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La notte tra il 31 dicembre 2024 e il 1 gennaio 2025, per chi sarà a Casale Monferrato, offrirà una variegata scelta su come accogliere il nuovo anno potendo optare per una serata all’insegna dei festeggiamenti in piazza oppure il tradizionale concerto nella splendida cornice del Teatro Municipale.

Il Sindaco Emanuele Capra commenta: “L’offerta del Capodanno casalese è ampia e capace di soddisfare le esigenze e i gusti di tutti. Dalla festa in piazza tra musica e divertimento con un grande evento per iniziare insieme il 2025 all’insegna dell’allegria e della spensieratezza, all’elegante serata del Teatro Municipale che offre un concerto in attesa del nuovo anno con la grande musica classica: un appuntamento suggestivo e piacevole in una cornice storica e di eccelsa bellezza. La nostra città continua a dimostrarsi un contesto ricco e attraente sia per i nostri concittadini che per i numerosi turisti che animano la nostra città”.

Dalle ore 22,00 e fino alle 1,30 il Mercato Pavia, in Piazza Castello, sarà il luogo dove accogliere il nuovo anno all’insegna dello spettacolo e della musica contemporanea.

La serata partirà con Luca Ficaldi e la consolle dj Luciano Tirelli di Radio Gold e la sua musica e animazione in compagnia dei successi di tutti i tempi.

Alle ore 23,15 sarà l’ora della prima parte del concerto tributo agli 883 della band “NACN – Niente Altro Che Noi” gruppo tributo ufficiale a Max Pezzali e 883.

Dalle ore 23,55 sarà sul palco l’Amministrazione Comunale per gli Auguri a tutti i presenti e dalle ore 00,05 riprenderà il concerto fino alle ore 1,00 quando dj Tirelli riprenderà le redini della serata con la sua proposta musicale.

L’ingresso all’evento, dalle ore 20,00, sarà gratuito, fino ad esaurimento posti.

Nell’area dedicata all’evento saranno vietati: bottiglie di vetro e lattine, fuochi d’artificio, petardi, oggetti contundenti e atti ad offendere.

Al Teatro Municipale, invece, dalle ore 22,00 si potrà attendere il 2025 in compagnia della musica classica proposta dalla Monferrato Classic Orchestra diretta da Alan Freiles Magnatta.

Al termine del concerto, che registra il tutto esaurito, tutti i presenti potranno festeggiare brindando con lo spumante e gustando il panettone offerto per l’occasione.

Il programma prevede: Offenbach/ Binder, Orfeo all’inferno ouverture completa, J. Strauss, Feuer fest, polka francese, J. Sibelius, Finlandia, J. Strauss, Unter donner und blitz polka schnell, J. Strauss, Kaiser walzer, P. Mascagni, Silvano, Barcarola, J Strauss II, Sul bel Danubio blu, J. Strauss sr, Radetzky Marsch.

I biglietti per l’evento sono prenotabili online sul portale Vivaticket e presso i rivenditori autorizzati dello stesso circuito, oppure al botteghino del Teatro (apertura 1 ora prima dell’inizio del concerto) la sera dello spettacolo.

I prezzi dei biglietti sono: per platea e palchi 36 € intero, 28 € per gli under 30 e 16 € per i giovani tra gli 0 e i 18 anni; per il loggione 28 € il biglietto intero e per gli under 30, 16 € per gli spettatori tra gli 0 e i 18 anni.

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

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Posted in Cronaca
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Mic 5, 1-4

Dal libro del profeta Michea.

Così dice il Signore:
«E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall’antichità,
dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!».

Sal.79

RIT: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

  RIT: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

  RIT: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

  RIT: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Eb 10, 5-10

Dalla lettera agli Ebrei.

Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà”».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

Lc 1, 39-48

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA

Energia della carità, leggerezza della speranza, gaudio della fede!

(Mic 5,1-4; Sal. 79; Eb 10,5-10; Lc 1,39-48)

Dopo l’annuncio dell’angelo, Maria sapeva che sarebbero seguiti momenti difficili: la sua gravidanza la esponeva a incomprensioni, sapeva che poteva rischiare anche la lapidazione, secondo il costume del tempo.

Quanti pensieri potevano turbarla!

Tuttavia Maria non si lascia abbattere, sfugge al laccio delle preoccupazioni spostando il pensiero ad Elisabetta che nelle sue condizioni aveva bisogno di aiuto.

Maria distoglie lo sguardo da un futuro che cerca di paralizzarla e sotto la spinta della carità si alza, decidendo di mettersi in viaggio.

Cosa avrà detto ai genitori e a Giuseppe per motivare il suo allontanarsi da casa?

Sarebbe tornata solo dopo tre mesi dal concepimento di Gesù, quando probabilmente la gravidanza sarebbe stata evidente.

Maria vive nella fede il presente mossa dalla carità, cammina in fretta verso una regione montuosa, affrontando un percorso in salita, impegnativo e faticoso.

La carità moltiplica il coraggio e l’energia di Maria che sembra impaziente di poter offrire aiuto a chi è nel bisogno.

La Carità increata abita in lei che si fa da subito teofora, portatrice di Dio e del suo dono di grazia. Un dono che si veste di gioia traboccante e contagiosa.

Raggiunta la casa di Zaccaria, Maria entrando saluta per prima Elisabetta, anch’essa visitata dal prodigio d’amore del Signore.

Sembra che la grazia voglia dare precedenza alle donne in questo inizio di redenzione.

Elisabetta dà il nome al figlio, come è chiesto di fare a Maria, ed è Elisabetta che accoglie per prima il saluto e la visita della Madre del Signore.

Due grembi pieni di grazia si incontrano, Giovanni e Gesù si salutano danzando di gioia nel seno delle madri, la gioia che diventa incontenibile e prorompe nel canto, nella profezia, che abbraccerà tutte le generazioni.

È la vera gioia messianica che esplode in pienezza, prima del canto degli angeli sulla grotta di Betlemme.

Maria condivide piena di stupore con l’Elisabetta che Dio ha guardato l’umiltà della sua serva e ha fatto in lei cose grandi, ed Elisabetta condivide con Maria l’esultanza piena di gratitudine nel ricevere la visita della Madre del Signore che riconosce beata per aver creduto all’adempimento della Parola di Dio.

Che la beatitudine di Maria diventi anche la nostra in questo Natale ormai vicino, Dio manda la sua Parola, manda Gesù, che chiede di nascere anche nelle nostre viscere, nella profondità che rinnova la nostra vita e la diffonde.

Anche noi possiamo diventare teofori, portatori di Dio, visitando i nostri fratelli e sorelle per comunicare la gioia che Dio è con noi, nel nostro quotidiano a volte ripetitivo che però non sarà mai banale o inutile.

La presenza del Signore fa continuamente nuove tutte le cose, allora anche quando il cammino sarà in salita avrà comunque la leggerezza della speranza, perché non siamo soli ma abitati, benedetti e amati per sempre!

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

Posted in Pagine di Fede

Domenica 22 dicembre – Quarta Domenica di Avvento con l’animazione dei Ragazzi della Prima Media nella Santa Messa delle 10.30.

Lunedì 23 – Sacramento della Confessione dalle 16 alle 19.

Concerto di Natale della Banda Musicale Cittadina alle ore 21.

Martedì 24 – dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 Sacramento della Confessione.

Santa Messa nel Rito Tradizionale alle ore 16.30 nella Chiesa Madonna del Popolo.

Santa Messa della Notte di Natale alle ore 22.30 in Chiesa Abbaziale.

Mercoledì 25 Santa Messa del Giorno di Natale alle 10.30.

Giovedì 26 Memoria di Santo Stefano – Santa Messa alle 10.30.

Sabato 28 – Sacramento della Confessione dalle 15 alle 16.30.

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Redazione di Vercelli

Posted in Pagine di Fede

Carissima Laura,

anche senza andare per forza a cercare “segni” che spesso sono soltanto nella nostra testa, è impossibile rintuzzare una suggestione e pensare a come la Parola ci metta a disposizione qualcosa capace di rapirci, nel giorno che ricorda il tuo “passaggio”, l’arrivederci.

Transito compiutosi nel momento ambivalente di un Solstizio che in sé illustra l’idea di fine e principio, esito e nuovo inizio, morte e rinascita.

La signorìa di quel “sole invitto” ulteriore alla materia e più forte della sua caducità.

I “segni”, dunque, forse offerti dalla Liturgia di oggi, che ci propone il Cantico (2,8-14) con le sue incomparabili parole:

“Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna (…)”.

Un anno fa il Padre ti ha chiamata a sé, ponendo fine a quel lungo “inverno” della sofferenza che ti ha provata, ma non piegata; ha vinto, meglio dire “compiuto”, la tua natura umana, ma non il tuo spirito, capace di confermare la sua vocazione all’eternità anche quando, soprattutto quando, la carne consegnava a noi il suo “consummatum est”.

***

Di quelle ore – proprio le ultime – resta, da custodirsi come un dono prezioso per me e per Federico, il tuo ultimo saluto.

Sappiamo come andarono le cose.

Incontrai per caso Federico, mi pare in Via Foscolo: mi mise al corrente di come si presentasse il decorso, perché non avrei potuto immaginare il suo precipitare.

Lo pregai di salutarti per me, facendoti sentire la mia vicinanza.

Nel breve volgere di qualche ora, mi giunse la tua risposta, distillata con l’ironia di sempre: sentivi la fine dietro l’angolo e, naturalmente, immaginavi (e forse – sono presuntuoso – in qualche modo mi autorizzavi a farlo) che avrei scritto di te.

Allora, il tuo saluto, che Federico fedelmente volle riferirmi, fu come un ultimo tuo regalo: “Digli che non scriva stupidate”.

Ho provato ad adempiere.

(g.g.)

***

Un anno fa ci lasciava Laura Dallera – qui il nostro ricordo di quei giorni – .

 

Posted in Cronaca, Società e Costume

Durante la seduta del Consiglio Comunale del 19 dicembre 2024, il Comune di Trino ha attribuito la cittadinanza onoraria al Luogotenente Emilio Farina, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Trino.

Questo riconoscimento celebra un percorso di quasi trent’anni contraddistinto da dedizione ed elevato senso del dovere verso la comunità.

In servizio a Trino dal luglio del 1997, il Luogotenente Farina ha inizialmente ricoperto il ruolo di Sottufficiale, assumendo poi, dal dicembre del 2011, la responsabilità di Comandante della Stazione dei Carabinieri di Trino.

Durante la sua carriera, si è distinto non solo per competenza e professionalità nelle operazioni di sicurezza, ma anche per l’impegno umano e il contributo attivo alla coesione sociale.

La sua capacità di ascolto, la disponibilità e lo spirito di sacrificio hanno consolidato il suo ruolo di riferimento per le istituzioni e i cittadini trinesi.

Nel corso degli anni, il Luogotenente Farina ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo impegno – ha dichiarato il Sindaco Daniele Pane durante la cerimonia -. Tra questi, ricordiamo la Medaglia di Bronzo al merito di lungo comando, il Nastrino al merito per l’attività di assistenza durante la pandemia da Covid-19, e il Diploma di Benemerenza per il suo impegno durante le calamità naturali. Questi riconoscimenti non sono altro che un riflesso del suo spirito instancabile, del suo profondo senso del dovere e del suo amore per la nostra città”.

Il conferimento della cittadinanza onoraria, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, sottolinea la gratitudine della città di Trino per il legame profondo che il Comandante ha saputo instaurare con la comunità.

Nonostante il prossimo trasferimento, la cittadinanza onoraria sancisce l’appartenenza eterna del Luogotenente Farina a Trino.

Con questa onorificenza vogliamo ribadire la nostra stima e riconoscenza. A nome di tutti, gli auguriamo ogni successo per il futuro, certi che porterà con sé il ricordo e l’affetto della nostra città”, ha concluso il Sindaco Pane.

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca

Giovedì 26 dicembre alle ore 16,00 si terrà l’ultimo appuntamento della XIII edizione di Natale al Museo, la rassegna di concerti ideata da Fabio Furnari e promossa dall’Associazione Gli Invaghiti ETS in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e il Museo Civico – Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato che ha l’obiettivo di supportare la valorizzazione e la divulgazione al vasto pubblico del ricco patrimonio artistico.

L’evento, ospitato nel Salone Vitoli del Museo Civico, offrirà un’occasione imperdibile per rivivere i fasti della corte sabauda con le musiche di Sigismondo d’India, Claudio Monteverdi, Filippo d’Agliè e molti altri compositori della corte francese di Madama Cristina di Francia e Vittorio Amedeo I di Savoia: Claudio Monteverdi (1567 – 1643) Altri canti d’amor (da “VIII libro de madrigali”, 1638), Filippo San Martino di Agliè (1604 – 1667) Prima Aria del Balletto delle Giardiniere con allegra gavotta (da “il Gridelino”, 1653), Claudio Monteverdi Damigella tutta bella (da “Scherzi musicali”, 1607), Sigismondo d’India (1582 – 1629) Intenerite Voi (da “Le musiche da Cantar”, 1609), Filippo San Martino di Agliè Prima Aria del Balletto dei Giardinieri e correnti (da “il Gridelino”, 1653), Jacques Champion De Chambonnières (1601? – Parigi, 1672) Sarabande (da Livre I, 1670), Filippo San Martino di Agliè Prima aria del Gran Balletto di M. la Principessa, gavotta e sarabanda (da “il Gridelino”, 1653), Étienne Moulinié (1599 – 1676) Enfin La beauté (Airs de cour avec la tablature de luth, 1624), Filippo San Martino di Agliè Prima Aria del Gran Balletto di S.A.Reale e Seconda Aria (da “il Gridelino”, 1653), Claudio Monteverdi La Pastorella (da “Scherzi musicali”, 1607), Anonimo Francese (XVII secolo) Follia di Spagna, Claudio Monteverdi Pur ti miro (da “L’incoronazione di Poppea”, 1651), Filippo San Martino di Agliè Prima Aria Grave degli Amanti e delle Amanti e aria di Corrente (da “il Gridelino”, 1653), Claudio Monteverdi Tirsi e Clori (da “VII libro de madrigali”, 1638).

Le musiche saranno eseguite dall’Ensemble Vocale e Strumentale Gli Invaghiti, composto da: Teresa Nesci, Soprano; Sabrina Pecchenino, Contralto; Fabio Furnari, Tenore, ideazione, direzione e regia; Leonardo Castellani, Tenore; Devis Longo, Basso; Luisa Anna Besenval, Flauto I; Giulio De Felice, Flauto II; Alessandro Graziano, Violino I; Giulia Arnaud, Violino II; Massimo Lombardi, Tiorba; Massimo Sartori, Viola da gamba; Pietro Ponzone, Percussioni; Carmelo Luca Domenico Sambataro, Clavicembalo; Melania Allasia e Ivan Fabio Perna, Voci recitanti.

L’ingresso al concerto sarà a offerta libera, ma, vista l’alta affluenza prevista, si consiglia la prenotazione contattando il Museo Civico via e-mail all’indirizzo museo@comune.casale-monferrato.al.it o telefonando ai numeri 0142-444249 / 444309.

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Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo