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SANTHIÀ – Riprendono le attività alla Biblioteca comunale          

In programma due appuntamenti con  Rosella Milano e Matteo Ditommaso

Santhiatese e Cavaglià

Due gli appuntamenti promossi dalla Compagnia dell’Armanàc, appuntamenti che precedono il nutrito programma dei Dialoghi di Primavera che prenderanno il via il 22 febbraio, subito dopo carnevale.

Venerdì 19 gennaio, ore 18,00, Rosella Milano di origini santhiatesi, si presenta al pubblico con un romanzo giallo “Il sangue dell’Arcangelo” ambientato nel 2019 nei territori del canavese.

Una narrazione accurata e accattivante che intreccia la cronaca riguardante il lavoro delle Forze dell’Ordine, interpretato dall’umanissimo maresciallo Michele Milazzo, le storie di un gruppo di amiche alla ricerca di se stesse, che si abbandonano a dissacranti confidenze sulle loro esperienze sessuali e le riflessioni in prima persona di una di queste amiche, alle prese con gli interrogativi esistenziali della moderna quotidianità.

Su tutto aleggia un’aura di misticismo che suggestiona il lettore grazie anche alla resa narrativa della scrittura.

L’autrice, un passato impegno da giornalista e amministratrice, promotrice di eventi culturali, ora pensionata, è alla sua terza esperienza letteraria, dopo Terrae Animae del 2005 e Libretto di risparmio al portatore del 2022.

Giovedì 25 gennaio, ore 21,00, Matteo Ditommaso classe 1978, nato a Cerignola, divenuto santhiatese agli inizi degli anni Novanta, si è poi trasferito in Lombardia dove presta servizio permanente come Vigile del Fuoco, presenta il suo romanzo liberamente tratto da esperienze reali: “Il sentiero nascosto”.

Come egli stesso conferma, è uno dei pochi Vigili del Fuoco a non essersi mai vaccinato contro il covid, che ha contratto in forma lieve per ben tre volte, venendo in tal modo equiparato ai vaccinati e potendo così continuare a lavorare.

Appassionato di ultramaratone e viaggi in solitaria a passo d’uomo, durante il periodo del covid ha deciso di sfidare se stesso e il destino fino ad arrivare più lontano di quanto abbia mai fatto nella sua vita.

Le vicende di questa sfida trovano posto nella narrazione, intrecciate a vicende umane e contornate da riflessioni inserite nel contesto della pandemia.

Una scrittura scorrevole per un argomento che lo rende accattivante per un’ampia platea di lettori.

La presentazione sarà preceduta dalla proiezione di un corto della durata di 12 minuti, dal titolo in dialetto piemontese “La pëssia” (la molletta da bucato), realizzato da Umperto Bolzon che ha trasporto in versione cinematografica, avvalendosi di attori non professionisti dell’area santhiatese, di un esilarante racconto di Lucio Beccari, segnalato in una passata edizione del concorso letterario Jacopo Durandi.

 

Redazione di Vercelli

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