VercelliOggi
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Posted in Cronaca

Ancora una volta il Covid-19 blocca la Serie D.

E’ ormai ufficiale che l’attività da calendario della massima Serie dilettantistica italiana, verrà sospesa sino a domenica 23 gennaio 2022.

Le gare non disputate nei turni precedenti, saranno recuperate nelle date del 12, 16 e 19 gennaio.

Nel frattempo le Società potranno svolgere l’attività nel rispetto delle normative sanitarie vigenti.

Redazione di Vercelli

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I Vigili del Fuoco del distaccamento di Varallo, sono intervenuti oggi, martedì 4 gennaio intorno alle ore 19.00, in località Serravalle Sesia SP. 699 per un incidente stradale che ha coinvolto tre autovetture.

Il conducente di uno dei veicoli coinvolti è stato trasportato presso l’ospedale di Borgosesia per le verifica del caso.

Le cause dell’incidente sono in fase di accertamento.

La Strada Provinciale è stata chiusa e il traffico, deviato per permettere la rimozione dei veicoli.

Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca
Provincia di Vercelli

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Posted in Cronaca

Riapre regolarmente al pubblico domani, 5 gennaio, la filiale di Vercelli di Banca Intesa San Paolo in Viale Garibaldi.

Gli sportelli erano stati chiusi nel pomeriggio dello scorso 30 dicembre per sanificazioni e provvedimenti cautelativi in ordine all’emergenza Covid.

Posted in Economia, Salute & Persona

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Posted in Lo Sport

(Stefano Di Tano) – Per tradizione ed amicizia il Club dei Veterani Pro Vercelli Calcio al termine di ogni anno si incontrano fuori dal campo di gioco senza altro impegno che consumare una cena in allegria e affondare i sorrisi nei ricordi di un periodo lontano in cui la Pro Vercelli non era solo un nome, ma la Casa dello Sport, del lavoro, dell’amicizia, la gioia di rappresentare una città e di dare gioia a migliaia di tifosi appassionati, fedelissimi, indimenticabili. 

La “riunione” si è svolta in un ambiente dove  “PRO VERCELLI” è veramente la parola d’ordine per tutti i numerosi frequentatori, sia per chi ama il calcio che il tennis, essendo proprio la sede dell’Associazione Tennis di Vercelli, in corso G. Rigola che dispone fra le altre proprietà, di un ampio salone per la ristorazione.  Qui, fin dal pomeriggio di mercoledì sono giunti da città e regioni vicine alcuni ex giocatori che certamente quella “maglia bianca” l’hanno portata con onore e non l’hanno mai dimenticata, anzi, ne sono fieri, anche se da quei giorni allo Stadio Robbiano sono passati 20-30-40 anni e più.   E parliamo, per fare qualche esempio, di Giorgio Castellazzi, Gianfranco Picardi, Bonanomi, Rossetti, Edo Iussich, ai quali si aggiungono i giocatori rimasti a Vercelli o già residenti nelle vicinanze. Ai benvenuti, il Presidente del Club, Franco Balocco, ha rivolto il suo affettuoso saluto unito agli applausi del pubblico presente e delle autorità tra le quali l’assessore Domenico Sabatino, unitamente al Presidente della FC Pro Vercelli dott. Franco Smerieri, ed al Presidente della Fondazione CR Vercelli, Avv. Aldo Casalini.  

La serata è stata dedicata alla difficile situazione dello sport oggi in balìa dei problemi creati dal Covid, con tante difficiltà per mantenere l’organico delle squadre, rispettare le date dei campionati, e per i Veterani della Pro, il rinvio dei festeggiamenti del 50° anniversario della promozione in Serie C nel 1971. 

Molti i ringraziamenti espressi da Balocco, rivolti a chi con notevole generosità contribuisce a sostenere le iniziative, anche benefiche dei Veterani della Pro, ed i vari eventi legati alla Storia della gloriosa Società che nel 2022 ricorderà la conquista del suo settimo ed ultimo scudetto (1922), dopo i sei del 1908, 1909, 1911,1912, 1913, 1921.

Con l’emozione classica dei “puri” gli ex-Pro Vercelli hanno ritirato gli omaggi previsti dal Club scambiando i commenti e i ricordi proposti dai presenti, confermando il piacere di sentirsi sempre vicini alla loro vecchia Società. Applausi per tutti, con altre premiazioni per amici e sostenitori, ed infine una divertente lotteria con molte vincite di premi in natura che hanno scatenato una trepidante corsa all’ultimo fortunatissimo biglietto vincente.

Terremo informati i lettori di Vercelli Oggi per i prossimi appuntamenti con il Club Veterani Pro che annovera nell’albo d’oro dei suoi Presidenti due indimenticabili personaggi: Eraldo Vanoli e Giovanni Pirovano

Le foto della serata ci ricordano alcuni momenti di gioia e di felici ricordi insieme al grande cuore sportivo di Vercelli.

Redazione di Vercelli

Posted in Lo Sport
Bassa Vercellese, Provincia di Vercelli, Vercelli Città

Cosa può dire, oggi, ad altri ragazzi, un ragazzo di 33 anni che sacrifica la propria vita per “salvare”, dare il viatico per quella eterna, ad un altro, poco meno che coetaneo, ferito a morte?

Ferito in una terra non ostile, ma estranea; ostile certo il momento: un’azione di guerra, le pallottole esplose da altri ragazzi come te che sono lì a combattere, quasi sempre senza sapere perché.

A loro deve bastare sapere quello che altri, un potere lontano, dice: tu sei il nemico.

Ed anche a te non hanno spiegato altro: loro sono il nemico.

Il pensiero unico basta a se stesso.

Anche la sua età, pur senza nulla concedere a suggestioni cabalistiche, non può non suggerire analogie ed è impossibile rintuzzare sentimenti che parlano di Lui, nato duemila anni prima ed in quelle stesse ore, e poi immolatosi, proprio all’età di 33 anni, “obbediente fino alla morte ed alla morte di croce” affinchè noi, altrimenti “morti” alla vita vera, avessimo infine una prospettiva, “la” prospettiva di salvezza.

***

Ma, ecco: cosa può dire oggi, a ragazzi e ragazze sempre “connessi”, nel Terzo Millennio, quel giovane che dalla minuscola Caresanablot era partito per donarsi a Dio, poi aveva intrapreso una tranquilla e meritata (per cultura, intelligenza, carità, spiritualità profonda) carriera ecclesiastica?

Cosa può dire un ragazzo che lascia tutto (sicurezza, prestigio, carriera, comodità, posizione sociale) perché comprende che i suoi allievi, i suoi giovani di Azione Cattolica Ragazzi, sono chiamati a combattere tra i rischi e le durezze del fronte, alle prese con la fame, i topi, il sangue, la brutalità, la sopraffazione di uomini su altri, che forse si pensano un po’ meno uomini?

***

E lui non li vuole lasciare, perché ha sempre saputo che l’amore non è (solo) una cosa romantica, che si illustra con la poesia, si canta con le melodie più suadenti, si dichiara e proclama e declama: l’amore si dimostra con il dono di sé.

Serve un Cappellano Militare a ragazzi di 20 anni che devono cercare di ucciderne altri?

Serve.

Serve, perché non è superflua la parola, non è banale il conforto, non è privo di senso il sostegno di qualcuno che ti ricordi come, nella tensione mai risolta tra l’ideale ed il reale, proprio mentre tutto ti dice che sia eluso il tuo dominio sulle cose e sui tempi, tutto esiga, anche ed invece, il tuo contributo affinchè non siano esiliati i caratteri di umanità della vita.

Allora: cosa dice oggi, ai ragazzi ed alle ragazze di questo 2021, ottantesimo anniversario del suo sacrificio, Don Secondo Pollo, Cappellano Militare del Battaglione “Val Chisone”, morto perché la pallottola di un cecchino gli trancia l’arteria femorale?

Cosa dice quella “effusione di sangue” innocente, che irrora la roccia della montagna di Dragali?

Una cosa, forse, può dire: può insegnare quanto sia profonda la contraddizione, vivida la differenza, tra “buttare via” la vita ed “offrire in dono” la vita, anche a prezzo di rischiarla fino a perderla.

Può insegnare quanto siano diverse le seduzioni mendaci del nulla, nelle quali tante vite si perdono, quanto siano diverse da quel “Tutto” che dà senso e valore ad ogni minuto della tua vita, anche quando la offri in olocausto.

Può insegnare che l’eroismo della virtù non è tanto o sempre cosa da “eroi”, perché nessuno nasce eroe, né studia da eroe.

Anche uno che, sin da bambino, “studia da Prete”.

Sa che il suo compito è anche quello di portare soccorso a moribondi, aprire loro la porta di quel Paradiso che già li attende: e se onorare il tuo compito ti porta a tiro di una pallottola, non è certo perché tu sia andato a cercare il martirio. Volevi semplicemente aprire quella porta.

Perché quello è il tuo compito.

Così, Don Secondo, ancora oggi, può insegnare che non dobbiamo disperare: un compito per cui valga la pena di morire c’è per tutti noi, basta riconoscerlo e per riconoscerlo bisogna cercarlo.

E se per quel fine vale la pena di morire, figuriamoci se non vale la pena di vivere: l’orizzonte di senso, la pienezza di una vita aperta allo Spirito, aperta al Tutto, è tanto più persuasiva della seduzione del nulla.

Sicchè: “aprite le porte a Cristo, non abbiate paura!”.

***

Oggi la Sezione vercellese dell’Associazione Nazionale Alpini, ha celebrato a Caresanablot, paese natale di Don Secondo, presso la chiesetta parrocchiale dove, il 4 gennaio 1908 fu battezzato, questo ottantesimo anniversario del suo sacrificio.

Con gli alpini vercellesi, per la prima volta anche una delegazione di quelli che sono arrivati da Olgiate Olona, in provincia di Varese.

Hanno portato un bellissimo reliquiario – una stella alpina scolpita nel legno – che reca incastonate le reliquie di cinque Santi e Beati.

Nel video che volentieri offriamo ai nostri Lettori, ci parla di questo bel pensiero proprio uno di loro, un alpino delle Sezione di Varese.

Poi la sapiente omelia del Parroco Don Augusto Scavarda e qualche scampolo della bella allocuzione del Presidente della Sezione Ana di Vercelli, Piero Medri.

Molto apprezzata e gradita la visita di alcuni tra i nipoti ed i parenti in secondo grado di Don Secondo Pollo.

Buona visione.

PiemonteOggi, Provincia di Vercelli, Regione Piemonte, Vercelli Città

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