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L’Oratorio della Madonna dell’Orto, costruito nel 1630–35 e ricostruito nel 1872 da Don Gerolamo Moglia, è un oratorio campestre, edificato fuori dal Borgofranco, adiacente al muro di circonvallazione degli orti, sulla strada che porta al mulino della Bonda e al fiume Sesia.

Negli ultimi decenni fino al 2019 era stato curato dalla famiglia Bot, dai coniugi Perazzo e dalla signora Adelaide Travaglini, e veniva riaperto una volta l’anno in occasione della festa della Madonna: il 2 luglio.

Chiuso a seguito del Covid, la tradizione è stata ripresa nel 2024 e portata avanti dai loro discendenti (Massimo Bot e Lorenzo Perazzo) e dagli Amici della Chiesetta della Madonna dell’Orto, che ne hanno a cuore le sorti.

Venerdì 4 luglio il Vicario di Gattinara, Mons. Franco Givone, ha celebrato la S. Messa, animata con i canti intonati dalla Signora Mirella.

L’omelia è stata dedicata a Maria Regina della Pace, affinché le oltre cinquanta guerre presenti nel mondo si concludano, sottolineando che: “La pace è una costruzione lunga e difficile: siate in pace con Dio, con il Creatore, con il cielo”.

Alla celebrazione hanno partecipato molte persone del territorio, espressione di un intrinseco legame con la costruzione religiosa, oltre al Sindaco Maria Vittoria Casazza, al Vice Sindaco Daniele Baglione e al Coordinatore delle Confraternite del Piemonte Enzo Clerico.

Questa piccola chiesa, costruita fuori dalle mura del borgo, riporta al secolo della peste manzoniana, ma anche al tema dell’emigrazione a Roma dei Gattinaresi.

In uno studio del 2006 Patrizia Canepari metteva in relazione gli emigrati a Roma con i rispettivi luoghi di provenienza: “Venni a Roma per vedere il mondo” scriveva un gattinarese citato dalla studiosa.

L’emigrazione a Roma dal territorio della Bassa Valsesia era stata studiata nel 2004 da Marina Dell’Omo e Flavia Fiori: “I tesori degli emigranti”. Giuseppe e Paolo Sitzia nel 2016 pubblicarono: “Grignaschesi a Roma”.

Sull’altare c’è un piccolo affresco della Madonna dell’Orto, portato da Roma dai fratelli Scribante, fondatori del beneficio.

La chiesa romana, che sorge nel popolare quartiere di Trastevere, dove alla fine del Quattrocento si verificò il miracolo della guarigione, è ancor oggi custodita dall’Arciconfraternita di S. Maria dell’Orto che, per anzianità di istituzione pontificia, tra quelle ancora attive in Roma, è la più antica dedicata alla Beata Vergine e tra le prime in assoluto.

L’intitolazione alla Madonna dell’Orto, è assai diffusa: proprio in questi giorni, il matrimonio che ha fatto parlare il mondo, è stato celebrato a Venezia, nel chiostro della chiesa della Madonna dell’Orto, famosa per le dieci tele di Jacopo Tintoretto, che abitava e lavorava nel vicino campo dei Mori.

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Redazione di Vercelli

Posted in Pagine di Fede

Massimo Paracchini, dopo i recenti successi della Biennale di Venezia,  dell’Art Expo di New York e di Dubai e la mostra personale presso la Galleria Dozzi, sarà in esposizione presso la Galleria “Noli Arte” a Noli in provincia di Savona con una nuova mostra intitolata “Volumetrix Energy” ovvero “Energia Volumetrica” dal 13  luglio al 31 ottobre 2025, visitabile tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore  23.00.

Nella prestigiosa Galleria “Noli Arte”, una delle gallerie più rinomate della Liguria,  situata in zona centrale a Noli vicino a Loggia della Repubblica  e gestita dal gallerista Santo Nalbone, sono state allestite già diverse mostre personali dell’artista e da diversi anni vi sono sue opere in permanenza insieme a quelle di artisti già affermati in campo internazionale come Athos Faccincani, Aldo Mondino e Marco Lodola.

La mostra personale di Massimo Paracchini  intitolataVolumetrix Energy”  vuole proprio cogliere l’importanza delle forme e l’energia positiva dei volumi, riferendosi alla capacità delle forme geometriche cromatiche di influenzare il nostro flusso di energia vitale, il nostro stato d’animo e l’ambiente che ci circonda.

Tutto però parte sempre dall’ energia vitale del nostro pensiero che precede l’azione e dà origine alle forme pure e a tutti  i volumi dell’universo attraverso  una forza creativa dinamica astratta che parte sempre dall’atomo – vortice e dall’energia primordiale atomizzata dalla coscienza.

L’arte per Paracchini diventa  un viaggio nell’ignoto, un’esplorazione libera che cerca di superare ogni limite e ogni confine, partendo sempre da se stessi.

L’obiettivo fondamentale  diventa superare la rappresentazione della semplice realtà circostante arcadico-euclidea  per accedere ai movimenti più interiori e alle intuizioni più profonde della psiche che, attraverso un processo di “psicoipnosi”, cerca di risvegliare l’energia psichica dell’artista in una visione olistica completa che coinvolge corpo, mente e spirito.

Il risultato è una dimensione volumetrica cromatica dinamica inedita, dove l’energia primordiale viene “atomizzata” dalla coscienza creativa in uno stato di trance attiva, profonda e assoluta.

Si vuole cogliere così, attraverso l’energia volumetrica delle forme cromatiche,  proprio  la quinta dimensione, cioè quella del pensiero, della coscienza e della pura energia vitale da cui provengono tutti i volumi e le forme, realizzati attraverso la scultura della tela, tramite le mille variazioni cromatiche della luce  nell’arco della giornata, dando origine a volumi e spessori diversi a seconda dell’esposizione della luce.

Ancora una volta diventa fondamentale il ruolo della luce, la sua direzione che può determinare in modo incisivo la morfologia della superficie e del volume soprattutto nelle opere aniconiche, astratte e concettuali di Paracchini che rappresentano una finestra sull’infinito.

E’ così che viene realizzata ogni volta  dall’artista una pittoscultura dalla grande forza esplosiva con una profonda ispirazione dinamica in continuo movimento evolutivo, per trasmettere quel  senso di espansione perenne della coscienza e del cuore dell’artista in uno stato continuo  di trance psichica assoluta, cioè di estasi totale della mente e del cuore, sostanzialmente uno stato di ebbrezza e di esaltazione estatica che gli consentirà di trasformare ogni semplice immagine in visione metafisica e cosmica, attraverso un tetrachromatismo trascendentale che gli permetterà di percepire così un’infinità di sfumature  e di colori, amplificando in modo profondo la sua capacità e forza di trasfigurare  il mondo  e l’Universo intero per trascenderlo.

L’artista si crea così ogni volta, durante l’atto creativo, un nuovo spazio  fuori dal tempo e, in questa sua evoluzione iperdimensionale,  ha la possibilità di superare anche la terza dimensione per raggiungere sia la quarta che la quinta dimensione, soprattutto quando riesce a liberarsi dai limiti della quotidianità spazio-temporale e addirittura a trascenderli, cogliendo in questo modo maggiormente l’essenza più pura delle cose; la realtà si fa così più fluida, l’arte diventa sempre più sintetica, l’intuizione si acuisce e la ricerca continua porterà alla riflessione e alla scoperta di una nuova dimensione più spirituale e più profonda dell’arte.

Dunque, nelle opere di Paracchini, oltre all’importanza dei colori puri e alle loro infinite variazioni, vengono esaltati volumi e forme espressive di pura cromia non figurativa, quasi aniconica,  priva di riferimenti alla realtà circostante o ad alcuna immagine naturale conosciuta, che sanno catturare  ogni volta il fruitore da più punti di vista, cioè sostanzialmente non solo da un punto di vista visivo ma anche tattile.

L’artista attualmente ha opere in permanenza e referenze  presso la già citata Galleria “Noli Arte” a Noli e anche presso la Galleria d’arte Dozzi a Castelletto Ticino, Rosso Smeraldo Arte a Vercelli,  Adiarte di Padova e naturalmente presso la prestigiosa Casa d’Aste Meeting Art di Vercelli.

Commento alle opere

Partire dall’atomo – vortice e dalla sua immensa cromoenergia primordiale, dall’energia vitale profonda del pensiero e atomizzarli in volumi e forme senza regole , scoprire la loro più pura e vera essenza, entrare totalmente in perfetta sinkromia con la mente e con il cuore   per scoprire che ogni variazione cromatica ha un suono particolare  che tocca tutte le corde dell’anima per  arrivare fino agli spazi più profondi dell’io, trasportando ogni artista costantemente  in uno stato di psicoipnosi attiva attraverso un tetrachromatismo psykedelico trascendentale  che lo indurrà a trasformare ogni semplice immagine in visione estatica, dinamica,  metafisica e cosmica, in eterno movimento evolutivo  e attraverso una costante ricerca alchemica gli consentirà di arrivare ad una nuova conoscenza trascendentale.

L’artista nella sua continua ricerca  arriverà al punto di concepire  una rivoluzionaria  forma espressiva di pura cromia volumetrica, non figurativa, quasi aniconica, senza alcun riferimento   alla realtà arcadico-euclidea o ad alcuna immagine naturale conosciuta, ma più che altro specchio del suo inconscio, della sua energia vitale profonda  e della sua interiorità come soggetto pensante in grado di immaginare una nuova visione globale dell’Universo, vibrante, multiforme, sconfinato, quasi riflesso di una realtà più trascendente e  mistica.

Immerso nell’atomo – vortex,  l’artista in psychotrance assoluta di mente, corpo e spirito  metterà tra parentesi l’esistenza intera del mondo empirico per passare dall’io al sé, per poter cogliere in tutta libertà il suo mondo interiore e inconscio, informale e astratto, da cui tutto ha avuto inizio in una vera kromoexplosion di emozioni e di sensazioni travolgenti che si materializzeranno nel  magma assoluto delle forme, dei volumi e dei colori plasmati dal vortice di energia vitale olistica della sua mente infinita. Si sentirà così avvolto all’improvviso come da una nuova forza e vitalità.

Ogni vera esperienza artistica ci porterà sempre al di fuori del tempo e dello spazio, ci indurrà a scoprire continuamente nuovi universi mentre si amplificherà in modo deciso la nostra sfera senso-percettiva e tramite la trance psykedelica, indotta da un tetrachromatismo trascendentale, la nostra coscienza all’improvviso dalla quiete estatica si   espanderà e ci permetterà di superare qualsiasi realtà circostante e di travalicare qualsiasi confine e con la kromoevolution del pensiero si potrà raggiungere finalmente la nuova visione olistica che è all’origine di tutte le forme, i colori e i volumi.

Da “Eidetica Trascendentale dell’arte” di Massimo Paracchini

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Redazione di Vercelli

Posted in Cultura e Spettacolo

Per la prima volta sarà possibile finanziare direttamente la gestione idrica, attraverso le risorse comunitarie dei fondi di coesione, per la realizzazione dei bacini di accumulo.

E’ quanto annuncia Coldiretti a seguito del Forum, organizzato a Manduria, in Puglia, in cui è intervenuto il presidente nazionale della Coldiretti.

Si tratta di una svolta attesa da tempo, che ci consentirà finalmente di investire in infrastrutture fondamentali per trattenere l’acqua nei periodi di pioggia e renderla disponibile durante le fasi di emergenza – spiegano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Roberto Guerrini e il Direttore Luciano Salvadori -. I bacini di accumulo rappresentano una delle grandi battaglie di Coldiretti per contrastare la siccità e garantire l’approvvigionamento idrico. Anche l’Europa riconosce oggi che l’acqua è un bene strategico, essenziale non solo per il futuro dell’agricoltura, ma per la crescita economica dell’intero Paese. Il via libera dell’Unione europea segna un cambio di passo decisivo per rafforzare la resilienza delle imprese agricole, mettere in sicurezza i raccolti e promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche, in linea con gli obiettivi europei di adattamento climatico e tutela del territorio”.

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Redazione di Vercelli

Posted in Economia

Il Borgosesia Calcio ha completato la composizione dello staff tecnico del Settore Giovanile agonistico per la stagione 2025/2026, confermando una linea all’insegna della continuità.

«La nostra priorità resta la crescita dei ragazzi e il loro inserimento graduale in prima squadra», spiega Roberto Bonan, responsabile del settore.

Come già accaduto in passato, anche quest’anno diversi atleti classe 2007 e 2008 saranno aggregati al gruppo maggiore, mentre l’Under19 sarà impegnata nelle qualificazioni ai Regionali, traguardo che la società punta a centrare.

L’Under17 affronterà il campionato Regionale con l’obiettivo di mantenere la categoria. Le altre squadre, attese nei tornei Provinciali, sono state costruite per giocare da protagoniste.

La guida dell’Under19 (2007-2008) è stata affidata a Carlo Ramazzina, alla sua ottava stagione in granata, con esperienze in tutte le principali categorie giovanili. Ivan Zelioli torna a Borgosesia per allenare l’Under17 (2009), dopo un primo ciclo triennale terminato nel 2018.

L’Under16 (2010) sarà diretta da David Blanco, veterano del club con un decennio di lavoro nei vari gruppi e una parentesi in Serie D.

Leonardo Casella prosegue con l’Under15 (2011), mentre l’Under14 (2012) resta sotto la guida di Roberto Tolo, alla sua terza stagione consecutiva con la stessa annata.

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Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport

E’ stato firmato oggi, lunedì 7 luglio a Varallo il Protocollo di intesa per la fruizione turistica del fiume Sesia e dei suoi affluenti.

Un’azione storica per trovare sintesi tra i vari portatori di interesse che gravitano su questo settore.

Obiettivi: rispetto ambientale, coordinamento e potenziare l’economia generata da questa risorsa.

Firmatari: Francesco Pietrasanta in rappresentanza dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia e dei 26 comuni che ne fanno parte, i rappresentati della pesca e quelli degli sport fluviali.

Pietrasanta commenta: “Grazie di cuore a tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita di questo storico accordo. Adesso sta a noi costruire un futuro migliore!”.

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Redazione di Vercelli

Posted in Economia, Turismo
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Nella mattinata di venerdì 4 luglio, presso la Caserma “M.B.V.M. Finanziere Felice Casalino” di Vercelli, ha avuto luogo la cerimonia di avvicendamento nella carica di Comandante Provinciale tra il Col.t. ISSMI Ciro Natale, cedente, e il Col. Luca Vassena, subentrante.

All’evento, svoltosi alla presenza del Comandante Regionale Piemonte-Valle d’Aosta della Guardia di Finanza, Generale di Divisione Giovanni Avitabile, hanno partecipato le principali Autorità della provincia, i Gonfaloni della Città e della Provincia di Vercelli, il Labaro del Nucleo A.N.F.I. di Vercelli ed uno schieramento di militari in rappresentanza delle Fiamme Gialle vercellesi.

Nel corso della cerimonia, il Col. Ciro Natale, che assumerà un nuovo incarico presso il Comando Regionale Piemonte-Valle d’Aosta della Guardia di finanza, ha rivolto espressioni di gratitudine alle Autorità e alla Cittadinanza per la vicinanza e l’attenzione alla Guardia di finanza di Vercelli e abbracciato idealmente i Finanzieri di ogni ordine e grado ringraziandoli per aver adempiuto, con lodevole impegno, al proprio dovere contribuendo concretamente alla salvaguardia della legalità economico-finanzaria della provincia di Vercelli.

Succede nell’incarico di Comandante Provinciale il Col. Luca Vassena, proveniente dal Comando Regionale Sicilia della Guardia di finanza che ha ricordato l’esperienza maturata in Piemonte prima a Torino, presso l’allora Nucleo di Polizia Tributaria e, successivamente, come Comandante all’allora Nucleo di Polizia Tributaria di Asti, e ha esortato i Finanzieri vercellesi a proseguire nel servizio con impegno e serenità.

Al termine della cerimonia, il Comandante Regionale Piemonte-Valle d’Aosta, Gen. D. Giovanni Avitabile, ha espresso il suo apprezzamento al Col. Ciro Natale per l’attività svolta a Vercelli e ha formulato i migliori auspici al Col. Luca Vassena per l’assunzione del nuovo incarico.

Gli interventi dei tre Alti Ufficiali sono riproposti integralmente nel video che completa, insieme alla gallery, questa pagina.

Posted in Cronaca, Economia

Un nuovo servizio dedicato ai padri separati e divorziati prende il via a Casale Monferrato grazie all’impegno dell’Associazione Perseo, centro anti-violenza maschile attivo dal 2019.

Lo sportello di ascolto, gratuito e riservato, offrirà una prima forma di supporto psicologico e legale condotto da professionisti qualificati, con l’obiettivo di accompagnare gli uomini che vivono situazioni di fragilità nella rielaborazione della separazione, nel recupero della genitorialità e nella comprensione dei propri diritti e doveri.

Il progetto, realizzato in collaborazione con la Città di Casale Monferrato, prevede incontri su appuntamento e potrà essere integrato, in base alle necessità, con percorsi di supporto più ampi, anche online. Accanto allo sportello individuale, sarà attivato un gruppo di auto-aiuto per condividere esperienze, ricostruire legami e promuovere momenti di cittadinanza attiva padre-figlio, con attività ludiche e laboratori sul territorio.

Irene Caruso, Assessore alle Politiche Sociali e della Famiglia, ha affermato: “Siamo di fronte a un’iniziativa che affronta in modo concreto un bisogno sociale spesso sommerso. La separazione è un momento delicato che può generare sofferenza, solitudine e smarrimento. Offrire ascolto, orientamento e spazi di condivisione significa lavorare per una comunità più attenta, capace di prendersi cura delle sue fragilità senza stereotipi né pregiudizi”.

L’Associazione Perseo, attiva su scala nazionale, ha scelto Casale Monferrato come sede territoriale di questo progetto-pilota, estendendo la propria rete di servizi già attivi, tra cui: primo ascolto psicologico e legale online, gruppi di auto-aiuto e consulenze per uomini e donne vittime di maltrattamenti, persone LGBTQ+, anziani e disabili.

Per informazioni o per prenotare un colloquio sarà possibile contattare il numero di telefono 351.8435383 o l’indirizzo e-mail info@associazioneperseo.it oppure visitare il sito internet www.associazioneperseo.it

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Redazione di Vercelli

Posted in Società e Costume

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che ISDE Nazionale ha inviato a tutti i sindaci italiani in merito alla questione Glifosato che chiarisce in termini di evidenze scientifiche la sua posizione.

 

A tutti i Sindaci italiani

Oggetto: Ultimi studi pubblicati sugli effetti tossici del glifosato e richiesta di azioni urgenti

Gent.mi,

Le scriviamo alla luce dei risultati di studi recentemente pubblicati su autorevoli riviste scientifiche internazionali, che confermano i gravissimi danni indotti dal glifosato.

Come è noto, gli studi sperimentali, quando ben condotti, costituiscono un’importantissima fonte di informazioni attendibili. Tale fonte viene utilizzata da sempre nel mondo scientifico per dimostrare gli effetti di un agente fisico (ad esempio radiazioni) o chimico, per comprenderne i meccanismi di danno e adottare politiche precauzionali possibilmente prima che siano rilevati gli stessi danni nella popolazione.

Per la loro predittività. gli studi sperimentali sono parte integrante della classificazione dei cancerogeni da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro IARC (OMS), insieme a studi sulla popolazione e studi meccanicistici.

Già nel 2015, la IARC aveva classificato il glifosato come “probabile cancerogeno per l’uomo”. Da allora, controversia non si è mai spenta, anche a causa degli interessi economici che, come è noto nella storia dei rischi ambientali, hanno spesso ostacolato l’adozione di normative ambientali restrittive. Ma oggi, grazie allo studio condotto dall’Istituto Ramazzini e pubblicato su Environmental Health nel giugno 2025, disponiamo di una delle prove sperimentali più solide: l’esposizione cronica al glifosato, iniziata in utero e protratta per due anni in ratti di laboratorio, ha causato un aumento significativo e dose-dipendente di tumori multipli, quelli rari come leucemie precoci, tumori del sistema nervoso, del fegato, della pelle, delle ossa e della tiroide.

La gravità è accentuata dal fatto che gli effetti si manifestano anche a dosi corrispondenti a quelle considerate “sicure” dall’Unione Europea (0.5 mg/kg/die, la cosiddetta ADI). In alcune casistiche, come quella delle leucemie, il 40% degli animali esposti è morto nel primo anno di vita. Un dato anomalo e inquietante, se paragonato all’incidenza di leucemie precoci negli animali di controllo (non esposti in alcun modo) dello stesso studio (incidenza = 0%) e con quelli storici dell’Istituto Ramazzini e del National Toxicology Program americano (<1%), anche questi appartenenti allo stesso ceppo di ratti utilizzati dall’Istituto Ramazzini nello studio. ><1%) anche questi appartenenti allo stesso ceppo di ratti utilizzati dall’Istituto Ramazzini nello studio.

Purtroppo, il rischio non riguarda solo la cancerogenicità. Studi recenti suggeriscono che il glifosato possa rappresentare un filo conduttore tra due condizioni apparentemente distanti, ma sempre più diffuse: l’autismo (ASD) e il morbo di Parkinson (PD). Un’analisi longitudinale, recentemente pubblicata su JAMA Neurology, ha evidenziato un aumento significativo del rischio di Parkinson nei soggetti affetti da autismo, aprendo lo scenario a una comune debolezza neurobiologica, forse genetica (ad es. mutazioni nel gene PARK2), ma verosimilmente esacerbata da esposizioni ambientali precoci.

È importante sottolineare che gli studi sperimentali citati si aggiungono a solide evidenze epidemiologiche nell’uomo, che hanno documentato in maniera chiara come l’esposizione a glifosato, confermata dalla misurazione di questa sostanza nelle urine, incrementi il rischio di mortalità per tutte le cause, l’insorgenza di insulino-resistenza, alteri il metabolismo del glucosio e aumenti il rischio di diabete e di malattie cardiovascolari.

Purtroppo oggi, nonostante gli appelli da parte della comunità scientifica internazionale, il glifosato rimane l’erbicida più utilizzato al mondo; esso continua a insinuarsi nella nostra catena alimentare, nell’acqua che beviamo e nell’aria che respiriamo. E, come sempre, saremo costretti poi a pagare ingenti danni morali e materiali per non essere stati prudenti prima.

Eppure ci sono Sindaci e comunità locali che hanno già deciso di eliminare il glifosato dal loro territorio sostituendolo con altri metodi di diserbo ugualmente efficaci e non dannosi per la salute (Conegliano Valdobbiadene, dove il divieto è stato introdotto nell’area del Prosecco DOCG; Bucine, che ha rinnovato il divieto temporaneo di utilizzo di erbicidi contenenti glifosato; Livorno, che ha vietato l’uso del diserbante in agricoltura; Ferrara etc.).

Altri Sindaci, invece, hanno fatto scelte opposte, come quello di Vercelli che pochi giorni fa ha incomprensibilmente deciso di utilizzare di nuovo il glifosato per la manutenzione del verde pubblico, dopo dieci anni di bando.

Questo dimostra che c’è un ampio margine per la responsabilità individuale dei Sindaci e che amministratori virtuosi e rispettosi della salute pubblica possono fare la differenza.

Abbiamo già accennato alle difficoltà di una normativa nazionale ed europea cautelativa, in quanto osteggiata dai produttori e da chi non vuole accettare i risultati degli studi scientifici, o li mette in discussione ad arte al fine di far perdere tempo nella valutazione dei rischi e procrastinare i provvedimenti eventualmente necessari. Ma oggi non possiamo più ignorare le prove che corroborano la possibilità di trovarci di fronte ad un determinante ambientale che, anche in seguito ad assunzione cronica di basse dosi, contribuisce in modo subdolo a quella che possiamo definire la “deriva endocrino-cardio-metabolica-neuro-oncologica” della nostra epoca: un’esplosione silenziosa di malattie complesse ad elevata prevalenza, dai disturbi neurologici infantili alle alterazioni del sistema ormonale, dalle malattie cardiovascolari e metaboliche ai tumori giovanili, alle gravi patologie neurologiche nella senescenza, che aumentano con l’intensificarsi dell’inquinamento ambientale

Il glifosato può trasportare metalli pesanti, interagire con altre sostanze tossiche e penetranti come le micro e nanoplastiche, potenziando effetti genotossici o infiammatori attraverso una rete di co-fattori.

Noi siamo fiduciosi ed è da tempo che è stato richiesto alla IARC/WHO di rivedere la classificazione di “probabile cancerogeno” inserendo il glifosato nella classe dei “cancerogeni certi”, ma siamo altrettanto fiduciosi che già fin d’ora le prove fornite dalla comunità scientifica, la classificazione “come cancerogeno probabile” della IARC, oltre alle altre numerose e solide prove di danno anche di tipo non-oncologico, possano indurre gli amministratori ad assumersi la responsabilità di vietarlo sul proprio territorio.

Ripetiamo, molti lo hanno già fatto basandosi non più sul solo principio di precauzione ma, ormai, sul principio di prevenzione.

Ogni giorno che passa senza un’azione decisa sul fronte normativo è un giorno in cui la generazione attuale e, potenzialmente, una nuova generazione sono esposte fin dalla vita prenatale a una molecola in grado di alterare processi fisiologici vitali e aumentare il rischio di malattie che potranno manifestarsi a distanza di decenni.

Fiduciosi in una Sua adesione al nostro appello, rimaniamo disponibili per fornire eventuali approfondimenti ed eventuale supporto.

La ringraziamo per l’attenzione.

Roberto Romizi – Presidente ISDE Italia

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Redazione di Vercelli

Posted in Salute & Persona

Si è tenuto lunedì 30 giugno, presso la Sala Giunta del Comune di Vercelli, accompagnati dal Vicepresidente del Consiglio Comunale e Alpino Gianni Marino, l’incontro ufficiale tra il Sindaco Roberto Scheda e una delegazione della Sezione Alpini di Vercelli per la presentazione del nuovo presidente, Pier Carlo Pola.

L’occasione è stata anche un momento per ribadire l’importanza del volontariato alpino sul territorio.

Durante l’incontro, il Sindaco ha espresso il proprio ringraziamento agli Alpini per l’impegno costante e la disponibilità dimostrata in ogni occasione, sottolineando il valore civile e sociale del loro operato. In segno di amicizia e collaborazione, è stato consegnato un crest da parte della sezione vercellese.

La delegazione era composta, oltre che dal presidente Pola, dal vicepresidente Flavio Negro, dal cerimoniere Angelo Rollino e dal segretario Claudio Ronco, parte del consiglio sezionale –

Posted in Mondi Vitali

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Posted in Economia