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Sono proseguiti, anche nei giorni delle festività natalizie, i servizi di controllo delle Forze di Polizia previsti dal Piano adottato dal Prefetto di Vercelli Lucio Parente per le verifiche delle certificazioni verdi e il rispetto delle misure di contenimento della pandemia introdotte con il Decreto Legge 26 novembre 2021, n. 172, unitamente a quelle previste dal recente D.L. n. 221 del 24 dicembre 2021.
Nel corso dei servizi espletati nella settimana dal 27 dicembre al 2 gennaio sono state controllate 3140 persone e 338 attività commerciali, sono state sanzionate 9 persone (di cui 8 per mancanza di green pass e 1 per mancanza di dispositivi di protezione).
Cinque sono stati gli esercizi commerciali nei cui confronti sono state elevate dalle Forze di Polizia le sanzioni per violazione delle misure di prevenzione da Covid-19. In particolare è stata disposta, da parte della Questura di Vercelli, la chiusura provvisoria per la durata di 5 giorni di un locale pubblico che, benché fosse stato preventivamente diffidato, ha consentito a circa 200 avventori, al termine del cenone di capodanno, di danzare con diffusione di musica dal vivo.
Nonostante la gravità di quest’ultima violazione commessa, anche nella settimana scorsa, pur coincidente con le festività natalizie e di fine anno, la tendenza è di una generale adesione dei cittadini e delle aziende al rispetto della normativa per il contenimento e la prevenzione epidemiologica.
I servizi di controllo proseguono nella settimana in corso con estensione alle nuove misure introdotte dal Governo contenute nel citato D.L. del 24 dicembre che, in particolare, hanno previsto:
l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie FFP2 per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all’aperto nelle sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, nonché per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto;
il consumo di cibi e bevande al banco, al chiuso nei servizi di ristorazione consentito esclusivamente ai soggetti in possesso del c.d. green pass rafforzato ossia la certificazione verde valida esclusivamente per coloro che siano vaccinati o guariti da Covid-19.
Analoghi controlli saranno attuati per verificare il rispetto del divieto, introdotto dal predetto decreto fino al 31 gennaio 2022, di svolgimento di feste, comunque denominate, di eventi a queste assimilati che implichino assembramenti in spazi aperti e, altresì, della sospensione delle attività che si svolgono in sale da ballo, discoteche e locali assimilati.
Si continua a raccomandare l’osservanza delle misure finalizzate al contenimento del virus covid-19, confidando nella piena collaborazione di ciascun cittadino per garantire la tutela della propria salute e di quella dell’intera collettività.
Redazione di Vercelli
Diapsi Vercelli, con i progetti legati all’inserimento lavorativo tramite il laboratorio «Brein», è una delle realtà più considerate in Piemonte, ottentendo fiducia e sostegno, in base a bandi specifici, da parte di realtà come Fondazione Crt e Regione Piemonte, oltre che, a livello cittadino, da Comune di Vercelli e Fondazione Crv. Ma, in passato, anche dalla Chiesa Valdese e da Banca d’Italia. Mentre con l’Asl VC è attiva una convenzione con proficua collaborazione.
Un nuovo bando della rete regionale «Il Bandolo» è stato approvato a fine 2021, relativamente al progetto “AttraVERSO il lavoro-con arte”. Ci è giunto un prezioso contributo di 5.000 euro (il massimo previsto per tale bando).
«Il Bandolo» è una rete nata nel 2004 a Torino, presidente Nicola Emilio Iozzo, dedicata a chi opera nel campo della salute mentale e che ha unito i Dipartimenti di Salute Mentale delle Asl e diverse associazioni operanti sul territorio.
Diapsi Vercelli è certamente un sodalizio che sta esattamente su questa linea e si è fatto conoscere anche presso «Il Bandolo» proprio per la qualità dei progetti che sono stati attivati in questi anni.
Ricordiamo che «Brein» è, di fatto, la “griffe” di Diapsi Vercelli e non è un modo di dire, perché il nostro staff e gli utenti hanno costruito un vero atelier per abiti, borse e accessori, con linee di prodotti di alta qualità, ispirate sempre più all’Arte e confezionate con estrema cura. Tanto è vero che una linea di prodotti è attualmente disponibile al Museo Borgogna. Una «Maison» come tante altre, con in più il valore aggiunto di ridare vita sia ai materiali di scarto che una nuova occasione a persone che escono da fasi di sofferenza mentale, ma non solo, perché in Brein confluiscono pure altre forme di disagio sociale.
Il nuovo bando ottenuto è una bellissima notizia che ci stimola ancora di più nella nostra attività.
La presidente Lorena Chinaglia sottolinea: «Ringraziamo “Il Bandolo” per la fiducia che ci ha accordato, per noi è un ulteriore riconoscimento del valore riabilitativo del nostro progetto “AttraVERSO il lavoro-con arte”, che in questi mesi ha permesso a diverse persone di realizzarsi attraverso un percorso creativo, in cui ognuno contribuisce a realizzare prodotti esclusivi e di alta qualità”.
Diapsi Vercelli
Redazione di Vercelli
Riceviamo e pubblichiamo
Egregio Direttore,
è proprio il caso di dire che per Leri e il Borgo in quel di Trino, attendiamo e confidiamo in tempi migliori nonostante la spettacolare illuminazione artistica delle due mastodontiche torri della Centrale Galileo Ferraris ormai smantellata in tutti i suoi impianti. Molto bella e di grande effetto la proiezione dell’immagine del Conte di Cavour come pure quella di Giovan Battista Viotti e di Nicola Tesla. Una spettacolare iniziativa ho letto, di Piazza Impianti, di Galileo Ferraris srl e della Associazione Leri-Cavour alla quale va il grande merito per il loro impegno volontario finalizzato nel tentativo di valorizzare il Borgo di Leri che fu amatissima proprietà e rifugio del Conte Camillo Benso di Cavour, il più grande Statista che la nostra Storia ricordi. Purtroppo un tentativo inascoltato dalle Istituzioni di ogni ordine e grado.
Credo però che il Signor Conte che fu anche grande innovatore in ogni campo, si sarà nuovamente rigirato nella sua tomba di Santena per l’uso e lo stato di conservazione della sua amatissima tenuta di Leri e delle sue terre, una delle sette storiche Grange di Lucedio dove i Monaci Cistercensi fin dal XIII secolo iniziarono in Italia ma anche nell’Europa del tempo la coltivazione del Riso.
Circa quarant’anni fa, le terre furono acquistate da Enel compreso il Borgo di Leri, per buona parte erano destinate ad ospitare il secondo impianto nucleare di Trino dopo la Enrico Fermi, una sorta di seconda Chernobyl vercellese, una vera follia anche politica del tempo, poi fermata dal Referendum del 1987. Un’area di circa 250 ettari che fu semi-urbanizzata ma gran parte (160 ettari circa) di quella superficie è tutt’ora inutilizzata a distanza di quarant’anni. Sulla restante parte (circa 90 ettari) fu costruita negli anni 90 sempre da Enel quale alternativa al previsto impianto nucleare, la Centrale termoelettrica Galileo Ferraris inaugurata nel 1998 dall’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e di Enel Chicco Testa.
Un impianto che ha funzionicchiato fino al 2009, quindi poco più di 10 anni, per poi essere definitivamente chiusa a inizio 2013 e oggi totalmente smantellata in tutti i suoi impianti. Restano solamente le strutture e le orribili torri di raffreddamento, non mi viene un altro termine, anch’esse ormai inutilizzate da oltre un decennio. Un impianto costato oltre MILLE MILIARDI di vecchie Lire oltre ai successivi interventi sia tecnologici che ambientali e dei quali non ho riferimenti specifici sui loro costi ma che presumo plurimilionari.
Quindi, dal mio punto di vista il sito di Leri-Cavour si è tradotto in un vero fallimento di Stato non saprei come definirlo diversamente, visto che a quel tempo Enel era una Azienda completamente statale e dove non esisteva il concetto del rischio di impresa in quanto era sempre lo Stato a farsi carico finanziariamente delle conseguenze di scelte anche politiche, e/o di strategie deficitarie . Oggi quel che resta della Galileo Ferraris è ormai parte del lungo elenco nazionale delle cosidette “cattedrali nel deserto”. Infatti a differenza di qualche rarità (ad es. le ex Centrali di Porto Tolle e di Carpi riconvertite ad altra funzione turistica e logistica) non mi risulta esista un progetto sostenibile di riconversione, riqualificazione e/o per altri usi dell’impianto di Leri-Cavour come era stato previsto e annunciato dalla stessa Enel nel suo progetto futur-e il cui obiettivo era di riconvertire e riqualificare anche dal punto di vista ambientale le 23 Centrali dismesse in tutta Italia e tra le quali la Galileo Ferraris per destinarle ad un nuovo utilizzo sostenibile condiviso a livello territoriale.
Per la Galileo Ferrari era stato annunciato un progetto faraonico, con pista automobilistica, centri commerciali, hotel e laboratori di studio e sperimentazione nel settore dell’automotive in particolare per l’elettrico. Un’idea che aldilà degli annunci è rimasto solo sulla carta.
Attualmente l’unica novità post futur-e è stato lo smantellamento dell’impiantistica della Galileo Ferraris e non mi risulta alcun progetto istituzionalmente riconosciuto e autorizzato per la riqualificazione ambientale del sito e la riconversione delle strutture ad altro uso mega-torri di raffreddamento comprese.
Altra novità è stata la costruzione da parte di Enel di un ampio hub logistico esterno all’area della Galileo Ferraris parrebbe destinato ad ospitare i materiali elettrici e elettromeccanici probabilmente necessari per le attività manutentive degli impianti di distribuzione dell’energia elettrica. Una nuova costruzione che architettonicamente dal mio personale punto di vista, non fa onore al territorio risicolo delle storiche Grange di Lucedio.
Ci fu anche fin dal 2011 il progetto di un nuovo campo fotovoltaico a terra sull’area esterna alla Galileo Ferraris (160 ettari). Sarebbe stato il più importante impianto a valenza europea ma dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni a procedere, improvvisamente Enel scelse di non fare nulla.
E il campo fotovoltaico sarebbe stata a mio giudizio una buona scelta per riutilizzare sostenibilmente un’area abbandonata da decenni e senza possibilità di una sua eventuale riconversione all’uso agricolo per la natura degli interventi di urbanizzazione a suo tempo effettuati.
Impianto fotovoltaico che recentemente è stato nuovamente riproposto da Enel Green Power e del suo partner Agatos sempre sulla stessa area e di notevoli dimensioni e potenza ma a tutt’oggi non ci sono evidenze e/o certezze sul crono programma dei lavori e sull’avvio del mega-progetto.
Resta comunque il fatto che il campo fotovoltaico ribadisco, sarebbe un buona soluzione di riconversione e riutilizzo sostenibile di quella vasta area. Un progetto che dovrebbe estendersi anche all’area occupata dalla dismessa e smantellata Galileo Ferraris con la demolizione delle strutture inservibili comprese le mastodontiche due torri visibili a distanze kilometriche.
Poi sul sito di Leri è la Cabina Terna di Trino-2 alla quale sono interconnessi i diversi elettrodotti compreso l’ultimo costruito Trino-Lacchiarella e quindi potrebbe interconnettere anche l’impianto fotovoltaico senza grandi difficoltà.
Nel contempo però Enel ha invece avviato le procedure per costruire a Leri un nuovo impianto a gas per la produzione di energia elettrica esattamente nell’area retrostante le mega-torri della Galileo Ferraris. Un nuovo impianto con altre due mega-torri.
Sorge quindi la domanda: ma perchè non è stata rimodernata e riutilizzata la Galileo Ferraris ???
Nella Sintesi non tecnica di Enel Produzione spa del 29.10.2020 relativa alla installazione di una nuova unità a gas a Trino sul sito di Leri Cavour riguardo la dismessa Galileo Ferraris è letteralmente riportato quanto segue:
” ……. Le aree principali di impianto dove è prevista l’installazione del nuovo ciclo combinato e strutture annesse saranno già libere a quota fuori terra quando inizieranno i lavori di costruzione e non sono previste pertanto demolizioni; si dovranno quindi effettuare eventualmente solo rimozioni e smontaggi di strutture di dimensioni e cubature ridotte e/o interrate interferenti con le nuove realizzazioni.
Infatti nel preliminare di vendita di parte dei terreni dell’ex Centrale alla Società Galileo Ferraris, quest’ultima ha la responsabilità della demolizione dell’impianto esistente. ……… “.
Quindi desuno, la Società Galileo Ferraris è di fatto la proprietaria della Centrale che lei stessa ha smantellato e alla quale compete la demolizione dell’impianto torri di raffreddamento comprese.
Ma va da sè che tutto ciò rappresenta un costo notevole che probabilmente non rientra nelle intenzioni della proprietà la quale non risulterebbe che ad oggi abbia depositato alcun progetto sia di riconversione che di riqualificazione che di demolizione delle strutture.
Una ulteriore incognita senza tempo per il sito stramiliardario di Leri Cavour, dal nucleare al termoelettrico che ha sottratto all’agricoltura e alla risicoltura 250 ettari di buona risaia per tradurli in un nulla di fatto costato allo Stato e agli Italiani diverse centinaia di miliardi di vecchie lire.
E sullo stato di degrado cui versa la sua amatissima Leri non credo proprio che l’Illustrissimo proprietario, Grande Statista e artefice dell’Italia Unita ne gioirebbe ma da alcuni decenni continua a rivoltarsi nella sua tomba di Santena.
Recentemente nel corso di un occasionale incontro a Trino sul previsto campo fotovoltaico di Leri non feci mistero delle mie osservazioni inviate al Sindaco di Trino e al Ministero dei Beni Culturali con le quali richiamavo gli obiettivi di Enel futur-e e quindi la demolizione delle torri della Galileo Ferraris in quanto da un decennio ormai inutilizzate e inservibili. I miei interlocutori mi informarono che le torri erano storicizzate e quindi erano parte del patrimonio storico del territorio delle Grange di Lucedio non soggette a demolizione ma da conservare. E poichè ritenni quella informazione del tutto insostenibile mi rivolsi allo stesso Ministero dei Beni Culturali dal quale ricevetti la conferma che quella notizia non aveva alcun fondamento nè riconoscimento.
E’ mia personale opinione che le torri non rappresentano elementi e/o motivi di riqualificazione e di valorizzazione del territorio risicolo delle Grange di Lucedio ma al contrario sono in netto contrasto. Mi viene da pensare che persista il tentativo di evitare la loro costosa demolizione e la loro trasformazione in grandi e spettacolari installazioni artistiche seppure bella e spettacolare sia a mio giudizio una ulteriore e forviante idea sul concetto di riqualificazione nel tentativo di evitarne come previsto la loro rimozione.
Stessa sorte anche per il Borgo di Leri dal 2008 di proprietà del Comune di Trino acquistato per MILLE euro dopo una estenuante e lunga trattativa con l’allora proprietario Enel che dopo la costruzione della Galileo Ferraris, lo aveva completamente abbandonato e senza alcun presidio, al degrado e alle ruberie. L’intento di quell’acquisto era di riportare la Grangia di Leri alla sua storica identità prevalentemente agricola e valorizzare in quel luogo, il Cavour “compiaciuto agricoltore” come Lui stesso amava definirsi e in particolare le sue opere in campo agronomico e risicolo dalla gestione delle acque irrigue alla costruzione del più importante sistema di distribuzione con il Canale Cavour e le sue imponenti opere idrauliche i suoi adduttori e diramatori. Un viaggio da Chivasso a Galliate a Cilavegna in Lomellina nota per il suo storico partitore dove appunto il Diramatore Quintino Sella si suddivide nei sub-diramatori Mortara e Pavia. Una sorta di museo ospitato nella storica casa e nella scuderia che furono del Grande Statista, sulla storia del Territorio delle Grange di Lucedio, della moderna risicoltura e sulla distribuzione delle acque irrigue nel maggiore comprensorio risicolo Italiano ed Europeo
Un progetto a quell’epoca condiviso istituzionalmente anche dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Vercelli, dal Ministero dei Beni Culturali, da Italia Nostra che doveva realizzarsi per singoli lotti funzionali nell’arco del medio periodo con risorse finanziarie di imprenditori agricoli del territorio circostante. Purtroppo l’alternanza amministrativa e politica non lo ha favorito. Un progetto richiamato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale avevo scritto, nella sua visita a Vercelli del 24 settembre 2016 per il 160° della inaugurazione del Canale Cavour. Nel suo discorso al Teatro Civico richiamò fortemente di non dimenticare Leri tanto da definirla patrimonio e valore storico nazionale.
Purtroppo ad oggi non mi risulta siano in atto scelte progettualmente definite sul cosa farne del Borgo di Leri e di Casa Cavour e nonostante il grandissimo impegno della Associazione Leri continuano i vandalismi e il degrado strutturale, principalmente con il crollo progressivo delle coperture degli edifici della Chiesa della Casa Parrocchiale del mulino ecc.
Concluendo non si può che prendere atto dell’incertissimo futuro del Borgo Cavouriano e del sito di Leri Cavour ormai ridotto a cattedrale nel deserto e nonostante le belle immagini artistiche proiettate su quelle orribili torri la riqualificazione, la riconversione e la valorizzazione senza alcun progetto restano solamente dichiarazioni di intenti senza alcun fondamento e da scrivere nel libro delle incompiute.
E ovviamente il Conte di Cavour continuerà a non gioire per questi esiti e a rigirarsi ancora nella sua tomba di Santena.
E con la viva speranza di decisioni e di tempi migliori, La ringrazio per la Sua ospitalità.
Giovanni Ravasenga
Redazione di Vercelli
228.000 le persone controllate, con un aumento del 36% rispetto al 2020.
57 arrestati e 623 indagati: è questo il primissimo bilancio di fine anno dei controlli della Polizia Ferroviaria del Piemonte e la Valle D’Aosta , grazie anche al maggior impegno connesso all’attività “anti covid”.
Numerosi anche i sequestri: 1 da fuoco, 27 da taglio e 6 improprie nonché circa 22 gr di cocaina, circa 2 gr di eroina e oltre 12 kg di hashish.
Durante l’anno sono state impiegate oltre 13.000 pattuglie in stazione e 3.566 a bordo treno. Sono stati presenziati complessivamente 8.531 convogli ferroviari. Sono stati inoltre predisposti 816 servizi antiborseggio in abiti civili, sia negli scali che sui treni.
Le attività di prevenzione sono state incentivate con un aumento delle giornate straordinarie di controllo del territorio per un totale di 33 operazioni organizzate dal Servizio Polizia ferroviaria in ambito nazionale: 11 “Stazioni Sicure”, finalizzate al contrasto delle attività illecite maggiormente ricorrenti in ambito ferroviario; 11 “Rail Safe Day”, finalizzate a prevenire comportamenti impropri o anomali, spesso causa di investimenti, 11 “Oro Rosso”, finalizzate al contrasto dei furti di rame e 3 “Action Week”, finalizzate al potenziamento dei controlli, nel trasporto ferroviario di merci pericolose.
Inoltre, in campo internazionale, gli operatori della Polfer del Compartimento Piemonte e Valle D’Aosta hanno partecipato alle 4 “Rail Action day” organizzate per contrastare i fenomeni criminosi maggiormente diffusi in ambito ferroviario e prevenire possibili azioni terroristiche o eversive.
L’attività di contrasto ai furti di rame, che in ambito ferroviario spesso causano ritardi alla circolazione dei treni e consistenti disagi per i viaggiatori, si è tradotta in 200 controlli ai centri di raccolta e recupero metalli, in circa 41 servizi di pattugliamento delle linee ferroviarie ed in 81 servizi di controllo su strada a veicoli sospetti. Tale articolato dispositivo ha consentito il recupero di oltre 1 tonnellata e mezza del cosiddetto “oro rosso” di provenienza illecita, la denuncia di 8 soggetti e la contestazione di sanzioni amministrative per un totale di 35.800 euro.
Nell’ambito dei controlli delle merci pericolose, sono state effettuate verifiche su circa 30 carri ferroviari, italiani e stranieri, nel corso delle 3 action week dedicate, che si sono affiancate alle ordinarie attività di controllo, svolte dal personale della Specialità.
Nel 2021 gli agenti della Polizia Ferroviaria hanno rintracciato circa 21 persone scomparse, di cui circa 18 minori.
Tante le storie a lieto fine e diversi i salvataggi: sia di viaggiatori che, non rispettando le regole di comportamento, hanno messo in pericolo la propria incolumità, sia di persone colte da malore o che hanno posto in essere tentativi di suicidio.
Come nel caso del quarantatreenne italiano residente a Biella tratto in salvo dagli operatori di polizia in servizio presso il Posto Polfer di Santhia’, dopo che lo stesso aveva minacciato di gettarsi sotto un convoglio in arrivo in stazione.
Per la lodevole operazione di salvataggio, il personale ha ricevuto l’encomio solenne dal Sindaco della città per l’“atto di valore” compiuto durante il servizio d’istituto.
All’attività è stato dato risalto con la pubblicazione sul sito istituzionale del Servizio di Polizia Ferroviaria, sulla piattaforma social ‘Agente Lisa’ della Polizia di Stato nonché sulla stampa locale.
Diversi gli episodi registrati anche quest’anno, di ragazzi sui binari per giochi e sfide che avrebbero potuto avere conseguenze tragiche. Spesso in questi casi i giovani protagonisti ignorano i pericoli presenti nelle stazioni o sui treni.
Per questo la Polizia ferroviaria è da tempo impegnata nelle scuole per promuovere, in particolare tra gli adolescenti, la cultura della sicurezza individuale in ambito ferroviario.
Sono stati 455 gli studenti di Scuole primarie di 1° grado delle province di Torino, Asti e Alessandria, raggiunti nel corso dell’anno, purtroppo condizionato dal decorso della pandemia, nell’ambito del progetto di educazione alla legalità, “Train…to be cool”, realizzato in collaborazione con il MIUR e con il supporto scientifico della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma La Sapienza. L’iniziativa, dalla sua nascita nel 2014, ha consentito di raggiungere più 300.000 studenti in oltre 3.500 incontri.
Il Compartimento Polfer di Torino ha partecipato inoltre, nell’ambito del progetto ministeriale, alla XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro svoltosi a Torino nel mese di ottobre, dove gli operatori impiegati nello stand appositamente dedicato a questa Specialità, hanno promosso, tra i numerosi visitatori presenti, i valori della sicurezza in ambito ferroviario.
Redazione di Vercelli
Di seguito l’interrogazione di Alessandro Caprioglio in merito all’enfasi che l’amministrazione comunale di Santhià ha posto in essere sul rispetto del Regolamento perla tutela e il benessere degli animali.
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Gent.mo Sindaco Signora Angela Ariotti
Gent.mo Consigliere Delegato Legalità, sicurezza e senso civico Mauro Bedon
Gent.mo Segretario Comunale Dott. Francesco Cammarano
P.c.
Gent.ma Capogruppo Alessandra Ferragatta
Get.mo Capogruppo Gilberto Canova
Gent.mo Capogruppo Biagio Munì
Oggetto: Interrogazione a risposta scritta e ai sensi del D. LGS. 267/2000 ART. 43, comma. 1
Il Sottoscritto Alessandro Caprioglio nato a Torino il 16/01/1972 e residente a Santhià in Via G. Marconi 19 in qualità di Consigliere Comunale ( Gruppo Uniti per la Rinascita) ai sensi dell’articolo 43 comma. 1 e comma 3 del D. LGS. 267/2000 e dell’art. 40 comma 1 e seguenti del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e art. 9 comma 5 dello Statuto
Premesso
Che per i rituali festeggiamenti del 31 dicembre 2021, notte di capodanno, l’amministrazione comunale ha indicato di attenersi al Regolamento per la tutela e il benessere degli animali senza avere emanato alcuna ordinanza riguardante l’utilizzo di fuochi artificiali, petardi, girandole e similari.
Che l’articolo 54 D.lgs 267/2000 attribuisce al Sindaco prerogative di Ordine Pubblico e che in data 30/12/2021 sulla pagina social del Comune di Santhià veniva pubblicato un seguente post, prontamente ripreso e condiviso dal profilo personale del Sindaco e ripreso con modifiche dal Consigliere Delegato Legalità, sicurezza e senso civico Mauro Bedon
Lasciando appunto intendere che è difficile controllare e pertanto nessun controllo sarà effettuato.
L’articolo 6 del Regolamento per la tutela e il benessere degli animali comma 6 indica che è vietato su tutto il territorio comunale far esplodere botti, petardi, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici in genere. L’attivazione di botti, petardi, fuochi d’artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali e comporta quindi la responsabilità dei trasgressori. Eventuali autorizzazioni in deroga saranno valutate dalla Giunta comunale.
Notiamo
l’enfasi posta per evidenziare il regolamento che tutela il benessere degli animali
Interroghiamo
- per conoscere il personale di polizia locale in servizio dalle ore 23.00 del 31/12/2021 alle ore 02.00 del 01/01/2022, indicando il numero di unità effettive in servizio
- Se è stato coinvolto il personale in forza alla locale Caserma dei Carabinieri per il rispetto del regolamento comunale da voi indicato in tale occasione
- Per conoscere il numero dei verbali elevati e l’ammontare delle sanzioni irrogate
- Su quale sia il senso di fare annunci propagandistici sui social per la tutela degli animali e poi annunciare che siano difficili i controlli?
Dichiaro che l’ottenimento di tali informazioni sono necessarie per l’espletamento del proprio mandato elettivo e che i dati ivi contenuti saranno trattati esclusivamente per lo svolgimento delle funzioni istituzionali correlate alla carica ricoperta, nei limiti stabiliti dalle legge, dai regolamenti, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di protezione dei dati personali (Regolamento UE 2016/679, D.lgs. 196/2003 e s.m.i.).
Dichiaro inoltre di essere a conoscenza che, in relazione alle informazioni ed alle notizie acquisite mediante le notizie sopra richieste, sono tenuto al segreto d’ufficio nei casi specificatamente previsti dalla legge e da voi indicato di volta in volta nella trasmissione dello specifico documento, nel caso se ne ravvisi la casistica, per cui è fatto divieto l’utilizzo per scopi privati, la consegna a terzi e la diffusione.
Santhià, 03/01/2022
Dott. Alessandro Caprioglio Consigliere Comunale Città di Santhià Capogruppo Uniti per la Rinascita
Redazione di Vercelli
La scorsa settimana, nella palestra della scuola media Gioanetti, si sono confrontati i marzialisti dell’associazione sportiva dilettantistica Team Mulè, per la sessione invernale degli esami per il passaggio di cintura.
L’esame del grado successivo, sia esso per l’acquisizione di un kup (cintura colorata) o di un dan (cintura nera), è il coronamento di sacrificio, impegno e concentrazione, soprattutto dopo essere stati reduci da questa pandemia.
L’esaminatore d’onore quest’anno è stato un top della scena sportiva europea, il Gran Master Tarcisio Martella (IX Dan), allievo diretto del fondatore Gen. Choi Hong Hi ed assistente in svariati stage e seminari in giro per il mondo, nonché referente per l’Italia della ITF UNION (International Taekwon-do Federation Union).
Numerosi i passaggi di cinture anche per i bambini che, come in altre occasioni, hanno meravigliato tutti i presenti con le loro tecniche acquisite, ovviamente rispettando tutte le normative del protocollo covid-19.
Anche i ragazzi e gli adulti guidati sapientemente dal loro maestro, si sono comunque fatti valere eseguendo il programma d’esame sia pratico che teorico così come richiesto.
Tra di loro spiccano gli ineguagliabili istruttori Gaia e Lorenzo Mulè promossi al II Dan, Matteo Longo direttamente da Zurigo al grado di I Dan.
Parla il prof. Martinetti: “Attraverso la Libertas (ente di promozione sportiva del CONI) mi accorgo che anno dopo anno strappiamo spesso alla strada soggetti problematici, anche questa giornata, in collaborazione con il nostro affiliato Team Mulè, fa parte del nostro progetto: “Gioca allo sport. Cambia il mondo”. Pensato proprio per intervenire in quei contesti in cui la crisi legata all’emergenza corona-virus ha reso ancora più sfilacciate le maglie del tessuto sociale. Il taekwon-do disciplina di combattimento nata in Corea del Sud, aiuta tantissimo i giovani a trovare la loro identità e formare dei caratteri forti e giusti. Il taekwon-do li sostiene nell’affrontare tutti quei piccoli e grandi problemi che incontrano nelle varie fasi della crescita, insegnando il rispetto del prossimo e soprattutto l’autocontrollo. Negli anni la parte più spirituale e filosofica di questo insegnamento sta scemando un po’ – prosegue Mulè Alfredo-. Ma le arti marziali continuano a rappresentare uno sport importante, non solo dal punto di vista fisico, ma anche sotto l’aspetto psico-sociale, aumentando di fatto la fiducia in sé stessi e il rispetto per gli altri. Il Team Mulè da sempre attraverso il taekwon-do, combatte il bullismo e ogni comportamento di prevaricazione, dentro e fuori dal tatami. Questa magnifica giornata, all’insegna della sana competizione, non poteva che concludersi nel modo migliore, con coppe e medaglie per tutti e relativi gadgets offerti dagli sponsor: Centri Dentistici Primo e la consulente immobiliare Patrizia Parisi” .
Per informazioni sui corsi: tkdtorino@libero.it
Redazione di Vercelli
In relazione all’esonero contributivo disciplinato dalla Legge di bilancio 2021 (L. n. 178/2020, art. 1, da c. 20 a c. 22-bis), si segnala che l’Inps ha fornito dei chiarimenti in merito alla istanze di rimborso e di compensazione.
In particolare, l’Istituto ha chiarito che le Strutture territoriali competenti provvederanno a compensare o rimborsare gli importi già versati e non dovuti per effetto dell’autorizzazione dell’esonero e che le relative richieste di rimborso e di compensazione potranno essere presentate anche dopo il 31 dicembre 2021, risultando ancora in corso le attività di verifica dei requisiti e di rilascio delle procedure di trasmissione delle istanze di riesame.
Istanze di rimborso
Ai fini dell’accoglimento delle istanze di restituzione delle somme versate, per le quali è stato concesso l’esonero contributivo, e del conseguente rimborso della contribuzione versata, è necessario che l’Inps completi tutte le verifiche in merito ai requisiti normativamente previsti dalla Legge di bilancio 2021 e dal Decreto ministeriale del 17.5.2021.
In merito alla presentazione delle istanze di rimborso, con il Messaggio in esame, l’Istituto ha chiarito quanto segue:
- per gli iscritti alla gestione degli esercenti attività commerciali, obbligati al versamento sul minimale di reddito, le istanze di rimborso devono essere presentate attraverso il “Cassetto previdenziale artigiani e commercianti”, al percorso: “Domande telematizzate” > “Domande di rimborso”;
- i soggetti non tenuti al pagamento della contribuzione sul minimale di reddito e i liberi professionisti possono presentare le istanze di rimborso soltanto dopo l’avvenuta presentazione della dichiarazione dei redditi dell’anno di competenza 2021.
Istanze di compensazione
Con riferimento alle istanze di compensazione, l’Inps ha invece specificato quanto segue:
- per gli iscritti alla gestione degli esercenti attività commerciali, obbligati al versamento sul minimale di reddito, le eccedenze dei versamenti effettuati per le rate dell’emissione dell’anno 2021, con scadenza entro il 31 dicembre 2021, conseguenti al riconoscimento dell’esonero, saranno riportate automaticamente in compensazione, nei limiti della capienza delle quattro rate dell’emissione 2021.
In caso di ulteriori eccedenze di versamento rispetto alla capienza dell’emissione 2021, le stesse potranno essere compensate con la contribuzione da versare alle scadenze future.
Per gli iscritti alla gestione degli esercenti attività commerciali, le istanze di compensazione devono essere presentate tramite le “Comunicazioni Bidirezionali” inserendo nell’oggetto il seguente riferimento: “Esonero legge n. 178/2020 domanda di compensazione”;
- i soggetti non tenuti al pagamento della contribuzione sul minimale di reddito e i liberi professionisti potranno presentare le istanze di compensazione soltanto dopo l’avvenuta
presentazione della dichiarazione dei redditi dell’anno di competenza 2021.
Per informazioni l’ufficio Rapporti di Lavoro è a Vostra disposizione: tel. 161.250045 – 0163-25804 – paghe.vercelli@ascomvc.it
ASCOM:
via Duchessa Jolanda 26
13100 Vercelli
Redazione di Vercelli
Carissimi Lettori,
ecco tre occasioni per salutare l’anno che se ne va ed affidare a Dio ed alla sua Madre, quello nuovo.
Ogni Parrocchia non manca di percorrere questo itinerario di fede, ma, come ogni anno, ci pare che, in questa occasione, sia bene indicare soprattutto quei luoghi in cui il servizio della preghiera è offerto lungo tutto l’anno anche per ciascuno di noi.
Si tratta di luoghi di spiritualità ormai molto frequentati da tanti vercellesi, come è stato, sia pure con le note limitazioni, anche nell’anno che si conclude in queste ore.
Ecco dove potremo trovarci.
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Monastero delle Suore Clarisse di Roasio Santa Maria
Venerdì 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno, l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, sarà presente in chiesa alle 22.15 per l’Ufficio delle letture della Vergine Maria Madre di Dio e alle 23 presiederà la S. Messa,
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Monastero Mater Carmeli – Suore Carmelitane di Biella
Questi gli orari al Monastero Mater Carmeli di Biella.
31 dicembre, ore 20,30 canto dell’Ufficio delle letture della Madre di Dio, nella Tenda Horeb;
31 dicembre ore 21, S. Messa di ringraziamento con canto del Te Deum, nella Tenda Horeb
1 gennaio ore 9, S. Messa nella Tenda Horeb
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Fraternità della Trasfigurazione nella Basilica di S.Andrea a Vercelli
Ritorna il tradizionale appuntamento di Capodanno, proposto dalle sorelle della Fraternità della Trasfigurazione nella Basilica di S. Andrea.
Venerdì 31 dicembre alle ore 18,30 S. Messa con il canto del Te Deum.
In serata tre momenti scandiranno l’attesa e la festa per accogliere il nuovo anno:
ore 22,15 sarà celebrato l’Ufficio delle Letture.
ore 23 seguirà Un canto nella notte sul tema Signore insegnaci a pregare.
Domenica 1 gennaio 2022 S. Messa in Basilica alle ore 10.
Buon Anno a tutti.
I Vigili del Fuoco di Varallo sono intervenuti oggi, giovedì 30 dicembre intorno alle ore 14:00, per un grave incidente stradale a Borgosesia, nei pressi del ponte di Agnona, lungo la strada provinciale 299.
I veicoli coinvolti, un furgone e un Suv sul quale viaggiava una famiglia danese, si sono scontrati frontalmente per cause che sono al vaglio degli enti preposti.
Gli occupanti, in totale 6 persone, di cui una minore elitrasportata al Regina Margherita di Torino, sono stati portati tutti presso l’ospedale di Borgosesia per accertamenti.
4 feriti in codice verde, uno in codice giallo ed il capofamiglia danese di 47 anni in codice rosso.
Redazione di Vercelli
Redazione
Venerdì 31 dicembre, sul canale video di Fondazione andrà ‘in onda’ la terza e ultima puntata della mini serie documentaria Una notte a Vercelli, ideata dal giornalista Gian Luca Marino.
Un’opera che Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli ha scelto di sostenere, nell’ottica di regalare una visione alternativa della città nelle sue mille, affascinanti prospettive.
Un altro modo di fare cultura, raccontando la propria terra, la propria città, in modo inconsueto.
Titolo dell’episodio, Alla scoperta dei luoghi sacri, in una visione del tutto inedita ed estremamente suggestiva.
A chiusura della programmazione, va sottolineata l’ottima partecipazione degli utenti che hanno dato un segnale forte grazie alle centinaia di visualizzazioni.
Un esperimento pienamente riuscito, dunque, che ha dato ragione alla nuova strategia comunicativa fortemente voluta dal Presidente, Avv. Aldo Casalini e da Fondazione tutta, finalizzata ad una più ricca e capillare copertura mediatica. PS.
La nuova puntata e quelle uscite in precedenza potranno essere gustate integralmente passando da FB o andando direttamente sul canale You Tube di Fondazione CR Vercelli.
Redazione di Vercelli