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Le Spighe Verdi 2025 per i Comuni rurali sono state annunciate questa mattina, giovedì 24 luglio, nel corso della cerimonia di premiazione che si è svolta a Roma presso il CNR alla presenza dei sindaci vincitori.
90 località rurali potranno fregiarsi, in questa decima edizione, del riconoscimento, efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione: 17 sono i nuovi ingressi, 2 i Comuni non confermati.
Spighe Verdi si basa sull’esperienza quarantennale di FEE – Foundation for Environmental Education, presente in 81 Paesi, nella gestione del programma internazionale Bandiera Blu, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.
Nella fase di valutazione portata avanti dalla Commissione secondo un rigido schema procedurale, hanno dato il loro contributo diversi Enti istituzionali, tra i quali il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle foreste; il Ministero per il Turismo; il CNR e i Carabinieri.
“L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi – precisa Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – dalle pratiche sostenibili all’economia circolare, dalla tutela del paesaggio alla valorizzazione delle produzioni tipiche e dell’accoglienza: sono alcune delle attività e delle strategie messe in atto dagli imprenditori agricoli, custodi dell’ambiente, per una gestione consapevole del territorio e una salvaguardia delle bellezze naturali che il territorio ci offre”.
Confagricoltura è orgogliosa di essere al fianco dei Comuni nel percorso di miglioramento e partecipazione della comunità e delle imprese: investire in sostenibilità, innovazione e bellezza significa garantire sviluppo socioeconomico e nuove opportunità per luoghi ricchi di storia e tradizioni, spesso poco conosciuti, ma con enormi potenzialità.
Anche quest’anno, il Piemonte si conferma la prima Regione italiana per numero di riconoscimenti con 18 Spighe Verdi (cinque ingressi): Acqui Terme, Alba, Bra, Canelli, Carignano, Castiglione Falletto, Centallo, Cherasco, Chiusa di Pesio, Gamalero, Gavi, Guarene, Monforte d’Alba, Narzole, Poirino, Pralormo, Santo Stefano Belbo e Volpedo.
Segue la Calabria con 10 località, le Marche con 9, la Toscana, l’Umbria e la Puglia con 8, 7 in Campania, 4 in Liguria, 3 in Sicilia e in Abruzzo; seguono Veneto, Basilicata e Lombardia con 2, chiude l’Emilia – Romagna con una.
“Sosteniamo fin dalla prima edizione questo progetto – evidenzia Allasia, – Ogni nuovo Comune che si certifica Spighe Verdi si fa ambasciatore del Made in Italy, testimone virtuoso di buone pratiche, di innovazione agricola, educazione ambientale, valorizzazione delle tradizioni locali e cura del paesaggio, rendendo il programma uno strumento efficace e attrattivo, ma anche di trasformazione positiva e duratura delle comunità rurali”.
Gli indicatori “Spighe Verdi” sono 67 e vanno a comporre le 16 macroaree di seguito indicate:
A Notizie di carattere generale
B. Partecipazione pubblica
C. Educazione alla sostenibilità
D. Assetto urbanistico
E. Agricoltura
F. Protezione della biodiversità
G. Conservazione e valorizzazione del paesaggio
H. Tutela del suolo
I. Gestione del ciclo dei rifiuti
J. Efficienza energetica
K. Qualità dell’aria
L. Qualità dell’acqua
M. Qualità dell’ambiente sonoro
N. Mobilità sostenibile
O. Turismo
P. Rischio
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Redazione di Vercelli
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, apre alla possibilità di realizzare impianti fotovoltaici a terra anche in aree agricole di elevato interesse agronomico, le produzioni di eccellenza della nostra regione potrebbero essere a rischio.
Il 14 luglio scorso, con la sentenza n. 6160/2025, il Consiglio di Stato ha soppresso gli articoli delle due delibere della Regione Piemonte che vietavano la collocazione di impianti fotovoltaici nelle aree agricole di elevato interesse agronomico (areali individuati dai disciplinari delle produzioni agricole D.O.P., I.G.P., D.O.C., D.O.C.G. e terreni agricoli ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo).
Questo provvedimento, insieme a quello del Tar del Lazio, che in parte annulla il decreto interministeriale che disciplina l’individuazione delle superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, crea un vuoto normativo in cui potrebbero più facilmente inserirsi speculazioni dannose per le produzioni agricole, ma anche per gli agricoltori stessi che volessero diversificare le attività aziendali con l’introduzione del fotovoltaico.
“La produzione di energia sta diventando un elemento sempre più importante nell’economia delle imprese agricole – afferma Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte – su questa materia, come associazione agricola, abbiamo però sempre avuto una posizione molto chiara, l’azienda deve poter compiere le sue scelte imprenditoriali in piena autonomia, all’interno di una cornice normativa stabile e omogenea che consenta lo sviluppo delle energie rinnovabili e la tutela delle produzioni senza dare spazio a manovre puramente speculative, che rischiano di sottrarre all’agricoltore la disponibilità dei suoi terreni, oltre ad avere un impatto molto forte in termini paesaggistici e di consumo di suolo”.
Occorre pertanto riaprire al più presto un confronto, a livello nazionale e regionale, che possa portare alla definizione di una normativa equilibrata per lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili.
Da questo punto di vista, anche le sentenze del Consiglio e del TAR non devono essere viste in modo del tutto negativo, perché vanno nella direzione di armonizzare lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili sull’intero territorio nazionale, come da sempre richiesto da Confagricoltura.
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Redazione di Vercelli
E’ lecito usare i diserbanti a base di glifosato (C3H8NO5P) per il controllo e la eliminazione delle erbe infestanti nei centri urbani e, in generale, in aree soggette al transito e stazionamento di persone e animali domestici?
La risposta è ovvia: è lecito (ammesso dalla Legge a determinate condizioni) altrimenti non se ne parlerebbe neppure.
Tuttavia, la domanda reale che interpella i pubblici decisori è un’altra: è opportuno impiegare un erbicida totale che – altrettanto incontrovertibilmente – presenta comunque livelli di rischio accertati anche per i profili oncogeni cioè generatori di neoplasie, di tumori?
E’ un rischio tollerabile ed in nome di che? Di marciapiedi del tutto “glabri” da invasioni di erbe e arbusti?
Non siamo già abbastanza esposti ad agenti cancerogeni di varia estrazione per andarcene a cercare un altro, sia pure ammesso dalla Legge?
Sappiamo che il caso è di quelli scottanti in particolare in comune di Vercelli.
Negli ultimi 10 anni le Amministrazioni hanno sempre preferito fare a meno di glifosato.
Oggi il Consiglio Comunale, su proposta della Giunta, ha cambiato rotta: sì al glifosato.
I cittadini cose ne pensano?
Non ci dilunghiamo oltre sugli aspetti tecnici: nel corso degli ultimi mesi le argomentazioni da una parte e dall’altra non sono mancate.
Sicchè si può proporre di scegliere in modo netto, perché ci sono state tutte le possibilità per formarsi un’opinione.
Che perciò il nostro sondaggio propone nel modo più semplice:
- Sono d’accordo all’impiego del glifosato per diserbare le aree urbane della città di Vercelli;
- Non sono d’accordo all’impiego del glifosato per diserbare le aree urbane della città di Vercelli
Cogliendo un’ampia sintonia con il sentire della gente di Trino, il Sindaco Daniele Pane ha oggi firmato l’Ordinanza che dispone il lutto cittadino per domani, 23 luglio, quando saranno celebrate (alle ore 10,30 in San Bartolomeo) le esequie del Dott. Gian Piero Irico, scomparso domenica scorsa all’età di 69 anni, vittima di un male incurabile.
Il rito esequiale sarà presieduto dal Vicario Generale della Diocesi di Vercelli, Mons. Stefano Bedello.
Davvero è difficile trovare il punto di partenza per raccontare Flavio Ardissone, tanto è stato poliedrico il suo impegno e tanto fantasiosa la sua testimonianza.
Bisogna anzitutto mettere a fuoco il comun denominatore di tanti anni di lavoro, di volontariato, di animazione e promozione della cultura a tutto tondo, non solo di quella locale ed ecclesiale.
I primi ricordi affiorano negli Anni ’90 quando lo incontrammo presso il Teatro Civico di Vercelli, che conduceva per conto della Coop. Belvedere e lì nacque un’amicizia che non sarebbe mai venuta meno.
Ma anche a queto proposito è meglio se lasciamo parlare – le ascoltiamo nel video – le persone che più di tutte hanno condiviso con lui anni, lavoro, impegno, anche i sogni forse.
Perché Flavio era capace di sognare anche se sapeva bene quanto fosse importante tenere sempre i piedi per terra.
Ma il denominatore comune che tutto ha tenuto insieme e motivato è sempre stata l’adesione sincera, profonda, senza afasie, fattiva, abbiamo già detto anche fantasiosa, all’insegnamento di San Giovanni Bosco.
Flavio è stato un salesiano a tutto tondo.
Crediamo di non sbagliare pensando che così a lui piacerà essere ricordato.
Un vero figlio di Don Bosco.
Ora il nostro filmato messo a repertorio in occasione del rito esequiale di questa mattina, 22 luglio, presso la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù al Belvedere, ripropone la bella, affettuosa, intelligente e completa testimonianza di Claudia Tugnolo, che sicuramente è la voce più informata sulla vita di Flavio.
Nel video anche l’omelia di Don Ernesto Grignani, che ha accompagnato Flavio negli ultimi mesi.
Poi la preghiera dell’Alpino e le testimonianze del “mondo” Cnos-Fap ed a, questo proposito merita dire che non ha voluto mancare alla S.Messa l’Ing. Lucio Reghellin, direttore dell’importante Centro di San Benigno Canavese, e già collaboratore di quello di Vercelli.
La Liturgia è stata animata con la consueta grande perizia dall’ensemble vocale e strumentale guidato da Roberto Foglia alla tromba e Matteo Camagna voce.
Matteo Galassi, reduce da un argento individuale e un bronzo a squadre agli Europei di scherma di Genova, sta per partire per i Campionati del Mondo di Tbilisi che cominciano domani, martedì 22 luglio, in Georgia.
L’atleta tesserato per i Carabinieri, che si allena in Piemonte alla Ginnastica Victoria, sarà impegnato nella fase di qualifica della gara individuale sabato 26 luglio e, in caso di qualificazione, tornerà in pedana il giorno dopo per affrontare il tabellone a eliminazione diretta a partire dal turno dei trentaduesimi di finale.
Sono previsti invece per il 29 luglio (fasi preliminari) e il 30 luglio (tabellone principale e finali) gli assalti validi per la prova a squadre, nella quale Galassi sarà accompagnato da Davide Di Veroli, Andrea Santarelli e Gianpaolo Buzzacchino.
Sabato 26 luglio
Spada maschile individuale – Fasi Preliminari (Matteo Galassi)
Domenica 27 luglio
Spada maschile individuale – Tabellone principale (ev. Matteo Galassi)
Martedì 29 luglio
Spada maschile a squadre – Fasi Preliminari (Davide Di Veroli, Matteo Galassi, Andrea Santarelli, Gianpaolo Buzzacchino)
Mercoledì 30 luglio
Spada maschile a squadre – Tabellone principale (Davide Di Veroli, Matteo Galassi, Andrea Santarelli, Gianpaolo Buzzacchino)
(Foto Bizzi Team Federscherma)
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Redazione di Vercelli