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Albenga 1

Borgosesia 1

Marcatori: 13’ pt Di Stefano su rigore, 15’ pt Manara

Albenga (3-5-2): Bisazza; Mukaj, Venneri, Legal; Nesci (1’ st Pellicanò), Berretta, Tesio (24’ pt Castiglione), Di Stefano (36’ st Birzò), Moscatelli; Jebbar, Vari (19’ st Colantonio -– 40’ st Massoni).

A disp.: Romano, Mulè, Nacci, Giudice..

All. Aiello.

Borgosesia (4-4-2): Uva; Peritore (42’ st Giacona), Gilli, Derbali, Rekkab; Monteleone (42’ st Soldi), De Angelis (22’ st Bertoni), Tunesi, Henin; Del Barba (32’ st Iannacone), Manara.

A disp.: Autoriello, El Achkouri, Colombo, Lauciello, Tobia.

All.: Moretti.

Arbitro: Franzò di Siracusa

Guardalinee: Bensorte di Trapani e Di Marco di Palermo

Note: giornata ventosa con cielo coperto. Terreno in erba sintetica. Spettatori 250 circa. Ammoniti: Tesio, Di Stefano, Del Barba, De Angelis. Angoli: 1-4. Recupero: 1’ pt – 5’ st

Parte dalla Liguria il 2024 del Borgosesia.

Avversario dei granata è un’Albenga terzo in classifica.

I valsesiani si presentano alla sfida con un inedito 4-4-2.

Oltre all’assente Duse, non è tra i titolari nemmeno Lauciello che non al meglio parte dalla panchina.

La gara si apre con il tentativo di Moscatelli che termina alto.

Al 5’ Di Stefano manda sull’esterno della rete.

E’ il 12’ quando i liguri beneficiano di un calcio di rigore per un  contatto Derbali-Di Stefano.

Dagli 11 metri Di Stefano non sbaglia e porta avanti i suoi.

Palla al centro il Borgosesia pareggia.

E’ il quarto d’ora e i granata calciano una punizione laterale.

Henin, fa sponda per Manara, che da due passi insacca.

Dopo la gara non regala altre emozioni offensive e si sviluppa per lo più a centrocampo.

Ne finale di tempo Di Stefano conclude centralmente.

La ripresa si apre con l’incornata di Manara, neutralizzata da Bisazza.

Il Borgosesia conduce le redini del gioco e sfiora il vantaggio al 25’.

Prima la conclusione di Manara è deviata in angolo e sugli sviluppi dello stesso, Gilli incorna a lato di poco.

Nel recupero il Borgosesia sfiora il gol con Bertoni e Henin che non hanno fortuna.

Dopo non succede altro e la gara termina in parità.

Redazione di Vercelli

 

 

Posted in Lo Sport
Vercelli Città

Sono gli amici di Fratelli d’Italia a fornire gli ingredienti per l’ultima (a meno di cose imprevedibili) Trippa del 2023, la 54.ma dell’anno che sta per concludersi.

Quindi, insieme a molti cari e sempre riconoscenti auguri ai Lettori, ecco che succede.

Andiamo, tanto per cambiare, con ordine.

***

Allora, pare proprio che il Pirata, con certi suoi atteggiamenti del tutto assonanti con quello noto e proprio del Marchese del Grillo, abbia stufato pure loro.

Quei Fratelli che tanto lo hanno amato.

Possibile?

Possibile.

Ma  – osserva il povero omarino – la candidatura del Pirata non era stata, a suo tempo, battezzata da un brindisi con l’Arneis da estemporanei king makers, nel 2019?

Di quel brindisi, pare proprio che ora restino soltanto i rutti.

Sicchè, la fatwa: gli Assessori di Fratelli d’Italia non andranno più in Giunta.

Ecchecavoli.

Sentenza, peraltro, generica o, almeno, eccedente la realtà.

Anche in quanto, “gli” Assessori di Fratelli d’Italia non reggono il plurale.

Uno si è dimesso da sé, nella scorsa Primavera, per andare a Roma (l’On. Emanuele Pozzolo) e la sua sedia è rimasta vuota; la Giunta del Niente è, da allora, a ranghi un po’ ridotti, ma poco cambia:  niente meno niente fa sempre niente.

L’altro, Mimmo Sabatino, pare proprio che accetterà, sia pure obtorto collo, l’indicazione di partito.

***

Forse continuerà nell’occhiuta vigilanza su ogni flatus vocis di Facebook, magari in tandem con l’altro fratello d’Italia, il Presidente del Consiglio Comunale, il meloniano convertito Romano Lavarino.

Alcuni amici li hanno affettuosamente ribattezzati il

Gianni e Pinotto del social di Mark Zuckerberg.

Basta che un privato cittadino qualsiasi si permetta di anche solo garbatamente accennare ad una delle varie magagne comunali e quelli – come fossero le velociraptor gi Jurassik Park – gli piombano addosso.

 

L’ultima battuta di caccia della coppia militante della GdN è delle scorse ore, a proposito delle zone blu davanti all’Ospedale.

Un navigante di Fb si lamenta: ma bravi, voi del Comune, date le multe a chi sfora e va a trovare i parenti ricoverati, proprio nelle Feste di Natale.

Giunge in tempo reale l’Assessore, sostenendo qualcosa del genere: ma guardi, caro Signore, che le zone blu sono a favore del popolo, altrimenti ci sarebbe (chissà perché, poi) chi potrebbe occuparle tutto il giorno, sottraendo posto agli altri.

Insomma, favorirebbero la rotazione.

Una bella battuta, che pare dimenticare del tutto la funzione delle zone disco.

Forse incoraggiato dal fatto che, intanto, ormai la gente non sta più nemmeno a sentire cosa dicono, ecco a dargli manforte il Convertito: attenti che, se ci fossero le zone disco, si potrebbe, al termine dell’orario, spostare la lancetta più avanti, di nuovo precludendo la rotazione.

Insomma, benefattori del popolo.

Con questo, forse, siamo arrivati a lumeggiare le fascinose atmosfere del varietà.

Anche perchè il Presidente interventista del Consiglio Comunale (magari in vita sua mai addetto alla direzione del traffico veicolare) sembra trascurare una leggina come il Codice della Strada laddove prevede, al termine dell’ora indicata, che si sposti la macchina, non la lancetta.

Altrimenti, di nuovo, multa.

Chissà come sarà dura, per il tandem, osservare e, soprattutto, spiegare al popolo di Facebook la disposizione di partito:

almeno per qualche tempo il Pirata è nel mirino degli stessi Fratelli.

Ma, in sostanza, cosa sarebbe successo per determinare una così dura presa di posizione, come la sedia vuota, utile, del resto come quella occupate dalle nobili terga?

***

LA RIUNIONE PRE CONSILIARE DEL 15 DICEMBRE SCORSO

Un breve flash back ci fa tornare alla riunione dei 10 Consiglieri Comunali di Fratelli d’Italia, in preparazione dell’ultimo Consiglio Comunale dell’anno. Siamo al 15 dicembre.

Erano partiti, nel 2019, in quattro gatti e ora sono in dieci.

E’ in quella sede che qualcuno incomincia, timidamente e con il dovuto rispetto, ad esporre qualche perplessità: chiedo venia, illustrissimo signor Pirata, ma non Le pare che il popolo non abbia tutti i torti quando leva (se con bel garbo, sottomissione, prudenza) lo sguardo interrogativo, soprattutto a proposito di certi argomenti?

In quel giorno di dicembre, le allusioni sono soprattutto in ordine a quello che ormai ad alcuno pare come un incipiente monopolio, in campo culturale, degli illustrissimi Musici della Camerata Ducale.

Così come alle tariffe della Scuola Vallotti: qui il discorso si fa un po’ tecnico, perché gli appunti si riferiscono al fatto che molti allievi sono residenti in altri comuni, sicchè Palazzo Civico di fatto sostiene costi per cittadini che non sono di Vercelli.

Argomento, peraltro, non nuovo, né facile e, del resto, intrinseco a servizi di rango sovracomunale.

E che ‘tte devo di’, come dicono a Roma.

***

Ma i severi mali di pancia dei 10 (nonché dei capataz di partito) accusati in quella, oppure in altre occasioni, vanno ben oltre.

Tanti i dubbi sul piano Chìparo, sui lavori pubblici eterni.

Leziose le repliche: ma, intanto, la gente è contenta se vede lavori in corso.

Ma quando si parla di parcheggi, torna la solfa: i parcheggi ci sono, è il popolo che non sa usarli.

E poi, perché non fanno cento metri a piedi?

Il popolo risponde, di solito, che la gente fa molto di più di 100 metri a piedi e che simili espedienti verbali non risolvono certo i problemi, tanto più che i 100 metri, incominciassero a farseli lorsignori, che hanno i parcheggi riservati nel cortile comunale, così come in Via Quintino Sella.

Insomma, fanno i virtuosi con i 100 metri degli altri.

***

Le fitte continuano, come gli argomenti, che ricorrono.

Anche questa Giunta non è riuscita a fare nulla per ridurre i doppi e tripli incarichi dei Dirigenti: Silvano Ardizzone ha sempre i suoi tre incarichi e sta (ringraziando il Signore) benone con tutto quello che guadagna.

Del resto, sarebbe stato difficile credere che, a contrastare il fenomeno, potesse essere lo stesso Sindaco che, in qualche modo, nelle Giunte Pirata I e Pirata II l’ha elevato a sistema.

Il tasto Dirigenti duole: di fatto, sono i veri referenti del Sindaco, che – come i suoi predecessori – pare preferisca rischiare il posto lui, piuttosto che rimuovere qualcuno tra loro.

Repertorio collaudato e sempreverde, anche quello che fornisce le risposte preconfezionate a chi si permette di muovere critiche all’operato di Liliana Patriarca: ma stiamo attenti che ce la portano via, ha ricevuto offerte, speriamo che non si stufi.

Cose fritte e rifritte; la presunta partenza di Tripla I (Infallibile, Indispensabile, Insostituibile) è una favola che attraversa i cicli amministrativi con la regolarità della risacca sulla battigia.

***

Poi, c’è il problema numero uno.

Si tratta di nominare l’Assessore che sostituisce Emanuele Pozzolo.

Anche perché – sono le ragioni dei Fratelli – ormai, in Consiglio Comunale, i meloniani hanno 10 Consiglieri.

Li ricordiamo alla veloce a beneficio del Lettore eventualmente interessato: Pasquino, Miazzone, Boglietti, Riva Vercellotti, Maris, Demichelis, Lavarino, Candeli, Locca, Babudro.

Sono il 47 per cento e oltre, se la calcolatrice non inganna, della maggioranza che sostiene il frutto dell’Arneis.

Ma hanno un solo Assessore e, a voler concedere, il Presidente del Consiglio Comunale: è noto, infatti, che Lavarino lasciò la Lega, ma non la carica.

Dopo di lui, anche il Sagacissimo.

Ma, in Giunta, contano comunque solo per il 12 per cento e poco più.

Al contrario, Lega e Forza Italia, soprattutto dopo la cooptazione tra i berlusconiani del Sagacissimo (Vice Sindaco) hanno il 37 per cento e oltre del peso politico.

Fino a un certo punto perché, come abbiamo visto, il Pirata non è che tanto conceda all’altrui peso politico.

Ad esempio, si domandano, nel foro interno, i Fratelli ormai demotivati: ma perché non ci dice niente sull’arrivo o meno di ARaymond in Area Pip roggia Molinara?

Arrivano davvero?

Perché se ne è parlato tanto, ma, almeno per ora, nemmeno una palina di cantiere è piantata.

Poi, sempre in Area Pip, c’è qualcosa che pare il remake della vicenda Aprc – Karim.

Questa benedetta Azienda colossale straniera, arriva o non arriva?

Al momento pare il Colombre di Dino Buzzati.

Perché – così sembra ai Fratelli – non ne sappiamo né punto né poco (la locuzione è assai più colorita, ma non è questo il punto).

Ma, tornando al punto, l’istanza che rivolgono al Pirata è anche questa:

nomina, finalmente, almeno il secondo nostro Assessore.

E pare proprio che, da questo orecchio,

il Sindaco battezzato con quella fatale bottiglia di Arneis, non ci voglia sentire.

Ecchecavoli.

***

Sicchè, come abbiamo visto, i Fratelli non manderanno (manderebbero?) più il loro e unico rappresentante in Giunta.

E se decidessero, quando sarà in discussione il Bilancio preventivo (per la prima volta non sarà all’Ordine del Giorno entro dicembre) di non presentarsi in Consiglio Comunale?

Videant consules, ne quid res publica detrimenti capiat.

***

Per una sorta di paradosso solo apparente e mutatis mutandis

(nota a beneficio del simpatico Dante: non è in discussione la buona pratica di cambiare con la necessaria frequenza la biancheria intima) questa situazione potrebbe suonare come un “tana libera tutti” proprio per la Lega.

Perché, se il Pirata ha stufato persino i Fratelli, figuriamoci loro.

Invece la Lega in Giunta ci va eccome: tre su tre Assessori.

***

Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

Buon 2024 a tutti.

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Vercelli Città

Oltre a quello dedicato alla memoria dell’anniversario dalla nascita di Sant’Agostino d’Ippona (13 novembre) qualche settimana fa rimase un po’ di tempo per alcuni “dubia” avanzati nel

nostro precedente articolo – leggi qui – a proposito della fabbrica dei

pallet, articolo che è, appunto di un mese addietro: allora come oggi raccogliemmo le perplessità di Operatori di questo Mercato.

Si tratta, come sappiamo, della

geniale intuizione industriale regalata a Vercelli da Iren Spa, per il tramite della controllata Asm Vercelli spa.

Intuizione che ha conquistato molti, se non tutti, sia prima, sia dopo il giugno 2019.

Dapprima, elemento caratterizzante del piano industriale di Corso Palestro, quando era Sindaco Maura Forte.

Poi, riguardato come risorsa preziosa anche dall’attuale maggioranza di Centrodestra.

Al punto che le opinioni e prese di posizione dei cittadini (e dei loro rappresentanti in Consiglio Comunale) dubbiosi o contrari al progetto,

venivano bollate come viziate da ignoranza o ottusità – leggi qui –

E leggi qui .

***

Dunque, gli illuminati da una parte e, dall’altra parte… come chiamarli?

Oscurantisti come quelli, sempre insofferenti al moderno,  già visti ai tempi del Ballo excelsior?

***

Oggi, a sei mesi dall’inaugurazione del geniale progetto coltivato con

tenacia e capacità di persuasione

(forse anche vera a propria “conversione” degli increduli, al tempo)

soprattutto dall’ex Ad di Asm Vercelli, Roberto Conte, ancora dubbi.

Perché al Mercato non è che bastino le invettive del Pirata in sede di inaugurazione per esimersi dall’onere del pensiero.

Ci sono operatori economici che qualche domanda incominciano a porsela.

Peraltro (ed almeno per ora) solo evidenze empiriche.

A distanza di un mese dalle fotografie a corredo del precedente servizio, i bancali di pallet impilati nell’area cortilizia di Via Libano pare non si siano mossi e ad essi, anzi, se ne siano aggiunti altri.

Come se i flussi in uscita, le vendite, non fossero stati particolarmente dinamici.

C’è sempre la pila di prodotti imballati contrassegnati dalla dicitura “da controllare”.

E va bene: un controllo in più non guasta certamente.

Oggi i Lettori ci segnalano un cartello nuovo, su altri bancali che si sono accumulati ai precedenti.

Una scritta rossa su fondo bianco “KO”.

Vorrà forse – a proposito di economia circolare – indicare qualcosa come “chilometri zero”?

***

Ma, in fondo, la domanda cui sarebbe facile rispondere, al di là di come sia utilizzato o non utilizzato il piazzale, è semplice: come vanno le vendite dei pallet?

Si vendono?

L’attività va bene?

A queste domande potrebbe avere dato una risposta la riunione di Consiglio di Amministrazione di Asm Vercelli spa in calendario per oggi, 15 dicembre.

Non si chieda a noi se al mattino o al pomeriggio: non è che ci mandino le convocazioni per conoscenza.

Oggi è sempre oggi.

***

Di fatto, i cittadini vercellesi si trovano “comproprietari” al 40 per cento, tramite il Comune di Vercelli, di un’azienda che ha “in pancia” uno stabilimento industriale costato, in luogo dei circa 40 previsti, almeno 58 milioni di euro:

oggi in Cda la somma esatta?

Che assicura – a fronte di un investimento di 58 milioni di euro – occupazione a (dicono) 40 Addetti.

E sarebbe l’unico saldo occupazione attivo in Asm Vercelli spa dal 2015 (quando gli occupati erano 200) ad oggi (i 216 dichiarati in Bilancio comprendono l’annessione delle nuove maestranze migrate con l’appalto della raccolta rifiuti in area Covevar: insomma, c’erano già, non sarebbe occupazione aggiuntiva).

Il dato reale si saprà leggendo il Bilancio dell’esercizio 2023.

Si vedrà.

Non ci vuole una memoria da elefante per ricordare i tempi in cui anche l’Inceneritore di Via Asigliano era difeso a spada tratta (anche) perché “dava lavoro”.

L’avventura del revamping costò qualcosa come tre milioni di euro.

***

Uno dei misteri di questa mirabile iniziativa imperniata sul valore “aggiunto” dell’economia circolare, capace di folgorare, affascinare e sedurre menti aperte come quelle degli Illuminati di Baviera, pare essere proprio questo.

Cioè: come funziona il rapporto tra costi e ricavi?

Una cosa non facile da sapere, al punto che, in ben due occasioni, una nel corso della riunione della Prima Commissione Consiliare del Comune, l’altra in Consiglio Comunale, l’Assessore al Bilancio e Partecipate (significa alle Aziende, in primis Asm spa) Luigi Michelini affermò di non avere mai visto il piano industriale dell’iniziativa.

Ma amen.

***

Dunque: chi fornisce il legno di scarto (intriso di formaldeide) alla fabbrica di Via Libano?

Potrebbe essere la stessa Iren spa o qualche sua società satellite, che lo raccoglie in giro per l’Italia?

Se così fosse, per questo servizio di raccolta, svolto in tutta Italia, Iren potrebbe anche ricevere un compenso.

Iren.

Poi, una volta raccolto il legname di scarto intriso di formaldeide, Iren dovrebbe smaltirlo in qualche modo, magari pagando qualcosa al sito di smaltimento.

Iren.

Invece ora (sempre Iren) ha l’alternativa: lo porta a Vercelli.

Circa 110 mila tonnellate l’anno.

Ben oltre la produzione di scarti legnosi del territorio provinciale, che è di circa 2.600 tonnellate l’anno.

Magari oggi in Consiglio di Amministrazione di Asm Vercelli spa avranno potuto toccare con mano qualche bella notizia: guardate, Signori cari, che Iren a noi il legno lo regala.

Così ci guadagna Iren che non paga lo smaltimento e noi abbiamo la materia prima gratis.

Forse.

Perché se, oltre a tutto il resto, Iren facesse anche pagare ad Asm (quindi, di riflesso, ai vercellesi) il legname di scarto, sarebbe una cosa su cui porre qualche domanda, anche senza essere ottusi o retrogradi.

Ed a quelli del ballo excelsior toccherebbero danze un po’ diverse.

Ma come potremmo saperlo noi?

Del resto, ci vorrebbe poco a dirlo:

guardate, Signori cari, Iren ci porta i rifiuti legnosi e noi non li paghiamo.

E amen.

***

Poi c’è il processo di lavorazione.

E va bene, i 40 Addetti fanno tutto per bene.

***

Poi, infine, arriva il momento in cui si è tutti contenti: il prodotto si vende.

E chi lo compra?

Per ora il popolo vercellese, anche se detiene il 40 per cento delle Azioni di Asm Vercelli spa, non lo sa.

Né quanto prodotto, né a che prezzo di vendita, né, soprattutto, chi se lo compra.

Si vede il piazzale pieno, con le scritte “da controllare” e “chilometro zero”.

Ma a qualcuno si venderà.

E, come abbiamo imparato alle elementari, ricavo, meno spesa, uguale guadagno.

***

E se i Clienti non si trovassero?

A fronte di questo dubbio, la fantasia di un nostro amico, burlone, si inventa questa barzelletta: ma guarda, basterebbe che Iren si comprasse tutto il prodotto lavorato.

Ah, ok.

Economia circolare.

Alla faccia degli ignoranti ottusi.

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Ma basta con questi cronoprogrammi dei Lavori pubblici inutilmente pedanti.

Abbiamo, tanti anni fa, imparato a conoscerli; ci sono cartelli di cantiere che informano: i lavori hanno inizio il giorno tale e termine il giorno talaltro.

Acribia priva di costrutto e degna di miglior causa.

Ora la  Giunta del Niente  inaugura il cronoprogramma cadenzato sui cicli stagionali.

Circostanza che torna in mente proprio oggi, 7 dicembre, Sant’Ambrogio, terzo anniversario del trapasso a miglior vita del Cavalcavia di Corso Avogadro di Quaregna a Vercelli.

Tre anni giusti giusti: e poche settimane più tardi si udì il primo impegno calibrato sullo scorrere delle Stagioni.

Il Cavalcavia sarà abbattuto entro il prossimo Inverno.

Abbattuto.

Il Cavalcavia.

E uno normale, normalmente ingenuo, che ancora non avesse fatto il callo all’immaginifico lessico palatino, avrebbe potuto pensare: tutto quello che si vedeva prima non si vedrà più, abbattuto.

Giusto o sbagliato che fosse.

Perché, se, come insegnava Salvador de Madariaga, “asfaltar no es gubernar”, immaginiamoci se governare può essere sinonimo di “demolire”.

Ma si venne poi a sapere che, impegnandosi per la Stagione “Inverno”, si intendeva proprio, letteralmente, quello meteorologico.

Cioè fino al 21 marzo.

Per poi sforare ancora fino all’Autunno.

Anche perché ci si accorse che, un conto è il “cavalcavia”, un altro sono le rampe che lo sostengono.

Per le rampe ci volle ancora di più.

Basta intendersi.

Ora, 7 dicembre 2023, i burloni stagionali ci rassicurano: lavori finiti a “Primavera” 2024.

E, anche qui, è risaputo che la Primavera si estenda dal 21 marzo al 21 giugno.

Sarà marzo?

Sarà giugno?

Ma, soprattutto, perchè tanta curiosità?! La fine lavori arriva quando è ora, un po’ come la pubertà.

Chi vivrà, vedrà.

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Provincia di Vercelli, Regione Piemonte

Questa non l’avrebbe immaginata nemmeno Casco d’Oro, Caterina Caselli, nella indimenticabile (e profetica) canzone (parole di Daniele Pace e scusate se è poco) “Nel 2023”.

Eravamo, per chi c’era, nel 1970.

Per chi non c’era ancora, qualora interessato, potremo raccontare qualcosa e, comunque, ecco qui la canzone.

***

Ma – si diceva – con quel fluire e rifluire di date, prima il 2023, poi il 2033, quindi mille anni ancora e così via, pareva una profezia su quanto sta accadendo per la gestione degli acquedotti, in questa parte di Mondo compresa tra le provincie di Vercelli, Biella ed il territorio casalese e valenzano della provincia di Alessandria.

Ma andiamo con ordine.

***

Sono passati circa due mesi dall’ultimo aggiornamento sulla battaglia dell’acqua.

Leggi qui la Trippa per i gatti numero 931.

E sembrava fatta.

Ma oggi pare di no.

E vediamo perché.

La soluzione che avrebbe messo un po’ tutti d’accordo sarebbe stata quella di dividere l’ambito (cioè tutto il territorio ove ora operano sia il gestore privato, Asm Vercelli spa, sia quelli pubblici cioè Amc Casale, Amv Valenza, riuniti in Am+; Sii spa, Cordar Valsesia e Cordar Biella) in due sub – ambiti.

Un modo come un altro per dire: Iren resta in Vercelli (tramite Asm spa) e qualche comune del Vercellese (ed è uno dei due sub ambiti), mentre tutti gli altri si riuniscono, dando vita al secondo, grande, sub ambito, che, perciò, resta tutto pubblico.

Tutti d’accordo?

Se anche fossero stati tutti d’accordo (e lo erano), pare proprio che ad una cosa simile non abbia dato l’ok il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica.

Ministero, peraltro, a guida Forza Italia, con Gilberto Pichetto Fratin.

Dal Mase, infatti, il 14 novembre scorso, arriva una bella lettera che, in sostanza, dice: guardate, Signori cari, che i sub-ambiti non si fanno.

E non è difficile capire il motivo di questo parere: se fossero ammessi, con un precedente del genere si darebbe la stura ad una quantità difficilmente controllabile di sub-ambiti in tutta Italia.

Dunque, tutto da rifare.

E, perciò, ora è inevitabile la proroga.

Il termine del 31 dicembre 2023 per stabilire chi gestirà gli acquedotti di 400 mila abitanti per i prossimi 30 anni è virtualmente già passato.

***

Infatti sarebbe stata prevista per domani, 29 novembre, una riunione della Conferenza (in un Comune, sarebbe il Consiglio Comunale) di Ato2 (ora chiamata, e non chiedeteci perché, Egato2).

A proposito di quella riunione, peraltro, un po’ tutti dicevano: ma vedrai che non si voterà nulla, ci sarà un rinvio.

Invece, ad essere rinviata è stata la riunione stessa, all’ultimo momento, con una mail arrivata ai destinatari attorno (non possiamo essere precisissimi) alle 16,10, di oggi, 28 novembre, minuto più, minuto meno.

Riunione sostituita, però, da un altro incontro, questa volta del Comitato Esecutivo della stessa Egato2.

Il Comitato, se la Conferenza è come il Consiglio Comunale, è come una Giunta.

***

Cosa dovrà esaminare il Comitato esecutivo?

Dovrà esaminare una relazione di (circa, non possiamo essere più precisi, perché non l’hanno mandata a noi) 16 pagine che il consorzio tra i Gestori pubblici ha presentato (si chiama BCV Acque o qualcosa del genere: è la vecchia Acque2O scarl, presieduta da

Leonardo Gili, per gli amici il Richelieu delle Reti Idriche (acque bianche e nere).

I Gestori da qualche tempo chiedono la proroga.

Perché (dicunt) un vero e proprio piano industriale non lo hanno ancora presentato.

Forse sono troppo occupati a tenere conferenze stampa condotte con facondia magistrale dal Richelieu degli acquedotti. 

Ma se, invece, volessero vedersi assegnata la gestione e non procedere ad una gara pubblica di rango europeo, sarebbe magari bene che un piano dei conti lo presentassero.

Per dire, ad esempio: i soldi per fare gli investimenti sugli acquedotti, nei prossimi 30 anni, ce li procuriamo così e cosà.

Queste modalità così e cosà sono forse esposte nelle 16 pagine di cui si è già detto?

Di primo acchito la foliazione parrebbe un po’ misera per contenere la mole di informazioni che occorrono, ma si vedrà.

***

Comunque i gestori, non appena venuti a conoscenza del parere (negativo) del Ministero, sulla possibilità di costituire due sub – ambiti e, quindi, di mettere tutti d’accordo (vedremo poi cosa significa nel concreto), con lettere del 14 e 20 novembre, hanno sottoposto all’Egato la questione della proroga ex art. 3.5 della Convenzione di servizio.

***

Al di là di questi pure importanti passaggi amministrativi, cosa si profila, dunque, per il colossale business dell’acqua in questo territorio?

***

Al punto in cui siamo, dobbiamo onestamente confessare che non sia facile capirci una mazza: con tutti questi colpi di scena, il risultato è che non pare più così chiaro chi sta con chi e per che cosa.

***

Sicchè, non resta che tentare di riassumere.

Capo primo: l’eventualità che prenda tutto Iren pare scongiurata.

Come abbiamo già ricordato in altre occasioni, poco dopo la cessione della maggioranza di Atena Spa (poi Asm Vercelli spa) ad Iren, con il nuovo rapporto societario costituito dal 40 per cento di azioni al Comune di Vercelli ed il 60 alla Multiutility, nel maggio 2016 furono firmati i nuovi “patti parasociali” tra i due Soci; patti che, a proposito di gestione degli acquedotti, erano (sintetizzando al massimo) semplicemente emetici.

In pratica si legittimava l’aspettativa di Iren affinchè la futura Asm Vercelli spa diventasse un mega gestore di quadrante; leggiamone un estratto:

“2.4 Le Linee Guida mirano ai seguenti obiettivi principali:

partecipazione con buone prospettive alle gare per i servizi pubblici che saranno indette nel Quadrante Piemonte Est;

integrazione di società attive nella gestione del ciclo idrico nel Quadrante Piemonte Est e partecipazione alle gare per l’aggiudicazione delle concessioni in scadenza;

integrazione di società multiutility o mono utility operanti nel Quadrante Piemonte Est”.

Ma il testo integrale, sia pure in bozza, è raggiungibile cliccando qui.

***

Capo secondo: perché Iren parrebbe ora più attapirata?

Perché avrebbe capito che la stragrande maggioranza dei Comuni non la vuole per i piedi.

Del resto – se qualcuno avesse avuto ancora dubbiquello che sta capitando a Vercelli ha fatto drizzare a tutti le antenne.

Figuriamoci – ad esempio – se a Casale Monferrato (dove la loro Municipalizzata se la tengono ben stretta) avrebbero mai potuto accettare  il massacro di famiglie e Imprese conseguito alle bollette stratosferiche di luce e gas mandate da Atena Trading.

Figuriamoci se avrebbero potuto accettare di vedere la città piena di immondizia in strada ed ora le foglie per terra che (forse) dovrebbero raccogliersi da sole, se gli alberi non vogliono sentirsi dare dell’incivile da qualche clown di turno.

***

Capo terzo: però i problemi non finiscono qui.

Perché, se è vero che il territorio non si può dividere in due sub ambiti (lasciando così i vercellesi al loro destino), il cubo di Rubik è di non facile composizione.

Le ipotesi sono, allora, due, forse tre.

La prima, la gara pubblica: si mette a gara tutta la gestione degli acquedotti (non oggi;ormai, diciamo, forse, tre sei mesi, un anno, giusto per fare passare le elezioni comunali a Vercelli).

Una gara, dati gli importi in gioco, di rango europeo, cui possono partecipare solo grandi aziende (tra queste, ovviamente, Iren).

E così, però, Iren (o il vincitore) si prenderebbe tutto e la gestione diventerebbe esclusivamente privata.

Come abbiamo visto, una soluzione che oggi nessuno vuole: o perchè non l’ha mai voluta o perchè si è rassegnato.

La seconda: si opta per una gestione mista.

Ai gestori pubblici il 70 per cento di una costituenda unica Società ed al privato il restante 30 per cento della stessa Società di nuova costituzione avente all’oggetto sociale la gestione di tutte le reti idriche dell’intero territorio interprovinciale.

Anche per individuare questo Socio privato si dovrebbe esperire, ovviamente, una procedura di gara.

Ma ammettiamo che vincesse Iren (potrebbe, peraltro, vincere qualunque altro tra i grandi player nazionali).

A questo punto, Asm e la quota che in Corso Palestro ha il Comune di Vercelli, che fine farebbe?

La terza: non la vediamo ancora, ma dovrà saltare fuori, perché le prime due sono – pressochè all’unanimità – viste come il fumo negli occhi.

***

Come finirà?

Ecco, abbiamo iniziato con Caterina Caselli, ora vorremmo concludere come

Checco Zalone in “Amore + IVA”.

Il grande Luca Medici intona:

Se mi chiedono chi è / la ragazza per me / Angela…

poi dirige il microfono verso il pubblico e la sala in coro:

io dico te…

***

Ecco a noi, più modestamente, sarebbe di qualche consolazione sapere che, scrivendo il consueto:

come finirà?!

I Lettori in coro dicessero: chi vivrà, vedrà!

Sarebbe qualcosa, abbastanza per legittimare la convinzione di non essere transitati invano in questa Valle di lacrime.

 

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(marilisa frison) – Una giornata soleggiata, ma frizzantina, questa domenica 19 Novembre 2023, in cui il Vangelo ci parlava di talenti.

Nell’omelia durante la S.Messa delle 10, innanzi a un’assemblea nutrita, il parroco di Trino, don Patrizio Maggioni, parlando di talenti ha portato come esempio il tennista Sinner, che ha saputo tirar fuori il suo talento nel tennis.

E continua: “come lui ciascuno di noi ha un suo talento, bisogna solo saperlo tirar fuori, certo per farlo emergere bisogna faticare, impegnarsi, non stare sdraiati nel divano. Senza fatica non si ottiene nulla, anche Sinner, se non si fosse allenato, non avesse faticato, non avrebbe raggiunto certi livelli e fatto in modo che tutti parlassero di lui”.

Il sacerdote per far capire ai ragazzi l’importanza di tirar fuori il proprio talento e condividerlo con gli altri, ha chiamato sull’ambone dei ragazzi e a ognuno ha assegnato un dono e uniti da un filo hanno formato una stella, che brillerà per far bella la Comunità.

Al termine della Santa messa, i bambini di terza elementare con le Catechiste si sono recati nell’adiacente chiesa di San Domenico, per conoscere la storia della Beata Maddalena Panattieri.

A riceverli calorosamente Il Terziario Giancarlo Tione che, si occupa meticolosamente della cura del luogo, ha raccontato loro la storia di Maddalena, i miracoli e il recente ritrovamento del corpo.

I bambini hanno ascoltato con molta attenzione e sono stati molto colpiti dalla reliquia: la mano della Beata con al dito l’anello che le era stato donato, dopo il primo miracolo, dal Marchese del Monferrato.

Prima del congedo Giancarlo ha donato ai giovani visitatori e futuri comunicandi una immaginetta della Beata con sul retro una preghiera per invocare la sua protezione.

Dopodiché, il gruppo è rientrato nell’aula di catechismo, nel mentre nella cappella di Lourdes, in San Bartolomeo, alle 11,15, don Maggioni celebrava una Messa speciale dedicata alla banda musicale “G.Verdi” di Trino, in occasione della imminente festa di Santa Cecilia, protettrice dei musicisti, degli strumentisti e dei cantanti.

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Vercelli Città

Luminarie natalizie anticipate e spente, tristi, nel buio della città.

Stanno lì, in compagnia di altre lampade senza luce, come quelle delle vergini stolte, simbolo quasi beffardo del niente al governo di una città che pare rassegnata a vedere erogati i servizi essenziali (svuotamento di cassonetti della raccolta rifiuti, illuminazione pubblica, erogazione di acqua potabile) non solo o non tanto perché c’è qualcuno che fa rispettare i contratti, bensì perché c’è il l’Assessore taumaturgo che si fa carico di “intervenire”.

I servizi pubblici non è che manchino del tutto, solo, pare siano diventati “on demand”.

Sappiamo come vanno (spesso) a finire le cose quando i propri diritti diventano favori.

I servizi erogati non come un diritto, il diritto alla prestazione per cui si pagano (si veda l’intervista del Sindaco a “La Stampa” il 7 luglio scorso) ad esempio e per la sola raccolta rifiuti, ben 10 milioni di euro l’anno  – leggi qui – .

Dieci milioni di euro l’anno per raccogliere e smaltire (e come li raccolgono e smaltiscono) i rifiuti di 46 mila abitanti o poco meno.

E hanno ancora il coraggio di parlare di “incivili”.

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Questa sera, 5 novembre, gli smartphone sono bombardati di fotografie dell’illuminazione pubblica che, in tutta la città, è mancata fino alle 18: non un minuto prima, non un minuto dopo.

Ma la nuova illuminazione (anno 2018 – 2019) non era realizzata con pali “intelligenti”?

Forse, ma talvolta si confonde tra intelligenza e furbizia.

Pare – da prime sommarie informazioni raccolte – che abbia fatto cilecca un rilevatore crepuscolare collegato a un computer eccetera eccetera, un po’ come successo qualche settimana fa per la mancata erogazione dell’acqua potabile.

A Torino (non a Vercelli, sarebbe troppo facile) qualcuno se n’è accorto.

Perché a Torino?

Perché ormai l’Azienda vercellese pare ridotta a poco più di un marchio, tutte le principali funzioni di controllo son esercitate fuori, ovviamente, per risparmiare.

Le luminarie di Natale, che la propaganda di Palazzo Civico, con frivolezza e gioia degne di miglior causa, già festeggiava come “anticipate”, oggi stanno lì, alla luce della nuova era, nella Vercelli da parodia del Ballo Excelsior, tutta Ducale e Chìparo e rifiuti in strada.

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(marilisa frison) – In questo uggioso Mercoledì, 1 novembre 2023 si festeggiano tutti i Santi, che sono i veri benefattori di tutta l’umanità e da loro bisognerebbe prendere esempio.

Nell’omelia dettata nel corso della S.Messa delle 10, il parroco di Trino, don Patrizio Maggioni, in riferimento al Vangelo di San Matteo sulle Beatitudini, visto il momento che stiamo vivendo, ha posto la sua attenzione e si è focalizzato sulla Beatitudine numero 7 sottolineando “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio, perché sono l’anima delle persone belle che abitano la nostra società. Persone belle che, proprio perché sono belle, fanno bello il mondo e lo rendono degno di essere vissuto. Volti luminosi, volti segnati dall’amore di Dio”.

Ha concluso ricordando l’importanza del ritiro spirituale di sabato 4 novembre, al Conventino di Livorno Ferraris, un invito forte per tutti coloro che davvero ci tengono a essere parte della Comunità, a fare comunità, essere a servizio della comunità.

È un momento di preghiera e di incontro col Signore nel Signore.

Il titolo di questo ritiro è: “Gareggiate nello stimarvi a vicenda”, (Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani, 12,10) e, ad aiutarci a camminare insieme in amicizia, su una meditazione, interverrà Sorella Francesca, psicologa, della Fraternità della Trasfigurazione di Vercelli.

Il ricordo della Messa in Cimitero nel pomeriggio alle 15, il Santo Rosario delle 21 nella chiesa del Sacro Cuore e la solenne benedizione, hanno chiuso la bella celebrazione.

Buona festa di Ognissanti e una preghiera perché proteggano ciascuno di noi e ci portino a vivere in Pace.

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(marilisa frison) – Grande partecipazione alla fiaccolata per la Pace, organizzata dalla parrocchia di Trino in collaborazione con la Comunità Musulmana e il Comune di Trino.

Alle 20,45 di Martedì 24 Ottobre 2023, è partita dalla chiesetta della Divina Provvidenza (Bric), di Trino, una fiaccolata per chiedere l’immediato “cessate il fuoco” della guerra tra Israele e Palestina e di tutti i conflitti.

Il corposo “fiume” di persone, guidato dal parroco don Patrizio Maggioni e don Riccardo Leone, coadiuvati da Giancarlo Tione, con in mano i lumini accesi (la fiamma: è il simbolo della vita, del razionalismo e della libertà) e in preghiera, si è snodato in Via Montello, via Duca d’Aosta, C.so Italia, fino a giungere sotto l’atrio comunale.

Nel frattempo, dopo una preghiera in Moschea, anche la Comunità Musulmana, guidata dall’imam di Trino era giunta nel posto, don Maggioni e l’Imam si sono scambiati un ramo d’ulivo, simbolo della pace.

Il sacerdote dopo aver ringraziato la Comunità Musulmana per aver accettato l’invito, ha esordito: “che sia la pace a illuminare le nostre relazioni e il nostro vivere insieme. La pace è un valore da difendere perché la guerra è una sconfitta per tutti”, dopodiché ha dato la parola all’Imam, che dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, ha pronunciato: “Dio ha creato noi per vivere insieme in pace, perché è l’unica soluzione per vivere bene e andare avanti, e dobbiamo aiutarci a vicenda gli uni gli altri”.

Mentre si ascoltavano parole di pace, registrate, dettate dalla voce della semplicità dei bambini, le due Comunità insieme accendevano la parola Pace, scritta per terra, sia in italiano, sia in arabo in segno di comunione e fratellanza.

Poi sono state lette da membri delle due Comunità frasi di pace.

Si è concluso il momento tenendosi per mano in cerchio, fissando nello sguardo la scritta Pace in entrambe le lingue e ascoltando una preghiera universale, un canto dello Zecchino d’oro: “ninna nanna di pace”, che dice: E saremo due fratelli tu ed io. Ninna nanna e la tua mano é nella mia! …

Un grande applauso per la pace e un ringraziamento del parroco al Sindaco, Daniele Pane, all’Amministrazione Comunale e a tutti.

Con la Pace c’è vita, gioia, amore, armonia, concordia e unione; mentre con la guerra c’è solo odio, distruzione e morte.

“Si alzi forte in tutta la terra il grido della Pace”. (Papa Francesco)

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(marilisa frison) – Gremita la chiesa San Bartolomeo di Trino domenica scorsa, 22 Ottobre 2023, alle 10; oltre che dai bambini del Catechismo con i loro genitori, l’assemblea era allietata dalla presenza della Leva 1993, che con i loro trent’anni, accompagnati dalla Banda Musicale di Fontanetto Po, hanno portato gioia e una ventata d’allegria.

Ragazzi che stanno o sono prossimi ad affrontare la vita camminando sulle proprie gambe, alcuni hanno già formato una famiglia, per altri giungerà il momento.

A loro va l’augurio di buona vita da parte di tutta la comunità.

All’altare con il parroco don Patrizio Maggioni, una figura nuova, un giovane seminarista, Giuseppe, che darà una mano alla parrocchia di Trino.

Don Maggioni nell’omelia ha spiegato ai ragazzi l’importanza di Gesù nella vita di ciascuno di noi e il significato di questo nome che significa: “salvezza”.

Ed ha continuato parlando dell’amore per i suoi simili del Cardinale di Terra Santa, Mons. Pierbattista Pizzaballa, che l’ha spinto a proporsi ai terroristi di Hamas per uno scambio con i bambini rapiti in ostaggio. “Quanti di noi sarebbero disposti a fare una cosa del genere?” Domanda don Pato.

Colgono sempre nel segno le portentose omelie del sacerdote, come la scritta che compariva in bella vista, a caratteri cubitali, sul Notiziario: “Perdere Dio, è perdere la bussola”, una frase forte che non ha bisogno di commenti.

Il sacerdote ha invitato tutti a partecipare alla fiaccolata che, martedì 24 Ottobre, alle 20.45, partirà dalla chiesa della Divina Provvidenza “Bric”, e in raccoglimento si recherà sotto l’atrio del Comune, dove, assieme alla Comunità Musulmana si scriverà la parola “Pace”, per evitare che queste guerre si manifestino a macchia di leopardo e si torni a vivere in Pace tutti insieme. “Dio è amore guai inneggiare alla guerra in nome di Dio” tuona e conclude don Pato.

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