LOURDES E SANTA BERNADETTE SOUBIROUS – La rivelazione del piano di Dio ai piccoli - VercelliOggi.it VercelliOggi
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Il 16 aprile 1879 nasceva al Cielo Bernadette Soubirous - 

NEVERS - Non scoraggiarsi mai, vedere la santa volontà di Dio in tutto ciò che mi accadrà, ringraziarLo per ogni cosa, pensando che è per il mio maggior bene che Egli la permette” - La lezione di una Santa che ha tante cosa da dire agli uomini ed alle donne d'oggi -

La Madonna la scelse per confermare al Mondo la sua Immacolata Concezione 

(elisabetta acide) – Lourdes: una cittadina ai piedi dei Pirenei, freddo pioggia… forse nessuno ci sarebbe passato o si sarebbe fermato se nel 1858 un rumore di vento tra i pioppi e “la signora vestita di bianco”, non avesse cambiato le sorti del piccolo villaggio francese.

E’ l’ 11 febbraio quando Bernardette Soubirous, con la sorella ed un’ amica, esce per andare a cercare legna alle rive del fiume Gave nella zona di Massabielle.

Bernardette è una ragazzina dalla salute precaria (soffriva di asma grave) che vive in condizioni di estrema povertà con la famiglia, in quel Cachot nel quale si sono trasferiti dopo aver perso casa e mulino.

Luogo umido e malsano… fatica ad imparare le cose elementari, eppure … la scelta per la preghiera.

Da febbraio a luglio in diciotto apparizioni, la “signora” rivela il suo nome e chiede preghiera.

Da quell’ anno ogni giorno si rinnova la preghiera del rosario, la processione, la celebrazione dell’ Eucaristia e Lourdes ormai, è forse la meta più nota ai fedeli pellegrini.

Fu proclamata santa da Pio XI  l’ 8 dicembre  del 1933,

“Aquerò” , “quella la’” , la “bella signora”, la “ piccola signora giovane”, la “ signora vestita di bianco”, che con lei recitava il santo Rosario e che alla sedicesima apparizione rivela il suo nome: Que soy era Immaculada Councepciou (Io sono L’ Immacolata Concezione). Quanta delicatezza materna: pronunciata in occitano, la lingua che Bernardette conosceva, in modo che non ci fosse alcun dubbio o errore.

Solo quattro anni prima il Papa aveva proclamato il dogma di Maria concepita senza peccato di origine .

In una delle apparizioni, il 7 aprile, avvenne un fatto straordinario: durante una visione Bernadette teneva fra le mani un cero che bruciò del tutto, lambendo le sue mani, per 15 minuti, senza tuttavia procurarle alcuna ustione o dolore .

Presente all’ evento, il medico  Pierre Romaine Dozous, che cronometrò e documentò il fatto, seppur con il suo scetticismo di fondo e si convertì.

Maria parla, ha richieste specifiche, semplici, che coinvolgono non sono la giovane francese ma l’ intera comunità, la Chiesa, il mondo:

Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell’altro. Volete avere la grazia di venire qui per quindici giorni?”;

«Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per i peccatori! Andate a baciare la terra in penitenza per i peccatori!»;

“Andate a dire ai sacerdoti che si venga qui in processione e che si costruisca una cappella”.

Il messaggio di Maria è chiaro, per tutti i tempi: il messaggio di  chi, con cuore di madre, si china ed accompagna i figli a lei consegnati ed affidati.

La conversione  che nasce dalla preghiera per volgere il cuore a Dio ed ai fratelli, la carità, la “ costruzione della cappella”, “chiesa” che va “costruita”, ovunque noi siamo.

Quel nome rivelato  alla ragazza di Lourdes ci racconta la “vocazione” di Maria: essere la madre del Figlio di Dio, di Dio che sceglie di farsi  uomo, di abitare il mondo di carne e lo fa attraverso la bellezza della maternità; una maternità che ha cura dei poveri, deboli, indifesi e che mette in atto quella “Rivelazione” di cui leggiamo nel Vangelo i Matteo: “Grazie  o Padre perché non hai rivelato queste cose ai sapienti ed intelligenti ma le hai rivelate ai piccoli”.

Bernardette è la donna che porta al mondo la voce della madre, che porta al mondo l’ annuncio del Figlio.

Donna libera e considerata un po’ “ribelle”; la vita non le ha risparmiato dolori e sofferenze, anche nel convento dove spesso, come in gioventù, era bersaglio di ironie ed esclusioni.

Il mondo dei “piccoli” del Vangelo, è il mondo della santità, la testimonianza, la preghiera, l’ obbedienza.

Muore a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers, a 35 anni.

Dal 3 agosto del 1925 il suo corpo è esposto in una teca proprio in quel convento, a circa 250 Km  da Parigi.

La Chiesa la ricorda il 16 aprile, giorno della sua nascita al Cielo (1879), nel calendario liturgico.

In lei ancora una volta trova realizzazione il “piano di Dio”: ciò che è scartato dagli uomini è gradito a Dio (1 Cor 1,27).

Che cosa ci lascia questa santa?

Forse l’ esempio di come la “ fragilità “possa diventare una forza, un esempio… lei che ha sofferto nel corpo oggi e’  ricordata in quel luogo “esempio” di devozione e di fiducia: molti i miracoli, molte le conversioni, molti i pellegrini…

In quel luogo dove Maria “conduce a Dio”, dove Bernardette ha pregato con la recita del rosario, dove tanti sono stati in processione …

Non solo richiesta di Grazie per sè di guarigione nel corpo, soprattutto per lo “spirito” per sè e per il mondo. Desiderio di una vita cristiana, di una vita di preghiera, di una vita di carità.

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Da santa Bernardette forse, dovremmo imparare la fede e l’ umiltà, la “missione” anche a costo della derisione, delle difficoltà fisiche, del dubbio, della “messa in discussione” come i molti interrogatori a cui è stata sottoposta per verificare le eventuali contraddizioni 

Da Bernardette forse, dovremmo imparare il “cammino interiore”, quello spirituale, l’ itinerario quotidiano del credente e del fedele, non privo di solitudine, di dubbio, di forza interiore.

Da Bernardette (evidente nei suoi scritti) forse, dovremmo imparare la sua generosità, la sua attenzione ai bisogni degli altri, ai fatti più che alle parole, la sua “empatia” con i bambini, con i piccoli…

Tutti dovremmo seguire “la via a Dio”.

Le sue parole, vergate con una calligrafia sicura sono “illuminanti”:

Non scoraggiarsi mai, vedere la santa volontà di Dio in tutto ciò che mi accadrà, ringraziarLo per ogni cosa, pensando che è per il mio maggior bene che Egli la permette”.

Tra i suoi testi trascritti, compaiono le parole di una lettera composta da Santa Giovanna di Chantal a San Francesco di Sales:

«O Signore Gesù, non voglio più scegliere, suona sulla corda del mio liuto ciò che Ti piace; sempre, e per sempre, suonerà solo questa unica armonia: Sì, Signore Gesù, senza se, senza ma, senza eccezioneFiat in tutto e in me».

Che anche questo sia il nostro Fiat, sul modello di Maria che lei ha tanto seguito, modello di abbandono fiducioso all’ Amore di Colui che ha “ scelto” l’ uomo per salvare il mondo.

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