OLCENENGO – Assolta dalle accuse il sindaco Anna Maria Ranghino - VercelliOggi.it VercelliOggi
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OLCENENGO - Tribunale di Vercelli: “Il fatto non sussiste”, assolta dalle accuse il sindaco Anna Maria Ranghino            

La vicenda risale al 24 ottobre 2022 in merito ai lavori di modifica e restauro di beni culturali in assenza dell’autorizzazione della Sovrintendenza

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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E’ di pochi giorni fa la notizia che fa cadere ancora una volta nel nulla le accuse in capo alla mia persona, quale Sindaco di Olcenengo, nel procedimento penale in cui,  rappresentata e difesa dall’Avv. Massimo Mussato, sono stata assolta dal Tribunale di Vercelli  “perchè il fatto non sussiste”.

La vicenda risale al 24 ottobre 2022 quando mi venne notificato un decreto di citazione a giudizio  “perché in concorso con l’assessore Menino Moreno eseguivamo lavori di modifica e restauro di beni culturali in assenza dell’autorizzazione della Sovrintendenza.

In particolare i lavori riguardavano la riqualificazione della Piazza Pajetta consistenti nel rifacimento della pavimentazione, nel taglio delle siepi, abbattimento di un albero, messa in posa di lastre di pietra, rimozione panchine, modifica della fontana monumentale”.

In esito al dibattimento e a tutta l’istruttoria che abbiamo affrontato, lo stesso P.M. ha chiesto l’assoluzione sia per me che per l’assessore Menino.

La difesa é stata molto chiara ed inequivocabile: il Codice dei Beni Culturali prevede che le opere la cui esecuzione risalga ad oltre 70 anni sono sottoposte a vincoli di legge.

Ne consegue che la Piazza Pajetta di Olcenengo, essendo stata realizzata negli anni ’70, non ha più di 70 anni e quindi non è soggetta a parere della Sovrintendenza.

Nella realtà i lavori oggetto di intervento hanno interessato l’arredo urbano posto sulla piazza negli anni 1970/1980, senza alterare la conformazione della piazza stessa, la cui pavimentazione era stata rimossa perché sconnessa a causa delle radici degli alberi che avevano alzato i blocchetti di porfido (poi riposizionato), rendendo pericolosa e di difficile fruizione la piazza stessa.

Ad accusare è stata ancora una volta l’esponente di minoranza Monica Parigi, la quale, evidentemente, invece di portare le sue doglianze nella sede del Consiglio Comunale, ha preferito sporgere denuncia.

I lavori non erano ancora terminati quando la Parigi ha ritenuto di attivarsi, con ogni evidenza in maniera infondata, visto l’esito del processo, anche per il fatto che l’attuale amministrazione, non potendo ripristinare lo zampillo d’acqua della rana sulla “sgorgia” (rappresentazione della fontana di Olcenengo), aveva creato il gioco d’acqua sottostante, andando a realizzare una bella fontana illuminata con i pesciolini dove i bimbi andavano a giocare.

La minoranza, nel suo agire, non ha nemmeno considerato che si era operato per salvaguardare i cittadini (ricordo che gli interventi erano necessari anche per la situazione in cui versavano l’albero, che aveva alzato le radici e pendeva pericolosamente verso la via pubblica, e la siepe, ormai un rovo pieno di spine e calabroni, (pericoloso soprattutto per i bambini) e per ragioni di restauro e risanamento conservativo.

In tutti questi anni la minoranza non ha presentato una proposta costruttiva.

Anzi, è da mesi che non si presenta più alle sedute del Consiglio comunale, dimostrando scarso interesse per il bene del Paese e per le persone che rappresentano.

Del resto, non e’ la prima volta che mi trovo a dover affrontare, come ormai è noto vicende giudiziarie proprio per le accuse infondate anche della Parigi.

E tutte le volte, dopo anni di processi, vengo assolta perché il fatto non sussiste o il procedimento archiviato per la stessa ragione.

Come sempre, anche in questa vicenda, mi sono messa da subito a disposizione della giustizia, confidando nell’efficienza della stessa, e la notizia dell’assoluzione perché il fatto non sussiste, è il riconoscimento della correttezza personale e professionale che da sempre contraddistingue il mio operato.

Ringrazio il mio Avvocato, Massimo Mussato, per l’opera professionale svolta in mia difesa.

Anna Maria Ranghino

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Redazione di Vercelli

Posted in Cronaca