Mese: Luglio 2025
Il rilancio del commercio di vicinato e gli strumenti necessari per rispondere alla crisi generalizzata del settore sono stati nuovamente affrontati in occasione dell’Assemblea regionale di Confcommercio Piemonte, che si è tenuta lo scorso 14 luglio con la partecipazione dei rappresentanti di tutte le Ascom della Regione.
«Si è partiti dalla proposta di revisione della normativa del settore contenuta nel documento che Confcommercio ha consegnato nelle settimane passate al Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e all’assessore al Commercio, Paolo Bongioanni, i quali hanno preannunciato la convocazione di un’apposita riunione del Tavolo regionale del Commercio per il prossimo mese di settembre, per poi affrontare le altre tematiche di attualità attinenti la realtà del piccolo commercio di vicinato», dice il Presidente di Confcommercio Piemonte, Giuliano Viglione.
Per quanto riguarda le politiche attive, nel corso dei lavori dell’Assemblea regionale è stata ribadita l’importanza del sostegno ai distretti del commercio, a partire dal bando 2025-2027 di prossima emanazione, che dovrebbe rappresentare l’occasione per aiutare il commercio tradizionale a compiere un salto di qualità nell’utilizzo delle nuove tecnologie e nella capacità di consolidare la rete di relazioni tra imprese, con gli enti pubblici e con gli altri soggetti protagonisti sul territorio in ambito culturale, turistico, sportivo, ecc..
Sul fronte della desertificazione commerciale, fenomeno che interessa ormai diffusamente le città e i paesi dell’intera Regione, il Presidente Viglione ha evidenziato l’importanza di attivare politiche di rigenerazione urbana ad ampio raggio, non limitate agli aspetti urbanistico-edilizi, bensì estese anche agli aspetti economico-sociali, alla qualità della vita dei contesti urbani e rurali, nonché di fattori quali la sicurezza, il decoro e la pulizia delle vie e delle piazze che ospitano i negozi e i mercati. In tale prospettiva particolare attenzione dovrà essere riservata al fenomeno dei locali sfitti, attivando misure specifiche per integrare il contesto commerciale preesistente con l’apertura di nuove attività.
Ancora in relazione alle politiche di sviluppo territoriale, anche Confcommercio Piemonte accoglie con favore l’introduzione, nell’ultimo DL Omnibus, di un fondo da 80 milioni di euro in due anni per la rigenerazione urbana. «Si tratta di un segnale importante – prosegue il Presidente Viglione – che riconosce la necessità di intervenire nei centri urbani, sempre più colpiti dal degrado. Tuttavia, considerato che la dotazione finanziaria è ancora troppo limitata rispetto alle reali esigenze del territorio, dobbiamo puntare all’obiettivo di avviare un’Agenda Urbana Nazionale che affronti in modo strutturale le sfide delle città».
Il presidente Viglione ha infine annunciato che lunedì 3 novembre verrà organizzato a Torino un evento di livello regionale per celebrare gli 80 anni della costituzione di Confcommercio.
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Redazione di Vercelli
(elisabetta acide) – Parlare di Chiesa è “difficile”.
E di “Chiesa” si parla molto: cronaca, discorsi, avvenimenti, articoli… ma anche “parole” quotidiane che vengo “dal di dentro”, dalla “soglia”, dai “detrattori”, dai “tiepidi”, dagli “indifferenti”, dai “consacrati”, dai “laici”.
Allora la Chiesa “interessa”, è “argomento interessante”.
Non ho mai amato i “sondaggi” ed in particolare quelli sulla Chiesa, salvo rendermi conto come, invece siano “strumenti” di cui si fa molto uso insieme, ovviamente a “questionari”, “statistiche”, “raccolta di dati rilevanti”…
Non che non sia convinta che le valutazioni e le opinioni siano tutte importanti e vadano “vagliate” con attenzione per avere il “polso della situazione”, ma credo che parlare di “Chiesa” con un sondaggio sia quanto meno riduttivo e banale.
Stiamo parlando di una “realtà” complessa e “spirituale”, non afferrabile.

Ma dei sondaggi mi incuriosiscono sempre i “titoli” (o lanci pubblicitari come li vogliamo definire): “qual è la Chiesa che vorrei”! (tre persone interpellate e almeno 5 idee diverse. Che poi chi “vuole” cose dalla Chiesa magari neppure è così assiduo “frequentatore”); “Religione, fede e Chiesa” (accidenti! pagine e pagine di studio in 40 domande!); “La Chiesa desidera mettersi in ascolto della tua voce” (Scusate ma la “voce”, passa attraverso una “crocetta”??? a me hanno spiegato altro sulla “croce” e sulla “voce”); “la mia parrocchia ideale” (fatemi sapere se esiste); “Chiesa e periferia”; “Perché e come vai a Messa”(Mi auguro nessuno abbia scelto l’aereo, la vedo problematica per il parcheggio)
Dunque, le mie riflessioni non hanno né la “pretesa” scientifica e neppure la presunzione dell’opinione “autorevole”, nascono semplicemente da alcune “conversazioni estive”, veramente da “ombrellone nell’ora più calda del giorno”, tra una lettura ed una domanda.
Laica, donna, che in spiaggia legge “di Chiesa”, “di Vangelo”, “di Bibbia”… almeno un po’ di interesse tutto questo lo desta.
Prima timide domande… poi si aprono dialoghi e conversazioni che coinvolgono anche altri vicini…
Sono “stupita”… tutti molto gentili e cortesi, ma soprattutto tutti “interessati”.
Il mio “personale” sondaggio, nulla di scientifico, solo “intuizione” verificata e sperimentata.
A me basta.

E questo un po’ mi colpisce e un po’ mi fa riflettere: sempre stando ai sondaggi, la Chiesa è “in crisi”, eppure, da queste conversazioni, mi pare che l’interesse per “la Chiesa” e le “cose di Chiesa” sia davvero tanto.
E dunque… se l’estate e, ancor più, la tranquillità e amenità del luogo, consentono queste “conversazioni di Chiesa e sulla Chiesa”, mi pare che l’anno sia lungo: dove è la Chiesa che deve rispondere a queste domande?
Qui, anche sulla spiaggia…
Perché “Chiesa” siamo tutti, lo ha affermato il Concilio Ecumenico Vaticano II… ancora molto da conoscere ed attuare, lo sta affermando il Sinodo sulla Sinodalità proprio su quella “scia”… ma dopo iniziali entusiasmi… tutto come prima, solo pochi e interessanti “passi avanti” di qualche singolo Vescovo o illuminato uomo di Chiesa…
La Chiesa è qui e “parla” e prova a “rispondere” alle attese, alle curiosità, alle “critiche”.
“La Chiesa non si critica, si ama”… non ricordo a chi appartenga questa frase, ma farei una “piccola” aggiunta:
“Proprio perché si ama la Chiesa, si può muovere qualche critica”.
Non è così amata la parola “critica”, o meglio, siamo “disponibili”, ma anche tutti molto sensibili alle “critiche”, anche se facciamo finta di apprezzare quelle “costruttive”, in fondo, a nessuno piace “sentire pareri” divergenti e contrastanti.
Eppure la parola ha in sé un significato importante: dal greco κριτική (τέχνη) è “arte del giudicare”, dunque secondo il dizionario Treccani: “Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i risultati della loro attività per scegliere, selezionare, distinguere il vero dal falso, il certo dal probabile, il bello dal meno bello o dal brutto, il buono dal cattivo o dal meno buono”.

Capacità di “vagliare” e “selezionare”, è un peccato non valorizzare la parola, penso che “accettare” o almeno “ascoltare” le critiche, sia davvero un atteggiamento di ricchezza e di apertura.
Non un “pensiero assoluto”, ma un “pensiero relativo”, che sa almeno “mettersi in discussione”, confrontando il proprio punto di vista, con quello degli altri.
Comunque, queste “critiche” alla Chiesa mi hanno fatto riflettere: allora alle persone, anche quelle che si definiscono “lontane”, “disinteressate”, “indifferenti”, “tiepide”, “deluse”… la Chiesa “interessa”.
E mi inducono a riflessioni, semplici, forse banali, scontate (non sono una teologa, né una esperta di ecclesiologia e non ho la pretesa di avere un parere autorevole da rendere, e neppure l’autorità che non mi compete: solo e umili pensieri e riflessioni):
“Chi ama la Chiesa, parla della Chiesa, vive nella Chiesa, soffre con la Chiesa, e vive la Chiesa”.
“Ama e taci per amore” (più o meno la sintesi del pensiero di S. Agostino), ma “parla con amore” alla persona che ti domanda ( anche se non lo fa proprio “con amore”).
E sollecitata, in quel dialogo, mi sono addentrata, ho provato a parlare “di Chiesa”, di “dubbi”, di “fede”, di “domande scomode”… e quella conversazione è diventata ricchezza.
In vacanza, neppure ci si conosce, eppure le “occasioni” creano dialogo, creano “compagni di viaggio”, anche solo “per qualche ora”, “per qualche giorno” anche solo “per qualche passo”, incerto o timido…
E mi sono ritrovata a parlare di Chiesa, di quella “Chiesa sinodo” e parlando mi rendevo sempre più conto che “amo” la Chiesa e “stare nella Chiesa”, con le sue fragilità, difficoltà, ma “luogo” nato dal costato di Cristo.
Forse la Chiesa è “realtà imperfetta”, “umana”, ma anche l’imperfezione è soggetta a “giudizio umano soggettivo”… ma, pur nella sua “imperfezione” e “fragilità”, ci porta Dio, ci porta Cristo.
Fondata da Cristo, ha però uno “stile terreno”, dunque, perché stupirci?
Ma la Chiesa è animata e rinnovata dallo Spirito Santo: nasce, vive agisce nello Spirito, dunque non è animata solo da “progetti umani”, è evento di comunione.
E se lo Spirito Santo guida la Chiesa, non dobbiamo temere.
Lo Spirito Santo rinnova la Chiesa con i carismi, con il Magistero, con la lettura attenta di quei “segni dei tempi”… e con le relazioni, con la comunione, con quei cammini che si intrecciano nella storia.
Non so se la “strategia giusta” della Chiesa sia il dialogo, so che come Chiesa dobbiamo “esserci” con l’ “umano”, con quegli uomini e quelle donne che camminano nel mondo, che percorrono strade diverse, alternative, viottoli in salita o sentieri in discesa, autostrade o strade secondarie…
Esserci per ascoltare, non per “risolvere”, magari solo per “accogliere” e “stare”, per offrire una parola o per comprendere, spiegare o offrire elementi di riflessione…
Esserci per non sottrarsi alle parole, alle domande, al dialogo, alle opinioni, ai commenti (anche se a volte “fanno male”).
Esserci come testimoni. Con la semplicità e l’amore di cui siamo capaci.
Esserci anche se imperfetti, ma capaci di accogliere.
Parlare di Chiesa oggi vuol dire “generare speranza”, “generare futuro”. Sempre preoccupati di “fare”, anche nella Chiesa, forse ci siamo “dimenticati” di “dire”.
“Dire Dio”, “Dire Cristo”, “Dire di quell’uomo-Dio”, “Dire di quel Dio incarnato”.
Forse abbiamo bisogno di parlare all’uomo e di raccontare Dio all’uomo, a quell’uomo di oggi, che è nel tempo, smarrito, sfiduciato, disinteressato, incredulo, inconsapevole, deluso…
Ascolto, dialogo… ma non basta…

Come Chiesa dobbiamo permettere “l’agire di Dio nella storia”.
Come Chiesa dobbiamo “vivere di Dio” e provare a “toccare le esistenze” e arrendersi a Lui e rimanere nel suo Amore per essere testimoni gioiosi dell’amore di Cristo.
Come Chiesa non possiamo essere una “agenzia di servizi”, ma dobbiamo sforzarci di “essere volto”, imperfetto, peccatore, ma Volto di Cristo che deriva dallo stare con Lui e vivere di Lui.
Come Chiesa abbiamo la responsabilità di essere “atto d’amore di Cristo”, con umiltà per essere camminatori nel mondo con le nostre difficoltà, ferite, peccati, sofferenze, ma anche “guidati” da quel Soffio che “anima”.
Come Chiesa dobbiamo ritrovare la gioia di “essere amati” per “amare”.
Come Chiesa dobbiamo “tutti insieme fare la Chiesa”, con impegno, rinnovandoci nella sequela di Cristo, centro della Chiesa.
Come Chiesa dobbiamo rinnovarci ogni giorno nella fede, per essere cristiani che “risplendono” della luce di Cristo.
Come Chiesa dobbiamo essere “ponti” ed “orizzonti” “essenza” ed “essenzialità” per l’ “Essenziale.
Amo la Chiesa anche se a volte non è compresa, amata, anche se a volte “ha i suoi tempi”, la Chiesa della Parola viva, la Chiesa del perdono di Cristo e della misericordia di Dio, dei doni dello Spirito e dell’operosità della carità.
Amo la Chiesa madre che ci “genera”, che ci “accompagna”, che “accoglie”, che “celebra”, che “comunica” che “crea comunione intorno a Cristo”.

Ti amo, Chiesa, come sei e come ti vorrei.
E ringrazio gli “sconosciuti” della spiaggia che con le loro conversazioni mi hanno offerto possibilità e spunti di riflessione, perché la Chiesa siamo noi, tutti noi cristiani che camminiamo nel mondo e con il mondo, insieme o distanti ed a diverse velocità, ma con Cristo e verso Cristo.
E ricordo un passaggio del discorso di Papa Benedetto XVI, allora cardinale: “Non è di una Chiesa più umana che abbiamo bisogno, bensì di una Chiesa più divina; solo allora essa sarà anche veramente umana” (J. Ratzinger).
La Chiesa ha bisogno di noi e noi della Chiesa. Dio ha bisogno di noi e della sua Chiesa.
Nella mattinata di ieri, giovedì 17 luglio 2025, si è tenuta, presso la Prefettura di Vercelli, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Lucio Parente, alla quale hanno partecipato il Presidente della Provincia di Vercelli, Davide Gilardino, il Sindaco di Vercelli, Roberto Scheda, il Questore, Giuseppina Suma, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Pier Enrico Burri, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Luca Vassena, il Comandante della Polizia Locale, Ivana Regis.
L’incontro si è aperto, presenti il Presidente e il Direttore di Ascom-Confcommercio di Vercelli, rispettivamente Angelo Santarella e Andrea Barasolo, e il Direttore di Confesercenti di Vercelli, Germana Fiorentino, con la sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra la Prefettura di Vercelli, Ascom-Confcommercio Vercelli e Confesercenti Vercelli, volto a favorire l’implementazione e la diffusione del sistema di video-allarme antirapina nei locali commerciali.
L’iniziativa si inserisce nel quadro attuativo del Protocollo Quadro nazionale siglato il 22 febbraio 2024 tra il Ministero dell’Interno e le principali organizzazioni rappresentative del commercio, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza degli esercizi commerciali e prevenire i reati predatori attraverso sistemi di videosorveglianza collegati in tempo reale con le centrali operative delle Forze di Polizia.
Il documento definisce le modalità operative e i criteri generali per la diffusione del sistema, che potrà essere adottato su base volontaria dagli esercenti, con impianti conformi ai requisiti tecnici stabiliti dal disciplinare nazionale.
È inoltre prevista, presso la Prefettura, l’istituzione di una Cabina di regia con funzioni di coordinamento e monitoraggio, presieduta dal Prefetto e composta da rappresentanti delle Forze di Polizia e delle Associazioni di categoria firmatarie.
Con l’occasione, il Prefetto ha espresso apprezzamento per l’azione sinergica quotidianamente svolta dalle Forze di Polizia sul territorio provinciale, finalizzata a garantire la sicurezza urbana, in particolare nelle aree adiacenti agli esercizi pubblici e nei contesti della cosiddetta “movida”, dove la presenza visibile e coordinata delle Forze dell’Ordine, unitamente alla Polizia Locale, costituisce un presidio fondamentale per il rispetto della legalità e la prevenzione di situazioni di rischio.
Nel prosieguo dei lavori, l’attenzione si è focalizzata sulla prima edizione della Fiera Internazionale del Riso, denominata “Risò”, in programma nel Comune di Vercelli dal 12 al 14 settembre 2025, con una giornata inaugurale riservata agli operatori del settore prevista per l’11 settembre.
L’iniziativa, promossa dalla Provincia e dal Comune di Vercelli con l’Ente Nazionale Risi e con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e della Regione Piemonte, rappresenta un’importante occasione per valorizzare la cultura risicola del territorio, con una ricca articolazione di appuntamenti istituzionali, culturali e promozionali.
L’evento, che assume un rilievo di carattere internazionale, costituirà una vetrina di prestigio per la città di Vercelli e per tutto il territorio provinciale un’opportunità di visibilità per l’intero comparto produttivo, con l’obiettivo di divenire un punto di attrazione per tutti i Paesi produttori di riso.
In tale contesto, il Comitato, nell’incontro di ieri, ha avviato una disamina delle misure organizzative e di sicurezza da adottare, con particolare attenzione alla gestione dell’afflusso di pubblico e alla tutela dell’ordine pubblico in occasione delle diverse iniziative previste. Si è trattato della prima riunione del Comitato convocata in vista dell’evento “Risò”, rispetto al quale saranno calendarizzati ulteriori incontri operativi nelle prossime settimane, anche in relazione alle esigenze di coordinamento interforze.
In conclusione, il Consesso ha condiviso l’esigenza di mantenere elevata l’attenzione sotto il profilo della pianificazione preventiva e del coordinamento, anche in vista delle principali iniziative che interesseranno il territorio nei prossimi mesi, riservando particolare cura alla programmazione e delle misure di sicurezza e al consolidamento della collaborazione tra Istituzioni, Forze di Polizia e realtà economiche e sociali locali.
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Ieri, giovedì 17 luglio, la Prima Commissione del Consiglio Regionale, presieduta da Roberto Ravello, ha approvato la proroga delle graduatorie OSS.
Con una legislativa urgente presentata dal Vice Presidente della Commissione Sanità Davide Zappalà è stato accolto l’indirizzo proposto dall’Assessore alla Sanità Federico Riboldi “finalizzato a ridurre le spese concorsuali e assumere personale celermente, anche ai fini dell’internalizzazione della libera professione in tutte le Aziende sanitarie regionali”.
Questo l’elenco delle graduatorie prorogate:
– capofila AOU Novara condivisa con ASL NO: graduatoria pubblicata il 21/7/2023 con validità biennale. Ancora 143 Oss idonei per AOU e 85 per ASL NO;
– ASL VC graduatoria pubblicata il 14/1/2024 con validità biennale: 268 rinunciatari all’assunzione e 589 idonei ancora in graduatoria;
– graduatoria ASL AL (già prorogata con legge regionale): ha ancora 420 idonei tra AOU Alessandria e ASL Alessandria.
“La proroga risponde a due esigenze: ridurre le spese concorsuali e assumere personale con più celerità, anche al fine dell’internalizzazione del personale di libera professione in tutte le Asr. Adesso ci sarà un nuovo concorso regionale con Azienda Zero ma con graduatorie divise per Asl come è avvenuto per gli infermieri. Quando scadrà anche quel concorso procederemo con un nuovo bando, perché prorogare per troppi anni rischia di impoverire la possibilità di scelta delle Asl” sottolinea l’assessore Riboldi.
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