Mese: Settembre 2025
Am 8, 4-7
Dal libro del profeta Amos.
Il Signore mi disse:
“Ascoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: “Quando sarà passato il novilunio
e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento,
diminuendo l’efa e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del grano””.
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
“Certo, non dimenticherò mai tutte le loro opere”.
Sal.112
RIT: Benedetto il Signore che rialza il povero.
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.
RIT: Benedetto il Signore che rialza il povero.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?
RIT: Benedetto il Signore che rialza il povero.
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.
RIT: Benedetto il Signore che rialza il povero.
1 Tm 2, 1-8
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo.
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.
Lc 16, 1-13
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
“Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza”.
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA
Una sana provocazione
(Am 8,4-7; Sal 112; 1 Tim 2.1-8; Lc 16,1-13)
In questa parabola il padrone, figura del Signore, chiama a rendere conto del suo operato un dipendente, al quale aveva dato fiducia affidandogli il compito importante di amministrare i suoi beni.
Arriva il giorno però in cui alcuni vanno dal padrone per accusare l’amministratore di essere disonesto.
(Possiamo farci una domanda coraggiosa: cosa dicono gli altri di noi al Signore?).
Il padrone, che non era un controllore e che forse solo dopo tanto tempo arriva a conoscenza del misfatto, chiama personalmente l’amministratore per incontrarlo; non lo licenzia delegando qualcun altro per evitare di affrontare eventuali reazioni o un possibile conflitto, come tanto tristemente sentiamo dire che accade oggi, anche attraverso un semplice messaggio.
L’amministratore, colto in fallo non si giustifica e non chiede scusa per la fiducia tradita e il danno causato.
Aveva ricevuto un lavoro che andava bene per lui, che era in grado di fare, purtroppo ha scelto di svolgerlo senza correttezza, senza gratitudine verso il padrone che con fiducia glielo aveva offerto.
Una considerazione che possiamo fare riguarda l’importanza di vivere riconoscendo con gratitudine quanto abbiamo, quanto ci è stato donato e la fiducia che Dio ripone anche in ciascuno di noi affidandoci un compito particolare che richiede la nostra fedeltà, non importa se è grande o piccolo, ciò che importa è restare fedeli alla missione ricevuta. Tornando all’’amministratore osserviamo che non tenta la riconciliazione con il padrone, non entra in relazione con lui, non si piega a chiedere una seconda possibilità ma pensa solo tra sé a una via di uscita.
Dopo il riconoscimento lucido dei propri limiti: “Zappare non ne ho forza, mendicare mi vergogno”, tenta un’altra strada mettendo in azione una caratteristica che il Signore loda in quest’uomo disonesto: la scaltrezza.
Fino alla fine quest’uomo rimane disonesto, fedele solo a se stesso, e usando ciò che non è suo per il proprio benessere, fonda sulla convenienza le sue relazioni con gli altri, facendosi amici con la corruzione e ottenendo gratitudine con la corruzione, dimostrando di non aver imparato nulla dal proprio errore.
Il padrone, nella speranza che possa ravvedersi, lo lascia nella possibilità di frodarlo fino alla fine, come di fatto avviene.
Dio abbonda la sua fiducia in noi più di quanto non sappiamo fare noi stessi e considerando la furbizia usata dall’amministratore, ci lascia una constatazione che può diventare una sana provocazione:
“I figli di questo mondo, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”.
Spesso, infatti, accade di trovare maggior ingegno nel compiere ciò che è male piuttosto che nel compiere ciò che è bene.
Chiediamo allo Spirito Santo di trasmetterci fantasia creativa e ingegno luminoso, perché anche i figli della luce siano lodati doppiamente dal Signore per la loro scaltrezza innocente!
Le Sorelle Carmelitane
Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza
Il Museo propone la terza edizione della Giornata del Patrimonio per affermare la centralità della cultura, della bellezza e dei beni artistici, pregevoli e ricchi di meraviglie, che meritano essere conosciuti seppure in luoghi meno noti.
L’iniziativa nasce con il patrocinio del Comune di Salussola, in collaborazione con l’Associazione per la Valorizzazione del Paesaggio della Bassa Serra Biellese, con la Parrocchia di S. Maria Assunta di Salussola, grazie alla disponibilità del parco del castello di Salussola, dello studio dell’artista Gastone Cecconello e dei volontari.
Una sorprendente passeggiata culturale nel borgo medievale, tra i più ben conservati del Biellese, con panorami e scorci architettonici pregevoli, durante la quale si scoprono beni artistici, laboratori e collezioni dalle tradizioni secolari.
Sabato 28 settembre 25 il programma prevede:
Alle ore 9,30 al Museo (edificio storico del XVIII) visita guidata alle sale della lavorazione dell’oro dove si potrà assistere alla dimostrazione dell’Arte della Toreutica, di sbalzo e cesello, a cura degli allievi del corso del Maestro Orafo Nicola Artiglia.
Segue la visita alla collezione degli strumenti per pesare, con la partecipazione di Giancarlo Lacchia donatore della prestigiosa raccolta, la seconda più importante d’Italia, concessa al comune di Salussola in memoria del figlio Davide.
In esposizione, nella sala erbario, sarà visitabile la collezione dal 1700 al 900’ riconducibili alla flora locale. Visita alla sala ‘’9 marzo 1945’’ testimonianza dell’Eccidio di 20 partigiani del distaccamento della 109° Brigata Divisione d’assalto Garibaldi ‘’Benvenuto Zoppis’’.
Alle ore 10:30 Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta conferenza d’arte di Claudia Ghiraldello.
La chiesa è un importante esempio di romanico-gotico biellese. È nominata nell’elenco delle chiese vercellesi del 1298 e fu eretta a pieve nel 1413. Conserva opere assai significative tra le quali la tela raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Nicola da Tolentino e Giacomo Apostolo attribuita ad Anselmo Allasina attivo nella prima metà del XVII secolo, il coro ligneo realizzato da Bernardo Barile nel 1710 e il pulpito ligneo creato negli anni 1711-12 da Carlo Francesco Aureggio Termine con l’aiuto del Barile.
Nella cappella del Beato Pietro Levita, che ne conserva le reliquie, è visibile un ritratto del Beato dipinto nel 1937 da Paolo Giovanni Crida.
Di notevole interesse la Sacrestia, l’archivio e la biblioteca parrocchiali.
A seguire visita all’Oratorio San Nicola da Tolentino, in Piazza Cesare Nani, risalente al secolo XVI e sede della Confraternita di San Nicola da Tolentino e dell’Arciconfraternita della Madonna della Cintura dal 1570.
Essendosi sciolta la confraternita, sin dai primi anni del ‘900 la chiesa appartiene alla parrocchia di S.M. Assunta. All’interno è visibile un pregevole presepe artigianale permanente.
Alle ore 12:30 pranzo al sacco al castello di Salussola oppure prenotare alla Trattoria “Fattoria delle Rose” di Vigellio al n. 333 845 3710.
Alle ore 14.00 al castello di Salussola, a cura del proprietario, visita guidata al parco storico, ricco di esemplari botanici vari e con eccezionale panorama sulla pianura Biellese incorniciata dalle Alpi.
Alle ore 15:30 nell’ atelier del maestro Gastone Cecconello inedita esperienza, in cui si viene accolti dall’artista e dove sarà possibile una visita guidata alla comprensione delle opere esposte. Gastone Cecconello (Vercelli, 1942) è artista di inesauribile vena creativa e si esprime con tutti i mezzi a sua disposizione: dall’incisione alla pittura, dalla scultura alla tecnica mista.
Tutto il suo lavoro manifesta una incessante lotta tra la concretezza della materia e il desiderio di risalire alla semplicità delle origini, tra la seducente bellezza del ferro, del legno, della pietra e la vivacità delle paste colorate e dei tratti a pastello che generosi affollano e rianimano le superfici su cui si posano.
Ricercatore solitario e fuori dal coro, sperimentatore instancabile e tenace, ma anche insofferente per natura ai massimi sistemi dell’arte e delle appartenenze sociali, Cecconello ha alle spalle un lungo cammino che lo vede protagonista nel panorama artistico italiano. Vive e lavora a Salussola.
Alle ore 16:30 visita con degustazione alle cantine storiche di Villa Ca’ Bianca.
La storica dimora nella frazione di San Secondo, a Salussola, fu edificata dalla famiglia Avogadro di Casanova in veste di Oratorio dedicato a Santa Teresa.
La concessione porta la data del 31 gennaio 1710. Della veste religiosa si conserva la torre campanaria visibile sul tetto.
DonnaLia, azienda innestata nella dimora, rilancia nel 2008 con energie mirate l’anima vitivinicola della proprietà, la cui identità non si era mai smarrita: il nostro autentico museo sono le parcelle vitate che risalgono a metà del secolo scorso.
Da quell’anno abbiamo pianificato nuovi impianti e curato sia l’aspetto agronomico, aggiornando ogni anno gli interventi sul campo, sia quello enologico, avvalendoci di consulenze altamente competenti.
Costo: 5,00 € per una attività, 10,00 € per tutte le attività e gratis bambini fino ai 12 anni.
Prenotazione presso info@museolaboratoriosalussola.org
Il giorno della visita è richiesta la registrazione presso il Museo in via Duca D’Aosta n. 7 Salussola Monte.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Un’atleta piemontese torna in Italia con una medaglia d’oro dai Campionati del Mondo Militari di Scherma di Siviglia.
Si tratta di Alessandra Bozza, atleta dell’Aeronautica che si allena alla Ginnastica Victoria, iridata nella spada femminile a squadre.
L’oro delle spadiste arriva al termine di una gara che ha visto il quartetto azzurro, completato da Carola Maccagno, Roberta Marzani e Nicol Foietta, superare la Svizzera per 35-32 in semifinale e l’Ucraina per 40-37 in finale.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Appuntamento presso la Sala del Trono del Palazzo Arcivescovile di Vercelli, venerdì 26 settembre 2025 alle ore 17.00, per la conferenza Argenti e argentieri nelle terre del riso con Laura Marino, direttrice del museo diocesano di Cuneo – Fossano.
La conferenza è legata alla presentazione dell’ultimo libro curato da Gianfranco Fina “Argenti piemontesi del XVII e del XVIII secolo” che comprende una sezione legata agli argentieri vercellesi le cui opere si conservano presso il Museo del Tesoro del Duomo.
L’evento si pone a chiusura della mostra “Benedetto riso. Dalle giornate dei canonici alla tavola”,organizzata per il Festival del Riso – Risò dalla Fondazione, in collaborazione con la Società Storica Vercellese e l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli.
L’esposizione, comprendente documenti dall’Archivio Capitolare e beni librari dalla collezione di Giovanni Ferraris, sarà visitabile solo fino a domenica 28 settembre.
Al fine di celebrare le giornate di Cultura a porte aperte 2025 l’ingresso al Museo sarà gratuito sabato 27 e domenica 28 settembre.
Le giornate sono promosse dagli enti ecclesiastici di Piemonte e Valle D’Aosta e consistono nell’apertura straordinaria di monasteri, chiese, pievi, santuari e musei che fanno parte del circuito di “Città e Cattedrali”.
Non solo, l’appuntamento annuale coincide con le giornate europee del Patrimonio Culturale che quest’anno seguono il tema “Architetture: l’arte di costruire”.La tematica sarà declinata al Museo del Tesoro del Duomo grazie all’esposizione “Nel tuo nome. L’arte parla di comunità. Dal Cinquecento al mondo contemporaneo”, organizzata insieme all’Ufficio Beni Culturali, all’interno del Palazzo Arcivescovile di Vercelli.
Il nobile edificio si contraddistingue infatti per le stratificazioni delle epoche del passato che si raccontano attraverso le testimonianze rintracciabili nelle murature, nella divisione degli ambienti e nell’ammodernamento avvenuto nel 1998 per la realizzazione degli ambienti destinati ad ospitare la Fondazione.
Non solo, il Palazzo, grazie alla mostra Nel tuo nome, dialoga anche con l’architettura sacra grazie alla sezione espositiva dell’ex chiesa di San Vittore in Largo D’Azzo, aperta negli stessi orari e sempre visitabile gratuitamente.
Il weekend del 27 e 28 settembre vedrà inoltre coinvolto L’Ufficio Beni Culturali anche in un’altra apertura straordinaria: in entrambe le giornate sarà aperta la chiesa di San Michele in Insula a Trino Vercellese dalle ore 15 alle 18 con visite guidate gratuite ogni ora.
Per informazioni sulle attività del Museo, sugli orari di apertura e sui prossimi eventi: www.tesorodelduomovc.it.
Per informazioni sulle attività dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi in occasione di Cultura a porte aperte: beni.culturali@arcidiocesi.vc.it.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
L’Archivio di Stato di Vercelli e l’Archivio Storico della Città di Vercelli saranno eccezionalmente aperti nella giornata di domenica 28 settembre in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, quest’anno dedicate al tema “Architetture: l’arte di costruire”.
Un importante appuntamento organizzato in collaborazione con L’università dell’Aquila, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, con una conferenza e due mostre documentarie allestite per l’occasione attende i visitatori:
nel chiostro del Convento di Santa Maria delle Grazie, sede dall’Archivio di Stato di Vercelli, in via A. Manzoni 11, dalle ore 15:00 alle ore 19:00 si potrà visitare Le architetture dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli attraverso i secoli, esposizione nella quale saranno protagonisti disegni storici appartenenti al fondo archivistico dell’Ospedale antico, la cui evoluzione architettonica sarà colta in prospettiva diacronica a partire dal Settecento.
Alle ore 17:00 Patrizia Montuori, professoressa associata di Storia dell’Architettura presso l’Università dell’Aquila, terrà la conferenza Il nuovo Ospedale Sant’Andrea a Vercelli di Ettore Rossi fra architettura, arte e tecnica ospedaliera, intervento di alto livello dedicato agli edifici di età contemporanea dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli e alla figura del progettista Ettore Rossi, cui la professoressa Montuori ha dedicato numerosi studi e ricerche, coronati dalla pubblicazione di una monografia;
presso il piano terra del Palazzo della Biblioteca Civica in via A. G. Cagna 8, dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 19:00 si potrà invece visitare Architettura della Salute: Vercelli si prende cura dei suoi cittadini allestita dall’Archivio Storico della Città di Vercelli, ove una selezione di documenti illustrerà le medesime tematiche.
Per entrambe le iniziative l’ingresso è libero e gratuito e non occorre la prenotazione.
Per ulteriori informazioni sugli eventi:
Archivio di Stato di Vercelli
Tel. 0161 259595
www.asvercelli.beniculturali.it
facebook.com/ArchivioDiStatoDiVercelli
instagram.com/archiviodistatovercelli
Archivio Storico della città di Vercelli
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Negli ultimi tempi – diciamo negli ultimi anni, anche se la linea non è mai chiarissima – il poker sul web sembra proprio aver preso una piega inaspettata. Stando ai dati ADM, il pubblico italiano avrebbe speso oltre 181 milioni di euro solo nel 2023 su piattaforme digitali dedicate. Una cifra così, tra l’altro, corrisponderebbe a un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente… niente male, si direbbe. Non siamo più soltanto dentro la moda del Texas Hold’em.
Si tratta, piuttosto, di una trasformazione completa, probabilmente dovuta anche alle nuove esigenze tecnologiche, forse persino sociali. In fondo, tra app che cambiano a vista d’occhio, tornei sempre più brevi, e strumenti di sicurezza che non erano mai stati così centrali, l’approccio al tavolo virtuale pare non avere quasi più nulla del passato. Alla fine, il poker rimane una delle abitudini digitali più dure a morire — almeno in Italia.
Evoluzione delle piattaforme e delle modalità di gioco
Negli ultimi cinque anni, bisogna ammetterlo, le piattaforme di poker online si sono trasformate parecchio il modo di vedere il gioco online.. Sviluppi continui sulle app mobili – a volte si fa fatica a star dietro – e interfacce che riescono a essere intuitive anche per chi, all’inizio, non sapeva nemmeno da dove partire. Poi ci sono i tornei: vengono ripensati di continuo, forse per stare al passo con il resto. Ogni giorno, letteralmente, migliaia di italiani entrano su questi tavoli digitali sperando di rivivere (o forse solo di avvicinarsi) all’esperienza dal vivo. Tornei turbo, spin & go, modalità cash game rapidissime: tutto si adatta al ritmo sempre più veloce che la gente si trova a vivere.
Secondo uno studio SHPEGS dell’agosto 2025, oltre il 67% degli utenti tende a scegliere modalità veloci per sessioni inferiori ai venti minuti. E poi questa cosa delle personalizzazioni sta diventando una vera mania: avatar, tavoli a tema, statistiche in tempo reale che a volte confondono più che aiutare. Un universo, insomma, sempre più modellato sulle tendenze digitali, che sembra aprire spazio sia al principiante fresco d’iscrizione sia all’esperto con qualche anno sulle spalle.
Tendenze digitali e ampliamento del pubblico
L’innovazione, si vede, aiuta a riscrivere confini. Non soltanto quelli geografici, ma anche quelli culturali. Il fenomeno poker online riflette questa globalizzazione: in Italia, ma anche in Spagna e Germania, i giocatori possono sfidarsi tra loro in tempo reale. Al di là di questo, le piattaforme hanno cominciato a dotarsi di sistemi di sicurezza piuttosto avanzati, riservando anche spazi specifici ai tornei internazionali. Alcuni dati riportati da Lentelocale.it suggeriscono che, tra il 2020 e il 2024, il ricorso alle app mobili abbia contribuito a far salire del 23% la quota di giovani tra i 18 e i 29 anni coinvolti. Questo ha cambiato — almeno in parte — la composizione della platea, tradizionalmente dominata da utenti più adulti. Ecco, oggi si parla di circa il 48% degli italiani che preferirebbe giocare da smartphone, spesso optando per sessioni brevi e modalità sempre diverse. Ormai il poker digitale non si può più descrivere come un passatempo di nicchia: pare diventato un fenomeno culturale ramificato, capace di toccare tanto i grandi centri urbani quanto i paesi meno conosciuti.
Sicurezza, regolamentazione e sfide emergenti
Questione di sicurezza, poi, su questo davvero non si scherza. È probabilmente uno dei motivi principali per cui molte piattaforme raccolgono fiducia. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli richiede standard severi su trasparenza e controllo, includendo la tutela dei dati personali e la certificazione degli algoritmi RNG. Dal 2022 in avanti – almeno secondo le fonti ufficiali – oltre il 95% dei siti italiani rimarrebbe perfettamente in regola con le direttive ADM. Tuttavia, bisogna ammettere che la concorrenza degli e-sport e di altre forme d’intrattenimento costringe quasi ogni operatore a rincorrere il cambiamento senza sosta.
E, tra una normativa europea sempre più stringente e la necessità di aumentare sia la qualità dei servizi che la reattività dell’assistenza clienti, rimanere al passo non è affatto semplice. Oltretutto, le richieste da parte dei giocatori italiani sono cambiate: c’è chi cerca il supporto in più lingue, chi una chat rapida, chi una risposta a qualunque ora. Le piattaforme che riusciranno a rispondere a tutte queste aspettative – per quanto impegnativo sembri – potrebbero ritrovarsi con utenti più fedeli. Oppure no, chi può dirlo davvero…
Innovazione, accessibilità e il futuro del poker digitale
A guardare avanti, sembra che saranno personalizzazione e innovazione tecnologica a fare la differenza. Diverse piattaforme stanno tentando di puntare su realtà aumentata e intelligenza artificiale – però si tratta ancora di progetti in fase di test, o almeno non del tutto diffusi. L’accessibilità, in modo forse inaspettato, continua ad amplificarsi: già nel 2024 si stima che oltre il 78% delle piattaforme italiane permetta l’accesso anche a utenti da paesi al di fuori dell’Unione Europea, magari grazie a nuove partnership o accordi regolatori.
C’è anche il nodo delle criptovalute e delle transazioni praticamente istantanee, che sembrano attrarre un pubblico più giovane, più attento alla questione privacy. Di fondo, il settore evolve in modo quasi incessante—e la vera sfida, per chi opera in questo ambito, resta tutto sommato quella di tenere ancora viva la fiamma del poker classico, cercando però di accontentare quella voglia di novità che spinge gran parte delle nuove generazioni.
Giocare in sicurezza e responsabilmente
Va detto: il poker online può essere entusiasmante, certo, ma non bisogna dimenticare i rischi. Le piattaforme certificate mettono normalmente a disposizione strumenti come auto-esclusione o limiti di deposito, piccoli aiuti pensati per contenere eventuali derive problematiche.
Resta consigliabile ricordare che il gioco, benché divertente, dovrebbe rimanere entro i margini delle proprie possibilità e rispettare le regole. Affidarsi a siti autorizzati e capire i potenziali pericoli — ecco, probabilmente questo è il vero passo iniziale per godersi un’esperienza più tranquilla. Se ognuno ci mettesse quel minimo di attenzione in più, forse ne guadagnerebbero tutti, sia chi gioca sia chi ne rimane coinvolto solo di riflesso.
Torna a Vercelli, Festa Popoli giunta alla 17esima edizione che si terrà da mercoledì 1 ottobre sino a venerdì 10 ottobre con la partecipazione di numerosi studenti e giovani, italiani e stranieri, nella proposta dell’impegno di pace e nella presentazione di esempi di cambiamenti climatici in varie zone del mondo, a ogni incontro preserale.
Il Messaggio
Sperimentare e testimoniare la ricchezza dell’incontro tra persone di provenienze lontane, anche molto lontane…. È sempre questo l’anelito che anima la preparazione e la realizzazione di Festa Popoli, che giunge quest’anno alla diciassettesima edizione.
Anni di incontri e di solide collaborazioni: ideata dalla Diocesi di Vercelli, e in modo particolare dalla Pastorale universitaria, è co-organizzata con l’Università del Piemonte Orientale, da sempre prezioso supporto scientifico attraverso le competenze e la disponibilità di numerosi docenti, soprattutto dal Dipartimento di Studi Umanistici e dal Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica.
Anche quest’anno torna poi la sinergia con il Comune di Vercelli e con i giovani del Servizio civile che, in stretto contatto con la Pastorale universitaria, già da tempo si trovano per definire e pianificare i vari appuntamenti. Consolidata è inoltre la collaborazione con il Centro Territoriale per il Volontariato VC-BI, in special modo per la grafica dell’intera manifestazione.
L’edizione 2025 ruota intorno ai migranti climatici. Ormai è noto a tutti che sempre più persone sono costrette a lasciare la propria terra, perché resa invivibile dagli effetti negativi della crisi climatica: siccità, inondazioni, incendi, fenomeni atmosferici estremi, innalzamento del livello del mare. Sono i cosiddetti “migranti climatici” che, secondo dati della Banca Mondiale, entro il 2050 potrebbero essere più di 210 milioni nel mondo.
Se è vero che la gran parte del fenomeno si limita all’interno dei Paesi (l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni stima che circa l’80% degli spostamenti legati al clima avviene all’interno dello stesso Paese, spesso dalle aree rurali a quelle urbane), le ripercussioni sono evidenti oltre i confini e a livello globale. Ne abbiamo trovato testimonianze anche tra alcuni giovani universitari internazionali dell’UPO, oltre che tra gli ospiti dei centri di accoglienza vercellesi.
Parte dei contenuti che verranno proposti derivano proprio da questi loro preziosi contributi.
Ma essi sono solo uno dei fattori che legano il tema al nostro territorio: è da sottolineare la presenza a Vercelli di un intero dipartimento dell’UPO, il DISSTE, che lavora sulla sostenibilità ambientale (e dunque sui cambiamenti climatici), e di un corso magistrale in filosofia che ha fatto del fenomeno migratorio un fulcro della propria offerta formativa e della ricerca: Filosofia Politica e Studi Culturali.
Inoltre è facilmente intuibile che la scelta del tema è dettata, oltre che dall’incrocio tra problematiche globali e realtà locale, dall’urgenza di una sana educazione culturale intorno ai cambiamenti climatici, alle loro cause, ai loro effetti.
È importante informarsi sulle cause e sulle conseguenze della crisi climatica e sul come si possa agire. Gli incontri a carattere formativo avranno questa come fondamentale finalità. Le aspirazioni sono tuttavia ancora più “alte”, perché ognuno di noi può impegnarsi, a livello individuale e collettivo, per contrastare la crisi climatica e sostenere i migranti climatici.
E se potessimo contribuire a migliorare lo stile di vita, per esempio riducendo il consumo di acqua e di energia elettrica, utilizzando mezzi di trasporto non inquinanti, facendo acquisti consapevoli…ne saremmo orgogliosi.
Se poi tutto questo potesse avvenire nello scambio tra persone di differenti provenienze geografiche, in un clima di curiosità, fiducia e spirito di iniziativa…. Ecco, questo potrebbe diventare vera Festa Popoli.
In particolare quest’anno la manifestazione vuole rappresentare determinazione e impegno per la pace. Lo scenario internazionale difficile e drammatico, a cui assistiamo spesso ulteriormente addolorati da una sorta di impotenza, diviene troppo spesso causa sterile di sconforto e alibi per giustificare la propria indolenza.
Ebbene, Festa Popoli vuole attraversarlo e viverlo come stimolo per attivare e accendere risorse, personali e comunitarie, capaci di educare e testimoniare in modo credibile il dialogo, la pace, la costruzione di futuro.
Gli appuntamenti
Mercoledì 1 ottobre, ore 18, all’apertura la presenza e il saluto del Magnifico rettore dell’UPO, Menico Rizzi, seguirà Seminario arcivescovile di Vercelli (piazza Sant’ Eusebio 10)
L’impatto dei cambiamenti climatici e digitali sulle migrazioni
Ad aprire Festa Popoli, dopo i saluti istituzionali, saranno due contributi di alto profilo, proposti dalla professoressa Irene Ponzo, docente presso l’Università del Piemonte Orientale e vicedirettore di FIERI.
Il suo intervento sulle migrazioni correlate alla transizione digitale ci consentirà di aggiornare il nostro sguardo sul fenomeno migratorio.
Sarà poi la volta di Gloria Zuccarelli, assegnista di ricerca in filosofia politica, a presentare le sfide al centro dell’attenzione di Festa Popoli, con un contributo intitolato Migrazioni e cambiamento climatico: un’analisi critica.
Al termine delle relazioni, verranno presentate alcune ricerche di studenti internazionali in merito al loro Paese d’origine, incentrate evidentemente sulla crisi climatica e sulle ripercussioni migratorie.
Non mancherà infine la possibilità di approfondire le questioni, attraverso dialoghi e domande tra i vari partecipanti.
Giovedì 2 ottobre, ore 18, Seminario arcivescovile
Anche ma non per il solo clima. Storie di popoli migranti
Si torna a parlare di migranti, nel secondo appuntamento. Nella prima parte ci si soffermerà sulle nuove frontiere e sulle nuove rappresentazioni di migrazioni e crisi climatica, grazie agli interventi dal taglio geografico di Raffaella Afferni (Dipartimento di Studi Umanistici) e di Carla Ferrario (Dipartimento di Sudi per l’Economia e l’impresa e Dipartimento di Studi Umanistici).
Sarà poi la volta di Luciano Curreri, docente di Letteratura Italiana al Dipartimento di Studi Umanistici, che stuzzicherà il pubblico con qualche assaggio dal suo ultimo lavoro, in uscita in questi giorni: Perdonami, Padre, perché peccheremo (per Nerosubianco), un testo distopico sui generis che evoca una rivolta di migranti e “mescola la storia”, proponendone una lettura grottesca ‘1944-1984-2024’.
Come nella serata precedente, l’incontro sarà accompagnato dalla presentazione di una ricerca su una realtà extraeuropea, a cura di studenti dell’UPO.
Venerdì 3 ottobre ore 19 (Spazio GIOIN, via Laviny 67)
Aperipopolo
Dire Festa Popoli vuol per molti dire Aperipopolo, il fortunato format a base di scambi informali e allegria. Quest’anno la conduzione della serata sarà affidata ai giovani che, accompagnati da Franco Pistono per ARPA Piemonte, hanno ideato, prodotto e interpretato la canzone di Festa Popoli e si sono preparati per una speciale versione live. Non mancheranno comunque attività e giochi a stand, proposti dai giovani della Pastorale universitaria e del Servizio civile, insieme alle ospiti dei centri di accoglienza di Vercelli.
Sempre negli stessi spazi, torneranno le animazioni da e per ogni parte del mondo. Infine, lo spazio sarà lasciato alla convivialità del cibo, grazie al servizio catering del Mattarello – Bicciolano Social Coffee.
Lunedì 6 ottobre ore 18, Seminario
Potere aziendale e politico nella crisi climatica
Particolarmente stimolante sarà la prospettiva da cui si guarderà alle migrazioni climatiche in questo preserata, grazie a due giovani e promettenti relatrici: Elettra Repetto, assegnista di ricerca in Teoria politica presso l’UPO, dove si occupa in particolare di green washing, e Claudia Vago, project manager di Valori.it (un progetto di Fondazione Finanza Etica).
L’incontro si muove a partire da una semplice considerazione: se la crisi climatica colpisce tutti, non tutte le persone sono però colpite allo stesso modo. Le fasce più vulnerabili della popolazione sono infatti quelle maggiormente danneggiate da questi eventi e, allo stesso tempo, con meno risorse per affrontarli.
Vengono dunque indagate le cause politiche e aziendali della crisi climatica, evidenziando anche come essa possa esacerbare tensioni politiche e sociali già presenti, aumentando il rischio di conflitti per il controllo di risorse naturali diventate scarse o strategiche, come acqua, terra coltivabile o energia.
In questo intreccio complesso tra crisi ambientale, poteri economico-finanziari e instabilità socio-politica, il cambiamento climatico emerge come un fattore moltiplicatore di vulnerabilità.
Martedì 7 ottobre ore 18, Seminario
Cambiamento climatico e migrazione, una prospettiva multidisciplinare
L’incontro vuole mettere in luce quanto sia complessa la relazione tra fenomeno migratorio e questione ambientale. In particolare, Rodrigo Miguez Núñez (DISSTE) presenterà un’analisi sulle forme di ingiustizia giuridica, politica e sociale che vengono generate dall’intersezione tra questi due fenomeni.
Nella seconda parte dell’incontro Stefania Benetti (DISSTE) mostrerà come forme di arte dal basso possano rappresentare un’attiva resistenza contro il cambiamento climatico e l’impatto che questo ha sulle migrazioni.
Giovedì 9 ottobre ore 8.30-14, Seminario
I migranti climatici
Mattinata di studi con interventi e laboratori a cura di docenti UPO, CTV VC-BI, Giovani del Servizio civile.
Si tratta dell’ormai tradizionale mattinata di studi rivolta primariamente agli studenti universitari e a quelli delle ultime classi degli Istituti superiori. L’evento, ancora una volta co-organizzato con l’Università del Piemonte Orientale, prevede gli interventi iniziali di Antonella Afferni (DISUM), Carla Ferrario (DISUM e DISEI) e Carmen Aina (DISSTE).
Come di consuetudine, ai loro contributi assembleari seguiranno i laboratori interattivi di approfondimento, condotti dai relatori della prima parte della mattinata, ma anche dai giovani del servizio civile, quest’anno particolarmente brillanti e numerosi per le attività di tale mattinata, e da Sara Ghirardi, del Centro Territoriale per il Volontariato.
Venerdì 10 ottobre ore 19, spazio GIOIN
Aperipopolo
Festa Popoli si concluderà in gran allegria con l’Aperipopolo: tornerà la musica dei giovani accompagnati da Franco Pistono, per ARPA Piemonte, insieme a danze, giochi a stand e degustazioni etniche proposte dalla cooperativa 181 con la consulenza di giovani stranieri
A incorniciare il tutto…
Seminario arcivescovile
Frammenti di terre lasciate. Allestimento multisensoriale sulle migrazioni climatiche
Per Festa Popoli torna anche l’allestimento negli spazi del Seminario: l’anno scorso le Storie che si sentono hanno toccato le sensibilità di molti, quest’anno, nel primo cortile, ci riproviamo con l’esposizione di materiali scientifici sulle migrazioni climatiche (gentilmente messi a disposizione dei professori Enrico Ferrero e Sara Rubinetti, del DISSTE), uniti a qualche piccola esperienza multisensoriale, arricchita da rapide performance teatrali.
Il progetto, ideato da Kinan Nahhass, è curato da alcuni studenti universitari insieme ai “Custodi del creato”, un gruppo di giovani impegnati nella riflessione sull’ambiente e sulla custodia del creato, facente parte, come la Pastorale universitaria, della Pastorale Giovanile della Diocesi di Vercelli.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Si è conclusa oggi l’esercitazione “Extreme Patrol”, che per tre giorni e tre notti ha visto impegnate dodici pattuglie dei reggimenti delle Truppe Alpine dell’Esercito in un test delle capacità di vivere, muovere, combattere e soccorrere in ambiente montano estivo, con armamento ed equipaggiamento individuale, operando a oltre duemila metri di quota nella zona compresa tra Ega, Passo Costalunga e Moena.
Protagonisti dell’attività addestrativa concepita e guidata dal Comando delle Truppe Alpine di Bolzano sono stati gli uomini e le donne della Brigata alpina Taurinense (2°, 3° e 9° reggimento alpini, Nizza cavalleria, 32° reggimento genio guastatori, 1° reggimento artiglieria terrestre da montagna), e Brigata alpina Julia (5°, 7° e 8° reggimento alpini, 2° reggimento genio guastatori, 3° reggimento artiglieria terrestre da montagna, Piemonte cavalleria), supportati da assetti del Centro Addestramento Alpino di Aosta, reggimento logistico Julia, 4° reggimento Altair dell’Aviazione dell’Esercito e 2° reggimento trasmissioni alpino.
Ciascuna pattuglia reggimentale di dieci alpini ha affrontato una impegnativa sequenza di prove, iniziata con l’infiltrazione a bordo degli elicotteri CH47 e continuata con il superamento di un ostacolo verticale lungo un itinerario di 370 metri. A seguire l’azione cinetica realizzata con colpi a salve e controllata attraverso il sistema laser di simulazione “MILES” in dotazione all’Esercito.
La “Extreme Patrol” è proseguita con la prova di soccorso di un ferito, con le manovre effettuate realisticamente in tempi brevissimi su un manichino speciale, prima del trasporto verso una zona sicura e dell’evacuazione con elicottero AB205.
Particolarmente impegnativa la fase finale dell’esercitazione che ha visto il guado di un tratto di oltre 70 metri del lago alpino di Soraga con arma e zaino, in acqua alla temperatura di 6°. Le pattuglie hanno operato in piena autonomia logistica, alimentandosi con le razioni viveri per climi freddi dell’Esercito Italiano.
L’esercitazione – oltre a costituire un test fisico, mentale e tecnico – è stata importante anche dal punto di vista valoriale, per gli aspetti di team-building. Tutte le prove sono state valutate da team di osservatori e controllori formati da istruttori militari di sci, alpinismo e combattimento in montagna, che hanno continuamente seguito le pattuglie, assegnando un punteggio per ciascuna prova.
Nel corso dell’addestramento sono stati impiegati droni da ricognizione che hanno fornito in diretta alle pattuglie informazioni sul terreno e sulla presenza di forze avversarie. È stato impiegato anche il sistema tecnologico di comando e controllo “Imperio”, in grado di gestire numerosi protocolli di comunicazione a partire dal posto comando schierato presso l’aerocampo di Bolzano.
La “Extreme Patrol” si è integrata nelle attività addestrative della brigata Julia nell’ambito della Allied Reaction Force (ARF) della NATO ed è stata federata all’esercitazione “Vipera 25” dell’Aviazione dell’Esercito, svoltasi parallelamente in Trentino Alto Adige per validare due Task Group di prossimo impiego in teatro operativo: uno a guida 4° Reggimento AVES “Altair”, e uno a guida 1° Reggimento AVES “Antares”.
La collaborazione tra Truppe Alpine e Aviazione dell’Esercito ha consentito di consolidare le procedure tattiche ed i meccanismi necessari per operare in maniera sinergica ed efficiente.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
RISO’, il festival internazionale del riso che ha registrato sold out in ogni sua espressione, dai talk, agli appuntamenti enogastronomici, ai convegni e all’area espositiva, non poteva non registrare anche la presenza dell’associazione Donne & Riso guidata da Federica Busso.
“Alla manifestazione – conferma proprio Busso – la nostra presenza era d’obbligo soprattutto in previsione del 2026, dichiarato dalle Nazioni Unite Anno Internazionale delle Donne Agricoltrici”.
E proprio la figura quanto mai importante e fondamentale della “donna in agricoltura” è stata al centro di RISO’.
Ad ospitare Donne & Riso lo stand di Confagricoltura Vercelli-Biella dove ha trovato spazio anche una efficace installazione della socia Elisabetta Perinotti dal titolo “La donna di riso”, un abito realizzato totalmente con pannocchie di riso, espressione dell’imprenditrice in campo.
Un messaggio forte che esprime quanto la donna, da decenni ormai, abbia un ruolo fondamentale nell’imprenditoria agricola.
Ma nel caso di Donne & Riso il rispetto del passato e delle tradizioni si è tradotto anche nella conferma che il passato è un ponte verso il futuro.
Le donne infatti sono sempre più presenti anche nell’ambito della innovazione e della ricerca scientifica, nello sviluppo delle attività multifunzionali come le fattorie didattiche, gli agri-asilo, gli agri- coking e, attraverso il riso, veicolano un messaggio di economia circolare che abbraccia, accanto alle tradizioni, la cultura delle terre d’acqua, il territorio e il paesaggio con un occhio alla biodiversità e alla sostenibilità. Donne & Riso, con le sue 70 socie, e con la sua storia è tutto questo. Nata nel 1979 sotto l’acronimo AFA, Associazione Femminile Agricola, con lo scopo principe di creare alleanze, amicizie e connessioni tra le mogli degli agricoltori, con il passare degli anni l’associazione che da tempo ha assunto il nome di Donne & Riso, è diventata veicolo per la promozione a tutto tondo del cereale in un panorama economico, sociale e ambientale in costante mutamento.
Oggi l’Associazione prosegue la sua missione: promuovere il riso di qualità anche attraverso le pubblicazioni che nel corso del tempo ha tenuto a battesimo: i volumi “Risotti e ancora risotti”, “Riso dolce riso” e Devozione in risaia” (quest’ultimo realizzato in collaborazione con la Delegazione FAI di Vercelli), questo a dimostrare che nonostante l’uso massiccio di internet e dei social e dei vari cooking mediatici i ricettari cartacei sono sempre apprezzati.
Le visite allo stand di Donne & Riso hanno registrato la presenza di un pubblico numeroso, interessato, giovane e curioso.
Anche le istituzioni (Comune di Vercelli, Provincia di Vercelli e Ente Nazionali Risi) hanno onorato l’Associazione e proprio alle Istituzioni organizzatrici di RISO’ va il grazie sentito dell’Associazione e della sua Presidente.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli














