Mese: Giugno 2025
(andrea vecco) – Il drone agricolo, una realtà attesa, un’attuazione complessa.
Questo il tema – certo più che attuale ed interessante – dell’incontro coordinato dal centro di formazione piloti UAS Risemys R.E.0092 di cui chi scrive è accountable manager.
La giornata di studi tenutasi a Torino l’11 giugno scorso, era significativmente sottotitolata: “quadro tecnico, normativo ed economico dell’uso (del drone, ndr) esteso dal monitoraggio alla distribuzione dei fitosanitari”.
E’ stato infatti illustrato il difficoltoso “decollo” di un drone per la distribuzione dei fitofarmaci che transita tra le difficoltà di accettarlo come evoluzione tecnologica agricola piuttosto che una voluminosa aeromobile, assoggettata a forti restrizioni dal punto di vista delle normative aeronautiche.
Ancor più ardua, ma necessaria, la procedura tesa ad omologare la lista di molecole chimiche separando la fattispecie dalla modalità di distribuzione con ordinarie barre irroratrici di terra al sistema di ugelli.
Ugelli che, nel caso dei velivoli in parola, sono posti sul ventre del drone, che oggi ha raggiunto capacità di portata apprezzabili ed invidiabili sistemi di sicurezza e di precisione.
Il percorso che porterebbe il drone all’effettivo suo utilizzo in Europa ed in Italia nell’applicazione dei trattamenti fitosanitari come effettivamente avviene in gran parte del mondo, è stato l’oggetto del tavolo di lavoro a cui sono stati invitati i rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, economico, dei processi di formazione degli operatori, delle agenzie territoriali scientifiche e delle organizzazioni di categoria.
Il compito della concertazione dei ricercatori di Disafa e Politecnico di Torino è stato quello di sviluppare una panoramica multidisciplinare e fare il punto della situazione del lungo e complesso iter per le autorizzazioni inizialmente sperimentali e delle prospettive di un uso futuro ordinario della fruizione di tale mezzo sul nostro territorio .
Ha partecipato l’assessorato Regionale dell’agricoltura, nella figura del Dottor Paolo Aceto, quale ente istituzionale coinvolto insieme a Ministeri e dipartimenti universitari deputati alla sperimentazione e, nel contempo, la Regione Piemonte, con i consiglieri Carlo Riva Vercellotti e Simona Paonessa, attenti e presenti ad accogliere le istanze del loro territorio.
A seguire i saluti delle autorità intervenute e della descrizione delle attività didattiche e sperimentali di Risemys da parte del Comandante Giorgio Longo direttore della scuola.
I relatori economici, rispettivamente per il settore pubblico nella persona del Dott. Giorgio Venceslai di Ismea e per il settore privato nella persona del Dott. Guido Giuseppe Gagliardi di Banca Sella, hanno evidenziato come già sono presenti e messi a disposizione strumenti di sostegno economico alla transizione sostenibile innovativa tali da garantire la volontà degli investitori ed imprenditori agricoli del settore.
I relatori scientifici di Disafa e Politecnico, nel contenuto dei rapporti hanno esposto come lo scenario normativo europeo, pur basandosi su un quadro legislativo che di base vieta l’irrorazione aerea, per ciò che concerne l’uso dei droni in agricoltura è ulteriormente normato da diverse direttive e regolamenti, che lasciano ampi margini di discrezionalità agli Stati membri.
Divieto di irrorazione aerea
La Direttiva 2009/128/CE, recepita anche in Italia, vieta generalmente l’irrorazione aerea, ma ammette deroghe in situazioni specifiche, lasciando la loro applicazione agli Stati membri.
Ruolo della Commissione Europea
La Commissione Europea non vieta l’uso dei droni per l’irrorazione, ma lascia agli Stati membri la definizione delle modalità di applicazione, nel rispetto della direttiva.
Regolamenti europei sui droni
I droni, compresi quelli utilizzati in agricoltura, sono soggetti ai regolamenti europei 2019/945 e 2019/947, che definiscono i requisiti operativi e di sicurezza.
Normativa nazionale
In Italia, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) stabilisce le norme per l’utilizzo dei droni, inclusi quelli in agricoltura, in termini di peso massimo al decollo, altezza massima consentita e requisiti per i piloti.
Sperimentazione
Sono ammesse sperimentazioni solo ed esclusivamente a soggetti sperimentatori pubblici sull’uso dei droni in agricoltura e distribuzione… ma l’assenza di prodotti fitosanitari registrati per l’applicazione via drone rende difficile l’uso legale al di fuori di queste attività.
Richieste di chiarimento
Alcuni paesi, tra cui l’Italia, hanno chiesto alla Commissione Europea chiarimenti sulle procedure di valutazione e gestione del rischio, criteri specifici per l’utilizzo dei droni e requisiti tecnici per garantire la sicurezza delle operazioni.
In sintesi, l’uso dei droni in agricoltura, anche se non vietato, è regolamentato in modo complesso, con una forte influenza delle normative nazionali e delle deroghe alla direttiva europea sul divieto di irrorazione aerea.
I professori Gay, Vidotto, Demarchi e Piras, in prima linea nella fase di sperimentazione, insieme a Taskforce accademiche di altre Regioni quali Lombardia ed Emilia Romagna, all’unisono con i relativi servizi fitosanitari, procederanno nell’acquisizione ed elaborazione di dati utili ai ministeri interessati affinchè le tempistiche previste dai protocolli richiesti traghettino ed omologhino l’uso del drone in agricoltura nella sua totalità di funzioni dalla fase sperimentale all’autorizzazione finale all’impiego in agricoltura .
La Prof. Maura Forte Presidente dell’associazione “Ponti di speranza” ed Ex sindaco di Vercelli reduce da una missione in Costa d’Avorio, oltre al ruolo di moderatrice che ha permesso il giusto alternarsi delle varie relazioni, ha descritto l’esperienza africana insieme all agronomo Luciano Conti esprimendo la prontezza con cui le delegazioni ministeriali Ivoriane in visita alla sede di Risemys presso la Grangia di Montarucco di Trino abbiano prontamente mutualizzato l’uso dei droni agricoli sul territorio del paese africano.
L’ambiente raffinato, innovativo e creativo offerto dalla struttura dell’open innovation center di Banca Sella a Torino ha accolto i rappresentanti delle varie categorie garantendo l’attenzione ed il totale coinvolgimento.
L’aspettativa è l’ottenimento di una volontà di interesse collettivo e la collaborazione al lavoro complesso ma risolvibile degli sperimentatori nei vari step delle fasi autorizzative.
Volontari, motociclisti e persone cieche e ipovedenti insieme per un’esperienza inclusiva promossa da Angeli in Moto e UICI Biella Vercelli.
Domenica 22 giugno 2025, “In moto senza vista” farà tappa per la prima volta a Vercelli, segnando un nuovo momento di prossimità, accoglienza e partecipazione condivisa.
Promosso dalla sezione Angeli in Moto di Biella-Vercelli in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Vercelli, l’evento si propone come un’esperienza concreta e accessibile per vivere, insieme, una giornata all’insegna dell’inclusione.
In moto senza vista è un’iniziativa pensata per offrire alle persone cieche e ipovedenti la possibilità di partecipare a un motogiro organizzato in completa sicurezza, affiancate da volontarie, volontari e motociclisti pronti a condividere il senso del viaggio, del tempo donato, della relazione che si crea lungo la strada.
Ma è anche – e soprattutto – una giornata aperta a chiunque voglia farne parte: famigliari, amici, gruppi biker, cittadine e cittadini, volontarie e volontari già attivi o in ascolto, pronte e pronti a unirsi.
Ogni equipaggio, ogni moto, ogni presenza ha un ruolo attivo nel costruire una rete che unisce persone, esperienze e storie diverse.
Il programma della giornata
La giornata inizierà alle ore 9:15 con il ritrovo presso il Piazzale della Basilica di Sant’Andrea, in via Galileo Ferraris 99, Vercelli.
Dopo l’organizzazione degli equipaggi, alle 9:45 circa è prevista la partenza per un motogiro che condurrà i partecipanti fino alla Basilica di Superga (TO).
Sarà possibile visitare lo storico complesso sabaudo, luogo di grande valore architettonico e culturale, con particolare attenzione alle esigenze delle persone cieche e ipovedenti, grazie al supporto dei volontari e di chi accompagnerà l’esperienza con sensibilità e cura.
A seguire, pranzo conviviale e rientro a Vercelli nel pomeriggio, sempre in modalità scortata e in piena sicurezza.
Le strade selezionate sono state scelte per offrire comfort e tranquillità e ogni moto che trasporterà un partecipante con disabilità visiva sarà affiancata da un mezzo di appoggio.
Un evento, tante possibilità di partecipazione
“In moto senza vista” non è un evento riservato: è un’esperienza aperta, che chiama all’azione e alla relazione.
L’invito è rivolto:
alle associate e agli associati UICI Vercelli, Biella e Novara, che potranno vivere una giornata diversa, centrata sul benessere e sulla condivisione;
alle volontarie e ai volontari della sezione Angeli in Moto Biella/Vercelli, per rinnovare il proprio impegno;
a motociclisti, motoclub e gruppi biker che desiderano mettere a disposizione la propria passione per una causa sociale;
a chi ancora non ci conosce, ma vuole scoprire il significato del nostro volontariato, in moto e senza.
Come partecipare
Per informazioni sull’evento, contatti, adesioni o per unirsi come passeggero o volontario:
Rino Cavagna – Responsabile territoriale Angeli in Moto – Sezione Biella/Vercelli
tel. 348 2334434
Claudio Cav. Costa – Presidente UICI Vercelli
tel. 350 5024245
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Nella giornata di venerdì 13 giugno 2025 si è svolta presso la Prefettura di Vercelli una riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta dal Prefetto, Lucio Parente, con la partecipazione del Direttore di Ascom-Confcommercio di Vercelli, Andrea Barasolo e del Vicepresidente di Confesercenti di Vercelli, Antonio Gobbato, insieme al Direttore Germana Fiorentino.
Erano presenti il Sindaco di Vercelli, Roberto Scheda, il Questore, Giuseppina Suma, il Vicecomandante Provinciale dei Carabinieri, Alberto Menziola, il Comandante del Gruppo Provinciale della Guardia di Finanza, Giuseppe Rizzo, il Viceispettore della Polizia Stradale, Luca Roncarolo, il Comandante della Polizia Locale, Ivana Regis e in rappresentanza della Provincia, l’Ingegner Marco Ferraris.
Nel corso dell’incontro, a fronte dell’intensificarsi delle attività sociali e ricreative previste in città e in provincia nel periodo estivo, è stato concordato di pianificare servizi di prevenzione e vigilanza che impegneranno tutte le Forze di Polizia, con il prezioso coinvolgimento e contributo della Polizia locale nel Comune capoluogo, in attività volte a contrastare più efficacemente i possibili casi di abuso di sostanze alcoliche e consumo di sostanze stupefacenti, o di altre condotte imprudenti, risultate spesso causa di sinistri su strada, soprattutto durante i fine settimana.
Le misure disposte mirano infatti a garantire elevati standard di sicurezza urbana e stradale, con particolare attenzione al contrasto dell’incidentalità stradale, fenomeno che tende ad acuirsi in corrispondenza dell’aumento dei flussi di circolazione.
Nella circostanza è stato esaminato anche il fenomeno della cosiddetta “movida”, che registra un sensibile incremento in questo periodo dell’anno, in particolare dopo il termine delle attività scolastiche, con il conseguente aumento della presenza di giovani e giovanissimi nelle aree del centro e in tutte le aree caratterizzate dai maggiori livelli di aggregazione.
Sul punto, è emerso che il Comando della Polizia locale, con spirito di fattiva collaborazione, ha inviato delle comunicazioni rivolte inizialmente agli esercizi pubblici del centro cittadino, con l’intento di estenderle successivamente a tutte le attività commerciali.
L’obiettivo è quello di promuovere buone pratiche, utili a migliorare la vivibilità della Città, anche nel corso della stagione estiva, tutelando i diritti alla quiete, al decoro urbano e alla tutela ambientale per tutti i residenti.
Tramite tali comunicazioni vengono rammentate anche le norme in materia di diffusione acustica, con l’indicazione degli orari in cui è consentita la riproduzione sonora all’interno e all’esterno dei locali e con l’invito a richiedere apposita autorizzazione, corredata da piano di contenimento e impatto acustico.
Infine, vengono ribaditi i comportamenti vietati, quali, a titolo esemplificativo, gli schiamazzi, il divieto di consumo di bevande nel vetro e somministrazione di alcolici ai minori, e le relative sanzioni previste.
La riunione del Comitato è stata anche l’occasione per promuovere la più ampia diffusione del Protocollo-Quadro sottoscritto lo scorso anno dal Ministero dell’Interno con Confcommercio Imprese per l’Italia e Confesercenti Nazionale, in materia di video-allarme antirapina.
Il documento, che sarà attuato a livello locale attraverso un Protocollo d’intesa di prossima sottoscrizione con le rispettive articolazioni territoriali delle Confederazioni, è stato oggetto di approfondita analisi durante l’incontro.
L’obiettivo del Protocollo è sviluppare un sistema video-allarme antirapina conforme al Disciplinare tecnico allegato al Protocollo Quadro nazionale.
La sua compatibilità dovrà essere valutata e approvata dalle apposite strutture tecniche degli Organi di Polizia interessati, che, una volta ricevuti e consultati gli allarmi e i relativi flussi video trasmessi dagli esercenti aderenti, potranno avviare le attività di trattamento per finalità di polizia.
Nel cogliere con favore il Protocollo in parola, i partecipanti hanno confermato l’impegno a mantenere un costante dialogo interistituzionale, ribadendo il comune impegno a garantire sicurezza, legalità e qualità della vita sul territorio provinciale, in particolare durante il periodo estivo.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli














