Mese: Gennaio 2025
Si è conclusa lo scorso 6 gennaio la campagna promozionale “Regala il Carnevale“, lanciata dalla Fondazione Storico Carnevale di Ivrea per rendere più accessibile l’ingresso alla città durante la storica manifestazione.
I risultati sono stati eccezionali: sono stati venduti 2.800 biglietti, con una grande partecipazione da parte del pubblico che ha approfittato della promozione per acquistare i ticket a una tariffa speciale ridotta.
La campagna ha offerto la possibilità di acquistare il biglietto d’ingresso per la domenica di Carnevale, il prossimo 2 marzo 2025, a un prezzo scontato di 10 euro invece di 15. L’iniziativa ha coinvolto numerosi punti vendita fisici e una piattaforma online.
Il periodo natalizio, tradizionalmente propizio per i regali, è stato scelto come momento ideale per invogliare a regalare un’esperienza unica legata alla storica manifestazione.
“Dopo il buon debutto dello scorso anno, abbiamo deciso di riproporre la campagna, che quest’anno ha visto un numero ancora maggiore di partecipanti,” ha commentato Emilia Sabolo, Vicepresidente della Fondazione Storico Carnevale di Ivrea.
“Abbiamo voluto offrire a tutti – non solo ai residenti ma anche a chi vive lontano – la possibilità di partecipare a una delle tradizioni più celebri d’Italia a un prezzo vantaggioso. Questo periodo natalizio è stato particolarmente ricco di entusiasmo e ci ha confermato quanto il nostro Carnevale sia amato e atteso dal pubblico.”
Il successo della campagna è stato anche il risultato di una strategia mirata: la possibilità di acquistare i biglietti online, tramite il sito ufficiale storicocarnevaleivrea.it, ha reso l’acquisto comodo e accessibile a livello nazionale e internazionale.
Inoltre, i punti vendita locali affiliati hanno facilitato l’accesso alla promozione, contribuendo a diffondere l’iniziativa sul territorio.
“Il risultato di quest’anno è straordinario. Il fatto che tante famiglie e gruppi abbiano scelto di acquistare i biglietti in anticipo dimostra l’interesse crescente verso il nostro Carnevale. La promozione è stata particolarmente vantaggiosa per i nuclei numerosi, che hanno potuto risparmiare, rendendo la loro esperienza ancora più speciale,” ha aggiunto Sabolo.
La vendita dei biglietti a tariffa piena è ripresa regolarmente il 7 gennaio e continuerà fino al giorno della manifestazione.
I biglietti sono acquistabili tramite il sito ufficiale al prezzo di 15 euro + diritti di prevendita o presso la Galleria del Libro e gli uffici di Turismo Torino in Ivrea e Torino al prezzo di 15 euro.
Come di consueto, l’ingresso rimane gratuito per i minori di 12 anni, i residenti di Ivrea, i disabili, gli Aranceri con regolare iscrizione e i personaggi che fanno parte delle componenti che sfilano durante la manifestazione.
Per ulteriori informazioni: storicocarnevaleivrea.it
(photo courtesy PH Luisa Romussi)
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Il sindaco di Quarona Francesco Pietrasanta, nei giorni scorsi, ha incontrato il nuovo Direttore generale dell’ASL Vercelli Marco Ricci, accompagnato dal consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti e dal Presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino.
L’incontro si è svolto a Gattinara insieme ai rappresentati dei tre gestori dei servizi sociali dell’ambito territoriale. Unione Montana dei Comuni della Valsesia, Casa e Cisas.
Oltre al sindaco Pietrasanta erano presenti gli Assessori dell’Unione competenti per rapporti con Asl: Francesco Nunziata con delega al Sociosanitario e Luca Chiara per il Canile Sanitario.
Il nuovo Direttore Marco Ricci aveva già incontrato a Borgosesia il Sindaco Fabrizio Bonaccio.
Ora è importante essere uniti per dare una svolta alla Sanità del territorio.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Martedì 14 di gennaio, l’Istituto ITI Faccio di Vercelli ha compiuto un altro importante passo all’interno del progetto “Tanti modi di dire bellezza”, sostenuto dall’Assessore alle Politiche Giovanili Martina Locca e realizzato in collaborazione con la Fondazione Fiocchetto Lilla ETS e il prestigioso Museo Borgogna.
Questo percorso si è arricchito grazie a un incontro speciale, ospitato nelle incantevoli sale del museo: un luogo intriso di storia e suggestione che ha accolto la classe 5ª dell’indirizzo Trasporti, accompagnata dai docenti Prof.ssa Dalila Fontanella e Prof. Giuseppe Sabatino, per vivere un’esperienza unica di apprendimento laboratoriale e immersivo.
Gli studenti sono stati protagonisti di un percorso formativo che ha saputo unire collaborazione, partecipazione attiva e scoperta.
Questo viaggio nell’universo dell’arte è stato affrontato sotto la guida di due figure straordinarie: Sebastiano Ruzza, socio fondatore dell’Associazione Fiocchetto Lilla ETS, e la generosa e brillante Cinzia Lacchia, curatrice del Museo Francesco Borgogna.
Grazie al loro contributo, la classe ha esplorato la bellezza nelle sue molteplici sfaccettature dimostrando notevole profondità di pensiero.
Questa è stata un’esperienza che ha lasciato un’impronta indelebile, invitando i ragazzi e le ragazze a mettersi in gioco con musiche e parole, riflettendo sulle varie declinazioni della “bellezza” e scoprendo come questa risieda non solo nell’espressione creativa, ma anche nelle piccole cose e nell’unicità di ogni individuo.
Gli studenti, infine, hanno compreso e accolto il valore profondo delle imperfezioni, quelle che rendono ciascuno di noi autentico e irripetibile.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Si è svolto ieri, 15 gennaio, a Palazzo Piemonte, l’incontro organizzato dall’assessorato al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni e i vertici delle Organizzazioni professionali agricole per fare il punto della situazione con il Commissario straordinario alla PSA, Giovanni Filippini, Direttore generale del Ministero della sanità con responsabilità sulla salute degli animali.
In modo estremamente pratico, ha spiegato come la strategia da applicare sul territorio regionale, già risultata vincente in Sardegna (da ottobre 2024 è stata dichiarata indenne), preveda il confinamento del virus all’interno delle zone infette, il controllo nella fascia 1 o Zona cuscinetto, dove eliminare completamente la specie cinghiale, e la concessione di deroghe in quelle aree dove si ha certezza che il virus non sia presente.
Di fatto, Filippini ha dato seguito alla richiesta avanzata da Confagricoltura Piemonte, autorizzando la caccia al cinghiale in Zona di protezione 1 anche nelle province di Alessandria, Asti, Novara, Torino e Vercelli, così come era già stato fatto nei giorni scorsi per quella di Biella.
Oltre il termine della stagione venatoria sarà possibile proseguire, infatti, le azioni di depopolamento attraverso il controllo faunistico.
In provincia di Cuneo, dove la presenza del più grande distretto suinicolo del Piemonte richiede una maggiore cautela nell’impedire possibili spostamenti dei cinghiali, viene per il momento autorizzata in zona 1 l’esclusiva attività del controllo faunistico.
“Confagricoltura Piemonte accoglie con favore quest’iniziativa che, al netto dei fatti, porterebbe al contenimento progressivo e massivo della popolazione di cinghiali, a beneficio e a protezione dei territori non ancora interessati dalla malattia ma anche di tutto il settore primario piemontese, che risente quotidianamente dei danni arrecati alle coltivazioni per via della proliferazione incontrollata della specie” afferma Enrico Allasia, presidente della Federazione degli imprenditori agricoli piemontesi al termine della riunione.
“Siamo consapevoli del fatto che solo il tempo e la messa in atto di tutte le sinergie tra i soggetti coinvolti potranno portare a dichiarare indenne anche la nostra Regione – precisa Allasia, – ma non dimentichiamoci degli allevatori colpiti dal fermo attività, per i quali è doveroso prevedere un congruo e veloce risarcimento per ripartire, e coloro che, in zona di restrizione, non devono essere soggetti a forti speculazioni”.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Prosegue nella prima parte dell’anno nuovo We Speak Dance, la rassegna diffusa di danza contemporanea che dal 2022 attraversa le province del Piemonte portando in teatro i migliori interpreti del linguaggio coreografico.
Novità di questa stagione è We Speak Dance Kids, che con alcuni spettacoli pensati per il pubblico di bambine e bambini rafforza l’attenzione della Fondazione per le nuove generazioni, con l’intenzione di costruire occasioni di continuità tra fruizione della proposta per il giovane pubblico e accesso ai consumi culturali del mondo adulto.
Si comincia il 19 gennaio con Da dove guardi il Mondo? di e con Valentina Dal Mas al Teatro Dino Crocco a Ovada. La protagonista dello spettacolo è Danya, una bambina che lungo il percorso per imparare a scrivere incontra molte difficoltà ma anche quattro amici che la spingono a osservare e apprezzare le peculiarità di ciascuno.
Il 23 febbraio invece al Teatro Toselli a Cuneo torna Storie di un burattini. Suggestioni da Pinocchio della compagnia EgriBiancoDanza.
Lo spettacolo, che rilegge in senso più intimo il personaggio ideato da Carlo Collodi, aveva già incantato il giovane pubblico lo scorso novembre a Mondovì.
Comincia il 29 marzo da Piossasco la tournée piemontese del progetto coreografico Il racconto dell’isola sconosciuta.
Lo spettacolo, liberamente ispirato all’omonima favola moderna di José Saramago, riflette sull’idea di tempo e in particolare sul rapporto con il futuro.
Dopo il debutto la creazione della compagnia Zerogrammi va in scena il 30 marzo a Moncalvo, il 2 aprile ad Asti con una replica dedicata alle scuole primarie, il 3 aprile a Valenza in matinée e in serale, il 5 aprile a Racconigi e il 13 aprile a Savigliano.
Proseguono fino alla primavera inoltrata anche gli appuntamenti delle stagioni serali.
Il 24 gennaio a Monastero Bormida Akri dell’acrobata Manel Rosés Moretó esplora il concetto di limite e confine con l’ausilio di una scala; sul filo del circo contemporaneo si muove anche il trittico Eccezione della compagnia MagdaClan, in doppia replica a Ceva il 21 e il 22 febbraio.
Tra gli appuntamenti di febbraio si segnalano ancora Femina di Abbbondanza/Bertoni il 1° febbraio a Racconigi e Caligula’s Party di e con Chiara Ameglio il 15 febbraio a Chiaverano.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Il Carnevale di Ivrea continua a consolidarsi come evento di rilevanza internazionale rafforzando i legami con diverse comunità culturali.
Un esempio concreto di questa crescente visibilità globale è la collaborazione sempre più forte con la Comunità Croata di Milano e il Console Generale della Repubblica di Croazia, dott. Stjepan Ribić, che da anni sostiene con entusiasmo il Carnevale come piattaforma di incontro tra tradizioni e popoli.
Il Console, che ha partecipato a diverse edizioni del Carnevale e ha già visitato Ivrea in più occasioni, ha annunciato con entusiasmo che l’Ufficio Centrale per i Croati all’Estero ha approvato un progetto intitolato IVREA 2025: Ponti di cooperazione tra la Comunità Croata e il Comitato della Croazia.
Il progetto, presentato dalla Comunità Croata di Milano, ha ottenuto un significativo contributo che verrà destinato al Comitato della Croazia di Ivrea per l’acquisto di nuove attrezzature necessarie alle attività del comitato.
“L’iniziativa rappresenta un segno tangibile del forte legame tra la Croazia e la nostra città, e dimostra come il Carnevale di Ivrea stia diventando una manifestazione sempre più internazionale, capace di unire culture diverse e di rafforzare la cooperazione tra i popoli – ha commentato il Sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore -. Ciò si inserisce in un processo di crescente visibilità del Carnevale a livello globale”.
In questo contesto, il Sindaco di Ivrea ha recentemente visitato Milano dove è stato ricevuto dal Console Generale Ribić che ha accompagnato la delegazione comunale presso i Consolati Generali del Qatar e dell’Uruguay.
L’incontro ha avuto come obiettivo quello di invitare il Corpo Consolare della Lombardia, uno dei più grandi al mondo, a partecipare al nostro Carnevale, contribuendo così ad aumentarne la visibilità internazionale.
Quest’anno, a confermare ulteriormente il legame con la Croazia, parteciperanno al Carnevale i Croatian Hawks, un’associazione storica, culturale e umanitaria fondata nel 1896 a Osijek.
Con circa 3000 membri, l’associazione si distingue per la sua missione di preservare la tradizione croata e promuovere la coscienza nazionale, attraverso attività culturali, storiche e sociali.
I Croatian Hawks sfileranno nei giorni clou del Carnevale, portando con sé la loro storica guardia d’onore composta da un corpo di fanteria e cavalleria, che partecipa a oltre 150 parate annuali in Croazia e all’estero.
Con la partecipazione dei Croatian Hawks il Carnevale di Ivrea si arricchisce di un ulteriore elemento di internazionalità, facendo tesoro di legami culturali che attraversano i confini e avvicinano le tradizioni di diverse nazioni.
“Cogliamo questa occasione per esprimere il nostro sincero ringraziamento alla Comunità Croata di Milano e al Console Generale Stjepan Ribić per il loro continuo supporto e per aver contribuito a rafforzare il legame tra Ivrea e la Croazia, due realtà che oggi, più che mai, si sentono vicine nel celebrare insieme la cultura, la storia e la tradizione” – ha concluso Chiantore.
Croatian Hawks
Croatian Hawks è un’associazione storica, sportiva, culturale e umanitaria, indipendente e apolitica che si impegna a preservare la coscienza nazionale croata e a promuovere valori di solidarietà e unità tra i croati.
Fondata nel 1896 a Osijek, l’associazione conta oggi circa 3000 membri di tutte le età, dai bambini agli anziani e comprende una guardia d’onore storica, un ensemble musicale con tambura, 5 club sportivi e 4 scuole.
Mission principale è quella di educare e formare le nuove generazioni mantenendo viva la tradizione e la cultura croata attraverso attività ricreative, sportive e culturali.
Nel corso della sua storia, i Croatian Hawks hanno avuto un ruolo fondamentale nel preservare e difendere l’identità nazionale croata soprattutto durante il periodo della Jugoslavia quando si contrapponeva all’associazione Yugoslavia Hawk che rappresentava la visione politica iugoslava.
Durante la Seconda Guerra Mondiale e nei decenni successivi, l’associazione è stata ostacolata nel suo operato, ma è stata rifondata nel 1990, subito dopo la proclamazione dell’indipendenza croata. I suoi membri, infatti, hanno partecipato attivamente alla difesa del nuovo Stato croato durante la guerra per l’indipendenza.
Oggi, i Croatian Hawks sono rinomati per la guardia d’onore storica composta da un corpo di fanteria e cavalleria che partecipa a numerose parate e manifestazioni, sia in Croazia che all’estero.
La guardia è composta da giovani, scolari, studenti e lavoratori, ed è considerata uno dei principali simboli di unità e orgoglio nazionale. Inoltre, l’associazione svolge un ruolo importante anche sul piano umanitario, prestando supporto a orfani, anziani e persone in difficoltà, e organizzando eventi culturali e sportivi per la comunità.
L’associazione si distingue anche per le sue attività educative promuovendo iniziative che rafforzano la consapevolezza storica tra i giovani.
Partecipa attivamente alla vita pubblica, collaborando con le istituzioni locali, statali, religiose e militari per celebrare eventi storici e anniversari significativi.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
(elisabetta acide) – Indietro non si torna … ma pur “procedendo” occorre forse ricordarci che “siamo umani”.
Credo che il punto di partenza di una riflessione sul recente insegnamento pontificio sull’intelligenza artificiale
Leggi integrale il documento:
possa essere questo.
Le “frontiere” del progresso sono in continua evoluzione … le abbiamo chiamate con nomi diverse nel corso del tempo, ed hanno interessato e trapassato diversi secoli… ora le chiamiamo AI: Intelligenza artificiale.
E per non essere “sopraffatti”, forse occorre non dimenticarci che come persone, abbiamo compito e dovere di “usare l’intelligenza umana” delle creature a “immagine e somiglianza” del Creatore e provare a usarla bene e con spirito critico non per “negare”, “criticare” o “demonizzare” ma per non farci sopraffare.
Papa Francesco, sempre molto attento, nel 2015 nella sua Lettera Enciclica Laudato si’ si poneva delle domande: “In quali mani sta e in quali può giungere tanto potere? È terribilmente rischioso che esso risieda in una piccola parte dell’umanità”.
E nell’esortazione apostolica Laudate Deum, del 4 ottobre 2024, il Pontefice affrontava nuovamente il tema in modo decisamente accorto e preciso:
“L’intelligenza artificiale e i recenti sviluppi tecnologici si basano sull’idea di un essere umano senza limiti, le cui capacità e possibilità si potrebbero estendere all’infinito grazie alla tecnologia.
Così, il paradigma tecnocratico si nutre mostruosamente di sé stesso”.
Non “preoccupazioni” ma analisi lucide e attente al futuro, ma soprattutto all’ essere umano ed all’ utilizzo dell’ AI nei diversi ambiti che interessano la vita dell’uomo e del mondo.
Proprio in quest’ ottica, il 23 dicembre 2024 sono state emanate con un decreto, N. DCCII della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, le “Linee Guida in materia di intelligenza artificiale”.
Entusiasmo, fascinazione ma anche cautela e attenzione: un orientamento per fornire quelle “linee” importanti ed essenziali per un utilizzo consapevole ed attento verso una opportunità che deve essere rivolta al bene comune.
Mi sovviene una immagine, quella della “tana del Bianconiglio” nella quale Alice nel romanzo di Carroll si avventura.
Un “viaggio” nelle possibilità che forse, non ci consente di “vedere” l’uomo oltre le possibilità.
Bella l’avventura di Alice, anche istruttiva sotto certi aspetti, co-struttiva nell’ottica dello “sguardo” oltre le cose, ma proprio come quella “chiave di accesso” per quella tana, anche noi, forse dobbiamo trovare la “chiave” etica che ci consenta di conoscere, utilizzare, agire con consapevolezza, per trarre il bene da questa nuova “frontiera” tecnologica.
Per non “smarrirci” o rimanere “confusi” ed “abbagliati”, abbiamo bisogno di una “bussola” che ci aiuti a riflettere per a nostra volta essere in grado di scegliere e provare a scegliere bene per il bene e le Linee guida di recente pubblicazione, offrono proprio una “chiave” per consentire un accesso consapevole all’ AI (o almeno hanno il coraggio della “sfida”).
Cambiamento e progresso, dunque, che non devono mai farci dimenticare la priorità della persona nella sua interezza, nella sua dignità, nel suo anelito della giustizia e del bene, dell’ equità e delle opportunità di utilizzo e di consapevolezza.
Le linee guida emanate nel dicembre del 2024, in vigore dal 1 gennaio 2025, allora, non si collocano nell’ovvietà di una procedura, ma sono il frutto di una riflessione importante e credo, condivisa, per una consapevolezza fondamentale: non possiamo non avere ben chiare le potenzialità dell’intelligenza artificiale, ma allo stesso tempo l’ambito di azione etica nelle quali collocarle.
Le considerazioni iniziali sono le importanti “premesse etiche” che a partire dai “doni” dell’intelligenza umana della “creatura”, ci aiutano a collocare la “questione”.
Etica e tecnologia dunque, in un’ ottica di azione “umana” per l’ umano, che non dimenticano non può e non deve essere a servizio della tecnologia ma “servirsi” della tecnologia , dei suoi progressi, delle sue azioni.
Principi e fondamenti, che delineano prospettive per fornire, come “riflettori”, l’illuminazione di alcune situazioni in cui si pongono le singole questioni legate all’AI ed al suo all’aspetto etico, ma anche inevitabili aspetti legali, giuridici, sociali, per gli ambiti problematici nei quali può collocarsi l’utilizzo e l’applicazione dell’AI.
Il capo II recante il titolo “Principi generali per materia” che racchiude gli articoli dal 5 al 13, illustra i “Principi” relativi alle diverse “materie” (citiamo ad esempio informazione e trattamento dei dati, ricerca scientifica e sanità, beni culturali, procedure amministrative, attività giudiziaria, sicurezza…), profilano in modo circostanziato le norme e le indicazioni per l’eticità degli orientamenti e l’utilizzo dell’ AI in modo strumentale nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale della persona.
Mi pare di poter cogliere nelle “Linee” un aspetto fondamentale, che ritengo necessario e basilare: non possiamo e non dobbiamo mai dimenticare che ogni innovazione tecnologica non può e non deve mai superare, prevaricare o sostituire l’essere umano.
Sembra forse una “ovvietà”, ma occorre ricordarlo e ribadirlo: diritti e valori umani non devono mai essere “dimenticati” a favore o in nome del “progresso” tecnologico (in questo caso dell’Intelligenza Artificiale).
Utilizzo etico e responsabile, dunque dell’ AI, che non dovrebbe “sorprendere”, perché le “sfide” della contemporaneità sono l’impegno della Chiesa di riflettere le azioni dell’uomo, senza mai perdere di vista l’importanza “del bene, del buono, del bello”.
Parlare di Intelligenza Artificiale vuol dire allora, parlare della vita, della persona, del mondo e dunque, la Chiesa ha il preciso compito e dovere di parlare all’uomo e dell’uomo nella sua “quotidianità”, con le sue “sfide”, con i suoi dubbi, con le sue “possibilità”.
Qualcuno le ha chiamate “regole” dell’utilizzo dell’AI in Vaticano, preferisco la denominazione “Linee guida” perché sono il “quadro di riferimento” che apre il senso critico della libertà e della responsabilità, che sono gli aspetti importanti e sostanziali della vita della persona.
L’attenzione e il “quadro” di riferimento delle Linee Guida, credo, si possa collocare in modo serio e rigoroso, sulla scia dell’impegno del Santo Padre e della Santa Sede di non semplificare, banalizzare o al contrario vietare, utilizzi volti al bene, alla pace, allo sviluppo sociale, ma al contempo, generare consapevolezza che parlare di AI vuol dire anche affrontare aspetti tecnici ed etici complessi ed inevitabili e profonde incidenza ed implicazioni ambientali e sociali.
Il santo Padre, papa Francesco, a cui il tema evidentemente sta a cuore (come del resto è giusto che sia, proprio perché a lui sta a cuore la persona considerata nella sua interezza e dignità), a dedurre dai numerosi interventi e ripetuti riferimenti nei suoi documenti e riflessioni, ci sollecita alle riflessioni critiche:
“il progresso della scienza e della tecnica … porta, dunque, al miglioramento dell’uomo e alla trasformazione del mondo” anche se occorre non dimenticare che
“i progressi tecnico-scientifici …stanno mettendo nelle mani dell’uomo una vasta gamma di possibilità, alcune delle quali possono rappresentare un rischio per la sopravvivenza e un pericolo per la casa comune”.
Il santo Padre, non esita a domandarsi ed a domandarci:
“Quali saranno le conseguenze, a medio e a lungo termine, delle nuove tecnologie digitali? E quale impatto avranno sulla vita degli individui e della società, sulla stabilità internazionale e sulla pace?”. (discorso 1 gennaio 2024 nella 57.ma Giornata Mondiale della Pace).
L’ “ardua sentenza”, non può essere lasciata ai posteri.
Occorre che tutti noi, con competenza, attenzione e analisi etica, proviamo a “leggere” le implicazioni future prossime e lontane, il bene va “costruito” ed analizzato, non “oltre” le frontiere, ma “nelle frontiere dell’umano”.
L’impegno dell’uomo è quello di adoperarsi per promuovere lo sviluppo integrale della persona umana a favore dell’umano e dunque utilizzare le applicazioni e innovazioni dell’ AI nei diversi ambiti e campi, senza scordare che le “macchine” non possiedono etica e dunque, spetta all’uomo “indirizzare” con consapevolezza le decisioni morali, in quella meravigliosa avventura che possiedono e che chiamiamo vita, con le sue infinite possibilità, sentimenti, relazioni, scelte e libertà.
Ed allora le coraggiose Linee Guida, che affrontano il tema dei “rischi ed opportunità”, ci accompagnino nel nostro “viaggio” in quella “tana”, per non dimenticare che non è solo un problema di “definizione”, come per altro le Linee ci hanno fornito in modo chiaro e chiarificatore nell’ articolo 2 punto a-b-c che meritano una lettura attenta, anche solo per la chiarezza e semplicità espositiva, quasi un manuale per non addetti ai lavori, ma perché ci aiutano a scoprire e non dimenticare l’approccio antropocentrico ed etico della nostra logica umana e cristiana
“conforme al rispetto della dignità umana, del bene comune e sia ispirato ai principi di responsabilità etica, trasparenza e proporzionalità dell’azione amministrativa”
(articolo 1 delle citate Linee).
Mi permetto ancora una considerazione e riporto quasi nella sua totalità art 4 delle Linee recanti “Divieti di utilizzo dell’intelligenza artificiale” vieta nel dettaglio le seguenti pratiche:
“l’uso di un sistema di intelligenza artificiale per trarre deduzioni generali di ordine antropologico con effetti discriminatori sulla persona; l’uso di un sistema di intelligenza artificiale che utilizza tecniche di manipolazione subliminale idonee a provocare alla persona o a un gruppo di persone un danno fisico o psicologico; l’uso di un sistema di intelligenza artificiale che precluda alle persone con disabilità di accedere all’intelligenza artificiale e alle relative funzionalità ed applicazioni; l’uso di un sistema di intelligenza artificiale che, attraverso il trattamento del dato, crei disuguaglianze sociali, degradando la dignità umana e violando i principi fondamentali dell’uomo.”
Mi sovviene allora una riflessione su di un paradosso apparente: davvero occorre “specificare” questi “divieti”?
Pensavo che quell’intelligenza, quell’umanità, quell’etica, quel rispetto… di cui ci vantiamo come esseri umani bastassero… pensavo non occorresse “vietare” per “rimanere umani”, davvero abbiamo bisogno di vietare espressamente l’uso dell’AI per interventi che non possono “dirsi umani”?
Forse sì.
In alcuni casi ci siamo fatti “prendere la mano”, ed allora occorre forse, ripensare e ri-organizzare in modo serio la riflessione.
E allora forse abbiamo davvero bisogno di ascoltare un monito autorevole, idoneo a tracciare la strada, mettere (si passi l’espressione) i “paletti” per fare coesistere umanità e tecnologia, di lavorare in modo congiunto affinché il futuro faccia convivere le “basi dell’umano” da parte di sviluppatori ed utilizzatori dell’AI. Per un uso etico e responsabile in ogni ambito della sua applicazione che non deve mai farci dimenticare la dignità e l’uguaglianza di ogni essere umano.
L’uomo è saggezza, intelligenza e scienza, azione e pensiero, riflessione etica e azione, è “scintilla divina” di creatura… non diventiamo “automi”, coltiviamo il nostro “umano” e lasciamo che gli “strumenti” ci aiutino a migliorare vicendevolmente la nostra vita.
Sicuramente l’ AI migliorerà la nostra vita, aprirà frontiere di speranza, ma nessun “occhio artificiale” eguaglierà mai lo sguardo umano, nessun algoritmo ci garantirà mai l’emozione di una carezza , nessun comando vocale sostituirà mai le parole del bene…
Sicuramente l’AI ci offrirà “possibilità”, ma nulla potrà mai sostituire la bellezza e la forza della speranza, della libertà, della fatica ma anche della gioia della scelta, dello sbaglio, dell’errore, della ri-salita, della vita.
Le “macchine” forse sono più “veloci”, più “performanti”, hanno “sequenze logiche immediate”, ma nulla potrà mai eguagliare la bellezza dell’essere umano, la sua creatività, la sua fantasia, la sua imprevedibilità…
Preferisco l’errore e la fragilità al freddo calcolo della macchina che non sbaglia, ma che delude per troppa prevedibilità.
***
L’Associazione Liberi di Scegliere Onlus, operante a Vercelli da sedici anni a fianco delle famiglie con figli disabili, nell’ottica di rendere meno difficile la vita a persone sfortunate e nell’intento di creare aggregazione anche in un mondo molte volte trascurato, in collaborazione con Anffas, Angsa VC – NO, Perdincibacco, La Rosa Blu, Special Olympics Vercelli, Centri diurni comunali c.na Bargè e Galilei , nonchè da tre anni anche in collaborazione con la Direzione scolastica Locale organizza per il settimo anno un ciclo di proiezioni cinematografiche.
La proposta per la terza proiezione della rassegna cinematografica “Il Cinema per Tutti” è: “Il robot selvaggio” una storia di amicizia e amore universale, riassunta in un film uscito recentemente che sicuramente incontrerà i favori di tutti i ragazzi.
Le edizioni precedenti hanno richiamato pubblico ed interesse non solo dal capoluogo vercellese ma anche dai dintorni, con piena soddisfazione dei ragazzi che, come da sempre, ci chiedono di replicare all’infinito le proiezioni.
Il fine dell’iniziativa, oltre a quello di far trascorrere qualche ora piacevole ai ragazzi, è quello di unire e non di dividere, per aggregare il maggior numero di ragazzi di tutte le associazioni vercellesi impegnate quotidianamente a fianco delle persone disabili e delle loro famiglie.
La proiezione è programmata per giovedì 30 gennaio 2025 con ritrovo come sempre al Cinema Italia – Movie Planet di Vercelli sito in piazza Pajetta alle ore 9,30 con inizio proiezione previsto per le ore 9.45.
Per una migliore organizzazione si prega di confermare la propria adesione entro lunedì 27 gennaio 2025 telefonando al n° 366.3676801 e confermare via mail liberigenitori@alice.it specificando se la/e persona/e disabile/i deambula/no o se si muove/ono in carrozzina.
Si rammenta che per ogni gruppo ci deve essere almeno un accompagnatore, anche per i singoli se la persona disabile necessita di particolare attenzione.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli
Riscaldamento globale e montagne in cambiamento: un allarme dal CAI di Vercelli
Lunedì 13 gennaio 2024, all’I.I.S. Cavour di Vercelli si è tenuto un intervento di grande attualità nell’ambito della Rassegna Culturale della scuola. Paolo Griffa, presidente dell’Alpinismo Giovanile del Club Alpino Italiano (CAI) cittadino, ha guidato studenti e docenti in un viaggio tra i cambiamenti climatici e le drammatiche conseguenze che questi stanno avendo sulle nostre montagne.
Il riscaldamento globale e il rapido innalzamento delle temperature
Come spiegato da Griffa, il riscaldamento globale sta alterando in modo marcato il clima della Terra. Dal 1970 al 2020 la temperatura media globale è aumentata di circa 1°C, un dato che potrebbe sembrare insignificante, ma che rappresenta un fenomeno senza precedenti per rapidità nella storia del pianeta. Gli effetti di questo cambiamento sono più pronunciati nelle regioni montane, dove si registrano aumenti fino a 4°C nelle zone artiche.
Il dramma dei ghiacciai
Tra gli esempi più tangibili del riscaldamento globale c’è il ritiro dei ghiacciai. Fotografie (anche quelle di Griffa stesso) e studi scientifici mostrano come, negli ultimi decenni, enormi masse di ghiaccio abbiano ridotto la loro estensione e spessore. Ghiacciai iconici delle Alpi, come quello del Lys e della Marmolada, si stanno riducendo drammaticamente, mettendo a rischio non solo il paesaggio, ma anche risorse vitali come l’acqua potabile. Griffa ha ricordato che, entro il 2100, i ghiacciai delle Alpi potrebbero perdere fino al 90% della loro massa, con conseguenze devastanti per la Pianura Padana e il sistema idrico europeo.
Permafrost e dissesto idrogeologico
Un altro effetto del riscaldamento globale è la fusione del permafrost, lo strato di terreno perennemente gelato che funge da “collante” per i versanti montani. La sua fusione aumenta il rischio di frane e crolli, come testimoniato da episodi recenti sulle Alpi, che rendono instabili intere porzioni di montagna.
Le responsabilità e le soluzioni
Griffa ha sottolineato che l’attuale crisi climatica è strettamente legata alle attività umane, come l’uso di combustibili fossili e la deforestazione. Il richiamo finale è stato chiaro: “Ciò che accade in montagna non resta confinato in montagna.” Le scelte di ognuno di noi possono contribuire a mitigare questi fenomeni e a garantire un futuro più sostenibile per le generazioni a venire.
Questo incontro non è stato solo un momento di riflessione, ma un vero e proprio invito all’azione.
Le montagne, silenziose sentinelle della Terra, ci lanciano un grido di allarme.
Sta a noi rispondere.
Per restare sempre aggiornato sui contenuti offerti
da VercelliOggi.it aderisci ai nostri Canali Social:
Iscriviti alla nostra pagina Facebook
e al nostro Gruppo pubblico di Facebook
al nostro account di Instagram
Redazione di Vercelli














