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Grande successo ha riscosso il concerto di Santa Cecilia che si è svolto ieri sera, sabato 6 dicembre, al salone Sterna.
Il salone era gremito per assistere alla serata del Corpo musicale diretto dal Maestro Maurizio Ugliotti.
Il sindaco Francesco Pietrasanta ha commentato: “Complimenti per la dedizione, passione e professionalità!”
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Redazione di Vercelli
È stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto collettivo degli addetti idraulico-forestali 2025-2028, che coinvolge quasi 60mila lavoratori e lavoratrici tra comparto pubblico e privato. Gli incontri per arrivare a questa bozza di accordo – ai quali ha partecipato l’assessore della Regione Piemonte Marco Gabusi come capodelegazione per le Pubbliche Amministrazioni – hanno partecipato tutte le parti firmatarie del contratto: Confcooperative Fedagripesca e Confcooperative Lavoro e servizi, Legacoop, Agroalimentare, Agci Agrital, Federforeste e Uncem.
“Dopo aver stabilizzato tutti i lavoratori piemontesi – spiega il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia – è un’ottima notizia sapere che siamo vicini a completare un nuovo contratto. Per questo voglio complimentarmi con l’assessore Marco Gabusi che come capodelegazione di tutte le Regioni italiane, ha svolto un ottimo lavoro, mettendo d’accordo le parti e venendo incontro alle diverse esigenze. Un lavoro di squadra preciso e attento che ha portato a questo importante risultato. Inoltre, per quanto riguarda la nostra Regione Piemonte – prosegue Graglia -, possiamo affermare che non sono escluse nuove entrate nel prossimo piano di assunzioni. Attraverso questo rinnovo contrattuale è stato restituito al comparto la giusta centralità nelle politiche di tutela del territorio, di contrasto al dissesto idrogeologico e di presidio delle aree interne”.
La firma ufficiale con il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome si terrà giovedì 18 dicembre.
Tra i punti qualificanti del contratto: il rafforzamento delle attività di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
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Redazione di Vercelli
Sono 3.660 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di dicembre 2025, pari al 17,8% delle entrate complessive previste a livello regionale.
Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale di contratti a termine, superiore al 68% delle entrate previste; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (13% di Biella, Novara e Verbania, 14% di Vercelli); una difficoltà di reperimento che oscilla tra il 45% e il 53% delle entrate previste e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 58% per Novara, al 60% per Vercelli, al 62% per Verbania e al 63% per Biella).
Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale, sono i settori dei servizi di alloggio e ristorazione, del commercio e dei servizi alle persone a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province dell’Alto Piemonte.
Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
Provincia di Biella
Le entrate programmate a dicembre 2025 sono 540 (-80 rispetto al 2024); nel 32% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 68% saranno a termine. Si concentreranno per il 68% nel settore dei servizi e per il 62% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
Il 18% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (17%).
In 53 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Il 12% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 32% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello del commercio (100 entrate previste), seguito dai servizi alle persone (90 unità), dai servizi di alloggio e ristorazione (80), dalle industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature (60) e infine dalle costruzioni (50).
Provincia di Novara
Le entrate programmate a dicembre 2025 sono 1.600 (-610 rispetto al 2024); nel 25% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 75% saranno a termine. Si concentreranno per il 65% nel settore dei servizi e per il 51% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
Il 16% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (17%).
In 45 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
L’11% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 26% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
I settori a esprimere il più alto fabbisogno sono quelli dei servizi di alloggio e ristorazione e del commercio (280 entrate previste in entrambi i settori), seguiti dai servizi alle persone (190 unità), dai servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (140) e infine dalle costruzioni (120).
Provincia del Verbano Cusio Ossola
Le entrate programmate a dicembre 2025 sono 690 (-30 rispetto al 2024); nel 21% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 79% saranno a termine. Si concentreranno per l’80% nel settore dei servizi e per il 67% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
L’8% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (17%).
In 53 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Il 5% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota pari al 27% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (270 entrate previste), seguito dai servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (100), dal commercio (80) e infine dai servizi alle persone e dalle costruzioni (60 in entrambi i settori).
Provincia di Vercelli
Le entrate programmate a dicembre 2025 sono 830 (-50 rispetto al 2024); nel 23% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 77% saranno a termine. Si concentreranno per il 70% nel settore dei servizi e per il 59% in imprese con meno di 50 dipendenti.
L’11% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (17%).
In 50 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Il 10% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota pari al 25% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (210), seguito dal commercio (140 unità), dai servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (90), dai servizi alle persone (80) e infine dalle costruzioni (70).
Gli approfondimenti e le tabelle con tutti i dati provinciali sono disponibili sul sito della Camera di Commercio all’indirizzo www.pno.camcom.it/excelsior.
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Redazione di Vercelli
Nello “Spazio incontri di porta Santa Maria” affollato di gente interessata, venerdì 5 dicembre c’è stata la prima presentazione ufficiale del libro “Elva e la sua gente” (Velar Edizioni), scritto da Alberto Burzio (Barba Bertu), con fotografie di Alma Delfino.
La serata si è aperta con i saluti dei sindaci di Busca, Ezio Donadio e di Tarantasca, Giancarlo Armando, mentre Antonella Simondi ha portato il saluto delle Acli provinciali, sostituendo Elio Lingua (assente per problemi di salute).
I temi dei libri di Barba Bertu
Il giornalista Fausto Lamberti ha sottolineato che “anche in queste dodici interviste compaiono i temi che da sempre caratterizzano la prosa di Alberto: il legame con le proprie radici, i ricordi belli e meno belli della fanciullezza, l’impegno sociale a favore degli altri, il dolore che sovente caratterizza la vita dell’umanità; la vita contadina e di montagna, l’emigrazione, la guerra e il senso di solidarietà nel dopoguerra, l’impegno sociale a favore degli altri, nonché, sovente, l’esaltazione del valore dell’amicizia e della ricerca interiore”.
I momenti non facili della vita
Barba Bertu ha confidato di “aver preparato questo libro nei mesi scorsi, in un momento non facile della mia vita, e sono contento di esserci riuscito, superando anche qualche difficoltà! Io credo che ne sia valsa la pena… non potevo lasciare cadere nel dimenticatoio uomini e donne fantastici, dei quali potrete leggere le storie di vita”.
Un grande amore per Elva
Franco Baudino, primo personaggio del volume, ha spiegato il suo grande amore per Elva e di come si può vivere in alta montagna.
Chi erano i cavie’
Don Roberto Bruna, autore della prefazione, ha spiegato con dovizia di particolari chi erano i ‘caviè’ (lavoro che facevano i suoi genitori), le diverse fasi della lavorazione dei capelli, soffermandosi sui luoghi e sulle famiglie, con i loro soprannomi in lingua occitana.
Nel corso della riuscita serata, sono stati ricordati diversi personaggi del libro, che Burzio ha ringraziato per aver aperto i loro cuori, regalando ricordi di mondi scomparsi ed emozioni indimenticabili.
Dove si può comprare il libro
A Sampeyre: Tabaccheria Mellano
A Sampeyre: Supermercato Ok Market
A Brossasco: Cartolibreria Equilibri
A Brossasco: Porta Di Valle
A Piasco: Edicola Di Davide Tallone
A Verzuolo: Edicola Cartolibreria Era
A Busca : Edicola La Rossa
A Prazzo: ‘La Gabelo’ Di Renata Baralis
A Dronero: Cartolibreria Alice
A Roure: Rifugio Alpino Selleries
A Saluzzo: Cleromarket In Corso Piemonte
A Frassino: Bed&Breakfast Barba Bertu
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Redazione di Vercelli
Riceviamo e pubblichiamo
Da quel dicembre 2007 poco è cambiato: ogni giorno muoiono 4 lavoratori in servizio,1276 nel 2025 e centinaia di migliaia sono coinvolti in infortuni e malattie professionali collegati al lavoro.
E in questi anni molto è peggiorato in conseguenza della precarietà dilagante e dell’espandersi degli appalti in tutti i settori, compresi quelli pubblici.
Non sono fatalità, sono la scelta dell’economia capitalista che accetta di sacrificare vite pur di non rispettare diritti, di spendere in protezione e formazione, di regolarizzare i dipendenti.
Ad essere colpiti sono soprattutto gli anziani, spesso costretti a lavorare dall’allungamento dell’età pensionabile, i giovani, i migranti e le donne, spesso irregolari o precari, fino ad arrivare ai giovanissimi studenti morti in alternanza scuola-lavoro.
Muoiono come in guerra dove gli uomini e le donne sono un elemento secondario.
NON VOGLIAMO ACCETTARE QUESTA SITUAZIONE!
Chiediamo una legislazione più stringente sulla sicurezza e, come abbiamo proposto, una legge sul reato di omicidio sul lavoro per colpire duramente le responsabilità di aziende e appaltatori negli incidenti sul lavoro.
Diamo più potere di intervento ad RLS e rappresentanze sindacali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Potenziamo le strutture di controllo dell’ispettorato del lavoro, delle asl e degli organismi di vigilanza sulla sicurezza del lavoro.
Rafforziamo nei contratti nazionali ed aziendali le norme sulla prevenzione.
Riduciamo gli appalti e uniformiamo i trattamenti dei lavoratori che operano nello stesso luogo di lavoro, contrastiamo le manovre del governo Meloni che vorrebbe semplificare le assegnazioni degli appalti e deresponsabilizzare i committenti.
Alziamo i salari ed eliminiamo la somministrazione di lavoro e la precarietà, sia nella legislazione che nella contrattazione, perché la precarietà e il ricatto del salario rendono più difficili le lotte per la sicurezza.
Per ridurre gli incidenti occorre cambiare il modo di produrre: la vita delle donne e degli uomini che lavorano devono pesare più che i profitti delle aziende.
Sabato 6 dicembre, dalle ore 10.30, presidio sotto l’Ispettorato Nazionale del Lavoro in via Arcivescovado 9.
Contro le morti sul lavoro, contro la precarietà che uccide, contro gli appalti che fanno profitti sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici!
Cub – Usb – Si Cobas – Le radici del sindacato alternativa CGIL – Medicina Democratica – Lavoro e Salute – Sinistra Anticapitalista – Partito Comunista dei Lavoratori – Partito Rifondazione Comunista – Partito Comunista Italiano – Potere al Popolo
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Redazione di Vercelli
Is 11, 1-10
Dal libro del profeta Isaìa
In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa.
Sal.71
RIT: Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
RIT: Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
RIT: Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
RIT: Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.
RIT: Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
Rm 15, 4-9
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
«Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome».
Mt 3, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA
Come una calamita Giovanni il Battista attira nel deserto
(Is 11, 1-10; Sal 71; Rm 15, 4-9; Mt 3,1-12)
Uscendo da Gerusalemme, dirigendosi ad est e proseguendo verso il fiume Giordano, ci si inoltra nel deserto di Giuda, una distesa arida in estate, ma lussureggiante nel resto dell’anno.
Qui Giovanni il Battista grida per chiamare a conversione. Al suo richiamo il deserto si popola di tantissima gente da Gerusalemme, da tutta la Giudea e da tutta la zona lungo il Giordano.
Tanti accorrono, attirati come da una potente calamita, accolgono l’appello di Giovanni, chiedono il battesimo senza temere di confessare i loro peccati.
Le scelte essenziali di Giovanni, descritto come un uomo decisamente sobrio, fanno sì che la sua parola profetica, abbia una potenza particolare, riesca a raggiungere le coscienze di tanti, abbracciando una grande diversità di tipologie di persone per provenienza e stato.
Questa potenza della parola di Giovanni scuote e risveglia le coscienze, suscitando nell’intimo il desiderio e la domanda di trovare la via per essere migliori, perché la vita abbia un peso e un senso, perché la vita fiorisca dal deserto e porti buoni frutti.
“Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino! Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”.
Coraggio per cambiare, attesa fiduciosa del regno, prudenza e vigilanza nel preparare la via del Signore, discernimento e rettitudine per ripudiare il peccato che crea sentieri tortuosi, pieni di ostacoli che impediscono di vedere e seguire la volontà di Dio.
Lasciamoci attirare nel deserto dove anche per noi risuona la parola di Giovanni; lasciamoci attirare dallo Spirito nella profondità del nostro cuore, decidendo di uscire dalla superficie per inoltrarci in questo misterioso viaggio interiore dove il deserto può fiorire e trasformarsi in un meraviglioso, lussureggiante giardino.
Le Sorelle Carmelitane
Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza
Davvero interessante la visita alla mostra nell’ex chiesa di Santa Chiara “A.D. 1307- Templari, Inquisizione, Eresie a Vercelli” per noi allievi delle classi terze dell’Istituto professionale “Lanino” che stiamo trattando con le nostre insegnanti proprio il periodo storico della mostra.
Un viaggio nel passato, un tuffo nella Vercelli medievale guidati da Silvano Beltrame dell’Associazione La Rete e dalle nostre insegnanti Emmanuelle Bazzacco, Sabrina Campisi e Isabella Fussotto alla scoperta di storie dei cavalieri templari, di eretici, di Fra Dolcino, di persecuzioni, di inquisitori che hanno tracciato un solco nel nostro territorio.
La mostra è stata allestita e curata dall’Associazione vercellese “La Rete”, da Maurizio Roccato.
Il 1302 è l’anno in cui sono iniziate le persecuzioni dei templari presenti a Vercelli con il “mansio” di San Giacomo di Albareto e con la chiesa di Santa Maria di Isana a Livorno Ferraris.
Siamo stati affascinati dalla storia dei Templari. Un misto di curiosità e timore sono sorti in noi nel vedere gli strumenti di tortura, nel conoscere le vicende dell’Inquisizione.
Abbiamo letto con attenzione i pannelli che illustrano storie di personaggi vissuti nella nostra città di Vercelli.
Tanti sono i documenti, i materiali d’archivio, i libri, i manoscritti che attestano un passato fatto di bene, ma soprattutto di oscurantismo.
E’ proprio vero che “il sonno della ragione genera mostri” e la storia dell’Inquisizione è davvero inquietante.
Tra i testi che ci hanno colpito vi è il “Malleus maleficarum” (“Il martello delle malefiche”, cioè le streghe) , un trattato in latino del frate domenicano Heinrich Kramer che aveva lo scopo di reprimere in Germania l’eresia, il paganesimo e la stregoneria.
Anche la storia di Fra Dolcino, bruciato al rogo a Vercelli, ci ha fatto riflettere sul passato del nostro territorio nel Medioevo e ci ha permesso di conoscere personaggi di un’epoca ricca di contraddizioni.
Per noi studenti e per i nostri insegnanti una mattinata di grande utilità per approfondire tematiche storiche e per conoscere meglio la realtà di personaggi e luoghi che hanno tracciato un solco profondo nella nostra Storia locale.
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Redazione di Vercelli
ANDREANA Fashion Gallery storica boutique di abbigliamento dal 1967, continua a rinnovarsi con la sua titolare Serena Mormino ed il socio Massimo Ceccato
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