MONFRÀ JAZZ FEST – L’evento finisce ballando - VercelliOggi.it VercelliOggi
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FINISCE BALLANDO IL MONFRÀ JAZZ FEST 2023 – Protagonisti dell’ultimo appuntamento il sorriso e il divertimento            

Un successo l’evento che termina con l’arrivederci al 2024

CasaleOggi, PiemonteOggi, Regione Piemonte

Settemila visitatori complessivi in trenta appuntamenti, quaranta alberi regalati al Parco del Po: la grande festa della musica e del territorio si conclude con un arrivederci al 2024.

E’ finita ballando questa edizione 2023 di Monfrà Jazz Fest.

Se uno dei temi conduttori della rassegna musicale, arrivata alla sua sesta edizione, è stato “Let’s smile”, l’ultimo appuntamento di sabato 9 settembre alla distilleria Magnoberta ha visto protagonisti proprio il sorriso e il divertimento.

Fin dalle 19, per la visita alla storica azienda casalese e la cena con Il Vetusto Monferrato, si è registrato il tutto esaurito tra pubblico, organizzatori e sponsor.

Poche ore dopo erano tutti a ballare nel cortile mentre la musica di The Kitchen Swing Band si diffondeva nell’aria insieme all’odore delle vinacce.

Si vive però anche l’atmosfera di un lungo arrivederci.

Genny Notarianni introduce per l’ultima volta in quest’anno i protagonisti della serata.

Il vicesindaco di Casale Emanuele Capra porta il saluto delle istituzioni: “Un filo di malinconia perché il Fest finisce, ma siamo sicuri che Le Muse stanno già lavorando alla prossima edizione che il Comune sarà ben lieto di sostenere”.

Valeria Luparia, padrona di casa, ricorda il sostegno al Fest fin dalla prima edizione.

Davide Rolandi che supporta il Fest con la concessionaria Rolandi Auto racconta come è bello esplorare in moto le strade del Monferrato.

Infine Ima Ganora, Presidente dell’Accademia Le Muse e ideatrice del MonJF, invita per l’ultima volta al rito di tutti gli appuntamenti di quest’anno: sorridere al proprio vicino.

Del resto di motivi per sorridere il Fest ne ha un bel po’: circa trenta appuntamenti dalla preview di aprile a oggi, concerti, mostre, workshop, produzioni esclusive che hanno totalizzato circa 7000 spettatori complessivi, ma soprattutto hanno confermato la capacità di coinvolgere più che mai il territorio nelle sue varie sezioni portandolo a Casale, nel Monferrato Unesco e infine tra “Wine&Spirits” proprio nei giorni della vendemmia.

Altro tema molto sviluppato dal Monfrà Jazz Fest è stato quello della sostenibilità che lo ha visto a fianco del Parco del Po piemontese e promotore di diverse iniziative green.

Quella più evidente, legata alla distribuzione di acqua durante gli eventi, ha permesso di raccogliere fonti per piantumare circa 40 alberi nel Parco del Po.

E veniamo alla parte musicale: prima della conclusione di sabato giovedì 7 settembre c’è stato l’appuntamento alla birreria Moonfrà di Casale, con la calda voce di Mila Ogliastro, Riccardo Marchese batteria, Gigi Andreone contrabbasso e Andrea Rogato, tastiere.

E’ stata proposta una carrellata tra i più grandi standard jazz al femminile spiegati nelle loro tematiche da Mila Ogliastro che ha saputo captare l’attenzione del numeroso pubblico presente.

La Kitchen Swing Band invece è bravissima a usare swing e blues come arma di intrattenimento di massa.

La voce fascinosa di Mara Panico domina una trascinante sezione ritmica formata da Marco Serra (batteria), Andrea Rogato (piano) e Gigi Andreone (contrabbasso).

Alberto Gandin alla chitarra si ritaglia il ruolo di frontman e conduce da esperto intrattenitore un pubblico sempre più partecipe.

Su classici come Fly Me to the Moon, On the sunny side of the street, My baby just cares for me, Nicole e Alan Pipino cominciano a ballare: è uno spinoff del progetto The Kitchen Swing varato insieme alle Muse che ha portato molti Monferrini a imparare il Lindy Hop (e ne porterà altri dal 13 settembre con i corsi presso i locali di Accademia Le Muse a Palazzo Vitta).

I ballerini aumentano finché sotto il palco si tiene una vera lezione per una trentina di persone.

Gli ultimi 40 minuti la band ingrana la marcia alta, alternando Ray Charles a successi di Rihanna o dei Daft Punk in chiave swing.

Alla fine, quando attaccano “Never can tell” e il Rock & Roll, nessuno riesce a stare seduto e l’intera distilleria è una pista da ballo.

Meglio di così non poteva finire, tanto che in molti si chiederanno, ma che altro può succedere nel 2024?

Redazione di Vercelli

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