VercelliOggi
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Sabato 25 febbraio nella chiesa parrocchiale di Valduggia è stato dato l’ultimo saluto a Patrizia Zaninetti.

Ha voluto partecipare alla celebrazione delle esequie anche Don Dante Airaga, che la conobbe nel 1963, quando fu istituita la scuola media unificata: fin da allora si dimostrò essere una ragazza vivace, intelligente, che amava il dialogo, votata ad una missione che l’avrebbe portata a diplomarsi infermiera.

Nel suo lavoro seppe essere “la mano calda sulla fronte del paziente”, perché la sua era stata una autentica scelta d’amore.

Patrizia, animata da una solida Fede, era solita partecipare alla Messa arrivando in anticipo e Don Dante ha ricordato  i loro dialoghi in cui gli confidò la sua malattia, sopportata con dignità.

Il Sacerdote le fu sempre vicino, confortandola con preghiere e con alcuni versi di fede e speranza: “Qualcuno muore, è come / un coperchio di silenzio. / Se invece ci permettesse di ascoltare / la fragile musica di una vita che nasce?”.

A conclusione del commosso ricordo ha sottolineato che nella sua esistenza Patrizia aveva saputo seminare bene, e quindi lasciava dietro di sé un giardino fiorito.

E’ davvero passata leggera alla terra, coltivando il massimo rispetto per tutti gli esseri viventi.

Nell’ultimo periodo della sua vita, la malattia l’aveva avvolta in un mantello di cristallo, i suoi movimenti si erano rarefatti, ridotti all’essenzialità, quasi a proteggere un’interiorità di affetti profondi e di ricordi.

Consapevole di ciò che le stava accadendo, si è lasciata trasportare al di là del fiume, abbandonandosi con dolcezza, stanca di lottare, nella consapevolezza di avere accanto a sé Ennio, la persona con la quale aveva condiviso gli ultimi vent’anni, della quale si fidava, perché aveva sorretto i suoi passi senza giudicare.

Due solitudini si erano avvicinate per condividere un tratto di cammino, senza nulla chiedere l’uno all’altra, aiutandosi reciprocamente.

Patrizia era nata a Valduggia nell’aprile del 1952, aveva scelto di intraprendere gli studi di medicina: si era diplomata infermiera diventando poi a sua volta “monitrice” alla Scuola Infermiere.

Aveva lavorato all’Ospedale di Varallo e dal 1986, per trent’anni, era stata Caposala della Cardiologia.

L’amica e collega Claudia la ricorda come una persona professionalmente ineccepibile, severa con sè stessa e con gli altri, pretendeva la perfezione: “Patrizia ha sacrificato la vita al suo lavoro, ma sapeva anche essere allegra, ironica: con lei, che è stata mia testimone di nozze, ho condiviso tutto, a partire dalla scuola a Biella. Essendo due caratteri forti, spesso ci siamo scontrate, ma sempre ritrovate nell’Amicizia: mi restano tante belle risate insieme, liberatorie, sincere”.

Per un mandato sedette in Consiglio Comunale tra i banchi dell’opposizione, formulando le sue interpellanze in modo diretto, puntando sempre al cuore del problema.

La donna che ho conosciuto io era Pat, amava i gatti: la piccola Miù è ancora qui grazie a lei che la salvò.

Sempre gentile, riservata, era il punto di riferimento della quotidiana passeggiata in un momento difficile della mia vita: non chiese mai nulla, era semplicemente accogliente.

La sua salute declinò al punto da costringerla, alle soglie del Covid, al ricovero presso la Casa di Riposo Don Florindo Piolo di Serravalle, dove è stata accolta, accudita e apprezzata per la sua mitezza.

Adesso, che la pandemia era superata, si sperava in un tempo più sereno, in cui tornare agli abbracci e agli incontri nel bel giardino profumato di fiori, invece inatteso è arrivato l’istante del commiato.

Elegante, serena, composta, si è congedata dal mondo in modo discreto: le mani curate intrecciate in un rosario luminoso, poggiato sul petto un gattino nero di peluche, le labbra dischiuse in un sorriso per consolare chi resta qui.

Sei stata generosa con chi si affidava alle tue cure nei momenti dolorosi della vita e della malattia, non hai mai giudicato, i tuoi passi sono tornati leggeri sulle ali delle farfalle che ti hanno fatta volare nella nuova primavera.

 

Redazione di Vercelli

 

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Posizione play off per il Vado che occupa il terzo posto in classifica con 52 punti (14 vittorie, 10 pareggi e 4 sconfitte).

La squadra guidata dall’ex Borgosesia Marco Didu è il terzo miglior attacco del girone (46 gol segnati) e la settima difesa (31 reti subite).

I liguri sono reduci da 12 risultati utili di fila e da una vittoria dopo 8 pareggi esterni.

Il modulo di gioco è il 3-4-1-2.

In porta c’è il classe 2005, scuola Sampdoria, Gabriele Fresia.

Difesa formata da: Andrea Tinti (1999, ex Nereto, 1 gol
in campionato), Alessio De Bode (1991, ex Imperia) e Paolo Ropolo (1992, ex Ca tania, 1 rete).

A centrocampo le fasce sono affidate a Lorenzo Codutti (2003, scuola Udinese) e a Lorenzo Casazza (2002, prodotto del vivaio).

In mediana quattro nomi per due posti.

Gli ex Borgosesia Eros Castelletto (1995, 1 gol) e Giuseppe D’Iglio (1992, 3 gol) si giocano la titolarità con Marco Capano (1996, ex Novara, 1 rete) e Alessio Mele (20004, scuola Genoa).

Sulla trequarti, il compito di imbeccare le punte è affidato a Edoardo Capra (1988, ex Imperia 4 reti).

La coppia offensiva è formata da: Luca Di Renzo (1990, ex Città di Varese, 16 gol) e Loreto Lo Bosco (1989, ex Sanremese, 10 reti).

 

 

Redazione di Vercelli

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Vercelli Città

Chi dev’esserci rimasto male, ma veramente male, è il Sagacissimo (Cfr. nota a piè di pagina*).

Perché è assai verosimile che quelli di FdI ora dovranno prendersi una pausa.

E, così, gli toccherà aspettare.

Mentre pare proprio che qualche ragione per avere fretta ci sarebbe, perché – dicunt – il terreno incomincerebbe a scottare.

Del resto, nel corso dell’intervento con cui ha concluso la conferenza stampa di oggi, 27 febbraio, per annunciare il passaggio di Romano Lavarino dalla Lega a Fratelli d’Italia, il Sottosegretario alla Giustizia On. Andrea Delmastro ha come raffreddato gli entusiasmi degli eventuali, ulteriori aspiranti transfughi:

”Noi (FdI, ovviamente)  siamo generosi con gli alleati”.

Ripetuto due volte, forse tre.

Come dire: non incazzatevi (voi della Lega) più di tanto perché, capo primo, a parte Lavarino e Simion non abbiamo altre uova di cuculo da fare rientrare nel cuculo (esercizio, peraltro, tutt’altro che facile per qualsiasi pennuto, ndr).

Capo secondo, ora non siamo ancora pronti a fare fuori il Pirata: quando sarà il momento ne parleremo.

La cautela “preventiva” pare tutt’altro che immotivata.

Sono ormai in molti, infatti, da una parte e dall’altra dell’Aula consiliare di Palazzo Civico, a pensare: ma perché stanno ancora (quelli della Lega) in questa maggioranza che, già di suo, è deprimente?

Guardate come ha fatto il Movimento5Stelle: persino loro, nuovi alla politica, ma un minimo scafati, hanno capito che sarebbe stato vitale mollare Mario Draghi ed il suo Governo.

E gli elettori li hanno premiati, mandando a lavorare la pur nutrita schiera di transfughi seguaci di Luigi Di Maio.

Ma non divaghiamo: del Sagacissimo e delle sue possibili ambasce riparleremo tra breve, mentre delle possibili convulsioni della maggioranza (e ridiamo) che regge, sorregge e corregge la Giunta del Niente, si dirà in altro articolo.

Perché ora occorre andare con ordine.

***

Cos’è è capitato?

Praticamente quello che la Trippa n. 898 – leggi qui – ha preconizzato qualche giorno fa.

Lavarino e Simion sarebbero, dunque, stati ampiamente sgamati e, per loro, l’esperienza nella Lega sarebbe, comunque, giunta all’epilogo.

Per il Romano, in fondo, questo transito potrebbe rivelarsi come una liberazione: ora può finalmente stare dalla stessa parte del Ghiottone.

***

A differenza del Sagacissimo, Lavarino non è mai stato propriamente parte attiva del Gruppo del Pasqua

– leggi qui cosa sia stato il Gruppo del Pasqua – .

Lui si è convertito al verbo valsesiano a cavallo tra dicembre 2019 e gennaio 2020 e, da allora, forse perché diventato affidabile agli occhi dell’ Onorevole Emerito, è stata tutta un’escalation.

Dapprima sostituisce nell’incarico di Capogruppo della Lega in Consiglio Comunale Alessandro Stecco.

Che viene confinato ad occuparsi di cose regionali, senza che possa più toccare palla in quelle di Palazzo Civico.

E pensare che la candidatura del Luogotente in congedo nella lista della Lega 2019 era stata vista tutt’altro che con favore, tanto dal Ghiottone, quanto dal Sagacissimo.

Erano stati proprio Stecco e Dante (cfr. la seconda nota a piè di pagina *) ad insistere.

Ed ora eccoli serviti: del resto, diceva un saggio disincantato, nulla del bene che hai fatto resterà impunito.

Dunque, prima si fa fuori Stecco.

***

Poi, passa qualche tempo, ed è la volta di Maurizio Tascini – leggi qui – .

Ancora oggi nessuno ha capito davvero perché l’Assessore leghista dovesse essere segato così malamente ed a sangue freddo.

Se non per una ragione assai pratica: facendo saltare   una testa, si sarebbero messi a posto due fondoschiena, su altrettante poltrone, in un colpo solo.

E ci spieghiamo.

Liberato il posto di Assessore già occupato da Tascini, si dava conforto, con uno stipendio più alto (ora di circa 3.600 euro al mese) allo stesso Dante.

Ed il posto di Presidente del Consiglio Comunale, già occupato dal novello stilnovista, sarebbe stato libero proprio per il fedelissimo.

Da leccarsi le dita: ora, con la riforma degli Enti Locali, l’incarico di Presidente del Consiglio Comunale frutta poco meno di 3 mila euro lordin al mese, quasi fosse un Assessorato.

Ma, a parte tutto ciò, che ben poco ha, tanto di politico, quanto di amministrativo, non si capisce un motivo logico per cui Tascini dovesse essere fatto fuori.

E, peraltro, lo stesso Tascini, pur privato del posto, è rimasto nella Lega.

Mentre il fedelissimo Luogotenente in congedo, pur lasciando la Lega, pare proprio che si tenga, alla facciazza degli elettori leghisti, il posto di Presidente del Consiglio Comunale e, ovviamente, i quasi 3 mila euro (lordi) al mese.

Insomma, il candidato che chiedeva agli elettori il posto  per occuparsi di sicurezza, avrebbe poi pensato anche alla vecchiaia, mettendo in sicurezza il posto.

Ma nessuno pensi alla virgiliana “auri sacra fames”; è spirito di servizio.

A proposito di sicurezza, in tanti si ricordano ancora quando fibrillava alla grande, come se non fosse ancora del tutto contento,

agitando la necessità di arrivare ad un bel turn over proprio al Comando di Via Donizetti – leggi qui -.

Poi si è tranquillizzato.

***

E il Sagacissimo?

Ora resta a lui il cerino in mano.

Sa che nella Lega non ha più né spazi, né speranze di carriera e nemmeno di conferme.

Ma, almeno per ora, non ha una possibilità immediata di essere cooptato a sua volta in Fratelli d’Italia.

Nella schiera, ormai ampia, dei cooptati, peraltro, serpeggia l’inquietudine perché, chiunque sappia fare due righe di conti (e se non sa, può farsi sempre aiutare del Prof. Mario Matto di Santhià) si avvede che sarà difficile trovare un posto a tutti.

***

Note a margine:

1 * – Qualche amico avrebbe coniato l’affettuoso nick name di “Sagacissimo” per Massimo Simion, ricordandone lo straordinario acume politico messo in campo in quel di Santhià, per propiziare le fortune del Centrodestra, a partire dal 2010: da allora la città è sempre stata governata da Giunte di Centrosinistra.

Si narra che qualche drappello di ammiratori, quando si annuncia una visita in quel di Sant’Agata, lo attenda alla rotonda nei pressi del cavalcavia e gli renda il saluto a mo’ di ola: Saga – sagacissimo / Saga – Sagacissimo / sa – ga – cissimo – sa – ga – cissimo (…).

***

2 * – Con il simpatico nick name di “Dante”, alcuni amici hanno voluto in qualche modo riconoscere il ruolo di “re” inventore della lingua italiana che il Segretario Cittadino della Lega, Gian Carlo Locarni, si è guadagnato sul campo, in particolare con certi post di Facebook, idonei a dischiudere nuovi e prima d’ora mai non solo esplorati, ma neppure immaginati orizzonti semantici.

Ne è un recente esempio questo post

con il quale celebra le virtù di un giovane giocatore della Pro Vercelli, in grado di concepire non già o soltanto un quasi banale abbraccio “ideale”, bensì di vagheggiarne uno “ideologico”, del resto senz’altro più conferente se si vuole riconoscere qualcosa alla politica ed alle sue prerogative.

 

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Il Rotary Club Gattinara, presieduto dall’architetto Fulvio Caligaris, ha invitato il fotografo e skipper omegnese Walter Zerla a raccontare la sua straordinaria esperienza di navigazione durata due anni, sui due laghi piemontesi: Maggiore e d’Orta.

Zerla, socio del Rotary Club Orta San Giulio, ha attraversato strade d’acqua al timone di una barca a vela, con una macchina fotografica e un moderno drone, raccontando il suo viaggio nel volume: “Lago Maggiore e d’Orta in barca a Vela”, 200 pagine e 170 scatti, un libro, un racconto fotografico intessuto di emozioni, che ha già avuto quattro ristampe.

I capitoli, da Vagabondare a Isole, Montagne, Approdi, sono tutti orientati al racconto, legati a tappe, o a momenti importanti.

Un fotografo non dovrebbe parlare dei suoi scatti: vuol dire che manca qualcosa e ha bisogno di essere integrato con le parole”: ma il racconto è una storia che avvince.

Tutto parte da un infarto: il cardiologo impone a Zerla di rallentare e nasce il progetto fotografico/editoriale Lagomaggioreinvela, dal quale, in collaborazione con il CNR di Pallanza, si sviluppa il progetto sailing, (Sensor based Assessment on In Lake processes and water quality – scientific INvestigation and Growing environmental awareness) che riguarda la raccolta di dati limnologici a grande scala spaziale e ad alta frequenza sul Lago Maggiore.

L’attività di ricerca ha preso l’avvio con l’installazione, sulla Caipirinha Fantini, la barca impiegata nel progetto, di sonde, che, immerse in acqua alla profondità di 1 metro, hanno misurato, durante la navigazione, la temperatura, il pH, la conducibilità elettrica, l’ossigeno disciolto ed il colore dell’acqua.

Il progetto sostenuto da molti sponsor, ha raccolto varie competenze e si è concretizzato in un viaggio sull’acqua durato due anni: 2014 e 2015.

Gli obiettivi fondamentali di Sailing sono stati due: studiare se, e come, cambiano le condizioni in diverse aree del lago ed analizzare le variazioni di queste caratteristiche ad una scala temporale compatibile con la breve durata dei cicli vitali degli organismi lacustri che costituiscono il plancton, allo scopo di capire meglio il funzionamento dell’ecosistema lago e la sua reazione ad eventi anomali, siano essi naturali, oppure provocati dall’azione dell’uomo.

Tra gli sponsor principali del progetto di Walter Zerla ci sono state le rubinetterie Fantini di Pella: Daniela Fantini ha colto l’importanza dell’aspetto scientifico di questa esperienza, condivisa con Marina Marcella Manca, direttore dell’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (ISE) – Pallanza.

Una cima arrotolata che viene sciolta segna l’inizio del viaggio con una barca a vela lunga nove metri, costruita nel 1974 per la “camperizzazione nautica”, cioè non per imprese sportive, dotata anche di motore, perché i nostri laghi non sono così ventosi: “Per fotografare le ore migliori erano le albe e i tramonti, altrimenti si rischiava una linea piatta”.

Il progetto prevedeva un intenso dialogo con i social, tutto era stato “brandizzato”: “Ho utilizzato i primi droni che avevano un’autonomia limitata, ricordo ancora lo stupore delle monache dell’isola per quelle riprese dall’alto. In quest’esperienza ho notato che divide di più l’acqua che non le montagne…senza una barca non si arriva in certi luoghi. Attraverso le immagini ho raccontato le mie emozioni. Tra i due laghi ci sono differenze davvero notevoli: nel lago d’Orta ci sono molte più zone senza abitazioni e l’immersione nella natura è totale, si respira il silenzio”.

Nella seconda parte della serata Giovanni Mairati, fondatore dell’Associazione Casa Alessia, ha presentato la storia di quest’Associazione che ha già al suo attivo un gran numero di interventi di solidarietà, tutti documentati. Alessia Mairati era una ragazza di Novara partita sedicenne nel 2003 per uno scambio studentesco per l’Ecuador, con un grande sogno nel cuore: aiutare i bambini indigenti e bisognosi.

Il 10 giugno 2004 Alessia ebbe un problema di allergia e fu ricoverata in ospedale a Quito.

Giovanni e la moglie Paola partirono immediatamente per l’Ecuador.

Alessia era stata in coma, ma era riuscita ad uscirne e raccontò di aver visto una luce gialla intensa e di aver provato un senso di benessere incredibile.

Ricordava anche persone, con i capelli lunghi e biondi, che pregavano vicino a lei.

Disse che la sua bisnonna le aveva parlato, avvertendola che quello non era il suo momento e che doveva tornare indietro.

Venne organizzato il suo rientro in Italia , ma, per un incidente aereo, Alessia e la madre morirono.

Giovanni volle continuare il sogno di Alessia: nel 2006 nacque l’Associazione Casa Alessia, il cui scopo iniziale era quello di donare una casa in Ecuador dove ospitare i bambini senza tetto.

Purtroppo, alcune difficoltà burocratiche e logistiche impedirono di acquistare subito la struttura nel paese sudamericano e nel 2007 allora fu arredata Casa ANGSA a Novara, per accogliere i ragazzi autistici.

Grazie ad un progetto della delegazione del Rotary Club Orta San Giulio nel 2008 nacque in Burundi l’Orfanotrofio Casa Alessia di Masango, gestito dalle Sorelle della Carità, che hanno la casa generalizia a Novara.

Molti altri progetti furono attivati e si materializzò anche il sogno di Alessia per offrire migliori condizioni di vita ai bimbi ecuadoregni.

La socia del Rotary Club Gattinara Maria Grazia Petterino, che pratica attività di volontariato nell’Associazione AUSER Filo d’Argento di Novara, della quale è Presidente, oltre che membro del Direttivo Provinciale, associazione che opera a livello nazionale occupandosi di persone che soffrono di fragilità e solitudine, nel pomeriggio era stata con Giovanni Mairati a vedere un pulmino per il trasporto di ragazzi disabili: questa nuova, importante donazione di “Casa Alessia”, aiuterà l’AUSER nella sua attività.

Fulvio Caligaris, ringraziando Mairati per la testimonianza, si è riproposto di invitarlo per una serata dedicata alla presentazione dei numerosi progetti dell’Associazione Casa Alessia.

Redazione di Vercelli

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Partire dal territorio per spaziare all’intorno ricercando testimonianze storico-artistiche importanti è uno dei filoni proposti dal Presidente del Lions Club Valsesia, Dottor Vito Arlunno.

Palazzo Castellani, risalente al secondo decennio del Seicento, è il più importante di tutta Borgosesia e i suoi proprietari costituiscono una delle famiglie più in vista nel Borgo per censo, per personaggi in campo ecclesiastico, nelle cariche pubbliche e militari, ma soprattutto per mecenatismo: fu Giorgio Castellani  nel 1674 a far erigere l’imponente torre campanaria in pietra della collegiata.

Le volte dipinte che ornano l’appartamento di rappresentanza di Palazzo Castellani, dove è ospitata la prestigiosa sede della Società Valsesiana di Cultura, affacciato sulla piazza principale di Borgosesia, opera del pittore romagnanese settecentesco Tarquinio Grassi, costituiscono l’esempio più vasto e significativo nel campo della pittura profana in valle, come scrisse Casimiro Debiaggi in un importante articolo pubblicato sul primo numero del De Valle Siccida, completato dalla lettura dei soffitti affrescati fatta dall’allora Presidente della Società Valsesiana di Cultura, Franca Tonella Regis.

La famiglia Castellani si era trasferita nel Seicento a Novara, pur mantenendo dimora a Borgosesia, imparentandosi attraverso matrimoni con famiglie del patriziato novarese.

L’archivista e ricercatore ghemmese Sergio Monferrini, Presidente dell’Associazione Scrinium – Amici dell’Archivio di Stato di Novara, ha presentato ai soci del Lions Club Valsesia la Villa di Delizia Bossi Tettoni Castellani Benizzi ad Azzate (Va).

Le Ville di Delizia – nome coniato dall’incisore settecentesco Marc’Antonio Dal Re – furono un genere architettonico particolarmente diffuso fra la nobiltà a partire dal XVI secolo: si trattava di residenza suburbane, poste lontano dalla città, in cui i nobili si ritiravano nei periodi di villeggiatura.

La villa fu fatta costruire a metà Settecento da Gerolamo III Tettoni, decurione della Città di Novara, che fu anche Sindaco e Presidente dell’Ospedale Maggiore, e dalla moglie Elena Bagliotti, anch’essa appartenente ad una famiglia decurionale novarese, proprietaria del palazzo barocco, ogggi noto come Palazzo Bellini. Affacciata su due giardini, con un lungo viale alberato che creava effetti prospettici, con sia all’interno che all’esterno una ricca decorazione affrescata, la villa assunse il nome delle varie famiglie che l’abitarono.

Nell’Ottocento Luigi Alfonso e Giovanni Castellani Tettoni Fantoni l’adeguarono alle mutate esigenze abitative.

Dopo la morte dell’ultima discendente, la contessa Elena Benizzi Castellani, avvenuta nel 1969, l’edificio fu acquistato dal Comune di Azzate, che intraprese importanti lavori di consolidamento e restauro, facendone la sede del municipio.

Al pianterreno collocò la biblioteca, intitolata a Ines Castellani Fantoni Benaglio, scrittrice di fine Ottocento, molto apprezzata da Neera, nota con lo pseudonimo di Memini.

Sergio Monferrini e Anna Elena Galli hanno ricostruito l’intera complessa ed affascinante vicenda storico-artistica della villa in un interessante volume, corredato da un ampio corredo iconografico.

 

Sergio Monferrini ha invitato ad una visita virtuale alla villa, mostrando anche le immagini dei ricchi apparati pittorici in cui è documentata l’opera del pittore Giovan Battista Ronchelli, segnalando gli affreschi con storie della Gerusalemme Liberata in una sala al piano nobile, iconografia diffusa e stimolata dalla splendida edizione veneziana del poema del Tasso, data alle stampe dall’Albrizzi nel 1745.

Il luogo e i dintorni hanno suggerito al Presidente una visita del Club, da organizzare nella prossima primavera, naturalmente guidati dal Dottor Monferrini, molto apprezzato per le conoscenze storico-artistiche e per la capacità di coinvolgimento del pubblico.

La serata si è conclusa con la comunicazione del Presidente relativa al versamento di cinquemila euro per le vittime del disastroso terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia e dando appuntamento al 7 marzo, vigilia della festa della Donna, serata nella quale è stata invitata come relatrice l’imprenditrice risicola Laura Brugo Ceriotti, che presenterà l’azienda nata nel 1934 grazie al bisnonno, e lo sviluppo imprenditoriale che nel corso di questi anni ha permesso il trattamento di duecento varietà di riso, la realizzazione di due stabilimenti e di trentatre silos e la conquista del mercato internazionale (il 60 per cento della produzione è destinato all’export).

Redazione di Vercelli

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Campionato Under 14 – 1^ Fase Di Qualificazione

Girone “A” – 5^ giornata di ritorno

Sabato 25 febbraio 2023 a Vercelli – Palapiacco – ore 17,30

Pallacanestro Femminile Vercelli – M.B. Montemilius Aosta 58-28

(parziali: 16-4; 28-12; 44-16.)

Tabellino PFV: Trotti 6; Fall D.: Bari S.; Lahmidi 4; Stile 2; Mura 7; Panelli 20; Follia; Cabo Bolado; Alilou 3; Fall A. 12; Ferla; Valentini 4. All.: Davide Simone.

Non volevano essere da meno delle compagne più vecchie che nei due giorni precedenti avevano centrato due belle vittorie nei loro rispettivi campionati, e così le Under 14 della PFV hanno battuto Montemilius Aosta per 58-28, nella quinta ed ultima giornata di ritorno del girone di qualificazione, restituendo, punto più punto meno, il “trentello” rimediato all’andata in Valle.

Questo, al di là di una semplice nota d’archivio, sta a dimostrare che, nel giro di meno di tre mesi, quanti ne sono passati dall’incontro di Aosta, il rendimento della formazione di Davide Simone è certamente cresciuto e le ragazze sono sensibilmente migliorate.

Fatta questa doverosa constatazione e venendo alla partita, va detto che la vittoria delle vercellesi è stata meritatissima ed è giunta a coronamento di una gara in cui le padrone di casa hanno messo in evidenza qualcosa in più delle avversarie sotto il profilo tecnico e del gioco di squadra.

Nei primi 10’, infatti, vi erano già le avvisaglie della supremazia vercellese (16-4) che venivano confermate anche a metà gara quando il tabellone diceva 28-12.

Nella ripresa si ripeteva, grosso modo, lo stesso copione della prima parte dell’incontro, con la PFV ad incrementare il proprio vantaggio (44-16) al 30’ sino al +30 finale, dopo aver amministrato agevolmente la partita nell’ultima frazione.

Grande soddisfazione in casa vercellese per la crescita di questo gruppo Under 14, dopo le prime difficoltà di inizio stagione, a conferma di una giusta impostazione di tutto il settore giovanile.

Con questa vittoria, infine, anche le Under 14 concludono il girone di qualificazione che le vede piazzarsi al penultimo posto in coabitazione con Montemilius Aosta, a quota 4 punti, in attesa della calendarizzazione del girone di Coppa Piemonte, cui accedono altre cinque squadre, per dar vita ad un nuovo girone – con gare di sola andata – che designerà le prime due classificate, le quali parteciperanno alla finale del 28 maggio.

Redazione di Vercelli

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Campionato Under 15 – 1^ Fase di Qualificazione –

Girone A – 2^ giornata – seconda fase – qualificazione finali di Coppa Piemonte

Giovedi 23 febbraio 2023– a Vercelli – Palestra Sc. Media Pertini – ore 19,30

Pallacanestro Femminile Vercelli – Moncalieri  78-39

(Parziali: 16-7; 37-11; 63-25)

Tabellino PFV: Dipace 8; Fall Dior; Haxhiasi 2; Nicosia 11; Torazzo 2; Dikrane 7; Prinetti 36; Panelli 6; Fall Awa; Francese E. Cavalli 6.  All.: Gianfranco Anastasio

Bella vittoria per le Under 15 della PFV che sconfiggono in casa la compagine di Moncalieri per 78-39, nella seconda giornata del girone di Coppa Piemonte, dopo una gara sempre condotta in testa e con grandissima determinazione, quasi con rabbia, come a volersi rifare della delusione di domenica scorsa a La Morra nei secondi finali.

Trascinate da una Emma Prinetti che ha mostrato tutte le sue potenzialità (36 punti), le ragazze di Anastasio hanno avuto il giusto approccio alla partita, andando subito in vantaggio con la massima decisione (16-7 il primo quarto) e mantenendo poi un buon ritmo ed un’ottima percentuale realizzativa, per chiudere 37-11 a metà incontro, con un margine difficilmente recuperabile dalle ospiti, come in effetti è stato.

Nel terzo periodo, poi, le padrone di casa realizzavano ben 26 punti e chiudevano ogni discorso vittoria già a tre quarti gara (63-25 il punteggio), per poi amministrare agevolmente il match negli ultimi 10’ in cui entrambe le squadre, tirati i remi in barca, attendevano soltanto la sirena finale.

Grande soddisfazione, al termine, in casa vercellese e per coach Gianfranco Anastasio che, con le sue finalmente al completo (rientrata anche Elisabetta Francese dopo lunga assenza per infortunio), ha potuto gestire al meglio le rotazioni e variare il gioco, ottenendo una bellissima risposta dalle  atlete che, opposte ad una squadra che appartiene pur sempre ad una società che disputa la serie A, hanno fornito una bellissima prova collettiva.

Prossimo impegno Under 15 sarà a Sozzago (NO), in turno infrasettimanale, martedì 14 marzo (rinvio dal giorno 7 in calendario richiesto dalle ospitanti) alle ore 19,30, contro Cerrus Basket, squadra da affrontare con la massima concentrazione. .

Redazione di Vercelli

 

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Ancora da chiarire la dinamica del sinistro che nel primo pomeriggio di oggi, 27 febbraio, ha coinvolto due utilitarie a Vercelli, in Via Trino, all’altezza dell’incrocio da cui si diparte la strada che porta alla Motorizzazione Civile.

Una delle due vetture è finita nel fosse che costeggia la massicciata, mentre l’altra, la Fiat 500 color verde acqua, che si vede nell’illustrazione, ha riportato lievi danni.

 

 

Sono tre le persone ferite (non si hanno informazioni chiare sulla gravità delle lesioni riportate) che sono state ricoverate all’Ospedale S.Andrea da due Ambulanze del Servizio 118.

Il traffico sta subendo rallentamenti (ore 16,15) ma non è bloccato: si consigliano comunque percorsi alternativi.

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Campionato Under 17 – Girone finale per il titolo regionale

2^ giornata di andata

Venerdì 24.2.2023 ore 20,30 a Torino – Palestra Via Massari 114.

Polisportiva Reba -Pallacanestro Femminile Vercelli – 22-101

(Parziali: 4-14; 12-51; 18-71)

Tabellino PFV: Cafasso 14; Rizzato 9; Arca 6; Giorgi 6; Pintonello 2; Nicolotti 2; Carrozza 8; Giuliani 4; Bari 8; Momo M. 32; Dipace 4; Barbero 6. All.: Javier Adipe Alsina.

Ottima vittoria in quel di Torino contro la Polisportiva Reba, con il vistoso risultato di 22-101, per le Under 17 della PFV, nella seconda giornata del girone di qualificazione alle finali a quattro per il titolo regionale di categoria.

Come si può intuire anche dal risultato finale, è stata una partita agevole per le vercellesi/ciglianesi/saluggesi di Javier Adipe Alsina le quali, dopo un primo quarto di studio (4-14), hanno sciorinato un secondo periodo con fuochi artificiali (37 punti in soli 10’) mandando a segno tutte le giocatrici a disposizione.

Chiusa la prima metà di gara sul 12-51, nella seconda parte, vista la resistenza tutt’altro che insormontabile delle padrone di casa (18-71 al 30’), la PFV ha mantenuto i ritmi alti del primo tempo e, trascinata da un’ottima Matilde Momo (32 p.ti), ha raggiunto il traguardo dei 101 punti realizzati al termine del match.

Un’ottima prova, dunque, per le Under 17 targate PFV, che consente loro di mantenere il primo posto in classifica a punteggio pieno (con 2 gare giocate) in attesa del ben più impegnativo incontro con l’altra capoclassifica, in programma ad Arona giovedì 2 marzo alle ore 19,45, contro Arona Basket, sempre vittorioso nei due confronti della prima fase.

Redazione di Vercelli

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Appresa la notizia della scomparsa di Pier Giorgio Borgna, per tanti anni in Consiglio Comunale, il Sindaco Sergio Bossi ha commentato:

‹‹Sono profondamente costernato per la scomparsa di Pier Giorgio. Lo ricordiamo come esponente della Democrazia Cristiana cittadina, erede di una tradizione famigliare. Il suo impegno è stato costante dall’ingresso a Palazzo Tornielli nel 1976, sino al termine della sua carriera politica borgomanerese come Assessore nel 2002. Sempre battagliero sui banchi del Consiglio si è distinto per la sua disponibilità all’ascolto e, come ho detto, all’impegno. Alla famiglia le più sentite condoglianze da parte di tutta l’Amministrazione Comunale››.

Pier Giorgio Borgna (19 giugno 1934 – Milano 26 febbraio 2023) è entrato a Palazzo Tornielli nel 1976 sotto l’emblema della Democrazia Cristiana, quando era già impegnato in Consiglio provinciale (dove ricoprirà anche la carica di Assessore).

Rieletto successivamente nel 1985,  1989, 1994, 1998 sino alla carica di Assessore con la Giunta Maria Piera Pastore, incarico terminato nel giugno 2002.

 

Redazione di Vercelli

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