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Provincia di Vercelli, Vercelli Città

(g.g.) – Impossibile, oggi al Teatro Civico di Vercelli, rintuzzare memorie di giovanili passioni, quando il fascino di “Avere o essere” di Erich Fromm (sullo sfondo anche la radicalità della scelta non negoziabile di “Aut aut” di Søren Kierkegaard) suggeriva come non impossibile la conciliazione tra il messaggio della Sacra Scrittura (il ricco stolto di Luca 12, il ricco Epulone al successivo Capitolo 16 e, prima, la disperazione del Re Baldassàr narrata dal Libro di Daniele, 5, ma si potrebbe continuare) e quello di intuizioni laiche, con insegnamenti tutti propri e certo anch’essi persuasivi.

Intuizioni che resero alla portata di tanti, se non di tutti, come nel “nuovo Stato industriale” e nelle sue successive evoluzioni, la società dei consumi non abbia tardato a scoprirsi opulenta e triste o, secondo il Card. Giacomo Biffi, sazia e disperata.

Dunque, l’antitesi tra due modalità fondamentali di concepire l’esistenza; mentre all’orizzonte si impone la categoria dell’avere su quella dell’essere: quanto più si ha, tanto meno si è (la “reificazione”), si è cosa tra le cose, il nostro essere si risolve nell’avere.

Ma come cambia nel Terzo Millennio quel “Regno dei mercanti” indagato da Friedrich Hegel tra XVIII e XIX Secolo?

La irripetibile unicità della persona umana, come si può affermare, nella sua centralità, se non si smaschera l’insidia della massificazione che vede nella comunità nient’altro che un insieme di monadi, tra esse fungibili e comunque condizionabili?

***

Il Terzo Millennio, si diceva.

Quando, dopo la prima rivoluzione industriale (che amplificava con le macchine le capacità di lavoro dell’uomo) e la seconda (che affida alla tecnologia le possibilità di ottimizzare i profitti superando anche la deriva tayloristica, mentre cambia volto – da industriale a finanziario – lo stesso capitalismo) l’economia è dominata da soggetti capaci di agire su scala planetaria ed in una dimensione immateriale, di orientare le scelte delle persone, di ottenere risultati commerciali prima impensabili.

L’incontro, coordinato dalla Prefettura di Vercelli, con tanti ragazzi delle scuole medie e superiori ha cercato con successo di unire due temi apparentemente distanti e, invece, del tutto complementari.

Occorre essere più consapevoli dei rischi del web.

Anche perché il contributo di potentati economici e tecnologici planetari alla riduzione a cosa della persona, può rivelarsi passaggio preliminare alla violenza di ogni tipo, anche quella di genere.

Se la donna è una “cosa”, perché non trattarla come tale?

Come si può dire ai ragazzi che, se mi piace un fiore lo raccolgo (ti amo… oppure “mi” amo e ti uso?), ma se amo un fiore lo annaffio e me ne prendo cura ogni giorno (ti amo e mi dono a te)?

Una sfida davvero tanto stimolante, quanto impegnativa, ma infine, crediamo sia stata vinta, questa mattina, 26 novembre, al Teatro Civico di Vercelli.

Abbiamo messo a repertorio (nel video che accompagna queste righe) alcuni degli interventi in programma.

A partire dal Sindaco Roberto Scheda, al Procuratore della Repubblica, Ilaria Calò, al Prefetto Lucio Parente (tra gli interventi istituzionali)

Nel merito, hanno parlato ai ragazzi sull’inedito tema “Se il prodotto è gratis, il prezzo sei tu” tre relatori d’eccezione.

Si è iniziato con Carlo Introvigne, Sostituto Procuratore della Repubblica, sul tema “Social network, algoritomo, tecnocrazia del consumo – Il grande inganno del mainstream, per cui “sei ciò che hai”.

Nel filmato un’ampia sintesi dell’intervento, che ha dato anche alcuni spunti sui successivi.

E’ stata poi la volta di Ivano Zoppi (dal modello della realtà, alla violenza e cultura del possesso, alla mitezza e cultura del dono).

Zoppi è Segretario generale della Fondazione Carolina.

Infine, Chiara Succi, Associated Professor della ESCP Business School”.

***

Molto più della parola scritta, il filmato aiuta a comprendere davvero come sia urgente (e, infine, anche gradito dei destinatari) parlare sempre di più ai ragazzi di queste cose.

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Posted in Lo Sport
Regione Piemonte

Ankara, Turchia – Onlayer, piattaforma regtech e di gestione end-to-end dei merchant con sede in Turchia, che supporta banche, provider di servizi di pagamento (PSP) e imprese, ha annunciato la raccolta di 8,2 milioni di dollari in un round di finanziamento di Serie A.

Il nuovo capitale sarà impiegato per accelerare l’espansione nei mercati di Medio Oriente, Africa e Asia-Pacifico, oltre a rafforzare le soluzioni basate sull’intelligenza artificiale dedicate alla gestione del rischio, alla compliance e al miglioramento delle performance.

Nuovi e attuali investitori

Il round è stato guidato da Oleka Capital, con la partecipazione di Deniz Ventures, il braccio di venture capital di DenizBank, costituito sotto l’ombrello del corporate venture capital del gruppo Emirates NBD, Revo Capital, il Türkiye Development Fund tramite INVEST101, e Sandeep Gomes come nuovi investitori. Hanno partecipato al round anche il Future Impact Fund, gestito in partnership con gli investitori esistenti Vestel Ventures e Tacirler Portfolio Management.

Il round di Serie A segue un round pre-Serie A da 1 milione di dollari completato all’inizio di quest’anno, portando il finanziamento totale di Onlayer a 9,2 milioni di dollari.

Ridefinire gli standard globali nel rischio merchant

«Nel sesto anno di attività, Onlayer è orgogliosa di essersi affermata come player globale, contribuendo a ridefinire gli standard del settore nella gestione del rischio merchant e nella compliance. Questo traguardo è il frutto dell’impegno del nostro team e della fiducia di clienti e investitori», ha dichiarato Kıvanç Harputlu, cofondatore e CEO di Onlayer. «Grazie a questo investimento continueremo a crescere a pieno ritmo, puntando a diventare il principale fornitore tecnologico del nostro settore a livello mondiale».

«Onlayer sta trasformando il modo in cui le istituzioni finanziarie collaborano con i clienti corporate e merchant. I risultati ottenuti in Turchia dimostrano che il prodotto e il team sono pronti per espandersi in nuovi mercati», ha commentato İlker Sözdinler, Managing Partner di Oleka Capital.

Onlayer accelererà ulteriormente il suo percorso verso l’espansione globale

«Onlayer si afferma come uno dei migliori esempi della visione TechFin, trasformando la compliance da semplice adempimento in una leva strategica capace di accelerare la crescita finanziaria», ha commentato Cenk Bayrakdar, Founding Partner e Managing Director di Revo Capital.

«Onlayer dimostra come una tecnologia sviluppata localmente possa generare un impatto concreto su scala regionale e globale, in particolare nell’infrastruttura finanziaria e nella gestione del rischio», ha dichiarato Elif Emirli Altuğ, General Manager e membro del Consiglio di Amministrazione del Türkiye Development Fund.

«In qualità di primo investitore istituzionale di Onlayer, siamo convinti che accelererà con ancora maggiore determinazione e sicurezza il proprio percorso verso le ambizioni globali», ha affermato Selami Düz, Coordinator di Maxis Ventures.

Onboarding dei merchant, rischio e compliance in un’unica piattaforma

Fondata nel 2019, Onlayer offre una piattaforma unificata di gestione dei merchant che aiuta banche e PSP ad automatizzare l’onboarding dei merchant, monitorare in modo continuo i portafogli, gestire la conformità PCI-DSS e ottenere insight basati sui dati per ridurre i rischi e supportare la crescita. Con sedi a Londra, Dubai e Arabia Saudita, l’azienda serve oggi istituzioni finanziarie e fornitori di servizi in 12 Paesi delle regioni MENA e APAC.

La piattaforma di Onlayer integra in un unico ambiente l’acquisizione dei merchant, il monitoraggio in tempo reale, i controlli AML e antifrode, i flussi di lavoro per la conformità PCI-DSS e le analisi continue sulle attività dei merchant, consentendo alle istituzioni finanziarie di identificare e gestire i rischi legati ai merchant e di scalare i propri portafogli in modo più efficiente.

Di recente, Onlayer è diventata una delle poche aziende al mondo a essere designata come Mastercard-approved Merchant Monitoring Service Provider (MMSP) e, grazie a questo riconoscimento, la prima MMSP autorizzata in Turchia e in Europa. Questo riconoscimento attesta il rispetto degli standard globali dei circuiti di pagamento e garantisce a Onlayer un accesso diretto a un’ampia rete di banche acquirenti e provider di servizi di pagamento (PSP).

Posted in Economia

(elisabetta acide)  – Sono trascorsi 1.700 anni: 325-2025; Papa Leone XIV, con la

Lettera apostolica “In Unitate Fidei” – leggila integrale cliccando qui,

“lancia” un accorato appello volto ad “incoraggiare in tutta la Chiesa un rinnovato slancio nella professione della fede”.

Il Concilio ecumenico di Nicea ha scaturito quella “professione di fede”, che ancora dopo XVII Secoli proclamiamo, esempio di quel “dialogo” e trasmissione della fede che ha caratterizzato quel turbolento e travagliato periodo storico e che ha unito nella “condivisione” di quel “Gesù, Cristo, Figlio di Dio” di cui si parla nei Vangeli.

E Papa Leone, al paragrafo 2 sintetizza con grande chiarezza:

“annunciare il Vangelo di Dio sul suo Figlio morto e risorto per noi (cfr. Rm 1, 9), che è il “sì” definitivo di Dio alle promesse dei profeti (cfr. 2 Cor 1, 19-20).

In Gesù Cristo, il Verbo che era Dio prima dei tempi e per mezzo del quale tutte le cose sono state fatte — recita il prologo del Vangelo di San Giovanni —, «si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14). In Lui, Dio si è fatto nostro prossimo, così che tutto quello che noi facciamo ad ognuno dei nostri fratelli, l’abbiamo fatto a Lui (cfr. Mt 25, 40)”.

Nuovo “periodo storico” è stato definito il “tempo” del Concilo di Nicea, quasi 300 vescovi e “metodo sinodale”:  radunarsi dei rappresentanti ufficiali delle chiese, stendere  una professione di fede comune che è “momento di comunione” e Papa Leone, richiama proprio questo aspetto: a 1700 anni la concomitanza della ricorrenza con l’anno giubilare, in un tempo così travagliato come quello in ci stiamo vivendo: “il Simbolo Niceno-costantinopolitano, professione di fede che unisce tutti i cristiani. Essa ci dà speranza nei tempi difficili che viviamo, in mezzo a molte preoccupazioni e paure, minacce di guerra e di violenza, disastri naturali, gravi ingiustizie e squilibri, fame e miseria patita da milioni di nostri fratelli e sorelle”.

E la speranza è il “filo rosso” che ancora anima la Chiesa e che il Pontefice sottolinea:

Dio non abbandona la sua Chiesa, suscitando sempre uomini e donne coraggiosi, testimoni nella fede e pastori che guidano il suo Popolo e gli indicano il cammino del Vangelo”.

Speranza che “anima” e deve “animare”, non dimentichiamo, come il Papa non ha mancato, nella sua lettera, di ricordare (nn.3-8) la “vicenda” storica e l’affermazione del Concilio:

I Padri del Concilio testimoniarono la loro fedeltà alla Sacra Scrittura e alla Tradizione apostolica, come veniva professata durante il battesimo secondo il mandato di Gesù: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28, 19)… “Noi crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili” (cfr. n.5).

Affermazioni che hanno sottolineato quella “rivoluzione” nella Chiesa: una “formula”, un “credo” come punto di arrivo delle acquisizioni teologiche della Chiesa dei primi tre secoli del cristianesimo, elaborata in un “sinodo ecumenico” (lo ricordiamo: la “formula” sarà arricchita, successivamente, dalle verità scaturite dal Concilio Ecumenico del 381 di Costantinopoli).

E quella “ousia del Padre”, la “stessa sostanza” del Padre, “generato, non creato” (della stessa sostanza” (homooúsios), viene sottolineata da Papa Leone con parole chiare che ribadiscono la fedeltà alla Scrittura ed al principio dell’Incarnazione.

Al paragrafo 7, poi Papa Leone, ricorda come il Credo di Nicea

professa la fede nel Dio che ci ha redenti attraverso Gesù Cristo. Si tratta del Dio vivente: Egli vuole che abbiamo la vita e che l’abbiamo in abbondanza (cfr. Gv 10, 10)”.

“Vero Dio e vero uomo” che, ricorda il Pontefice, nel credo è ricordato con quel verbo “descendit, “discese”.

San Paolo descrive con espressioni forti questo movimento: «[Cristo] svuotò sé stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini» (Fil 2, 7)” (n.7).

Un Dio che è “disceso”, che si è “fatto vicino” e dunque:

Il Credo niceno non ci parla dunque del Dio lontano, irraggiungibile, immoto, che riposa in sé stesso, ma del Dio che è vicino a noi, che ci accompagna nel nostro cammino sulle strade del mondo e nei luoghi più oscuri della terra”.

Il Credo di Nicea ci invita allora a un esame di coscienza”: papa Leone invita ad una riflessione personale sulla fede, sulla testimonianza, sulla coerenza… un vero “itinerario” fatto di domande, di quei “punti di domanda” che “artigliano”, che a volte facciamo finta di non vedere, di non sentire, perché interrogarsi è “faticoso”, mette in “discussione”, costringe a “pensare”.

Professione di fede in Gesù Cristo, dunque “centro” della vita cristiana.

Il “sentiero” della “vita nuova”, della “vita in Cristo”.

Quel “sentiero” che dice il pontefice, è fatto di amore: “amore per Dio senza l’amore per il prossimo è ipocrisia; l’amore radicale per il prossimo, soprattutto l’amore per i nemici senza l’amore per Dio, è un eroismo che ci sovrasta e ci uccide”.

Una riflessione che ci sprona alla consapevolezza della testimonianza e della attualizzazione di quel “credo” di Nicea che dimostra tutta l’importanza per la Chiesa, in diversi aspetti: teologico, ecumenico, pastorale, storico, culturale… una unità di fede” professata e condivisa, una “parola” che viene “detta”, una fede “trasmessa e custodita”.

Una “fede” ed un “credo” che deve essere “raccontato”, “spiegato”, “messo” al centro della vita cristiana, che deve “entrare” in relazione con la vita.

Ricordiamo il Concilio di Nicea sicuramente per la formulazione del “credo”, ma non possiamo dimenticare quali altri apporti quel concilio ha dato per la datazione ed i canoni, per la Chiesa e la sua struttura,per la liturgia… dunque una “data” ed una “ricorenza” che dovrebbe interpellare i cristiani nella riflessione di quella “fede condivisa”, di quel “metodo sinodale” che apparentemente abbiamo riscoperto ma che ancora è “riservato” ad alcune piccole situazioni e che ancora facciamo fatica a condividere, al “contenuto” dell’evangelizzazione, della missione, del cammino consapevole, del contesto essenziale e necessario…

Papa Leone XIV con una accorta “supplica” che diventa una poesia-preghiera, invita a “riscoprire” il volto dell’ “ecumenismo”, la forza e vitalità santificante della Grazia dello Spirito Santo:

Invochiamo dunque lo Spirito Santo, affinché ci accompagni e ci guidi in quest’opera.

Santo Spirito di Dio, tu guidi i credenti nel cammino della storia.

Ti ringraziamo perché hai ispirato i Simboli della fede e perché susciti nel cuore la gioia di professare la nostra salvezza in Gesù Cristo, Figlio di Dio, consostanziale al Padre. Senza di Lui nulla possiamo.

Tu, Spirito eterno di Dio, di epoca in epoca ringiovanisci la fede della Chiesa.

Aiutaci ad approfondirla e a tornare sempre all’essenziale per annunciarla”.

Spirito Santo, dunque, che anima e sorregge la comunità cristiana sulla via dell’unità della condivisione dell’anelito “universale” come

segno di pace e strumento di riconciliazione contribuendo in modo decisivo a un impegno mondiale per la pace”.

E come lo stesso Pontefice ricorda in esordio della Lettera data al Mondo il 23 novembre, il suo secondo viaggio apostolico (Turchia e Libano), si svolgerà proprio tra qualche giorno (28 novembre) nella città turca di İznik, l’antica Nicea, in Turchia.

L’esortazione del Papa, dunque è quella di riflettere sulla propria fede e sulla fede delle comunità, su ciò che “unisce”, non puntare il dito su “ciò che divide”.

“In unitate fidei” sulla linea di “Ut unum sint” (Giovanni Paolo II)  allora è un invito alla unità, per ritrovare, proprio in quel “credo” il “riferimento”.

Riflettiamo allora su quelle parole del pontefice: “un ecumenismo rivolto al futuro, di riconciliazione sulla via del dialogo, di scambio dei nostri doni e patrimoni spirituali” e lasciamoci interpellare da quella che il pontefice chiama: “sfida spirituale”, che “chiede pentimento e conversione da parte di tutti”.

Il Pontefice non manca altresì di ricordare il “volto di Dio”, quel “volto misericordioso” che deve essere annunciato a tutti.

Un volto che deve animare la speranza, un Dio che

Attraverso l’opera della redenzione, Dio non solo ha restaurato la nostra dignità umana come immagine di Dio, ma Colui che ci ha creati in modo meraviglioso ci ha resi partecipi, in modo ancor più mirabile, della sua natura divina (cfr. 2 Pt 1, 4).” (cfr. paragrafo 7).

La lettera invita alla sequela e alla consapevolezza che la salvezza è inseparabile dalla Croce e dalla carità, dall’incontro con i poveri, vita di fede, relazioni, vita quotidiana, solidarietà con gli ultimi:

Il Credo niceno non ci parla del Dio lontano, irraggiungibile, immoto… ma del Dio che è vicino a noi, che ci accompagna nel nostro cammino… si fa piccolo, si spoglia della sua maestà infinita rendendosi nostro prossimo nei piccoli e nei poveri”.

Teologia e pastorale devono incontrarsi.

Siamo chiamati alla responsabilità tutti: testimoniamo la fede.

Un “incoraggiamento” per tutti, da vero “padre”, non dimentichiamo che letteralmente la parola latina pontifex significa “costruzione di ponti”, il costruttore di “ponti” tra Cristo e i fedeli, tra “cielo e terra”.

L’invito dunque è “Riscoprire Gesù Cristo come “Maestro, compagno, fratello e amico”, ma anche come “il Signore… che per la nostra salvezza discese dal cielo”.

Impegno per ciascuno.

Posted in Pagine di Fede

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Posted in Cronaca

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Posted in Cronaca

Si avvicina il periodo più magico dell’anno e Gattinara è pronta a vestirsi di festa. Le luminarie accese nel centro storico trasformeranno le vie della città in un percorso di luce, calore e meraviglia.

Un’atmosfera che prepara il cuore a uno degli eventi più attesi da famiglie e bambini: “Natale a Gattinara”, in programma lunedì 8 dicembre a partire dalle ore 10.00.

A rendere ancora più suggestivo il clima natalizio, da sabato 29 novembre in Piazza Cinema Italia si inaugurerà la pista di pattinaggio su ghiaccio “Gattinara On Ice”: una nuova attrazione che, con la sua atmosfera coinvolgente e divertente, accompagnerà grandi e piccoli durante tutte le festività, diventando uno dei punti più amati del Natale gattinarese.

Organizzato dal Comune di Gattinara e dalla Pro Loco, l’evento dell’8 dicembre porterà nel cuore della città una giornata ricca di appuntamenti, tra tradizione, divertimento e solidarietà. Le vie del centro storico saranno animate per tutta la giornata dai mercatini di Natale, con proposte artigianali, idee regalo e sapori tipici grazie agli street food.

Piazza Italia e Corso Cavour si trasformeranno invece in un vero e proprio Villaggio di Babbo Natale, uno spazio magico dove i bambini potranno incontrare Babbo Natale, divertirsi con il truccabimbi, scattare foto nel Photo Booth, partecipare ad attività creative e lasciarsi coinvolgere dall’animazione che darà vita a momenti di festa e stupore.

Non mancherà l’attesissima Parata di Natale, in programma alle 10.30 e alle 14.30, che colorerà il centro con personaggi, musiche e atmosfere natalizie.

Dalle 10.45 alle 12.15 e dalle 14.45 alle 17.00, Piazza Italia continuerà ad animarsi con laboratori, giochi e intrattenimento dedicati ai più piccoli.

Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, il Sagrato della Chiesa del Rosario ospiterà l’esibizione della band giovanile “Gattinars” dell’associazione LiberumEs, diretta dal Maestro Vittorio Vaglienti, un momento musicale che darà voce al talento dei ragazzi.

Il culmine della giornata arriverà alle 17.15, quando Piazza Italia si riempirà di sorrisi e desideri per il tradizionale Lancio dei Palloncini con le letterine per Babbo Natale, un rito collettivo che ogni anno emoziona bambini e famiglie.

Anche quest’anno torna l’iniziativa solidale “Un giocattolo per amico”, dedicata ai bambini meno fortunati della città.

Dalle 10.30 alle 18.00, in Piazza Italia sarà possibile donare giocattoli nuovi o in ottimo stato: un piccolo gesto che può trasformarsi in un grande dono di felicità.

Il programma natalizio proseguirà poi sabato 13 dicembre con “Un natale da favola”, l’iniziativa promossa dall’O.A.D.I. “Gattinara in…” in collaborazione con la scuola di danza di Simona Licata.

Dalle 14.30, lungo Corso Cavour, prenderà vita una fiaba di Natale tra letture animate, danze, canti dei bambini e momenti di intrattenimento a cura di Imland Radio, per un pomeriggio ricco di emozioni e atmosfera

Gattinara vi attende per vivere insieme queste giornate di festa.

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Posted in Società e Costume

In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, mercoledì 3 dicembre 2025, presso la Manica Lunga del Castello del Monferrato, si terranno due iniziative, accessibili liberamente e gratuitamente, dedicate alla sensibilizzazione e all’inclusione: dalle ore 17,00 alle 18,00 si terrà la presentazione del libro “Un lancio lungo una vita” di Carmen Acunto, un diario di viaggio che è anche un percorso della memoria.

Da San Salvatore Monferrato a Santiago di Compostela, in handbike, per ritrovare se stessi, con quello che si è fatto e quello che si farà.

A seguire, dalle ore 18,00 alle 20,00 sarà possibile partecipare al convegno “Intrecci: piccoli gesti, grande inclusione”, durante il quale Radio In Fiore intervisterà i protagonisti delle realtà cittadine e degli enti membri del Tavolo permanente per l’inclusione delle persone con disabilità sulle loro esperienze e sulle iniziative realizzate.

Inoltre, da oggi e fino al 3 dicembre si svolgerà, una campagna di sensibilizzazione attraverso i social network, frutto della collaborazione tra gli enti membri del Tavolo permanente per l’inclusione: Città di Casale Monferrato, ASL AL, Croce Rossa Italiana – Comitato di Casale Monferrato, ANFFAS, Angsa Casale, Associazione sportiva dilettantistica casalese disabili “Silvana Baj” e AttivaMente. Cinque schede daranno altrettanti spunti volti a sensibilizzare tutta la popolazione sull’importanza dell’inclusione, della condivisione, del supporto e del rispetto.

La locandina dell’evento, parte integrante della campagna, richiama il simbolo ONU per la disabilità, un’immagine stilizzata di una persona con le braccia aperte racchiusa in un cerchio, evocativa dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci. Il simbolo rappresenta armonia, inclusione e accessibilità universale, valorizzando tutte le abilità.

L’Assessore alle Politiche Sociali, Irene Caruso, sottolinea: “Questa giornata, che presentiamo nei giorni in cui l’Amministrazione ha provveduto alla nomina di un Responsabile  dei processi di inserimento delle persone con disabilità e di un Responsabile dell’inclusione sociale e dell’accessibilità delle persone con disabilità, ci invita a riflettere sul valore dell’inclusione nella vita quotidiana. La rete che abbiamo costruito con le realtà locali del Tavolo permanente per l’inclusione è preziosa: permette di condividere esperienze, progettare iniziative concrete e rafforzare il sostegno a chi vive con disabilità. Abbiamo inoltre pensato e realizzato una campagna di sensibilizzazione con l’obiettivo di diffondere una cultura del rispetto, perché tutelare la dignità di ogni persona significa costruire una comunità davvero attenta e accogliente. È un messaggio che va oltre la ricorrenza del 3 dicembre e richiama a un impegno costante, fatto di azioni quotidiane e di attenzione verso tutti”.

Il Sindaco di Casale Monferrato, Emanuele Capra, aggiunge: “Il 3 dicembre è un’occasione per celebrare le capacità, le esperienze e la partecipazione attiva delle persone con disabilità nella nostra città. Casale Monferrato è una città che non lascia indietro nessuno, e il nostro impegno quotidiano è costruire una comunità accogliente, accessibile e solidale, in cui ogni persona possa esprimere pienamente le proprie potenzialità”.

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Posted in Salute & Persona

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Posted in Cultura e Spettacolo

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Posted in Lo Sport