VercelliOggi
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Grande giornata per le due ruote, quello di oggi, domenica 18 dicembre: se da Piazza Paietta sono partiti i Babbi Natale in moto, i vespisti del Vespa Club Vercelli si sono dati appuntamento in Piazza Cugnolio, davanti al Bar Sant’Antonio.

Una festa, sobria, ma con tanta allegria, per farsi gli auguri portando un po’ di movimento in tutta la città, con le veterano più amate dagli italiani: la Vespa ha dato una possibilità di mobilità a generazioni di persone e, infine, è diventata una vera e propria “icona” di cosa sa fare l’ingegno dei nostri impegnati nel mondo dei motori.

Gli amici del Vespa Club hanno salutato, con la consueta gentilezza, i Lettori prima di inoltrarsi in centro città

***

Infine, sempre questa mattina, spazio anche ai Babbi Natale che preferiscono il footing, organizzati dal Coni con la Presidente Laura Musazzo: il loro punto di ritrovo è stato davanti alla Basilica di Sant’Andrea e poi… tacco e punta.

Buon Natale a tutti e grazie per i vostri esempi.

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Vercelli Città

Sono partiti puntuali questa mattina, 18 dicembre, in Piazza Paietta, i Babbi Natale in moto.

Iniziativa messa in campo dal Moto Club Confraternita di Vercelli, un sodalizio per appassionati di due ruote che ha idee nuove e raccoglie tanti consensi ed adesioni.

Oggi hanno pensato di portare doni ai bambini e ragazzi ricoverati al Reparto di Pediatria dell’Ospedale Sant’Andrea.

E hanno avuto subito la collaborazione di veri “specialisti” in queste iniziative che portano una nota di allegria a chi deve sottoporsi a periodi di degenza: l’Associazione di Clown terapia “Pagliacci nel cuore.

A loro la parola, alle loro moto il rombo dei tanti cavalli che sono scesi in strada.

Con loro il Bicciolano Enrico Rampazzo e la Bèla Maijn Maddy Cardano, che non mancano mai quando c’è di mezzo la solidarietà.

Perfetti anche gli elfi ed una renna che è parsa molto vivace.

Ha prestato servizio con l’Ambulanza l’Associazione di pubblica assistenza “Cuore” di Borgo d’Ale, che oggi ha festeggiato così, nel modo migliore, il proprio anniversario.

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Fezzanese-Legnano 1-1

Ligorna-Pinerolo- 0-0

Vado-Asti 2-1

Sestri Levante-Bra 2-1

Rinviate per impraticabilità del campo

Casale-Chisola

Chieri-Derthona

Fossano-Castellettese

Gozzano-Sanremese

Pont Donnaz-Borgosesia

Stresa-Castanese

La classifica

Sestri Levante 49

Sanremese 35*

Ligorna 31

Vado 30

Bra 29

Legnano 26

Gozzano 26*

Asti 25

Castanese 23*

Fezzanese 21

Casale 21*

Castellanzese 21*

Pinerolo 20

Derthona 20*

Chieri 20*

Pont Donnaz 19*

Borgosesia 17*

Stresa 14*

Chisola 13*

Fossano 6*

* una partita in meno

 

Redazione di Vercelli

 

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Regione Piemonte

(Nell’immagine di apertura il Card. Poletto, a destra, con Mons. Arnolfo e Mons. Giuseppe Cavallone in occasione della Solennità di Sant’Eusebio)

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Aggiornamento secondo l’istruzione della Diocesi di Torino:

“Il Rosario avrà luogo mercoledì 21 dicembre, alle ore 17.30 nella Basilica della Beata Vergine della Consolata in Torino. 

La Liturgia esequiale sarà celebrata giovedì 22 dicembre, alle ore 15, nella Basilica Cattedrale metropolitana di S. Giovanni Battista.

La tumulazione, per sua volontà, avverrà nella Basilica della Beata Vergine della Consolata in Torino.

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E’ morto ieri sera alle 23,25 nella sua abitazione torinese il Cardinale Severino Poletto.

Aveva 89 anni.

Così lo ricorda l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo:

Sono contento di essere andato 4 giorni fa a fargli visita a portare anche il saluto della nostra Diocesi.

Il cardinale era ancora molto lucido e presente nel discorso.

Al termine della preghiera che abbiamo fatto insieme ha voluto ancora che lo assolvessi da tutti i peccati, perché – mi disse – desiderava essere sempre pronto.

Quando venne nella diocesi di Torino ero Rettore del Seminario dei ragazzi della scuola superiore e della propedeutica alla Teologia.

Ci dimostrò subito la sua preoccupazione per le vocazioni alla vita consacrata e sacerdotale attraverso un dialogo frequente e sincero sia con i ragazzi e sia con i Formatori.

Ricordo ancora la telefonata, secondo il suo stile molto diretto, quando al mattino dello stesso giorno in cui sarebbe stato ordinato Vescovo di Biella mons. Gabriele Mana, mi comunicò che avrei dovuto prendere il suo posto, come Parroco di Orbassano.

In seguito mi chiamò a far parte del Consiglio Episcopale affidandomi il territorio Ovest della Diocesi.

Con lui il dialogo è sempre stato molto schietto, ma con profonda stima vicendevole”.

***

Mons. Poletto fu spesso a Vercelli nelle più importanti occasioni: due di queste in particolare, l’Ordinazione Episcopale di Mons. Marco Arnolfo (2014)

e quella di

Mons. Cristiano Bodo (2017) e, ancora, le esequie dell’Arcivescovo Emerito, Padre Enrico Masseroni (2019).

Poi tante volte in occasione della Solennità di Sant’Eusebio, come abbiamo visto nell’immagine di apertura.

Oltre ai due precedenti filmati, abbiamo qui raccolto dall’Archivio di VercelliOggi.it qualche immagine.

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Profondo cordoglio viene espresso anche in Diocesi di Casale Monferrato, dove la sua famiglia si era trasferita quando lui era ancora ragazzo (1952) e dove decise di assecondare la vocazione che lo interpellava; qui: il cardinale Poletto era stato ordinato sacerdote da Mons. Luigi Angrisani ed era stato vice parroco a Montemagno e poi, per 15 anni, parroco a Oltreponte.

Aveva concorso a dare vita all’esperienza sociale e pastorale dei sacerdoti che svolgono anche un lavoro profano, in fabbrica, come tanti loro parrocchiani.

Era poi stato nominato vescovo di Fossano, quindi di Asti e infine arcivescovo di Torino. Lo aveva creato cardinale San Giovanni Paolo II.

Questa la biografia del cardinale riportata sul sito della Santa Sede. Il Cardinale Severino Poletto, Arcivescovo emerito di Torino (Italia), è nato a Salgareda, in Diocesi e in provincia di Treviso, 18 marzo 1933. Ultimo di 11 figli (di cui due morti in tenera età), ha ricevuto il Battesimo il 29 marzo 1933 nella parrocchia San Michele Arcangelo in Salgareda. Lì ha ricevuto anche la Cresima il 17 novembre 1940 da Mons. Antonio Mantiero, Vescovo di Treviso.

La famiglia Poletto si trasferì in Piemonte nel 1952, dapprima a Rosignano Monferrato e poi a Terranova di Casale. Egli ha seguito la famiglia andata in Piemonte a cercare quel lavoro che allora scarseggiava nel Nord Est italiano.

Dopo aver iniziato gli studi seminaristici a Treviso, nel 1953 – anno della morte del papà – passò al Seminario Maggiore di Casale Monferrato. Ricevuta l’ordinazione presbiterale dal Vescovo, Mons. Giuseppe Angrisani il 29 giugno 1957, fu inviato come viceparroco a Montemagno e vi restò per quattro anni. Nello stesso anno dell’ordinazione perse anche la madre, in un incidente stradale. Fu successivamente prefetto di disciplina del Seminario di Casale e direttore dell’Opera diocesana per le vocazioni.

Venne nominato, nel 1965, parroco a Maria SS. Assunta ad Oltreponte di Casale, zona di immigrazione e di residenza operaia. Senza mai definirsi «prete operaio» nel senso tradizionale del termine, lavorò tuttavia a metà tempo per alcuni anni in una fabbrica nella zona della sua parrocchia. Della sua esperienza di parroco, che durò 15 anni, ricorda oggi soprattutto l’intenso impegno su un duplice fronte: l’attuazione del Concilio Vaticano II per quanto riguarda la liturgia e la promozione del laicato, e l’avvio di una serie di iniziative volte a coinvolgere i credenti in una sempre maggiore «responsabilità» nella pastorale e nell’evangelizzazione.

Nel 1973 curò la fondazione del Centro diocesano per la pastorale della famiglia, con corsi per fidanzati e con un Consultorio. Fu coordinatore della grande Missione Cittadina nel 1974, nel 500° anniversario di fondazione della diocesi di Casale Monferrato. Nel 1977 conseguì la licenza «summa cum laude» in teologia morale all’Accademia Alfonsiana presso la Pontificia Università Lateranense; nell’autunno del medesimo anno fu nominato Delegato Vescovile per la pastorale.

La «stagione episcopale» comincia nel 1980: il 3 aprile è nominato dal Papa Vescovo Coadiutore di Mons. Giovanni Dadone, Arcivescovo-Vescovo di Fossano. Sabato 17 maggio 1980, nella Cattedrale casalese di Sant’Evasio, l’Arcivescovo di Torino Cardinale Anastasio Alberto Ballestrero gli conferiva l’ordinazione episcopale ed il successivo 22 giugno la Diocesi di Fossano lo accoglieva come Coadiutore. Il 29 ottobre dello stesso anno diveniva Pastore della Diocesi di Fossano, succedendo per coadiutoria. A Fossano si dedicò con entusiasmo in particolare ai giovani, alla famiglia, alla formazione di catechisti per adulti: sono gli ambiti più importanti sui quali ha stimolato l’operosa attività delle forze vive di quella Diocesi. Nel 1986 nasce a Fossano la sezione dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose che «serve» tutte le 5 diocesi della provincia di Cuneo.

Il 16 marzo 1989 gli fu affidata la diocesi di Asti e l’11 giugno successivo vi iniziò il ministero pastorale, continuando ad essere apprezzato e richiesto predicatore di esercizi spirituali rivolti a clero, alle religiose e alle varie categorie di laici. Anche qui dieci anni intensi, caratterizzati dalle Missioni diocesane rivolte ai giovani, agli sposi, ai bambini e ai ragazzi, agli anziani. Ad Asti egli avvia la sperimentazione delle «Unità Pastorali», per razionalizzare e rendere più efficace la presenza e il servizio della Chiesa sul territorio. Il 25-26 settembre 1993 accoglie il Papa ad Asti: durante quella visita pastorale Giovanni Paolo II proclamò Beato l’astigiano Mons. Giuseppe Marello, fondatore degli Oblati di San Giuseppe.

L’«avventura» torinese comincia il 19 giugno 1999, con il trasferimento deciso dal Santo Padre da Asti a Torino, per succedere al Cardinale Giovanni Saldarini. La città lo accoglie con attenzione ed entusiasmo: migliaia di persone sono presenti il 5 settembre nella Piazza del Duomo. Insieme ai numerosi fedeli torinesi si trovano rappresentanze di Casale, Fossano, Asti, Treviso, Salgareda: tutte le tappe della vita dell’Arcivescovo.

«Vengo tra voi con nessun’altra intenzione che fare della mia vita un’immolazione, un’offerta gradita a Dio. Desidero professare davanti al Signore e a voi che così io intendo vivere il mio servizio episcopale: come un’offerta totale della mia vita, fino all’ultimo respiro, per annunciare Gesù Cristo e per cercare esclusivamente di esservi guida ed esempio per aiutarvi a camminare nella sequela di Cristo, unica condizione per raggiungere la salvezza». Sono le parole con cui si è «presentato» alla Chiesa e alla città di Torino il 5 settembre 1999, nell’omelia della Messa d’ingresso, celebrata sul sagrato del Duomo. La «dedizione» ha provveduto a praticarla da subito: nei primi mesi del suo ministero ha incontrato personalmente tutti i preti della diocesi (circa 700), in una Visita pastorale al clero del tutto nuova per la Chiesa di Torino. Ha anche riunito in diocesi, per una settimana, i 18 missionari torinesi «fidei donum» che lavorano in 4 continenti. In diocesi ha avviato la preparazione del Piano pastorale decennale e della riforma della Curia metropolitana. Ha animato da subito anche significativi momenti «pubblici» della Chiesa torinese, come i lavori di preparazione dell’ostensione giubilare della Sindone, e proponendo il Convegno «La Chiesa incontra la città» che, svoltosi nel giugno scorso, ha segnato un punto alto di confronto fra l’archidiocesi torinese e le massime rappresentanze delle istituzioni civili.

In Duomo accoglierà poi, il 12 agosto 2000, gli oltre 30.000 giovani in viaggio verso Roma per le Giornate Mondiali della Gioventù, in cui lo stesso Arcivescovo è chiamato a guidare tre catechesi. Di fronte alla Sacra Sindone il Custode accoglie anche gli scienziati riuniti da tutto il mondo per il primo Simposio internazionale di studi sindonici (marzo 2000) e, durante l’Ostensione, numerosi Cardinali, Arcivescovi e Vescovi venuti a guidare il pellegrinaggio delle loro comunità a quel Volto misterioso. In particolare giunge, per la prima volta in visita ufficiale, la delegazione del Patriarcato ortodosso di Mosca, guidata dal Metropolita Kirill.

Per dieci anni è stato Segretario della Conferenza Episcopale Piemontese. Nella Conferenza Episcopale Italiana è attualmente membro del Consiglio Permanente e ha partecipato, dal 1985, alla Commissione per la famiglia di cui è stato anche Presidente. È stato Presidente della Conferenza Episcopale del Piemonte.

Arcivescovo emerito di Torino, 11 ottobre 2010.

Ha partecipato al conclave dell’aprile 2005 che ha eletto Papa Benedetto XVI e al conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco.

 

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Giovedì 22 dicembre alle ore 21 durante l’Adorazione Eucaristica ci sarà la possibilità di Confessarsi.

Confessioni anche venerdì 23 dalle 16 alle 19 e sabato 24 dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.

Venerdì 23 alle ore 21 in Chiesa Abbaziale Concerto della Banda Musicale Cittadina.

Sabato 24 Sante Messe di Natale alle ore 18 (in latino nella Chiesa Madonna del Popolo) e alle ore 22.30.

Domenica 25 Sante Messe alle 8.30 e alle 10.30.

Appuntamenti fissi

Lunedì alle ore 21 ora di preghiera con il Gruppo “Vita Nuova.”

Giovedì alle ore 21 Adorazione eucaristica con Confessioni.

 

Redazione di Vercelli

 

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Vercelli, 17-12-2022

 

S2M Volley Vercelli – Pagliano E Passarin To Play  3-1 (25/17 – 23/25 – 25/23 – 25/21)

S2M Volley Vercelli: Avilia, Bertinazzi (13), Borrini, Breda (L1), De Ambrogio (7), Fenoglio (4), Ippolito (3), Lupo (11), Mastronardi (10), Ogliaro (5), Saino (L2), Trasente, Vattimo (7), Vercellone. All.: Gherardi, Vigliani.

Nell’ultima partita del girone d’andata la S2M ritorna alla vittoria.

Opposte alla formazione torinese del Pagliano e Passerin To Volley, Bertinazzi e compagne  hanno conquistato i tre punti in palio.

Ma quanta fatica!

Opposte alle penultime della classifica, le bicchiolane  non hanno giocato bene come in altre occasioni, ma hanno offerto una prestazione sottotono, che per fortuna ha comunque prodotto una vittoria da tre punti.

All’inizio dell’incontro Gherardi e Vigliani schierano, Vattimo in palleggio, De Ambrogio opposta, Bertinazzi e Fenoglio centrale con Mastronardi e Laura Lupo in posto 4, con Breda e Saino liberi in alternanza alla ricezione/difesa.

In questo set Mastronardi e compagne partono bene e pur con qualche sbandamento nel corso del parziale, lo conquistano per 25/17.

Di tutt’altro tenore è invece la seconda frazione, dove le vercellesi non riescono a buttare a  terra la palla, permettendo alle torinesi di difendere tantissimi palloni contrattaccando meglio e più efficacemente, tanto da riportare l’incontro in parità conquistando il set per 25/20.

Frastornate dal 1-1, Saino e compagne, nella terza frazione, vanno sotto da subito arrivando a subire uno svantaggio che arriva a cinque punti.

Il time out chiesto dalla panchina bicciolana, riesce a dare una scossa alle bianconere che nel finale  raggiugono le avversarie sino al 22/22.

A questo punto, la S2M schiaccia sull’acceleratore e con grinta, riesce a vincere la frazione al fotofinish per 25/23.

Nell’ultimo set Ogliaro e compagne raggiungono un vantaggio di cinque punti (16/10), ma poi nel finale, errori banali e distrazioni palesi, permettono alle ospiti di arrivare a meno uno.

Ma per fortuna le torinesi sbagliando due palloni che associati agli attacchi punto bicciolani, permettono non  senza patemi, alla S2M di portare a  casa la frazione per 25/21 e la gara per 3-1.

Bene i centrali Bertinazzi e Ogliaro sia con percentuali in attacco superiori al 50%, sia per un saldo di positività vicina al 100%.

Con questa partita vinta, che sancisce la fine del girone di andata del campionato, la S2M consolida il secondo posto della classifica.

Ora il torneo si ferma per circa un mese e mezzo prima della ripresa del campionato previsto il 4 febbraio, con la prima gara del girone di ritorno, che vedrà la S2M impegnata alla Bertinetti alle ore 18.00 con il Pinerolo.

Nel mentre il 14 ed il 21 gennaio ritornerà la Coppa Piemonte con le ultime due giornate.

Una sosta così lunga permetterà di poter recuperare le atlete infortunate per il rush finale.

Per contro tutti gli equilibri sin ora ottenuti, potrebbero essere ribaltati.

Redazione di Vercelli

 

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Sabato 17 dicembre al Palafijlkam di Ostia si è svolto il Campionato italiano di Jiujitsu Fijlkam 2022.

Presenti tutte le maggiori società italiane con circa settecento atleti in gara, nella location delle grandi occasioni, l palazzetto federale.

Pietro Ferrero del Pro Vercelli Bjj allenato dal maestro Roberto Lai si impone per il secondo anno consecutivo confermandosi campione Italiano nella under 18 meno 81kg .

Tre incontri consecutivi nelle finali vinti per finalizzazione ( ko ) prima del termine consegnano la vittoria all’ atleta vercellese.

Due soffocamenti e una chiave al polso garantiscono la posizione più alta del podio a Pietro.

Soddisfazione in casa Pro Vercelli Bjj per la vittoria ma soprattutto per il comportamento in gara e tenuta psicologica  del giovane atleta vercellese.

Prossimo appuntamento per il team il campionato Europeo di Parigi a fine gennaio.

 

 

Redazione di Vercelli

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Ancora un fatto violento all’interno delle carceri piemontesi, ancora alta tensione nella struttura detentiva di Vercelli.

Mario Corvino, vicesegretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, racconta quanto avvenuto ieri, sabato 17 dicembre, nel carcere del capoluogo regionale: “Nella giornata di ieri, presso la Casa circondariale di Vercelli, si sono vissute ore di grande tensione per due fatti distinti che hanno visto coinvolti diversi detenuti. La prima è avvenuta quando un detenuto di origine campana, che aveva effettuato il video-colloquio con la convivente, pretendeva di avere il pacco che la stessa gli aveva spedito con il corriere ma che ancora non era arrivato a Vercelli. L’uomo forse pensava che i poliziotti non glielo volessero dare ed ha iniziato a dare in escandescenza, prima minacciando i poliziotti e scagliandosi contro armadietti e carrello porta viveri poi incitando gli altri detenuti a non entrare nelle celle. Cosa effettivamente avvenuta e che ha creato grande tensione, anche perché sul posto non era presente il Comandante di Reparto col quale i detenuti volevano parlare. Solo dopo ore di alta tensione e mediazione, grazie anche al ricorso agli Agenti liberi dal servizio che sono intervenuti a supporto di quelli in servizio, la situazione si è normalizzata ma è stata una vicenda allarmante e incredibile per come è nata, senza alcun fondamento oggettivo”.

Altro episodio accaduto in carcere l’incendio della cella da parte di un detenuto: “Qui un detenuto straniero ha messo a rischio la vita sua e degli altri ristretti dando fuoco al materasso della sua cella, al quale ha appiccato le fiamme dopo avere spaccato tutte le suppellettili. La mattina l’uomo era stato per una visita in carcere e pretendeva una terapia farmacologica diversa da quella indicata nella sua cartella clinica. Anche in questo evento, provvidenziale l’intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria, immediatamente intervenuti a tutela dello sciagurato e di tutti gli altri detenuti”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, rivolge “solidarietà e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di Vercelli che ancora una volta ha risolto in maniera professionale ed impeccabile i due gravi eventi critici” e giudica la condotta dei detenuti che li hanno provocati “irresponsabile e gravissima”.

Quel che è avvenuto nel carcere di Vercelli – conclude il leader del SAPPE – conferma la costante tensione detentiva che continua a caratterizzare le nostre carceri. A causa della gravissima carenza di personale, di mezzi di protezione personale e di mancanza di provvedimenti nei confronti di tali soggetti da parte dell’Amministrazione, la popolazione detenuta continua ad avere atteggiamenti di totale mancanza di rispetto nei confronti del Personale, infatti i casi di minacce, sputi e aggressioni ormai sono all’ordine del giorno. Il personale vive in uno stato di abbandono e di assenza totale di tutela: si avverte infatti un clima di malessere generale e di massima tensione. E, come sempre, è sempre e solo la Polizia Penitenziaria, con le sue donne ed i suoi uomini in prima linea 24 ore al giorno, a confrontarsi con questi disagi e con le conseguenze che questi producono. Come dimostra quel che è avvenuto a Vercelli”.

 

Redazione di Vercelli

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(Stefano Di Tano, per Vercelli Oggi, 18 dicembre 2022) –

Continua con piena soddisfazione degli organizzatori la prestigiosa manifestazione che si svolge fin dal 1998 a Vercelli con l’obiettivo di offrire un significativo “trofeo” ad un giocatore della nostra squadra che nella precedente stagione abbia dimostrato grande impegno e risultati tali da meritare un “Leone d’Argento” che concretizza l’attaccamento ai colori sociali e la simpatia ottenuta con il suo comportamento.

Questa, l’anteprima del breve servizio che dedichiamo invece ad un grande protagonista che veste da tempo la “maglia bianca” e ci ha dato molte soddisfazioni con i suoi goal e la sua serietà sul campo da gioco.

Parliamo di Gianmario Comi che prosegue la sua marcia prestigiosa nell’attuale campionato di Serie C  nel quale ha dato prova di essere un ottimo attaccante e risolutore in area di rigore, ma anche di utile collegamento fra i reparti di centrocampo e le punte.

Grazie all’impegno quotidiano del giornalista AlexTacchini il “Premio della critica giornalistica sportiva vercellese” anche quest’anno ha avuto il suo momento d’onore con la Serata degli Auguri Natalizi del Panathlon Club Vercelli, presieduto da Agostino Gabotti con la partecipazione di molti Soci, autorità civili, ed i rappresentanti di varie società sportive locali.

La breve cerimonia, ristretta nel tempo per l’esigenza di non distogliere i giocatori dalla preparazione tecnica e fisica della imminente partita con il Lecco (1-1), si è svolta presso il Modo Hotel, ed è stata presentata da Alex Tacchini, affiancato da alcuni rappresentanti della Fc Pro Vercelli, tra gli applausi dei presenti e numerosi flash dei fotografi (perg.c. Marco Lussoso, per il nostro servizio).

Nell’immagine pubblicata, vediamo nell’ordine Raffaella Lanza, Stefano Di Tano, Claudio Sassone, Alex e Agostino Gabotti, Comi, Rizzo, Della Morte, ed Enrico De Maria.

Ma non dimentichiamo chi con onore si è classificato al 2° e al 3° posto nella classifica votata dai giornalisti, e con grande piacere segnaliamo il giovane portiere Matteo Rizzo, già pluripremiato anche in ambito nazionale, e il bravisismo Matteo Della Morte, un applauditissimo attaccante dal frequente appuntamento con il goal, veloce, scattante, prezioso anche come fornitore di assist vincenti. Un saluto ai nostri ragazzi che sono attesi a importanti impegni nella seconda parte del campionato; sono 19 partite dalle quali ci aspettiamo spettacolo e risultati.

I tifosi come sempre, offriranno tanta passione e incitamento, perché la Pro è nel cuore di tutti i vercellesi, …solo da 130 anni (1892-2022).

 

Redazione di Vercelli

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Verrà inaugurata, il 23 dicembre alle ore 17, nelle sale storiche di Palazzo Paleologo sito in piazza Garibaldi a Trino Vercellese, la mostra “Segnali–pastelli disegni e opere materiche” di Biagio Vellano: una quarantina di opere realizzate con matite, pastelli, biro acquerellabili, ma, soprattutto, resine, colle viniliche e terre naturali che sono state concesse in prestito dalla compagna dell’artista Pinuccia Clemente.

Si uniscono all’evento il gruppo degli Alpini e la pasticceria Dolcemente che celebreranno, oltre all’apertura della mostra, il Natale con tutti i visitatori offrendo panettone e vin brulè.

L’allestimento dell’esposizione è curato dalla critica d’ arte piemontese, dottoressa Carla Bertone e resterà visitabile fino al 7 gennaio 2023, con il seguente orario:

dal 27al 30/12/22 dalle 15 alle 18,30;

il 31/12 dalle 10 alle 12,30;

dal 2 al 5 e 7/ 01/23 dalle 15 alle 18,30

La mostra è patrocinata dalla Pubblica Assistenza Trinese P.A.T.

Associata ANPAS in collaborazione con il Comune di Trino Vercellese e, in occasione dell’apertura della mostra, verrà presentato l’artista e l’uomo Biagio Vellano– di origini trinesi che ha collaborato fattivamente e gratuitamente per anni con l’amministrazione- oltre che delle autorità, anche del Presidente della P.a.t Mauro Bagna e con intervento critico della dottoressa Bertone.

Di Vellano, a Trino, si ricordano con affetto, anche per gli straordinari presepi realizzati, in anni ormai lontani, in alcune chiese della città.

Resta, come testimonianza della sua attività in questo campo, un  presepe realizzato negli ultimi mesi di vita e donato alla sua Trino, visibile presso la chiesa di San Giovanni Battista durante il periodo natalizio.

L’artista, Biagio Vellano

Biagio Vellano (Trino (VC) 1928- Brusaschetto (Al) 2008), era un uomo di bell’aspetto; un designer e un arredatore di talento; uno spirito introspettivo e coltissimo; un filosofo che amava la vita; un appassionato di archeologia e di musica di jazz; un innamorato rispettoso del creato e dell’Arte nella sua forma più alta e più pura. Biagio Vellano, ha scelto, per questo motivo, di essere artista libero dalla schiavitù di dover vendere per non perdere quella spontaneità che solo la libertà consente.

Una scelta pagata con l’isolamento, con la mancanza di notorietà, con l’assenza di critiche o di consensi, oltre che di riscontro economico.

Malgrado questo la passione che lo ha animato non è mai venuta meno.

Il suo innato talento -che egli viveva come un Dono da dover coltivare- lo ha portato a spendere l’intera vita per l’Arte fino ad ha intaccare la sua stessa salute pur di creare.

Sono grata alla P.A.T ed alla città di Trino per aver organizzato questo importante evento che permette alla comunità intera di vedere e comprendere le opere per cui Biagio Vellano ha dedicato l’intera sua esistenza terrena con il sacrificio; con lo studio approfondito della storia dell’arte; con un  impegno e un rigore continuo che lo portavano a distruggere ciò che per lui non era perfetto e con la consapevolezza di chi si sentiva investito dalla responsabilità di creare e di lasciare un segno.

Pinuccia Clemente

Segnali, La Mostra

Ognuno lascia la sua impronta nel luogo che sente appartenergli di più”, verga lo scrittore e accademico giapponese Haruki Murakami, esprimendo un concetto culturalmente e storicamente universale, come il valore stesso dell’Arte.

Segnali” vuole rappresentare proprio questo concetto.

Allestita nella sua città di origine, Trino Vercellese e nella splendida cornice storica di Palazzo Paleologo, quest’importante rassegna vuole offrire una selezione di opere e di tecniche che più rappresentano il percorso dell’artista Biagio Vellano e la sua ricerca di pura creatività.

Non influenzato dalla materia di partenza, bensì soltanto dalla “materia” ri-creata, Vellano usa liberamente qualsiasi tecnica possa corrispondergli: la pittura ad olio tradizionale; i fondi serigrafici stampati che riprende con diverse tipologie di pastelli, polverosi o cerosi.

Infine, fonde in conglomerati materiali plastici e vinavil, al fine di creare una superficie costellata di relitti che richiamano echi di vita personale; sedimenti geologici ricreati, rifiniti con le sfumature delle terre naturali e con colate di resina lucida e brillantinata, dagli effetti strabilianti.

Nel momento della massima creatività delle avanguardie artistiche, l’artista indaga con tutto sè stesso il modo di ricreare la natura che da sempre ha osservato e catturato con gli occhi e con gli obbiettivi della macchina fotografica.

Nascono così le opere più straordinarie di Biagio Vellano, uniche ed irripetibili, quelle che lo individueranno per sempre nel firmamento della storia dell’Arte.

Se i pastelli sono colore e luce, i materici sono materia e ombra: un microcosmo; una natura ricreata.

Sono ricami di materia colata; di parti sporgenti; ammassi di plastiche combuste con il cannello e lavorate ancora incandescenti, per ricreare rocce, ghiacciai, fondali marini, fango e terra calpestata.

L’artista bruciava strati su strati di plastiche e colature di vinavil mentre le esalazioni nere ardevano nei suoi polmoni.

La cosa più terribile è che sapeva a cosa stava andando incontro… Ma l’Arte non si può fermare, e solo così nascono capolavori.

Le opere che ammiriamo in questa mostra sono sindone del corpo dell’artista, santuari della sua anima.

Biagio Vellano è vissuto e ha creato così in piena libertà.

Ogni giorno, per lui era un nuovo “segnale” insieme ad una nuova scoperta: il quotidiano gli offriva sempre il pretesto per far danzare un pennarello a punta fine su un pezzo di carta di fortuna e poi con semplicità di acquerellarlo sapientemente con la punta del dito bagnato per mostrarne luci e ombre…

La sua Arte pare un’alchimia poiché naturale, spontanea, priva di sovrastrutture.

Sono questi i segnali del vero talento…                                                                       La curatrice

Carla Bertone

 

Finalita’ dell’ iniziativa

La mostra “segnali”, pastelli, disegni ed opere materiche, del nostro concittadino Biagio Vellano,  scomparso nel 2008 – afferma il Presidente della P.A.T. Mauro Bagna -, fa parte delle iniziative culturali ed artistiche che la Pubblica Assistenza Trinese propone gratuitamente, ogni anno in occasione del S. Natale, alla cittadinanza quale segno di gratitudine e riconoscimento degli sforzi e del sostegno, mai venuti meno, all’Associazione sia con il 5 per mille, sia con devoluzioni in genere. L’evento di quest’anno è stato realizzato con il Patrocinio del Comune di Trino, che ha messo a diposizione  le splendide sale storiche di Palazzo Paleologo;  con la disponibilità della Sig.ra Giuseppina Clemente al prestito di alcune delle opere del compagno Biagio Vellano; con la curatela dell’allestimento e dei materiali divulgativi della mostra  della Dott.ssa Carla Bertone, Critico d’Arte,  che da diversi anni si occupa dello studio e della promozione delle opere dell’artista, curando mostre, cataloghi ed eventi. A nome della P.A.T.  sono lieto di poter proporre, con questa mostra, un evento artistico di alto livello, che valorizza un’artista, ignorato dai più giovani, ma che ha lasciato un’impronta importante nella storia dell’arte ma anche nella storia della nostra Città di Trino Vercellese. Biagio Vellano, infatti, è stato Presidente del Gemellaggio di Trino Vercellese nel 1961 promuovendo l’incontro di 7 trinesi, durante l’anno successivo, con la città francese di Chauvigny. Dal 1975 al 1981, durante l’amministrazione del Sindaco Mario Bianchi, è stato Assessore alla Cultura e al Patrimonio Artistico. Nel 1976 si è occupato del rimodernamento della Biblioteca comunale, curandone l’arredamento, attualmente è la sala consigliare. Dal 1952, per molti anni, ha disegnato i costumi storici del carnevale di Trino, esibendo il suo gusto originale unitamente alla sua abilità artistica.  E’ stato, insieme a Silvino Borla e a Ferruccio Bozzacco, uno dei cofondatori attivi dell’Associazione per l’Archeologia, la storia e le belle arti, TRIDINUM, nata nel 1972 da un’idea del Prof. Vittorio Viale che tutt’ora vive. Sperando di vedervi numerosi, Vi invito tutti alla visione di questo prestigioso evento”.

Il Presidente

Pubblica Assistenza Trinese P.A.T.

Mauro Bagna

 

Redazione di Vercelli

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