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Ancora un incidente stradale nel tardo pomeriggio di oggi, 10 novembre, a Vercelli, questa volta in Via Trino.
Due utilitarie in collisione, una proveniente dalla direzione Trino verso il centro città, l’altra innestatasi sull’arteria principale da Via Prati.

Sul posto la Polizia Municipale ed i Vigili del Fuoco con il Servizio 118 che ha preso in cura la conducente dell’auto nera.
Alla guida dell’altra auto, finita contro l’arredo urbano posto sul perimetro del Viale, un Signore che, da prime sommarie informazioni, non avrebbe riportato contusioni.

E’ stato bello, oggi, domenica 6 novembre, partecipare al grande abbraccio con cui i parrocchiani dei Cappuccini hanno accolto il “loro” Don Cristiano.
Da cinque anni è stato chiamato a servire il popolo di Dio in altro modo, partecipando alla Chiesa docente,
Vescovo a Saluzzo, la Diocesi di San Chiaffredo.
Ma per vent’anni è stato il Parroco della Parrocchia cittadina certamente più vicina a quelle dove è nato, cresciuto nella fede ed ha vissuto le prime esperienze pastorali: Stroppiana e Motta dei Conti.
Una parrocchia “esigente”, quella dei Cappuccini, che certamente il giovane Sacerdote seppe conquistarsi per le sue innate doti pastorali.
Uno studioso di grande levatura, quel giovane Parroco, autore di tante pregevoli pubblicazioni, che, tuttavia, ha sempre saputo “essere” davvero, come si è detto tante volte parlando di lui, un “Sacerdote da Oratorio”.
In questo sempre sostenuto con grande dedizione e sapienza proprio da quella
scomparsa l’anno scorso e ( se è lecito tentare di questi paragoni, ma lasciamo che i pensieri scorrano sulla testiera così come arrivano alla mente ) a tanti ha ricordato quell’altra mamma, Margherita, anch’ella attivamente partecipe di una vocazione, coinvolta, operosa, sapiente.
Proprio per ricordare i suoi genitori, Grazia e papà Adriano, oggi Don Cristiano è qui ai Cappuccini, tra la gente che è sempre stata “sua”, come lui è stato dei cappuccinatti.
Per fare memoria e rinnovare l’affidamento al Padre anche dei defunti della Frazione e, tra questi, grandi l’emozione e la commozione nel momento in cui pronuncia i due nomi che in tanti attendevano di udire: Andrea e Sara.
E sappiamo bene chi siano stati questi giovani impegnati nella comunità parrocchiale e non solo, così presto sottratti all’affetto nostro e di tanti.
Don Cristiano è stato dunque accolto con un grande abbraccio, in primis dal suo altrettanto amato successore, Don Bruno Capuano.
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Le foto che corredano questo articolo dicono molto, ma ancora di più dice
l’omelia dettata dal Presule, sulle Letture di questa domenica – leggi qui – .
Il filmato, che volentieri offriamo anche per dire della nostra modesta partecipazione a questo così lieto evento, ripropone, insieme ad alcuni scampoli della giornata, integrale proprio l’omelia.
Un documento di cui ci permettiamo suggerire la visione e l’ascolto per la ricchezza dei contenuti: tante sono le iridescenze di un’omiletica ricca e, tuttavia, senza fronzoli e crediamo di non tradirne il senso se ne sottolineiamo in particolare due momenti.
Il primo, ci parla di una adesione che certo non sorprende e, tuttavia, pare davvero rimarchevole, con il pensiero di Papa Francesco, epresso ancora in questi giorni, nel corso della visita apostolica in Bahrein, condensato nell’invito a “smilitarizzare i cuori”.
Non soltanto perdonare, non soltanto ripudiare le categorie della vendetta, ma di più: amare i nemici.
Sappiamo che non sia facile: ma questo è l’imperativo cristiano.
Il secondo momento ha messo a tema una esegesi in filigrana del testo biblico. Sia della Prima Lettura, che racconta il sacrificio dei Fratelli Maccabei, sia del Vangelo in cui l’Evangelista San Luca ricorre alla celebre pericope della donna avuta in sposa da sette fratelli, via via morti e quindi – per la Legge del Levirato – ciascuno dei superstiti, tenuti a prendere in moglie la consorte di quello scomparso.
Gesù risolve il tranello teso dai Sadducei ammonendo che le categorie del mondo non sono quelle del Cielo, ma – qui il richiamo di Mons. Bodo – attenzione: il Salvatore non ci dice che la morte cancelli gli affetti.
E’ una separazione, lacerazione, degli affetti terreni. Ma la vita eterna non sarà priva né tantomeno privata della dimensione affettiva come l’abbiamo vissuta nella nostra esperienza immanente.
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Intessuta di riferimenti all’insegnamento di Autori di varia estrazione culturale, l’omelia è davvero un documento che potrà essere utile “ripassare” proprio perché propone una lettura esegetica profonda, non meno che di grande attualità.
Ora vi lasciamo con il video e la gallery.
Gattinara sconvolta per la improvvisa scomparsa di Giorgio Zaninetti, classe 1967, il cui corpo senza vita è stato rinvenuto nella mattinata odierna, 5 novembre, nei boschi della periferia cittadina.
Era capo reparto filatura al Lanificio Comero.
Persona unanimemente stimata a benvoluta, lascia la moglie, Signora Cinzia Mapelli, cui vanno le più sentite condoglianze.
(s.c.) – La cronaca di oggi, 2 novembre, si apre con la tragica notizia della morte di Manuel Falmenta, un giovane di 22 anni, di Vocca, vittima nella prima mattina (prima delle 7) di un tremendo sinistro stradale sulla sp 299 all’altezza di Varallo Sesia, zona Roccapietra.

Come si vede dalla immagini il pick up sul quale il giovane viaggiava è entrato in collisione con un mezzo d’opera, finendo sotto la motrice.
La morte è sopraggiunta istantaneamente, sicchè sono stati vani i tentativi di soccorso da parte del Servizio 118, pur se giunto con la massima tempestività sul luogo dell’incidente.
La dinamica dei fatti è al vaglio delle Forze dell’Ordine.
Peretti Cucchi super nel Memorial Marcianesi
Sabato 26 ottobre il Gc Cavaglià ha ospitato il Memorial Cristina Marcianesi by Certifida (18 buche Stableford 3 categorie).
Grande successo di partecipazione con i migliori che sono stati gratificate con magnum di vini pregiati.
Da segnalare il successo nel lordo con lo score di 39 (-3 sul par del campo) di Filippo Peretti Cucchi.
La gara era valida anche come ritorno del match Interclub con il Golf Club Courmayeur et Grandes Jorasses che alla fine del ricalcolo dei punteggi ha visto primeggiare per il 2022 i padroni di casa di Cavaglià.
Premiati. 1a categoria: 1° lordo Filippo Peretti Cucchi Cavaglià punti 39, 1° Netto Giuseppe Gaeta Cavaglià 39, 2° Netto Emanuele Giachino Courmayeur 38, 3° Netto Michel Glarey Courmayeur 36. 2a categoria: 1° Netto Andrea Ricca Barberis Pevero 40, 2° Netto Ivo Doati Cavaglià 40, 3° Netto Luca Image Ticino 38. 3a categoria: 1° Netto Roberto Marcianesi Cavaglià 39, 2° Netto Pier Giovanni Deandrea Cavaglià 38, 3° Netto Pasquale Albanese Cavaglià 37. 1° Ladies Sandra Ravani Cavaglià 36. 1° Seniores Andrea Celori Crema 37. Driving contest buca 5: Schellino Alberto. Nearest maschile buca 6 Michele Colasurdo m. 1,10. Driving femminile buca 7 Rosazza Gianin Simone. Nearest femminile buca 9 Sandra Ravani m. 3,60.
GP Golf Card Trophy a Cavaglià
Domenica 27 ottobre al Gc Cavaglià si è giocato il Green Pass Golf Card Trophy (18 buche Stableford 3 categorie) circuito con semifinale nazionale e finale internazionale.
Premiati. 1a categoria: 1° lordo Emanuele Canziani Crema punti 32, 1° Netto Patrizio Ubezio Cavaglià 37, 2° Netto Paolo Maza Cavaglià 35. 2a categoria: 1° Netto Mauro Malinverni Cavaglià 41, 2° Netto Andrea Carlo Curioni Crema 40. 3a categoria: 1° Netto Luca Maccagno Cavaglià 39, 2° Netto Simone Lacagnina Cavaglià 38. 1° Ladies Sandra Ravani Cavaglià 38. 1° Seniores Valter Cesare Crema 38.
Programma settimanale
Il primo weekend di novembre al Gc Cavaglià sarà caratterizzato da uno degli eventi più apprezzati del calendario autunnale, la Coppa Castagne e Vino Novello (18 buche, louisiana a 5 giocatori – iscrizione gara soci 20€, esterni gara e green fee 60€) con castagnata e degustazione.
A seguire dopo la premiazione è prevista una cena con tagliere salumi e formaggi, polenta e spezzatino, dolce e bevande (quota 30€, richiesta prenotazione, posti limitati).
Info e iscrizioni 0161/966771 – segreteria@golfclubcavaglia.it
Redazione di Vercelli
E’ stata una mancata precedenza (come riferiscono fonti attendibili) a procurare l’impatto tra la vettura familiare grigia che si vede nella foto di apertura e l’utilitaria di colore rosso scuro, quest’ultima rovesciata su una fiancata.

La Polizia Municipale di Vercelli, giunta tempestivamente sul posto attorno alle 13 di oggi, domenica 30 ottobre, quando i passanti hanno dato l’allarme, ha proceduto ai rilievi.
L’occupante della vettura capovolta è stata aiutata ad uscire dall’abitacolo, per poi essere affidata al Servizio 118 in condizioni che, da prima sommarie informazioni, non sono state giudicate gravi.
C’è preoccupazione per le condizioni della Signora investita da un’auto questa sera attorno alle 21 a Vercelli in Corso De Gregori, nelle immediate vicinanze di Piazza Solferino.

La Signora, della apparente età attorno ai 35 anni, stava transitando a piedi sulle strisce pedonali, quando è avvenuto l’impatto con la VW grigia che si vede nell’illustrazione.
Immediato l’intervento del Servizio 118 che ha proceduto al ricovero.
Sgomento a Borgosesia per la morte di Viola Beltrametti (3 gennaio 1984) giovane donna residente in frazione Vanzone.
Ieri (domenica) nel tardo pomeriggio l’auto su cui viaggiava insieme ad un uomo, JL.S. (classe 1989) si è schiantata, in località Pogno (in provincia di Novara) urtando tubi esposti di condutture civiche.
L’impatto è stato fatale per la Signora che, nonostante le cure del Servizio 118, non ce l’ho fatta.
L’altra persona è stata, invece, ricoverata in codice giallo all’Ospedale di Borgomanero.
La nostalgia, si sa, talvolta è canaglia.
E chi ha il capello (se ce l’ha) grigio non può scordare gli avvincenti telefilm di Perry Mason, cui prestava il volto dall’espressione pensosa, volitiva e intelligente, il grande Raymond Burr.
Il genere è quello del “legal drama”; non soltanto film polizieschi, ma la rappresentazione di veri e propri casi giudiziari, risolti grazie all’intuito sorprendente del grande Avvocato, nato non soltanto dalla fantasia dello scrittore Erle Stanley Gardner, ma soprattutto della sua conoscenza dell’ordinamento giudiziario allora in vigore negli Stati Uniti.
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Vabbè.
Andiamo con ordine.
Dunque, bisogna sapere che ieri (12 ottobre) spunta all’Albo Pretorio on line della Provincia di Vercelli un bel decreto a firma del neo Presidente di Via San Cristoforo Davide Gilardino.
Narra (in parte narrativa) che vi sia un “Dirigente” dell’Amministrazione provinciale, tal PGV, coinvolto in un procedimento penale.
Capita.
Quale sarebbe l’ipotesi di reato su cui l’Inquirente sta lavorando?
Direttamente e apertamente non si dice.
Ma vedremo dopo che è possibile dedurre dal Decreto che si tratti di un possibile caso di “abuso d’ufficio”, come previsto dall’art. 323 del Codice Penale.
Ma ecco – cliccando qui – l’Atto integrale, così ognuno può leggere da sé.
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La Provincia, dunque per uno dei suoi Dirigenti (che sono tre: M.A., V.P. e P.G.V.) dice: hai una noia giudiziaria?
Ti pago io le spese legali.
Una cosa prevista dalla Legge che, però, di norma, avviene al termine del procedimento, solo e se l’indagato (poi, eventualmente, imputato) risulti, in via definitiva, prosciolto da ogni addebito.
Se no le spese legali (come minimo) se le paga, salvi altri provvedimenti.
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Ma qui la Provincia è decisamente longanime.
Dice: guarda, caro Dirigente P.G.V., le spese legali te le anticipo subito.
Sia perché, secondo me Provincia, posso farlo (poi, bisognerà vedere, ndr), ma non solo.
Sono anche convinta, sempre io Provincia, in persona del Presidente Davide Gilardino, che:
Non ci sia conflitto di interessi: cioè tu sei indagato per abuso d’ufficio mentre svolgi un ufficio per la Provincia, ma non c’è conflitto.
E va bene, se lo dicono loro.
Ma, inoltre, secondo me (sempre Provincia), non hai responsabilità sui fatti rilevati.
E come faccio a dirlo? Che ne so io Provincia se hai o non hai responsabilità a proposito dei fatti rilevati?
Ed è qui che l’Atto porta scritta una cosa che – a memoria di chi scrive – semplicemente non si è mai vista.
L’Ente, quindi, intuisce.
E, più precisamente: ”reputa – intuitivamente – che il dipendente non abbia responsabilità sui fatti rilevati”.
Ma perché non hanno scritto “a naso?”.
A questo punto, perché no?!
E poi pare aprirsi una sorta di sfida con una serie di attori che, per solito, poca relazione hanno con la Pubblica Amministrazione: dal Mago Otelma, a Mauro Risolve, a Madama Irma, al Concorso pronostici del Totocalcio.
L’intuito dell’Ente di Via San Cristoforo, infatti, porta a ritenere
“che quindi il giudizio dovrebbe concludersi – in base ad una valutazione prognostica – con rigetto dell’azione di responsabilità”.
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Preferiamo, poi, tacere sull’ultimo paragrafo di questa parte “narrativa” dell’Atto, perché qui si va decisamente sul difficile.
Infatti, è sempre Davide Gilardino che conclude:
” in ogni caso – con la nuova formulazione dell’art. 323 del c.p. così come modificato dalla legge n. 234/1997 – al fine dell’individuazione del reato di abuso di ufficio, non è sufficiente che il dipendente abbia adottato un atto illecito, cioè viziato per violazione di legge o regolamento, essendo invece richiesto il dolo intenzionale, inteso come rappresentazione e volizione dell’evento di danno (altrui) o di vantaggio patrimoniale (proprio o altrui), quale conseguenza diretta ed immediata della condotta dell’agente ed obiettivo primario da costui perseguito (cfr. Cass. pen. Sez. VI, n. 708 del 15.1.2004)”.
Insomma, l’Ente è convinto che PGV la sfangherà.
Anche per questo anticipa le spese legali.
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Che dire?!
Ma speriamo che abbia ragione, che diamine.
Che quei 10 mila euro che anticipano a PGV per pagare l’Avvocato di fiducia non debbano mai essere restituiti.
Anche perché (sempre “intuitivamente”) PGV potrebbe non essere il solo a doverlo fare.
Ma queste sono cose che un povero omarino della strada non può sapere.
Per questo ci sono i Tecnici.
E meno male.
Come finirà?
Chi vivrà, vedrà.















