramsci (distanza di circa 2 minuti, 100 metri di strada) e richiedendo aiuto al personale dei Vigili del Fuoco di Livorno Ferraris (distanza 13 minuti, 12 km di strada per il tempo di intervento  ).

I mezzi del distaccamento di Santhià sono riusciti ad uscire dalla sede, successivamente in coda all’intervento di Livorno Ferraris,  previo intervento di alcuni muratori, casualmente di passaggio, che aiutando il personale dei Vigili del Fuoco sono riusciti a alzare a mano i portoni e a far uscire i mezzi necessari al soccorso.

Ho presentato un’interrogazione per capire quanto segue:

  • Per conoscere se corrisponde al vero la notizia che l’Amministrazione era al corrente delle problematiche legate alla manutenzione indifferibile dei portoni che consentono l’uscita dei mezzi.
  • Se corrisponde al vero la notizia che l’Amministrazione Comunale abbia ricevuto uno o più preventivi di manutenzione e in caso affermativo a quanto è l’importo indicato?
  • Se corrisponde al vero la notizia che il Vice Sindaco Mattia Beccaro abbia verbalmente indicato che non era possibile intervenire per mancanza di soldi.

Ricordo che in data  6 settembre 2024 ho fatto interrogazione a codesta Amministrazione Comunale  in merito alla mancata partecipazione da parte dell’Amministrazione Comunale al Bando della Regione Piemonte per il contributo per l’acquisto di autopompa serbatoio e tra i punti dell’interrogazione c’era:

  • Non ci sono soldi come sostenuto dal Vice Sindaco Mattia Beccaro interpellato sull’argomento? Ricordo che il cofinanziamento del Comune previsto dal Bando all’art 5 del bando prevedeva: “che ciascun Comune che presenta la richiesta di contributo deve partecipare all’acquisto del mezzo con una percentuale minima di cofinanziamento del 10% del costo effettivo del mezzo. La quota obbligatoria di cofinanziamento comunale può essere pagata sia con fondi propri del comune che con risorse derivanti da altre fonti che non siano di provenienza regionale”. Il costo di un automezzo si aggira mediamente su valore di 250.000,00 € circa, pertanto non si aveva la possibilità di partecipare al bando con un cofinanziamento di € 25.000,00 oppure c’era una volontà politica di non collaborare a aiutare il distaccamento di Santhià?”.

Posted in Cronaca