Posizione Home: Apertura 3
Un’occasione importante, quella odierna, per ascoltare di nuovo la sempre affascinante storia di quel giovane vissuto circa 1. 700 anni fa.
Lo aveva colpito un racconto del Vangelo di San Matteo (19,16-30), che abbiamo udito echeggiare proprio oggi, in Santa Maria Maggiore a Vercelli:
” 16 Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». 17 Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18 Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 19 onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». 20 Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». 21 Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». 22 Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze (…)”.
Il parallelismo è ancora più persuasivo se si legge, dei tre sinottici, questo Vangelo, perché è l’unico ad informarci che quel ricco preoccupato della propria vita eterna fosse un “giovane”.
Ma tutti concordano nel dire che, udita la risposta del Signore, quel ragazzo se ne andò “triste”, rattristato.
Il giovane Antonio, invece, che pure aveva molti beni di famiglia e ne aveva sempre seguito la cura in modo intelligente e diligente, non seppe resistere al richiamo di quella parte così esigente della Parola di Dio e scelse la via, difficile, alla felicità.
Si liberò di tutti gli “averi” e scelse di “essere”, di fare l’eremita, aprendo la strada ad un nuovo e fondativo corso nella vita della Chiesa, nata da poco e ponendo le basi per nuove esperienza spirituali nella lunga e feconda stagione del monachesimo.
Di tutto questo ha parlato l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, nel corso dell’omelia dettata oggi proprio in occasione delle memoria liturgica del Padre del Deserto: l’omelia è integrale nel video che abbiamo messo a repertorio e che volentieri offriamo perché i sentimenti e gli insegnamenti di questa giornata restino nella disponibilità anche di chi non ha potuto prendervi parte.
Come tradizione, la Festa di Sant’Antonio Abate (del deserto) celebra anche il rapporto tra uomo e natura, tra i tanti soggetti e protagonisti della Creazione.
Molti i valori che questo giorno richiama, a cominciare da quello vissuto sempre intensamente nei campi, luogo di lavoro comune tra l’uomo e tanti animali che ne hanno condiviso le fatiche. Nel corso dei secoli la festa è stata vissuta con particolare condivisione nel mondo rurale, celebrando il lavoro dei campi, che dà il pane: proprio la benedizione e distribuzione del “pane di Sant’Antonio” è segno ancora oggi di quella radice culturale, oltre che spirituale.
Non meno importante, però, il rapporto tra l’uomo e gli animali cosiddetti d’affezione, i nostri piccoli amici a quattro zampe, soprattutto cani e gatti, che vivono con noi tutti i giorni.
A loro è dedicata buona parte della gallery.
Con Mons. Arnolfo hanno celebrato Mons. Pino Cavallone e Don Gian Mario Isacco: padrone di casa sempre perfetto, in rappresentanza della Confraternita omonima, Giulio Pretti.
Hanno animato la liturgia con canti da tutti apprezzati i bambini del coro diretto da Francesca Borsetti.
Renate 1
Pro Vercelli 0
Marcatori: 5’ st Esposito su rigore
Renate:(4-3-3): Drago; Anghileri, Silva, Angeli, Possenti; Baldassin, Esposito (35’ st Nelli), Squizzato; Ghezzi (16’ st Saporetti), Nepi, Sorrentino (1’ st Morachioli). A disp. Tanzi, Ermacora, Larotonda, Marano, Simonetti, Colombini. All.: Dossena.
Pro Vercelli: (4-3-1-2): Rizzo; Clemente (33’ st Arrighini), Cristini, Perrotta, Anastasio (44’ st Febbrasio); Corradini, Emmanuello (22’ st Iotti), Calvano (44’ st Saco); Vergara; Della Morte, Comi. A disp.: Valentini, Lancellotti, Masi, Mustacchio, Gatto, Gheza, Iezzi, Guindo. All.: Paci.
Arbitro: Taricone di Perugia.
Guardalinee: Spataro di Rossano e Nigri di Trieste.
Quarto uomo: Terribile di Bassano del Grappa.
Ammoniti: Clemente (PV), Calvano (PV), Cristini (PV), Drago (R), Squizzato (R)
Recupero: 0’ pt – 5’ st
Terza sconfitta consecutiva per la Pro Vercelli.
Dopo il fischio d’inizio, parte bene la Pro che al 3’ conquista un calcio d’angolo battuto da Anastasio: Calvano colpisce di testa ma la palla è alta sopra la traversa.
Al 22’ cross di Clemente ma Dago non si fa sorprendere.
Impegnato ancora il portiere lombardo al 27’ che para un tiro in area di rigore di Della Morte.
Per il Renate ci prova al 38’ Ghezzi ma non conclude.
La prima frazione di gioco termina in parità, con poche emozioni da ambo le parti e le squadre vanno negli spogliatoi sul risultato di 0 a 0.
Nella ripresa passano 4 minuti e l’arbitro concede un calcio di rigore per il Renate per fallo di mano di Cristini: si incarica di batterlo Esposito che segna il gol del vantaggio per i padroni di casa.
La Pro cerca di trovare il pareggio con Vergara al 62’ e Comi al 64’ ma i tentativi sono vani.
Al 71’ i leoni conquistano tre corner consecutivi: i lombardi difendono bene la loro porta.
Pericolosa la Pro al 79’ con Arrighi che si trova davanti a Dago ma viene segnalato il fuori gioco.
Morachioli all’85’ tenta il raddoppio, Rizzo blocca.
La gara finisce con la sconfitta della Pro.
Redazione di Vercelli
Il momento più atteso, la vestizione con il tradizionale velo bianco, è arrivato ieri sera, 5 gennaio, nel corso del sempre affollato e allegro veglione alle Acacie di Vercelli.

La Bèla Maijn del Carnevale Benefico 2023, Sharon Basiricò, è arrivata tra gli applausi ed ha subito dimostrato di essere a proprio agio con il pubblico, ma soprattutto con coloro che saranno i suoi compagni di viaggio, nel lungo itinerario del

Carvè: i gruppi, le Maschere e primo fra tutti il suo Bicciolano, l’ormai collaudato Enrico Rampazzo.

Quest’anno si è tornati, con grande soddisfazione di tutti, in presenza e la risposta è stata subito buona.
Ma ieri c’è stata una festa nella festa che ha dato un tocco in più di allegria, amicizia e coesione di questo bel gruppo: una sorpresa.

Una sorpresa soprattutto per l’interessata: prima che la festa entrasse nel vivo, Roberta Roncarolo ha chiesto il microfono.
E lei, Elisabetta Galante, gliel’ha concesso, gentile e garbata come sempre.
Ma la sorpresa era proprio per lei: perché, da 15 anni, Elisabetta festeggia il compleanno il 5 gennaio, proprio nel giorno del veglione, quando è impegnatissima a sorvegliare che tutto giri al meglio.
E non è mai stata festeggiata.
Ma quest’anno non si sarebbe potuto fare a meno di pensare per lei una fascia speciale, perchè Elisabetta (per tutti, Betty) ha compiuto i suoi primi 40 anni.
Ora vi lasciamo con il video che documenta tanti momenti di questa serata: sfilano tutti i protagonisti, i Rioni cittadini, i gruppi dei paesi, le Maschere.
Manca solo il Rione Isola ed anche questo è stato un gesto encomiabile, di vera responsabilità: come sappiamo un grave lutto ha colpito tutta la comunità, con la scomparsa del grande Parroco Don Augusto Scavarda. Quando Elisabetta ha annunciato il motivo di questo gesto, si è levato spontaneo un applauso, certo per Don Augusto, che ora seguirà e proteggerà il Carnevale da lassù, dopo averlo animato personalmente per tanti anni. Ma un applauso anche per questi amici del Rione, che hanno voluto dare questo bell’esempio.
Ed ecco anche una piccola gallery.
Buona visione e ci rivediamo ai tanti appuntamenti del Carnevale Benefico 2023.
(elisa moro) – “Siamo venuti per adorarlo” (Mt. 2, 2): la Solennità dell’Epifania, della manifestazione e rivelazione a tutte le genti del Bambino nato a Betlemme, il Figlio di Dio fatto uomo, contiene al suo interno un respiro ampio e profondo, permettendo di allargare lo sguardo alla stessa Pasqua – il cui annuncio avviene proprio al termine della liturgia di questo giorno – e al compimento stesso del mistero della salvezza.
Un’interessante allusione propone di comparare l’Epifania alla pienezza del mistero pasquale, che si realizza nella Pentecoste, legandone, per così dire, le due feste:
“cinquanta giorni sono necessari allo svelamento del mistero della risurrezione per tutti i popoli, che si radunano davanti al Cenacolo per ricevere dalla bocca degli apostoli l’annuncio della vittoria di Cristo; dodici notti (dopo Natale) sono necessarie perché il Bambino sia trovato con gioia da questi misteriosi personaggi” (Fratel Michael Davide, p. 105).
Senza soffermarsi sui significati teologici e simbolici legati ai Magi e ai preziosi doni recati, splendidamente descritti da diversi Padri della Chiesa, richiamandone in particolare le allusioni alla Passione e allo stesso sacrificio in Croce per la salvezza dell’umanità, merita invece porre l’attenzione sul senso attuale di questo cammino, mosso dalla luminosa stella cometa, che conduce ad un incontro vero e unico con la Persona di Cristo.
“Camminare per adorare”: San Leone Magno, in un brano dedicato a questa Solennità ricorda che:
“ (…) i tre magi, chiamati dai loro lontani paesi, furono condotti da una stella a conoscere e adorare il Re del cielo e della terra ” (Discorso 3).
In primo luogo i Magi sono dei cercatori, uomini assetati di verità e di giustizia (cfr. Mt. 5, 6), disponibili a lasciarsi interrogare e arricchire dalle inesauribili profondità che la vita e la storia offrono.
Sono immagine del vero discepolo che adopera la ragione nel credere, visto che “credere null’altro è che pensare asserendo. Chiunque crede pensa, e credendo pensa e pensando crede. La fede se non è pensata è nulla” (Fides et ratio, 9).
Essi vedono una stella che li attrae, li seduce (Ger. 20,7), spingendoli a passare dal con-siderarla (guardarla) al de-siderarla (sceglierla), fino ad eleggerla come guida stessa, emblema di quella divina:
“Dio è luce e in lui non ci sono tenebre” (1 Gv 1, 5).
Più volte, infatti, nella storia biblica, Dio ha mandato segni luminosi per guidare il popolo verso il luogo da Lui prescelto.
Come non ricordare, ad esempio, la nube in Nm. 9, 15-23, che accompagnava gli ebrei nel deserto e che, nel corso della notte, assumeva l’aspetto del fuoco?
È tuttavia nel Libro della Sapienza, scritto pochi decenni prima della nascita di Gesù, che si precisa meglio la funzione e l’immagine di questa nube: Dio diede al popolo pellegrino
“una colonna di fuoco come guida in un viaggio sconosciuto e come sole innocuo per il glorioso migrare” (Sap. 18, 3), una
“luce di stelle nella notte” (Sap. 10,17).
Con l’agostiniana inquietudine del cuore, quella stessa che tante volte l’attuale società tenta di “narcotizzare”, i Magi
“hanno seguito la stella; attraverso il linguaggio della creazione hanno trovato il Dio della storia” (Benedetto XVI, omelia del 6 gennaio 2012), il nuovo e vero Re, davanti al quale si sono prostrati in segno di totale adorazione.
“Adorare per camminare”: l’adorazione comporta anche un dono, che, nel caso dei Magi, può diventare icona di pienezza, simbolo di una fede che diventa fiducia e servizio, di una speranza che è capace di sciogliere le vele e di un’autentica condivisione e comunione d’amore.
I doni a Colui che si è fatto Dono indicano che la meta è raggiunta, i Magi hanno concluso quel viaggio fisico che li ha condotti a Betlemme.
Inizia ora, citando le parole di Papa Benedetto XVI alla veglia della GMG di Colonia del 2005, nel cui Duomo sono venerate le Reliquie dei Magi,
“(…) un nuovo cammino, un pellegrinaggio interiore che cambia tutta la loro vita. Perché sicuramente avevano immaginato questo Re neonato in modo diverso… Dovevano imparare che Dio è diverso da come noi di solito lo immaginiamo. Qui cominciò il loro cammino interiore… Egli contrappone al potere rumoroso e prepotente di questo mondo il potere inerme dell’amore, che sulla Croce – e poi sempre di nuovo nel corso della storia – soccombe, e tuttavia costituisce la cosa nuova…Ora imparano che devono donare se stessi – un dono minore di questo non basta per questo Re. Ora imparano che la loro vita deve conformarsi a questo modo divino di esercitare il potere, a questo modo d’essere di Dio stesso. Devono diventare uomini della verità, del diritto, della bontà, del perdono, della misericordia. Non domanderanno più: Questo a che cosa mi serve? Dovranno invece domandare: Con che cosa servo io la presenza di Dio nel mondo? Devono imparare a perdere se stessi e proprio così a trovare se stessi” (Veglia di preghiera con i giovani della GMG a Colonia, 20 agosto 2005).
E’ questo il continuo e mai concluso cammino non solo dei Magi, ma di ogni discepolo, chiamato a rinnovarsi e mettersi in cammino verso la vera Luce, seguendo l’invito del profeta Isaia:
“Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce… Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere” (Is 60, 1-3).
Questo è il compito del discepolo, quello di attrarre, nell’ordinarietà della vita nelle azioni quotidiane, mediante la testimonianza dell’amore concreto, tutti gli uomini a Dio:
“così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5, 16), fino a diventare “epifania” incarnata, vissuta, nell’apertura del cuore alla Grazia e aderendo in pienezza alla Parola rivelata.
La cronaca di oggi, 3 gennaio, si apre con la notizia del sinistro stradale verificatosi in Via Paggi a Vercelli attorno alle 14.

Sono entrati in collisione un furgone per il trasporto di generi alimentari ed un’utilitaria, quest’ultima finita sul marciapiede.
Da prime sommarie informazioni non si registrerebbero gravi conseguenze per gli occupanti dei veicoli.

(marilisa frison) – In questo uggioso primo giorno nonché prima domenica dell’anno, il richiamo delle campane è forte e gioioso è il richiamo alla prima Santa messa Solenne del 2023.
Il parroco di Trino, don Patrizio Maggioni, alle 10, è candidamente di bianco vestito, si festeggia Maria Santissima, madre di Dio, oltre a celebrare la Giornata Mondiale della Pace e si prega per il Papa emerito Benedetto XVI, un Papa innamorato di Gesù, le sue ultime parole sono state: ”Gesù ti amo”.
Dal pulpito arriva un’omelia, sentita, improntata sul bene per vincere il male. Alcuni stralci di don Maggioni:
“Il Signore ci insegna a benedire non a maledire, a dir bene delle persone senza cadere nel buonismo, ma per far loro coraggio, dare conforto e infondere sicurezza. Non ci rendiamo conto di quanto sia deleterio dar spazio al male. Nel palinsesto di un telegiornale sembra quasi si faccia a gara per dare cattive notizie, facendo crescere in noi un’idea cattiva dell’esistenza, mentre il Signore ha creato il mondo per una vita bella, senza malelingue pronte a distruggerla.
La vita è un miracolo meraviglioso che il Signore ci ha donato”.
Il sacerdote ha riportato in auge le belle parole di Madre Teresa di Calcutta, che come pochi ha saputo vivere bene la vita e ci invita a vivere la vita che è un’opportunità ed è bellezza e va benedetta, non bisogna sfuggirla.
Continua don Patrizio:
“Quante cose cambierebbero se partissimo da una Benedizione per renderci conto che quanto abbiamo per vivere: è tanto, è bello, è prezioso, sempre comunque e nonostante tutto”.
E ci lascia leggendo queste significative parole del testo di una canzone di Fiorella Mannoia, arrivata seconda a Sanremo 2017:
“Ho sbagliato tante volte nella vita. Chissà quante volte ancora sbaglierò . In questa piccola parentesi infinita quante volte ho chiesto scusa e quante no. È una corsa che decide la sua meta quanti ricordi che si lasciano per strada. Quante volte ho rovesciato la clessidra. Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa che passa. Che sia benedetta. Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta. Per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta. Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta, tenersela stretta. Siamo eterno siamo passi siamo storie. Siamo figli della nostra verità. E se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona. Che sia fatta adesso la sua volontà”.
Che dire?! Buon anno!
Rocambolesco incidente in Tangenziale Ovest a Vercelli, nel tardo pomeriggio di oggi, 29 dicembre.

Attorno alle 17,30, approssimativamente di fronte al campo da Padel della palestra Move, due auto sono entrate in collisione, una utilitaria bianca ed una station wagon Bmw di colore nero.

L’utilitaria ha terminato la propria corsa contro un guard rail, restando incastrata sul montante: al momento si attendono i Vigili del Fuoco per liberare la carreggiata.
La dinamica del sinistro è al vaglio della Polizia Locale, accorsa tempestivamente insieme al Servizio 118.
Non si sono registrati feriti.
Il traffico lungo la strada è stato a lungo rallentato e si sono formate code in direzione Biella.
Un investimento che sarà ben superiore al milione di euro.

Una superficie coperta di duemila metri quadri, che occupano un’area di complessivi 17 mila metri; possibilità di ampliare la copertura fino al 60 per cento, quindi di arrivare a 10 mila metri quadri.

Sono alcuni numeri che parlano da soli di questa iniziativa, grande e soprattutto concreta, voluta proprio a Vercelli dall’Associazione Nazionale Alpini.
Cliccando qui la gallery di oltre 1.700 immagini di quei giorni.
Oggi è stato firmato l’atto di acquisto dell’immobile che si vede nelle illustrazioni, ubicato in Via Cerallo a Vercelli, Area Industriale, a pochi metri dall’incrocio con la Tangenziale Ovest, verso Casale Monferrato.
Crediamo di non sbagliare se pensiamo che la nostra città si sia conquistata una “centralità” nel cuore dell’Associazione anche grazie all’accoglienza che tutti abbiamo saputo riservare alla grande Adunata del raggruppamento Nord Ovest, ad ottobre 2018.
Sarà per un motivo, sarà per un altro (tra gli altri, ovviamente, la posizione baricentrica di Vercelli proprio rispetto all’area di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, la vicinanza del Casello autostradale di Vercelli Ovest, ad esempio) ma l’Ana ha scelto Vercelli.
Ed ha acquistato (oggi, 28 dicembre, la firma dell’Atto notarile) questo capannone, da poche settimane lasciato libero da una importante azienda privata, per una grande realizzazione: portare in un’unica sede tutti i mezzi, le attrezzature, insomma la “logistica” della Protezione Civile degli Alpini.
Una realtà che sarà a servizio di almeno tre Regioni, in convenzione con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e gli Organi dello Stato.
Ne parla davanti alla nostra telecamera per i Lettori di VercelliOggi.it un volto ormai noto a Vercelli, l’Ing. Sebastiano Favero, Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini.
Che è ottimista anche sulla tempistica: grazie anche alle ottime condizioni in cui si trova già ora lo stabile appena acquistato, l’operatività è prevista per il primo trimestre 2023 ed il taglio del nastro non è, dunque, lontano.
Davvero un modo eccellente di chiudere il 2022, con fatti concreti e ricchi di futuro.
Buon Natale a tutti i nostri Lettori.
Perché nella nostra vita non sia esiliata la speranza: il Dio – con – noi, segno di contraddizione, è una ragione “ragionevole”, logica, l’unica, di speranza.
Un Dio non solo “ragionevole”, ma certo, soprattutto, “necessario”, proprio come nella suggestiva icona lasciata da Bertolt Brecht in
Leggenda di Natale
Oggi stiamo seduti, alla vigilia
di Natale, noi, gente misera,
in una gelida stanzetta.
Il vento corre di fuori, il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo:
perché tu ci sei davvero necessario.
***
Negli ultimi anni ed anche in questo 2022 tutti noi abbiamo avuto ed abbiamo motivi per comprendere meglio il senso di questa stupenda e stupefacente intuizione del grande drammaturgo di Augusta.
Nel Natale dell’anno scorso, la nostra illustrazione offriva l’immagine di Suore, Sacerdoti e piccoli Fedeli che portavano la mascherina e, anche in ragione degli orari delle Funzioni, adattati alle esigenze volte ad evitare “assembramenti”, risuonava, anche per sdrammatizzare un po’, paradossale, ma non oziosa, la domanda: a che ora è la Mezzanotte quest’anno?
Ma crediamo non sia blasfemo dire che, in fondo, nemmeno il Santo Padre sa a che ora, esattamente, sia nato il Salvatore.
Quest’anno, invece, nella “scaletta” dei momenti di preghiera, della Liturgia celebrata in ogni Parrocchia, Santuario, luogo di Spiritualità, fa capolino un appuntamento nuovo, significativo, simbolicamente eloquente: la S.Messa del giorno di Natale per la comunità ucraina vercellese
***
E noi, “gente misera”, in questi anni abbiamo toccato con mano, se mai ce ne fossimo dimenticati, quanto Lui ci sia “davvero necessario”
Sappiamo che dobbiamo – qualunque sia stata l’ora della sua venuta al Mondo – fare come i Magi e anche come i pastori, essere un po’ Magi ed un po’ pastori.
Non avere paura del Mistero; vincere, come fecero i pastori, la titubanza, la paura, prendere coraggio, andare verso di Lui con semplicità.
Ed avere l’umiltà di fare l’unica cosa sensata, come fecero i Magi, portatori di tutti i “saperi” del Mondo, che “si prostrarono e l’adorarono”.
A Lui rimettendo, in Lui ricapitolando, tutta la scienza ed il potere delle tecniche conosciute: la conoscenza non è nemica della fede nella quale, anzi, trova il proprio compimento.
Giacchè:
”In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo.
Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro (28) (Rm5,14) e cioè di Cristo Signore.
(…)
Poiché in lui la natura umana è stata assunta, senza per questo venire annientata (30) per ciò stesso essa è stata anche in noi innalzata a una dignità sublime.
Con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo adogni uomo”. (Gaudium et Spes, 22).
***
Abbiamo pensato di offrire una piccola gallery dei luoghi di spiritualità più cari ai vercellesi e non solo, dove incontrarci con Lui.
Ma saranno mete comunque frequentate tutte le nostre parrocchie, disseminate nei paesi piccoli e grandi, nelle città della nostra provincia.
In ognuna è allestito un presepe che richiama il Mistero di quel Dio che ha voluto condividere la condizione della propria creatura.
Quel Dio che ci “assomiglia”, come deve stupirsi Maria, con le incomparabili parole che per Lei ha trovato Jean Paul Sartre:
”Lo guarda e pensa: «Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. È fatta di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca è la forma della mia. Mi rassomiglia. È Dio e mi assomiglia». E nessuna donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolo che si può prendere nelle braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e che vive ”.
(Barjona, il figlio del tuono, 1940).
***
Un motivo di speranza per tutti, anche per chi è nella prova, anche per chi è solo, una delle più dure tra le prove.
Perché il Mistero di quel Dio che viene a cercarci è sempre lì, nuovo e sigillato, come il Roveto Ardente, per ciascuno di noi.
Noi che possiamo, così confidare, con David Maria Turoldo:
“A quanti, amici, vi pensate lontani e soli, dico di non disperare:
Egli è più solo e bisognoso di noi.
E mai smetterà di cercarci”.
***
Ecco gli orari delle principali funzioni religiose al Sacro Monte di Varallo Sesia, al Santuario di Oropa, al Monastero Mater Carmeli di Biella, sempre più frequentato da tanta gente di Vercelli.
***
VARALLO SESIA – SACRO MONTE
24 dicembre: S. Messa Vespertina, ore 16 – S. Messa della Notte, ore 24
25 dicembre: Ss. Messe Domenica: S. Messa ore 9:30 – 11:30 – 16:00 Sacro Monte, 9:30 Morondo, 10:30 Camasco.
26 dicembre: idem.
***
VARALLO, FRAZIONI E ALTRI CENTRI DELLA VALSESIA
Sabato 24 dicembre, Messa della notte
Collegiata San Gaudenzio ore 18 Vespri ore 23 Novena ed a seguire S.Messa
Arboerio ore 20 e 45
Chiesa di Sant’Antonio ore 21
Crevola ore 21
Chiesa Madonna delle Grazie ore 21,30
Roccapietra ore 21 e 30
Brugaro ore 22 e 15
Cervarolo ore 22 e 30
Parone ore 22 e 30
Civiasco ore 23
Sabbia ore 23 e 30
Domenica 25 dicembre, Santo Natale
Collegiata San Gaudenzio secondo orario festivo: ore 8 – ore 11 – ore 18
Chiesa della Madonna delle Grazie ore 9
Chiesa di San Giacomo ore 10
Valmaggia ore 10
Alta valle Sabato 24 dicembre, Messa della notte
Rassa ore 17
Alagna ore 18
Mollia e Piode ore 21
Riva Valdobbia, Campertogno e Scopa ore 22 e 30
Scopello ore 24
Domenica 25 dicembre, Santo Natale
Campertogno ore 10
Alagna e Balmuccia ore 11
Scopello ore 11 e 15 Alagna e Scopa ore 18
Lunedì 26 dicembre, Santo Stefano
Piode ore 10 e 30
Riva Valdobbia ore 11
Campertogno ore 17
Scopello ore 18
***
BORGOSESIA
Molto ampio il ventaglio di possibilità offerto dalla Parrocchia di Borgosesia, che ha previsto Celebrazioni in tutte le principali Chiese, del Centro e delle Frazioni:
Sabato 24 dicembre – in Collegiata, S.Messa della Vigilia, ore 24
- Ore 22 ad Aranco e Plello
- Ore 21,30 Vanzone
- Ore 18 Bettole.
- SantoNatale, 25 dicembre, si segue l’orario festivo.
***
GATTINARA – San Pietro
24 dicembre: Ss.Messe ore 18 –
S,Messa della Mezzanotte preceduta alle 23,30 dalla Veglia.
25 dicembre: Ss.Messe ore 10,30 – 17
GATTINARA – San Bernardo
Sabato 24 dicembre: ore 18,30
Domenica 25 dicembre: ore 10,45 – 18,30
***
SANTHIA’ (Comunità Pastorale 7, Santhià, San Germano, Salasco)
Completo ed esauriente in vademecum per tutte le Chiese dei tre Comuni,
***
CRESCENTINO
Ecco le Ss.Messe nella Chiesa Parrocchiale ed in quelle delle Frazioni.
Parrocchia Beata Maria Vergine Assunta
24 dicembre: ore 23,30 Novena, ore 24 S.Messa della notte
25 dicembre: Ss.Messe seguono orari festivi
26 dicembre: idem
Santuario Madonna del Palazzo
Natale, 25 dicembre, S.Messa ore 8 con inaugurazione del Presepe
Ecco le Ss. Messe della Notte nelle Frazioni:
San Grisante – Vigilia, S.Messa ore 22,30
S.Silvestro – Vigilia: ore 22
San Genuario – Vigilia: ore 22,30
Nella Chiesa di Lamporo – Vigilia: ore 24.
***
TRINO
24 dicembre: Ss.Messe ore 18 e Messa della Notte alle ore 24
25 dicembre: Ss.Messe ore 8,30 – 10 – 18.
***
VERCELLI
Comunità Pastorale 17 Vercelli Centro “Betania”
San Cristoforo
sabato 24 alle 18 messa vigiliare; alle 22 messa della notte; domenica 25 dicembre messe di Natale alle 10.30 e alle 17.15; lunedì 26, S. Stefano, messa alle 10.30
San Paolo
sabato 24, ore 18 messe vigiliare; alle 21.30; domenica 25, messe di Natale alle 10, 11, 18; lunedì 26 dicembre,
S. Stefano, messe alle 10 e alle 18
San Salvatore
sabato 24 alle 18 messa vigiliare in via Parini; alle 21 veglia in corso Libertà e alle 21.30 messa della notte; domenica 25 messe alle 11 e alle 17.30 in corso Libertà; lunedì 26 dicembre, S. Stefano, messa alle 11 in chiesa parrocchiale
Comunità Pastorale 18 Vercelli Nord
Sacro Cuore
sabato 24 alle 24 messa della notte; domenica 25 messe di Natale alle 9, 10.30, 18; lunedì 26, S. Stefano, messe alle 9 e alle 18
Sant’Antonio al Rione Isola
sabato 24 messa della notte alle 21.30 al PalaPregnolato; domenica 25 messa di Natale alle 10; lunedì 26, S. Stefano, messa alle 18
Santa Cecilia a Caresanablot
sabato 24 messa della notte alle 24; domenica 25 messa di Natale alle 11.15; lunedì 26, S. Stefano, messa alle 11.15 in onore del beato don Secono Pollo, con la partecipazione degli Alpini
Comunità Pastorale 19 Vercelli Ovest
Regina Pacis
sabato 24 alle 18.30 messa vigiliare; alle 22 messa della notte; domenica 25 messe di Natale alle 10.30 e 17.30; lunedì 26, S. Stefano, messa alle 10.30
Parrocchia del Concordia Madonna di Lourdes
sabato 24 alle 18 messa vigiliare; alle 22 messa della notte; domenica 25 messa di Natale alle 11; lunedì 26, S. Stefano, messa alle 11
Larizzate
Il 24 messa vigiliare alle 16
Sali Vercellese
Sabato 25 dicembre messa alle 9
Comunità Pastorale 20 Vercelli Sud
Parrocchia dei Cappuccini
sabato 24 alle 17 messa vigiliare; alle 24 messa della notte; domenica 25 messe di Natale alle 9 e alle 11; lunedì 26 messa alle 11
Spirito Santo
sabato 24 dicembre, alle 18.30, messa vigiliare; alle 22 messa della notte; domenica 25 messe di Natale alle 9 e alle 11.30; lunedì 26, S. Stefano, messa alle 9.30
Santa Maria Maddalena
sabato 24 alle 18.30 messa vigiliare; alle 21.30 messa della notte; domenica 25 messe di Natale alle 11 e alle 18.30;
San Pietro all’Aravecchia
sabato 24 dicembre alle 23 messa della notte; domenica 25 messa di Natale alle 10
Chiesa di Billiemme
Il 24 dicembre alle 23.30 veglia; alle 24 messa della notte; Il 25 messa alle 10.30
Comunità Pastorale 21 Vercelli Cattedrale
Duomo
sabato 24 messa della notte alle 24, presieduta dall’Arcivescovo;
domenica 25 messe di Natale alle 8.30, 10.30, 12 e 17.30, che sarà celebrata dall’Arcivescovo; lunedì 26, S. Stefano, messe alle 8.30, 10.30 e 17.30, presieduta dall’Arcivescovo, durante la quale si farà memoria del beato Secondo Pollo.
Sant’Agnese
Venerdì 24 dicembre messa vigiliare alle 17.30; domenica 25 messa di Natale alle 11; lunedì 26 messa alle 11
San Giuseppe
Sabato 24 dicembre alle 22 messa della notte; domenica 25 messe di Natale alle 9 e alle 11
San Bernardo – Madonna degli Infermi
sabato 24 alle 17 messa vigiliare e alle 22 messa della notte; domenica 25 messe di Natale alle 9 e alle 11; lunedì 26, S. Stefano messa alle 9.
Santa Maria Maggiore
Sabato 24 dicembre alle 18.30 messa vigiliare; domenica 25 messa di Natale alle 18.30
Basilica di S. Andrea
sabato 24 dicembre alle 24 messa della notte; domenica 25 alle 10 messa di Natale;
***
Per la prima volta il 25 Dicembre 2022 alle ore 14.30, nella cappella del Seminario Vescovile dell’Arcidiocesi di Vercelli, si celebrerà la ricorrenza del Santo Natale per tutti gli ucraini presenti sul territorio della nostra Arcidiocesi.
La Divina Liturgia sarà presieduta Don Yiury Ivanyuta della Parrocchia ucraina di Novara
SANTUARIO DI OROPA
Sabato 24 dicembre Santa Messa ore 24 alla Basilica antica.
Santo Natale, gli orari sono quelli consueti festivi.
***
MONASTERO MATER CAMELI BIELLA
Sabato 24 dicembre: h 17:30 Novena di Natale e Vespri in Cappella
h 21:00 Canto dell’Ufficio delle Letture nella Tenda Horeb
h 21:30 Messa di Natale nella Tenda Horeb
Domenica 25 dicembre, Natale: h 9:00 Celebrazione eucaristica nella Tenda Horeb
Lunedì 26 dicembre, S. Stefano: h 9:00 Celebrazione eucaristica in Cappella
Sabato 31 dicembre: h 21:00 Canto dell’Ufficio delle Letture nella Tenda Horeb
h 21:30 Messa di ringraziamento di fine anno nella Tenda Horeb Domenica 1 gennaio h 9:00 Celebrazione eucaristica nella Tenda Horeb Venerdì 6 gennaio, Epifania: h 9:00 Celebrazione eucaristica nella Tenda Horeb
***
MONASTERO SUORE CLARISSE DI ROASIO SANTA MARIA
Le Suore Clarisse di Roasio invitano a partecipare alle liturgie delle solennità di fine anno nella cappellina del monastero:
sabato 24 dicembre, alle 22, messa solenne della notte di Natale;
sabato 31 dicembre alle 22.15 ufficio delle letture; alle 23 Te deum e messa della notte per il nuovo anno.
***
Buon Natale a tutti.
Padova 1
Pro Vercelli 0
Marcatore: 5’ st Russini
Padova (4-3-3): Donnarumma; Belli, Valentini, Gasbarro, Curcio; Germano, Dezi, Franchini (15’ st Jelenic); De Marchi (1’ st′ Russini), Ceravolo (32’ st Gagliano), Liguori (41’ st Piovanello). A disp.: Zanellati, Fortin, Ilie, Radrezza, Cretella, Calabrese, Zanchi, Ghirardello. All.: Torrente.
Pro Vercelli (4-3-1-2): Valentini; Iezzi, Cristini, Perrotta, Anastasio (37’ st Renault); Saco, Corradini, Iotti (32’ st Mustacchio); Vergara; Comi, Gatto (23’ st Arrighini). A disp.: Lancellotti, Rigon, Masi, Emmanuello, Gheza, Calvano, Clemente, Silvestro, Guindo, Della Morte. All.: Paci.
Arbitro: Sig. Calzavara di Varese.
Guardalinee: Centrone di Molfetta e D’Ascanio di Roma 2
Quarto uomo: Raineri di Como.
Ammoniti: Donnarumma (PAD), Corradini (PV), Germano (PAD), Iezzi (PV)
Recupero: 2’ pt – 5’ st
Si chiude con una sconfitta il 2022 della Pro Vercelli.
A Padova i leoni cedono di misura alla rete di Russini.
Passano 12 minuti e la Pro fallisce la possibilità di andare in vantaggio con Iotti che calcia una palla che esce di pochissimo.
Azione pericolosa del Padova al 29’ con Franchini che impegna il portiere Valentini che si fa trovare pronto e respinge il tiro.
Ci prova ancora la Pro: su corner di Iotti, Cristini colpisce la palla di testa ma Donnarumma para.
Le squadre vanno negli spogliatoi al termine della prima frazione di gioco sullo 0 a 0.
Nella ripresa passano 4 minuti e il Padova trova il gol del vantaggio: cross di Liguori per Russini che solo davanti al portiere segna.
Ancora pericolosi i padroni di casa, da fuori area Liguori manda il pallone sull’incrocio dei pali.
Non si ferma il Padova e tenta ancora il raddoppio all’83’ con Jelenic che manda il pallone fuori di pochissimo.
L’ultima occasione è per la Pro ma Donnarumma neutralizza il tiro di Saco.
Redazione di Vercelli














