NOTIZIE DAI CARABINIERI – VALDILANA (BI) – Arrestato per tentato omicidio nei confronti della moglie
Questa notte, intorno alle 3, una donna ha suonato al citofono della Stazione Carabinieri di Valdilana, in evidente stato di agitazione; messa in comunicazione con la Centrale Operativa di Biella, l’operatore è riuscito a calmarla ed a farsi spiegare la situazione, apprendendo che era stata ferita.
La Centrale ha quindi immediatamente inviato sul posto una pattuglia ed ha allertato i Carabinieri alloggiati nella Stazione che, appena aperta la porta, l’hanno vista precipitarsi all’interno terrorizzata.
La donna era sporca di sangue ed aveva un vistoso taglio al mento, per cui è stato richiesto l’immediato intervento del personale sanitario del 118.
Dopo averle fatto capire che era al sicuro, sono riusciti a farsi spiegare cosa fosse successo, e la signora, una cittadina marocchina che parlava poco l’italiano, ha riferito di essere stata accoltellata dal marito, all’interno della propria casa.
Mentre la donna veniva portata in ospedale, due pattuglie si sono quindi recate immediatamente nell’abitazione, trovando il marito della donna, anch’esso cittadino marocchino, in evidente stato di ubriachezza e con alcuni tagli alle mani, per cui è stato necessario farlo medicare in ospedale.
All’interno della casa è stato anche rinvenuto e sequestrato un coltello da cucina, con tracce di sangue.
Al termine di un lavoro febbrile ed ininterrotto, in continuo contatto con il Pubblico Ministero di turno presso la Procura di Biella, i fatti sono stati ricostruiti tramite i rilievi scientifici svolti sul posto; inoltre, con l’aiuto di un interprete, è stata raccolta la testimonianza della donna.
L’uomo è stato quindi arrestato con l’accusa di tentato omicidio e, su disposizione del magistrato, tradotto nel carcere di Biella.
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Redazione di Vercelli
Riceviamo da Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese e pubblichiamo
Gli invasi del Biellese si rivelano ancora una volta determinanti per cercare di limitare gli effetti della crisi idrica nei territori della Baraggia Biellese e Vercellese e in tutto quello che fa riferimento all’ambito ottimale Egato-2 per quando riguarda l’erogazione del servizio, sia di parte irrigua che per gli scopi civili.
Senza l’apporto determinato dalle riserve idriche garantite dalle dighe sull’Ingagna, sull’Ostola e sul Ravasanella gestite dal Consorzio di Bonifica della Baraggia la situazione sarebbe critica: infatti, le derivazioni dal fiume Sesia si sono ridotte dell’80% rispetto alla dotazione nominale, con la siccità che colpisce indistintamente tutto il territorio Biellese e Vercellese e solo le aree servite direttamente dagli invasi non manifestano riduzioni, riconfermando il ruolo di queste infrastrutture che sono la sola opzione disponibile per garantire la dotazione idrica richiesta per gli usi potabili e irrigui.
Questa la situazione delle dighe biellesi: nell’invaso dell’Ingagna ci sono infatti circa 5,5 milioni di metri cubi d’acqua; in quello del Ravasanella poco meno di 3,5 milioni; in quello dell’Ostola oltre 2,6 milioni.
Si tratta di scorte che si sono accumulate durante il periodo delle intense piogge primaverili, che senza la possibilità di essere raccolte negli invasi sarebbero finite in poche settimane trasportate a valle e fino al mare da torrenti e fiumi.
Nel recente passato si era verificata un’emergenza ancora più grave, nel 2023, quando nell’Ingagna erano rimasti solo 1,4 milioni di metri cubi, con il sistema delle dighe biellesi che garantivano scorte idriche solo per poco più del 30%. In quell’occasione il Consorzio Baraggia decise di limitare la disponibilità di acqua per usi irrigui, riuscendo a provvedere così alla distribuzione per usi potabili, che altrimenti sarebbe stato difficile garantire ai cittadini del territorio.
La gravità della situazione attuale è evidenziata anche dal fatto che è stato necessario chiudere la roggia Marchionale di Gattinara, un evento senza precedenti, poiché la portata del fiume Sesia è talmente esigua che sono venute a mancare le condizioni tecnico-idrauliche per esercitare il prelievo.
Gli invasi hanno quindi dimostrato, nella recente siccità, la loro funzione fondamentale garantendo per decine di Comuni e migliaia di abitanti il soddisfacimento delle esigenze di famiglie e aziende.
In questo contesto i progetti elaborati e presentati dal Consorzio Baraggia hanno dimostrato che il nuovo invaso sul Torrente Sessera resta la soluzione, senza alternative, se si vogliono prevenire gravi criticità per la popolazione e contemperare le esigenze produttive di oltre 800 aziende agricole, tutelando l’unica D.O.P. risicola italiana, il “Riso di Baraggia”, e l’ecosistema ambientale che completa e si estende dalla tutela dei fiumi a tutta la rete dei canali sui quali si sorreggono le vaste zone umide che con la loro biodiversità sono tutelate, quanto la fauna ittica, che oggi sopravvive soprattutto grazie all’acqua nei canali che svolgono altresì l’insostituibile funzione di recapito e allontanamento degli scarichi fognari prodotti dalle Comunità.
In questa situazione, il Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese prosegue nella sua insostituibile funzione di tutela del territorio, delle famiglie e delle aziende, ma ribadisce la necessità che siano sostenute le opere necessarie e richiede da parte di tutte le Istituzioni e gli Enti preposti quelle azioni di concreto intervento più volte sollecitate e senza le quali le siccità potranno produrre gravi crisi per famiglie e aziende.
Il riferimento è alle procedure per avviare al più presto i lavori di costruzione della nuova diga sul Sessera, prevista con una capienza di quasi 12,4 milioni di metri cubi, la cui realizzazione, unitamente alle opere idrauliche finalizzate al collegamento con gli altri invasi biellesi, consentirebbe di affrontare strutturalmente il problema della siccità che, a causa dei cambiamenti climatici, potrebbe produrre nel prossimo futuro situazioni simili o peggiori rispetto a quelle affrontate nel 2023.
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Redazione di Vercelli
Nell’ambito di una campagna nazionale di contrasto allo sfruttamento lavorativo e per la tutela della sicurezza, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Biella, in collaborazione con l’Arma Territoriale, ha condotto una serie di controlli mirati nel settore agricolo della provincia.
L’operazione ha interessato aziende attive nella coltivazione, nell’allevamento e nell’agriturismo.
L’obiettivo principale era verificare il rispetto della regolarità dei rapporti di lavoro, delle norme in materia di salute e sicurezza e l’osservanza della cosiddetta “Ordinanza anti-caldo” della Regione Piemonte. S
ebbene non siano stati accertati casi di sfruttamento lavorativo, i controlli hanno comunque portato alla luce diverse irregolarità.
Le verifiche hanno coinvolto cinque aziende e quattordici lavoratori, di cui due sono risultati impiegati “in nero”.
Per una delle aziende controllate, l’attività imprenditoriale è stata sospesa e il suo legale rappresentante verrà deferito all’Autorità Giudiziaria per violazioni gravi relative alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Complessivamente, sono state contestate ammende per un totale di 3.200 euro e sanzioni amministrative per 6.500 euro.
Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Biella assicura che le attività di prevenzione, controllo e verifica dell’osservanza della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro continueranno in ogni settore produttivo.
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Redazione di Vercelli
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Salussola, a seguito di un’attenta attività d’indagine, hanno denunciato in stato di libertà un uomo 34 enne per il reato di “lesioni personali”.
L’azione è scaturita dalla querela sporta dalla persona offesa che aveva denunciato di essere stata aggredita il 1° agosto nei pressi di un locale pubblico di Salussola da un uomo che gli aveva sferrato un pugno in pieno volto dopo una banale discussione.
Le indagini svolte dai militari dell’Arma hanno permesso di raccogliere elementi a carico del presunto autore, confermando la dinamica dei fatti descritta nella denuncia.
L’uomo risultava inoltre titolare di porto d’armi e detentore di varie armi da fuoco pertanto i Carabinieri, al fine di tutelare l’incolumità pubblica e scongiurare fatti più gravi, hanno proceduto ai sensi dell’articolo 39 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) al ritiro cautelare del porto d’armi e di tutte le armi e munizioni detenute, informando la Prefettura di Biella per le valutazioni del caso e l’eventuale adozione di ulteriori misure.
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Redazione di Vercelli