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VERCELLI - Associazione di Volontariato Janusz Korczak - Giornata Della Memoria. La struggente poesia di Joyce Lussu "Scarpette rosse"          

L’esempio e l’insegnamento di Janusz Korczak sono tuttora vivi e fecondi in tutto il mondo

Vercelli Città

Giornata Della Memoria 27 Gennaio 2025

Varsavia, 4 agosto 1942, “Casa degli Orfani”.

Una eccezionale esperienza educativa, un orfanotrofio all’avanguardia ideato, istituito e diretto per trent’anni da uno straordinario medico educatore, Janusz Korczak, viene smantellato.

I nazisti, che dopo aver invaso la Polonia avevano confinato l’orfanotrofio in un ghetto ebraico, stanno ora procedendo alla deportazione di tutti i suoi occupanti.

Duecento bambine e bambini con i loro accompagnatori escono dal ghetto vestiti a festa e si incamminano, quattro per quattro, sventolando fieri la loro bandiera verde con al centro un quadrifoglio d’oro, simbolo di speranza, verso il treno della morte che li condurrà al loro sterminio nel Lager di Treblinka.

Il lungo corteo, guidato da Janusz Korczak, il “Pan Doctor”, procede solennemente al suono di un violino suonato da un bambino.

Il grande educatore, medico e letterato polacco, al secolo: Henryk Goldszmit, l’intellettuale prestigioso e famoso in tutta Europa, vuole seguire il destino dei suoi duecento bambini nonostante l’offerta di salvezza che i nazisti gli proposero per la sua fama internazionale.

Janusz Korczak ha scritto pagine bellissime.

La sua pedagogia tuttora attuale, fondata sull’accoglienza, l’amore ed il rispetto nei confronti dei bambini e con la “Magna Charta Libertatis” da lui redatta, è stato altresì il precursore della Carta Internazionale dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

L’esempio e l’insegnamento di Janusz Korczak sono tuttora vivi e fecondi in tutto il mondo e l’Associazione, che si onora di portarne il nome ed al suo insegnamento si ispira, opera e si impegna affinché si affermi la consapevolezza che solo attraverso la conoscenza, l’educazione dei sentimenti ed il rispetto nei confronti dei bambini, si potrà ottenere un’umanità ed un mondo migliore.

Un impegno sempre più necessario oggi, con la speranza che nonostante gli orrori e lo strazio continuo di guerre, distruzioni e massacri a cui si assiste inorriditi ed impotenti nei confronti di persone innocenti, soprattutto di bambine e di bambini, possa prevalere l’Umanità.

A loro, a questi “prìncipi del cuore, poeti e pensatori”, come li definì Janusz Korczak, tutt’oggi tanto martoriati, l’Associazione dedica una struggente poesia di Joyce Lussu.

Scarpette rosse

C’è un paio di scarpette rosse numero ventiquattro

quasi nuove: sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica

“Schulze Monaco”.

C’è un paio di scarpette rosse in cima a un mucchio di scarpette infantili a Buchenwald

più in là c’è un mucchio di riccioli biondi di ciocche nere e castane a Buchenwald

servivano a far coperte per i soldati

non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano prima di spingerli nelle camere a gas.

C’è un paio di scarpette rosse, scarpette rosse

per la domenica a Buchenwald

erano di un bambino di tre anni forse di tre anni e mezzo

chissà di che colore erano gli occhi bruciati nei forni

ma il suo pianto lo possiamo immaginare

si sa come piangono i bambini

anche i suoi piedini li possiamo immaginare

scarpa numero ventiquattro per l’eternità

perché i piedini dei bambini morti non crescono.

C’è un paio di scarpette rosse a Buchenwald

quasi nuove perché i piedini dei bambini morti

non consumano le suole.

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Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume