VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli

“Si vanno così a scovare ricordi di tempi passati, di quando si correva di meno, per stare un po’ di più insieme.

Di quando, la domenica era ‘la domenica’.

Di quando si cercava di aggiustare le cose che si rompevano, piuttosto che gettarle via e comprarne altre.

Tempi in cui non era necessario affermare che la famiglia fosse un valore, perché lo si viveva e basta, autenticamente: in casa, con i parenti, con gli amici.

In queste ore anche il mio pensiero torna là, a quegli istanti lontani, ma vividi, ad incontrare volti di persone care, ciascuna di esse a suo modo significativa: volti di persone che non ci sono più, ma il colore del loro ricordo non è affatto sbiadito (…).

Intrecciato tra questi mille volti, tra infanzia, adolescenza, giovinezza e l’oltre che sto vivendo, incontro sempre il volto di mia madre.

Una madre presente, esigente, generosa, fedele.

Una donna fedele alla sua vocazione di sposa e di madre, nel servizio umile e concreto verso la famiglia e il lavoro e, più profondamente, fedele alla sua vocazione cristiana.

Capace di accogliere la volontà di Dio anche quando, in certi momenti della vita, è sembrata troppo esigente

Cinquant’anni di vita insieme (Mons. Stefano Bedello è nato nel 1974, ndr) in questi momenti sembrano un istante che svanisce.

Mi sovviene il ricordo di una poesia che alle scuole elementari il Maestro Silvio Massa ci aveva fatto imparare a memoria.

Il brano in questione è del poeta ligure Francesco Pastonchi.

Il maestro Silvio aveva scovato questa poesia intitolate semplicemente ‘Che cos’è una mamma’…”.

La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo in Trino è gremita di fedeli come non l’abbiamo mai vista, oggi 2 dicembre, quando si celebrano le

esequie della Signora Stefania Gaggion, mamma di Don Stefano, deceduta venerdì scorso – leggi qui – .

Tante le Autorità civili e militari, ma tantissima la gente, soprattutto di Trino, ma non solo, che ha voluto stringersi attorno a questa famiglia che è nella prova, ma che vive la certezza di come la loro mamma sia ora ammessa a contemplare il volto di Dio.

Il Presbiterio numeroso come qualche volta l’abbiamo visto nella Solennità di Sant’Eusebio, in Cattedrale a Vercelli: presenti anche Sacerdoti di altre Diocesi, uniti in una concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, presente il Cardinale Giuseppe Versaldi.

Davvero lodevole l’animazione della Liturgia da parte della Cantoria parrocchiale.

Ma soprattutto – desideriamo ritornarci un momento – stupefacente la presenza del popolo di Dio, in tutte le sue varie espressioni, rappresentando tutti quei “mondi vitali” che concorrono a dire di una pluralità di carismi, convergenti nella risposta che asseconda la vocazione alla sequela di Cristo, al servizio non solo “alla” Chiesa, ma “nella” Chiesa; al servizio, secondo molteplici saperi e indirizzi e con l’impiego di tanti e diversi talenti, dei fratelli che più hanno bisogno.

Spesso non si tratta soltanto del bisogno di cose materiali (che c’è, c’è davvero e “morde” sempre di più, non va dimenticato), ma è anche il bisogno di non essere soli.

Una realtà composita, plurale, che pare cresciuta come quelle tre misure di farina entro le quali una donna aveva mescolato il lievito, come abbiamo udito nella declamazione del Vangelo.

Sicchè ora si vede come il tempo abbia permesso al lievito “nascosto” da Stefania di preparare quella farina ad essere pasta che diventa pane, pane di vita, che diventa Corpo di Cristo.

Abbiamo iniziato riportando le prime parole dell’omelia dettata oggi da Don Stefano nel giorno dell’ultimo saluto alla sua mamma.

Ma abbiamo lasciato in sospeso una cosa, che ora va compiuta.

E’ bene che la leggiamo questa poesia di Francesco Pastonchi, che quel sapiente e intelligente Maestro elementare ha insegnato ai fratelli Stefano ed Andrea Bedello ed a generazioni di bambini trinesi come furono loro.

Eccola.

Si intitola: Che cos’è una mamma.

“Una mamma è come un albero grande

che tutti i suoi frutti ti dà.

Per quanti gliene domandi,

sempre uno ne troverà.

Ti dà il frutto, il fiore, la foglia.

Per te di tutto si spoglia.

Anche i rami si taglierà.

Una mamma è come un albero grande”.

***

La poesia è una piccola parabola dell’amore materno nella quale vedo descritta – dice Don Stefano – la dedizione instancabile di una madre, che non dà la vita alla sua creatura soltanto nel momento generativo, ma è chiamata a donarla tutti i giorni, in quella “esagerazione d’amore” che solo un cuore di madre può concepire.

***

Ecco, se è vero che questi momenti, i momenti del commiato, paiono essere – come ebbe a dire una persona saggia – “il loro modo per tenerci uniti”, davvero oggi tutti siamo stati più uniti, nella nostra comune condizioni di figli.

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Lo sappiamo, la Scuola insegna, “lascia il segno” e prova a farlo anche attraverso esperienze e attività che possano fornire agli studenti occasioni di educazione e formazione.

Lo sanno bene all’ Istituto Superiore “Lagrangia” di Vercelli, eccellenza della formazione umanistica piemontese, che con i suoi indirizzi di corsi innovativi e percorsi specifici, ogni anno cerca di integrare il curricolo degli studenti, con occasioni di conoscenza e ricchezza di opportunità, per consentire agli studenti di crescere e accrescere la loro cultura e il loro sapere con esperienze significative.

Sappiamo che il Dirigente Scolastico Prof. Giuseppe Graziano plaude a queste iniziative, sollecita i docenti a percorrere strade per offrire agli studenti sempre occasioni di scoperta, approfondimento, ricerca.

In questa occasione, due classi quinte, nell’ ambito dei percorsi di orientamento ed educazione civica, hanno condotto a Roma, un interessante e ricco percorso istituzionale.

Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministro dell’ Istruzione e del Merito , Corte di Cassazione, Tribunale e Biblioteca centrale giudica.

Non è mancato nulla e gli studenti hanno, accompagnati dalle docenti prof.ssa Acide, prof.ssa Vinci, prof.ssa  Galella e prof.ssa  Nosetti, potuto “avvicinare” le Istituzioni alla loro vita di giovani proiettati al futuro personale, professionale e lavorativo.

Le classi 5 ab del liceo classico e 5 B del liceo linguistico hanno “visitato” le Istituzioni, ma soprattutto hanno potuto “vivere” l’ istituzione.

Avvicinare i giovani alle istituzioni” afferma la docente prof.ssa Acide Elisabetta referente del Progetto, “è importante per avvicinate ed accostare, giovani, politica e società civile: far visitare loro i luoghi delle istituzioni, non è solo conoscere i meccanismi, è prendere contezza dei luoghi della politica come luoghi del  futuro, per divenirne protagonisti attivi”.

Al Ministero dell’Istruzione e del Merito ed alla Corte Suprema di Cassazione gli studenti, hanno raccolto l’ eredità della storia e della cultura italiana e d’ Italia, non solo per i luoghi legati alle tematiche, soprattutto per le ragioni storiche e culturali degli artisti che vi hanno progetto le costruzioni, per i tempi relativi all’ unità d’ Italia, e per l’ alto valore che ancora oggi i due organi e ministeri esercitano nella vita pubblica del Paese.

Nella visita alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica gli studenti, accompagnati dai commessi parlamentari, hanno provato l’emozione della partecipazione alla seduta d’Aula.

Accolti dal saluto dei Vice-presidenti della Camera e del Senato, hanno assistito alle votazioni in aula al Senato ed al alcune interpellanze parlamentari al Sottosegretario all’ambiente e salute alla Camera dei Deputati.

Conoscere il funzionamento dell’Istituzione parlamentare ed avvicinare i giovani alle tematiche istituzionali e politiche integra ed amplia l’insegnamento introdotto recentemente nelle scuole, della disciplina Educazione civica e di approfondire alcune tematiche specifiche sul funzionamento dei meccanismi della democrazia in linea con la Costituzione della Repubblica.

Prosegue nelle considerazioni la prof.ssa Vinci Giovanna collaboratrice del Dirigente: “La visita nella città di Roma è stata, per gli alunni che hanno partecipato, un’esperienza significativa, sia perché alcuni non avevano mai visitato la città, sia perché l’ingresso in alcune sedi Istituzionali, è stata un’esperienza emozionante, che ha permesso loro di acquisire conoscenza sul funzionamento delle strutture.

Il personale che ha accolto i ragazzi, in particolare la Dottoressa Susanna Ranucci (docente universitario) alla Suprema Corte di Cassazione, e la dott.ssa Di Marino Antonella al MIM, si è distinto per preparazione, competenza e capacità di coinvolgimento che hanno reso partecipi docenti e studenti”.

Particolare interessa ha suscitato il progetto e il viaggio tra Istituzioni, tribunale e ministero: aprire le porte del Parlamento, delle Sedi Istituzionali, delle Aule della giustizia, a studenti e docenti, consente un percorso integrato di apprendimento e conoscenza “sperimentate” e “vissute”.

Diventare cittadini partecipi e responsabili a cominciare dalla scuola che allarga gli orizzonti del sapere alla dimensione della cittadinanza.

Una cittadinanza vissuta a “tutto tondo”, sperimentata, dove i valori della nostra Costituzione e quelli dell’integrazione europea rappresentano la piattaforma comune dell’esperienza scolastica e di quella istituzionale.

Soddisfatti gli studenti che hanno apprezzato anche la visita della città e dei suoi monumenti, della tradizione culturale e urbana di una metropoli che continua ancora a stupire tra arte, storia, cultura.

 

Posted in Scuola e Università

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Posted in Lo Sport
Provincia di Vercelli, Vercelli Città

Sono importanti gli Angeli?

Per avere un indizio del posto che occupano nella Storia della salvezza, basti pensare che la Sacra Scrittura, nel Vecchio e Nuovo Testamento, li nomina quasi 400 volte.

E se il Padre si preoccupa di presentarceli (Serafini, Cherubini e Troni, poi Dominazioni, Virtù, Potestà; infine, l’ultima delle tre Gerarchie: Principati, Arcangeli, Angeli), con tanta premura, pensiamo sia un segno del ruolo che i “messaggeri” occupano nel progetto di Dio.

In questo periodo dell’anno liturgico tornano, in un “range” temporale assai breve, dal 29 settembre, festa di San Michele, San Gabriele, San Raffaele fino al 2 ottobre, quando si fa memoria degli Angeli Custodi, a ricordarci quanto siano necessari.

A loro sono stati, nel tempo, affidati patronati importanti ed il 29 settembre, in particolare, si rinnova la devozione a San Michele Patrono della Polizia di Stato.

Ricorrenza che non si è mancato di celebrare anche a Vercelli dove, presso l’omonima Cappellania, l’Arcivescovo Mons. Marco Arnolfo ha accolto uomini e donne della Polizia che hanno partecipato alla Celebrazione Eucaristica.

Con loro, le massime Autorità civili e militari della città e della provincia, unite nell’omaggio a quella Forza di polizia che si riconosce nella felice intuizione che si traduce nel così significativo motto “esserci sempre”.

Nel video che, insieme alla gallery, abbiamo messo a repertorio, è in particolare l’omelia di Mons. Arnolfo ad offrire l’occasione per una riflessione a tutto campo sul valore dell’impegno della Polizia, non senza averci offerto un’inedita lettura di qualche dato interessante, che prende a paradigma il singolare “unicum” rappresentato da quella sorta di “allineamento” geografico tra i Santuari di Mont Saint Michel, San Michele nel Gargano e la Sacra di San Michele, idoneo a suggerire l’idea di una “rettitudine” intrinsecamente connaturata con l’equilibrio del creato, se è vero – ed è il secondo parallelismo – che i tre simbolici elementi nei quali paiono essere “immersi” i tre luoghi di culto, richiamano Terra, Aria, Acqua, per compiersi nella quarta (Fuoco, fiamma viva d’amore), escatologica dimensione, di Gerusalemme.

Insomma, un’omelia dalla quale si impara veramente molto e che ci fa piacere offrire integralmente ai Lettori.

Sempre nel filmato, la preghiera a San Michele, declamata dalla Dottoressa Marialba Giangregorio, Capo di Gabinetto del Questore. Ancora, il Dott. Gonario Antonio Rainone, Vice Questore Vicario, ha rappresentato il Questore Dott. Giuseppe Mariani, nell’impossibilità di partecipare a causa di un’indisposizione che gli ha impedito di congedarsi di persona dalla nostra provincia: da oggi, 2 ottobre, assume, infatti, l’incarico di Questore di Savona e da noi è arrivata (sarà argomento di altro articolo) la neo promossa Questore, Dottoressa Giuseppina Suma,

della quale annunciammo la nomina – leggi qui – nelle scorse settimane.

Buona visione.

 

Posted in Cronaca, Società e Costume
Vercelli Città

E’ il terzo di Vercelli e l’apertura di questo nuovo negozio Reverchon, in Via Tasso, in quella “Zona Ospedale” che è rimasta una delle poche a difendere una apprezzabile vivacità commerciale, è sicuramente un segnale positivo.

Nel nostro video, che abbiamo messo a repertorio sabato, in occasione dell’inaugurazione, è lo stesso Paolo Reverchon, “timoniere” del gruppo che ormai è una realtà nazionale, a raccontare come l’azienda abbia mantenuto una forte identità familiare, che l’ha sempre connotata, sin da quando, quasi 50 anni fa, il nonno Vincenzo arrivò a Casale Monferrato dove trovò la compagna della sua vita, Giovanna Melotti, figlia di Carlo, con cui, negli Anni Settanta, condivise l’intuizione che avrebbe avuto successo: convertire l’attività di fotografo (peraltro ai massimi livelli) in quella, contigua, di ottica.

Intuizione che i loro figli, Paolo ed Enrico, seppero sviluppare, anche grazie ad innovative strategie di marketing.

E, a proposito di marketing, oggi se n’è avuta una prova concreta, con la premiazione dei due protagonisti di “Panduma”, il viaggio di oltre 17 mila chilometri in Panda, da Vercelli a Tokyo.

Iniziativa sponsorizzata – ma di più: supportata, come sentiremo dai protagonisti Salvatore Morabito e Fabrizio Carrubba – da Reverchon.

Una sponsorizzazione, certo, ma sempre con un occhio di riguardo alle finalità sociali, così come è nel Dna dell’Azienda, che ha saputo portare gli occhiali, un bene “primario”, alla portata di tutti.

Buon lavoro alla nuova attività e buona visione ai nostri Lettori.

 

Posted in Economia
Regione Piemonte, Torino

Giornata molto importante per la Chiesa piemontese, ma soprattutto per quella eusebiana, quella di venerdì 5 luglio scorso.

Una delegazione vercellese ha incontrato a Torino Sua Santità Bartolomeo, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli.

La delegazione era composta da Mons. Mario Allolio, Delegato arcivescovile per l’evangelizzazione della cultura, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e dal Prof. Renato Uglione, che tutti conosciamo come Autore della pregevolissima “summa” sull’opera di Sant’Eusebio ed organizzatore del convegno di studi sulla figura del Protovescovo del Piemonte

– leggi qui – nell’ottobre 2022.

***

Perché l’incontro?

L’occasione è stata propizia per consegnare al Primate della Chiesa ortodossa una lettera dell’Arcivescovo di Vercelli Mons. Marco Arnolfo (in questi giorni impegnato a Trieste per la Settimana Sociale dei cattolici) di saluto e benvenuto, con l’invito a visitare la Diocesi di Vercelli specialmente nel prossimo 2025 quando si celebreranno i XVII Secoli dal Concilio di Nicea.

Si sa già con certezza che Papa Francesco si recherà in Turchia per le celebrazioni proposte dalla Chiesa ortodossa e la fissazione di una eventuale visita del Patriarca è, pertanto, se l’invito sarà accolto, comunque subordinata al “cronoprogramma” pontificio.

Nel corso dell’incontro tra Allolio e Uglione è stato fatto omaggio a Sua Santità del volume di cui è autore lo stesso Studioso “Eusebio di Vercelli – Lettere e antiche testimonianze”, nonché di quello che compendia gli atti del convegno di cui abbiamo parlato.

L’appuntamento torinese è stato propiziato da Padre Iosíph Restagno, Protopresbitero della comunità greco-ortodossa di Torino e si è tenuto presso la chiesa della Natività di S. Giovanni Battista, in via delle Orfane.

Presenti molte personalità e, tra queste, di particolare rilievo Sua Eminenza Reverendissima, il Metropolita d’Italia ed Esarca dell’Europa Meridionale Policarpo: nel video che pubblichiamo sarà l’interprete del Patriarca, che ha rivolto un indirizzo di saluto in lingua greca.

Le parole di Sua Santità sono riproposte integralmente, con una sintesi della mattina.

Presenti anche il Vescovo ausiliare di Torino, Mons. Alessandro Giraudo e Don Andrea Pacini, Delegato arcivescovile di Torino per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso.

Ha accompagnato il Patriarca nel corso della visita torinese il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato che in questi giorni ha ospitato Sua Santià nella diocesi di Sant’Eulogio, in occasione della

Festa patronale di San Savino – leggi qui – .

Ma ora ascoltiamo le parole del Patriarca nel video che abbiamo potuto mettere a repertorio, anche grazie alla amichevole accoglienza di Padre Iosiph, che ringraziamo di cuore.

Posted in Pagine di Fede

(g.g.) – Sobria, ma sentita e partecipata cerimonia, ieri, domenica 2 giugno, quella per i 78 anni dal Referendum repubblicano, che consegnò l’Italia alla democrazia compiuta.

Come di consueto la Prefettura di Vercelli ha organizzato la manifestazione avendo cura di conciliare, ma soprattutto di promuovere la condivisione di più d’un valore e significato simbolico.

Oltre ai più tradizionali momenti di rito della celebrazione, con gli onori ai labari dei Comuni decorati al Valor Militare, l’alzabandiera, la lettura del messaggio rivolto ai Prefetti da Capo dello Stato, si dà giustamente ampio spazio, da qualche anno a questa parte, alla consegna di un copia della Costituzione della Repubblica Italiana ad una rappresentanza di ragazzi neo diciottenni.

Inoltre, il 2 giugno è tradizionalmente il momento in cui sono conferite a cittadini benemeriti del Vercellese e della Valsesia le Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Al termine di queste righe, l’elenco completo degli Insigniti, con la motivazione che ha giustificato il riconoscimento onorifico.

Il nostro video riporta altresì un’ampia sintesi della prolusione tenuta dal Prefetto di Vercelli, Lucio Parente.

Buona visione e buon ascolto.

***

CURRICULUM INSIGNITI AL MERITO DELLA REPUBBLICA

UFFICIALE OMRI – Fiorella COLANGELO -Vice Questore della Polizia di Stato.

Laureata in Giurisprudenza all’Università di Salerno, nel 1993 entra nei ruoli della Polizia di Stato e nel 1996 consegue l’abilitazione all’esercizio della professione forense presso Distretto di Corte d’Appello di Salerno. Attualmente ricopre l’incarico di Dirigente Reggente la Divisione Anticrimine della Questura di Vercelli. E’ stata Docente presso la Scuola Allievi di Alessandria in diritto penale, procedura penale e Regolamento di Servizio e sanzioni disciplinari della Polizia di Stato. Nel corso degli anni ha prestato attività di volontariato presso associazioni che si occupano di malati oncologici. Nel 2014 viene insignita dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica e della Medaglia d’Oro per meriti di Servizio.

CAVALIERE OMRI Gianluca MASELLA. Lgt. Dei Carabinieri –

Laureato in Giurisprudenza nel 2011, dal 2000 è Comandante del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, dove ha posto in essere, con impegno le verifiche sulle misure di prevenzione infortunistica nei luoghi di lavoro e il contrasto al lavoro nero. Nel periodo Covid, in sintonia con il Comando provinciale dei Carabinieri ha fornito un contributo concreto all’attività di monitoraggio delle aziende con particolare riguardo ai controlli sul rispetto della normativa in materia di prevenzione della pandemia. Nel corso della sua attività lavorativa gli è stata conferita la Medaglia d’oro al merito di lungo Comando, la Croce d’Oro con torre per anzianità di servizio e il distintivo di merito Covid 19.

CAVALIERE OMRI Francesco GALASSO –

L’ onorificenza di Cavaliere al dott. Francesco Galasso è stata conferita “motu proprio” dal Signor Presidente della Repubblica, con la seguente motivazione: con la sua attività professionale di medico e con l’impegno sviluppato nella dimensione sociale e civica, ha contribuito in modo significativo, a supporto anche delle espressioni associative e di volontariato, alla coesione e alla crescita della comunità locale e dei territori in cui ha operato”.  Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Catania, dal 1976 ha svolto la propria attività presso l’Ospedale di Borgosesia. Dalla data del suo pensionamento nel gennaio 2010, svolge attività di Consulenza Specialistica di Endoscopia Digestiva presso la Clinica S. Rita di Vercelli.

Cavaliere OMRI Barbara FABBRANI

Entrata nell’Amministrazione del Ministero Interno nel 1985, Nell’ambito delle varie attività svolte in Prefettura, è stata addetta all’ area Ordine e Sicurezza Pubblica e Protezione Civile. Nell’anno 2000, per la professionalità e l’impegno profuso nelle attività connesse alla gestione del grave evento alluvionale che ha colpito il Comune di Trino ha ottenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il Diploma di Benemerenza e relativa Medaglia. Successivamente è stata assegnata al contenzioso dell’Ufficio Immigrazione come Delegata del Prefetto alla rappresentanza in Giudizio.  Dal 2015 ricopre l’incarico di Funzionario dell’Ufficio di Gabinetto, addetta alla Segreteria particolare del Prefetto.

Prima di lasciarvi con la gallery, un avviso importante –

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Posted in Società e Costume, Vercelli Oggi
Regione Piemonte

“Maria Ausiliatrice è presente, opera, conduce a Gesù e permette di portare molto frutto”.

Il Cardinale Angel Artime, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana, condensa in questa idea il pensiero che rivolge, a conclusione della Novena che ci conduce, oggi, alla Festa così cara a San Giovanni Bosco, secondo la particolare devozione alla Madre di Dio che permea tutta la pedagogia e, prima ancora, la spiritualità salesiana.

Un segno di questa devozione è l’atto di affidamento e Maria, che si può ascoltare e leggere al termine del video.

Ci prepariamo a riprendere qualche momento delle celebrazioni che sono in programma oggi e, intanto,

proponiamo di nuovo – cliccando qui – il bell’articolo preparato qualche giorno fa dalla Prof. Elisabetta Acide –

sulla realtà e sul significato della devozione alla Beata Vergine Maria, aiuto dei Cristiani.

Siamo – come ricorda il Rettor Maggiore – nel Bicentenario del Sogno dei “nove anni”, momento decisivo nella vocazione di Giovannino Bosco.

Leggi qui il precedente servizio degli Allievi e Insegnanti del Centro di San Benigno – 

Ci piace altresì, in questa così favorevole circostanza ed a proposito di ricorrenze bicentenarie, riproporre il documentario sui giorni – si era nell’agosto 2015 – che concludevano l’anno celebrativo dei 200 anni dalla nascita di San Giovanni Bosco.

Potremo sentire l’omelia davvero illuminante del Rettor maggiore e soprattutto sentire dalla viva voce di qualcuno tra i 5 mila giovani presenti, cosa dice ancora oggi, ad un ragazzo o una ragazza dei nostri giorni, proprio Lui, Don Bosco.

Davvero speciali, poi, i canti che allora animarono la Liturgia, allietarono e commossero tante persone – qui la gallery di 200 immagini – 

Posted in Pagine di Fede
Bassa Vercellese

Oggi, domenica 12 maggio, terza edizione della “Camminata a 6 zampe”, iniziativa benefica, organizzata dalla Pro Loco di Prarolo in collaborazione con la DreamFit e con l’Ordine degli Architetti di Vercelli.

I fondi raccolti tramite l’evento serviranno a sostenere Prijedor Emergency con sede a Milano, nata per salvare i cani dall’inferno del canile lager Kurevo Shelter a Prijedor e dalle strade della città martoriata dalla guerra in Bosnia.

L’associazione ha un rifugio “della salvezza” con circa 600 cani che aspettano di venire in Italia in stallo o che sono in cerca di una famiglia.

Così, oltre 70 persone, accompagnate dai loro beniamini a 4 zampe, hanno risposto all’appello e si sono calate nelle bellezze del nostro territorio passeggiando tra le risaie di Prarolo in compagnia del proprio cane.

Un’ora e mezza di divertimento sia per gli “amici a 4 zampe” che per le persone, grazie all’organizzazione impeccabile di Monica Bellardone e della Pro Loco.

Monica racconta di questa esperienza al nostro microfono e, dopo di lei, il Signor Mario ci insegna come di fa la vera panissa che è stata la protagonista del pranzo seguito alla camminata, per reintegrare di calorie tutte quelle perse lungo i sentieri tra le risaie: e se ne è arrivata qualcuna in più (di calorie), amen… si farà un’altra passeggiata.

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Posted in Società e Costume