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Aggiornamento ore 18 –
Come anticipato nella precedente notizia pubblicata alle 14,30, l’incendio presso la Cascina Boarone non ha procurato danni nè a persone, nè ad animali.
Tra i beni danneggiati dalle fiamme numerose rotoballe di paglia e fieno ed attrezzature agricole.
L’Arpa non ha rilevato danni nemmeno potenziali all’ambiente.
***
Momenti di paura oggi, 9 luglio, attorno alle 13 presso una delle tenute agricole storiche dell’Oltre Sesia a Vercelli, la Cascina Boarone, dove si sono sviluppate le fiamme a causa dell’incendio verificatosi ai danni di un capannone.
Sul posto i Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Locale di Vercelli.
Da prima sommarie informazioni pare che non vi siano feriti gravi; ingenti invece i danni materiali.
Il cammino del Borgosesia Calcio nel prossimo campionato di Eccellenza partirà ufficialmente domenica 7 settembre 2025 e si concluderà domenica 3 maggio 2026.
Resta invariata la regola dei giovani in campo: obbligatoria la presenza contemporanea di un classe 2005, un 2006 e un 2007.
Cambieranno invece gli orari delle gare a seconda dei periodi: si parte dal 3 agosto alle ore 15:30, si passa al 26 ottobre con fischio d’inizio alle 14:30, dal 22 marzo si torna alle 15:00, mentre per i play-off/out e le fasi finali si giocherà alle 16:00.
Nel frattempo prende forma anche il gruppo squadra.
Edoardo Ghibaudo sarà ancora tra i protagonisti in maglia granata. Il difensore sinistro classe 2005, arrivato lo scorso inverno, ha già messo insieme 955 minuti e due reti in 12 presenze, dimostrandosi subito affidabile e incisivo.
A rinforzare il reparto arretrato ci sarà Andrea Pellicone, giovane classe 2007 proveniente dall’Aygreville. Terzino destro di grande energia, è stato il primo 2007 titolare nel girone A di Eccellenza. Nella scorsa stagione ha disputato 16 partite per un totale di 1140 minuti, andando anche a segno contro il Borgosesia.
«Sono entusiasta di questa nuova sfida – ha dichiarato –. Il Borgosesia mi aveva colpito già da avversario. Mi considero un giocatore grintoso, con buona corsa. Non vedo l’ora di cominciare».
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Redazione di Vercelli
Ieri, lunedì 7 luglio a Roma, nella Sala Palatucci del Polo Tuscolano sono stati celebrati i 20 anni dell’istituzione della Direzione Centrale Anticrimine (D.A.C.) della Polizia di Stato.
Hanno partecipato all’evento il Ministro dell’Interno, Pref. Matteo Piantedosi, il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani, il Presidente della Commissione Antimafia On. Chiara Colosimo e il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo.
Ha aperto l’evento il Direttore Centrale Anticrimine Prefetto Alessandro Giuliano.
Il giornalista Giovanni Bianconi ha moderato alcune riflessioni sulle sfide passate e future affrontate dalla D.A.C.
“La Direzione Centrale Anticrimine costituisce un unicum nel panorama delle Forze di polizia: la sua istituzione, 20 anni fa, nasce dalla felice intuizione di ‘mettere a sistema’ l’attività di prevenzione e l’azione di contrasto nella lotta alla criminalità organizzata, operando in sinergia con l’autorità giudiziaria e, in particolare, con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Questa ‘doppia anima’ ha permesso di conseguire grandi risultati investigativi e operativi, con la cattura di pericolosissimi latitanti e il sequestro di beni, frutto di attività illecite, per miliardi di euro. La DAC in questi anni, grazie a una costante attività di formazione del suo personale e al continuo aggiornamento degli strumenti tecnologici, ha saputo mantenersi sempre al passo con i tempi fornendo importanti contributi anche in molti altri ambiti strategici: dalla tratta di esseri umani al traffico di stupefacenti, dalla corruzione economico-finanziaria alla violenza di genere. Grazie alla visione che la ispira, fatta di innovazione e professionalità, la DAC saprà giocare anche per il futuro un ruolo da protagonista nelle nuove sfide di contrasto al crimine” ha dichiarato il Ministro dell’Interno Piantedosi.
Il Capo della Polizia Pisani ha aggiunto “La Dac è in grado di garantire una direzione unitaria sia sulle misure di prevenzione sia sul controllo del territorio sia sul piano delle attività investigative. Sul piano nazionale c’è una diversità di mafie, c’è una criminalità comune variegata, la Dac fa da coordinamento e supporto su questi variegati i fenomeni e ciò consente di raccogliere un bagaglio di esperienze dalle quali ricavare le migliori prassi operative. Questo è il valore aggiunto della Dac. La Dac mette a fattore comune tutte le informazioni provenienti da questi tre settori per adeguare l’attività di contrasto alle esigenze del territorio, anche a fini prognostici e di indirizzo delle attività di indagine. Aver centralizzato il coordinamento delle tre attività di contrasto pone la polizia di Stato all’avanguardia. Formazione, strumentazioni ed equipaggiamenti all’avanguardia, direzione unitaria sono espressione e sintesi, oggi, di quella lungimiranza di chi tanti anni fa ha voluto creare un Ufficio capace di centralizzare e mettere a sistema le informazioni e le capacità di contrasto”.
Nata per unificare le attività operative di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, la DAC si è evoluta costantemente per affrontare le sfide più complesse.
Costituita inizialmente con il Servizio Centrale Operativo (SCO), il Servizio Controllo del Territorio (SCT), il Servizio Polizia Scientifica e l’Ufficio Affari Generali, la DAC ha visto nel 2017 la creazione del Servizio Centrale Anticrimine (SCA), dedicato alle misure di prevenzione.
Da maggio 2024, il Servizio Polizia Scientifica è confluito nella nuova Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica.
Attualmente, la DAC è composta da tre Servizi operativi affiancati dall’Ufficio Affari Generali:
Ufficio Affari Generali: Gestisce le attività amministrative, il personale, le risorse e la logistica a supporto del Direttore Centrale.
Servizio Centrale Operativo (SCO): il braccio investigativo della DAC, contrasta la criminalità mafiosa, il traffico di esseri umani e stupefacenti, i reati contro la persona, la corruzione e la criminalità economico-finanziaria.
Servizio Centrale Anticrimine (SCA): coordina e supporta le Divisioni Anticrimine delle Questure, con un ruolo chiave nella gestione e applicazione delle misure di prevenzione (personali e patrimoniali, anche attraverso il sistema “Cerebro” che consente di…).
Servizio Controllo del Territorio (SCT): coordina i Reparti Prevenzione Crimine, gli Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e le Unità Operative di Primo Intervento per le attività di prevenzione e controllo sul territorio.
In questi vent’anni, la DAC si è fortemente impegnata nella prevenzione, in particolare contro la violenza di genere, attraverso campagne permanenti come “Questo non è amore” e numerosi protocolli con enti e associazioni.
La Direzione collabora strettamente con l’Autorità Giudiziaria, in particolare con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNA), e vanta una significativa proiezione internazionale attraverso scambi di informazioni e indagini congiunte con agenzie di polizia estere.
Guardando al futuro, la DAC si impegna a consolidare le proprie capacità attraverso l’innovazione tecnologica e la formazione continua.
Per le indagini e le misure di prevenzione, questo include lo sviluppo del programma “Cerebro” per le indagini patrimoniali e l’applicazione delle misure di prevenzione. La sezione di tecnologia applicata alle indagini dello SCO garantirà strumenti investigativi sempre più efficaci.
Per le attività di prevenzione e controllo del territorio, l’integrazione di tecnologie avanzate, come i droni, e il potenziamento delle Sale Operative con il sistema “Mercurio” sono volte a garantire un controllo del territorio sempre più efficace e di qualità. Inoltre, l’equipaggiamento all’avanguardia per volanti, UOPI e negoziatori è fondamentale per le cruciali attività preventive sul campo.
La formazione specialistica continua assicura operatori sempre preparati ad affrontare le evoluzioni criminali e tecnologiche in ogni ambito.
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Redazione di Vercelli
Si è svolta oggi in Piazza Carignano a Torino la cerimonia di chiusura del 97° Corso Regionale di Formazione per Agenti di Polizia Locale, promosso dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Città di Torino.
Hanno partecipato 100 agenti neoassunti, dei quali 56 provenienti dalla Città di Torino e 44 da comuni e unioni montane del Piemonte: Basaluzzo, Beinasco, Borgaro Torinese, Borgo d’Ale, Bruino, Caravino, Casale Monferrato, Caselle Torinese, Casteldelfino, Castellamonte, Castelletto Stura, Chivasso, Ciriè, Druento, Entracque, Mondovì, None, Novi Ligure, Pinerolo, Rivoli, Rossana, Settimo Torinese, Unione Montana Alta Langa, Unione Montana Valli Borbera e Spinti, Unione Montana Valli Mombarone, Verolengo e Villanova Monferrato.
Alla cerimonia sono intervenuti l’assessore regionale alla Sicurezza e Polizia Locale Enrico Bussalino, l’assessore della Città di Torino alla Sicurezza e Polizia Locale della Città di Torino Marco Porcedda, il comandante della Polizia Locale di Torino Roberto Mangiardi e il Prefetto di Torino Donato Giovanni Cafagna.
Il corso, diretto da Enrica Baretta, responsabile della Scuola di Polizia Locale “Roberto Bussi”, si è articolato in 360 ore di formazione teorico-pratica, secondo un modello formativo considerato tra i più avanzati a livello nazionale. Tra le materie affrontate, il Codice della Strada, il Codice Penale, l’infortunistica stradale, la normativa sul commercio, la sicurezza operativa, le tecniche di segnalazione manuale e il metodo di prossimità, finalizzato a rafforzare il legame tra l’agente di polizia locale e la comunità di riferimento.
“Oggi celebriamo non solo la conclusione di un corso, ma l’inizio di un servizio importante al fianco dei cittadini e delle comunità – dichiarano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore Enrico Bussalino –. Questi 100 agenti, provenienti da tutto il Piemonte, rappresentano la nostra risposta concreta alle esigenze di sicurezza dei territori. Investire nella formazione significa investire nella qualità del servizio pubblico, nella legalità, nella vicinanza ai cittadini”.
“La Regione continuerà a sostenere e rafforzare la Polizia Locale come presidio essenziale di sicurezza e coesione sociale – ha sottolineato l’assessore Bussalino durante la Cerimonia -, affiancandola non solo nella formazione, ma anche attraverso contributi a favore degli enti locali per il miglioramento dell’equipaggiamento e delle attrezzature, con l’obiettivo di rendere il servizio sempre più efficace e sicuro”.
“È una giornata importante – ha detto l’assessore della Città di Torino Marco Porcedda – in cui salutiamo i nuovi agenti che terminano la formazione per prendere servizio in città e nei Comuni di tutto il Piemonte. Uomini e donne che si sono formati nella nostra scuola di Polizia Locale, un elemento di cui siamo particolarmente orgogliosi e rispetto al quale vogliamo ringraziare la Regione Piemonte e l’assessore Bussalino per il sostegno dato. Sono 56 gli agenti che prenderanno servizio a Torino e il loro arrivo ci consentirà di continuare e rafforzare il lavoro di presidio del territorio e di presenza di prossimità già in campo in città”.
Durante la cerimonia sono state consegnate le placche di servizio ai nuovi agenti e, come da tradizione, la giornata si è conclusa con il lancio del cappello da parte dei partecipanti.
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Redazione di Vercelli
In occasione della nona edizione di Galleggia non Galleggia, il carnevale acquatico di Casale Monferrato, domenica 13 luglio, la sfilata non competitiva di barche di cartone sul Po, farà il suo debutto una nuova attrazione: il Dunk Tank, ovvero il classico gioco del tiro al bersaglio con caduta in acqua.
La formula è semplice quanto esilarante: un volontario (un amico? Un organizzatore dell’evento… chi si vuole!) siede su una tavoletta sospesa sopra una piscinetta allestita all’imbarcadero di viale Lungo Po Gramsci. Con un’offerta libera si potrà lanciare una palla nel tentativo di colpire il bersaglio. Se il colpo andrà a segno, il malcapitato cadrà inevitabilmente in acqua.
In particolare durante la mattinata, in concomitanza con le operazioni di costruzione delle imbarcazioni di cartone, sarà possibile provare il Dunk Tank: chi cadrà, lo farà sempre con il sorriso, in nome della solidarietà.
L’iniziativa è pensata per raccogliere fondi da dividersi tra gli Amici del Po e a Dynamo12Ore, manifestazione sportiva e solidale in programma a Casale Monferrato il 28 settembre, a sostegno di Dynamo Camp, che offre programmi gratuiti di Terapia Ricreativa a bambini affetti da gravi patologie.
Galleggia non Galleggia è ormai una tradizione estiva per Casale Monferrato e tutto il Monferrato.
Le iscrizioni per partecipare alla costruzione e discesa delle barche di cartone sono aperte tramite il sito ufficiale dell’associazione (www.amicidelpocasale.it) e proseguiranno fino a sabato 12 luglio alle ore 15.
Gli Amici del Po di Casale, ricostituitisi nel 2013, sono un’associazione di volontariato di Casale che si occupa di promuovere lo sviluppo, il mantenimento e la conservazione della cultura, del paesaggio e delle tradizioni fluviali casalesi.
Lo fanno offrendo le più svariate possibilità di fruizione al Po a tutti turisti e monferrini.
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Redazione di Vercelli
Biella si prepara ad accogliere un evento storico.
Domenica 13 luglio andrà in scena la prima edizione della “Biella-Oropa Granfondo”, organizzata da UCAB Biella per celebrare i cento anni della società.
Una prima assoluta nella formula “granfondo”, all’interno del circuito più longevo D’Italia, ma non certo un debutto assoluto, perché la classica Biella-Oropa fa parte da decenni della tradizione ciclistica locale. Stavolta, però, la posta in palio è ancora più alta: la gara sarà anche quinta prova ufficiale della “Coppa Piemonte 2025”, uno dei circuiti amatoriali più seguiti del Nord Italia.
Il tracciato – lungo 114 chilometri – promette spettacolo e fatica in egual misura.
Dopo la partenza dal centro commerciale Gli Orsi di Biella, i corridori attraverseranno la pianura verso Candelo e la Baraggia biellese, per poi iniziare a salire dopo Roasio, fino a raggiungere Bielmonte.
Da lì, una lunga discesa li porterà in Valle Cervo fino a Biella città, dove comincerà il tratto più iconico e impegnativo: la salita verso il Santuario di Oropa, lungo la storica “strada vecchia” che passa da Cossila San Grato, San Giovanni e il Favaro.
Un’ascesa che ha fatto la storia del Giro d’Italia, ricordata da tutti per le imprese dei grandi campioni.
E proprio i campioni saranno protagonisti anche in questa edizione.
In prima fila, due nomi che non hanno bisogno di presentazioni: Claudio Chiappucci e Gianni Bugno. Entrambi al via, amici di lunga data dell’UCAB, affronteranno l’intero percorso – pur fuori classifica – fianco a fianco con i partecipanti, firmando autografi, regalando sorrisi e condividendo la loro passione con gli amatori.
Il numero uno sarà invece assegnato a un altro ex professionista, Denis Lunghi, che oggi è tesserato UCAB e anche sponsor dell’evento.
A conferma di come questa granfondo sia una vera festa del ciclismo, aperta a tutti: saranno infatti ammesse tutte le tipologie di biciclette, comprese mountain bike, gravel e e-bike, con queste ultime che partiranno in coda al gruppo.
Programma
La prova si svolge domenica 13 luglio 2025: partenza e arrivo al centro commerciale Gli Orsi di Biella.
Le griglie aprono alle 8:30 e lo start ufficiale è alle 9:30.
A partire dalle ore 7:00 ci sarà la possibilità di verificare le licenze e ritirare il pacco gara presso il Race Office.
Gli atleti affronteranno un tracciato da114 km con 2 420 m D+: si attraversano Sostegno, Trivero, Bielmonte e Pray; poi le ondulazioni dell’Oasi Zegna, la discesa in Valle Cervo, il rientro su Biella e la celebre salita di 13 km al Santuario di Oropa.
Dalle ore 13:00 circa Pasta Party per tutti i finisher e a seguire, alle 15:30, le premiazioni.
La quota comprende: pacco gara, assistenza meccanica, assistenza sanitaria, ristori lungo il percorso e pasta party.
L’organizzazione ha curato ogni dettaglio con grande attenzione, grazie anche al sostegno del Comune di Biella, dell’Amministrazione del Santuario di Oropa e alla collaborazione con le forze dell’ordine e gli enti locali. La logistica sarà centralizzata a Gli Orsi.
Con centinaia di iscritti attesi e un tracciato che coniuga storia, paesaggio e sfida sportiva, la Biella-Oropa si prepara a diventare una tappa fissa nel calendario granfondistico.
Come quinta prova della Coppa Piemonte 2025, sarà un passaggio decisivo per chi punta alla classifica generale. Ma sarà soprattutto un’occasione per vivere il ciclismo nella sua forma più autentica, tra salite leggendarie e passione vera.
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Redazione di Vercelli
Il 3 luglio è mancata Pinuccia Frigiolini, varallese, che trascorse l’intera vita lavorativa in Comune a Varallo, impiegata in Segreteria, persona di riferimento dei vari Sindaci che si sono succeduti: nel suo luminoso ufficio all’entrata di Villa Durio, accoglieva i cittadini e li indirizzava correttamente, sempre con grande gentilezza e professionalità.
Fummo colleghe per un breve periodo, ma me la presentarono come una delle “colonne” del Comune di Varallo.
Il collega Angelo Gadolini, che le è stato accanto anche negli ultimi, difficili mesi, la ricorda con affetto: “Oltre che colleghi – Pinuccia ha sempre fatto parte della Squadra Elettorale, collaborando con precisione ed affidabilità, – eravamo amici da una vita. Pinuccia era una donna sportiva e spesso abbiamo condiviso la passione dello sci salendo all’Indren. Dopo la pensione nei primi anni Duemila si era potuta dedicare ai viaggi, partecipava spesso a quelli organizzati dall’amata nipote Mara e ci inviava immagini dei luoghi visitati in cui traspariva tutta la sua gioia di vivere, è stato davvero doloroso accompagnarne il declino”.
Pinuccia da qualche settimana era ricoverata all’Hospice di Gattinara, assistita in modo esemplare, come ricorda la nipote Mara Frigiolini: “La zia è stata coraggiosa e sempre fiduciosa, con lo sguardo rivolto al domani, animata da una grande voglia di vivere, nonostante la grave malattia. Era di poche parole, ma non si è mai lasciata andare, né commiserata: ora riposa in pace accanto ai suoi cari, al fratello Giovanni e alla sorella Augusta mancata a febbraio”.
Condoglianze al fratello Ferruccio, ai nipoti Mara e Alessandro, ai pronipoti Giacomo e Rebecca, alla cognata Mimma e all’affezionato Gigi.
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Redazione di Vercelli
Mentre il Comune di Vercelli si interroga su come cucinare la patata bollente del glifosato (l’impiego del principio attivo ritenuto cancerogeno per la disinfestazione delle aree pubbliche cittadine) in Viale Garibaldi è una festa delle biodiversità.
In apparente contraddizione con il principio cardine che (anche secondo i Tecnici) legittimerebbe l’impiego dell’ormai noto erbicida totale non selettivo.
Il principio cardine è: è la cosa che costa meno.
E vabbè.
Ma andiamo con ordine.
***
Un Lettore attento ci segnala, nel garden boulevard, la presenza di infestanti della risaia.
A tutta prima verrebbe fatto di pensare: ma guarda come è stato lungimirante Chìparo, che ha pensato non solo al melograno per piazza Roma:
”Lo conoscete il melograno, sìììì? La mangiate la melagrana, sììììì?”.
Ma pare di no.
Le fotografie illustrano la presenza (da domenica scorsa ad oggi), ad uno stadio vegetativo che ne rivela uno sviluppo tutt’altro che recente, di “sorghetta” alias sorgo selvatico (sorghum halepense); in associazione, begli esemplari di “farinello comune” (Chenopodium album).
Tutto questo sfoggio di nomi scientifici non è – va riconosciuto onestamente – farina del nostro sacco: abbiamo consultato ben due esperti.
Insomma, magari un’opportunità per gli Studenti dell’Istituto Tecnico Agrario, che potrebbero essere condotti sul Viale per lezioni pratiche di agronomia.
Perché la contraddizione con l’impiego del glifosato?
Perché se si pensa che la realizzazione del garden boulevard è costata ben oltre il milione e 200 mila euro ed i costi annui di manutenzione sono stimati nell’ordine dei 250 mila euro, ed il risultato è che, nella paciara, ci si ritrovano le infestanti della risaia, allora perché impiegare un erbicida comunque a rischio, per risparmiare qualcosa?
Sul viale pratichiamo la biodiversità e – ad esempio – in Corso Fiume accettiamo il rischio?
La parola d’ordine di Chìparo non è forse: la cità respiiiira…
Se deve respirare, forse meglio che lo faccia tranquillamente ovunque, non solo sul garden boulevard.
Comunità sgomenta per la tragica scomparsa a Rima del 45enne Luca Colombo.
L’allarme del mancato rientro dell’escursionista è stato lanciato nella serata di domenica 6 luglio.
Le ricerche eseguite dalle squadre del Soccorso alpino e speleologico, dalla Guardia di Finanza e dai Vigili del Fuoco si sono concluse nel peggiore dei modi.
L’uomo è stato ritrovato senza vita nella mattinata di ieri, lunedì 7 luglio ed il corpo è stato recuperato con l’intervento dell’elicottero.
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Redazione di Vercelli