Mese: Gennaio 2025
In occasione del Carnevale Storico di Santhià, che con i suoi oltre 900 anni di storia è il più antico del Piemonte e fra i più antichi d’Italia, ritorna l’iniziativa “Vetrine e Balconi in Maschera”.
Promossa dalla Pro Loco, e ideata da Paolo Bonanni, Direttore Artistico del Carnevale, quella che sta diventando una vera e propria tradizione Santhiatese promuove la creatività dei suoi cittadini, e renderà al contempo la città più allegra ed accogliente, coinvolgendo proprio tutti nell’atmosfera della manifestazione più importante nel calendario cittadino.
“La partecipazione è gratuita ed è aperta a tutti”, spiega Fabrizio Pistono, Presidente della Pro Loco e anima storica del Carnevale. “L’iscrizione dovrà pervenire entro il 18 febbraio, nel negozio del Presidente in corso Nuova Italia 104 oppure via mail a info@prolocosanthia.it – continua Pistono -, mentre le decorazioni dovranno essere esposte entro il 22 febbraio prossimo”.
Fantasia e qualità delle realizzazioni saranno giudicati da un’apposita giuria nominata dall’associazione, la quale effettuerà un sopralluogo per visionare le realizzazioni in gara.
Tutti gli iscritti riceveranno un attestato di partecipazione, mentre ai primi tre classificati sarà consegnato un premio speciale.
La premiazione avverrà Martedì grasso, 4 marzo al Palacarvè, dopo il rogo del Babaciu, durante la consegna dei premi ai gruppi sfilanti.
Il Carnevale Storico di Santhià
Con i suoi quasi mille anni di storia, il Carnevale Storico di Santhià, in provincia di Vercelli, è il più antico del Piemonte e uno tra quelli documentati da maggior tempo in Italia. Riferimenti in note custodite presso l’archivio comunale di Santhià attestano l’esistenza già dai primi anni del Trecento a Santhià di una “Abadia”, ovvero un’associazione giovanile laica che si occupava di organizzare da tempo immemorabile balli e festeggiamenti in occasione del Carnevale.
Un documento del 1893 contiene un preciso ed univoco riferimento ad usi e consuetudini connesse con i festeggiamenti del Carnevale, depositato presso il Palazzo del Capitano, sede della Pro Loco di Santhià, in Via De Rege Como 7, testimonia come quell’anno ricorresse l’ottavo centenario dell’Antica Società Fagiuolesca, che risalirebbe dunque al 1093.
Vero fiore all’occhiello del patrimonio storico-sociologico della regione Piemonte, ogni anno il Carnevale Storico di Santhià si rinnova in una grande e festosa manifestazione di creatività e musica a coinvolgere tutta la cittadinanza ed i numerosissimi visitatori, attirando migliaia figuranti in maschera e una trentina di compagnie dei Carnevali da tutta Italia, che includono anche alcuni gruppi musicali. https://www.carnevalestoricosanthia.com/
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Redazione di Vercelli
Venerdì 31 gennaio, alle 18, nei locali che ospitano l’Atlante del Territorio e la Galleria dei Benefattori, ovvero al primo piano del Salone Dugentesco di Vercelli, si terrà l’inaugurazione della mostra “Uno sguardo sulla Provincia”.
Fino al 2 febbraio si potranno vedere le foto che sono state scattate dagli oltre 100 partecipanti all’omonimo concorso fotografico organizzato dall’Ordine degli Architetti di Vercelli P.P.C. e dall’Associazione fotografica “Puntodivista”, in collaborazione con il giornale La Sesia e Ovest Sesia.
Lo stesso giorno, il 31 gennaio, in concomitanza all’inaugurazione (ore 18), avrà luogo la premiazione dei vincitori del contest e verranno svelate le menzioni d’onore.
Il concorso ha riguardato particolari, dettagli ed elementi architettonici intesi sia come edifici e strutture che come facenti parte di spazi urbani, extraurbani e vie di comunicazione, sia civili che religiosi, pubblici o privati di tutta la Provincia di Vercelli.
Il progetto, patrocinato da ben 9 enti e da oltre 30 Comuni del Vercellese, ha avuto il fine di incentivare la conoscenza dell’architettura, di promuovere la diffusione della cultura fotografica e di valorizzare l’arte, il territorio e le sue bellezze nascoste.
I partecipanti al concorso sono stati appunto oltre 100: “Abbiamo avuto un’ampia adesione – evidenzia il Presidente dell’Ordine degli Architetti Marina Martinotti -. La volontà sarebbe quella di reiterare il concorso con l’obiettivo di valorizzare sempre di più il territorio, ponendo una particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale. La nostra Provincia è ricca di tesori che devono essere portati alla luce”.
Orari apertura mostra:
Sabato 1° febbraio: dalle 15 alle 19
Domenica 2 febbraio: dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19
I Patrocini dell’iniziativa
Il concorso ha il patrocinio di: Provincia di Vercelli, Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, Ascom – Associazione Commercianti Vercelli, Arcidiocesi di Vercelli, Lions Club Vercelli, Ecorì, Gruppo Stat, Meeting Art e Movie Planet.
Ma anche di ben 33 Comuni: Comune di Alto Sermenza, Comune di Arborio, Comune di Asigliano Vercellese, Comune di Balmuccia, Comune di Borgosesia, Comune di Campertogno, Comune di Carcoforo, Comune Casanova Elvo, Comune di Cigliano, Comune di Civiasco, Comune di Crescentino, Comune di Crova, Comune di Ghislarengo, Comune di Lamporo, Comune di Lenta, Comune di Mollia, Comune di Moncrivello, Comune di Palazzolo Vercellese, Comune di Pezzana, Comune di Rive, Comune di Roasio, Comune di Ronsecco, Comune di Rovasenda, Comune di San Germano Vercellese, Comune di Santhià, Comune di Scopa, Comune di Serravalle Sesia, Comune di Tricerro, Comune di Trino, Comune di Valduggia, Comune di Varallo, Comune di Vercelli, Comune di Vocca.
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Redazione di Vercelli
Risultati brillanti per gli atleti piemontesi impegnati nello scorso weekend sulle pedane internazionali.
A Sofia, dove si sono disputate le gare di sciabola e spada del Circuito Europeo Under 23, sono arrivati un podio e un piazzamento nelle prime otto per uno sciabolatore e una spadista locali.
Nella gara di sciabola maschile del Circuito Europeo Under 23 disputata a Sofia, Pietro Bertola del CH4 Sporting ha conquistato il terzo posto, cedendo solo in semifinale, 15-14, contro il connazionale Marco Mastrullo che ha poi vinto la prova.
Ottimo piazzamento nella gara di spada femminile per Anita Gallero-Alloero del Circolo Scherma Giuseppe Delfino Ivrea, sconfitta ai quarti di finale e settima a fine gara.
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Redazione di Vercelli
Parlare ai giovani per custodire la memoria storica: è questo l’obiettivo del programma, stilato dal Comune di Borgosesia con la Consulta della Cultura “Agorà del Borgo” in occasione del Giorno della Memoria con l’obiettivo di incontrare gli alunni di diverse classi delle scuole cittadine, dalle elementari fino alle superiori, per proporre loro conferenze storiche che inquadrano e ricostruiscono i tragici eventi che portarono all’Olocausto.
«Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria – dice l’Assessore all’Istruzione Gianna Poletti – e il nostro impegno è quello di far sì che i nostri bambini e ragazzi ricordino sempre che in quel giorno, nel 1945, fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz: un giorno di festa, dietro al quale si è consumata una delle pagine più tragiche della storia del Novecento. Grazie ai Professori Sandro Orsi, Bruno Rinaldi e Carlo Senatore, tutti membri della Consulta, che terranno conferenze per illustrare ai bambini e ragazzi, con linguaggio adeguato all’età di ciascuna classe, gli eventi storici di quell’epoca che non dobbiamo dimenticare».
Gli incontri inizieranno venerdì 24 gennaio: nella Sala Consigliare del Comune di Borgosesia, lo storico prof. Alessandro Orsi, insieme al prof. Bruno Rinaldi terranno una conferenza rivolta alle classi V dell’Ipsia Magni, accompagnate dalla loro docente, prof. Lorenza Stocchi.
Gli incontri con le scuole proseguiranno lunedì 27 gennaio, con due momenti: i professori Carlo Senatore e Bruno Rinaldi incontreranno i ragazzi delle Scuole Medie, mentre il prof. Alessandro Orsi terrà una conferenza rivolta agli studenti delle classi quarte e quinte dell’Itis Lirelli.
Il progetto rivolto alle scuole si concluderà con incontri, in date ancora da fissare, rivolti agli alunni delle Scuole Elementari, che saranno invitati nella Sala Consiliare del Comune di Borgosesia dove potranno incontrare uno degli ultimi testimoni di quegli eventi, che condividerà con loro i ricordi di quel tragico periodo.
Borgosesia celebrerà il Giorno della Memoria anche con due appuntamenti aperti a tutta la popolazione: sabato 25 gennaio alle ore 16,45, presso il Circolo Acli di Aranco, si terrà “Cesira e le altre”, spettacolo di teatro cinema, che parla delle donne e della Resistenza al femminile, con Alessandra Cavanna.
Domenica 26 gennaio alle ore 16 appuntamento al Cinema Lux per lo spettacolo “Ladro di Razza”, vincitore del Gran Premio Nazionale di Teatro Amatoriale.
«Ringrazio l’Assessore Poletti e la Consulta “Agorà del Borgo” per il lavoro svolto su questo importante tema storico – dice il Sindaco Fabrizio Bonaccio – sensibilizzare le giovani generazioni sugli eventi del passato è un dovere, oltre che una sorta di “assicurazione sul futuro”: conoscere ciò che è successo dovrebbe preservare dal commettere nuovamente gli stessi errori, almeno è quanto ci auguriamo tutti, soprattutto in questa fase travagliata del mondo. Ringrazio anche gli organizzatori degli eventi aperti a tutti: appuntamenti di rilievo, che qualificano l’offerta culturale della nostra città».
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Redazione di Vercelli
A Serravalle nell’ampia e accogliente sede degli Alpini in Via Bellaria, l’anno del centesimo anniversario di fondazione del Gruppo, è iniziato alla grande, con la presentazione di un piccolo libro dai contenuti importanti: “Una strana storia”, parabola moderna ispirata da Don Mauro Stragiotti, il sacerdote vintebbiese morto a Vercelli il 10 gennaio 2001, la cui memoria è ancora tanto viva da far accorrere persone da Vercelli, Novara, Biella, Gattinara, dove operò portando grandi doni, oltre che da Serravalle, suo paese natale.
Per celebrare la Messa nei suoi ultimi giorni Don Mauro indossò i paramenti di Don Secondo Pollo, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1998, che era stato cappellano degli Alpini in Montenegro.
Esisteva già un libro su Don Mauro, stampato pochi mesi dopo la sua morte: “Una vita fatta dono: Don Mauro Stragiotti”, che raccoglieva le testimonianze di coloro che lo conobbero, ma il Diacono Don Pier Luciano Garrone ha pensato di ricordarne la figura ed i carismi a Serravalle, il suo paese d’origine, con una Messa celebrata il 10 gennaio nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e San Nicolao e con un libro che racchiudesse una “parabola dei nostri giorni”.
“Una strana storia” è stato scritto in collaborazione con Ettore Mazzone (autore di: La luce del buio, pubblicato nel 2013 e di: La chiusura del cerchio, edito nel 2016.
In primavera uscirà: La donna che voleva fermare il tempo), il quale non conobbe Don Mauro, ma restò affascinato da quanto gli venne narrato, e tradusse le emozioni in parole.
Pier Luciano Garrone gli chiese di scrivere un libro come dono per i lettori, affinché potessero: “Contemplare la luce dei Santi”.
Ettore, presentando il suo lavoro, ha detto: “Inizialmente scrissi un racconto profondamente laico, poi presi un’altra strada, perché capii che Don Mauro era l’antitesi del mondo di oggi: al qualunquismo esasperato, all’indifferenza per il prossimo, opponeva valori forti”.
La prefazione, post prefazione e l’ultimo capitolo, scritti da Pier Luciano, sono la “parte teologica”.
L’ultimo capitolo svela chi fosse davvero Beppe e quale privilegio sia stato camminargli accanto, imparare a non avere più paura di perderlo. Lui era un santo, di quelli quotidiani, non un dottore della chiesa o un grande predicatore, ma uno come Sant’Euseo, che svolgeva il mestiere di calzolaio, ma riparava soprattutto le anime sdrucite.
Roberto Pozzato, capogruppo degli Alpini, vintebbiese, aprendo la serata ha ricordato come Mauro e l’amico Gilberto Cerri trascorressero lunghe ore a studiare da suo padre, che faceva il sarto, mentre lui li osservava ed ascoltava incuriosito.
Don Mauro riposa al camposanto di Vintebbio, proprio di fronte all’amico Gilberto, anche lui scomparso prematuramente.
Il sacerdote vintebbiese comunicava la speranza, la virtù cristiana cui Papa Francesco ha dedicato il Giubileo: la speranza è un dono e un compito per ogni cristiano.
Fu compagno di seminario di Don Luigi Ciotti e con lui condivise tre parole che si contrappongono a quanto oggi il nostro tempo pare celebrare: scendere e non salire, essere e non avere, donare e non possedere.
Non è stato solo un credente, ma una persona credibile, un autentico mediatore di Dio.
Sostenendo questa pubblicazione Adriano Pizzi ha voluto: “Ricordare anche due persone nate nel 1921, nella loro semplicità eccezionali per dedizione al prossimo: Pierina Bruscagin, conosciuta come Nina, di Serravalle e la maestra Augusta Deblasi di Scopa”.
Il libro inizia sul fiume, la Sesia che accompagna il paese di Vintebbio, blandendolo, ma talvolta minacciandolo.
Il protagonista è Beppe, una persona generosa, sia materialmente che spiritualmente, il quale unisce due comunità, trasformando l’odio ancestrale, che regnava da secoli, in sentimenti sinceri di concordia e di pace.
“Oggi ho sepolto un Santo” disse il Vescovo dopo il funerale di Don Mauro.
Questa parabola ci ricorda quanto siamo fortunati nell’aver incontrato un santo.
Pier Luciano è stato l’acqua che ha permesso a molte farine di amalgamarsi e trasformarsi in pane: “Ringrazio Ettore, Piera, Anna Marinoni che ha fatto i disegni, Michela che ha curato l’editing del volume, Siam Sannazzaro titolare del Punto Grafico che lo ha stampato, Adriano Pizzi, Roberto Pozzato e gli Alpini che generosamente hanno messo a disposizione la loro sede per la presentazione. Beppe/Mauro è stato un piccolo arcobaleno, insignificante agli occhi degli stolti, un “Kadosh” avrebbero detto gli Ebrei, uno separato dalle nostre miserie, ma che vive nelle nostre miserie. Costruisce un collegamento ideale, che in realtà è un ponte accostato per mettere in contatto la sponda terrestre e quella celeste, il presente e l’avvenire, le cose semplici e il mistero. Lo fa per il colore del grano, come risponderebbe il Piccolo Principe”.
Per chi fosse interessato il libro è disponibile presso l’edicola di Serravalle: tutto il ricavato della vendita sarà devoluto in beneficenza.
Al termine della serata il pubblico ha potuto gustare la proverbiale ospitalità alpina: vin brulé e panettone, ma ciascuno ha davvero portato con sé in quella gelida notte il calore della speranza.
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Redazione di Vercelli
Non si era certo partiti, stamane, per quella che si chiama “operazione nostalgia”: l’intento era (e così si è tentato umilmente di fare) quello di documentare la vita, in una circostanza importante, del Corpo di Polizia Locale del Comune di Vercelli.

E, per esso, di tutta la Polizia Locale che ogni giorno assiste il cittadino; non va, infatti, dimenticato che San Sebastiano è Patrono di tutti Corpi, non solo di quelli comunali: la memoria si estende anche alla Polizia Provinciale, a quelle consortili e così via.

Il filmato e la gallery che volentieri abbiamo messo a repertorio dicono qualcosa di questa giornata; in calce a queste righe un riepilogo pressochè integrale delle relazioni tenute dal Sindaco Roberto Scheda e dal Comandante di Vercelli, Ivana Regis.

Che quest’anno, con gli uomini e le donne del Comando di Via Donizetti (con una zeta sola: lo ricordiamo a noi stessi, come tra breve vedremo) ha altresì fatto l’omaggio ai tanti convenuti, dapprima in Sant’Andrea, poi al Salone Dugentesco, di una simpatica clip autoprodotta che illustra la “quotidianità” della vita da “civich” (ma non si può più dire “Vigile Urbano”, altrimenti arriva una tirata d’orecchie: si dice “Polizia Locale”).
Tutto bene.
Senonchè un amico, “Vigile” di lungo corso ed ora felicemente pensionato, quasi involontariamente ha dischiuso il cassetto dei ricordi e così è stato impossibile rintuzzare quel lontano 23 gennaio 2009.
VercelliOggi.it era nato il precedente 5 gennaio.
E diciotto giorni dopo il primo vagito in culla producemmo
il primo servizio su San Sebastiano, che si può rileggere cliccando qui.
Come si vede, a parte l’ avere rafforzato con una zeta di troppo il nome del celebre compositore, si tratta di un lavoro ancora un po’ acerbo, anche se i dati ci sono tutti.
Enunciati da quella straordinaria personalità che fu – per competenza, intelligenza ed umanità – il compianto Comandante Giorgio Spalla.
Anche se, riaprendo quel file, il ricordo si è fatto acuminato, nella memoria di quell’interlocutore sempre disponibile, dell’amico, del coscritto: troppo presto sottratto all’affetto dei suoi cari, troppo presto fu interrotto il suo lavoro sostenuto da una preparazione giuridica davvero non comune (era Avvocato); se ne sarebbe andato quattro anni dopo, a 55 anni, vittima di un male che nella sua città – Casale Monferrato – ha mietuto tante vittime.
Credo che Giorgio Spalla oggi abbia guardato a Vercelli ed ai suoi “Vigili” con qualche motivo di speranza e certo non farà mancare il proprio aiuto.
***
Dunque, il filmato che proponiamo.
Riprende integralmente l’omelia dettata dal Vicario Generale della Diocesi di Vercelli, che ha presieduto la Liturgia, Mons. Stefano Bedello: prima della benedizione finale, potremo sentire di nuovo la Preghiera del Vigile Urbano (ante riforma, si poteva dire così).

Poi, dal Salone Dugentesco, sempre integrale, la prolusione morale recante altresì la sintesi dei dati operativi dell’anno 2024, tenuta dal Comandante Ivana Regis.
Il suo intervento, come pure quello del Sindaco Roberto Scheda, è anche disponibile in forma scritta, fra qualche riga.
La Liturgia è stata animata, anche in questa occasione, dai canti proposti dall’Ispettore Omar Bassan, accompagnato all’organo dal Maestro Manuele Barale.

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Buon lavoro, dunque, anche in questo 2025 appena iniziato.
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INDIRIZZO DI SALUTO (SINTESI) DEL SINDACO ROBERTO SCHEDA
«Il tempo scorre velocissimo. Era solo il 1970 quando assumevo, come assessore, la delega, fra le altre, alla Polizia Locale. Allora i vigili urbani avevano due stanze nel palazzo Municipale. Non c’era spazio per ricoverare i mezzi, solo qualche armadietto e qualche motocicletta. Una cosa era e rimane tuttora attuale: la dignità di ciò che voi rappresentate per Vercelli in collaborazione con le altre forze dell’ordine alle quali va il mio ringraziamento non solo formale».
Il Sindaco di Vercelli, Roberto Scheda, ha aperto così il suo discorso, in occasione della festa di San Sebastiano, patrono della Polizia Locale, che si è celebrata oggi, lunedì 20 gennaio. Durante il suo intervento, nell’elegante cornice del Salone Dugentesco, il primo cittadino ha sottolineato come «attraversiamo un periodo in cui c’è qualche tensione sociale per problemi economici e legati anche alla Sanità. Non solo. Queste tensioni – ha aggiunto Scheda – emergono anche a causa delle difficoltà, segnalate quasi quotidianamente, nei trasporti. Dobbiamo per tanto vigilare sulla stazione ferroviaria dove ci sono stati interventi a causa di persone che hanno disturbato i nostri viaggiatori».
Il Sindaco ha poi evidenziato come «la polizia locale ha dato ottima dimostrazione nel regolare e coordinare il traffico a Vercelli che, come sappiamo, vede ancora attivi oltre 40 cantieri. Con la riapertura del cavalcavia Tournon, fissata per venerdì 14 febbraio, auspichiamo di tornare ad avere maggiore serenità. So benissimo – ha proseguito il Sindaco – che ci sono problemi di organico. Per questo l’Amministrazione, che ho l’onore di guidare, ha fatto in modo che il 2025 iniziasse, come primo step, con sei nuove unità».
Scheda ha poi ricordato che «c’è la necessità di aiutare, sostenere e non tralasciare mai le fasce sociali più deboli, fragili che devono per esempio avere abitazioni più dignitose. Per questo – ha ricordato – è iniziata la fase preparatoria per recuperare gli stabili di via Egitto al rione Isola. Sono convinto che la Polizia Locale, insieme fra gli altri ai Servizi Sociali e la Protezione Civile, saprà condurre questo non facile percorso».
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RELAZIONE MORALE E SINTESI DEI DATI OPERATIVI CONSEGUITI NELL’ANNO 2024, DEL COMANDANTE IVANA REGIS
Autorità, gentili ospiti,
a nome di tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Locale della Città di Vercelli, che oggi celebra la ricorrenza del suo Santo Patrono San Sebastiano, mi è gradito rivolgervi il più cordiale benvenuto ed un sincero ringraziamento per la Vostra presenza.
La celebrazione della Festa del Corpo non solo rappresenta il consueto appuntamento annuale per la commemorazione del santo patrono ma costituisce l’occasione per tracciare il bilancio dell’attività svolta dalla Polizia Locale nel corso dell’anno appena trascorso; ed i dati che a breve passerò in rassegna, tratteggiano il frutto dell’impegno profuso, in maniera sempre più dinamica, nell’interpretare un ruolo fondamentale che l’ordinamento assegna ai Corpi e Servizi di polizia municipale.
Con il mutamento dei costumi sociali e dunque in un contesto più moderno, la Polizia Locale ha assunto, sempre più, un ruolo di grande responsabilità all’interno delle singole comunità, assolvendo a funzioni imprescindibili che vanno oltre il semplice controllo del traffico o l’applicazione di leggi e regolamenti. Oggi la Polizia Locale è chiamata a contribuire alla garanzia della sicurezza urbana, ad assicurare che i diritti dei cittadini vengano tutelati in modo equo e tempestivo, ad offrire, in termini di controllo e presidio del territorio, capacità di ascolto ed azioni di prevenzione, informazione e ausilio ai cittadini, che portino a sviluppare un costante e qualificato rapporto con la popolazione.
Per fronteggiare queste nuove ed impegnative responsabilità, nel corso dell’ultimo anno il Corpo di Polizia Locale è stato incrementato, ringiovanito e riqualificato; le scelte assunzionali operate dall’Amministrazione Comunale hanno garantito una implementazione organica di ben 6 unità delle quali 4 agenti, di cui, per ora, solo 2 pienamente operativi e 2 ufficiali ed un rafforzamento delle dotazioni strumentali mediante l’acquisto di un nuovo veicolo da utilizzare per l’attività operativa. Ma pur con la consapevolezza che nonostante ciò molte difficoltà operative non sono ancora del tutto superate e che al fine di fornire risposte più efficienti ed immediate, la struttura del Corpo dovrà essere ulteriormente potenziata, resto fermamente convinta che il quotidiano lavoro, umile, attento e condiviso, di ogni singolo operatore, indipendentemente dal compito cui è stato destinato, su strada o in ufficio, portato a termine con dedizione e rispetto, possa continuare ad offrire soluzioni concrete per la risoluzione delle problematiche quotidiane.
Volendo, quindi, tracciare un generale bilancio dell’attività svolta nel corso dell’anno passato, posso senz’altro affermare che nel 2024 il Corpo di Polizia Locale della Città di Vercelli, operando con abnegazione ed impegno, ha svolto un lavoro intenso e costante, rispondendo efficacemente ad ogni sollecitazione e conseguendo risultati lusinghieri nei vari settori dell’attività istituzionale.
In particolare, l’attività di controllo del territorio ha consentito di accertare 28.374 violazioni in materia di circolazione stradale; sono stati applicati 17 fermi e 30 sequestri di tipo amministrativo; 24 sono stati i veicoli sanzionati per mancanza della copertura assicurativa mentre 101 quelli sanzionati per omessa revisione periodica; 31 le patenti ritirate. A fronte del considerevole numero di sanzioni, il contenzioso si è mantenuto significativamente ridotto poiché ha visto la proposizione di soli 120 ricorsi. Per quanto attiene alla sicurezza urbana ed al decoro cittadino sono state accertate e contestate 146 violazioni ai regolamenti comunali delle quali 128 in materia di abbandono o non corretto conferimento di rifiuti, 5 in materia di benessere animale ed 11 per altre norme regolamentari. In materia di occupazione del suolo pubblico, sono state accertate ben 68 violazioni mentre in materia commerciale, dalle 85 attività controllate, sono scaturite solamente 2 violazioni. Al fine di arginare l’increscioso fenomeno delle auto abbandonate su suolo pubblico, il Corpo, nel corso dell’anno 2024, ha avviato ben 18 procedure, ad esito delle quali 8 veicoli sono stati rimossi dai rispettivi proprietari mentre 6 smaltiti ed alienati a spese dell’Amministrazione; l’attività proseguirà senza soluzione di continuità anche nel corso del 2025.
In materia di infortunistica stradale sono stati rilevati 307 incidenti con 737 persone coinvolte, dei quali 164 senza feriti, 143 con feriti, 2 con prognosi riservata e 1 con esito mortale. Dalla disamina dei sinistri, sono state accertate e contestate ben 310 violazioni, 109 delle quali afferiscono a cause di distrazione; in diminuzione gli investimenti di pedone: 11 nel 2024 contro i 14 del 2023 ma in aumento la fuga a seguito di incidente: 15 casi nel corso dell’anno contro gli 8 dell’anno precedente. L’omessa precedenza continua a mantenere il primato nelle cause di incidentalità.
Per quanto attiene all’attività di polizia giudiziaria, nel corso del 2024 il Corpo ha formulato alla A.G. 49 comunicazioni di notizie di reato delle quali le più significative sono: 6 per guida sotto l’influenza di stupefacenti, 4 per guida in stato di ebbrezza alcolica e 15 per occupazione abusiva di immobile di edilizia popolare pubblica. Seguono 8 denunce per furto semplice, 2 guide con patente revocata e 2 denunce per imbrattamento. 9 sono state le indagini compiute su delega della A.G. mentre 14 sono state le denunce/querele ricevute. 7 i fermi di identificazione operati nell’arco dell’anno. Gli accertamenti eseguiti in materia di inadempienza scolastica sono stati complessivamente 15, dai quali ha trovato origine una sola segnalazione alla AG.
Rilevante anche l’attività svolta in materia di notificazioni e accertamenti anagrafici. Nel corso dell’anno gli operatori del Corpo hanno eseguito 2.241 accertamenti anagrafici e 3.094 notifiche di atti amministrativi e penali.
La Centrale Operativa ha gestito ben 2.295 richieste di intervento: 30 i Trattamenti Sanitari Obbligatori gestiti in ambito comunale e 6 gli interventi di Protezione Civile. Il Servizio Sicurezza e Protezione Civile ha inoltre evaso 384 richieste formulate da parte delle altre Forze di Polizia per l’estrapolazione delle immagini prodotte dal sistema di videosorveglianza cittadino.
Non meno rilevante è l’attività svolta in ambito amministrativo: 386 sono stati i contrassegni disabili rilasciati e 618 le autorizzazioni per l’accesso alla z.t.l. del centro storico. 96 gli oggetti rinvenuti trattati dagli uffici. 470 sono state le ordinanze in materia di viabilità redatte dal Corpo, mentre 1.168 sono stati i nulla osta rilasciati per l’occupazione del suolo pubblico; 205 gli abbonamenti agevolati per l’utilizzo degli autobus urbani, 41 i nulla osta per transiti eccezionali e 108 le concessioni per la manomissione del suolo pubblico stradale, oltre alla redazione di tutti gli atti amministrativi di stretta competenza quali risposte a richieste di accesso agli atti, atti determinativi e atti deliberativi.
In ambito operativo il Corpo ha altresì garantito la propria attività di vigilanza per 1.152 ore agli alunni in entrata e uscita dai plessi scolastici, eseguito, in collaborazione con ATAP S.p.A., numerosi controlli sull’evasione tariffaria a bordo degli autobus del servizio di trasporto pubblico locale urbano ed assicurato la viabilità e la vigilanza a tutte le manifestazioni che hanno avuto luogo nel corso dell’anno tra le quali le più impegnative, in termini d’impiego del personale, sono state la visita del Presidente della Repubblica, la corsa ciclistica Mangia e Bevi, la Vercelli Medievale, la 1000 Miglia ed il Giro d’Italia.
Il video istituzionale sulla prevenzione delle truffe agli anziani – trasmesso in apertura all’odierna manifestazione – unitamente agli incontri, promossi nell’ambito della stessa tematica e rivolti a tutta la popolazione, rappresentano, uno dei più soddisfacenti risultati raggiunti nell’ambito delle attività poste in essere dal Corpo di Polizia Locale a tutela delle fasce deboli e nell’ottica di un proficuo ed efficace rapporto di fiducia da instaurare con i cittadini. Analogamente, ed al fine di rafforzare la cultura della legalità nelle nuove generazioni, nel corso del 2024 il Corpo ha, altresì, profuso un importante impegno promuovendo, nell’ambito del progetto di “educazione stradale ed alla legalità”, coordinato dalla locale Prefettura, 35 ore di incontri in tema di legalità e prevenzione del bullismo presso diversi istituti scolasti cittadini.
I risultati ottenuti nel corso del 2024, per come sopra dettagliatamente illustrati, non si sarebbero potuti conseguire senza l’impegno ed il senso di responsabilità di tutto il personale, in uniforme ed amministrativo, che compone il Corpo di Polizia Locale ed i servizi ad esso collegati.
Avviandomi, quindi, alla conclusione di questa mia breve relazione, desidero innanzitutto ringraziare le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Locale della Città di Vercelli, che nella quotidianità come nelle emergenze, con passione e professionalità si dedicano ogni giorno alla nostra comunità. Ufficiali, Sottufficiali, Agenti, il vostro impegno, spesso silenzioso ma costante, è ciò che rende possibile il nostro operato e di questo ve ne sono infinitamente grata.
Desidero ringraziare il Sig. Sindaco, Avv. Roberto Scheda e tutta la Giunta Comunale, per la fiducia accordatami rinnovandomi il delicato incarico di Comandante.
Un particolare ringraziamento lo riservo all’Assessore alla Polizia Locale: Paolo Campominosi, per il rapporto costruttivo da subito instaurato con la sottoscritta e con il Corpo e per la fattiva collaborazione offerta nell’affrontare le problematiche e nel reperire soluzioni finalizzate alla loro risoluzione.

A Sua Eccellenza il Prefetto, Dr. Lucio Parente, desidero tributare la mia più sincera gratitudine per l’attenzione e l’apprezzamento sempre riservati al ruolo del Corpo.
Alla Procura della Repubblica, al Sig. Questore, ai Comandanti delle Forze di Polizia dello Stato, al Comandate del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed ai rappresentanti di tutte le Istituzioni ed Associazioni con i quali interagiamo sia nell’ordinaria attività che nel corso di specifici servizi, va la mia più sincera gratitudine per la fattiva collaborazione ed intesa istituzionale.
Un cordiale ringraziamento lo rivolgo ai Consiglieri Comunali, al Segretario Generale ed ai Dirigenti Comunali per il garbo e la cortesia con i quali si rapportano con il Corpo.
Un ringraziamento particolare va all’Ing. Marco Tanese, Dirigente del Settore Ambiente, Impiantistica Sportiva e Sicurezza Territoriale: Settore all’interno del quale è incardinato il Corpo di Polizia Locale, per la professionalità e l’ampia disponibilità da sempre riservate al Corpo ed ai Servizi ad esso connessi.
Al Coordinatore ed ai Volontari del Gruppo Comunale di Protezione Civile va il mio più sentito ringraziamento per il prezioso e qualificato supporto che puntualmente sanno offrire al Corpo e all’Amministrazione Comunale.
Il mio più vivo apprezzamento per lo spirito costruttivo dimostrato nel rappresentare le problematiche del personale lo rivolgo alle Organizzazioni Sindacali.
Un sentito ringraziamento anche agli Organi di Stampa.
Ai colleghi in quiescenza, che rivedo sempre con immenso piacere, rivolgo un caloroso e fraterno abbraccio.
Termino qui il mio intervento, introducendo, a conclusione di questa cerimonia, la proiezione di un breve video, rigorosamente autoprodotto, che ci rappresenta, per come siamo, nella nostra veste ufficiale e…in parte…anche ufficiosa.
Grazie.
In vista del prossimo incontro tra le Regioni e Agea, di giovedì 23 gennaio, Confagricoltura Piemonte ha inviato all’Assessore Paolo Bongioanni alcune considerazioni in merito all’entrata in vigore del Quaderno di Campagna dell’Agricoltore.
“Si parla tanto di semplificazione, ma il nuovo obbligo di avere, integrato al fascicolo aziendale, il Quaderno di Campagna in forma digitale, ossia la registrazione informatizzata di una serie di informazioni sulle attività svolte in azienda, non viene incontro all’operatività delle imprese agricole che ad oggi tengono già traccia delle operazioni colturali in forma cartacea o su supporti gestionali aziendali” afferma il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, perplesso sull’attivazione da parte di AGEA, già nei prossimi mesi in forma sperimentale e sicuramente a regime nel 2026, del sistema informatico per la gestione delle informazioni relative al registro dei trattamenti e delle fertilizzazioni da parte delle aziende agricole.
“Il Quaderno Di Campagna Dell’Agricoltore (QDCA), così come prospettato dall’Italia, è un progetto molto ambizioso, che va oltre agli obblighi previsti dal Regolamento di esecuzione 2023/564 emanato dall’Ue e si configura come l’ennesimo balzello burocratico e operativo a carico delle aziende, un onere che potrebbe essere tolto o perlomeno alleggerito, ad esempio, rivedendo le tempistiche delle registrazioni” precisa Allasia.
Per questo motivo, Confagricoltura Piemonte ha scritto una lettera a Paolo Bongioanni, Assessore Commercio, Agricoltura e cibo, Parchi, caccia e pesca, peste suina della Regione, evidenziando le criticità del passaggio alla definitiva digitalizzazione del documento.
Il sistema prevede una raccolta di dati tramite un continuo interscambio di informazioni tra le aziende agricole che materialmente effettuano le operazioni in campo e gli uffici CAA, a cui potranno essere demandate le registrazioni.
Il settore agricolo è da sempre fortemente condizionato da diverse variabili, prime fra tutti quelle metereologiche, che spesso costringono a improvvisi cambiamenti delle attività programmate. Inoltre, gli elementi da registrare per i trattamenti sono inequivocabili, mentre per le annotazioni che esulano totalmente dagli obblighi comunitari, la mole di dati da gestire sarebbe abnorme e frastagliata.
“Pur condividendo il fatto che sia necessario assicurare una maggiore tracciabilità di quanto avviene in azienda sul piano degli interventi legati ai prodotti fitosanitari, soprattutto ai fini della tutela del consumatore e del corretto impiego degli agrofarmaci, riteniamo che il QDCA non sia, al momento, lo strumento adeguato a centrare questo obiettivo” precisa il presidente della Federazione degli imprenditori agricoli piemontesi.
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Redazione di Vercelli
Giornata Della Memoria 27 Gennaio 2025
Varsavia, 4 agosto 1942, “Casa degli Orfani”.
Una eccezionale esperienza educativa, un orfanotrofio all’avanguardia ideato, istituito e diretto per trent’anni da uno straordinario medico educatore, Janusz Korczak, viene smantellato.
I nazisti, che dopo aver invaso la Polonia avevano confinato l’orfanotrofio in un ghetto ebraico, stanno ora procedendo alla deportazione di tutti i suoi occupanti.
Duecento bambine e bambini con i loro accompagnatori escono dal ghetto vestiti a festa e si incamminano, quattro per quattro, sventolando fieri la loro bandiera verde con al centro un quadrifoglio d’oro, simbolo di speranza, verso il treno della morte che li condurrà al loro sterminio nel Lager di Treblinka.
Il lungo corteo, guidato da Janusz Korczak, il “Pan Doctor”, procede solennemente al suono di un violino suonato da un bambino.
Il grande educatore, medico e letterato polacco, al secolo: Henryk Goldszmit, l’intellettuale prestigioso e famoso in tutta Europa, vuole seguire il destino dei suoi duecento bambini nonostante l’offerta di salvezza che i nazisti gli proposero per la sua fama internazionale.
Janusz Korczak ha scritto pagine bellissime.
La sua pedagogia tuttora attuale, fondata sull’accoglienza, l’amore ed il rispetto nei confronti dei bambini e con la “Magna Charta Libertatis” da lui redatta, è stato altresì il precursore della Carta Internazionale dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
L’esempio e l’insegnamento di Janusz Korczak sono tuttora vivi e fecondi in tutto il mondo e l’Associazione, che si onora di portarne il nome ed al suo insegnamento si ispira, opera e si impegna affinché si affermi la consapevolezza che solo attraverso la conoscenza, l’educazione dei sentimenti ed il rispetto nei confronti dei bambini, si potrà ottenere un’umanità ed un mondo migliore.
Un impegno sempre più necessario oggi, con la speranza che nonostante gli orrori e lo strazio continuo di guerre, distruzioni e massacri a cui si assiste inorriditi ed impotenti nei confronti di persone innocenti, soprattutto di bambine e di bambini, possa prevalere l’Umanità.
A loro, a questi “prìncipi del cuore, poeti e pensatori”, come li definì Janusz Korczak, tutt’oggi tanto martoriati, l’Associazione dedica una struggente poesia di Joyce Lussu.
“Scarpette rosse”
C’è un paio di scarpette rosse numero ventiquattro
quasi nuove: sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse in cima a un mucchio di scarpette infantili a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi di ciocche nere e castane a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano prima di spingerli nelle camere a gas.
C’è un paio di scarpette rosse, scarpette rosse
per la domenica a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni forse di tre anni e mezzo
chissà di che colore erano gli occhi bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse a Buchenwald
quasi nuove perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
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Redazione di Vercelli
































































