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Inaugurata l'installazione artistica, "custode" di un progetto ambizioso, ma concreto

RONSECCO - Vehra, simbolo dell'identità di un territorio che sa di dover diventare ciò che è già - Oltre 80 mila abitanti in 54 comuni, guardano insieme al futuro - Tante fasce tricolori indossate da persone convinte e motivate - VIDEO E GALLERY

Un coro non è una voce più grossa, ma l’espressione di tante voci distinte che si fondono in un’unica armonia.

Avrà futuro perché ha sicuramente intercettato, prima, ed interpretato, poi, un sentimento comune – leggi qui -.

Il territorio che si estende dalla Bassa Vercellese ai primi contrafforti del Canavese, dalle colline di Gattinara alle rive del Po a Crescentino e Trino, sa di avere una propria identità, sa di essere non soltanto un’espressione geografica, bensì un luogo dove si intrecciano relazioni e vissuti, storie e tradizioni, un campo aperto dove germogliano talenti e valori culturali, imprenditoriali, amministrativi, sociali.

Un’identità, dunque, c’è già, tant’è che, questa realtà di 54 comuni e 80 mila abitanti, sa di dover diventare ciò che è.

La posa della pietra miliare, a febbraio 2022, ha voluto dire anche questo: se, fino a quel momento, la gente che vive, lavora, progetta futuro, forse sogna, tra Dora Baltea, Po e Sesia, poteva dire di sé qualcosa “per differenza” (non siamo Monferrato, né Valsesia, né, men che meno… il Capoluogo), ora propone e promuove un’identità propria capace di autonomia e dinamismo, di un’immagine persuasiva, identificabile, ricca di appeal anche per interlocutori e mondi esterni, con i quali si pone in relazione e dialogo.

Insomma, siamo noi.

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Il luogo e l’occasione scelti per dire (ribadire) tutto questo è stato, qualche giorno fa, l’inaugurazione della Festa Patronale di San Lorenzo, a Ronsecco, dove tutto è nato.

L’idea del Sindaco ed ora Presidente della Provincia, Davide Gilardino, è partita da un’urgenza amministrativa, cioè dare corpo ad una realtà amministrativa potenziale percettore di risorse (anche) del Pnrr proprio perché capace di presentare progetti idonei a coinvolgere (quindi ad essere valorizzati, incrementare la produttività dell’investimento pubblico) da una platea ampia di persone: le 80 mila che vivono in questo territorio.

Ma si sa che, senza una coesione che affondi le radici nei sentimenti più profondi ed autentici, sia più difficile unire ciò che deve continuare ad esprimere le differenze e le ricchezze di ciascuno: un coro non è una voce più grossa, ma l’espressione di tante voci distinte che si fondono in un’unica armonia.

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Una grande partecipazione di “fasce tricolori” indossate da persone che hanno permesso di capire che questi siano sentimenti comuni; soprattutto persone che partecipano attivamente e con autentica convinzione a questo progetto.

Con loro, il Consigliere Regionale Carlo Riva Vercellotti, l’Assessore Regionale Elena Chiorino e l’On. Andrea Delmastro, Sottosegretario alla Giustizia.

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Protagonista (discreta) del pomeriggio, l’installazione “Vehra”, opera d’arte dalla simbologia raffinata, ma assai efficace e, tutto sommato, intuitiva perché saldamente collegata alle peculiarità del territorio e dello spirito che aleggia in questo tempo: l’uno e il molteplice.

Opera benedetta da Mons. Gianfranco Brusa, Amministratore parrocchiale di Ronsecco, fresco di nomina a Canonico Onorario del Capitolo Metropolitano di Sant’Eusebio.

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Dunque, Vehra: cosa rappresenta, come nasce l’idea di questa installazione che ha la “responsabilità” di essere la madrina dei Borghi delle Via d’Acqua.

Meglio lasciare la parola all’Artista che l’ha concepita e realizzata, il gattinarese Ruben Bertoldo, che ce ne parla diffusamente nel nostro video che, insieme alla gallery, documenta questo bel pomeriggio di amicizia ed impegno per il futuro.

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