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E’ sempre vivo l’amore del popolo di Dio per San Giovanni Bosco.
Anche perché sempre attuale il suo magistero, sempre necessario alla vita delle comunità locali, delle persone, il suo carisma educativo, di cui ora sono testimoni i suoi figli e figlie della Famiglia Salesiana.
Soprattutto, sempre grande il vuoto di carità da colmare, in una società che – al di là del progresso e di un benessere più diffuso di quanto fosse ai suoi tempi – è sempre segnata dallo stigma delle diseguaglianze, della negazione della centralità della persona: come allora, nei processi produttivi, non meno che nelle condizioni esistenziali.
Don Bosco avrebbe tanto da fare, se fosse con noi oggi: di questo non c’è dubbio.
E proprio per questo è forse più utile, anziché cercare di “ripetere”, come se fosse possibile procedere con un navigatore, i passi che compì allora il Santo del Valdocco, tentando di conformare la realtà di oggi a quella di allora; è forse più utile domandarci, di fronte alle tante situazioni che ci interpellano, alla forme vecchie e nuove di povertà, marginalità, anche povertà educativa, di riduzione della persona a monade persa nell’isolamento di una “connessione” che priva di relazione autentiche, figuriamoci fraterne, tra le persone; è dunque forse più utile domandarci: cosa farebbe, come si comporterebbe, cosa ci potrebbe dire Don Bosco se fosse con noi oggi?
Domande solo apparentemente destinate a restare senza una risposta “verificabile”, perché sono domande alle quali non manca di rispondere lo Spirito Santo, soprattutto se lo si incontra nella preghiera.
Il nostro video, messo a repertorio oggi, festa di San Giovanni Bosco, al Belvedere, offre integrale la bellissima omelia dettata dall’Arcivescovo, Mons. Marco Arnolfo, che ha presieduto la Celebrazione, invitato dal Parroco Don Claudio e da tutta la Comunità salesiana.
Il Presule ha proposto l’episodio che stupì San Giovanni Bosco: vedendo un uomo povero che campava proponendo l’esibizione dei suoi canarini ammaestrati, restò colpito dalla pazienza che dovette avere quella persona semplice, per insegnare alle bestiole esercizi che parevano interpretare un copione.
Merita ascoltare e meditare le parole dell’Arcivescovo.
Se ce l’hanno fatta i canarini, a recepire un insegnamento, possiamo farcela anche noi; anche se la lezione di Don Bosco è esigente.
E’ semplice, perché è la lezione dell’Amore, ma proprio per questo è esigente, richiede di aprire la porta del nostro cuore allo Spirito.
La Celebrazione, seguita con partecipazione viva e composta da tante persone delle tre Parrocchie che costituiscono la Comunità Pastorale 18 (Sant’Antonio all’Isola, Santa Cecilia a Caresanablot e, appunto, Sacro Cuore al Belvedere), ha seguito i canoni tradizionali che comprendono anche la benedizione del pane e quella ai fedeli, impartita con l’ostensione della Reliquia del Santo.
Sempre nel video, il bellissimo dialogo tra l’Arcivescovo ed i ragazzi.
La Liturgia è stata animata dalla Corale parrocchiale diretta dalla Signora Antonella Ganzaroli, all’organo il Maestro Marco Pultronaggio.
Ora vi lasciamo con il video e la gallery.
Non si era certo partiti, stamane, per quella che si chiama “operazione nostalgia”: l’intento era (e così si è tentato umilmente di fare) quello di documentare la vita, in una circostanza importante, del Corpo di Polizia Locale del Comune di Vercelli.
E, per esso, di tutta la Polizia Locale che ogni giorno assiste il cittadino; non va, infatti, dimenticato che San Sebastiano è Patrono di tutti Corpi, non solo di quelli comunali: la memoria si estende anche alla Polizia Provinciale, a quelle consortili e così via.
Il filmato e la gallery che volentieri abbiamo messo a repertorio dicono qualcosa di questa giornata; in calce a queste righe un riepilogo pressochè integrale delle relazioni tenute dal Sindaco Roberto Scheda e dal Comandante di Vercelli, Ivana Regis.
Che quest’anno, con gli uomini e le donne del Comando di Via Donizetti (con una zeta sola: lo ricordiamo a noi stessi, come tra breve vedremo) ha altresì fatto l’omaggio ai tanti convenuti, dapprima in Sant’Andrea, poi al Salone Dugentesco, di una simpatica clip autoprodotta che illustra la “quotidianità” della vita da “civich” (ma non si può più dire “Vigile Urbano”, altrimenti arriva una tirata d’orecchie: si dice “Polizia Locale”).
Tutto bene.
Senonchè un amico, “Vigile” di lungo corso ed ora felicemente pensionato, quasi involontariamente ha dischiuso il cassetto dei ricordi e così è stato impossibile rintuzzare quel lontano 23 gennaio 2009.
VercelliOggi.it era nato il precedente 5 gennaio.
E diciotto giorni dopo il primo vagito in culla producemmo
il primo servizio su San Sebastiano, che si può rileggere cliccando qui.
Come si vede, a parte l’ avere rafforzato con una zeta di troppo il nome del celebre compositore, si tratta di un lavoro ancora un po’ acerbo, anche se i dati ci sono tutti.
Enunciati da quella straordinaria personalità che fu – per competenza, intelligenza ed umanità – il compianto Comandante Giorgio Spalla.
Anche se, riaprendo quel file, il ricordo si è fatto acuminato, nella memoria di quell’interlocutore sempre disponibile, dell’amico, del coscritto: troppo presto sottratto all’affetto dei suoi cari, troppo presto fu interrotto il suo lavoro sostenuto da una preparazione giuridica davvero non comune (era Avvocato); se ne sarebbe andato quattro anni dopo, a 55 anni, vittima di un male che nella sua città – Casale Monferrato – ha mietuto tante vittime.
Credo che Giorgio Spalla oggi abbia guardato a Vercelli ed ai suoi “Vigili” con qualche motivo di speranza e certo non farà mancare il proprio aiuto.
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Dunque, il filmato che proponiamo.
Riprende integralmente l’omelia dettata dal Vicario Generale della Diocesi di Vercelli, che ha presieduto la Liturgia, Mons. Stefano Bedello: prima della benedizione finale, potremo sentire di nuovo la Preghiera del Vigile Urbano (ante riforma, si poteva dire così).
Poi, dal Salone Dugentesco, sempre integrale, la prolusione morale recante altresì la sintesi dei dati operativi dell’anno 2024, tenuta dal Comandante Ivana Regis.
Il suo intervento, come pure quello del Sindaco Roberto Scheda, è anche disponibile in forma scritta, fra qualche riga.
La Liturgia è stata animata, anche in questa occasione, dai canti proposti dall’Ispettore Omar Bassan, accompagnato all’organo dal Maestro Manuele Barale.
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Buon lavoro, dunque, anche in questo 2025 appena iniziato.
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INDIRIZZO DI SALUTO (SINTESI) DEL SINDACO ROBERTO SCHEDA
«Il tempo scorre velocissimo. Era solo il 1970 quando assumevo, come assessore, la delega, fra le altre, alla Polizia Locale. Allora i vigili urbani avevano due stanze nel palazzo Municipale. Non c’era spazio per ricoverare i mezzi, solo qualche armadietto e qualche motocicletta. Una cosa era e rimane tuttora attuale: la dignità di ciò che voi rappresentate per Vercelli in collaborazione con le altre forze dell’ordine alle quali va il mio ringraziamento non solo formale».
Il Sindaco di Vercelli, Roberto Scheda, ha aperto così il suo discorso, in occasione della festa di San Sebastiano, patrono della Polizia Locale, che si è celebrata oggi, lunedì 20 gennaio. Durante il suo intervento, nell’elegante cornice del Salone Dugentesco, il primo cittadino ha sottolineato come «attraversiamo un periodo in cui c’è qualche tensione sociale per problemi economici e legati anche alla Sanità. Non solo. Queste tensioni – ha aggiunto Scheda – emergono anche a causa delle difficoltà, segnalate quasi quotidianamente, nei trasporti. Dobbiamo per tanto vigilare sulla stazione ferroviaria dove ci sono stati interventi a causa di persone che hanno disturbato i nostri viaggiatori».
Il Sindaco ha poi evidenziato come «la polizia locale ha dato ottima dimostrazione nel regolare e coordinare il traffico a Vercelli che, come sappiamo, vede ancora attivi oltre 40 cantieri. Con la riapertura del cavalcavia Tournon, fissata per venerdì 14 febbraio, auspichiamo di tornare ad avere maggiore serenità. So benissimo – ha proseguito il Sindaco – che ci sono problemi di organico. Per questo l’Amministrazione, che ho l’onore di guidare, ha fatto in modo che il 2025 iniziasse, come primo step, con sei nuove unità».
Scheda ha poi ricordato che «c’è la necessità di aiutare, sostenere e non tralasciare mai le fasce sociali più deboli, fragili che devono per esempio avere abitazioni più dignitose. Per questo – ha ricordato – è iniziata la fase preparatoria per recuperare gli stabili di via Egitto al rione Isola. Sono convinto che la Polizia Locale, insieme fra gli altri ai Servizi Sociali e la Protezione Civile, saprà condurre questo non facile percorso».
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RELAZIONE MORALE E SINTESI DEI DATI OPERATIVI CONSEGUITI NELL’ANNO 2024, DEL COMANDANTE IVANA REGIS
Autorità, gentili ospiti,
a nome di tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Locale della Città di Vercelli, che oggi celebra la ricorrenza del suo Santo Patrono San Sebastiano, mi è gradito rivolgervi il più cordiale benvenuto ed un sincero ringraziamento per la Vostra presenza.
La celebrazione della Festa del Corpo non solo rappresenta il consueto appuntamento annuale per la commemorazione del santo patrono ma costituisce l’occasione per tracciare il bilancio dell’attività svolta dalla Polizia Locale nel corso dell’anno appena trascorso; ed i dati che a breve passerò in rassegna, tratteggiano il frutto dell’impegno profuso, in maniera sempre più dinamica, nell’interpretare un ruolo fondamentale che l’ordinamento assegna ai Corpi e Servizi di polizia municipale.
Con il mutamento dei costumi sociali e dunque in un contesto più moderno, la Polizia Locale ha assunto, sempre più, un ruolo di grande responsabilità all’interno delle singole comunità, assolvendo a funzioni imprescindibili che vanno oltre il semplice controllo del traffico o l’applicazione di leggi e regolamenti. Oggi la Polizia Locale è chiamata a contribuire alla garanzia della sicurezza urbana, ad assicurare che i diritti dei cittadini vengano tutelati in modo equo e tempestivo, ad offrire, in termini di controllo e presidio del territorio, capacità di ascolto ed azioni di prevenzione, informazione e ausilio ai cittadini, che portino a sviluppare un costante e qualificato rapporto con la popolazione.
Per fronteggiare queste nuove ed impegnative responsabilità, nel corso dell’ultimo anno il Corpo di Polizia Locale è stato incrementato, ringiovanito e riqualificato; le scelte assunzionali operate dall’Amministrazione Comunale hanno garantito una implementazione organica di ben 6 unità delle quali 4 agenti, di cui, per ora, solo 2 pienamente operativi e 2 ufficiali ed un rafforzamento delle dotazioni strumentali mediante l’acquisto di un nuovo veicolo da utilizzare per l’attività operativa. Ma pur con la consapevolezza che nonostante ciò molte difficoltà operative non sono ancora del tutto superate e che al fine di fornire risposte più efficienti ed immediate, la struttura del Corpo dovrà essere ulteriormente potenziata, resto fermamente convinta che il quotidiano lavoro, umile, attento e condiviso, di ogni singolo operatore, indipendentemente dal compito cui è stato destinato, su strada o in ufficio, portato a termine con dedizione e rispetto, possa continuare ad offrire soluzioni concrete per la risoluzione delle problematiche quotidiane.
Volendo, quindi, tracciare un generale bilancio dell’attività svolta nel corso dell’anno passato, posso senz’altro affermare che nel 2024 il Corpo di Polizia Locale della Città di Vercelli, operando con abnegazione ed impegno, ha svolto un lavoro intenso e costante, rispondendo efficacemente ad ogni sollecitazione e conseguendo risultati lusinghieri nei vari settori dell’attività istituzionale.
In particolare, l’attività di controllo del territorio ha consentito di accertare 28.374 violazioni in materia di circolazione stradale; sono stati applicati 17 fermi e 30 sequestri di tipo amministrativo; 24 sono stati i veicoli sanzionati per mancanza della copertura assicurativa mentre 101 quelli sanzionati per omessa revisione periodica; 31 le patenti ritirate. A fronte del considerevole numero di sanzioni, il contenzioso si è mantenuto significativamente ridotto poiché ha visto la proposizione di soli 120 ricorsi. Per quanto attiene alla sicurezza urbana ed al decoro cittadino sono state accertate e contestate 146 violazioni ai regolamenti comunali delle quali 128 in materia di abbandono o non corretto conferimento di rifiuti, 5 in materia di benessere animale ed 11 per altre norme regolamentari. In materia di occupazione del suolo pubblico, sono state accertate ben 68 violazioni mentre in materia commerciale, dalle 85 attività controllate, sono scaturite solamente 2 violazioni. Al fine di arginare l’increscioso fenomeno delle auto abbandonate su suolo pubblico, il Corpo, nel corso dell’anno 2024, ha avviato ben 18 procedure, ad esito delle quali 8 veicoli sono stati rimossi dai rispettivi proprietari mentre 6 smaltiti ed alienati a spese dell’Amministrazione; l’attività proseguirà senza soluzione di continuità anche nel corso del 2025.
In materia di infortunistica stradale sono stati rilevati 307 incidenti con 737 persone coinvolte, dei quali 164 senza feriti, 143 con feriti, 2 con prognosi riservata e 1 con esito mortale. Dalla disamina dei sinistri, sono state accertate e contestate ben 310 violazioni, 109 delle quali afferiscono a cause di distrazione; in diminuzione gli investimenti di pedone: 11 nel 2024 contro i 14 del 2023 ma in aumento la fuga a seguito di incidente: 15 casi nel corso dell’anno contro gli 8 dell’anno precedente. L’omessa precedenza continua a mantenere il primato nelle cause di incidentalità.
Per quanto attiene all’attività di polizia giudiziaria, nel corso del 2024 il Corpo ha formulato alla A.G. 49 comunicazioni di notizie di reato delle quali le più significative sono: 6 per guida sotto l’influenza di stupefacenti, 4 per guida in stato di ebbrezza alcolica e 15 per occupazione abusiva di immobile di edilizia popolare pubblica. Seguono 8 denunce per furto semplice, 2 guide con patente revocata e 2 denunce per imbrattamento. 9 sono state le indagini compiute su delega della A.G. mentre 14 sono state le denunce/querele ricevute. 7 i fermi di identificazione operati nell’arco dell’anno. Gli accertamenti eseguiti in materia di inadempienza scolastica sono stati complessivamente 15, dai quali ha trovato origine una sola segnalazione alla AG.
Rilevante anche l’attività svolta in materia di notificazioni e accertamenti anagrafici. Nel corso dell’anno gli operatori del Corpo hanno eseguito 2.241 accertamenti anagrafici e 3.094 notifiche di atti amministrativi e penali.
La Centrale Operativa ha gestito ben 2.295 richieste di intervento: 30 i Trattamenti Sanitari Obbligatori gestiti in ambito comunale e 6 gli interventi di Protezione Civile. Il Servizio Sicurezza e Protezione Civile ha inoltre evaso 384 richieste formulate da parte delle altre Forze di Polizia per l’estrapolazione delle immagini prodotte dal sistema di videosorveglianza cittadino.
Non meno rilevante è l’attività svolta in ambito amministrativo: 386 sono stati i contrassegni disabili rilasciati e 618 le autorizzazioni per l’accesso alla z.t.l. del centro storico. 96 gli oggetti rinvenuti trattati dagli uffici. 470 sono state le ordinanze in materia di viabilità redatte dal Corpo, mentre 1.168 sono stati i nulla osta rilasciati per l’occupazione del suolo pubblico; 205 gli abbonamenti agevolati per l’utilizzo degli autobus urbani, 41 i nulla osta per transiti eccezionali e 108 le concessioni per la manomissione del suolo pubblico stradale, oltre alla redazione di tutti gli atti amministrativi di stretta competenza quali risposte a richieste di accesso agli atti, atti determinativi e atti deliberativi.
In ambito operativo il Corpo ha altresì garantito la propria attività di vigilanza per 1.152 ore agli alunni in entrata e uscita dai plessi scolastici, eseguito, in collaborazione con ATAP S.p.A., numerosi controlli sull’evasione tariffaria a bordo degli autobus del servizio di trasporto pubblico locale urbano ed assicurato la viabilità e la vigilanza a tutte le manifestazioni che hanno avuto luogo nel corso dell’anno tra le quali le più impegnative, in termini d’impiego del personale, sono state la visita del Presidente della Repubblica, la corsa ciclistica Mangia e Bevi, la Vercelli Medievale, la 1000 Miglia ed il Giro d’Italia.
Il video istituzionale sulla prevenzione delle truffe agli anziani – trasmesso in apertura all’odierna manifestazione – unitamente agli incontri, promossi nell’ambito della stessa tematica e rivolti a tutta la popolazione, rappresentano, uno dei più soddisfacenti risultati raggiunti nell’ambito delle attività poste in essere dal Corpo di Polizia Locale a tutela delle fasce deboli e nell’ottica di un proficuo ed efficace rapporto di fiducia da instaurare con i cittadini. Analogamente, ed al fine di rafforzare la cultura della legalità nelle nuove generazioni, nel corso del 2024 il Corpo ha, altresì, profuso un importante impegno promuovendo, nell’ambito del progetto di “educazione stradale ed alla legalità”, coordinato dalla locale Prefettura, 35 ore di incontri in tema di legalità e prevenzione del bullismo presso diversi istituti scolasti cittadini.
I risultati ottenuti nel corso del 2024, per come sopra dettagliatamente illustrati, non si sarebbero potuti conseguire senza l’impegno ed il senso di responsabilità di tutto il personale, in uniforme ed amministrativo, che compone il Corpo di Polizia Locale ed i servizi ad esso collegati.
Avviandomi, quindi, alla conclusione di questa mia breve relazione, desidero innanzitutto ringraziare le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Locale della Città di Vercelli, che nella quotidianità come nelle emergenze, con passione e professionalità si dedicano ogni giorno alla nostra comunità. Ufficiali, Sottufficiali, Agenti, il vostro impegno, spesso silenzioso ma costante, è ciò che rende possibile il nostro operato e di questo ve ne sono infinitamente grata.
Desidero ringraziare il Sig. Sindaco, Avv. Roberto Scheda e tutta la Giunta Comunale, per la fiducia accordatami rinnovandomi il delicato incarico di Comandante.
Un particolare ringraziamento lo riservo all’Assessore alla Polizia Locale: Paolo Campominosi, per il rapporto costruttivo da subito instaurato con la sottoscritta e con il Corpo e per la fattiva collaborazione offerta nell’affrontare le problematiche e nel reperire soluzioni finalizzate alla loro risoluzione.
A Sua Eccellenza il Prefetto, Dr. Lucio Parente, desidero tributare la mia più sincera gratitudine per l’attenzione e l’apprezzamento sempre riservati al ruolo del Corpo.
Alla Procura della Repubblica, al Sig. Questore, ai Comandanti delle Forze di Polizia dello Stato, al Comandate del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed ai rappresentanti di tutte le Istituzioni ed Associazioni con i quali interagiamo sia nell’ordinaria attività che nel corso di specifici servizi, va la mia più sincera gratitudine per la fattiva collaborazione ed intesa istituzionale.
Un cordiale ringraziamento lo rivolgo ai Consiglieri Comunali, al Segretario Generale ed ai Dirigenti Comunali per il garbo e la cortesia con i quali si rapportano con il Corpo.
Un ringraziamento particolare va all’Ing. Marco Tanese, Dirigente del Settore Ambiente, Impiantistica Sportiva e Sicurezza Territoriale: Settore all’interno del quale è incardinato il Corpo di Polizia Locale, per la professionalità e l’ampia disponibilità da sempre riservate al Corpo ed ai Servizi ad esso connessi.
Al Coordinatore ed ai Volontari del Gruppo Comunale di Protezione Civile va il mio più sentito ringraziamento per il prezioso e qualificato supporto che puntualmente sanno offrire al Corpo e all’Amministrazione Comunale.
Il mio più vivo apprezzamento per lo spirito costruttivo dimostrato nel rappresentare le problematiche del personale lo rivolgo alle Organizzazioni Sindacali.
Un sentito ringraziamento anche agli Organi di Stampa.
Ai colleghi in quiescenza, che rivedo sempre con immenso piacere, rivolgo un caloroso e fraterno abbraccio.
Termino qui il mio intervento, introducendo, a conclusione di questa cerimonia, la proiezione di un breve video, rigorosamente autoprodotto, che ci rappresenta, per come siamo, nella nostra veste ufficiale e…in parte…anche ufficiosa.
Grazie.
Santa Messa della Notte, in questo Natale 2024 che il Rione Isola di Vercelli ha voluto vivere con un segno di speranza in più.
Davvero, una partecipazione di popolo che non si ricordava: ora le stime sono più semplici, si conosce il numero preciso di posti a sedere, nel Palapregnolato rimesso a nuovo con i recenti lavori di ristrutturazione, sicchè si può dire che il 24 dicembre sera ci fossero almeno 700 persone.
Certo, ad accogliere il Signore che viene, il Verbo che si fa carne, ma anche per dire che, dopo quattro anni nel corso dei quali, prima a causa del Covid, poi per lasciare lavorare il cantiere, questa bella tradizione si è interrotta, ora tutta la comunità vuole rinnovare un appuntamento tradizionale, ma soprattutto, ribadire la volontà di essere protagonista, tutt’altro che “isolata” dal resto di Vercelli.
Un momento davvero alto: chi ha partecipato certamente avrà colto tanti segnali incoraggianti.
Oltre alla partecipazione numerica, molti altri.
In primo luogo, la meticolosa preparazione che si deve alla collaborazione (si intuisce un lavoro di giorni) tra la Comunità pastorale affidata ai Salesiani (Isola, Belvedere, Caresanablot), il Comune, e tanti altri che il Parroco Don Claudio ha ringraziato in modo particolare: Don Gianni, Efrem Fedrigo e Angelo Cino, la Società Hockey Club Amatori Vercelli e i suoi volontari Francesco Lazzarin e Massimo Ferraris, i volontari della Parrocchia Francesco Formisano Maurizio Pramaggiore e Suor Samuela Bordone, la Croce Rossa Italiana – Comitato di Vercelli e gli addetti antincendio Atrap – Alessandro Nardella.Grazie agli Scout Vercelli che hanno animato la Veglia.
Destinatario dei ringraziamenti, non ultimo… anzi, l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, che ha presieduto la Celebrazione, di cui diremo meglio tra qualche riga.
Il filmato che possiamo offrire ai Lettori, anche per rinnovare così i nostri auguri, presenta dunque un momento di grande significato, per molti profili.
Ce n’è uno, certamente, di carattere “sociale”.
Ma non meno incoraggianti paiono gli aspetti più squisitamente pastorali.
Ha indicato la strada, Don Augusto Scavarda, che teneva tanto a questa Messa; aveva intuito che il messaggio più attuale di questo giorno stia proprio qui: il Signore viene dove l’uomo vive, dove sperimenta la quotidianità del suo transito terreno, dove realizza nel concreto il progetto che il Padre ha per ciascuno, ciascuno di noi.
Così va bene l’Eucarestia al Palazzetto, ha un significato profondo.
Profondo, ma capace di raggiungere senza difficoltà i cuori: tanto le parole di Don Claudio, quanto quelle dell’Arcivescovo – qualche indizio nel filmato – ricevono un applauso (certo non ricercato come tale) dalla gente.
Un altro dei “segni” che si possono cogliere è proprio in questa partecipazione: non solo per la consistenza numerica, ma anche per come l’assemblea ha vissuto la Liturgia. Con attenzione, compostezza, in un clima veramente di amicizia e di fraternità, lieta e cordiale.
Ancora un “segno”, questa volta tutto rappresentato dalla Liturgia: semplice, sobria, essenziale quanto correttissima per i profili formali, eppure capace di conquistare l’attenzione e soprattutto l’ascolto vero (impianto audio a parte, che qualche cilecca l’ha fatta. Ma, come ha celiato don Claudio, solo una piccola emergenza, ben diversa dall’emergenza che vissero Maria, Giuseppe ed il Bambino, rifugiati in una grotta).
Ma l’ascolto vero è quello del cuore e questo è stato pieno e sarà fecondo.
Infine, come abbiamo anticipato: ultimo, ma non per importanza, il “segno” offerto dal Magistero della Chiesa.
Dal 2014 conosciamo l’Arcivescovo Mons. Marco Arnolfo; possiamo dire incarni naturalmente il modo di essere Pastore insistentemente desiderato ed invocato da Papa Francesco.
Un’omiletica senza fronzoli, né sfoggi dottrinali (che pure potrebbe permettersi senza sforzo, solo a considerare la preparazione del Presule), che viene subito al “dunque”.
Omelia – un particolare in più, non certo che si stia lì con l’orologio, ma lo dice “Movie maker” – che il Vescovo ha contenuto in poco più di cinque minuti (anche in questo caso, come ancora recentemente ha consigliato il Papa a tutti i Sacerdoti), dicendo però tutto ciò che andava detto.
Un esempio per tutti (ma consigliamo di ascoltarla direttamente) a proposito di quella Luce venuta dal Cielo per illuminare l’oscurità dell’umanità, penetrandone soprattutto gli ingranaggi tenebrosi, gli ingranaggi di morte dei carri armati, ma anche “gli ingranaggi tenebrosi dei nostri ragionamenti a volte perversi che non sanno ascoltare, non sanno dialogare, non sanno provare solidarietà né fratellanza”.
Ha concluso la Celebrazione la benedizione finale, impartita con l’ostensione della sacra effige del Bambino Gesù, quel Verbo che era in principio e che è Dio.
Insomma, un bel momento, che ha fatto bene a tutti; ha fatto bene anche all’Isola ed alla città tutta.
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Poiché la Speranza è al centro dell’Anno giubilare appena iniziato ed anche perché l’Arcivescovo ne ha fatto un chiaro cenno, desideriamo lasciare qualche spunto di riflessione rappresentato a proposito di un tema sempre attuale: la differenza tra Speranza e ottimismo.
Ne ha parlato sin dai primi giorni del suo pontificato Papa Francesco, in occasione di un celebre discorso da Santa Marta nel 2013, poi è tornato sul tema numerose volte e da ultimo con la Bolla di indizione del Giubileo.
Ma, da punti di partenza differenti, anche una grande personalità della cultura laica, poi presidente della Cecoslovacchia, Václav Havel, giunge a conclusioni assonanti.
LA SPERANZA, QUESTA SCONOSCIUTA
(meditazione da Santa Marta)
Martedì, 29 ottobre 2013
«Paolo — ha poi proseguito — ci parla della speranza. Anche nel capitolo precedente della lettera ai romani aveva parlato della speranza. Ci aveva detto che la speranza non delude, è sicura». Tuttavia essa non è facile da capire; e sperare non vuol dire essere ottimisti. Dunque «la speranza non è ottimismo, non è quella capacità di guardare alle cose con buon animo e andare avanti», e non è neppure semplicemente un atteggiamento positivo, come quello di certe «persone luminose, positive». Questa, ha detto il Santo Padre «è una cosa buona, ma non è la speranza».
Si dice, ha spiegato il Santo Padre, che sia «la più umile delle tre virtù, perché si nasconde nella vita. La fede si vede, si sente, si sa cosa è; la carità si fa, si sa cosa è. Ma cos’è la speranza?». La risposta del Pontefice è stata chiara: «Per avvicinarci un po’ possiamo dire per prima cosa che è un rischio. La speranza è una virtù rischiosa, una virtù, come dice san Paolo, di un’ardente aspettativa verso la rivelazione del Figlio di Dio. Non è un’illusione. È quella che avevano gli israeliti» i quali, quando furono liberati dalla schiavitù, dissero: «ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempì di sorriso e la nostra lingua di gioia».
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DALLA BOLLA DI INDIZIONE DEL GIUBILEO 2025 “SPES NON CONFUNDIT”
24.
La speranza trova nella Madre di Dio la più alta testimone. In lei vediamo come la speranza non sia fatuo ottimismo, ma dono di grazia nel realismo della vita.
Come ogni mamma, tutte le volte che guardava al Figlio pensava al suo futuro, e certamente nel cuore restavano scolpite quelle parole che Simeone le aveva rivolto nel tempio: «Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima» (Lc 2,34-35). E ai piedi della croce, mentre vedeva Gesù innocente soffrire e morire, pur attraversata da un dolore straziante, ripeteva il suo “sì”, senza perdere la speranza e la fiducia nel Signore. In tal modo ella cooperava per noi al compimento di quanto suo Figlio aveva detto, annunciando che avrebbe dovuto «soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere»
(Mc 8,31), e nel travaglio di quel dolore offerto per amore diventava Madre nostra, Madre della speranza. Non è un caso che la pietà popolare continui a invocare la Vergine Santa come Stella maris, un titolo espressivo della speranza certa che nelle burrascose vicende della vita la Madre di Dio viene in nostro aiuto, ci sorregge e ci invita ad avere fiducia e a continuare a sperare.
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Václav Havel (1936 – 2011)
«La speranza non ha niente a che vedere con l’ottimismo. La speranza non è la convinzione che ciò che stiamo facendo avrà successo. La speranza è la certezza che ciò che stiamo facendo ha un significato. Che abbia successo o meno.»
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Con un caro augurio di Buone Feste a voi ed alle vostre famiglie.
(Stefano Di Tano, per VercelliOgg.it – 6 novembre 2024) – La benemerita Associazione Insieme Odv di Vercelli opera fattivamente e concretamente seguendo tutti i punti del proprio programma che prevede in modo gratuito l’assistenza nelle varie necessità, ma soprattutto il trasporto dalle loro abitazioni ai luoghi di cura, per i malati oncologici del territorio.
L’impegno è grande, ma anche la volontà e il desiderio di alleviare i dolori, i disagi e le sofferenze di chi rincorre quotidianamente la speranza di vivere con le rispettive famiglie, le quali molto spesso incontrano grandi difficoltà economiche, psicologiche ed organizzative a volte davvero insormontabili.
L’efficiente organizzazione di Insieme, ed in modo particolare il “Gruppo dei Giovani Imprenditori – Ascom” di Vercelli ha già dato prova di essere al primo posto nel donare quell’aiuto, quel conforto, a chi ha tanto bisogno nei momenti più difficili della vita.
I risultati sono tanti e tangibili, come la possibilità di accompagnare gli ammalati per effettuare visite mediche – esami – terapie presso l’Ospedale S. Andrea di Vercelli ed altri nosocomi di assistenza e cura; altre sono ancora le necessità da soddisfare per i malati e le famiglie operando in collaborazione con le strutture sanitarie, i medici, e gli stessi congiunti degli assistiti.
Detto questo, entriamo nella cronaca di un evento molto importante svoltosi nella serata del 5 novembre presso la sede della Concessionaria Ford Nuova Sacar di Caresanablot, con la presenza di gran parte del Direttivo di Insieme, col Presidente dott. Massimo Cianfanelli e del Gruppo Giovani Imprenditori Ascom, veramente attivo, costruttivo ed entusiasta dei propri obiettivi sempre più ampi, diretto da Alex Zarino con la collaborazione di Andrea Valeriano, Riccardo Coccorullo, Carlotta Ginella, Benedetta Bisagno, Sara Bellotti, Ludovica Roncarolo.
L’incontro è stato veramente significativo per i valori espressi e per la numerosa partecipazione di Autorità ed Amici dell’Istituzione, con i Dirigenti dell’ Ascom Vercelli, il Presidente dell’Associazione Commercianti dott. Angelo Santarella con il Direttore dott. Andrea Barasolo, e non solo, ma con il piacere di ospitare addirittura il Sindaco di Vercelli, avv. Roberto Scheda, il Consigliere Gianni Marino, Vice Presidente del Consiglio Comunale, amici, collaboratori, e giornalisti vercellesi.
La massima attenzione ovviamente è stata rivolta al “momento clou” della serata, ovvero la “consegna” di un omaggio straordinario da parte degli Organizzatori di Insieme, del Gruppo Ristoratori Fipe, dell’Ascom e della Nuova Sa-car: si tratta di una splendida nuovissima spaziosa vettura Ford Tourneo che entrerà nel parco auto dell’Associazione per aumentare la possibilità di dare il massimo aiuto ai malati nelle varie necessità di trasporto con assistenti e parenti, in modo veloce e sicuro.
Veramente un grande applauso è partito all’indirizzo del gruppo Giovani Imprenditori e di Insieme, il cui motto è chiaro e non lascia dubbi sulla vita intrapresa e per il futuro: “Uniti per crescere insieme”.
Applauditi gli interventi del dott. Santarella e dell’avv. Scheda, seguiti poi anche da don Marco Giugno che ha concluso la cerimonia di consegna delle chiavi del mezzo ai dirigenti di Insieme ed ha quindi impartito la benedizione al nuovo veicolo, a chi lo userà ed a tutti i partecipanti delle attività del sodalizio di volontariato socio assistenziale.
In particolare, le belle e sapienti parole di Don Marco che hanno, offrendo un apologo particolarmente avvincente, oltre che commovente, accompagnato le benedizione, si possono riascoltare nel video che abbiamo messo a repertorio per i nostri Lettori.
La nuova Gin Fiammàa del Carnevale di Borgosesia avrà il volto di Cristina Malagutti.
E’ la borgosesiana classe 1977, la prescelta per interpretare la maschera femminile della kermesse.
<<Sono emozionatissima – spiega Cristina – . Sin da quando il Peru (Carlo Minoli) mi ha proposto questo ruolo ho vissuto una grande emozione>>.
Lei non è nuova al Carnevale.
<<Sin da bambina ho partecipato alle sfilate. Ai tempi delle medie per due anni ho preso parte al carro di Montrigone. Poi da oltre 20, dalla loro nascita, ho fatto parte degli E*Le*Menti dal Borg. Ho ricevuto un’ottima accoglienza da parte di tutti e questo non era scontato. Anche il mio gruppo mi ha supportato, nonostante dovrà fare a meno di due braccia>>.
Progettista di interni ha già una missione…
<<Prima cosa da fare sarà quella di realizzare il vestito da Gin. Abbiamo già trovato la sarta>>.
Una cosa è sicura.
<<Sono una che non si tira indietro alla festa. Ci sarà un po’ di timore nel parlare in pubblico ma facendo teatro sono abituata e ho anche approfondito il dialetto. Sono convinta ci siano tutti i presupposti per vedere un grande Carnevale>>.

Gli appuntamenti carnevaleschi saranno i seguenti:
Domenica 9 febbraio – Arrivo in piazza del Peru da Agnona e preparazione della busecca.
Venerdì 14-domenica 16 febbraio – Beer Fest.
Domenica 16 febbraio, domenica 23 febbraio e domenica 2 marzo – Sfilate.
Sabato 22 febbraio – Veglionissimo mascherato.
Mercoledì 5 marzo – Mercu Scurot.
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Redazione di Vercelli