Mese: Agosto 2025
Di seguito le dichiarazioni del Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale, Carlo Riva Vercellotti e del consigliere regionale Sergio Ebarnabo.
“La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che impone agli Stati membri di adeguarsi alle valutazioni dei giudici nazionali in materia di espulsioni e rimpatri dei migranti irregolari, è uno schiaffo alla sovranità nazionale e rappresenta un pericoloso precedente politico e giuridico. Non è solo una questione tecnica: è l’ennesima invasione di campo di istituzioni europee non elette, che pretendono di riscrivere dall’alto la politica migratoria dei singoli Stati, sovvertendo la volontà popolare espressa dai Parlamenti e dai Governi legittimamente eletti.
La Corte UE arriva a mettere in discussione il concetto stesso di “Paese sicuro”, spalancando le porte a ricorsi infiniti e bloccando ogni tentativo di rimpatrio. A pagarne il prezzo saranno i cittadini europei, sempre più esposti a insicurezza e tensioni sociali. Contrastare il traffico di esseri umani e difendere i confini è un diritto sovrano, non negoziabile.
Siamo fiduciosi che il Governo italiano respingerà con decisione questa deriva e continuerà a fare tutto il possibile per contrastare l’immigrazione illegale”.
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Redazione di Vercelli
Entra subito nel vivo l’omelia dettata oggi, 1 agosto in Cattedrale a Vercelli, da Mons. Marco Brunetti, Vescovo di Alba e profondo studioso del magistero e della figura storica di Sant’Eusebio.
Il momento è atteso perché la fama di Mons. Brunetti va ben oltre quella della pur importante diocesi delle Langhe.
L’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, l’ha invitato a presiedere la S.Messa Pontificale, ben sapendo di dare al popolo di Dio che è in Vercelli una bella opportunità di spiritualità e conoscenza.

Ed il Presule non delude certo le attese, offrendo spunti di riflessione sui quali meriterà certamente tornare, riascoltandoli.
Sant’Eusebio ci insegna l’importanza della verità
In un tempo in cui le eresie insidiavano la vera fede, egli non esitò a proclamare la divinità di Cristo
Anche oggi siamo chiamati a testimoniare la verità, a testimoniare il Vangelo, anche quando questo può comportare sfide o opposizioni.
In secondo luogo, sant’eusebio ci offre un esempio di pastore e di guida.
Dedicò la sua vita ad ascoltare e guidare, confortare il proprio gregge.
Ci si immerge poi nel commento alla lettura del Vangelo di Giovanni (10,1-17), il Vangelo del Buon Pastore.
Essenziale, definitivo, radicale: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore”.
Chiaro anche nella prospettiva esigente, concreta, che non può legittimare equivoci: ”ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore”.

Ma – come si diceva – è certamente meglio ascoltare direttamente le parole del Vescovo Mons. Marco Brunetti, come le riprende il nostro video che offre l’omelia integrale.
Merita forse sottolineare ancora che Mons. Brunetti sia uno degli studiosi più informati sulla figura di Sant’Eusebio, che lo affascinò sin dagli anni giovanili – lo ricorda lo stesso presule nell’intervento di commiato, prima della benedizione – e fu per questa ragione che, giovanissimo, imparò a conoscere Vercelli, per frequentare la biblioteca agnesiana.
Una Liturgia, quella odierna, dove non si è mancato di ricordare – anche dal punto di vista eminentemente storico – come S.Eusebio abbia avuto un ruolo ulteriore rispetto a quello fondamentale, pastorale, contribuendo a sostenere la nascita di Chiese locali quali furono Tortona, Novara e la stessa Ivrea, di quest’ultima il primo Vescovo fu Sant’Eulogio, di estrazione eusebiana.

Una grande presenza di popolo ha confortato i tanti sforzi per preparare una Liturgia semplice, pur nella sua solennità e perfetta (sia permesso rilevarlo) da ogni punto di vista: certamente un lavoro di squadra con la “regìa” del Vicario Generale Mons. Stefano Bedello, Liturgista diocesano.
Mons. Arnolfo non manca di ricordare tutti coloro che si sono prodigati con un lavoro intelligente e operoso, prima della benedizione finale ed anche questo scampolo è ripreso nel video.
Oltre al popolo, una rappresentanza davvero numerosa del Presbiterio diocesano, molte anche le Consacrate delle varie Congregazioni che vivono e pregano in Diocesi.
Lusinghiera anche la partecipazione di Vescovi emeriti provenienti da Diocesi piemontesi.

Come di consueto, unanime il consenso per l’animazione liturgica affidata alla Cappella Musicale Eusebiana diretta da Mons. Denis Silano.
Non ci resta che lasciare il Lettore al filmato ed alla gallery per rivivere qualche momento di questa bella giornata di fede e condivisione fraterna, augurando una buona e santa festa di Sant’Eusebio.
Nel Cortile d’Onore del Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia Militare, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello e di numerose autorità civili e militari è avvenuta la cerimonia di avvicendamento al Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito (COMFORDOT) tra il Generale di Corpo d’Armata Carlo Lamanna ed il parigrado Antonello Vespaziani, e il contestuale trasferimento del comando dalla sede di Roma a Torino.
Nel suo intervento il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, rivolgendosi agli allievi presenti alla cerimonia, ha sottolineato: “Il tempo passato a studiare deve servire a formarvi e prepararvi a servire l’Esercito in tempi non semplici. Stiamo vivendo una rivoluzione tecnologica che, per la prima volta nella storia militare, ha assunto una dimensione filosofica. Vi confronterete con la tecnologia, con l’intelligenza artificiale, con il mondo cibernetico e con scenari complessi e incerti, che richiedono continua innovazione e capacità di pensare fuori dagli schemi. L’Esercito non ha bisogno di “yes man”. Alle nostre Istituzioni non servono Ufficiali che sappiano dire solo “Signorsì”, ma Comandanti in grado di esprimere il proprio pensiero e che abbiano sempre il coraggio di proporre idee, soluzioni e alternative, senza avere paura di sbagliare”.
Nel suo discorso di commiato, il Gen. C.A. Lamanna ha ringraziato il personale del Comando e degli enti dipendenti, sottolineando: “È stata la passione per il servizio alla Patria, alle istituzioni, e per i valori che ci uniscono, che hanno ispirato e guidato ogni mia scelta. Ho sempre cercato di servire con onore, con responsabilità, con lealtà, sempre con il massimo dell’impegno. Ho sempre considerato questo non un mestiere, non una semplice professione, bensì una vocazione! Una chiamata interiore che mi ha guidato ogni giorno, nelle scelte difficili, nei momenti di sacrificio ma anche nelle soddisfazioni più autentiche. Servire non è soltanto un verbo. È una scelta, una fede, un modo di vivere!”.
Il Gen. C.A. Vespaziani, ha accolto con estremo orgoglio l’incarico, vista la cruciale importanza della formazione come strumento insostituibile per affrontare efficacemente le sfide future. In merito alla riconfigurazione del comando per la Formazione nella nuova sede di Torino ha evidenziato: “Il Comando che oggi assumo cambia anche sede, trasferendosi da Roma a Torino, citta dalle salde radici militari, che da oltre due secoli ospita e custodisce la formazione degli ufficiali dell’Esercito che in qualche modo lega passato, presente e futuro. La città sabauda, culla della tradizione militare italiana, si appresta ad accogliere il cuore pulsante della formazione e specializzazione delle nostre Forze Armate. Sarà una nuova fase, a suo modo una sfida nella sfida, un nuovo inizio, nel segno della continuità con il passato, ma con lo sguardo risolutamente rivolto al futuro. A Torino, la tradizione non è solo memoria: è fiamma viva, la stessa che campeggia sullo stemma araldico del COMFORDOT, è un’eredità da custodire, da onorare, da rinnovare. È un patrimonio da trasmettere con convinzione alle nuove generazioni di uomini e donne di tutti i ruoli e categorie della Forza Armata”.
Nell’ambito della revisione in corso denominata Nuovo Modello Esercito, la riorganizzazione del Comando della Formazione è finalizzata a rendere l’area formativa ancora più funzionale alle mutate esigenze operative.
La trasformazione renderà la struttura ordinativa più efficiente, secondo i criteri organizzativi di unicità di comando, riduzione dei livelli gerarchici, semplificazione ordinativa e razionalizzazione delle risorse disponibili.
Fonte: Comfordot
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