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Il Borgosesia Calcio incappa nella seconda sconfitta casalinga del 2025.

Un ko che brucia anche per come si è materializzato.

I ragazzi di mister Roberto Cretaz hanno giocato una buona gara ma non sono riusciti a concretizzare.

Cinici invece sono stati i torinesi della Pro Eureka che con tre tiri verso la porta hanno realizzato due gol e colpito un palo esterno.

Non è però solo il cinismo degli ospiti a punire i granata.

Ampiamente insufficiente è stato infatti la conduzione di gara dell’arbitro.

Come siamo abituati a fare, la nostra opinione è sostenuta dalle immagini.

Il primo caso avviene dopo una decina di minuti (risultato 0-0).

Giacona punta la porta ed entra in area. Al momento del tiro, il numero 9 valsesiano viene agganciato da Gallone che lo atterra. Per il direttore di gara è tutto regolare.

Poco dopo, sempre sul risultato di 0-0, Pezziardi in maniera scomposta manda il pallone a incocciare sul suo braccio largo. Anche in questo caso non viene ravvisata nessuna irregolarità.

Per finire la sagra degli orrori, dobbiamo andare al 17′ della ripresa. Punizione defilata per il Borgosesia, Desiderato scatta in linea con la difesa avversaria e inzucca in rete. Qui è il guardalinee a punire il Borgosesia.

Sicuramente sono tanti i rammarichi del Borgosesia che oltre a trovarsi l’attacco dimezzato dagli infortuni, si è visto anche condannato dagli episodi.

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Redazione di Vercelli

 

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Attorno alle 21 di questa sera, 14 dicembre, si è sviluppato un principio di incendio presso la cascina Castelletto di Caresana dove era in corso la festa di compleanno di un neo diciottenne.

Il punto di innesco dell’incendio è stato nei locali delle cucine in corrispondenza della canna fumaria.

Era presente una quarantina di persone, ma non si registrano feriti.

Tutti i presenti sono stati evacuati dai Vigili del Fuoco.

Sempre nel locale cucina l’incendio ha determinato il crollo di una parte del tetto.

Aggiornamenti nelle prossime ore.

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Redazione di Vercelli

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Caro Gianni,

confesso che fatico a pensarti come un anniversario.

Te ne sei andato dieci anni fa, il 10 dicembre 2014 ed inevitabilmente il riflusso delle date ci mette davanti il pallottoliere: avevi 67 anni, come me adesso quando scrivo.

Così è fatale che ci – ti coinvolgo – domandiamo “a che punto è la notte”.

Citazione rispetto alla quale, seduti da qualche parte per uno dei tanti pranzi che insieme ci siamo concessi per spezzare la giornata ed incontrarci senza sottrarre troppo tempo al lavoro, avremmo certamente incominciato col dire: se, oltre al titolo dei libri, si leggesse almeno qualcuna delle prime parole della prima pagina…

Sapremmo, così, che la primazia di questa immagine seducente non si deve a Fruttero & Lucentini, bensì al Profeta Isaia (21,1-12), che ci offre una visione apocalittica delle cose, come ci piaceva talvolta immaginare.

Ecco, credo che questo sia stato un tratto distintivo della tua personalità, che forse è stato il catalizzatore di tante chiacchierate: ti piaceva cercare di capire cosa stesse dietro l’angolo, indagare gli scenari futuri.

Spaziando dalla dimensione planetaria al Consiglio Comunale.

Ma se tu mi chiedessi, ora, se e come sia cambiata la politica a Vercelli da quando te ne sei andato, dovrei tentare un parallelismo con il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: “Il Gattopardo”, che tanto ti piaceva.

Un parallelismo, non le analogie, che non vedrei.

Del resto, ci piaceva tornare, tra i “Ricordi” di Francesco Guicciardini, in particolare su quello numerato 114:

“Le cose passate fanno lume alle future, perché el mondo fu sempre di una medesima sorte; e tutto quello che è e sarà, è stato in altro tempo, e le cose medesime ritornano, ma sotto diversi nomi e colori; però ognuno non le ricognosce, ma solo chi è savio, e le osserva e considera diligentemente”.

Sicchè una chiave di lettura possibile potrebbe essere questa.

Dai giorni della tua esperienza politica, in quel 1993 di svolta, tutto potrebbe sembrare cambiato.

Ma, se vogliamo limitarci all’avvento dell’elezione diretta del Sindaco, sperimentata proprio in quella tornata amministrativa che portò te sui banchi del Consiglio Comunale e sulla tolda di Palazzo Civico la prima donna Sindaco, la prima esponente della Lega, la Prof. Mietta Baracchi Bavagnoli, ci ritroveremmo a celiare che i corsi e ricorsi storici questo mettono all’evidenza di una lettura politologica forse inconsueta, forse eccentrica, tuttavia dettata da un approccio che, alla luce di tanti fatti, forse non è meno decoroso di altri.

Cosa dunque è cambiato in questi trent’anni e più, che comprendono gli ultimi dieci?

Questo.

A partire da quell’esperienza, Vercelli ha avuto Sindaci tutti appartenenti, secondo una sorta di pendolarismo di impressionante regolarità, ai segni zodiacali del Leone e dello Scorpione.

Dapprima Mietta (Leone), poi Gabriele Bagnasco (Scorpione), quindi Andrea Corsaro (Leone), che cedette il passo a Maura Forte (Scorpione) e ancora Corsaro e poi Roberto Scheda (Scorpione, 30 ottobre) che al ballottaggio fu avversato da Bagnasco (31 ottobre).

Comunque fosse andata, l’alternanza zodiacale non si sarebbe inceppata.

***

Ma, bando agli scherzi, che pure amavamo concederci, leggendo, non solo la politica, attraverso le lenti dell’ironia.

***

Tra le cose serie che credo saprai già c’è stata, in questi anni, la nascita di Giulia, la tua splendida nipotina, figlia di Federico, che è la dimostrazione vivente di come tu sia stato un uomo cui la Provvidenza ha concesso un privilegio che è già una benedizione.

Forse non tutti l’hanno capito, ma è così.

E’ un uomo privilegiato chi può chiudere gli occhi vedendo, nei suoi, quelli di un figlio che ti accompagna fino al momento del commiato.

Giulia ora ha tre anni e mezzo, va alla Scuola materna: saprà di te da tanti racconti e capirà quanto saresti stato felice di tenerla in braccio, farla giocare, accompagnarla nella vita.

A me piace pensarti mentre me la racconti, seduti a quel tavolo per il consueto pranzo di ricognizione sui problemi planetari e comunali.

(g.g.)

***

Ricorre in questo 10 dicembre il decimo anniversario dalla prematura scomparsa del Dottor Gianni Cagna, Nefrologo e Urologo unanimemente stimato.

Il nostro ricordo di allora in questo articolo d’archivio – clicca qui -.

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