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In questi giorni ci sono Sindaci del Territorio che sono invitati ad inviare una lettera alla Prefettura di Torino (sede che governa le assegnazioni dei Segretari Comunali, così come gli “scavalchi”) del seguente tenore:
io Sindaco, so che si vorrebbe assegnare l’incarico di Vice Segretario di Pray al Dott. Piero Gaetano Vantaggiato.
Per me è compatibile con il servizio che fa da noi.
Parola più parola meno.

Ad eccezione, forse, di
Grignasco – leggi qui – dove è consulente.
Come abbiamo già osservato in altri articoli, si tratta di incarichi i quali presuppongono alcune pre-condizioni, che i cultori di belle lettere sintetizzano così.
La prima è che l’Amministrazione di appartenenza dia il proprio assenso: in questo caso la Provincia.
Fino a ieri, l’ultima “new entry” nel “portfolio” di Piero Gaetano Vantaggiato è stata,
come ampiamente anticipato da VercelliOggi.it, il Comune di Villata.
La seconda: la sottoscrizione – se ci sarà – di quelle lettere, peraltro, non significa che vengano meno alcune norme generali che, a loro volta, si possono riassumere così: un dirigente può svolgere, al di fuori dell’ente di appartenenza, al massimo 12 ore di servizio settimanali.
Inoltre non si potrebbe procedere a rimborsi chilometrici, tantomeno dall’abitazione del dirigente.
Ciò in quanto il regime di lavoro risponde a norme che datano sin dal 2004.
Come finirà?
Chi vivrà, vedrà.
Tragico sinistro all’alba di oggi, 12 giugno sulla strada provinciale 8, tra Varallo Sesia e Quarona.
L’auto condotta dal 45enne Emanuele Agnelli, residente a Varallo è precipitata nella scarpata adiacente la carreggiata.
Le condizioni della persona sono subito apparse gravissime ai soccorritori – informa un comunicato dei Vigili del Fuoco – che hanno disposto il ricovero in codice rosso.
Purtroppo non c’è stato nulla da fare. Aggiornamenti nelle prossime ore.
Una parola chiara sulla situazione piscine.
Oggi, 9 giugno, alla contr’ora delle 14, sotto un bel sole, il Comune ha annunciato che la piscina Enal aprirà tra due giorni e che, per quanto riguarda il Centro Nuoto scoperto (la ex piscina coperta di Via Baratto), “siamo alla fase di piastrellatura”.
Dato il caldo ed il sole a picco, è un’affermazione più che comprensibile, considerando anche il periodo di ora legale: perciò, sarebbero le 13.

Il video e le foto in gallery messe a repertorio attorno alle 19 di oggi, 9 giugno, illustrano la situazione reale.
In effetti, qualche piastrella è posata nella parte del compendio dove si intuisce sono in costruzione i locali spogliatoio. Forse, però, non è l’evidenza maggiore nella situazione che si vede.
Come già in altre occasioni, peraltro, la visione dell’alto della vasca maggiore offre alcuni rilievi tecnici per i quali saranno necessari approfondimenti: poca roba, peraltro, giusto per capire.
Il sito ufficiale del Comune illustra anche la volontà, già espressa nel Dup (Documento unico di programmazione) di ristrutturare la piscina di Via Prati.
Un passo avanti rispetto alla Amministrazione Corsaro II che ne vagheggiava l’abbattimento perché “i muri sono vecchi”. Seguita, peraltro, sulla stessa strada, dalla Amministrazione Forte.
Insomma: il recupero non sarà per oggi né per domani, ma almeno non si parla più di abbattimento.
Il cittadino di Varallo Sesia che ci scrive, si pone domande che, a ben vedere (o, meglio, a ben udire, se si vuole) sono sulla bocca di tutti, una in particolare: che fine hanno fatto i soldi dati da Stato e Regione per la fusione di Sabbia con Varallo?
La domanda non è oziosa, se si pensa che quei soldi non sono erogati “a pioggia”, ma in conseguenza soprattutto di un “piano” preparato dai due Consigli Comunali, presentato ai rispettivi cittadini per il voto referendario.
Dunque, andiamo con ordine, riepilogando i termini anche giuridici della questione.
***
Le fusioni tra Comuni sono regolate dalla Legge 7 aprile 2014 nr. 56, la cosiddetta “Legge Delrio”.
Il calcolo dei contributi è determinato dalla Legge di Bilancio che, dal 2018, prevede un ammontare degli stessi pari al 60% dei trasferimenti indicizzati al 2010 dei Comuni coinvolti nella fusione. Tale dato è deducibile dal sito del Ministero dell’Interno.
Questi contributi, sommati a quelli regionali per i primi sei anni, ammontano in totale a circa 11.280.000 di euro, quindi circa un milione di euro l’anno a fondo perduto.
L’accordo di programma prevedeva, oltre al mantenimento dei servizi minimi essenziali che Sabbia non poteva più garantire (un esempio per tutti: nel 2017 erano disponibili per lo sgombero neve circa mille euro, contro i 15-20 mila necessari) investimenti per almeno due milioni di euro sul territorio sabbiese, concorrendo alla realizzazione delle 11 opere previste nell’ultima pagina (72 – 73) del progetto di fusione.

Leggi qui, integrale nelle sue 73 pagine, tutto il progetto di fusione: un libro dei sogni?
Risultava previsto anche che il Sindaco uscente Carlo Stragiotti ricoprisse la carica di Prosindaco dell’unico Comune di Varallo, incarico cui ha rinunciato per aver perso il referendum a Sabbia, non ritenendo opportuno rappresentare gli interessi dei sabbiesi dopo il voto contrario, avendo già dovuto procedere con la fusione nonostante il voto contrario per continuare a garantire, almeno, i servizi minimi essenziali.
Ad oggi, dell’accordo di programma risulta completato solo il digital divide con la realizzazione del traliccio in loc. Massera-Piane di Cervarolo, seguito per intero dal
Nel programma del candidato Sindaco Pietro Bondetti, a parte la realizzazione della strada Massera-Salaro, non si fa cenno alla fusione ed al completamento degli impegni dichiarati, che vedrà comunque ancora contributi in favore dei varallesi fino al 2028. La stessa strada Massera – Salaro, ora risulta incompleta finendo in un bosco, nonostante sia stata iniziata il 26 giugno 2019: in corso d’opera, si è anche dovuto registrare il crollo di un tornante appena costruito.

Il Cantiere risulta deserto da più di un anno.
In metà tempo almeno metà opere (o quasi, considerando il covid) dovevano essere completate.
Inoltre non si ha notizia della pubblicazione di una rendicontazione di dove siano stati investiti questi soldi.
Non solo la quota di Sabbia, ma soprattutto della cospicua parte di Varallo (circa 800.000 € all’anno).
Molto varallesi si chiedono dove essi siano stati spesi e ne chiedono notizia.
E, in mancanza di notizie non solo o non tanto “ufficiali”, ma soprattutto vere e confortate da elementi contabili, si fa largo un dubbio: che siano finiti per tappare i deficit della società Milanaccio e di Villa Becchi?
Come si vede, il Lettore che ci scrive pone domande tutt’altro che peregrine e si fa portavoce di esigenze, soprattutto di trasparenza, molto sentite.
(ore 11,30) –
Mentre si teme il peggio anche per un quarto giovane,
coinvolto nel tragico sinistro di Busonengo, all’alba di oggi, 5 giugno, quello ricoverato in codice rosso all’Ospedale di Novara (si tratta del conducente, le cui condizioni sono gravissime), sono note le generalità delle tre vittime accertate, tutti passeggeri.
Si tratta di tre giovani tutti residenti nella provincia di Biella: Raffaele Petrillo (classe 2005), Alessandro Messina (2005), Carmine Marotta (classe 2000).
Aggiornamenti nella prossime ore.
In data odierna, poco dopo le ore 5:15, la squadra della sede Centrale di Vercelli e del distaccamento volontario di Santhià sono intervenuti sulla SP230 all’altezza del curvone dell’abitato di Busonengo per un grave incidente stradale.
Il violento scontro frontale tra i due veicoli ha portato al decesso di 3 persone e al ferimento in modo grave di altre due.
Sul posto presenti Carabinieri di Vercelli, Arborio, Santhià e Casanova Elvo, Polizia Stradale.
La SP, nel tratto del sinistro, è bloccata al traffico.
Le operazioni sono ancora in corso.
Aggiornamenti nelle prossime ore –
L’atto è qui, da vedere – leggi qui – sintetico e chiaro:
prendono 9.700 euro da fondi destinati alle spese di rappresentanza della Provincia e li stornano a favore della voce: “Contributi straordinari ad Enti ed Associazioni”.
Si tratta di un Atto adottato dal Presidente della Provincia Eraldo Botta, ovviamente controfirmato dal Vice Segretario Generale, Piero Gaetano Vantaggiato.
Non si sa (oltre ai 9.700 euro già visti) a quanto ammonteranno complessivamente i contributi che andranno a deliberarsi (non c’è nessun Atto, almeno fino alle 10,30 di oggi, 3 giugno).

C’è qualche cultore di belle lettere che osserva: però, guardate che le elargizioni di denaro nell’imminenza delle consultazioni elettorali sono qualcosa cui occorre pensare sempre con grande attenzione.
Ma chi pensasse così non potrebbe che essere omologato alle categorie dei gufi e degli sfigati.
Perché figuriamoci semmai l’impiegato di concetto Botta Eraldo, tantopiù assistito da un giurisperito di chiara fama come Piero Gaetano Vantaggiato, si porrebbero mai nella situazione di violare qualsiasi norma dettata dall’Ordinamento.
Niente di più facile, peraltro, che abbiano per ora accantonato i fondi, che poi deliberarà il successore di Occhi Buoni. Buono anche in questo.
Ma andiamo.
Si fa presto a dire “impiegato”.
Il Codice Civile, art. 2095, stabilisce che “I prestatori di lavoro subordinato si distinguono in dirigenti, quadri, impiegati ed operai”.
Gli impiegati, a loro volta, possono essere semplicemente d’ordine, oppure di concetto, ovvero direttivi.
La letteratura si è spesso occupata della preziosa Categoria di lavoratori, pubblici o privati che fossero.
Da “Da Le miserie ‘d Monsù Travet” di Vittorio Bersezio alle più recenti indagini sul pacifico (ma non sempre tranquillo) universo impiegatizio condotte dalla Decima Musa, il Cinema.
Si va da “Impiegati” di Pupi Avati, con il suo realismo dolceamaro, fino alla caricatura del “posto fisso” resa immortale da “Quo vado”: il ruolo di protagonista affidato a quello che è, in questo inedito, quanto tormentato, tornante della vicenda umana, il nostro filosofo di riferimento, Checco Zalone.
***
Bene.
Varallo Sesia, dunque, si è svegliata, nei giorni scorsi, con una sorpresa.
I manifesti elettorali che offrono le accattivanti immagini del candidato Sindaco Pietro Bondetti e della sua “squadra”, mettono nella disponibilità della gente un’informazione inattesa.
Bisogna fare un po’ di attenzione, ma è tutto nero su bianco.
Ciascun candidato è presentato con nome, cognome, età e professione.
E qui sta il punto.
La professione dichiarata di Occhi Buoni (*) è chiara: impiegato.
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E tanta gente giù a dire: ma davvero? Non lo sapevo.
Però, dai, figurati se Occhi Buoni dice una cosa che non sia vera.
Figurati se l’Architetto Pietro consentirebbe mai che sui suoi manifesti elettorali comparisse un’informazione parziale, opaca, inveritiera o addirittura fuorviante.
Fantasie da gufi e da sfigati.
Non resta che congratularsi, dunque, con Occhi Buoni, perché, in epoca recente, e comunque successiva al 20 maggio 2020, pare proprio abbia trovato un impiego, (se le parole di Amministratori Pubblici hanno senso) come, abbiamo visto, qualifica lo stesso Codice Civile.
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Resta solo un piccolo problema, una matassa “logica” da dipanare, che sicuramente qualcuno si incaricherà di sbrogliare.
Ma andiamo con ordine.
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Bisogna sapere che gli Amministratori di Enti Locali territoriali (Comuni e Provincie, ma non solo) ed, in particolare, i Sindaci e Presidenti di Amministrazioni Provinciali, prendono un bello stipendio.
Che per il Presidente della Provincia è allineato, uguale, a quello del Sindaco del Capoluogo.
Quindi, lo stipendio di Occhi Buoni uguale a quello di Andrea Corsaro.
Leggi qui l’Atto con cui il Comune di Vercelli stabilisce gli stipendi di Sindaco ed Assessori.
Dunque, se il Pirata prende 6.392,17 euro al mese, altrettanti Occhi Buoni.
Ma, c’è un ma.
Perché lo stipendio pieno si percepisce soltanto se l’Amministratore non è lavoratore subordinato.

Altrimenti, in questo caso, lo stipendio è dimezzato.
A meno che non si collochi in aspettativa senza assegni e, allora, lo stipendio resta pieno.
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Dunque, la prima volta che, per i Presidenti di Provincia si affronta la questione, è nel 2020.
Quando, con Determina dirigenziale 336 del 20 maggio – leggila qui integrale –
si assegna ad Occhi Buoni (d’ora in poi in forma breve, OO.BB.) lo stipendio pieno, anche perché è lo stesso interessato a dichiarare di non (dicesi: non) essere lavoratore dipendente.

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Poi arriviamo al 13 gennaio 2021, ed alla successiva Determina dirigenziale – eccola qui integrale –
con la quale si conferma lo stipendio pieno.
Nulla si dice più sulla posizione lavorativa del Presidente – Sindaco di Varallo, ma l’attribuzione (di nuovo) dello stipendio pieno potrebbe rendere lecito ritenere che la situazione fosse invariata. Perché (come l’art. 82 più sopra allegato dice), altrimenti, secondo gli esperti, andrebbe a chiare lettere detto qualcosa come: è lavoratore dipendente, ma ha chiesto l’aspettativa.
Nulla di tutto questo nell’atto che abbiamo visto, del gennaio 2021.
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il Dirigente Piero Gaetano Vantaggiato conferma lo stipendio pieno e nella nuova misura – cioè pari a quello attuale del Sindaco di Vercelli – ad OO.BB.
La determina dispone, inoltre, l’erogazione a conguaglio delle spettanze maturate.
Anche in questo Atto non si fa (più) alcun riferimento alla posizione lavorativa del Pubblico Amministratore, come se ci si trovasse di fronte ad un continuum con quella “cristallizzata” nell’Atto del 2020, si può ritenere non a caso adottato avendo cura di acquisire quella così importante dichiarazione dell’interessato.
***
E adesso proviamo a metterci nei panni dello stesso Piero Gaetano, che è residente proprio a Varallo Sesia.
Quale non dev’essere stata la sua sorpresa leggendo il manifesto con quella qualifica: impiegato.
Come avrà reagito, anche, ma non solo, in quanto profondo conoscitore del Codice Civile?
Perché, i casi sono solo due o tre.
Il primo: OO.BB. dopo il 2020, ha trovato impiego, quindi è impiegato e si è messo in aspettativa, ma non risulta da nessuno degli Atti che lo riguardino.
Il secondo: è impiegato e non si è messo in aspettativa e, allora, non deve percepire lo stipendio pieno, ma dimezzato.
Il terzo: non è vero che è impiegato e, allora, questo è più che altro un problema dei cittadini di Varallo e dell’Architetto Pietro.
Chi vivrà, vedrà.
(*) Occhi Buoni è l’affettuoso nick name affibbiato dai numerosi estimatori ad Eraldo Botta, la cui bontà d’animo è nota ed in qualche modo attestata anche dallo sguardo, essendo peraltro sempre vero che gli occhi siano lo specchio dell’anima.
(Stefano Di Tano) – Comprensibile entusiasmo di tutta la Direzione della Associazione Commercianti di Vercelli per la rinnovata presenza della “Fattoria in Città” a Vercelli.
Qui tutto il programma della manifestazione, fino al 5 giugno.
Una tradizione molto gradita dai concittadini e dalle migliaia di visitatori che ogni anno giungono dai centri vicini, attirati dal clima ospitale del territorio, dalla facilità di percorrenza, e dalle numerose occasioni che l’iniziativa offre per divertirsi e gustare specialità gastronomiche e prodotti naturali del territorio.
Quest’anno, il servizio “Ristorazione” si è ampliato con molte offerte promozionali dei vari locali che hanno subito aderito alle proposte degli organizzatori, cioè l’intero staff dell’ASCOM, per realizzare un supporto turistico più completo.
Inaugurazione perfetta nella mattinata di oggi martedì 31 maggio, con la partecipazione delle Autorità Comunali con altri personaggi del mondo bancario, del volontariato, dell’associazionismo provinciale e regionale.

Il Saluto cordiale del Presidente Ascom, Angelo Santarella ha aperto la breve serie degli interventi di augurio degli ospiti e di compiacimento per la decisione di ampliare in modo significativo l’area di competenza e di esposizione della “Fattoria” che conserva tutte le caratteristiche tradizionali, qualificanti per genere, quantità e valore, come si conviene ad una manifestazione primaverile su un territorio a natura agricola e commerciale con grandi aspettative future.

I bambini….. Grandi protagonisti oggi, ma lo saranno certamente anche nei prossimi giorni quando tutta l’area cittadina disponibile sarà attiva e completa, con la visione di decine e decine di specie di animali, gli stand dei giochi e l’immancabile spettacolo dei falchi con i falconieri, una dimostrazione emozionante per tutti che si ripeterà sia al mattino che nel pomeriggio per tutta la settimana.
Già nel giorno di apertura, le “volate” dei falchi attreaverso le “gallerie umane dei bimbi” con le braccia unite, ha illuminato la scena e procurato tanto divertimento….

Non resta altro che invitare i nostri lettori a non dimenticare questo appuntamento che non rappresenta solo una semplice esposizione ma è un condensato di vita a contatto con la natura, Per la natura, un articolato evento da considerare come un segno di rispetto per l’ambiente e per le persone che lavorano per l’ambiente, per la produzione alimentare, per il tempo libero, per migliorare la Città dove tanto ancora si deve fare per renderla più moderna, più ordinata, più civile.
Fra i tanti ringraziamenti espressi dal Presidente Angelo Santarella, un pensiero è stato rivolto al comando dei Vigili Urbani di Vercelli, che hanno contribuito con grande efficienza a mettere la viabilità locale in accordo con le esigenze espositive ed i parcheggi. Molti gli sponsor che hanno contribuito a far fronte ai costi organizzativi nella speranza di ottenere per Vercelli un altro grande risultato di immagine e di efficienza.
(marilisa frison) – Interessante e significativa serata mercoledì 25 maggio 2022, dopo un momento conviviale in parrocchia con don Renato Sacco, alle 21 ci siamo trasferiti al Teatro Civico di Trino per la presentazione del libro di Papa Francesco “Contro la guerra”. Ma, proprio, per dare un aspetto positivo al messaggio l’appuntamento è stato intitolato “Il coraggio di costruire la pace”, che è in realtà il sottotitolo del libro di Papa Francesco.
A fare da moderatrice Marina Rasore, responsabile dell’Ufficio diocesano di pastore sociale, che ha presentato don Renato Sacco, tracciandone una biografia: “Don Renato Sacco è nato in provincia di Novara il 25 luglio 1955. Frequenta il seminario Diocesano a Novara e viene ordinato sacerdote il 20 ottobre 1979. Attualmente è parroco di alcune piccole parrocchie sul Lago d’Orta, in provincia di Verbania, diocesi di Novara. Fa parte della Commissione diocesana Giustizia e Pace e dal maggio scorso è Coordinatore Nazionale di Pax Christi.
E’ stato tra i primi preti obiettori alle spese militari, subendo anche qualche pignoramento e un processo penale, con assoluzione, il 4 giugno 1991, per aver invitato a non spendere soldi per le armi”.
Lui ha tenuto subito a precisare la sua innocenza con “assoluzione piena”.
Poi Marina, ha chiamato sul palco il parroco don Patrizio Maggioni, che è stato il vero e proprio promotore dell’iniziativa e fin dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina è stato un po’ la nostra coscienza critica. “Noi cristiani come ci poniamo di fronte a ciò che sta succedendo? Quale può essere la nostra risposta? Ecco, è in questa risposta di ricerca questa serata, è un tentativo di dare una risposta”.
E il Sindaco Daniele Pane, che ha inserito l’evento nel calendario del programma culturale dei “Sentieri della Conoscenza” e nei saluti ha ribadito l’importanza di “ascoltare” e ha proseguito “il messaggio di questa sera è quello di ascoltare anche l’opinione degli altri, anzi a maggior ragione se siamo in disaccordo è ancora più importante ascoltare l’opinione degli altri, perché ci può dare opportunità di confronto, anche se in questo caso non ci possono essere disaccordi sul tema della Pace, se non per chi ha degli interessi personali”.
Don Patrizio, inoltre, ha sottolineato l’inquietudine interiore che mette questa guerra e che l’indifferenza non deve fare la parte del leone.
Poi la parola viene data a don Renato, che possiamo ormai definire un “Vip”, per le sue costanti partecipazioni a programmi televisivi su “La7”, sempre in prima fila per la Pace e profondo conoscitore di scenari di guerra e di luoghi di tragedie e sofferenze nei quali è stato più volte.

“Ho partecipato alla marcia a Sarajevo nel dicembre 1992 con don Tonino Bello, ho seguito per Pax Christi diverse situazioni di guerra, in particolare in Iraq, dove dono stato molte volte, prima, durante e dopo la guerra. Continuo ad avere rapporti con la Chiesa Caldea, in particolare con l’attuale Patriarca Louis Sako. Ho seguito (anche per motivi geografici, ma non solo) fin dall’inizio tutta la ‘questione F35’, il nuovo aereo da guerra che viene realizzato a Cameri, in provincia di Novara”.
Tante le cose messe sul piatto dal nostro interlocutore.
Ci invita a non lasciarci accecare dalla retorica dalla quale siamo sommersi, a non lasciarci trascinare da una logica secondo la quale le armi sono l’unica soluzione.
Sottolinea “La cultura della pace deve essere però un lavoro portato avanti da tutti, non è qualcosa che si appalta a qualcuno magari chiedendosi semplicemente dove sono i pacifisti?
Ciascuno nel suo ambito invece deve operare perché le tematiche della pace, la cultura del dialogo e l’opposizione alla vendita delle armi e all’enorme business che dà vita alle tragedie come quella che stiamo vedendo anche in Ucraina diventino un impegno quotidiano. Su questo purtroppo però la politica, spesso anche la grande informazione e più in generale un sistema che non mette la sofferenza delle persone al centro dell’agenda, deve riflettere e cambiare davvero in profondità. Deve essere il Papa a citare la Costituzione mentre la politica trascura questo aspetto ed è incredibile – continua don Renato -. Ci troviamo in una situazione nella quale l’Italia dà il suo consenso alla vendita di armi all’Ucraina nel solco di una decisione comune da parte dell’Unione Europea, un passo che tradisce i valori che sono alla base stessa sia del nostro Paese ma anche della costruzione europea. – Viene allora spontanea la domanda: come rispondere allora alla richiesta di aiuto di un paese che denuncia l’invasione e che vuole difendersi? – Partiamo dal presupposto che Putin è il responsabile dell’aggressione, questo mi pare del tutto evidente, ma con le mosse che l’Europa sta compiendo si sta mettendo sullo stesso piano della spirale di violenza che non porta ad alcuna soluzione – replica don Sacco – Non si può uscire da questa soluzione fomentando uno scontro armato e riempiendo un paese di armi. Abbiamo già visto cosa succede se si imbocca questa strada. L’abbiamo visto nella guerra ‘per esportare la democrazia’ che abbiamo intrapreso in Iraq così come nello scenario dell’Afghanistan. Senza dimenticare trent’anni fa la tragedia di Sarajevo, le scene di una città sotto assedio per le bombe e le armi che anche noi in quel caso abbiamo dato per attaccare ci devono far ricordare dove ci porta la spirale della violenza. Dovremmo quindi riempire di armi anche i palestinesi o magari i curdi perché così pensiamo di sostenere una lotta per la pace e per le rivendicazioni degli oppressi? No, non è e non può essere la via da percorrere. Segnalo, ad esempio, che nella tragedia che stiamo vivendo in Ucraina non è stata l’Europa a promuovere un tavolo di dialogo tra Ucraina e Russia, dal continente non è partita nessuna iniziativa di questo tipo. -Incalza il sacerdote – Gli unici a ringraziare in questo scenario sono i produttori di armi, che, come capita sempre in situazioni del genere, fanno grandi affari. Noi che oggi piangiamo al fianco degli ucraini vediamo immagini di carri armati entrati nel loro paese, carri armati prodotti anche da aziende italiane e che abbiamo venduto ad esempio anche a Putin”
Non ha tralasciato l’ultima tragedia avvenuta in Texas a danno di bambini innocenti e due insegnanti, per aver permesso a un diciottenne di acquistare armi, sostenendo “a questo portano le armi, morte odio e violenza”.
Secondo conteggi portati a conoscenza da don Sacco l’Italia spende 40 mila euro al minuto per le armi, sodi che si potrebbero impiegare per cose più importanti tipo la sanità, visto che deve aspettare fino a gennaio 2023 per un esame all’anca.
Altro fatto portato alla luce con la tecnologia non si vedono più le persone in faccia, si uccide, si centra il bersaglio a 5000 km di distanza e viene a mancare il rimorso morale di aver ucciso, perché non vedendo, non ci si rende conto del male che si fa.
Quindi, Papa Francesco a gran voce in questo libro dice:
”La guerra è un sacrilegio, smettiamola di alimentarla! La pace è molto più della semplice assenza di guerra. La parola biblica shalom indica una condizione di pienezza di vita che la violenza distrugge e annienta alla radice”. Ed è proprio una riflessione radicale quella che Papa Francesco offre in queste pagine, nelle quali dispiega il suo insegnamento sulla necessità della fraternità e l’assurdità della guerra.
Pagine intrise della sofferenza delle vittime in Ucraina, dei volti di quanti hanno patito il conflitto in Iraq, delle vicende storiche di Hiroshima, fino all’eredità, purtroppo inascoltata, dei due conflitti mondiali del Novecento.
Francesco non fa sconti a nessuno e individua nella bramosia del potere, nelle relazioni internazionali dominate dalla forza militare, nell’ostentazione degli arsenali bellici le motivazioni profonde che stanno dietro alle guerre che ancora oggi insanguinano il pianeta.
Scontri che seminano morte, distruzione e rancori e che porteranno nuova morte e nuova distruzione, in una spirale cui solo la conversione dei cuori può porre fine.
Il dialogo come arte politica, la costruzione artigianale della pace, che parte dal cuore e si estende al mondo, il bando delle armi atomiche, il disarmo come scelta strategica sono le indicazioni concrete che Francesco ci affida affinché la pacificazione diventi realmente l’orizzonte condiviso su cui costruire il nostro futuro. Perché dalla guerra non può nascere nulla di veramente umano.
“Di fronte alla pazzia della guerra, continuiamo per favore a pregare ogni giorno il rosario per la pace e preghiamo per i responsabili della Nazioni perché non perdano il fiuto della gente che vuole la pace e sa bene che le armi non la portano mai” .
Tantissime le persone intervenute ad ascoltare don Sacco, erano presenti anche il Vice Sindaco Elisabetta Borgia, l’Assessore alla cultura Silvia Cottali e l’Assessore con deleghe alla sicurezza del territorio Alberto Mocca.
Don Sacco prima di congedarsi ha consigliato di acquistare e leggere il libro di Papa Francesco “Contro la guerra”.














