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Oggi, per fortuna, a Varallo c’è un bel sole.
Ma sono bastati due giorni di pioggia per fare tornare a galla (modi di dire) il problema dell’acqua che cade dentro Villa Becchi, lo storico immobile recuperato, ma si vede recuperato fino ad un certo punto.
Dunque, un po’ di pioggia ed all’ultimo piano dell’edificio in Via Mario Tancredi Rossi arriva l’acqua in casa.

Le cose non vanno meglio sul retro dello stabile, in Via Gian Giacomo Massarotti.
Su questa arteria in zona residenziale si affaccia il muro di cinta del compendio, dal quale ieri è caduto qualche bel pezzo di laterizio.
I segnali c’erano stati già tutti – dicono i residenti – qualche giorno fa, ma, allora, non era comparsa nessuna transenna, nessuna bindella bianca e rossa.

Si è dovuto attendere ieri, quando i pezzi di muro sono caduti sull’auto di una Lettrice che abita lì.
La consolazione è che, almeno, nessuno passava di lì in quel momento.
Se no, oltre ai danni alle cose, si sarebbe corso il rischio di procurare lesioni alle persone.
Che dire? Varallo assomiglia sempre più a Vercelli.
Come sorpresa non c’è male.
Il racconto degli Insegnanti delle Scuole Medie di Varallo Sesia forse concede qualcosa ad una mesta ironia, ma dà l’idea
– leggi qui integrale la loro lettera – .
Dunque, un bel (modi di dire!) giorno, mentre sono intenti al lavoro e preparano scrutini e tutto ciò che è necessario a fine anno scolastico, ecco che la scuola è invasa da un plotoncino di Tecnici, funzionari di Comune di Varallo e Provincia, e compagnia bella.
Il compendio immobiliare è lo stesso in cui c’è anche l’Istituto Alberghiero, solo che per quest’ultimo il contratto di comodato è con la Provincia, mentre per le scuole elementari e medie, per Legge nazionale, la competenza è comunale. Indicata con la freccia verde la porzione di fabbricato destinata alla Scuola Media.
Hanno tanto di planimetria, forse anche i metri a nastro oppure quelli laser.
Si guardano attorno, come se stessero cercando di capire dove mettere banchi, cattedre, armadi, pialle e banchi di lavoro.
Ma chi sono?
C’è anche il Preside dell’IPSIA di Borgosesia, è la Scuola del Legno “Barolo”, che – dicunt – dall’anno prossimo verrà in questi locali. Insomma, mancavano solo – per ora – i muratori per mettere, eventualmente, le tramezze.
E gli Insegnanti, legittimamente si chiedono (e nella lettera lo chiedono a tante Autorità che forse si sono distratte rispetto al problema): e la Scuola Media dove va?
E chi lo sa?!
Per ora, pare proprio che la Scuola del Legno sfratti la Media.
Una bella giornata di fede, pensata per festeggiare e ricordare, non meno, però, che per progettare il futuro e “mandare avanti il cantiere” di un’interza Zona pastorale della Diocesi di Vercelli.
In una parte della Diocesi in cui l’osmosi pastorale con quella di Ivrea è particolarmente intensa e feconda. Basti pensare – uno dei tanti esempi – che il Parroco di Villareggia, Don Alberto Carlevato è confessore mensile proprio a Saluggia, proseguendo una tradizione che ebbe inizio con un indimenticato Parroco, Don Vittorio Dattrino, che nei suoi 34 anni di servizio alla Parrocchia di San Grato divenne una vera e propria istituzione.
Non meno intensa, peraltro, la collaborazione con Don Maurizio Morella e la Parrocchia di Torrazza.

Oggi al timone delle Parrocchie di Saluggia e S.Antonino c’è Don Enrico Triminì, a Saluggia dal 21 settembre 2008, nominato dall’Arcivescovo Padre Enrico Masseroni.
Al quale, proprio in questa domenica 3 luglio, i parrocchiani, insieme alle comunità civili dei due Comuni, hanno voluto dedicare una semplice, ma partecipata festa per una ricorrenza importante.
Anzi, due.
La prima, i 40 anni di Ordinazione presbiterale di Don Triminì e, insieme (non c’è una “prima” e una “seconda”) i 50 anni di sacerdozio del Parroco di Livorno Ferraris, Don Luigi Comin.
L’amicizia tra i due Sacerdoti data sin da quando, appena entrato in Seminario, all’età di 14 anni, il futuro Don Enrico fu portato, insieme ai compagni di corso, in visita alla Parrocchia di Livorno Ferraris, dove il giovane Don Luigi (siamo nel 1972) era appena stato mandato Vice Parroco, fresco di ordinazione (3 settembre di quell’anno).
Oggi, mentre le due comunità hanno espresso stima e riconoscenza per i due Pastori, non si è trascurato di pensare al futuro.
In particolare, la “mission”, come si dice oggi, quando sono anche le Letture del giorno a ricordare quei settantadue discepoli inviati ad annunciare il Vangelo, è quella di intensificare i rapporti ed il coordinamento dei due territori, Saluggia e Livorno Ferraris.
Di seguito, qualche nota biografica dei due Sacerdoti, accomunati da una grazia particolare, quella di essere stati ordinati da un grande Arcivescovo, che Vercelli non deve dimenticare, né trascurare di tributare a lui la doverosa riconoscenza, Mons. Albino Mensa.
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Don Luigi Comin nasce a Pozzoleone, in provincia di Vicenza, il 19 giugno 1947 ed all’età di due anni si trasferisce con la famiglia a Roasio.
Qui compie i primi studi, per entrare poi nel Seminario minore di Moncrivello il 1 ottobre 1958.
Come abbiamo visto, il 3 settembre 1972 l’Ordinazione presbiterale, nella Chiesa di Roasio San Giorgio, per le mani di Mons. Mensa.
Per molti anni è Vice Parroco in tante Parrocchie.
La prima, come abbiamo visto, a Livorno Ferraris (dove farà ritorno come Parroco nel 1990). Un anno è anche “Vice” di Don Eusebio Regge a Vercelli, al Villaggio Concordia.
Poi è Parroco ad Albano ed Oldenico. E siamo ad oggi, a Livorno Ferraris.
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Don Enrico Triminì nasce a Francavilla Angitola (CZ) il 21 gennaio 1958. Nel 1961 si trasferisce in Piemonte, a Borgo Sesia, con la famiglia al seguito del padre. Nel 1972 entra in seminario, avendo come riferimento don Alberto Albertazzi, e nel 1977, conseguita la maturità magistrale, compie l’ingresso in teologia presso il seminario di Novara, avendo base in quello di Vercelli.
Il 27 giugno 1982 don Enrico viene ordinato sacerdote da mons. Albino Mensa nella chiesa parrocchiale di Serravalle Sesia. L’8 settembre del medesimo anno viene inviato in settembre come viceparroco e insegnante di religione nella scuola media a Livorno Ferraris, ove è parroco don Albertazzi e il 1° ottobre viene nominato anche parroco della frazione San Giacomo, mantenendo quest’ultimo incarino fino al 31 dicembre del 1991.
Don Enrico prosegue gli studi frequentando un biennio di pastorale presso il seminario di Torino e il corso di specializzazione in Liturgia pastorale presso l’abbazia di Santa Giustina a Padova.
Il 30 ottobre 1988 don Enrico viene trasferito come parroco a Castelletto Cervo e nel frattempo diventa insegnante di religione nelle scuole medie di Buronzo ed Arborio.
Il 3 marzo 1990 don Enrico diventa parroco di Landiona e dall’ottobre dello stesso anno insegnante di religione ad Arborio e Biandrate.
Il 1° gennaio 1992 don Albertazzi, diventato direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, chiama don Enrico ad assecondarlo in qualità di segretario.
Il 16 novembre 1997 don Enrico viene trasferito da Landiona a Bianzè.
Il 23 settembre 1998 presso l’abbazia di santa Giustina a Padova don Enrico consegue il titolo di professore di Sacra teologia con specializzazione in Liturgia pastorale discutendo la tesi dal titolo “Il direttorio per la messa con i fanciulli. Un modello attuativo di partecipazione liturgica dopo il concilio vaticano ii” con relatore il chiarissimo professore don Walther Ruspi e controrelatori i professori don Alceste Catella e don Gianni Cavagnoli.
Il 31 dicembre 2001 don Enrico rinuncia all’incarico di segretario dell’ufficio catechistico diocesano per divenire, sempre su richiesta di don Alberto Albertazzi in qualità di direttore dell’Ufficio Liturgico, delegato diocesano per i ministri straordinari della comunione.
Il 5 febbraio 2002 don Enrico riceve il titolo onorifico di canonico della Collegiata di Sant’Agata in Santhià.
Il 29 settembre 2007 don Enrico rinuncia alla parrocchia di Bianzè per trasferirsi a Saluggia e divenire il 13 ottobre parroco di Sant’Antonino.
Il 1° gennaio 2008 don Enrico viene nominato da mons. Enrico Masseroni direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano e del percorso per i catecumeni e il 21 settembre dello stesso anno diventa parroco della parrocchia di San Grato in Saluggia.
Il 1° gennaio 2010 don Enrico viene nominato presidente dei revisori dei conti dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero.
Il 1° settembre 2019 don Enrico rinuncia all’incarico di direttore dell’Ufficio Catechistico e Catecumenato, in seguito alla nomina in data 24 luglio 2019 a delegato curiale per il coordinamento e la gestione amministrativa, fiscale e finanziaria delle comunità pastorali.
(marilisa frison) – Mercoledì 29 Giugno 2022, alla 21, in chiesa parrocchiale di San Bartolomeo era presente la Confraternita del Santissimo Sacramento di Trino con gonfalone, per festeggiare i Santi Pietro e Paolo, nel giorno in cui ne ricorre la memoria. I Confratelli indossavano il collare azzurro e il medaglione al collo, erano presenti anche le Confraternite: di Santa Marta di Stroppiana e di San Giovanni di Motta dei Conti. Un bel gesto di comunione e di condivisione.

Ed è stata proprio incentrata sul gesto della comunione l’omelia del parroco don Patrizio Maggioni, per la solennità delle due principali radici della Chiesa.
Ha ricordato quanto sia importante essere sinodali, camminare insieme in comunione: “perché viviamo in un mondo che non ci aiuta tanto a stare insieme, basta pensare alla guerra, c’è divisione, è ancora insoluta perché le parti non si incontrano. È fatica la comunione, è fatica stare insieme – continua il sacerdote – Noi cristiani se non viviamo in comunione o non ci adoperiamo per vivere in comunione, noi in primis tradiamo l’Eucarestia che questa sera celebriamo. L’Eucarestia, si chiama Comunione, proprio perché ci vuole riunire in un unico Corpo, che è Cristo e vive in comunione.
San Paolo e San Pietro han vissuto in comunione pur avendo avuto scontri e punti di vista diversi, discutono si arrabbiano, alzano la voce, però non hanno mai rotto la comunione sono sempre rimasti insieme e anche noi dobbiamo rimanere uniti. – Prosegue – Nella Chiesa molto spesso si sente parlar male delle persone, non bisogna parlarne male anche se sbagliano, ma correggere in modo fraterno facendo capire con tutto l’amore possibile l’errore creando comunione e non divisione sparlando alle spalle. Una correzione costruttiva, non distruttiva, bisogna trovare la sintesi”.

Il parroco, prima della benedizione finale, ha manifestato il desiderio ai Confratelli presenti che sarebbe bello ritrovarsi a tavola e creare un momento conviviale con tutte le Confraternite trinesi e parlare un po’ delle situazioni locali, perché Gesù tante cose buone le ha fatte proprio attorno a un tavolo parlando assieme agli altri di cose importanti. È una buona occasione per ritrovarsi potrebbe essere in occasione della festa di Pier Giorgio Frassati, protettore delle Confraternite.
La preziosa presenza di don Riccardo Leone, ha arricchito la celebrazione animandola intonando canti.
Al termine dopo aver suggellato il momento con una foto ricordo di gruppo, i Confratelli con i sacerdoti sono andati a festeggiare nei locali della vicina chiesa della Confraternita del Santissimo Sacramento.
“Oltre 2.000 euro, incassati dalle vendite del libro ‘Il vento della Libertà’, li ho già destinati ad alcune famiglie vercellesi in gravissima difficoltà”.
Per Carlo Olmo ogni promessa è debito.
Durante la presentazione ufficiale dell’instant book sulla sua missione umanitaria in Ucraina, avvenuta venerdì 10 giugno al Modo Hotel, l’aveva ribadito tre volte nel corso del suo intervento: “Aiuterò i miei concittadini che sono sotto la soglia della povertà”.
Detto, fatto: 17 giorni e 272 copie (fra prenotazioni e vendite) dopo, i primi soldi arriveranno a destinazione.
“Suor Samuela, col caro Don Augusto Scavarda, dal quartiere Isola, mi hanno indicato i nuclei familiari che già la prossima settimana saranno aiutati a non trovarsi in mezzo a una strada”.
Il Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana aggiunge: “Non faccio annunci di investimenti faraonici per risanare interi quartieri della città – non spetta a me e non potrei neanche -, le mie sono piccole ma sincere donazioni che vengono elargite con concretezza, rapidità e tanto buon cuore disinteressato”.
‘Il Vento della Libertà’, scritto dal giornalista Matteo Gardelli ed edito dalla tipografia, che racconta la missione fra Ucraina, Polonia, Germania fino alle audizioni di Olmo alle commissioni Peti e Diritti Umani dell’Unione Europea, è ancora prenotabile (restano davvero poche copie) scrivendo una e-mail a matteogardelli@gmail.com.
L’altra parte dei soldi incassati sarà, come annunciato dal Lupo Bianco, destinata ad altre e immediate opere benefiche.
Quali? Verranno rese note nei prossimi giorni.
Redazione di Vercelli


S’inizia con uno scontro molto duro tra maggioranza e Opposizione la parabola amministrativa della Giunta di Varallo, guidata da Pietro Bondetti (Vice Sindaco nella precedente Amministrazione).
Se una cronaca sui lavori d’Aula sarà on line nelle prossime ore, un capitolo a parte merita ora la nomina (elezione) del Pro Sindaco di Sabbia.
Abbiamo filmato le fasi salienti della discussione: eccole in repertorio.
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Andiamo con ordine: è d’uopo riepilogare.
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Sappiamo che nel 2017 si procedette alla fusione del Comune di Sabbia per incorporazione in quello di Varallo.
Ci si avvalse di una previsione di Legge che, in qualche modo, “premiava” e premia queste iniziative, poiché ai due Enti, se riuniti in uno, sarebbe arrivata (e per ora arriva) una messe di contributi pubblici in conto capitale: cioè senza alcune forma di restituzione.
La fusione avvenne nel 2017 e al referendum che ne doveva sancire il gradimento da parte dei cittadini interessati, la proposta fu bocciata da quelli di Sabbia, mentre trovò il consenso di quelli di Varallo.
Sproporzionata la differenza numerica dei due corpi elettorali, si procedette comunque ad incorporare Sabbia in Varallo, di cui il piccolo comune divenne una semplice Frazione.
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Sicchè al Comune di Varallo stanno già arrivando (circa un milione di euro l’anno) i contributi a fondo perduto che, alla fine del periodo, dovrebbero sommare a oltre 11milioni di euro.
Già nelle scorse settimane abbiamo – leggi qui – dato voce a quei cittadini di Sabbia
che si chiedono che fine abbiamo fatto i soldi destinati alla loro (oggi) Frazione: perché lo spirito della norma è “fare un po’ per ciascuno”.
“Preferibilmente” anche in questo caso? Vedremo poco oltre perché incominciamo a porre l’enfasi su questo così poco consolatorio avverbio.

Come si potrà leggere nel testo, la fusione avrebbe dovuto (preferibilmente?) vedere realizzate opere pubbliche a beneficio del territorio di Sabbia, per un totale di 2 milioni, degli 11 da erogarsi.
Per il momento, dicono alcuni cittadini, non si è visto un gran che.
In ogni caso, cliccando qui è raggiungibile il progetto di fusione integrale.
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Dunque, se si può riassumere, i cittadini di Sabbia, che già non avrebbero voluto la fusione, ora si sentono anche turlupinati, perché i soldi finora arrivati li ha visti solo Varallo.
Per farne che?
Lo diranno.
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A garantire, anche nel corso degli anni, una sorta di controllo e presenza viva, qualcuno che fosse pronto a “tirare per la giacchetta” il Comune eventualmente di memoria corta e scarso di attenzione verso Sabbia, lo Statuto Comunale prevede una figura di garanzia: il Pro Sindaco.
Cioè una sorta di Vice Sindaco dedicato a Sabbia.
Un contentino? Non si può dire: i ruoli possono diventare importanti o meno anche in ragione di chi li interpreta.
Comunque è una carica non retribuita.
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Ma qui arriviamo alla materia del contendere.
Perché – come ampiamente lasciato intendere anche nei giorni precedenti, da una garrula attività di messaggeria su Fb – Pietro Bondetti, giunto al fin della licenza (riunione: parafrasando Cyrano) “spacca”, dicendo: proponiamo al Consiglio come Pro Sindaco di Sabbia Loris Terrafino.
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Una cosa prevista dagli osservatori più attenti.
Il giovane 21enne è – nella gerarchia provinciale di Azione, il partito di Carlo Calenda – il numero 4.
Prima di lui Gabriele Molinari, Fabrizio Finocchi, Gianpaolo De Dominici.
E il quinto?
Non c’è.
Che si sappia, gli iscritti al partito si fermano a quattro e coincidono con la dirigenza.
Magari la mamma di Gabriele Molinari avrà aderito, ma il dato è solo in parte politico.
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Al di là delle appartenenze politiche nazionali, le fortune locali di Terrafino si sono iniziate – così informa una qualificata rappresentanza di Varallo – quando Carlo Stragiotti è caduto in disgrazia.
Ad un certo punto, l’Eraldo non l’avrebbe più voluto, al punto che,
Ci sarà una relazione tra l’ascesa di Terrafino nel cerchio magico dell’Eraldo e la cacciata di Stragiotti?
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Resta il fatto che il Loris era rimasto tagliato fuori (in gergo politichese: trombato) avendo raggranellato non più di 55 preferenze e, in particolare, zero a Sabbia. E, del resto, Sabbia è stata avara di voti un po’ con tutti loro: a Botta soltanto due preferenze.
Proprio a Sabbia, i voti di lista hanno visto premiata la compagine di Ricotti (16 voti, mentre 10 a Bertoli e solo 6 a Bondetti).

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E qui, per capirci qualcosa (come i cittadini di Sabbia si meritano, ma forse anche per capire come girerà il fumo nei prossimi mesi)
Ecco, integrale in pdf, cliccando qui, lo Statuto del Comune di Varallo –
Ed ecco qui il ritaglio del testo che interessa.

Siamo finalmente alle prese con l’avverbio più citato nel corso della riunione.
Il succo è questo: mentre le Opposizioni argomentavano che sarebbe stato meglio designare all’incarico un cittadino di Sabbia (preferibilmente), l’Architetto Pietro (il video in certi tratti e spassoso) ribadisce con forza che la sua maggioranza, di quel preferibilmente non sa che farsene.
Del resto “preferibilmente” non vuol dire che sia obbligato, questo è pacifico, dal punto di vista giuridico: da quello politico e amministrativo si vedranno i risultati.
Deve sistemare Terrafino e tanto basti.
Il pubblico presente in Aula rumoreggia e rende applausi a scena aperta, soprattutto dopo gli interventi di Mario Casaccia ed Elisa Astori, mentre è parso ai più inutilmente irenico quello di Marco Ricotti.
Alle contestazioni, il nuovo Pro Sindaco risponde così, il giorno seguente, dalla sua pagina Fb.

Vi lasciamo con il video.
C’è un pezzo di Varallo che sembra Vercelli.
Oppure, c’è un po’ di Vercelli anche a Varallo.
Ieri, 20 giugno, in attesa del Consiglio Comunale (altro servizio a breve) abbiamo bighellonato un po’.
Con piacere, abbiamo rivisto la bella cittadina dove, purtroppo, non si riesce a tornare quanto si vorrebbe.
Altrettanto bella la visita al Sacro Monte (altro servizio ancora, per ascoltare dai protagonisti come stiano davvero le cose alla Casa del Pellegrino), poi il ritorno verso la sala riunioni.

Di strada, c’è l’Istituto Caimi e, addentrandosi verso il piazzale, sulla destra il Museo della Pesca.
E – sorpresa – è sembrato di essere a Vercelli, dove del Decoro Urbano si occupa la Giunta del Niente.

E come potrebbero fare, poveretti, a trovare il tempo per tutto?
Il Sindaco, tutto occupato com’è, a documentarsi sulla piritera, per riferirne poi puntualmente in Consiglio.
L’Assessore competente tutto preso dal tormentone che toglie il sonno dall’Indren a Motta dei Conti, senza trascurare Alto Novarese e adesso anche Vigevano: passa o non passa?
In Fratelli d’Italia?
E i suoi, passano o non passano? E chi, eventualmente, tra i suoi passa? Passano prima, come pesci pilota? Passeranno dopo, finalmente convertiti? Passeranno con lui, per non lasciarlo solo con quello di cui ora ci sfugge il nome, ma che ha messo giorni fa un post di fb con un cartellino di partecipazione ad un convegno di maggio e tutto il mondo politico giù a darsi di gomito ed a condividere quella foto delle palle, che, se permesso, abbiamo anche altro da fare nella vita?
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Bisogna, dunque, capirli. Non si può avere tempo per seguire tutto.
Il Primo Cittadino studia e si documenta sulla piritera, sull’uso, problemi e prospettive della vanvera.
Qui lo vediamo mentre mima la fuoriuscita accidentale del flatus, proprio per dire che l’accessorio non fosse poi così inutile.
L’Assessore al Decoro Urbano, ma nella sua veste di Segretario Provinciale di Fratelli d’Italia, forse anche per allinearsi alla (nuova?) attenzione del Sindaco ad un certo quadrante anatomico, sta sempre ad annusare le pette (politiche) dell’On. Tiramani, per sapere – appunto – che aria tira.
Aria eventualmente convogliata, quindi, nella vanvera.
Sicchè: immondizia in strada, incuria, sono inevitabili, la giornata per tutti ha 24 ore.
Ma qui siamo, invece, a Varallo, dove si diceva che certe cose non potessero succedere.
Invero, al viandante occasionale paiono abbastanza circoscritte all’area Caimi – Museo della Pesca.
Però, non scherzano.

Il luogo è dedicato ai Marinai d’Italia.
E qui uno (disinformato) potrebbe dire: vabbè, ma cosa vuoi che importi dei marinai a gente di montagna.
E, invece, come sappiamo, Varallo è tutt’altro che estranea a questa sensibilità.

E quindi, perché si lascia l’erba che cresce a piacere, i quadri elettrici aperti e fissati con le cordicelle a muriccioli tutti sbreccati?
E poi i detriti, i cestini pieni di rifiuti?
Insomma, se avete bisogno, chiamate Vercelli.
Urne chiuse, scrutini completati, si convocano i Consigli Comunali per le sedute d’insediamento e vari adempimenti di rito.
Tra questi, ovviamente il più atteso è la comunicazione, da parte del Sindaco, degli incarichi assessorili.
Vediamoli secondo rumors attendibili.
I Consigli Comunali, sia di Borgosesia, sia di Varallo, sono entrambi convocati per lunedì sera, 20 giugno.
Borgosesia.

Bookmakers concorsi nel dire che Vice Sindaco sarà Eleonora Guida. Ha i titoli, sia per numero di preferenze (342) sia per designazione di Paolo Tiramani.
Per la nomina degli Assessori la partita è (solo di poco) più aperta.
Sicuro l’ingresso nell’Esecutivo di Francesco Nunziata (stessi titoli di Guida); questi gli altri componenti: Gianna Poletti, Tatiana Bernardi e Paolo Urban.
Si fa anche il nome di Marco Buonamici, ma non è chiaro chi dei precedenti dovrebbe essere sacrificato.
***
Varallo Sesia.

Gia nominato (su Facebook: atti pubblicati non se ne vedono all’albo pretorio) il Vice Sindaco Eraldo Botta, che stamane era già in Municipio.
In Giunta Enrica Poletti e, come seconda “quota rosa”, Roberta Bonazzi.
Quanto a preferenze ottenute (96), Bonazzi è a pari merito con Gaetano Amodio.
Roberto Carelli dovrebbe entrare “di diritto”, stando alle preferenze ottenute (101) a meno che non trovino fondamento le voci su un ingresso “esterno”, nella persona di Marco Molino.
La formazione più probabile resta comunque il 2 più 2: Botta, Carelli, Poletti, Bonazzi.
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Come finirà?
Lunedì arriva presto e presto si saprà.
Il 22 giugno l’ultracycler eporediese sarà la protagonista della pedalata “Semi (verdi) della Serra” per raccontare le buone pratiche e conoscere le criticità sul tema della sostenibilità tra Canavese e Biellese.
Proprio così: il prossimo 22 giugno, Paola Gianotti, la ciclista e influencer d’Ivrea, prenderà la bici e andrà a conoscere le attività delle associazioni ambientaliste tra Canavese e Biellese.
La proposta del giro conoscitivo le è arrivata dai Semi di Serra di Roppolo, associazione che da anni si occupa di educazione ambientale e passeggiate sulla Via Francigena con i bambini della bassa Serra.
E proprio la Serra, la collina morenica che divide Ivrea e Biella, sarà la cerniera che lega i due versanti.
I due territori, da sempre così divisi, si stanno sempre più avvicinando grazie alla diffusione del cicloturismo e all’innovazione delle e-bike.
Questa unione non avviene solo per fenomeni virtuosi, ma anche a causa di possibili criticità.
Sarebbero entrambi interessati, infatti, dall’eventuale costruzione del mega inceneritore di rifiuti speciali non pericolosi a Cavaglià, proposto da una multiutility privata e in fase di Valutazione d’Impatto Ambientale da parte della Provincia di Biella.
Dalla piccola associazione di genitori di Roppolo è partita la chiamata, e in breve tempo Legambiente Dora Baltea, il Movimento Valledora e Movimento Lento hanno unito le forze e si sono fatti promotori dell’iniziativa, coinvolgendo e collaborando con le altre associazioni e le amministrazioni locali.
Paola Gianotti ha accettato entusiasta di inforcare la bici con gli attivisti e i sindaci.
“Ho accettato di essere testimonial di questa pedalata – ci spiega Paola – perché amo moltissimo il mio territorio che è caratterizzato da una natura splendida, da tante meravigliose piccole realtà che lo valorizzano e dalla sua particolare conformazione morfologica. Mi alleno continuamente percorrendo le strade di casa che voglio preservare e tutelare”.
Sarà una pedalata tra le molte luci e le possibili ombre del territorio, documentata da riprese video realizzate da Movimento Lento e, naturalmente, da post, video e dirette social sui profili facebook e instagram di Paola Gianotti.
“Mettere in mostra la bellezza del nostro territorio è un modo per farlo conoscere e per evitare che venga deturpato a causa degli interessi economici” motiva infine così la sua partecipazione Paola.
Si partirà da Ivrea, esattamente dallo Zac! Esperienza di rigenerazione urbana esemplare.
Successivamente Paola Gianotti incontrerà a Chiaverano il Piccolo Carro e Legambiente Dora Baltea che sono impegnati a recuperare e mantenere i boschi e i muri a secco da quella parte della Serra. Prenderà poi la Ciclovia Francigena e attraverserà la collina morenica fino a Roppolo.
Là incontrerà il Movimento Lento che, grazie al successo del Cammino d’Oropa, è l’esperienza di turismo sostenibile più matura della zona.
Successivamente si dirigerà verso il Municipio di Alice Castello dove la aspetterà il Sindaco Luigi Bondonno.
Andrà a visitare con lui la zona delle discariche e il sito dove vogliono costruire l’inceneritore e conoscerà a Cavaglià il sindaco Mosè Brizi e il Movimento Valledora con le altre associazioni che si oppongono al progetto.
Dopo pranzo Paola Gianotti raggiungerà in bici il Brianco a Salussola dove il Comitato Ambiente e Futuro sta lottando per non permettere la realizzazione della discarica di amianto proprio nella zona dove si coltiva il riso Dop di Baraggia.
Risalirà poi la Serra e andrà a Vermogno, nella piccola frazione dove Vermogno
Vive ha realizzato un forno, esempio di come riattivare comunità; poi raggiungerà Magnano e l’associazione Agri Magnano che recupera campi incolti coltivando patate sulla Serra.
Infine tornerà a Ivrea al Parco ex Lago di Città dove Legambiente gestisce, con altre associazioni, un’area verde nel cuore della città.
Potrete seguire la pedalata
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Paola Gianotti
Semi di Serra
Mercoledì 22 giugno a conclusione della pedalata “Semi verdi della Serra”, 83 km percorsi da Paola Gianotti con gli attivisti delle associazioni e i sindaci dei piccoli Comuni per conoscere le molte luci e le possibili ombre del territorio tra Canavese e Biellese, i giornalisti sono invitati all’aperitivo offerto da Legambiente presso l’orto comunitario del Parco Lago di città, Via Ulderico – Piazza del Mercato, Ivrea. L’arrivo previsto di Paola Gianotti e del resto dei ciclisti è per le 18.00.
Paola Gianotti è un ultra ciclista, coach, una speaker motivazionale , nonchè attivista solidale ed ambientale, influencer e scrive libri sulla sua storia per dimostrare attraverso il suo esempio e le sue strategie, che tutto è possibile, e che ognuno di noi è responsabile delle proprie azioni quotidiane nel confronto del pianeta.
Ha battuto 4 Guinness World Record, con l’obiettivo di raggiungere importanti traguardi solidali ed ambientali.
Attraverso il suo esempio permette alle persone di capire che ogni sogno è realizzabile e con la sua energia e solarità emoziona e motiva le platee affinché migliorino se stessi e l’ambiente che li circonda.
Laureata in Economia e Commercio, viaggiatrice zaino in spalla e sportiva da sempre, quando nel 2012 ha dovuto chiudere la sua azienda si è reinventata decidendo di fare il giro del mondo in bici per battere il Guinness World Record come donna più veloce ad aver circumnavigato il globo.
Redazione di Vercelli


Per scelta o per necessità.
Il titolo dell’ormai imminente Seminario di aggiornamento organizzato dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri della Provincia di Vercelli a Moncrivello è eloquente.
A patto di sapere cosa sia proprio l’Inarcassa: si tratta della Cassa di previdenza dei Professionisti, che ha sempre assicurato prestazioni certe ed ora con una proiezione sempre più estesa al welfare.
VercelliOggi.it aveva già incontrato le Categorie proprio su questi temi ai primi di febbraio 2020, quando Vercelli ebbe il piacere e l’onore di ospitare per un intervento tematico il Presidente nazionale di Inarcassa, Arch. Giuseppe Santoro, che sarà di nuovo con i Colleghi alla riunione del prossimo 15 giugno a Moncrivello.
Dopo la “pausa Covid” riprendono anche questi incontri e la sede scelta, il Castello di Moncrivello, sicuramente conferirà un tocco particolarmente gradevole da tanti punti di vista: da quello storico architettonico, a quello artistico, senza lasciare del tutto inesplorato anche quello gastronomico, con cui la giornata avrà termine.














