Mese: Gennaio 2025
Ne 8, 2-4. 5-6. 8-10
Dal libro di Neemia.
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: “Amen, amen”, alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: “Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!”. Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: “Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza”.
Sal 18
RIT: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
RIT: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
RIT: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
RIT: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
RIT: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
1 Cor 12, 12-31
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: “Poiché non sono mano, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: “Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: “Non ho bisogno di te”; oppure la testa ai piedi: “Non ho bisogno di voi”. Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
Lc 1, 1-4; 4, 14-21
Dal Vangelo secondo Luca
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
“Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore”.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
Un racconto di quello che potremmo definire il racconto dell’antesignana della liturgia della Parola (prima lettura), il popolo riunito, la piazza gremita e quell’ “Amen” ripetuto.
Amen.
Il ritorno in patria dall’esilio vede il ripristinarsi delle tradizioni del popolo di Israele.
Terra, parola, Dio… come quell’ “in principio” dove la Parola diventa azione.
«Tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole del Signore»: un’azione liturgica che fa commuovere.
Un’azione liturgica che ci viene descritta come partecipata, con voce, corpo, mani alzate…
Un’autentica azione del popolo.
La Parola di Dio che dona forza e gioia se ascoltata.
La gioia della comunione e della partecipazione alla liturgia.
Il sacerdote Esdra legge davanti all’assemblea e l’assemblea ascolta e partecipa (chissà che cosa direbbe il sacerdote Esdra se avesse davanti a sé i molti fedeli frettolosi e distratti, annoiati e critici, estraniati e… assenti… ma non poniamoci troppi quesiti… abbiamo il tempo sinodale della fase profetica per riflettere anche sulle azioni liturgiche e sulla partecipazione in comunione).
Una lettura proclamata, dall’alto, la Torah letta a gran voce, con gli occhi fissi, con attenzione e partecipazione.
Governatore (Neemia) e scriba – sacerdote (Esdra) proclamano il giorno di festa per la gioia della parola ascoltata e per l’azione della parola nella vita.
Il giorno della Parola (proprio come ogni domenica, proprio come, per volere del santo Padre, ricordiamo oggi la domenica della Parola di Dio).
Parola che è motivo di gioia e di festa, di radicamento nella vita, di sospensione del lutto e del lamento, dei pianti e di tristezza per lasciare posto alla felicità delle parole di vita.
La Parola che cambia le cose. (Vangelo)
Nella sinagoga di Nazaret risuona la Parola per bocca di Gesù.
Il sabato, come di consueto, si riunisce “in assemblea” (ricordiamo il significato della parola sinagoga: luogo di incontro, assemblea, Schola).
La Parola, il Verbo… come quell’ “In principio…” dove la Barà diventa azione (dabar): dire, fare, agire.
Parole in azione.
Parola che deve essere “ascoltata”.
E in quella sinagoga, sono “tutt’orecchi”.
La Parola deve essere “ascoltata”.
Parola pronunciata, parola ascoltata, relazione, comunione.
L’oggi della Parola.
Il rotolo riavvolto e riconsegnato.
L’annuncio e la Parola: azione e missione.
L’oggi di Dio a Nazaret.
L’oggi dell’incontro con Dio.
La Parola fatta carne ha il volto dell’uomo a Nazaret.
Il brano del Vangelo della domenica termina qui, ma sappiamo bene come andrà a finire.
Inizia da qui… dal villaggio dove è vissuto, dall’oggi della vita, dalla Parola che “si compie”.
Il giorno di sabato è giorno di festa per gli ebrei: preghiera in sinagoga in piedi rivolti verso Gerusalemme.
Un maschio abile nella scrittura e nella lettura dei testi sacri, può chiedere la consegna di un rotolo e leggere il testo per il commento, dopo la consueta lettura della Torah.
Gesù conosce le abitudini, frequenta le sinagoghe, conosce la scrittura, la sa interpretare… chiede il rotolo del profeta Isaia.
Un annuncio: dal profeta Isaia.
Citeremmo oggi noi: Is 61,1-9.
Occhi ed orecchi fissi su di lui: il figlio di Giuseppe il carpentiere e di Maria.
Il rotolo “arrotolato”: se il Verbo si è fatto carne, posso “arrotolare” il rotolo, perché Gesù è la Parola vivente, non deve più “leggere” dal rotolo, ma guardare ed ascoltare la sua vita, le sue opere, le sue Parole.
“Io sono…la Via, la Verità, la Vita”. Io sono “la Parola vivente”.
Io sono Colui che ha in sé “la potenza dello Spirito santo”.
Stupore e scandalo (Lc 4,21).
Il Messia annuncia: non ha più bisogno di rotoli.
Un “anno di Grazia” (tema quanto mai attuale proprio in questo 2025), ma dovremmo dire: un’era di Grazia, una vita di Grazia.
Eppure… guardano, con gli occhi fissi su di lui e non vedono Dio, vedono l’uomo, non ascoltano le Parole, odono i loro pensieri, le loro congetture, le loro idee.
Eppure Gesù è stato chiaro, ha anche omesso il versetto del profeta Isaia che parla di “vendetta”, perché lui è il Dio della liberazione, della misericordia, della gioia e della speranza… ma quegli “occhi fissi”, otturano gli orecchi… si fermano all’errore, all’azione di quelle mani che arrotolano il rotolo e non alle Parole.
Parole di liberazione, Parole di gioia, Parole di salvezza.
Per tutti.
L’oggi di Dio e delle sue Parole, per l’uomo, per ogni uomo.
L’autopresentazione di Dio.
Parola da accogliere e da vivere.
Un “programma” da Nazaret: per poveri, soli, abbandonati, lebbrosi, ciechi, oppressi, prigionieri, peccatori…
Aspettavano un Messia… e pensavano di aver trovato un medico… non era per loro.
Isaia aveva detto chiaramente… arriverà il messia liberatore… e quell’oggi parla loro di una promessa mantenuta… ma le promesse di Dio non si manifestano mai come le vuole vedere l’uomo…
Un “programma” per l’uomo: una promessa di salvezza che parte da se stesso, “rotolo” vivente, Parola vera.
Nato a Betlemme, da Nazaret “parte” per liberare ogni uomo, per portare “un annuncio” scritto nella sua vita, con la vita, per la vita.
Per tutti gli “amici di Dio” (Teofilo ha questo significato, sia che si tratti di nome proprio, sia che designi chi crede in Lui), dunque, il “programma” è valido: ascoltare la Parola e viverla ogni giorno.
Parola da far “fruttificare” (seconda lettura).
San Paolo nella lettera ai Corinzi, è preciso: nelle comunità ci sono tanti “carismi”.
Si sforza anche san Paolo, di usare i termini di paragone, per aiutare a comprendere: corpo formato da membra, carismi diversi per l’unità della comunità nella Chiesa.
Ma come a Nazaret… orecchi e occhi attenti e fissi e idee “fissate” su di sé.
Cristo e comunità sono un solo corpo… eppure, ogni tanto lo dimentichiamo…
Diversificazione nell’unità per l’edificazione del corpo.
Parole bellissime, intenti stupendi… ma azione difficile…
A Nazaret come a Corinto, nelle comunità grandi e piccole… quell’ oggi di Dio è ancora fermo a… ma, “non è il figlio di…”.
“se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui” (v. 26).
Dovremmo ricordare un po’ di più che siamo “corpo di Cristo”, in cui tutti dovrebbero sentirsi chiamati a “fare la propria parte”, con umiltà, solidarietà, nello spirito dell’unità a Cristo e complementarietà tra le membra… ma forse ancora abbiamo bisogno di affinare occhi e orecchi alla Parola.
Senza i carismi di tutti la comunità non può sussistere, ma forse occorre ancora fare esercizio di carità e di ascolto.
Per annunciare il Vangelo occorre una comunità viva, in ascolto attivo della Parola, una comunità che diventa parola testimoniata non solo “detta”.
Solo con la Parola nella mente e nel cuore, possiamo diventare quell’ “oggi” di Dio, per poter proclamare come il salmista: “Signore mia roccia e mio redentore” (salmo), la tua legge è perfetta, rinfranca e rende saggio il semplice.
Facciamo nostre le parole di Benedetto XVI “Prima di parlare di Dio e con Dio, occorre ascoltarlo, e la liturgia della Chiesa è la “scuola” di questo ascolto del Signore che ci parla.
Infine, ci dice che ogni momento può divenire un “oggi” favorevole per la nostra conversione.
Ogni giorno può diventare l’oggi salvifico, perché la salvezza è storia che continua per la Chiesa e per ciascun discepolo di Cristo.
Questo è il senso cristiano del carpe diem”.
Con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno illustrato dal Vicesindaco Jacopo Suppo, il Consiglio metropolitano ha chiesto alle forze politiche rappresentate in Parlamento di rimediare al mancato finanziamento della messa in sicurezza di tre importanti ponti della rete viaria metropolitana, da costruire ex novo: il ponte lungo la Provinciale 92 tra Castiglione Torinese e Settimo Torinese, quello sulla Provinciale 122 a Carignano e il ponte Preti lungo la Statale 565 Pedemontana tra Baldissero Canavese e Strambinello.
L’ordine del giorno chiede con forza ai parlamentari eletti in Piemonte e alla Regione Piemonte di sensibilizzare il Governo affinché, nell’ambito dell’imminente approvazione del Decreto “Milleproroghe”, vengano nuovamente inseriti i tre ponti nell’elenco delle opere da finanziare.
Con l’approvazione dell’ordine del giorno, il Consiglio metropolitano chiede sostegno a tutte le forze politiche in vista anche di iniziative in coordinamento con ANCI, ALI, UNCEM e le altre associazioni di enti locali, per ottenere le risorse necessarie per riprendere la realizzazione di opere attese da anni e per le quali il lavoro di concertazione e progettazione svolto fino ad ora non può essere vanificato.
Pur con accenti diversi, tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio metropolitano hanno convenuto sulla finalità dell’ordine del giorno, che non ha un’impostazione di parte ma esprime esigenze sentite dal territorio e condivise dagli amministratori locali di diverso colore politico.
“Siamo fortemente preoccupati per questa situazione di incertezza e di depauperamento di investimenti – ha sottolineato il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo nell’illustrazione del documento. – Il nostro Ente nel 2018 aveva richiesto e ottenuto un finanziamento di 66 milioni di euro per la manutenzione straordinaria di sette ponti e la realizzazione di tre ponti ex novo. Ad oggi, delle dieci opere finanziate, sette risultano realizzate o con lavorazioni in corso d’opera, mentre siamo nella fase di progettazione per i tre ponti nuovi. Proprio su questi, al momento, il Governo ha azzerato il finanziamento”.
Il Consiglio metropolitano di Torino ha convenuto sul fatto che si tratta di tre opere strategiche per il territorio metropolitano: in particolare per il nuovo ponte Preti si è reso necessario interloquire sulle soluzioni progettuali con l’ANAS, dal momento che l’attuale infrastruttura, che dovrà essere sostituita da un nuovo ponte, è tornata a far parte della rete viaria nazionale.
“Va considerato – ha aggiunto Suppo – che negli ultimi anni per i tre ponti da realizzare ex novo ci sono state numerose richieste da parte delle amministrazioni locali: le infrastrutture attuali non sono più in grado di sopportare l’elevato numero di mezzi, soprattutto pesanti, che quotidianamente attraversano i territori. Per questi interventi, ad oggi, la Città metropolitana di Torino ha già assunto obbligazioni giuridicamente vincolanti, per le quali non sappiamo nemmeno se sia previsto da parte del Ministero dei Trasporti un contributo”.
Questi interventi risultano essere ancora prioritari per il Governo, tanto da essere stati oggetto di un finanziamento integrativo inserito nell’ambito dei Fondi di sviluppo e coesione 2021-2027 assegnati alla Regione Piemonte.
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Redazione di Vercelli
Fare squadra per trovare un equilibrio tra crescita economica e sostenibilità ambientale, facendo leva sull’innovazione e la formazione.
E’ l’invito che ha rivolto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’incontro “Imprese agricole e agromeccaniche, insieme per il futuro dell’agricoltura”, organizzato da Confagricoltura e UNCAI a Palazzo della Valle, per affrontare insieme le questioni del settore legate in particolare al suolo, al clima, alla tecnologia, ai dati.
La collaborazione anche con il mondo accademico e della ricerca, con i costruttori e con i rivenditori di mezzi agricoli – ha spiegato il delegato alle politiche agromeccaniche della Confederazione, Donato Rossi – può trovare un moltiplicatore efficace nell’istituzione di un albo delle imprese agromeccaniche professionali.
Macchine e tecnologie agricole moderne riducono i tempi di lavorazione e migliorano l’efficacia delle operazioni sul campo. Queste attrezzature richiedono meno interventi di manutenzione rispetto alle vecchie, riducendo così i costi operativi. Inoltre, permettono di ottenere raccolti di qualità superiore, migliorando la competitività sul mercato. Sono anche più efficienti dal punto di vista energetico, contribuendo a ridurre i costi legati al consumo di carburante, input chimici e acqua.
Le variazioni climatiche impongono una gestione più attenta delle risorse primarie, a partire dall’acqua e dal suolo, ha detto il professor Gilmo Vianello, dell’Accademia Nazionale di Agricoltura.
In questa direzione va definita la collaborazione tra agricoltori e contoterzisti, che deve essere strutturata e stabilizzata attraverso l’istituzione di un albo per chi opera in modo professionale nel settore agromeccanico. Questo non solo risponderebbe a una necessità di professionalizzazione del comparto, ha detto il presidente di UNCAI, Aproniano Tassinari, ma anche a un quadro normativo europeo che, spesso, rappresenta un elemento di incertezza tanto per le aziende agricole quanto per il settore agro meccanico
L’albo è la risposta coerente alla necessità di una crescita professionale in linea con gli sviluppi del mondo agricolo, ha ribadito il coordinatore nazionale di UNCAI, Fabrizio Canesi.
Ne è convinto l’onorevole Davide Bergamini, che si è impegnato a promuovere una legge per istituire un albo dei contoterzisti, dopo l’audizione di dieci mesi fa alla Commissione Agricoltura della Camera, che ha visto l’accordo di tutta la filiera.
E’ necessario uno sforzo verso un modello di tecnologie interconnesse, ha aggiunto il professor Marco Vieri dell’Università di Firenze, in cui l’uso di smart technologies favorisca l’agricoltura rigenerativa. Affinché le innovazioni tecnologiche siano apprese e non subite, occorre riportare al centro del processo di innovazione l’uomo e la sua crescita professionale.
Alberto Cavazzini, capo della Direzione Tecnico-Scientifica del CREA, ha quindi fatto cenno anche all’importanza della ricerca e della formazione.
In questo senso il ‘dato’ diventa un nuovo fattore di produzione – ha precisato Alessandro Pantano di Confagricoltura -, come dimostra la piattaforma confederale Hubfarm, che aiuta a migliorare l’efficienza delle imprese agricole.
Il processo di innovazione tecnologica in campo regge se adeguatamente incentivato: Mariateresa Maschio, presidente di FederUnacoma, ha evidenziato come sia manifesto il calo delle vendite di trattori nuovi e usati senza gli incentivi. Non solo i trattori, nella transizione in atto devono essere compresi anche tutti i mezzi e le attrezzature necessarie alla manutenzione del territorio o al suo ripristino e la formazione dei piloti, ha aggiunto Roberto Scozzoli, direttore tecnico di UNCAI.
Ne è convinto anche Valentino Valentini, viceministro del MIMIT, che ha sottolineato come l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale siano cruciali per il futuro dell’agricoltura italiana.
Andrea Borio, presidente di Federacma, ha auspicato la messa in atto della norma che impone la revisione delle macchine e interventi di rottamazione nei casi più critici per garantire una maggiore sicurezza e competitività, mentre Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura per il Senato, è concorde nel rafforzamento della sinergia tra tutta la filiera anche per cambiare paradigma sulla percezione del settore primario, a favore di una visione più ampia e positiva, che veda le nuove generazioni protagoniste della transizione in atto.
Nel corso dell’incontro, UNCAI e Hubfarm hanno consegnato a Marco Miserocchi, country manager di Topcon Agriculture, con una targa a riconoscimento per il suo percorso professionale a favore dell’innovazione tecnologica applicata all’agricoltura.
Sulla targa la scritta “Per Marco Miserocchi, guida precisa e illuminata nel campo dell’agromeccanica”.
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Redazione di Vercelli
Si è insediata questa mattina, venerdì 24 gennaio, al Grattacielo Piemonte l’Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa della Regione Piemonte, istituita lo scorso dicembre dalla Giunta regionale.
«Come previsto dalla legge che il Governo Meloni ha promulgato per il contenimento dei tempi delle liste di attesa, abbiamo dato vita a questa nuova unità che si aggiungerà alle molte iniziative che abbiamo già messo in campo a livello regionale e che ci permetterà di proseguire spediti su questo fronte», ha commentato l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi.
Presieduta e coordinata proprio dall’Assessore alla Sanità, l’Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa della Regione Piemonte sarà composta anche dal Direttore della Direzione Sanità, dal Dirigente del Settore Programmazione dei Servizi Sanitari e Sociosanitari, dal Dirigente del Settore Rapporti con Erogatori Sanitari e Sociosanitari, dal Dirigente del Settore Sistemi Organizzativi e Risorse Umane del SSR, dal Dirigente del Settore Controllo di gestione. sistemi informativi, logistica sanitaria e coordinamento acquisti, dal Direttore Sanitario di Azienda Zero e dal Dirigente della Struttura – CUP e Liste di attesa di Azienda Zero.
«A breve l’Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa individuerà il Responsabile Unico dell’Assistenza Sanitaria (RUAS) – ha spiegato l’assessore Riboldi – la figura di raccordo con l’Osservatorio nazionale e che avrà un ruolo principalmente di verifica e controllo degli adempimenti previsti dalla normativa nazionale. Accanto a questo, come detto, come Regione Piemonte proseguiamo con determinazione a mettere in campo azioni concrete per affrontare il problema delle liste di attesa, come quella di dare obiettivi vincolanti ai nuovi direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali o l’avvio del nuovo Cup integrato con l’intelligenza artificiale».
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Redazione di Vercelli
Riceviamo e pubblichiamo
Il Comune di Trino intende smentire con fermezza le recenti affermazioni rilasciate dal Vice Direttore del Corriere della Sera, Daniele Manca, durante la puntata del programma Mi Manda Rai 3 andata in onda lo scorso 18 gennaio 2025.
In tale occasione, il Vice Direttore Manca ha sostenuto che il Comune di Trino avrebbe ripresentato una propria nuova autocandidatura a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
Tali affermazioni sono totalmente infondate e assolutamente non veritiere.
Non è concepibile che un Vice Direttore di una testata giornalistica nazionale di rilevanza come il Corriere della Sera rilasci una dichiarazione così inadeguata senza prima aver effettuato le necessarie verifiche.
Le sue parole, oltre a essere destituite di ogni fondamento, ledono l’immagine del Sindaco e di tutta l’Amministrazione comunale di Trino, che da sempre ha lavorato con trasparenza e serietà.
L’argomento, infatti, tocca da vicino questioni di sicurezza e interesse collettivo, e il rischio di alimentare polemiche sterili e dannose è elevato.
Il Comune di Trino ribadisce di non aver riproposto alcuna candidatura per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi; in quanto ente pubblico, gli atti e i procedimenti sono completamente accessibili a tutti i cittadini, e chiunque desideri verificarli può farlo liberamente.
Pertanto, ritenendo assolutamente inaccettabile che una dichiarazione di tale portata venga rilasciata senza il minimo riguardo per la veridicità della notizia e senza considerare le potenziali conseguenze negative che tale affermazione può comportare, il Sindaco Daniele Pane e l’Amministrazione Comunale di Trino invitano Daniele Manca e tutte le testate interessate a rettificare immediatamente quanto dichiarato e/o pubblicato, al fine di evitare ulteriori fraintendimenti e di ristabilire la corretta informazione sulla vicenda
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Redazione di Vercelli
Nel pomeriggio di oggi, venerdì 24 gennaio, una squadra Vigili del Fuoco di Arona è intervenuta alle ore 17 a Castelletto Ticino in zona via Lazzaretto per soccorso persona.
La squadra arrivata in una zona boscosa si è attivata per il recupero di una persona travolta da un albero durante le operazioni di taglio.
Sul posto è arrivato anche l’elisoccorso e un’ambulanza della Croce Rossa di Arona.
Purtroppo il medico giunto in posto ha potuto solo constatarne il decesso.
Presenti anche due auto dei Carabinieri giunte da Arona e da Castelletto sopra Ticino.
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Redazione di Vercelli
Si è tenuto martedì 21 gennaio, il primo incontro della Commissione Mensa composta da genitori, insegnanti, Comune e Ditta Elior spa che gestisce il servizio; è emerso un feedback estremamente positivo sul servizio mensa scolastica, testimoniato anche da insegnanti e genitori con esperienza in altre istituzioni scolastiche.
La qualità del servizio è stata ribadita più volte, sottolineando un alto livello di soddisfazione da parte di tutti gli utenti.
Questo risultato eccellente possiamo annoverarlo tra i successi del progetto “Scuola di Qualità” che il Comune sta promuovendo con dedizione e impegno insieme all’Istituto Comprensivo di Quarona da ormai tre anni.
L’iniziativa rappresenta un notevole sforzo economico non solo per il Comune, ma anche per Enti, Fondazioni e privati che hanno scelto di sostenere questa importante iniziativa.
L’Assessore alla Pubblica Istruzione, Maurizio Ugliotti, ha dichiarato: “Siamo estremamente orgogliosi dei risultati ottenuti dal servizio mensa scolastica. La qualità e la soddisfazione degli utenti sono la nostra priorità, e continueremo a lavorare insieme a tutte le parti coinvolte per garantire un livello di eccellenza costante. L’importanza dell’alimentazione per il benessere dei bambini è un aspetto cruciale che non va trascurato. Un’alimentazione equilibrata e di qualità contribuisce in modo significativo allo sviluppo fisico e cognitivo degli studenti, migliorando la loro capacità di concentrazione e apprendimento. Garantire pasti sani nelle scuole è quindi un investimento fondamentale per il futuro dei nostri giovani”.
“E’ essenziale anche che i bambini, le nuove generazioni, siano in grado di apprendere come alimentarsi correttamente – aggiunge il sindaco Francesco Pietrasanta – ed è per questo che nell’ambito del progetto “La scuola di qualità” abbiamo inserito un laboratorio di educazione alimentare organizzato da nutrizionisti professionisti messi a disposizione gratuitamente dalla Ditta Elior”.
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Redazione di Vercelli














