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Provincia di Vercelli, Vercelli Città

  La Polizia di Stato di Vercelli esegue 21 misure cautelari disposte dalla locale Procura della Repubblica nell’ambito dell’operazione antidroga “Vite in polvere”.

Questa mattina, 17 settembre, la Polizia di Stato di Vercelli, coordinata dal Servizio Centrale Operativo, ha eseguito 21 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti gravemente indiziati di detenzione finalizzata alla cessione di sostanza stupefacente di varia natura.

L’operazione, denominata “Vite in polvere”, e diretta dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Rosamaria Iera, ha coinvolto 33 soggetti ritenuti a vario titolo responsabili di aver intrapreso e gestito un costante traffico di sostanze stupefacenti nel capoluogo vercellese, consentendo inoltre di fare luce su oltre 500 episodi di detenzione e cessione di circa 9 kg di hashish, 3 di cocaina e circa 1 chilo e mezzo di marijuana, per un valore sul mercato superiore ai 360.000 €.

L’attività investigativa ha avuto origine nel mese di agosto dell’anno 2023, grazie ad una serie di servizi di osservazione, ed ha permesso di scoprire una florida attività di spaccio posta in essere anche da insospettabili cittadini vercellesi in pieno centro cittadino, talvolta anche nei locali della movida cittadina.

L’articolata attività di indagine, corroborata da accertamenti tecnici oltre che da servizi di pedinamento e da mirati riscontri sugli acquirenti finali, ha permesso di consolidare un robusto impianto accusatorio a carico degli odierni indagati

Nel corso delle attività sono stati arrestati tre soggetti trovati in possesso di importanti quantitativi di sostanza stupefacente e sono stati segnalati amministrativamente alla Prefettura oltre 50 assuntori di sostanze stupefacenti.

Nel corso delle perquisizioni odierne sono stati rinvenuti circa 500 gr di sostanza stupefacente di varia tipologia e circa 50.000 euro in contanti, motivo per cui sono stati arrestati tre soggetti.

La Polizia di Stato ha eseguito 21 misure cautelari, di cui 6 in carcere, 6 ai domiciliari, 4 obblighi di dimora e 5 obblighi di presentarsi alla Polizia Giudiziaria, per aver intrapreso e gestito, in concorso tra loro, il predetto traffico di sostanze stupefacenti. 

Nell’operazione odierna sono stati impiegati oltre 100 operatori della Questura di Vercelli, della Squadra Mobile delle Questure di Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cuneo, Genova, Lodi, Milano, Monza-Brianza, Novara, Pavia, Savona, Torino, Varese, Verbania, oltre al Reparto Prevenzione Crimine di Torino, unità cinofile delle Questure di Torino e Milano, unità cinofile della Polizia Locale di Trecate, un aeromobile del reparto volo di Milano Malpensa, la Guardia di Finanza della Compagnia di Domodossola, con la collaborazione dei Vigili del Fuoco di Vercelli.

 È infine doveroso rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.

I particolari dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenutasi in Questura alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli, Dott. Pier Luigi Pianta, del Sostituto titolare dell’indagine Dott.ssa Rosamaria Iera, del Questore Dott. Giuseppe Mariani e del Commissario Capo della Squadra Mobile Dott. Manuel Pirone.

Posted in Cronaca

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Un week end all’insegna dell’attività sportiva.

Nel pomeriggio di ieri, sabato 14 settembre, Piazza Mazzini e le vie limitrofe della città hanno ospitato le Associazioni sportive della zona per un pomeriggio totalmente incentrato sullo sport.

Tante le persone che hanno assistito alle dimostrazioni delle diverse discipline e che si sono cimentate in quella preferita.

Inoltre sono stati premiati gli atleti e le Associazioni che si sono distinte nel corso dell’anno.

Nel corso del pomeriggio sono state presentate le squadre del Borgosesia Calcio e del Valsesia Basket.

Naturalmente non sono mancati gli intrattenimenti per i più piccoli e gli apertivi in musica.

La Festa dello Sport si conclude oggi domenica 15 settembre.

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Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Is 50, 5-9

Dal libro del profeta Isaìa.

Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
È vicino chi mi rende giustizia:
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?

Sal.114

RIT: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.

RIT: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
“Ti prego, liberami, Signore”.

RIT: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato.

RIT: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi.

RIT: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Gc 2, 14-18

Dalla lettera di San Giacomo apostolo.

A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere? Quella fede può forse salvarlo?
Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Al contrario uno potrebbe dire: “Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede”.

Mc 8, 27-35

Dal Vangelo secondo San Marco

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: “La gente, chi dice che io sia?”. Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti”.
Ed egli domandava loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Pietro gli rispose: “Tu sei il Cristo”. E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: “Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà”.

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA

Una domanda risuona per te nel profondo!

(Is 50,5-9a; Sl 114/116; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35)

Gesù, maestro itinerante, è in cammino con i suoi discepoli intorno ai villaggi di Cesarea di Filippo.

A un tratto interroga i suoi su cosa la gente pensa di lui.

Il Signore non teme i giudizi degli altri sulla sua persona, che in questo territorio pagano, sono piuttosto buoni; la gente infatti pensa che Lui sia il Battista o Elia o un grande profeta.

Il sentire popolare è sicuramente più vicino alla verità che non quello degli scribi e dei farisei che lo giudicano un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori, agitatore delle folle e addirittura pazzo e indemoniato.

Gesù, che crescendo in età, sapienza e grazia è pienamente cosciente di essere il Cristo, vuol condurre anche i suoi eletti, quelli che si è scelto perché stessero con lui e lo annunciassero fino agli estremi confini della terra, a questa fede sulla quale si fonderà la sua Chiesa pellegrina nel tempo.

Gesù arriva quindi al punto che più gli preme rivolgendo la domanda direttamente ai suoi discepoli:

“ma voi chi dite che io sia?”.

“Sapete riferire quello che la gente dice di me, ma voi cosa pensate?”. Questa domanda che risuona nel profondo, lungo la strada della nostra vita ci interpella: qual è la mia personale opinione su Gesù?

Lo conosco solo per sentito dire?

Sono semplicemente erede di convinzioni altrui?

Il Signore stimola la ricerca perché desidera che tutti arriviamo alla piena maturità della fede, che accogliamo la rivelazione che viene dall’alto per condurci alla verità.

Gesù, dopo aver preso il discorso alla larga, rivolge la domanda direttamente ai suoi: “ma voi chi dite che io sia?”.

Forse è seguito un momento di imbarazzo, di silenzio pensoso, che Pietro illuminato dall’Alto, interrompe con la sua risposta.

Tutto il Vangelo ruota intorno a questo nucleo dell’identità di Cristo e intorno a questo anche oggi ruotano svariate risposte, si tende a farsi un’idea ad hoc del Signore, un’idea che risolva la questione senza impegno.

Cristo si può riconoscere come un grande uomo, un personaggio mitico, oppure come un’invenzione della Chiesa, uno sfortunato che non si è goduto la vita…

E poi c’è chi come Pietro entra nel mistero rivelato e intuisce che in Gesù è nascosto il mistero di Dio che si rivela ai piccoli, a chi si pone con semplicità senza barriere ideologiche, pregiudizi… di fronte alla persona di Gesù.

Gesù parla apertamente convocando la folla e i discepoli per annunciare il vero Volto di Dio, per insegnarci a pensare secondo Dio e non secondo gli uomini, per entrare nella logica del Vangelo che spiazza ogni idea precostituita di Dio, quell’idea che sembra così giusta e che meritò a Pietro (forse anche a noi?), un severo rimprovero.

Anche oggi siamo convocati dalla parola che viene dall’Alto, parola di vita proclamata in ogni celebrazione dove si rivive il dono che Cristo consumò sulla croce per noi, un dono d’amore fino alla fine.

Possa questa parola di verità, nascosta nelle pieghe e nelle piaghe della storia, diventare fonte e meta della nostra stessa vita.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

Posted in Pagine di Fede
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Is 35, 4-7

Dal libro del profeta Isaìa

Dite agli smarriti di cuore:
“Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi”.
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso sorgenti d’acqua.

Sal.145

RIT: Loda il Signore, anima mia.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

  RIT: Loda il Signore, anima mia.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

  RIT: Loda il Signore, anima mia.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

  RIT: Loda il Signore, anima mia.

Gc 2, 1-5

Dalla lettera di san Giacomo apostolo.

Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali.
Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: “Tu siediti qui, comodamente”, e al povero dite: “Tu mettiti là, in piedi”, oppure: “Siediti qui ai piedi del mio sgabello”, non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?
Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano?

Mc 7, 31-37

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: “Effatà”, cioè: “Apriti!”. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: “Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!”.

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE

Partiti da Babilonia verso Gerusalemme (prima lettura), si eleva il grido del profeta Isaia: “Dite agli smarriti di cuore: Coraggio! Non temete…il vostro Dio…viene a salvarvi”.

Dio consola e salva, guarisce occhi e orecchi, zoppie e infermità, lingue si scioglieranno e il creato sarà una casa accogliente per l’uomo.

L’armonia che viene dalla salvezza di Dio.

La “presenza” di Dio che consola, che fa fiorire, che “conferma”: Dio salva nella fede.

Dio salva. Non temete!

Senza timore. Il ritorno in patria così atteso: Dio non ci ha abbandonato!

Dio salva. Dio viene, non “verrà”, viene.

E Dio è “venuto”, è “passato”, si è “incarnato”, si è “svuotato”, si è “fatto uomo”.

Non temete!

“Dio salva” e in quel nome scompare ogni timore.

Quando Dio c’è non c’ è il deserto.

Quando Dio c’è anche il deserto fiorisce.

Quando Dio c’è nessuna lingua rimane muta, nessun orecchio è sordo, nessun occhio è cieco, nessuno zoppo non è in grado di saltare…

Un Dio in viaggio, un Dio uomo, un Dio verso l’uomo.

Gesù (Vangelo) viaggia nei territori della Decapoli (le “Dieci città” collocate alla frontiera dell’Impero Romano, dieci città solo per “comunanza” linguistica, culturale e politica, quasi “città-stato” indipendenti sui modelli greci e romani, sono indicate le località che ci “raccontano” i luoghi nei quali Gesù “passa” e si avventura senza preoccuparsi come quei farisei del puro-impuro e del “legalismo” esteriore) e va verso il mar di Galilea.

Lo sappiamo; Marco, sempre parco di parole, non lo è quanto a “precisione” geografica e logica.

Marco nel suo Vangelo, ci aveva già parlato della Decapoli: Va’ nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato. Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli ciò che Gesù gli aveva fatto, e tutti ne erano meravigliati.” (Mc 5,19-20).

Aveva stupito Gesù, “mandando” quell’uomo all’annuncio, non una missio ad gentes, ma  l’annuncio del Vangelo, dell’incontro con la misericordia del Signore da farsi “a casa propria”, dai suoi (dai pagani diremmo noi).

E qui Gesù viaggia, viaggia “in missione”.

Gesù non “evita” il passaggio in terra pagana, vi si reca.

La folla lo segue, gli porta un uomo.

Un altro uomo, sordomuto e Gesù lo porta “in disparte”, come quando si ritira a pregare. I suoi gesti non sono plateali, la sua Parola è per la folla, ma i gesti di guarigione sono “nel segreto”.

Compie gesti “in disparte” e “guarda verso il cielo”.

“In disparte” perché per essere guariti abbiamo bisogno di stare con Dio.

“In disparte”, “condotti”: portati e riportati.

Dalla “folla” al “luogo in disparte”, con Gesù.

Il “disparte” dell’intimità con Dio.

Relazione con Dio.

Effatà, cioè: Apriti!”: ancora un resoconto preciso dell’evangelista; il linguaggio quotidiano di Gesù.

Effatà, per “aprire orecchi e bocca”.

Aprire occhi, bocca e cuore.

E sarà relazione con gli altri.

“Apriti”, per “spalancare” il silenzio nel quale fino ad ora sei stato.

“Effatà”: gesti e parole: relazione e Parola, vicinanza, contatto, gesti, preghiera.

In disparte, con gli occhi al cielo, Gesù si prende cura e guarisce e prega e “ringrazia quel Padre suo” che è nei cieli.

Gesù “emise un sospiro”: il sospiro, il respiro di Dio, la preghiera fiduciosa del Figlio che non staccherà mai gli occhi da quel Padre fino a quando “emise lo Spirito”.

Il sospiro per l’uomo. Il sospiro dell’Uomo.

Il sospiro della Salvezza.

Guarire dalle nostre sordità materiali e spirituali, per poter annunciare, per poter proclamare, per manifestare la conversione della vita, per annunciare.

Guarire la vita.

Sanare l’uomo.

Regalare la Relazione.

Qui Gesù non “manda” (a differenza della guarigione precedente), anzi proibisce, ma la folla non tace: “Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti”.

Tra lo stupore e la “lingua sciolta”.

Riconoscono Gesù, quindi non possono tacere.

Occorre essere “portati in disparte” per poterci zittire e ascoltare, accogliere la Parola, farci “attenti” a porgere l’orecchio, senza farci sopraffarre da parole che non ci consentono di “fare spazio”.

Occorre zittirsi e andare “in disparte” per riconoscerci amati, per poter ascoltare, per far penetrare la Parola e “alzare gli occhi al cielo”, per accrescere la nostra fede.

Se non conosciamo la Parola non la possiamo comprendere e se non la comprendiamo non la possiamo annunciare.

Solo allora, non “potremmo tacere” e saremo come quella folla che raccontava non un prodigio, ma Il Prodigio: Dio “svuotato” per essere “innalzato” e “aprire” l’uomo al cielo.

La Rivelazione all’uomo affinchè l’uomo comprenda ed annunci: orecchi, bocca e cuore.

Non più sordi e muti ma coraggiosi e onesti, leali e “parlanti”, perché quelle “dita” e quella “saliva”, ci hanno toccato, Dio ha toccato la nostra vita, ci ha donato il suo Spirito affinchè la nostra vita fosse comunione con Lui e con gli altri.

In Lui e con gli altri (seconda lettura).

Tutti gli altri, soprattutto gli altri, non quelli “belli”, “ricchi”, “che contano” “quelli che hanno il potere” “quelli con l’anello al dito e vestiti lussuosi”… tutti.

Anzi meglio se poveri, bisognosi, ai margini, abbandonati, isolati…

Scegliamo di amare.

La “gloria” solo a Dio (nell’Antico Testamento la gloria è la manifestazione di Dio, la sua presenza in mezzo agli uomini, la sua “pesantezza”, il suo Mistero).

Ma facciamoci “gloria di Dio e per Dio” con le azioni, con le parole, con l’attenzione verso gli altri.

Scegliamo di “guardare” e di “agire”: ci ha aperto occhi, orecchi e cuore per vincere l’indifferenza, per “stare accanto”, per “far sedere accanto”, in silenzio, in disparte, con loro, noi e loro…

Perchè Dio “vede nel segreto”…

Posted in Vercelli Oggi

Parola d’ordine “divertimento”.

Inaugurata ieri, venerdì 6 settembre, LUVA, la manifestazione più attesa dell’anno per gli amanti del vino e non solo, dove si esalta il re dei vini rossi piemontesi: il Gattinara DOCG.

Come da tradizione si è svolta la sfilata con la partecipazione delle autorità, gli studenti delle scuole e gli sbandieratori di Asti.

Il centro storico è stato invaso da una marea di visitatori che non hanno voluto perdersi un appuntamento così importante.

Il ricco programma ha proposto tanti appuntamenti enogastronomici per gustare i piatti tipici locali e ottimo vino.

Per le vie del paese numerose le proposte: spettacoli teatrali e artistici, mercatini degli hobbisti e dell’artigianato e tante iniziative anche per i bambini come il “Family Circus”, i giochi gonfiabili , il “battesimo della sella”, giostre per grandi e piccini, i giochi di una volta e serate musicali per tutti i gusti.

Ieri i protagonisti dell’intrattenimento musicale sono stati: Attenti a quel duo, Paolo Drigo, Come passa il tempo, Figli di Frank, e Dj Vividee, Fazza e T.One.

Numeroso anche il pubblico che ha assistito al concerto della Banda di Santa Cecilia.

Spazio all’arte con le mostre e la masterclass riso&Vino promossa da Enoteca Regionale e COVERFOP in Villa Paolotti.

Sicuramente positivo il risultato della prima giornata della kermesse che proseguirà oggi, sabato 7 settembre e si concluderà domenica 8 settembre.

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Eventi e Fiere

Tutto pronto per dare il via all’edizione di LUVA 2024. Questa edizione, arricchita da nuovi contenuti e con un intenso programma si svolgerà tra venerdì 6 e domenica 8 settembre.

C’è attesa per il taglio del nastro di questa edizione, previsto alle ore 18.30 di venerdì 6 settembre con la tradizionale sfilata e con la partecipazione degli sbandieratori di Asti.

L’appuntamento, ogni anno richiama nella Città del vino decine di migliaia di persone nel centro storico

Si avvicina uno degli appuntamenti più attesi dell’anno per gli amanti del vino e non solo: LUVA, la Festa dell’Uva di Gattinara, è pronta a inebriare il cuore del Piemonte con tre giorni di festa.

LUVA, promossa da Comune e Pro Loco, è un evento unico nel suo genere, è molto più di una semplice sagra: è una celebrazione della cultura, delle tradizioni e dell’eccellenza enogastronomica di Gattinara e del territorio. Ogni anno, migliaia di visitatori accorrono da ogni parte d’Italia e d’Europa per immergersi nell’atmosfera unica di questa manifestazione, che esalta il re dei vini rossi piemontesi: il Gattinara DOCG.

Un programma ricco di eventi: Tre giorni intensi, ricchi di appuntamenti per tutti i gusti! Un’occasione unica per assaporare il Gattinara DOCG nelle sue diverse sfumature, accompagnato da prelibatezze locali; musica dal vivo, spettacoli teatrali e performance artistiche animeranno le vie del centro storico e ancora i mercatini degli hobbisti e dell’artigianato, tra le bancarelle sarà possibile trovare prodotti artigianali, specialità enogastronomiche e tante altre sorprese.

Numerosi i chioschi e le taverne realizzate per l’occasione, espressione di Associazioni e di sodalizi consolidati, ognuno con un proprio menu in grado di soddisfare ogni palato dove i piatti tipici della tradizione locale saranno protagonisti insieme al GATTINARA D.O.C.G..

LUVA è un’esperienza indimenticabile da vivere in compagnia, un’occasione per scoprire le bellezze di Gattinara e del suo territorio.

Un evento che unisce tradizione e innovazione, capace di coinvolgere grandi e piccini.

Anche questa edizione manterrà la stessa formula vincente degli anni precedenti.

Variegata l’offerta d’intrattenimento per tutte le età con un’attenzione particolare a bambini e famiglie con il “Family Circus” in piazza Paolotti: uno spettacolo a tema circense con numeri di giocoleria, equilibrismo sui rulli oscillanti, equilibrismo sui monocicli, clownerie, gag comiche e acrobazie aeree. E ancora, in corso Vercelli i giochi gonfiabili e il “battesimo della sella”, mentre in Corso Garibaldi e Piazza Paolotti giostre per grandi e piccini e i giochi di una volta.

Come sempre numerosi gli appuntamenti musicali sia nelle postazioni fisse allestite nei Corsi (Cover band, DJ, ecc.) sia per le numerose band itineranti che si alternano nelle tre giornate e che animano la Festa e quest’anno, nella giornata di domenica 8 settembre anche la Fanfara dei Bersaglieri di Biella.

Come ogni edizione non mancano le mostre d’arte e la masterclass riso&Vino promossa da Enoteca Regionale e COVERFOP in Villa Paolotti.

LUVA è ormai una manifestazione conosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale, come confermano le numerose testate giornalistiche web, cartacee, televisive e radiofoniche che seguono l’evento.

Una grande festa di colori e musica con sollecitazioni enogastronomiche, animazioni, spettacoli, balli e giochi per tutti i gusti.

TUTTO IL PROGRAMMA DELLA FESTA DELL’UVA SU: luva.visitgattinara.it

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Redazione di Vercelli

 

Posted in Eventi e Fiere

Numerosa la partecipazione al “Riverside Festival 2024” che si è svolto in zona Salone Sterna.

L’evento ha preso il via venerdì 30 agosto e vedrà la conclusione questa sera domenica 1 settembre.

Protagonisti la musica e lo Street food con cibo e bevande per tutti i gusti.

Venerdì 30 hanno aperto la serata musicale i Tal Neunder e successivamente si sono esibiti i Timeo Project, Dj Simo e History Il Maneggio.

Sabato 31 è stata la volta di Dj Rinzino, Live Show Arcadia e Dj Rufus e Willy Dj.

La giornata di oggi, domenica 1 settembre, ha avuto come interpreti Monkey From Space, Radio Valsesia e a concludere la serata sarà la Treves Blues Band.

Si concludono tre giorni di grande musica, band e dj  hanno creato un’atmosfera di puro divertimento.

 

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Redazione di Vercelli

Posted in Eventi e Fiere
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Dt 4, 1-2. 6-8

Dal libro del Deuteronomio.

Mosè parlò al popolo dicendo:
“Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.
Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”.
Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?”.

Sal.14

RIT: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

  RIT: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

  RIT: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

  RIT: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Gc 1, 17-18. 21-27

Dalla lettera di San Giacomo apostolo.

Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.
Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.

Mc 7,1-8.14-15.21-23

Dal Vangelo secondo San Marco

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: “Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?”.
Ed egli rispose loro: “Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro”. E diceva [ai suoi discepoli]: “Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo”.

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UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Dio guarda il cuore

(Dt 4,1-2.6-8; Sal 14; Gc 1,17-18.21-22.27; Mc 7,1-8.14-15.21-23)

Nella discussione tra Gesù e i farisei si percepiscono forti tensioni. Oggetto del dibattito è la “religione pura” (Gc 1,27). Gesù pone al centro di essa il cuore dell’uomo e la sua liberazione dal male, mentre i farisei difendono il rituale esteriore della religione venuta da Dio.

“Il suo cuore è lontano da me”.

Tutti dobbiamo ammettere questa verità, che noi non controlliamo il nostro cuore.

“Non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto” (Rm 7,15).

Ci stupiamo della nostra tendenza a ripetere gli stessi errori e a ricadere nello stesso peccato. Allora cominciamo a capire il grido di san Paolo:

“Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?” (Rm 7,24).

Il fine della vita cristiana è l’unione con Dio e l’unità con il prossimo. Per raggiungere questo scopo, dobbiamo innanzi tutto essere liberi dalla schiavitù delle cattive intenzioni. Dobbiamo conquistarci la libertà! Quest’impresa è interamente opera della grazia del Redentore. Così Gesù promette: “Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero” (Gv 8,36).

Per comprendere questo brano e innestarlo nella vita cristiana dei nostri giorni, ci poniamo dal punto di osservazione dei destinatari del vangelo di Marco. La comunità cristiana, sempre in contatto con gli ebrei, si pone il problema se osservare le regole tradizionali che riguardano la vita quotidiana. Non si tratta quindi della Legge di Mosè, ma delle tradizioni accumulate lungo la storia, che hanno avuto origine dalle diverse scuole rabbiniche, e consolidate nel popolo. I cristiani sanno che queste tradizioni hanno favorito l’isolamento di Israele e il giudizio di esclusione dal rapporto con Dio non solo dei “pagani”, ma anche degli ebrei che non le osservavano ed erano perciò ritenuti impuri.

La comunità si pone una domanda, che possiamo esprimere così: questi comportamenti determinano il rapporto con Dio e la possibilità di accedere a lui nella preghiera e nelle celebrazioni comunitarie? Gli ebrei rispondevano di sì e avevano un codice e un rituale che distingueva ciò che è puro da ciò che rende impuri i fedeli e quindi incapaci di accostarsi a Dio senza i riti di “purificazione”.

Marco fa dare la risposta a Gesù stesso con un rimprovero ai farisei e un’istruzione ai discepoli.
Citando il profeta Isaia, Gesù distingue il culto delle labbra da quello del cuore e il comandamento di Dio dalle tradizioni create dagli uomini. La comunità e ogni cristiano sanno da che parte stare.

I discepoli, come al solito, non avevano capito bene. Gesù ne approfitta per approfondire e allargare il discorso. Il rapporto con il Signore si gioca nella libertà dell’uomo e nella sua capacità di scegliere tra l’amore per Dio e i fratelli e l’affermazione di sé nell’orgoglio e nell’egoismo.

L’elenco dei peccati, naturalmente, non vuol essere esaustivo, però dà un’idea ampia di quante cose l’uomo possa pensare e attuare per fare del male alle singole persone e alle comunità e per rovinare se stesso.

Il rapporto con Dio non dipende da quello che gli uomini decidono circa la convivenza sociale, l’igiene, il cibo, ma dalla libertà interiore e dall’amore. Chi sceglie il dono di sé per gli altri ha accesso al mondo di Dio, chi sceglie se stesso diventa produttore e promotore di male dentro e fuori di sé.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

 

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E’ entrata nel vivo la festa patronale di San Bartolomeo: gli organizzatori hanno fatto centro anche in questo 2024, quando tutte le proposte fanno registrare il tutto esaurito.

Ieri, sabato 24 agosto, l’evento più atteso con la band più amata, gli Explosion, ormai una garanzia: musicisti di talento, capaci di interpretare (ma sono anche autori) con fantasia e senso dell’umorismo un repertorio che abbraccia più di tre decenni di pop.

Nel nostro video offriamo qualche scampolo di una serata che ha riempito la piazza del mercato coperto, “contenitore” a sua volta gremito di pubblico (sempre oltre le mille presenze) che desidera gustare le proposte gastronomiche.

La nostra gallery dice qualcosa anche a questo proposito.

Il servizio sempre impeccabile, così come la cucina, permette di disimpegnare in modo fluido una pressione così rimarchevole da parte degli utenti.

Davvero una squadra – come quelle di protezione civile, antincendio e la stessa security – affiatata ed animata dalla volontà di servire davvero il paese, in tutte le sue espressioni.

Si vede anche per questo la regìa attenta dell’Amministrazione comunale, che ha fatto della Festa nel suo complesso un fiore all’occhiello.

La sera precedente, venerdì, ancora un successo con “I cugini di campagna”, con le canzoni del cuore che hanno fatto compagnia ad una generazione.

Sempre in giornata di sabato l’incontro con gli Alpini e con i ragazzi della Leva 2006 (ma tra loro si chiamano gli zerosei) che diventano maggiorenni in questo 2024 in cui tocchiamo con mano che non stiamo certo consegnando loro un mondo ideale.

Vi lasciamo con il video e la gallery ed il programma

cliccando qui

per i prossimi giorni.