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TENNIS - Erba, terra rossa o cemento - A ciascuna supreficie di gioco il proprio campione

Jannik Sinner, Matteo Berrettini o Novak Djokovic, a ciascuno il suo

Regione Piemonte

Oggi accanto al calcio, al basket e alla pallavolo ora l’interesse sportivo ha un nuovo protagonista: il tennis.

A riportare il focus verso lo sport con la racchetta sono stati nomi prestigiosi di campioni quali l’imbattibile Jannik Sinner, Matteo Berrettini o il talentuoso  Novak Djokovic.

Se da una parte il simbolo non può che essere l’iconica pallina gialla accompagnata dalla racchetta, dobbiamo evidenziare in che modo la disciplina preveda set su diverse tipologie di suolo. Terra battuta, erba e cemento si rivelano le tre principali opzioni, ognuna delle quali si adatta ad un determinato stile di gioco con pregi e difetti. Proviamo ad approfondire il tema.

Le superfici utilizzate nei campi da tennis

Come accennato ad inizio articolo, sono tre le superfici di gioco principali utilizzate nei tornei:

–       Terra battuta. Qui i rimbalzi risultano alti, le partite tendono ad allungarsi e vengono favoriti i giocatori con ottima resistenza e grande capacità di scambio prolungato;

–       Erba. Veloce, i rimbalzi diventano bassi e scivolosi. Vengono premiati i giocatori con un ottimo servizio e un gioco aggressivo;

–       Cemento. Intermedia tra le due opzioni precedenti. I rimbalzi si fanno regolari e c’è un maggiore controllo in equilibrio con la velocità.

Ogni campione ha il suo stile di gioco e quando si prova a tentare la sorte bisogna comprendere le attitudini di ciascuno, magari provando ad approfondire i topic prima di fare una puntata.

Un esempio? Jannik Sinner è il re indiscusso dei campi in cemento: proprio qui si contano i trionfi più importanti come il Melbourne di New York, le ATM Finals e il doppio trionfo in Davis. Un’idea maggiore si può fare valutando le quote: osservando le opzioni per le scommesse tennis NetBet è possibile studiare chi sono i favoriti su un determinato terreno in base alle performance precedenti.

Ma proviamo ad entrare più nel dettaglio di ogni opzione.

Come si gioca sulla terra battuta

Gli specialisti amano le performance della terra battuta: è qui che si alza l’asticella. La superficie rallenta il gioco e aumenta la durata degli scambi. Viene preferita da chi ha una strategia di difesa, un’ottima resistenza e tanta pazienza. Uno dei nomi più prestigiosi riconoscibili su questa tipologia di campo? Rafael Nadal. Basti pensare che lui ha conquistato tantissimi titoli al Roland Garros, dove, appunto si disputano i match su terra battuta.

Come si gioca sull’erba

Seconda opzione è quella del campo con fondo erboso. Il regno dei giocatori dal servizio potente, fuoriclasse con una dinamica offensiva. A vincere sono i campioni che gestiscono palle veloci e basso rimbalzo specialmente se abili in movimenti imprevedibili e repentini. Il talento di Roger Federer ne è un esempio lampante.

Come si gioca sul cemento

Un compromesso tra erba e terra battuta è quello del cemento. La velocità e il controllo della palla si muovono in perfetto equilibrio e qui il talento di Sinner ha saputo offuscare quello di Djokovic noto per dominare questa tipologia di superficie.

Appare chiaro che le superfici di gioco nel tennis influenzano in modo diretto quelle che sono le prestazioni dei giocatori, mettendo in luce stile, punti di forza e debolezze. I giovani talenti, per spiccare devono trovare la capacità di evolversi e migliorarsi.

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