Mese: Settembre 2025
Alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, è stato inaugurato, con tanto di benedizione finale, “SpazioTempo”, il Centro Polifunzionale vercellese di via Leblis destinato all’accoglienza diurna di giovani e giovanissimi pazienti appartenenti alla sfera autistica.
Numerosa la partecipazione e grande attenzione per un progetto che, come sottolineato in primis dall’Avv. Aldo Casalini, Presidente della Fondazione CR VC “ha come importante finalità proprio il donare a questi ragazzi lo spazio per potersi muovere in autonomia e il nostro tempo per donare loro l’attenzione che meritano. Continua, dunque, con successo la nostra missione di sostegno ed appoggio alla sanità pubblica, con la cui dirigenza abbiamo stabilito un ottimo rapporto di collaborazione”.
Concetti che risuonano anche nelle parole degli altri interventi, con la particolare vicinanza del Sindaco di Vercelli, Avv. Roberto Scheda, che ha spiegato come sia ancora lunga la battaglia perché le leggi possano garantire la dovuta protezione e assistenza a chi è colpito da disabilità e alle loro famiglie.
Il Centro, dunque, è una risposta concreta a queste urgenze e, come ribadito da tutti i relatori, Vercelli si sta avviando ad una fase di eccellenza sanitaria, vista anche la recente inaugurazione de Le Magnolie, progetto dedicato totalmente ai malati all’Alzheimer.
Le due strutture, infatti, sono il risultato di un impegno concreto e costante della Fondazione CR VC (SpazioTempo ha richiesto un investimento di circa 1,5 milioni di euro; Le Magnolie circa 2 milioni), la quale può aggiungere a queste iniziative anche il recente acquisto del robot chirurgico per l’ospedale S. Andrea di Vercelli.
La chiusura della cerimonia di inaugurazione è stata, giustamente, appannaggio di ANGSA Novara-Vercelli nelle persone di Francesca Debernardi e Chiara Pezzana, le quali hanno spiegato nel det taglio le modalità di rapporto con i pazienti e le loro famiglie, un lavoro che dura ormai da 25 anni, con una crescita costante che ha portato a creare uno staff di prim’ordine nella specializzazione.
Una professionalità che, da oggi, sarà la grande risorsa di “SpazioTempo”.
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Redazione di Vercelli
(g.g.) – Oggi è certamente stato uno di quei momenti che, in una comunità, si può chiamare “momento forte”.
Non soltanto per le struggenti parole che al nonno Graziano ha idealmente rivolto l’adorata nipotina Ginevra.
Non soltanto per la testimonianza, composta, intelligente, dolente, rivolta ai tanti presenti in Duomo la figlia Ilaria.
Nemmeno per l’excursus storico, ma percorso da sentimenti che affioravano con tutto l’affetto portato lungo una vita di amicizia da Marco Barberis, penna ineguagliabile, e – sappiamo che ce lo concede – vera “Enciclopedia Britannica” della storia contemporanea della città.
Certo, per tutti questi motivi, anche.
Sono tre interventi che sono riproposti integralmente nel video che abbiamo messo a repertorio e che accompagna queste righe.
Il video riprende altresì integralmente l’omelia dettata da Mons. Stefano Bedello, parroco del Duomo e Vicario Generale della Diocesi di Vercelli, che ha presieduta la Celebrazione.
Perché, dunque, “momento forte” per la comunità?
Soprattutto perché Graziano Bordonaro, scomparso il 19 di questo mese all’età di 83 anni è stato autenticamente vercellese, ha creduto in Vercelli senza riserve, ha dedicato il proprio lavoro, certamente alla propria famiglia, ma anche alla crescita della città, con una visione imprenditoriale capace di cambiare le cose, nella transizoine degli ineguagliabili Anni Sessanta e poi oltre, fino quasi ai giorni nostri.
Una capacità imprenditoriale che aveva intuito e poi mai avrebbe dimenticato quella verità che Giovanni Paolo II avrebbe condensato nella Laborem Exercens: ”Il primo fondamento del valore del lavoro è l’uomo stesso, il suo soggetto”.
Così, se al centro di tutto, nel divenire di una società ci sono gli uomini e le donne che la animano, si spiega anche – lo sentiremo meglio nel video – quella sua attitudine a fare il bene, ad aiutare il prossimo, chi avesse bisogno, sempre senza ostentazione, nel riserbo, quasi con pudore.
Certo, la chiave di lettura più idonea per interpretare una vita straordinaria, che approda a Vercelli nel 1958 (a 16 anni, 17 da compiere) e nel “nuovo mondo” incomincia a lavorare onestamente, con passione e ottimismo e partendo dai gradini più bassi, come sono quelli che percorre il giovanissimo garzone del Bar Beccuti, è proprio quella del lavoro.
E dal Bar Beccuti si inizia anche la mia conoscenza con lui.
Conoscenza che, a proposito di gradini, può essere solo stata affidata ad un racconto.
Il racconto che, a me ragazzo, di lui faceva mio padre, quando mi parlava di quel ragazzo (ora uomo lanciato nella professione) che portava i caffè nell’ufficio dove lui lavorava.
Nacque tra loro un’amicizia – pur nella grande differenza d’età – che sarebbe durata per tutta la vita.
E poi condivisa anche quando Graziano fu raggiunto da tutta la famiglia e s’iniziò l’esperienza del Bar Principe.
Abitato per lunghi anni dalla persona che lui, i suoi fratelli Camillo e Giuseppe (per tutti, Peppuccio), le sue sorelle Maria e Jole, amavano e rispettavano con una devozione che era esempio per tutti: il loro papà Salvatore.
Che ricordiamo, come fosse ora, seduto ad un tavolino del bar a fare loro compagnia: quasi sempre quello in fondo alla sala, sotto la televisione, talvolta invece verso l’ingresso.
Non potremmo aggiungere parole più persuasive di quelle di Ginevra, Ilaria, Marco.
Quindi, ancora solo qualche personale ricordo.
Nel periodo in cui lavorai ed abitai con mia moglie fuori Vercelli, nacque mia figlia, ora maggiorenne.
Tornammo a vivere qui quando lei aveva poco più di due anni.
Uno dei primi posti in cui tutti e tre ci recammo fu il Bar Principe e subito la piccola percepì, nel calore di un’accoglienza che non risentiva di un’assenza durata – salvo brevi rientri – sette anni, un ambiente gioioso e caldo: le piacquero le charlottes, come tanti anni prima erano piaciute a me.
Sicchè, quando passavamo nei paraggi, subito chiedeva: “Ammammu al Pincice”.
In quel periodo si iniziava il “cambio generazionale”, ma la qualità dell’accoglienza, la professionalità, l’intraprendenza, non mutavano.
Ammammu, dunque, al Pincice.
Lo dissi a Graziano quando, qualche mese fa lo incontrai e sarebbe stata l’ultima volta.
Con la consueta affabilità volle farmi vedere alcuni ricordi preziosi e così, quell’immagine di lui tra le cose e le persone a lui più care, è l’immagine che mi piace custodire.
Dopo la pausa estiva, torna a Santhià domenica 28 settembre, in Piazza Aldo Moro la mostra-scambio Ruggine.
Oggettistica vintage, meccanica pura ed applicata, auto, moto, bici, ricambi, modellismo, attrezzature e libri.
Orario dalle 6.30-8.00 per ingresso degli espositori e 8.00-15.00 ca. libero per i visitatori.
Manifestazione con il Patrocinio del Comune di Santhià.
In caso di maltempo l’evento potrà subire variazioni o annullamenti.
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Redazione di Vercelli
Successo sulle Alpi svizzere per Mattia Bertoncini, che nell’ultimo fine settimana si è aggiudicato la Wildstrubel by UTMB. La gara di 25 km fra le montagne del Vallese, con partenza da Leukerbad e arrivo a Crans Montana e punte sopra i 2200 m di altitudine, ha visto il trionfo dell’atleta GSA e rappresentante del Team New Balance, unico a completare la prova sotto le 2 ore, davanti al francese Arnaud Bonin e all’italiano Riccardo Scalet.
Il weekend, tutto all’insegna dei trail di montagna per le categorie assolute del GSA, era iniziato con l’ottima prova di Nicolò Lora Moretto, 16° classificato al TOR100, corsa del circuito Tor des Géants che in 100 km unisce Cervinia a Courmayeur, toccando come punto più alto il Col Malatrà, posto a quasi 3000 m di altitudine. Nicolò ha concluso in 21h41’14”.
Con lui in questa impresa è tra i finisher anche Michele Langhi, al traguardo in 32h52’21”.
I complimenti della squadra vanno a questi due atleti che non hanno avuto paura di affrontare una gara estremamente impegnativa in quanto, alle difficoltà dei sentieri e del dislivello di quasi 8000 m, unisce le incognite delle ore notturne e del lunghissimo tempo trascorso senza dormire.
Nicolò al termine della sua gara ha dichiarato di aver realizzato un sogno che aveva fin da bambino, quando andava a vedere gli atleti in gara sperando di poter un giorno essere il protagonista. E ora che ci è davvero riuscito non lo vede come un traguardo, ma un punto da cui partire per provare la prossima volta a percorrere gli stessi sentieri in un tempo ancora migliore.
Sempre nell’ambito degli Ultra Trail valdostani, sabato 20 settembre è stata la volta di Priscilla Rigo e Rachele Barovier, al via del TOR30 che prevedeva 2000 m di ascesa fino al Col Malatrà e il successivo arrivo nel centro di Courmayeur, destinazione di tutte le gare di questo circuito.
Priscilla è risultata la 10° donna, avendo raggiunto il traguardo in 4h20’50”, poco dietro Rachele, in 4h23’49”, 14° al femminile.
Filiberto Vaira, invece, ha corso in provincia di Lecco alla Skymarathon delle Grigne, 42 km e 3600 m di dislivello per toccare prima la Grigna Settentrionale e poi quella Meridionale.
La sua prestazione è terminata sotto le 6 ore: 5h55’53”, permettendogli una notevole 14° posizione su 283 atleti al traguardo.
Sono infine 5 gli atleti che, tra le montagne ossolane, hanno preso parte alla Baceno – Devero – Crampiolo.
Li attendevano 12 km di salita e 1100 m di dislivello complessivo attraverso il suggestivo Parco Naturale Veglia Devero, fra pascoli e boschi di larici.
Qui il primo GSA al traguardo è stato Federico Mussi, 6° assoluto in 1h07’57”.
Stessa posizione al femminile per la nostra Chiara Scoccini in 1h26’44”.
Luca Trapella conclude in 1h29’, Lorenzo Scoccini in 1h36’ e Cinzia Quaranta è 18° donna in 1h52’.
Passando dalle cime montuose alle piste, è arrivato il weekend degli attesi campionati regionali per cadetti/e ed allievi/e, che ha permesso ai nostri giovani di tirare le somme di un’annata che era già stata ricca di successi per molti di loro.
Le gare, suddivise in 2 giornate, erano in programma a Novara e hanno portato soddisfazioni insieme a 2 titoli regionali: quelli di Sara Bori negli 800 m allieve (corsi in 2’20”95) e di Amanda Benso negli 80 m ad ostacoli cadette (col tempo di 12’37”).
Entrambe hanno corso anche una seconda gara di alto livello: Sara ha migliorato il proprio personale nei 1500 m con 4’55”46 (4°) e Amanda ha ottenuto il 7° posto sugli 80 m piani, con ben 75 atlete alla partenza.
Le due atlete hanno dimostrato molta serietà negli allenamenti e una continuità di ottime prestazioni lungo tutta la stagione, che viene suggellata da questa vittoria e dai festeggiamenti di tutta la squadra.
Dai lanci arrivano altri due meritatissimi podi per la cadetta Margherita Rossi, che è 2° nel “suo” giavellotto con la sua seconda miglior prestazione di 37,99 m e 3° nel getto del peso, con 9,95 m. Aarab Mouih e Riccardo Martignon sono stati impegnati nel mezzofondo cadetti: nei 2000 m sono giunti rispettivamente 6° in 6’18”94 e 11° in 6’33”93.
In precedenza, Riccardo aveva corso anche i 1000 m in una velocissima prima serie, che gli ha permesso di sfiorare il suo personale e concludere in 2’54”01.
Fra le cadette corre i 1000 m Olga Manetta, che arriva al record personale di 3’26”09, vincendo anche per distacco la 3° serie, 18° assoluta su 46 partecipanti.
La corsa regala ancora soddisfazioni a Rachele Brera, 8° allieva sui 400 m e poi impegnata sugli 800 m. insieme a Giulia Madrigrano, a Giorgia Torrico, in pista sui 300 e sui 1000 m categoria cadette, e ad Asia Beraldo sugli 80 m piani.
Per i salti sono scese in pedana Elena Prandina, autrice di 4,11 m nel salto in lungo e Teresa Antonini, con 8,52 m nel salto triplo.
Infine, Lisa Presutti e Filippo Petterino si sono cimentati nei lanci, classificandosi rispettivamente 11° nel getto del peso e 17° nel giavellotto.
Niente male per la spedizione biancoverde, che, oltre ai celebratissimi titoli e podi, ha dimostrato di essereuna squadra versatile, unita e di rispondere sempre presente nelle occasioni più importanti.
Ai giovani atleti vanno le felicitazioni di tutto il direttivo e i ringraziamenti per averci ancora una volta portato ai primi posti della regione, dimostrando che anche la pista può dare le stesse soddisfazioni che storicamente arrivano al GSA dalla corsa in montagna.
Il G.S.A. Valsesia è lieto di accogliere chiunque fosse interessato a conoscere le attività in corso e quelle in programma.
La squadra si allena presso la pista di atletica “Gianluca Buonanno” di Borgosesia, il sabato mattina dalle ore 10 alle 12.
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Redazione di Vercelli
Presso l’aula magna del Seminario arcivescovile, verrà presentato sabato 4 ottobre, alle ore 16.30, l’ultimo libro scritto da un vercellese illustre e conosciuto anche al grande pubblico, il professor Sergio Givone, filosofo e docente di estetica presso l’Università di Firenze.
Il libro, dal titolo “La ragionevole speranza”, interroga i filosofi occidentali su temi spesso trascurati e quasi esclusi dalla cultura dominante nella società contemporanea: la vita dopo la morte e l’immortalità dell’anima.
Temi che invece continuano ad essere presenti nell’esperienza di ogni uomo, soprattutto in corrispondenza di eventi luttuosi vicini o lontani, poiché sono il cuore delle domande esistenziali che interpellano l’intelligenza e la coscienza umana alla ricerca di risposte di senso.
L’autore non intende fornire risposte a favore o contro l’esistenza dell’aldilà, ma piuttosto invitare a proseguire l’indagine della ragione, recuperando l’imprescindibile e affascinante percorso del pensiero umano, da Socrate a Origene, da Pascal a Hobbes, da Kant a Rousseau, da Nietzsche alla ricerca scientifica contemporanea.
Con l’autore dialogherà Monsignor Mario Allolio, docente presso l’Istituto Teologico di Novara.
L’iniziativa è organizzata dalla sezione vercellese dell’UCIIM (Unione Cattolica Italiana di docenti, dirigenti, educatori, formatori) ed è sostenuta dall’Associazione culturale musicale “Angelo Gilardino”, di cui il professor Givone è socio onorario, e dalla sezione vercellese del Meic.
L’ingresso è libero.
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Redazione di Vercelli
Si terrà sabato 27 settembre alle ore 21 presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Montanaro il concerto d’organo per celebrare i 300 anni dalla nascita del compositore francese Claude Balbastre, con un programma interamente monografico dedicato alla sua sontuosa produzione organistica.
L’evento, organizzato dall’Associazione Organistica Del Canavese – ETS (AODC), in collaborazione con la Parrocchia di Montanaro e con i patrocini della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Montanaro, vedrà esibirsi alla consolle del prestigioso organo Bruna/Vegezzi-Bossi 1872 il canavesano M° Gianmattia Gandino, molto attivo in diverse realtà musicali del territorio e da alcuni mesi entrato a far parte del consiglio direttivo dell’AODC in qualità di direttore artistico.
Un’idea ambiziosa, in quanto incentrare un programma su un unico autore è spesso una grande scommessa sia per l’esecutore che per il pubblico, ma che rappresenta il modo migliore per onorare una ricorrenza così importante.
Balbastre è stato senza dubbio tra gli autori più significativi del tardo barocco e classicismo francese che ha realizzato una vastissima produzione di musica per organo, clavicembalo, musica da camera e vocale.
Il programma spazierà tra alcune delle opere organistiche più significative di Balbastre che possano riassumere in una sola serata la varietà di stili e generi per cui ha scritto.
Il programma includerà la sua opera più vasta, il “Concerto in Re maggiore”, oltre che un accenno alla corposa produzione di musica natalizia per cui è forse più celebre e l’inclusione di scenografiche trascrizioni di inni rivoluzionari.
La musica organistica di Balbastre richiede spesso strumenti di grandi dimensioni e potenza, e tra i diversi strumenti all’altezza presenti in Canavese, il monumentale organo di Montanaro, celebre per i suoi 15 putti con trombe suonanti e fresco di pulitura, si è rivelato una scelta adeguata in termini di dimensioni, prestigio e soprattutto timbrica, date le molte affinità con gli organi di fattura francese.
L’ingresso sarà aperto a tutti e a offerta libera.
Gianmattia Gandino si laurea presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino in Strumenti a Percussione nel 2013 e in Direzione d’Orchestra nel 2021.
Come timpanista e percussionista suona presso alcune delle maggiori orchestre sinfoniche italiane tra cui Orchestra del Teatro Regio di Torino, Orchestra Sinfonica di Milano (ex LaVerdi), Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza e Orchestra Regionale della Toscana, esibendosi su palchi prestigiosi come quello del Teatro alla Scala di Milano, Teatro Regio di Parma, Teatro degli Champs-Élysées di Parigi, Teatro Aleksandrinskij di San Pietroburgo e Academy Theatre di Amman.
Parallelamente, la passione per l’organo nasce sin da bambino coltivando lo studio dello strumento. Per un anno frequenta il corso di organo col M° Fausto Caporali presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e nel 2017 partecipa a una masterclass col compianto M° Jean Guillou presso il Duomo di Padova. Fino al 2021 è stato titolare dell’organo Serassi di Caluso, considerato tra i più importanti del Canavese. Si esibisce inoltre come concertista e accompagnatore liturgico sia in Italia che all’estero.
È inoltre attivo come compositore. Negli anni sono stati eseguiti molti suoi brani di musica da camera e corale fino ad arrivare, nel 2019, alla prima esecuzione di un brano sinfonico, lo spettacolo “Credo” per solisti, coro e banda che ha coinvolto 80 musicisti e un pubblico di 1000 persone nelle due repliche di Bairo e Caluso.
Dal 2019 è direttore della Banda Musicale del Comune di Caluso con la quale, nel 2022, assieme alla Corale di Bairo, al Coro Città di Rivarolo e cantanti solisti, allestisce, presso il Palasport di Arè di Caluso, Il Gobbo di Notre Dame con un cast di 100 artisti e un pubblico stimato di 700 persone.
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Redazione di Vercelli
La città di Biella ha onorato sabato i trent’anni dalla fondazione del proprio Comando Provinciale dei Carabinieri con una grande cerimonia che ha unito le celebrazioni ufficiali alla partecipazione calorosa della cittadinanza.
L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune, ha messo in luce il legame indissolubile tra l’Arma e la comunità locale.
Protagonista della giornata è stata la Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia”, una delle formazioni musicali più prestigiose dell’Arma.
Le celebrazioni hanno preso il via nel tardo pomeriggio con una suggestiva sfilata.
Partendo da piazza del Battistero, la Fanfara e i Carabinieri nella storica Grande Uniforme Speciale hanno percorso via Italia, accolti da un folto pubblico che ha riempito le strade e accompagnato la parata fino a piazza Vittorio Veneto. L’arrivo in piazza è stato scandito dall’esecuzione di due brani, un primo, emozionante, momento di spettacolo offerto alla città.
La serata è poi proseguita al Teatro Odeon, gremito da quasi 1000 persone, con un concerto che ha riscosso grande successo.
Sul palco la Fanfara ha proposto un repertorio variegato, che ha saputo spaziare dai brani tipici dell’Arma a composizioni sinfoniche e popolari che uniscono tradizione e modernità: dalle marce solenni a pagine di grande effetto come Il Silenzio, arrangiato in chiave sinfonica, fino a celebri suite e medley tratti da West Side Story, I Pirati dei Caraibi e brani jazz e blues, oltre che l’immancabile e suggestivo “Inno degli Italiani”.
L’esibizione è stata impreziosita dalla collaborazione con l’Accademia Perosi di Biella, una delle istituzioni musicali più prestigiose del panorama internazionale.
Una violinista allieva della Perosi, Maria Serena Salvemini, di soli vent’anni ma già vincitrice di prestigiosi premi italiani ed internazionali, ha eseguito due brani insieme alla Fanfara, riscuotendo l’entusiasmo del pubblico.
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Redazione di Vercelli
Riceviamo e pubblichiamo
L’area di sosta intitolata a Gianluca Camaschella, situata lungo i “Sentieri di Padre Gallino” e posta in posizione dominante sopra la città di Varallo, rappresenta un punto di particolare interesse per cittadini e turisti. Oggi, tuttavia, la vegetazione eccessiva ne compromette la funzione di belvedere, impedendo di godere appieno della vista panoramica sulla città. Uno spazio che potrebbe fungere da terrazza naturale su Varallo, attrezzato come area pic-nic e luogo di accoglienza, resta così sottoutilizzato e poco fruibile.
È doveroso ribadire il valore dell’attività del CAI Varallo e dei suoi volontari, che con dedizione si occupano della manutenzione dei sentieri. Grazie al loro lavoro, la città dispone di una rete escursionistica ricca e preziosa, che spazia da percorsi storici a itinerari di grande suggestione naturalistica. Ma a fronte di questo impegno encomiabile, è necessario che anche l’Amministrazione comunale faccia la sua parte, con una collaborazione più profonda e strutturata a sostegno delle attività di cura e manutenzione.
Il tema non riguarda soltanto l’area sosta “Camaschella”, ma si estende ad altri luoghi significativi come il percorso delle “Tre Croci”, che rappresentano anch’essi un elemento identitario e un richiamo turistico. In questo contesto va sottolineato che oggi, accanto alla commissione segnaletica del CAI e ai volontari del GRIM, si sono aggiunti alcuni volontari auto-organizzati appassionati di corsa in montagna e di MTB, nonché un volontario della Pro Loco di Verzimo, che contribuiscono alla cura dei sentieri intorno al monte Tre Croci. Un patrimonio umano che testimonia la passione diffusa per il territorio e che meriterebbe di essere valorizzato al meglio.
L’azione più efficace sarebbe proprio quella di coordinare tutte le forze disponibili sul campo a cura del Comune di Varallo, che potrebbe inoltre mettere a disposizione ulteriori risorse, umane e logistiche. Solo attraverso un coordinamento unitario e il coinvolgimento attivo dell’ente municipale sarà possibile trasformare l’impegno dei volontari in un risultato stabile e duraturo, restituendo così alla città sentieri e punti panoramici curati, sicuri e all’altezza della vocazione turistica a cui Varallo ambisce sempre più a pieno titolo.
Carlo Stragiotti
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Redazione di Vercelli
La chiesa concattedrale di Santa Maria Maggiore in Vercelli, oggi, 22 settembre, era gremita di persone che hanno desiderato unirsi alla famiglia di Graziano Bordonaro per la preghiera in suffragio del Santo Rosario.
Domani il Duomo di Vercelli ospiterà – alle ore 10,30 – le esequie di uno degli Imprenditori più amati dalla città, scomparso all’età di 83 anni il 19 settembre presso l’Ospedale di Borgomanero.
Mentre ci diamo appuntamento a domani per l’ultimo saluto ad un uomo straordinario che ha incarnato la volontà crescita di Vercelli, ci stringiamo ai suoi familiari nel ricordo e nella preghiera.
Riceviamo e pubblichiamo
In occasione della celebrazione dei 30 anni di attività, la Società Italiana di Mediatori Familiari, di cui mi onoro essere presidente, organizza il Convegno Internazionale “S.I.Me.F. 30 anni di impegno per la costruzione di una nuova professionalità. Il Tempo ed i tempi della Mediazione Familiare”, che si terrà a Vercelli il 26 e 27 settembre 2025.
Il Convegno organizzato, con la compartecipazione del Comune di Vercelli ed il riconoscimento dell’Ordine degli Avvocati di Vercelli, è un viaggio nel tempo con uno sguardo verso il futuro della gestione della conflittualità familiare, nel percorso di riorganizzazione delle relazioni familiari.
In questi anni abbiamo lavorato per diffondere la mediazione familiare, formare mediatori familiari sostenendoli nella loro attività professionale. Per noi, la mission formativa non è mai stata disgiunta da quella della ricerca, dal confronto con le altre Associazioni e con i diversi sistemi che intervengono quando vi sia una separazione o una rottura del legame tra gli adulti. Obiettivo è che i genitori possano essere loro stessi artefici degli accordi, nell’interesse dei loro figli, i quali hanno il diritto di mantenere i legami con entrambi, nonché con i familiari per loro affettivamente significativi.
L’evento organizzato in due giornate si svolge nella prima giornata nel pomeriggio del venerdì al Teatro Civico ed è aperto al pubblico ad ingresso libero.
Tra gli uditori ci saranno alcuni allievi dell’Istituto di istruzione superiore “Lagrangia” e dell’Istituto di istruzione superiore “Avogadro”, perchè ci è parso opportuno offrire l’occasione agli studenti degli ultimi anni di conoscere una nuova professione ed il suo percorso di studi, ma anche di ascoltare interventi di relatori qualificati ed internazionali.
Il convegno avrà inizio alle 14 con l’intervento della professoressa Cristina dell’Acqua, docente Greco e Latino al Collegio San Carlo di Milano, docente Attualità della cultura latina Università IULM di Milano ed autrice di libri, di diverse pubblicazioni e di articoli culturali per il Corriere Della Sera.
Seguirà il dottor Antonio Sangermano già vice Procuratore della Repubblica a Vercelli e poi Procuratore della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Firenze, oggi Presidente del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e la professoressa Silvana Dalla Bontà, professore ordinario di Diritto processuale Civile dell’Università di Trento, autrice di studi e volumi sulla mediazione, che mirano a preparare gli studenti ad affrontare competizioni di negoziazione e mediazione a livello nazionale ed internazionale.
Infine una Tavola rotonda condotta dalla prof. Claudia Chiarolanza, docente dell’università Sapienza di Roma, con i mediatori Janet Flawith (UK), Trinidad Bernal Samper (ESP), Caroline Blondeau APMF (Francia), Valentina Testoni (Svizzera) che compareranno le diverse realtà per permetterci di comprendere prospettive future nella gestione dei conflitti.
Al termine “Dialoghi in movimento” con Luca Garlaschelli Contrabbasso, Stefano Corradi Clarinetto, Walter Bagnato fisarmonica. Duo Anyma Tango con Angela Quacquarella e Mauro Rossi, spettacolo di tango argentino.
Il mattino di sabato è riservato ai laboratori di aggiornamento professionale per avvocati e mediatori familiari con rilascio di crediti formativi.
Saranno tre lavoratori distinti.
Il primo al Museo Borgogna “L’Arte della mediazione: percorso guidato sulle relazioni familiari” condotto dalle docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Paola Farinacci e Chiara Fusar Poli e dalla curatrice del Museo Cinzia Lacchia.
Sarà un’importante opportunità per i professionisti provenienti da tutta Italia per apprezzare la ricchezza del Museo Borgogna e per lavorare sulla lettura, attraverso la pittura, delle trasformazioni delle relazioni familiari.
Lavorare sulle immagini per andare al di là della prima impressione, cercare di comprendere significati diversi e più profondi, competenze indispensabili per un professionista che lavora con le difficoltà familiari e non solo.
Al Seminario Arcivescovile ci sarà un laboratorio di confronto sulle esperienze internazionali e transfrontaliere, coordinato dalla mediatrice tranfrontaliera avv. Adriana Capozzoli con la partecipazione di Janet Flawith (UK), Trinidad Bernal Samper (ESP), Caroline Blondeau APMF (Francia), Valentina Testoni (Svizzera).
I tempi della mediazione familiare nella relazione con l’Autorità Giudiziaria ed i Servizi Pubblici sarà l’ultimo laboratorio con dott. Riccardo Pardini Consigliere Onorario Corte d’Appello di Milano, Sezione Minori, Persone e Famiglia e Antonio Attinà presidente Ordine Assistenti Sociali Piemonte e Valle d’Aosta.
“Oggi più che mai è dovere di tutti noi diffondere una cultura diversa della gestione dei conflitti. La separazione costituisce quasi sempre un passaggio molto doloroso nella vita della famiglia, ma è necessario garantire ai figli del divorzio una prospettiva di vita più serena. La mediazione familiare è un’opportunità che merita di essere maggiormente conosciuta e la cui proposta necessita di venire implementata”.
Dott. Milly Cometti (Presidente Nazionale Società Italiana di Mediatori Familiari)
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