Mese: Gennaio 2025
Il Carnevale di Ivrea ha registrato risultati eccezionali sui propri canali social durante la giornata del 6 gennaio 2025 confermando una crescita continua e consolidando il proprio posizionamento come uno degli eventi più rilevanti in ambito digitale.
Le attività sui profili ufficiali Instagram e Facebook hanno raggiunto numeri senza precedenti con un’ampia copertura e un forte coinvolgimento del pubblico tanto in termini di visualizzazioni quanto di interazioni. I dati raccolti evidenziano un’espansione significativa della visibilità dell’evento anche in confronto con le principali manifestazioni carnascialesche italiane.
Strategia di copertura in tempo reale: coinvolgimento costante degli utenti.
Il 6 gennaio 2025, la strategia di contenuti in tempo reale del Carnevale ha coinvolto gli utenti sin dalle prime ore del mattino con la pubblicazione di 82 storie su Instagram e Facebook che hanno documentato ogni momento saliente della giornata dal ritrovo dei Pifferi in Piazza di Città alle 8:30 fino alla conclusione della Cerimonia dei Ceri in Duomo. Grazie a questa copertura puntuale e coinvolgente l’evento è stato costantemente presente nelle timeline degli utenti mantenendo alta l’attenzione per tutta la durata delle celebrazioni.
Oltre alle storie, sono stati pubblicati 12 post nel feed di Instagram ripubblicati anche su Facebook. Tra questi, 5 reel/video e 7 post/carousel (gallerie fotografiche), che hanno continuato a generare interazioni in modo significativo anche dopo la conclusione della giornata. Un ulteriore punto di rilievo è stata la diretta Facebook della proclamazione del Generale e del passaggio di sciabola e feluca, che ha visto la partecipazione di quasi 2200 spettatori in tempo reale, con un totale di oltre 3600 visualizzazioni.
Performance straordinarie del video della prima pifferata.
Il contenuto che ha registrato i risultati più impressionanti è stato il video della prima pifferata, un momento emblematico del Carnevale. Su Facebook, il video ha ottenuto oltre 35.000 visualizzazioni, ma è su Instagram che si è verificato il successo straordinario: oltre 120.000 visualizzazioni e 93.000 account unici raggiunti, segnando un record assoluto per il Carnevale di Ivrea. Questo risultato ha superato di gran lunga i numeri raggiunti nel 2024 dal video della Mugnaia sul Cocchio in Borghetto che aveva registrato 116.000 visualizzazioni e 76.000 account unici.
Il dato relativo alle visualizzazioni è particolarmente significativo se comparato con quello del 2023, quando il video della prima pifferata aveva ottenuto “solo” 53.415 visualizzazioni. Nel 2024, le visualizzazioni erano salite a 59.684, ma il balzo registrato quest’anno è veramente straordinario, con un incremento che ha più che raddoppiato i dati rispetto all’anno precedente.
Il valore della copertura e l’attrattiva per un pubblico sempre più ampio.
Un aspetto particolarmente rilevante riguarda la copertura del contenuto. L’ 87,1% degli account raggiunti dal video della prima pifferata non era costituito da follower già acquisiti del Carnevale. Questo dato evidenzia la capacità dell’evento di attrarre un pubblico ampio e diversificato, anche al di fuori della sua base di follower consolidata, dimostrando una forte attrattiva non solo per i fan storici, ma anche per nuovi utenti, interessati alla tradizione e all’autenticità della manifestazione.
In generale, i video e i reel hanno raggiunto un pubblico composto per circa il 30% da “non follower”, mentre i post e i carousel fotografici hanno registrato una percentuale di “non follower” pari al 10%, entrambe ben al di sopra della media per eventi simili.
Interazioni elevate e amplificazione organica.
Anche le metriche relative alle interazioni sono estremamente positive. Su Instagram, 7 dei 12 contenuti pubblicati hanno superato i 1000 “like”, con due contenuti che hanno raggiunto i 2000 “like”. Inoltre, i post su Facebook relativi alla giornata del 6 gennaio sono stati condivisi oltre 600 volte dagli utenti, generando un amplificato effetto di visibilità organica. In particolare, il video della prima pifferata ha contribuito all’acquisizione di 50 nuovi follower su Instagram, una chiara indicazione della sua capacità di attrarre nuovi utenti grazie all’efficacia del contenuto e alla sua viralità.
Il posizionamento del Carnevale di Ivrea rispetto ai principali carnevali italiani.
Il Carnevale di Ivrea, con circa 24.900 follower su Instagram e 24.300 su Facebook, si colloca a metà strada rispetto ad altre manifestazioni carnevalesche italiane in termini di numero di follower, come il Carnevale di Venezia (52.800 follower su Instagram) e il Carnevale di Viareggio (45.900 follower su Instagram). Tuttavia, nonostante il numero inferiore di follower, le performance medie dei contenuti del Carnevale di Ivrea sono nettamente superiori.
Questi risultati sono il frutto di una strategia social ben definita, che si basa su tre fattori distintivi:
Contenuti autentici e coinvolgenti: Il Carnevale di Ivrea ha costruito una comunicazione che riflette la sua identità storica e popolare, riuscendo a coinvolgere sia la comunità locale che un pubblico più ampio.
I contenuti pubblicati sui social sono emotivamente coinvolgenti e riescono a trasmettere il fascino unico dell’evento.
Strategia di copertura in tempo reale: La capacità di documentare e condividere ogni momento saliente della giornata in tempo reale ha permesso al Carnevale di Ivrea di mantenere alta l’attenzione degli utenti per tutta la durata dell’evento, aumentando il tempo di interazione e la visibilità complessiva.
Attrattiva e capacità di amplificare il messaggio: I contenuti del Carnevale riescono a raggiungere anche utenti che non sono follower, grazie alla loro capacità di suscitare interesse anche al di fuori della community tradizionale. L’amplificazione organica dei post, con un alto numero di condivisioni e di nuovi follower acquisiti, è un ulteriore segno del successo della manifestazione sui social.
I dati del 6 gennaio si vanno a sommare a quelli dei giorni immediatamente precedenti e del giorno successivo fornendo un dato aggregato estremamente interessante.
Dall’1 al 7 gennaio il canale Instagram ha raggiunto complessivamente 121.399 utenti unici, di cui 86,9 “non follower (il 19,9% del pubblico raggiunto è di Ivrea, mentre il restante è tutto esterno).
Di questi ben 5684 utenti hanno “interagito” con commenti o condivisioni.
Nello stesso periodo il canale Facebook ha avuto quasi 350.000 visualizzazioni, con una punta di 287.917 visualizzazioni solo nella giornata del 6 gennaio.
Questi risultati confermano il Carnevale di Ivrea come uno degli eventi più influenti nel panorama digitale delle manifestazioni italiane.
Grazie a una gestione strategica dei contenuti e un forte coinvolgimento della community, l’evento è riuscito non solo a consolidare la propria base di follower ma anche a espandere notevolmente il proprio pubblico in maniera organica (nessun post è stato sponsorizzato).
Questi successi offrono un ottimo punto di partenza per le edizioni future, con l’obiettivo di continuare a crescere e a consolidare la sua presenza sui social media a livello nazionale e internazionale.
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Redazione di Vercelli
Con il sostegno della Città di Chivasso attraverso il Bando MusicArt 2025 e con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, sabato 18 gennaio alle 21 al teatro dell’Oratorio Beato Angelo Carletti è in programma il secondo appuntamento della stagione Chivasso in Musica 2025.
Si tratta del Concerto di San Sebastiano, realizzato con la partecipazione e il sostegno del Magnifico Coro degli Abbà.
Protagonisti della serata saranno gli Archi dell’Orchestra sinfonica Bartolomeo Bruni di Cuneo, che svilupperanno un programma intitolato “Viaggio musicale nell’Italia del ‘700”, che comprende composizioni di autori operarono nel corso del XVIII secolo a Venezia, Lucca, Milano, Napoli, Torino.
La vivacità musicale settecentesca verrà evidenziata dalle note del compositore italiano più amato del periodo barocco: Antonio Vivaldi, di cui sarà eseguita l’Ouverture dall’opera “L’Incoronazione di Dario”, andata in scena per la prima volta al Teatro Sant’Angelo di Venezia nel 1717.
A seguire un’altra pagina veneziana di Tomaso Albinoni, la Sinfonia in Sol minore per archi e basso continuo opera 2 numero 11.
Si passerà, quindi, a Lucca con il Concerto grosso op.3 n. 1 in Re maggiore di Francesco Geminiani, per poi raggiungere Milano con Andrea Bernasconi, del quale sarà eseguita la Sinfonia in La maggiore. Napoli che si potrà scoprire attraverso quattro compositori: Nicolò Jommelli con la Sinfonia numero 3 in Re Maggiore, Giovanni Battista Pergolesi con la Sinfonia in Sol maggiore, Giuseppe Scarlatti con la Sinfonia in Fa maggiore e Giuseppe Porsile con la Sinfonia numero 2 in Re maggiore.
La musica barocca di Torino verrà ricordata con la Sinfonia in Do maggiore di Giovanni Antonio Giai, mentre la conclusione sarà ancora una volta affidata ad Antonio Vivaldi con il Concerto per archi in Fa maggiore.
Invece domenica 19 gennaio alle 18,30 nel Duomo di Santa Maria Assunta a Chivasso, sarà celebrata l’Eucarestia in onore di San Sebastiano martire, patrono del Magnifico Coro degli Abbà dello Storico Carnevale.
La Messa sarà presieduta dal canonico Davide Smiderle, prevosto dell’Insigne Collegiata e Priore degli Abbà.
L’animazione liturgica sarà curata dalla Cappella Musicale “Santa Maria Assunta” della Cattedrale di Ivrea, diretta da Maria Ausilia Fiorina.
Alla consolle dell’organo Felice Bossi risalente al 1843, siederà l’organista eporediese Alessandro Veneri.
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Redazione di Vercelli
Appuntamento sabato 25 gennaio alle ore 16 presso l’Auditorium delle Scuole Medie in Piazza Combattenti, per la presentazione del libro “Storia di Quarona. Arte, società e tradizioni dall’antichità al Novecento”.
All’evento interverranno il Sindaco di Quarona, Francesco Pietrasanta, il Presidente del Consiglio Comunale, Eugenia Borzone e il curatore Franco Dessilani.
Il volume sarà presentato da Giancarlo Andenna, emerito di Storia Medievale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma.
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Redazione di Vercelli
La morte ovvero il pranzo della domenica
Uno spettacolo con Serena Balivo
Ideazione, drammaturgia e regia Mariano Dammacco
Musiche originali Marcello Gori
Produzione Compagnia Diaghilev
Nel cartellone di Piemonte dal Vivo arriva da mercoledì 15 al 17 gennaio a Torino (Off Topic), sabato 25 gennaio a Beinasco (Salone Sant’Anna) e venerdì 24 gennaio a Vercelli (OfficinaTeatrale gli Anacoleti), uno spettacolo lieve e toccante intorno al più grande tabù della nostra cultura.
Serena Balivo e Mariano Dammacco, binomio artistico noto per sapersi muovere con grande perizia e passo leggero tra poesia e narrazione, aprono uno squarcio di luce sulla morte con “La morte ovvero il pranzo della domenica”.
In scena Serena Balivo, già Premio Ubu come migliore attrice under35 e Premio Ivo Chiesa, dà corpo e voce a una donna non più giovane che ogni domenica va a pranzo dai suoi genitori ultranovantenni, forse i veri protagonisti del delicato e umoristico testo di Mariano Dammacco, già Premio Ubu come migliore novità drammaturgica per Spezzato è il cuore della bellezza.
Sebbene in buona salute fisica e mentale, i due genitori sono ben consapevoli che presto dovranno affrontare la morte, il nulla forse o magari un’altra vita, e così non parlano d’altro, arrivando pian piano a incarnare tutte le madri, tutti i padri e tutti noi dinanzi all’ignoto.
Lo spettacolo ci conduce dentro un rito che appartiene a molti, il pranzo della domenica, nella sua forma ultima, con una coppia di anziani e la loro figlia in attesa di separarsi, di doversi salutare.
La morte ovvero il pranzo della domenica appare come un invito a partecipare a un congedo appassionato e divertito che prova a restituirci la bellezza della vita stessa all’interno dell’esperienza dell’ultima separazione dalle persone amate, e all’interno della potenza nascosta e piena di pudori dell’amore in famiglia, l’amore tra vecchi sposi, l’amore tra genitori e figli.
Bio Dammacco/Balivo.
Mariano Dammacco, autore, regista e pedagogo teatrale, e Serena Balivo, attrice, portano avanti il loro lavoro perseguendo un’idea di teatro d’arte e d’autore e, al tempo stesso popolare, accessibile a tutti per contenuti e linguaggi.
La loro ricerca contenutistica e formale è incentrata sul lavoro dell’attore e sulla composizione di drammaturgie originali.
I due hanno creato insieme sette spettacoli: L’ultima notte di Antonio (2012), L’inferno e la fanciulla (2014), Esilio (2016), La buona educazione (2018), Spezzato è il cuore della bellezza (2020), Danzando con il mostro (2022), La morte ovvero il pranzo della domenica (2024).
Il loro lavoro artistico ha ricevuto numerosi riconoscimenti: Esilio è vincitore di Last Seen 2016 (spettacolo dell’anno su Krapp’s Last Post), è vincitore del Premio Museo Cervi, è finalista al Premio Rete Critica 2016, è finalista al Premio Cassino OFF 2017, è Selezione Premio In Box blu 2017; L’inferno e la fanciulla è finalista al Premio In box blu 2016.
Serena Balivo è vincitrice del Premio internazionale Ivo Chiesa 2021, del Premio Ubu 2017 come miglior attrice under 35 e del Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2011.
Mariano Dammacco è vincitore del Premio Ubu 2020-2021 nella categoria Nuovo testo italiano/scrittura drammaturgica per Spezzato è il cuore della bellezza, di Italian And American Playwrights Project 2020/22 per La buona educazione, del Premio nazionale di drammaturgia Il centro del discorso 2010 per L’ultima notte di Antonio e, precedentemente al percorso con Balivo, è vincitore del Premio ETI/Scenario 1993 per Sonia la Rossa e del Premio ETI/Vetrine 1996 per Amleto e la Statale 16.
I testi degli spettacoli di Dammacco/Balivo sono stati pubblicati in “Danzando con l’umano. Cinque drammaturgie di Mariano Dammacco”, un libro a cura di Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono, edito nella collana Linea di Emilia-Romagna Teatro Fondazione / Teatro Nazionale diretto da Valter Malosti, per i caratteri di Luca Sossella Editore.
Il libro raccoglie le drammaturgie di Dammacco composte negli anni di collaborazione con Balivo, accompagnate da quattro apparati critici curati da Gerardo Guccini, docente di Drammaturgia presso l’Università di Bologna e attento osservatore delle interazioni fra testo e spettacolo sia nelle esperienze storiche che in quelle contemporanee.
Info e Biglietti – Press Kit |
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Redazione di Vercelli
Le Merende da Leoni!, appuntamenti ideati dai Servizi Educativi del Museo Leone e rivolti a famiglie con bambini 0-5 anni, ritornano con il nuovo anno con nuovi “ospiti”.
Se i colori primari hanno fatto da padroni e da filo conduttore per i mesi autunnali, gli ultimi sabati dei mesi di gennaio, febbraio, marzo e maggio si intitoleranno a Merenda con …
Eh certo perchè le merende da soli sono un po’ tristi…e al Museo oltre a viverle con altre famiglie, ci saranno degli ospiti speciali che accompagneranno i partecipanti nei loro mondi, lontani secoli o addirittura millenni, e sveleranno curiosità e meraviglie!!!
Ecco i nuovi appuntamenti:
25 Gennaio: A merenda con Artoo in collaborazione con Alchemilla
Che cosa significa collezionare?
Perché raccogliere degli oggetti e conservarli?
Che cosa possono dire degli oggetti così antichi alla città e ai suoi abitanti oggi?
Questo il filo rosso che guiderà i bambini e le bambine nell’esplorazione del Museo Leone di Vercelli, accompagnati dall’orso Artoo.
Artoo è un orso un po’ particolare: vive nella soffitta di un museo e adora l’arte.
Quando non capisce qualcosa chiede aiuto i bambini e alle bambine perché sa che loro hanno un sesto senso speciale per scoprire il significato nascosto delle cose.
Per questo motivo ha fatto un buco nel pavimento della sua soffitta e da lì ascolta le voci dei bambini e delle bambine che di giorno vengono in visita al museo.
Ciò che dicono è molto prezioso: Artoo si prende cura dei loro pensieri e delle loro idee conservando le voci nei suoi amati barattoli di marmellata ai mirtilli.
Durante il laboratorio, i bambini e le bambine saranno coinvolti in attività di esplorazione, racconto, ascolto e gioco per scoprire il museo in modo nuovo stimolando curiosità e creatività.
22 Febbraio: A merenda con la principessa Margherita
Ma alle corti di principi e principesse del 1600 che cosa si mangiava e beveva a merenda?
Lo scopriremo tra le sale di Palazzo Langosco dove sono riposte tazzine, piattini, cestini, caffettiere e cioccolatiere…
29 Marzo: A merenda con lo speziale
Ma vi siete mai chiesti che cosa sono gli antenati di sciroppi, pastiglie, goccine e spray che andiamo a comprare in farmacia?
E chi erano quattro o cinque secoli fa i farmacisti?
Lo scopriremo a merenda con lo speziale!!! Non mancate e preparate i vostri nasi!
17 Maggio: A merenda con il cavaliere Jean de Soisy
Ma un cavaliere faceva merenda?
Non lo sappiamo con certezza…ma conosciamo bene altre particolarità, storie e usanze di un cavaliere come il nostro Jean de Soisy!
Venite a trovarlo e vi lascerà a bocca aperta!
Dal 2017 come Museo Family and Kids Friendly il Leone condivide appieno il principio su cui si basa il progetto Nati con la Cultura e cioè che l’Arte e la Bellezza possono trasformarsi in una grande risorsa di benessere, rigenerazione e potenziamento creativo per tutti gli esseri umani, a partire dai primi anni di vita.
Portare i bambini al museo, dunque, non è soltanto uno svago diverso dal solito, ma è soprattutto un percorso di crescita di tutta la famiglia e di avvicinamento alla cultura che potrà contribuire a formare cittadini più attivi e più informati.
Tutti gli incontri avranno una durata di circa un’ora e mezza (merenda inclusa) e prevedono l’ingresso da Via Leone, 19.
Prenotazione obbligatoria al 3483272584 entro il giovedì precedente.
Per info e chiarimenti: didattica@museoleone.it; 3483272584.
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Redazione di Vercelli
Dopo la pausa natalizia, torna nelle province del Piemonte – con 10 nuove recite programmate per la stagione invernale – Teatro No Limits, la rassegna di spettacoli audiodescritti in diretta, rivolta al variegato pubblico della regione.
Nell’ambito della linea strategica dedicata all’accessibilità, Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare aderisce al progetto Teatro No Limits, promosso e realizzato dal Centro Diego Fabbri di Forlì in collaborazione con l’Associazione Incontri Internazionali Diego Fabbri APS, il Dipartimento Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna (Campus di Forlì) e la SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.
In Piemonte, il progetto si avvale della collaborazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Consiglio Regionale del Piemonte ETS, con il sostegno di Fondazione CRT.
Sono 10 i titoli audiodescritti nelle sedi teatrali del Circuito fra gennaio e febbraio 2025, tutti accomunati da un medesimo leitmotiv: l’intricata matassa dei rapporti umani.
Il servizio viene effettuato dotando il pubblico di cuffie, collegate alla sala di regia, dalla quale una voce narrante accompagna gli utenti lungo lo sviluppo narrativo dello spettacolo.
«Il testo dell’audiodescrizione – rivela Giulia Maino, attrice del Teatro della Juta, “braccio operativo” del progetto sul territorio piemontese – si integra con il copione teatrale, senza mai sovrapporsi ai dialoghi e alla colonna sonora. È un lavoro in sinergia: la lettura “live”, in tempo reale, accompagna l’azione scenica. Questo permette di avere una corrispondenza perfetta con la rappresentazione in corso, colta nel qui e nell’ora: anche perché sappiamo bene che in teatro le cose possono cambiare!».
Valore aggiunto dell’operazione è dunque la formazione di nuove professionalità, specializzande nell’ambito dell’audiodescrizione live. Il tutto grazie alla collaborazione con il Centro Diego Fabbri, partner progettuale di Teatro No Limits.
Per saperne di più: https://www.youtube.com/watch?v=JURgx-z5TYQ.
Si riparte allora stasera, 8 gennaio, al Teatro Magda Olivero di Saluzzo, con Scene da un matrimonio (seguono: Teatro Civico di Vercelli, 10 gennaio; Teatro Alessandrino di Alessandria, 19 gennaio; Teatro Il Maggiore di Verbania, 1° febbraio).
In questa produzione targata Franco Parenti, con protagonisti Fausto Cabra e Sara Lazzaro, il drammaturgo Raphael Tobia Vogel esplora il tema dei sentimenti familiari e delle relazioni d’amore, traendo ispirazione dal capolavoro di Ingmar Bergman.
Il 10 gennaio al Teatro Baretti di Mondovì, invece, un’altra replica della tournée piemontese di Secondo lei, esordio sulle scene di prosa per Caterina Guzzanti (qui in scena con Federico Vigorito).
Lo spettacolo narra dal punto di vista femminile le dinamiche nascoste che regolano la quotidianità di una coppia.
È la stessa attrice e regista a rivelare la genesi di questo lavoro in un’intervista pubblicata sulla pagina Instagram di Piemonte dal Vivo: https://www.instagram.com/p/DCo7oACt1dQ/?hl=it.
Un altro storico clan è al centro di Zio Vanja, seconda tappa del “Progetto Čechov” di Leonardo Lidi, recentemente insignito del Premio Ubu per i migliori costumi, assegnato ad Aurora Damanti. Quest’opera “domestica” pare quasi costruita sull’inerzia: si tratta però di una stasi soltanto apparente, capace di restituire un affresco irriverente delle nostre debolezze; in scena il 15 gennaio al Teatro Marenco di Novi Ligure.
Si risale poi fino agli archetipi dei conflitti fra genitori e figli con la versione di Andrea De Rosa dell’Edipo re di Sofocle (Teatro Sociale di Pinerolo, 28 gennaio), interpretato da Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée e Fabio Pasquini.
Edipo, colui che “fa luce” sconfiggendo la Sfinge, è costretto – attraverso una convulsa indagine retrospettiva – a scoprire che il proprio passato altro non è che una lunga sequenza di orrori e delitti.
Chiude questa carrellata invernale Perfetti sconosciuti, adattamento teatrale da parte dello stesso Paolo Genovese del suo omonimo film, campione di incassi, in scena al Teatro Civico di Tortona il 12 febbraio e in replica il 15 febbraio al Teatro Coccia di Novara.
Ognuno di noi sembra condurre tre vite: una pubblica, una privata e una segreta.
Questa brillante commedia mostra il modo in cui otto amici si confrontano, scoprendo di essere – in fondo – dei “perfetti sconosciuti”.
Grazie all’audiodescrizione, insomma, si amplifica l’esperienza di fruizione dello spettacolo dal vivo, rendendo tangibili a tutti – in primis al pubblico non vedente e ipovedente – i particolari “silenziosi” della messinscena: costumi, cambi luce, scenografie, movimenti degli attori.
La parola audiodescritta diventa perciò risorsa, moltiplicatore, strumento di immersione, specie per linguaggi performativi come quello coreografico.
È il caso, per esempio, de Lo schiaccianoci, rivisitazione del celebre balletto in due atti su musiche di Čajkovskij, programmato sul palco del Teatro La Fabbrica di Villadossola il 12 gennaio, a mo’ di segmento della rassegna di danza We Speak Dance, curata da Piemonte dal Vivo.
Un approfondimento sull’esperienza di audiodescrizione della danza è riassunto nell’intervista realizzata al Teatro Marenco di Novi Ligure: https://www.youtube.com/watch?v=4Cb4Rhe45EQ.
Prenotazioni
WhatsApp: +39 328 2435 950
Per ragioni organizzative, le prenotazioni vanno effettuate entro le 48 ore precedenti alla data di messa in scena dello spettacolo.
Ingresso ridotto per utenti non vedenti e ipovedenti; omaggio per il loro accompagnatore.
I dispositivi per l’audiodescrizione sono disponibili – fino a esaurimento degli stessi – per l’intero pubblico la sera stessa dello spettacolo, in maniera totalmente gratuita, e reperibili presso un corner dedicato all’ingresso del teatro (priorità verrà data a spettatori non vedenti e ipovedenti).
Per aggiornamenti continui sugli appuntamenti di Teatro No Limits in cartellone, iscrizioni al canale WhatsApp whatsapp.com/channel/0029VaComv577qVY8ItCLR1C.
Calendario completo della rassegna, con date e orari, al seguente link:
piemontedalvivo.it/cartellone/?season=teatro-no-limits&type=progcomp
Tutti i dettagli sul progetto sono disponibili alla pagina dedicata:
piemontedalvivo.it/teatro-no-limits/
Per uno sguardo sull’audiodescrizione in Piemonte, il video-racconto
https://www.youtube.com/watch?v=jw5Vi1vQh9Y
(foto di Francesca Lucidi)
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Redazione di Vercelli
Appuntamento in Biblioteca giovedì 16 gennaio alle ore 18,00 dove sarà presentato il libro del professore Paolo Autino “Stefano e Neera: storia di una coppia ateniese di 2400 anni fa”
L’opera racconta le vicende di Neera, del suo compagno e della loro famiglia nell’antica Atene.
Si tratta di un saggio storico, in quanto basato su un rigoroso metodo storiografico, ma è anche un romanzo, perché ha un impianto prevalentemente narrativo e perché ha un impianto prevalentemente narrativo e perché la storia di Neera e di Stefano, per molti versi, è veramente romanzesca. Il libro, pertanto, non è rivolto solo agli specialisti, ma anche al vasto pubblico, anche a chi non sa nulla di storia greca.
L’autore, residente a Tronzano è un ex docente di Latino e Greco presso il Liceo Classico di Biella.
Ha finora pubblicato: I terremoti nella Grecia classica (saggio storico), La sventura di innamorarsi: pensieri impliciti di Virgilio e Ideologia dell’amore nel IV libro dell’Eneide (articolo pubblicato su Rivista di Filologia e Istruzione Classica, vol. 149, anno 2021), Il mondo finisce al caffè torrefazione (romanzo vincitore del premio letterario “L’incontro”); sono in fase di pubblicazione altri due saggi storici sulle riviste “L’antiquité classique” ed “Erga-Logoi”.
Su Facebook e WordPress cura la rubrica di storia e antropologia antica “Greci e Romani antichi: uomini e donne del passato”
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