TRIPPA PER I GATTI / 945 – I Fratelli ordinano a Sabatino di disertare la Giunta - VercelliOggi.it VercelliOggi
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TRIPPA PER I GATTI / 945 - I Fratelli ordinano a Mimmo Sabatino di disertare la Giunta - Al calor bianco il contenzioso tra il partito di maggioranza ed il Pirata - Ma come?! - Ma non era il loro candidato preferito, battezzato con la fatale bottiglia di Arneis nel 2019?! - E se fosse il "tana libera tutti" anche per la Lega? Che non conta una beneamata, ma sta come un topo sotto la scodella -

Hanno 10 Consiglieri Comunali e un solo Assessore - I vari cambi di casacca hanno mutato gli equilibri - Ma il Pirata pare non sentire ragioni

Sono gli amici di Fratelli d’Italia a fornire gli ingredienti per l’ultima (a meno di cose imprevedibili) Trippa del 2023, la 54.ma dell’anno che sta per concludersi.

Quindi, insieme a molti cari e sempre riconoscenti auguri ai Lettori, ecco che succede.

Andiamo, tanto per cambiare, con ordine.

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Allora, pare proprio che il Pirata, con certi suoi atteggiamenti del tutto assonanti con quello noto e proprio del Marchese del Grillo, abbia stufato pure loro.

Quei Fratelli che tanto lo hanno amato.

Possibile?

Possibile.

Ma  – osserva il povero omarino – la candidatura del Pirata non era stata, a suo tempo, battezzata da un brindisi con l’Arneis da estemporanei king makers, nel 2019?

Di quel brindisi, pare proprio che ora restino soltanto i rutti.

Sicchè, la fatwa: gli Assessori di Fratelli d’Italia non andranno più in Giunta.

Ecchecavoli.

Sentenza, peraltro, generica o, almeno, eccedente la realtà.

Anche in quanto, “gli” Assessori di Fratelli d’Italia non reggono il plurale.

Uno si è dimesso da sé, nella scorsa Primavera, per andare a Roma (l’On. Emanuele Pozzolo) e la sua sedia è rimasta vuota; la Giunta del Niente è, da allora, a ranghi un po’ ridotti, ma poco cambia:  niente meno niente fa sempre niente.

L’altro, Mimmo Sabatino, pare proprio che accetterà, sia pure obtorto collo, l’indicazione di partito.

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Forse continuerà nell’occhiuta vigilanza su ogni flatus vocis di Facebook, magari in tandem con l’altro fratello d’Italia, il Presidente del Consiglio Comunale, il meloniano convertito Romano Lavarino.

Alcuni amici li hanno affettuosamente ribattezzati il

Gianni e Pinotto del social di Mark Zuckerberg.

Basta che un privato cittadino qualsiasi si permetta di anche solo garbatamente accennare ad una delle varie magagne comunali e quelli – come fossero le velociraptor gi Jurassik Park – gli piombano addosso.

 

L’ultima battuta di caccia della coppia militante della GdN è delle scorse ore, a proposito delle zone blu davanti all’Ospedale.

Un navigante di Fb si lamenta: ma bravi, voi del Comune, date le multe a chi sfora e va a trovare i parenti ricoverati, proprio nelle Feste di Natale.

Giunge in tempo reale l’Assessore, sostenendo qualcosa del genere: ma guardi, caro Signore, che le zone blu sono a favore del popolo, altrimenti ci sarebbe (chissà perché, poi) chi potrebbe occuparle tutto il giorno, sottraendo posto agli altri.

Insomma, favorirebbero la rotazione.

Una bella battuta, che pare dimenticare del tutto la funzione delle zone disco.

Forse incoraggiato dal fatto che, intanto, ormai la gente non sta più nemmeno a sentire cosa dicono, ecco a dargli manforte il Convertito: attenti che, se ci fossero le zone disco, si potrebbe, al termine dell’orario, spostare la lancetta più avanti, di nuovo precludendo la rotazione.

Insomma, benefattori del popolo.

Con questo, forse, siamo arrivati a lumeggiare le fascinose atmosfere del varietà.

Anche perchè il Presidente interventista del Consiglio Comunale (magari in vita sua mai addetto alla direzione del traffico veicolare) sembra trascurare una leggina come il Codice della Strada laddove prevede, al termine dell’ora indicata, che si sposti la macchina, non la lancetta.

Altrimenti, di nuovo, multa.

Chissà come sarà dura, per il tandem, osservare e, soprattutto, spiegare al popolo di Facebook la disposizione di partito:

almeno per qualche tempo il Pirata è nel mirino degli stessi Fratelli.

Ma, in sostanza, cosa sarebbe successo per determinare una così dura presa di posizione, come la sedia vuota, utile, del resto come quella occupate dalle nobili terga?

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LA RIUNIONE PRE CONSILIARE DEL 15 DICEMBRE SCORSO

Un breve flash back ci fa tornare alla riunione dei 10 Consiglieri Comunali di Fratelli d’Italia, in preparazione dell’ultimo Consiglio Comunale dell’anno. Siamo al 15 dicembre.

Erano partiti, nel 2019, in quattro gatti e ora sono in dieci.

E’ in quella sede che qualcuno incomincia, timidamente e con il dovuto rispetto, ad esporre qualche perplessità: chiedo venia, illustrissimo signor Pirata, ma non Le pare che il popolo non abbia tutti i torti quando leva (se con bel garbo, sottomissione, prudenza) lo sguardo interrogativo, soprattutto a proposito di certi argomenti?

In quel giorno di dicembre, le allusioni sono soprattutto in ordine a quello che ormai ad alcuno pare come un incipiente monopolio, in campo culturale, degli illustrissimi Musici della Camerata Ducale.

Così come alle tariffe della Scuola Vallotti: qui il discorso si fa un po’ tecnico, perché gli appunti si riferiscono al fatto che molti allievi sono residenti in altri comuni, sicchè Palazzo Civico di fatto sostiene costi per cittadini che non sono di Vercelli.

Argomento, peraltro, non nuovo, né facile e, del resto, intrinseco a servizi di rango sovracomunale.

E che ‘tte devo di’, come dicono a Roma.

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Ma i severi mali di pancia dei 10 (nonché dei capataz di partito) accusati in quella, oppure in altre occasioni, vanno ben oltre.

Tanti i dubbi sul piano Chìparo, sui lavori pubblici eterni.

Leziose le repliche: ma, intanto, la gente è contenta se vede lavori in corso.

Ma quando si parla di parcheggi, torna la solfa: i parcheggi ci sono, è il popolo che non sa usarli.

E poi, perché non fanno cento metri a piedi?

Il popolo risponde, di solito, che la gente fa molto di più di 100 metri a piedi e che simili espedienti verbali non risolvono certo i problemi, tanto più che i 100 metri, incominciassero a farseli lorsignori, che hanno i parcheggi riservati nel cortile comunale, così come in Via Quintino Sella.

Insomma, fanno i virtuosi con i 100 metri degli altri.

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Le fitte continuano, come gli argomenti, che ricorrono.

Anche questa Giunta non è riuscita a fare nulla per ridurre i doppi e tripli incarichi dei Dirigenti: Silvano Ardizzone ha sempre i suoi tre incarichi e sta (ringraziando il Signore) benone con tutto quello che guadagna.

Del resto, sarebbe stato difficile credere che, a contrastare il fenomeno, potesse essere lo stesso Sindaco che, in qualche modo, nelle Giunte Pirata I e Pirata II l’ha elevato a sistema.

Il tasto Dirigenti duole: di fatto, sono i veri referenti del Sindaco, che – come i suoi predecessori – pare preferisca rischiare il posto lui, piuttosto che rimuovere qualcuno tra loro.

Repertorio collaudato e sempreverde, anche quello che fornisce le risposte preconfezionate a chi si permette di muovere critiche all’operato di Liliana Patriarca: ma stiamo attenti che ce la portano via, ha ricevuto offerte, speriamo che non si stufi.

Cose fritte e rifritte; la presunta partenza di Tripla I (Infallibile, Indispensabile, Insostituibile) è una favola che attraversa i cicli amministrativi con la regolarità della risacca sulla battigia.

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Poi, c’è il problema numero uno.

Si tratta di nominare l’Assessore che sostituisce Emanuele Pozzolo.

Anche perché – sono le ragioni dei Fratelli – ormai, in Consiglio Comunale, i meloniani hanno 10 Consiglieri.

Li ricordiamo alla veloce a beneficio del Lettore eventualmente interessato: Pasquino, Miazzone, Boglietti, Riva Vercellotti, Maris, Demichelis, Lavarino, Candeli, Locca, Babudro.

Sono il 47 per cento e oltre, se la calcolatrice non inganna, della maggioranza che sostiene il frutto dell’Arneis.

Ma hanno un solo Assessore e, a voler concedere, il Presidente del Consiglio Comunale: è noto, infatti, che Lavarino lasciò la Lega, ma non la carica.

Dopo di lui, anche il Sagacissimo.

Ma, in Giunta, contano comunque solo per il 12 per cento e poco più.

Al contrario, Lega e Forza Italia, soprattutto dopo la cooptazione tra i berlusconiani del Sagacissimo (Vice Sindaco) hanno il 37 per cento e oltre del peso politico.

Fino a un certo punto perché, come abbiamo visto, il Pirata non è che tanto conceda all’altrui peso politico.

Ad esempio, si domandano, nel foro interno, i Fratelli ormai demotivati: ma perché non ci dice niente sull’arrivo o meno di ARaymond in Area Pip roggia Molinara?

Arrivano davvero?

Perché se ne è parlato tanto, ma, almeno per ora, nemmeno una palina di cantiere è piantata.

Poi, sempre in Area Pip, c’è qualcosa che pare il remake della vicenda Aprc – Karim.

Questa benedetta Azienda colossale straniera, arriva o non arriva?

Al momento pare il Colombre di Dino Buzzati.

Perché – così sembra ai Fratelli – non ne sappiamo né punto né poco (la locuzione è assai più colorita, ma non è questo il punto).

Ma, tornando al punto, l’istanza che rivolgono al Pirata è anche questa:

nomina, finalmente, almeno il secondo nostro Assessore.

E pare proprio che, da questo orecchio,

il Sindaco battezzato con quella fatale bottiglia di Arneis, non ci voglia sentire.

Ecchecavoli.

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Sicchè, come abbiamo visto, i Fratelli non manderanno (manderebbero?) più il loro e unico rappresentante in Giunta.

E se decidessero, quando sarà in discussione il Bilancio preventivo (per la prima volta non sarà all’Ordine del Giorno entro dicembre) di non presentarsi in Consiglio Comunale?

Videant consules, ne quid res publica detrimenti capiat.

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Per una sorta di paradosso solo apparente e mutatis mutandis

(nota a beneficio del simpatico Dante: non è in discussione la buona pratica di cambiare con la necessaria frequenza la biancheria intima) questa situazione potrebbe suonare come un “tana libera tutti” proprio per la Lega.

Perché, se il Pirata ha stufato persino i Fratelli, figuriamoci loro.

Invece la Lega in Giunta ci va eccome: tre su tre Assessori.

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Come finirà?

Chi vivrà, vedrà.

Buon 2024 a tutti.

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