VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli
Provincia di Vercelli, Vercelli Città

E’ approdata con successo anche a Vercelli la campagna di informazione e sensibilizzazione “Read the signs”, riconosci i segnali, per la prevenzione dei fenomeni di violenza contro le donne.

A “scendere in piazza” e precisamente in Piazza Zumaglini, in un trafficato giorno di mercato, il Service Club Soroptimist, con alcune socie e l’Avv. Patrizia Longo Omodei Zorini e l’Associazione “Donne e Riso”, che ormai da decenni rappresenta l’ “altra metà del cielo” sulla risaia e sulla risicoltura.

Oggi è Federica Busso ad avere raccolto, riscuotendo molti consensi, il testimone che le hanno passato due “fuoriclasse”: l’hanno infatti preceduta Natalia Bobba, ora Presidente dell’Ente Nazionale Risi e, prima di lei, una vera e propria autorità della risicoltura come Licia Vandone, che ha guidato il gruppo di colleghe per ben 27 anni.

Perché questa iniziativa, che si è concretizzata anche con la distribuzione delle “Clementine antiviolenza”, ad offerta libera, per sostenere i Centri Antiviolenza?

Perché è molto importante non soltanto reprimere con la massima severità ogni comportamento violento (fisico e psicologico) ai danni di una donna.

Talvolta si arriva troppo tardi.

Occorre una vera e propria attività di informazione e formazione, che insegni alle donne come si riconoscono in anticipo i segnali di una relazione tossica, che può degenerare.

Vediamone alcuni.

Le critiche pretestuose e insistenti; commenti negativi sul tuo aspetto; il partner sminuisce le tue capacità; non rispetta la tua opinione; ti incolpa dei suoi problemi e insuccessi, rifiutando le proprie responsabilità; ha gravi sbalzi d’umore, collera, eccesso di reazioni ai problemi.

Ma per saperne di più è possibile inquadrare questo QR Code.

A giudicare dal numero di persone che si sono fermate per un’informativa, la giornata ha avuto successo.

Ora non resta che testimoniare questi valori nella vita di tutti i giorni e, per gli uomini, magari frequentando con maggiore assiduità l’ambiente altamente istruttivo di un bell’esame di coscienza.

 

Posted in Mondi Vitali, Società e Costume
Provincia di Vercelli, Vercelli Città

Abbonamento annuale – Sottoscrizione richiesta

Devi essere un iscritto con Abbonamento annuale per accedere a questo contenuto.

Iscriviti ora

Sei già abbonato? Accedi

Posted in Trippa per i gatti
PiemonteOggi, Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Incontro semplice e cordiale, questa mattina, 11 novembre, presso la Caserma “Gunu Gadu” sede del Comando provinciale  dei Carabinieri di Vercelli in Via Salvatore Vinci.

Per presentare agli Organi di informazione la 93.ma edizione del calendario storico dell’ Arma, hanno fatto gli onori di casa il Comandante Provinciale, Col. Pier Enrico Burri, il Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Vercelli, Ten. Col. Alberto Menziola ed il Maggiore Marco Vivaldi, Comandante della Compagnia di Vercelli.

Anche quest’anno c’è attesa per conoscere uno dei prodotti editoriali che, nel tempo, sono diventati un vero “must”, ricercato da appassionati e collezionisti.

Di seguito pubblichiamo la presentazione commentata preparata dal Comando Generale dell’Arma e, in conclusione di queste righe, i link per arrivare a tutte le tavole artistiche (che si possono scaricare) non meno che ai filmati illustrativi.

Buona lettura e buona visione.

***

Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, alla presenza del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha presentato oggi, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri – Edizione 2026.

Giunto alla sua 93ª edizione, il Calendario Storico si conferma uno dei prodotti editoriali più apprezzati e collezionati: oltre 1.200.000 copie stampate, traduzioni in otto lingue — inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo — e versioni anche in sardo e friulano.

Diffuso in scuole, uffici e famiglie, il Calendario è da decenni un simbolo di identità e memoria collettiva, capace di unire generazioni diverse e di rinnovare, anno dopo anno, il legame profondo tra l’Arma e il Paese.

Con le sue tavole d’arte e i suoi racconti di vita reale, rinnova un messaggio di fiducia, autorevolezza, solidarietà e spirito di servizio: la certezza che, anche nei momenti più difficili, “accanto ad ogni cittadino c’è un Carabiniere”.

L’evento, condotto da Paola Perego, si è svolto in un clima di grande partecipazione ed emozione, alla presenza di autorità civili e militari, nonché rappresentanti del mondo della cultura e dell’informazione.

Il tema scelto per l’edizione 2026 è “Eroi quotidiani”, un omaggio a tutte le donne e gli uomini dell’Arma che, ogni giorno, operano silenziosamente al servizio del Paese, nelle città e nei piccoli comuni, in Italia e all’estero.

Attraverso un linguaggio che unisce arte e letteratura, il Calendario racconta il volto umano dell’Arma e la sua vicinanza alle comunità.

Un racconto di impegno e speranza: nell’introduzione al Calendario, il Comandante Generale invita a guardare al nuovo anno con fiducia e responsabilità, ricordando che “a chi fa progetti di vita, non di morte, dedichiamo il Calendario. A loro offriamo il costante impegno, l’incessante dedizione, in una parola la cura”.

Le tavole, realizzate dall’artista René (Luigi Valeno), maestro della nuova Pop Art italiana, rappresentano con uno stile vivace e luminoso i Carabinieri protagonisti della vita quotidiana del Paese.

Ogni immagine mostra uomini e donne dell’Arma nel pieno del loro servizio — tra la gente, nei centri urbani, nei paesaggi naturali e nei luoghi simbolo della cultura italiana — restituendo un’idea di presenza costante, dedizione e vicinanza al Paese.

Le opere di René trasformano così il linguaggio della Pop Art in un omaggio alla quotidianità dei Carabinieri, celebrandone l’impegno, la professionalità e lo spirito di umanità che da sempre ne contraddistinguono la missione.

I testi che accompagnano le diciannove tavole, affidati ancora una volta alla penna di Maurizio De Giovanni, costituiscono un racconto unitario, sviluppato attraverso la lettera di un giovane Carabiniere, appena arruolato, che racconta ai suoi genitori le ragioni della sua scelta e l’esempio che ne trae. In essa il militare, con voce sincera e partecipe, narra episodi di generosità, slancio e altruismo che riassumono le difficoltà e le soddisfazioni di una scelta di vita fondata sul servizio al prossimo ed alla Nazione e le responsabilità di questa missione.

Le parole del giovane, intrise di entusiasmo e di rispetto per la divisa, si intrecciano con episodi di altruismo e coraggio tratti dalla quotidianità, restituendo un mosaico di umanità e dedizione. Ogni tavola è così associata a un momento di crescita personale e professionale: un salvataggio, un gesto di solidarietà, una presenza discreta accanto a chi soffre, un’azione che riafferma la missione dei Carabinieri come presidio di legalità e vicinanza alla popolazione.

I testi diventano un viaggio nel cuore dell’Istituzione, un percorso che racconta non solo il mestiere del Carabiniere ma anche la dimensione umana di chi lo interpreta. Il filo conduttore è la cura, intesa come dedizione quotidiana e silenziosa verso il prossimo. Le storie del giovane Carabiniere si trasformano così in un dialogo affettuoso e morale con i suoi genitori, ma anche in un messaggio universale ai cittadini, un invito a credere nella bontà, nel coraggio e nella forza discreta di chi serve lo Stato con passione e onore.

In ciascuna tavola, la parola si unisce all’immagine per esaltare il senso profondo della divisa: essere accanto a chi ha bisogno, in ogni circostanza, come autentici “eroi quotidiani”.

La prefazione, firmata da Aldo Cazzullo, offre uno sguardo storico e valoriale sull’Arma, ricordando come i Carabinieri, nati nel 1814, abbiano attraversato la storia d’Italia fino a oggi, protagonisti dei momenti fondativi della Nazione — dal Risorgimento alla Resistenza, fino alla modernità — rappresentando un simbolo di unità e sacrificio. Ed è a quei Carabinieri, che hanno pagato con la propria vita, che rivolge un commosso pensiero e ringraziamento.

La postfazione, affidata allo scrittore e giornalista Massimo Lugli, racconta un episodio vissuto in prima persona che diventa emblema della missione dei Carabinieri: la prontezza, il coraggio e la naturalezza con cui, anche nei gesti più quotidiani, sanno donare sicurezza e conforto ai cittadini.

La tavola del mese di novembre, attraverso la rappresentazione di un militare per ciascuna Forza Armata, è dedicata alla “Difesa” e ai suoi valori. La scelta del mese coincide con la ricorrenza della “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”, che celebriamo il 4 novembre, quest’anno suggellata dalla cerimonia nella città di Ancona.

Insieme al Calendario Storico, è stata presentata l’Agenda 2026, che condivide lo stesso tema e la stessa ispirazione. Ad impreziosire l’apertura di ogni singolo mese, i brevi racconti e le note storiche di de Giovanni che risaltano gli “eroi quotidiani” delle nostre comunità: Carabinieri che, con naturalezza e dedizione, si fanno prossimi a chi vive momenti di difficoltà.

L’offerta editoriale comprende poi il calendario da tavolo, dedicato al tema “I Carabinieri nello sport”. Un viaggio attraverso testi e immagini degli atleti dell’Arma che si sono distinti nelle rispettive discipline, valorizzando non solo i risultati sportivi, ma anche i comportamenti esemplari e l’impegno dell’Arma nella promozione dei valori autentici, come: disciplina, lealtà, spirito di squadra. Un modo per ricordare e celebrare i successi del Centro Sportivo Carabinieri, fondato nel 1964, che ha formato atleti di fama internazionale e olimpionici di numerose discipline.

Infine il Planning da tavolo, dedicato a “I Reparti a Cavallo dell’Arma”, centri di eccellenza e simbolo di eleganza e disciplina. Le immagini e i testi raccontano la storia e l’attualità dei reparti montati, che rappresentano ancora oggi un tratto distintivo dell’Istituzione, unendo stile, efficienza e contatto diretto con i cittadini, nel solco della secolare tradizione equestre dei Carabinieri.

Il ricavato dei planning e del calendarietto da tavolo sarà devoluto a sostegno di opere benefiche, in particolare all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri (ONAOMAC) e all’Ospedale Pediatrico Microcitemico di Cagliari.

Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2026

Prefazione del Signor Comandante Generale, Gen. C.A. Salvatore Luongo

Quando mi hanno comunicato che il Comandante Generale “per prassi” deve tracciare un’introduzione al Calendario, mi sono sentito immediatamente travolto dalla emozione, ricordando i tanti Calendari che sin da bambino ho sfogliato con palpitante curiosità.

Peraltro, in questo tempo che ci consegna bollettini di guerra e immagini di devastazioni, sofferenze di profughi e spaccati di miseria, con quale animo affrontiamo il nuovo anno? Eppure il 2026 è qui ad attenderci, con i suoi accadimenti in fila per accadere, i suoi frammenti d’infinito rubati all’eternità, le albe e i tramonti che illuminano il cielo.

Una buona notizia ci viene dalla storia. Per credere nel futuro bisogna guardare al passato con lenti di fiducia, senza gli occhiali scuri del pessimismo. Dopo il conflitto arriva la pace, alla notte segue il giorno. Così è stato sempre, così sempre sarà.

Un’altra ragione di speranza ci viene dal presente. Ogni mattina miliardi di persone si svegliano pensando a costruire. Preparano la colazione, accompagnano i figli a scuola, vanno al lavoro. Risparmiano parte del guadagno, come hanno serbato il cibo nel frigo, perché hanno un obiettivo: mettere in salvo il domani per i propri cari. Sono la quasi totalità degli abitanti della terra.

A chi fa progetti di vita, non di morte, dedichiamo il Calendario. A loro offriamo il costante impegno, l’incessante dedizione, in una parola la cura.

La nostra offerta di sicurezza è illustrata dalle tavole di Renè, al secolo Luigi Valeno, un maestro della nuova Pop Art che prosegue la sequenza pittorica di varie edizioni recenti. Le sue opere raffigurano i carabinieri sugli sfondi più belli, le unità mobili e specializzate, le componenti del pronto intervento.

Ritorna la felice penna di Maurizio De Giovanni, che ci tocca il cuore perché col cuore tratteggia i suoi romanzi, come sanno gli innumerevoli lettori che lo seguono in Italia e nei 52 Paesi in cui è tradotto. I suoi racconti ispirati agli eroismi quotidiani dell’Arma sono messaggi in una bottiglia di acqua pulita. Questa volta li affida alla penna di un giovane carabiniere, appena arruolato, che racconta questi episodi di generosità, slancio e altruismo ai suoi genitori per spiegare loro i motivi della sua scelta e l’esempio che ne trae.

Si legano al prezioso contributo di un giornalista di rango, autore di saggi da milioni di copie. Aldo Cazzullo ci ricorda da dove veniamo, narrando un’istituzione nata prima dell’Italia. I valori che richiama, gli esempi che trae dalle nostre fila come a farne l’appello in un’adunata immaginaria, sono uno sprone a non fermarci mai.

Chiude la carrellata sugli “eroi del quotidiano” un episodio vissuto da Massimo Lugli, cronista di lungo corso e affermato romanziere, con cui ho condiviso la vita turbolenta della città eterna, durante i miei anni trascorsi nei reparti della Capitale. Lugli, ora, si rammarica di non aver ringraziato prima i suoi beniamini.

Per parlare al Bel Paese ci affidiamo dunque al suo prodotto migliore, le arti e la cultura. Non suoni strano: non c’è contraddizione se chi lo fa indossa l’uniforme, portando le armi per difendere tutti. Nell’ora più buia della Seconda guerra mondiale, il gabinetto di Churchill si riunì per decidere i tagli necessari a sostenere lo sforzo bellico. I suoi ministri proposero di cancellare gli eventi culturali in calendario: concerti, spettacoli, premi letterari. Rispose così: «Amici cari, mi spiegate per cosa stiamo combattendo?».

Con gli auguri più affettuosi per un 2026 ricco di gioia e di pace.

Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri,

Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo

Link di interesse relativi alla presentazione del Calendario Storico e dei prodotti editoriali ed. 2026

Sito del Calendario Storico

www.calendario.carabinieri.it

Tavole e testi del Calendario

https://we.tl/t-SKECVlj9SK

Video del Calendario storico visibile sul canale Youtube dell’Arma

https://youtu.be/dO-8SCXVAAE

Video delle tavole del Calendario storico visibile sul canale Youtube dell’Arma

https://youtu.be/3Cybl0aPoeo

Video del Calendario Storico – versione digitale sul sito web, visibile sul canale Youtube dell’Arma

https://youtu.be/LMWpHum1l-w

Immagini e testi dell’Agenda

https://we.tl/t-0MTR1wW21M

Immagini e testi del Calendarietto da tavolo e del Planning

https://we.tl/t-k7vlQo7ktB

Video dell’evento visibile sul canale Youtube dell’Arma

https://www.youtube.com/live/nHCaZ-nymNw?si=6nQb4IYVcxg4yTGT

Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti

da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:

Iscriviti alla nostra pagina Facebook

e al nostro Gruppo pubblico di Facebook

al nostro account di Instagram

al nostro canale di Whatsapp

al nostro canale Telegram

 

Redazione di Vercelli

Lungosesia Ovest e Baraggia, Provincia di Vercelli, Trinese

“Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!”.

Esordio che è tutto un programma, quello di Don Claude Tossou, nuovo Parroco di Trino, Tricerro, Palazzolo Vercellese, la Comuntià pastorale 12 dell’Arcidiocesi di Vercelli.

Citazione semplice, essenziale e, ad un tempo, sapiente, quella tratta dal Cap. 6, 8 del Libro del Profeta Isaia.

Il mistero della vocazione e la nostra risposta.

Eccomi.

La parola breve eppure potente, capace di dare strumenti alla volontà di Dio.

La sentiamo risuonare altre volte nella Sua Parola: tra le altre, “Eccomi” pronunciato da Mosè, dopo lo stupore per quel grande “prodigio”, quel Roveto che arde e non si consuma di Esodo 3.

Dialogo, diremmo oggi, rispettoso e problematico: non è che Mosè si ribelli al progetto di Dio (Es. 4,10); solo, si sente inadeguato, uno strumento spuntato, al punto che non esita a chiarire – lui che dovrebbe annunciare la Parola – di essere balbuziente:

”Mio Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua”.

Infine, però, “Mosè partì” (4,18).

Ma l’ “Eccomi” definitivo, che cambia la Storia, rispetto al quale nell’umana vicenda c’è un “prima” e un “dopo”, è quello pronunciato da Maria, pure sorpresa e stupefatta da quel singolare annuncio (Luca, 1,29) “si domandava che senso avesse un tale saluto”.

Ancora qualche riserva, infine vinta da quella evidenza così chiara e, per quanto misteriosa, certo ragionevole, capace di andare oltre il limite del nostro pensiero delle logiche umane: ”Nulla è impossibile a Dio”.

E proprio Maria, donna che ragiona, medita le cose che custodisce nel proprio cuore, ma si affida con fiducia, riconoscendo che nulla sia impossibile a Dio, pronuncia il proprio “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola”.

***

Sicchè quell'”Eccomi” diventa la gioia del servizio affidato, della “missione” alla Parola di Dio, obbedienza di fede e di vita.

***

Le prime parole di Don Claude al suo gregge paiono tratte da un profondo deposito sapienziale, certo sostenuto da una solida cultura, eppure, sono semplici e – provvidenzialità della Liturgia – in piena sintonia con l’insegnamento delle Letture del giorno

(Sir 35,15-17.20-22; Sal 33; 2 Tm 4,6-8.16-18; Lc 18, 9-14).

che parlano soprattutto del valore dell’umiltà.

Un tasto – peraltro – sul quale ha insistito parecchio anche il Santo Padre Leone XIV nel corso dell’Angelus di questa stessa domenica e, prima, della S.Messa in San Pietro, cui hanno partecipato i delegati diocesani alla Sessione di ottobre del Sinodo della Chiesa italiana.

Ma di queste cose dice, meglio di ogni altro pensiero, il video che accompagna queste note il quale, insieme ad altri scampoli della giornata, offre integrale anche l’omelia dettata da Mons. Stefano Bedello, Vicario Generale della Diocesi e fino a ieri Amministratore parrocchiale, designato dall’Arcivescovo Mons. Marco Arnolfo, (ieri assente perché in viaggio di ritorno dall’Assemblea di Roma).

***

Parole, dunque, che dicono di un’obbedienza intelligente, ricca di futuro e tutto lascia supporre che saranno foriere di un impegno assiduo a favore della comunità che si è chiamati a servire.

Insomma – anche queste non sono parole nuove – operaio nella vigna del Signore, operaio che abbraccia il proprio compito, asseconda la propria vocazione.

***

Un nuovo inizio, dunque, per la Parrocchia di Trino e per quelle di Tricerro e Palazzolo Vercellese. 

Che in questo non breve periodo di “sede vacante” non sono mai state, tuttavia, lasciate a se stesse.

Anzi, “tirando le somme”, risulta un’evidenza tutt’altro che deludente.

E’ entrata in azione una…. “equipe” (si permetta il ricorso ad un linguaggio che fa eco al tema del giorno, a proposito di sinodalità) che si è dimostrata assai attiva ed affiatata.

La regìa è stata quella di Mons. Stefano Bedello, che ha potuto contare su tante belle e intelligenti collaborazioni.

Sappiamo che la “decananza” non procederebbe in quest’ordine, ma a noi piace citare per primi gli Animatori dell’oratorio – all’opera anche ieri, con tante idee per una buona organizzazione – guidati  da un altro giovane, il promettente Seminarista Giuseppe Partinico, studente al VI anno di Teologia e che ha profuso un grande lavoro affinchè ieri tutto fosse oragnizzato per il meglio. Nel corso della Liturgia Giuseppe ha altresì diretto la Corale che, insieme ai musicisti, ha animato la S.Messa, riscuotendo unanime apprezzamento.

***

Ma in questi mesi non sono mancati i laici – nel video il discorso del Segretario del Consiglio pastorale parrocchiale, Gianni Ronco – Consacrate come Silvia Catta, Sacerdoti come Don John Muriithi e, a proposito di Sacerdoti, non si possono dimenticare (tutti li ricorda Mons. Bedello nell’omelia in video) Don Ernesto Grignani e – per dir così – primus inter pares, Don Riccardo Leone, vero esempio di “servo buono e fedele”, fedele anche al suo popolo.

***

Il video che pubblichiamo insieme all’articolo ed alla gallery documenta molte parti di questa giornata, solenne quanto animata dalla gioia che si è espressa nell’abbraccio affettuoso a Don Claude.

Giornata importante anche per come ha saputo rappresentare, “plasticamente” la convivenza pacifica e serena di cui è capace la gente di Trino: alla Messa ha presenziato anche una qualificata rappresentanza della Comunità islamica.

Tante le Autorità che – guardando anche le fasce tricolori – dicono di comunità di persone (i paesi presso i quali Don Claude ha servito prima di Trino) persuase di rendere questo congedo non certo un commiato, assicurando un’amicizia che continua.

Il video riprende integralmente il saluto rivolto al Parroco dal Sindaco di Trino, Daniele Pane.

***

Ancora un bell’esempio (chi conosce Trino non se ne meraviglia certamente) offerto dalle Associazioni e dalle Confraternite.

Tutti presenti, tutti ad assicurare la più sincera e fattiva collaborazione al nuovo Pastore.

Infine, la festa al Mercato coperto, con un sobrio rinfresco ed una bella torta.

Posted in Pagine di Fede, Vercelli Oggi
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

È stata inaugurata oggi la “nuova” piazza Risorgimento, lo spazio urbano strategico e simbolico per la città, restituito alla comunità dopo il significativo intervento di riqualificazione. Si tratta di un’opera attesa che, oggi, si presenta finalmente all’altezza del decoro e della dignità che merita uno dei punti nevralgici e istituzionali della città.

La Camera di Commercio Alto Piemonte ed il Comune di Vercelli hanno promosso e realizzato l’intervento complesso e accurato, volto a valorizzare l’area antistante la sede della Camera di Commercio e dell’Agenzia delle Entrate, nel pieno rispetto dell’ambiente, della funzionalità e della qualità urbana.

I lavori hanno compreso:

la potatura delle essenze arboree presenti nelle due aiuole principali;

la realizzazione di un impianto di irrigazione a servizio delle stesse;

il livellamento del terreno e la posa di tappeto erboso e cippato in corrispondenza delle magnolie;

la fornitura e l’installazione di nuovi arredi urbani (panchine, rastrelliere porta biciclette e fioriere), pensati per garantire comfort, ordine e fruibilità degli spazi;

il tracciamento di quattro posti auto riservati alla Camera di Commercio;

la realizzazione di una recinzione ornamentale per la protezione delle aiuole, con paletti in legno e corda.

Alla sistemazione della parte pavimentata dell’area ha provveduto, con risorse proprie, la Camera di Commercio di Vercelli.

L’intervento congiunto rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra enti pubblici, finalizzato a migliorare la qualità degli spazi cittadini e a rafforzare l’identità dei luoghi condivisi.

«Restituire dignità a Piazza Risorgimento significa restituire centralità a un luogo simbolico per la nostra città, affacciato su importanti istituzioni e attraversato ogni giorno da cittadini, lavoratori e visitatori – sottolineano il Sindaco, Roberto Scheda. Ascoltiamo l’intervento del Sindaco nel nostro video, intervento cui segue quello di Angelo Santarella, Vice Presidente vicario della Camera di Commercio Alto Piemonte (Vercelli, Biella, Novara, Vco): la seconda, dopo Torino, per numero di Imprese rappresentate (circa 100 mila).

E’ proprio la notevole importanza dell’Ente, che rappresenta l’intero quadrante, ad avere motivato i numerosi solleciti rivolti all’Amministrazione, nel corso di cinque anni, per riportare “all’onor del Mondo” uno spazio, un compendio urbano, che è riferimento per tutte le Camere di Commercio del Quadrante.

Non va, inoltre, dimenticato che la stessa Cciaa ha da tempo affittato parte dei locali dello storico palazzo realizzato dall’Arch. Enrico Villani e dall’Ing. Lorenzo Isola, a due importanti Enti statali, come l’Agenzia delle Entrate ed il Catasto.

Sicchè sono state moltissime le persone che per molti anni hanno dovuto prendere atto di una situazione non adeguata e non soltanto dal punto di vista del decoro urbano.

Ora – con questi lavori – la situazione torna ad essere all’altezza dell’onere di rappresentanza che l’Ente sostiene, non meno che delle aspettative dei cittadini non solo di Vercelli.

CosìL’assessore all’Ambiente, Antonio Prencipe –. Oggi inauguriamo uno spazio pubblico rinnovato, pensato per essere vissuto, rispettato e valorizzato da tutti. Ringraziamo la Camera di Commercio per la sinergia dimostrata e la ditta Vanoni per la qualità del lavoro svolto».

Con questa inaugurazione, l’Amministrazione prosegue il percorso di riqualificazione e valorizzazione degli spazi urbani con l’impegno concreto per una Vercelli sempre più curata, accogliente e a misura di cittadino. 

 

Provincia di Vercelli, Vercelli Città

Sono importanti gli Angeli?

La risposta non può che essere: sì.

Se è vero che la Sacra Scrittura (per tacere di tantissime altre iridescenze, culturali, spirituali e non, che incontriamo ben prima e oltre l’esperienza veterotestamentaria) li nomina per oltre 400 volte, quasi che la Parola di Dio si preoccupasse di farci entrare bene in testa il concetto.

Concetto chiarito anche con una certa dovizia di particolari, tanto che la distinzione tra Angeli, Arcangeli, Cherubini, Potestà, è illustrato in vari passi dell’Antico e del Nuovo Testamento.

Quante sono le “categorie” e “specializzazioni” dei celesti messaggeri?

Lo ha messo a sistema nella “Celeste gerarchia” Dionigi pseudo-areopagita, che nel V secolo distingue tra:

Prima gerarchia: Cherubini, Serafini, Troni;

Seconda gerarchia: Dominazioni, Virtù, Potestà;

Terza gerarchia: Principati, Arcangeli, Angeli.

Come si vede, dunque, noi siamo abituati a pensare, entrare in qualche modo in contatto con la fascia più “popolare” quella cui appartengono tanto il nostro Angelo custode (che talvolta, per riuscire a proteggerci da tutte le idiozie che facciamo, dev’essere comunque già un campione olimpionico) quanto gli Arcangeli di cui si parla ora, commemorando l’Arcangelo San Michele.

Ma la documentatissima e sapiente omelia dettata dall’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, nel corso della S.Messa celebrata in San Michele a Vercelli, per celebrare il Patrono della Polizia di Stato, ci informa e orienta a considerare anche altri particolari utili a non cadere in errore.

Ad esempio, siamo abituati – e anche indotti da qualche intento agiografico tutt’altro che “non autorizzato” – a pensare ai Cherubini come ai puttini alati cari a certa iconografia.

Ma, se andiamo alla Sacra Scrittura e, in particolare al Libro della Genesi – quando racconta della cacciata dei nostri sventurati progenitori da quel Giardino piantato in Eden, a oriente – ci rendiamo conto che l’albero della conoscenza del bene e del male è solo una delle due essenze arboree di fondamentale importanza nella Storia della salvezza: l’altra, che merita una difesa ad oltranza, è l’albero della vita.

La cui integrità è preservata dal “cherubino con la spada fiammeggiante”.

Possibile che il cherubino con la spada fiammeggiante sia un puttino alato e dall’espressione trasognata?

Tutt’altro:  il Cherubino è un angelo dalle fattezze zoomorfe che ricorda un bovide possente (da qui anche l’etimologia del cervide Caribu) che è assai sconsigliabile provocare.

Il video che abbiamo messo a repertorio, insieme ad una piccola gallery, ieri in San Michele, offre integrale l’omelia di Mons. Arnolfo, insieme alla preghiera della Polizia di Stato.

Come sempre, un momento alto, pur nella sua sobria semplicità, per fare memoria di quanto gli uomini e le donne della Polizia fanno per noi ogni giorno, insieme agli altri componenti delle Forze dell’Ordine.

San Michele è stato proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII il 29 settembre 1949 per sottolineare l’ impegno che il poliziotto combatte tutti i giorni come missione professionale al servizio dei cittadini per difendere l’incolumità delle persone e la difesa delle cose.

La celebrazione del loro così importante Patrono, dunque, occasione per tutta la comunità (rappresentata dalle massime autorità della provincia come da Poliziotti in congedo e cittadini desiderosi di rendere percepibile la loro adesione a questa giornata) per testimoniare una riconoscenza più che meritata.

Posted in Pagine di Fede, Società e Costume
Crescentinese, PiemonteOggi, Regione Piemonte

Che cos’è la bellezza?

La domanda ha impegnato filosofi e pensatori di tutti i tempi e la risposta che dà la Sacra Scrittura sussume ogni significato ulteriore nell’unica e originale, persuasiva ricerca di senso: “E Dio vide che ogni cosa era Tov”; che ogni cosa era “buona e bella”.

Ci piace partire da qui, non certo per un’agiografia provinciale di quanto la parrocchia di Sant’Anna in Borgo Revel ha saputo, per il secondo anno, preparare.

Però non sarebbe nemmeno del tutto giusto limitarsi alla semplice condivisione di sentimenti ed emozioni, pure anch’essi belli e incoraggianti, che restano dopo avere visto il musical di quest’anno, “Giubileo Experience”, mandato in scena domenica scorsa, 21 settembre, sul palcoscenico del “tendone” parrocchiale, sotto una pioggia scrosciante che ha provato, senza riuscirci, a rovinare l’audio.

Qualche indizio di tante iridescenze del “bello” e “buono” offerti anche come esempio di vita comunitaria è necessario.

Partiamo proprio da qui.

Per tanti mesi, nel corso di quest’anno, un gruppo di laici, con il Parroco don Valerio D’Amico e con la regìa (e sceneggiatura) di Elisabetta Acide, ha trascorso tanto tempo insieme per un obbiettivo comune: mettere a disposizione del paese (vedremo poi che l’esperienza è già in fase di esportazione) una cosa bella e ben fatta.

Realizzata con fantasia, impegno, cura del particolare: sono tutte cose che rivelano in primo luogo il rispetto per i destinatari dell’opera e poi l’amore per la propria comunità.

Poi, come ha sottolineato lo stesso don Valerio (nel video è integrale il suo intervento) questa serata è stata una serata vissuta “in parrocchia”, cioè una “comunità di vicini”, comunità che vive il contesto sociale più ampio e ad esso si apre come una possibilità credibile, una proposta.

Una proposta – è bene ricordare – fondata sull’ascolto e sullo studio della Parola di Dio.

Bella, poi, la fantasia messa in campo anche per la parte più squisitamente artistica: bravi davvero tutti, che si sono messi in gioco senza (o forse superando) qualche timidezza.

Abbiamo più che volentieri messo a repertorio questo video di oltre un’ora che, insieme alla gallery, permette un incontro abbastanza significativo con il musical.

Si diceva di un progetto già esportato: infatti, nelle Primavera 2026, “Giubileo Experience” sarà replicato a Crescentino presso il teatro “Cinico Angelini” anche perché ci sono luoghi (il Chivassese è tra questi, ma non è il solo) capaci di dare vita ad una intensa e feconda osmosi pastorale tra Diocesi, sociale tra province e territori: i confini si rivelano componenti di una rete che unisce, non muri che dividono. Sempre che si sia docili all’azione dello Spirito.

Da Borgo Revel in “avanscoperta” a Crescentino, dunque.

La presenza in sala del Sindaco di Verolengo, Rosanna Giachello e dell’Assessore di Crescentino Maria Antonella Dassano ha testimoniato proprio questa apertura alla collaborazione tra comunità.

Di non minore significato anche altre gradite presenze: i Collaboratori del Dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Lagrangia di Vercelli: come leggeremo tra poche righe, sul palco con alcune bravissime studentesse.

E, ultima ma non certo per importanza, la Dottoressa Valeria Climaco, responsabile dell’Area educativa della Casa Circondariale di Vercelli, attenta a cogliere possibilità di interventi idonei a mettere in comunicazione “mondi” necessariamente separati, ma bisognosi di una comunicazione di valori, umani e spirituali.

Due parole, infine, sulla trama e sul “cast”, rimandando al video che, in oltre un’ora di filmato, comunica quanto questa esperienza sia stata…”Tov”.

***

Anno 2024-2025: a Roma Papa Francesco indice il Giubileo della Speranza, proseguirà con da Papa Leone XIV.

In cielo il “Primo Papa” Pietro, accompagnato dalla donna Samaritana, è incuriosito dalla terra, dilaniata dalla guerra, da violenza, da sopraffazione… pare abbia smarrito il “senso del messaggio di Cristo”.

Da “lassù” hanno una visione retrospettiva del mondo… Eppure… che cosa non ha funzionato?

Il messaggio appariva chiaro… E intanto in un piccolo paese, anche gli uomini si interrogano… Si stava meglio “prima”?… Che cosa faremo?

Che cosa sarà il futuro che oscilla tra mondo reale e mondo virtuale, tra violenza e guerre, tra la “legge del più forte” e il bisogno di certezze.

Ma il mondo vive una speranza: il Giubileo ci ricorda i passi, la liberazione, la vista ai ciechi, la libertà agli oppressi… Per il mondo ancora la speranza è l’ “alba di un giorno nuovo”

Personaggi in ordine di comparsa

Coro e solisti: Barbara Raso, Sabrina Raso, Roberta Cernoia, Antonella Bordonaro, Sveva Manzi, Rosanna Furian, Livia Santa, Maria Chiara Acide, Stefania Casa, Marinella Daniele, Elisabetta Acide, Maurizio Durante, Barbara Bonelli, Paolo Bresso, Lorella Durante, Silvano Zanlorenzi, Ivana Actis, don Valerio D’Amico, Adriano Matta, Elisa Tunnera.

Pietro: Loris Salassa

Samaritana: Stefania Casa

Marieta: Santa Livia

Pirulin: Maurizio Durante

Narratori: Barbara Bonelli, Maria Teresa Vercellotti

Zaccheo e Adriano Celentano: Silvano Zanlorenzi

Donne al voto e Donne vittime di violenza: Marinella Daniele, Roberta Cernoia, Lorella Durante, Sveva Manzi

Influencer e Gigliola Cinquetti: Lorella Durante

Hellen e Alice Kessler: Barabara Raso, Sabrina Raso

Caterina Caselli: Rosanna Furian

Gianni Morandi: Maurizio Durante

Angela Brambati: Maria Chiara Acide

Raffaella Carrà: Roberta Cernoia

Domenico Modugno e Marco Mengoni: Adriano Matta.

Bambini: Beatrice Rinaldi, Matteo Cara e Roberta Forneris

Monologo – Presentatrice: Eliana Matta.

Presentatore: Cascina Ezio.

Monologo – Orietta Berti – Donatella Rettore – Santa Marta di Betania: Elisabetta Acide

San Paolo e Massimo Ranieri: don Valerio D’Amico

Giovanni Paolo II e Angelo Sotgiu: Paolo Bresso

Corpo di ballo: Etoile Asd di Silvia Berardi e alunne Liceo CLassico IIS “Lagrangia” di Vercelli Chiara, Martina, Sara, Lucia.

PiemonteOggi, Provincia di Vercelli, Regione Piemonte, Valsesia e Valsessera

Abbonamento annuale – Sottoscrizione richiesta

Devi essere un iscritto con Abbonamento annuale per accedere a questo contenuto.

Iscriviti ora

Sei già abbonato? Accedi

Posted in Lo Sport
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte, Vercelli Città

Abbonamento annuale – Sottoscrizione richiesta

Devi essere un iscritto con Abbonamento annuale per accedere a questo contenuto.

Iscriviti ora

Sei già abbonato? Accedi

Posted in Trippa per i gatti, Vercelli Oggi
Valsesia e Valsessera

Abbonamento annuale – Sottoscrizione richiesta

Devi essere un iscritto con Abbonamento annuale per accedere a questo contenuto.

Iscriviti ora

Sei già abbonato? Accedi

Posted in Società e Costume