ISTITUTO LANINO – Incontro “Imparo al buio” - VercelliOggi.it VercelliOggi
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ISTITUTO LANINO – Incontro “Imparo al buio” per sensibilizzare gli studenti alla disabilità visiva      

Le riflessioni dei ragazzi coinvolti nell’incontro

Vercelli Città

La finalità dell’incontro didattico “Imparo al buio” è stata quella di sensibilizzare gli studenti e le studentesse del corso Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale dell’Istituto Lanino alla disabilità visiva, nell’ottica di non pensarla come un limite ma come una diversità.

L’evento, organizzato dalle Professoresse Giulia De Santis ed Elena Ferraris, con il supporto delle colleghe Donatella Capra e Maria Elena Michelone, ha subito trovato la disponibilità di Claudio Costa, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Vercelli.

In aula anche Cristina Bozzetta, consigliera dell’Unione e la tiflologa torinese Elisabetta Grande.

L’intervento è stato organizzato all’interno de “Il Piemonte al mio fianco”, che si propone di promuovere l’inclusione sociale e di migliorare l’autonomia delle persone con disabilità visiva.

Seguiranno le riflessioni degli allievi e delle allieve delle due classi coinvolte, la 2^A SSAS e la 2^B SSAS, elaborate il giorno successivo l’incontro.

Naomi Bresciani

A me è piaciuto molto questo progetto perché mi ha fatto ragionare sul fatto che nella vita non bisogna arrendersi mai anche se ci sono delle difficoltà da affrontare, lo rifarei cento mila volte, molto, molto bello.

Catrina Panetta

Da questo progetto ho imparato veramente tanto. Ho capito che perdere un senso è difficile. Non riesco a comprendere come loro facciano, come loro siano forti ad affrontare tutto questo ogni giorno e mi ha colpita davvero come per loro non sia un peso, anzi un punto di forza… Come la loro memoria sia così forte. Si ricordano tutto, persino i nomi di tutta la classe detti al volo un secondo prima. Ci hanno bendato e avevo un senso di ansia, non sapevo cosa mi aspettava, non sapevo cosa avrei toccato, annusato o assaggiato, ogni volta cercavo di toccare la mia compagna a fianco a me per capire cosa mi circondava, anche per sapere se fosse tutto a posto. Li ammiro veramente tanto, vorrei anche rincontrarli un giorno anche solo per salutarli, soprattutto la signora Elisabetta, che ci ha accompagnati nel progetto e nella prima ora ci ha parlato di come tutti siamo diversi, di come tutti sono speciali anche con degli ostacoli. Questo progetto mi ha lasciato molto dentro, mi sono portata a casa un pezzo in più… Vorrei rifarlo.

Chiara Montino

È stata un’esperienza veramente emozionante e particolare, soprattutto quando ci hanno bendati e ci hanno fatto toccare vari oggetti, che senza l’uso della vista sembravano strani, ma che poi abbiamo scoperto essere di uso comune.

Valentina Cimino

Il progetto mi ha colpita molto perché ho capito che le persone con questa difficoltà non si fermano davanti a niente.

Lorenzo Catricala

Questo progetto per me è stato molto interessante, ad un certo punto ci hanno bendati e noi dovevamo indovinare solo con il tatto l’oggetto che il compagno ci passava. Lo rifarei volentieri.

Anna Maria Rota

A me è piaciuto perché ho usato altri sensi, scoprendo che sono molto sviluppati anche se non li utilizzo tanto poiché sono sempre preceduti dalla vista. Mi ha colpita la storia di Elisabetta, che ci ha raccontato il suo modo di vivere utilizzando gli altri sensi e ironizzando molto. Ci hanno fatto capire che nella vita non bisogna mai arrendersi.

Vittorio Borgogna

Direi che l’attività di ieri è stata molto interessante.

Amira Khribiche

Con questa attività ho capito come il nostro corpo e cervello riescono ad adattarsi di fronte alle problematiche e che non ci sono limiti, è stata davvero una bella esperienza.

Lucrezia Rampino

Ho scoperto nozioni nuove sulle persone cieche che non sapevo, è stato molto formativo.

Agata Conti

Questo progetto è stato molto interessante e divertente. Tutta la classe ha fatto molte domande ed è stato bello ascoltare come vedono loro il mondo al buio. Il laboratorio è stato anche molto piacevole, lo rifarei volentieri.

Vittorio Emanuele Chiorino

Ho avuto l’opportunità di partecipare a un laboratorio sensoriale con delle persone non vedenti ed è stata un’esperienza incredibilmente illuminante. Sono rimasto colpito dalla loro capacità di percepire il mondo attraverso gli altri sensi e dall’empatia e la sensibilità che hanno dimostrato. È stato un incontro che mi ha insegnato tanto sulla diversità e sull’importanza di aprirsi a nuove prospettive.

Sofia Giganti

L’esperienza di ieri mi ha segnato moltissimo. Varie volte mi sono emozionata perché dentro di me mi è salito un senso di tristezza per le tre persone non vedenti che mi sono ritrovata davanti. Dentro la mia testa mi ripetevo “io in questo momento li vedo, ma loro no” e questo mi distruggeva perché mi immagino il mondo tutto buio e non poter vedere le persone a me care. Però ho capito che per loro ormai è la normalità e che ormai si sono adattati al loro “mondo buio”. Penso che queste persone abbiano una forza immane nell’affrontare la vita con così tanta gioia. Un’altra attività che mi ha colpito moltissimo è quando da bendati ci hanno fatto immaginare di essere al mare con il sottofondo del rumore del mare. In quel momento immaginavo di essere in una spiaggia e di toccare l’acqua, però allo stesso tempo mi sentivo persa perché era tutto buio, ma loro sono riusciti a trovare una luce da questo buio e per questo devo a loro tutto il mio rispetto.

Evelina Anchidin

Una cosa che mi ha colpito molto durante l’attività di ieri è la spensieratezza con cui ci hanno parlato della loro condizione.

Martina Gregio

É stata un’esperienza molto interessante e ho capito che, nonostante la disabilità, anche le persone non vedenti fanno una vita come la nostra e che fanno molte più cose di quanto pensassi.

Alessia Colonna

L’esperienza di ieri è stata molto bella e istruttiva, ho imparato molto cose nuove ed interessanti che non sapevo, che queste persone fanno molte cose in autonomia che non immaginavo, ad esempio vestirsi, cucinare, stirare, lavorare, ecc.

Vanessa Basile

È stata una nuova esperienza per poter capire che sono persone come noi, ma vivono in un modo più complicato, ed ho imparato cose nuove.

Francesca Rovatti

Ieri svolgendo l’attività con persone non vedenti ho imparato nuove cose che prima ritenevo banali, ma che in realtà non lo sono (usare il telefono, vestirsi, cucinare…).
È stata un’esperienza molto istruttiva e molto bella.

Aurora Dicosola

Svolgendo l’attività con le persone non vedenti ho capito cose che prima non sapevo, tipo perché portano gli occhiali, ragione che va oltre al fattore estetico e come fanno a svolgere le normali attività. Trovo sia stata un’iniziativa molto piacevole, divertente e istruttiva, nel futuro un’esperienza così mi potrà essere utile per capire almeno parzialmente come fanno a vivere nello stesso modo e a fare le stesse cose che faccio io pur essendo persone non vedenti o ipovedenti.

Aurora Pomati

Ieri abbiamo avuto un incontro in cui ho sviluppato nuove abilità confrontandomi con il fatto di non vedere; indossare una maschera e riconoscere bevande, cibi e oggetti. Mi ha spaventata per un piccolo lasso di tempo, ma mi sono divertita e ho vissuto l’esperienza come una persona con disabilità sensoriale. Mi ha colpita molto l’attività del mare, abbiamo ascoltato suoni legati ad esso, mi ha lasciato un brivido sul corpo perché mentre la professoressa Elisabetta parlava, è come se io fossi stata per quel tempo in una spiaggia uguale a come la raccontava lei.

Miriam Libanoro

Quest’esperienza è stata molto costruttiva e mi sono resa conto che ho fatto molta fatica a tenere la benda sugli occhi e a non vedere quello che mi succedeva intorno. Ho pensato che dev’essere molto difficile nascere vedenti e perdere successivamente la vista. Invece se una persona nasce non vedente riesce comunque a vivere una vita normale, senza troppe difficoltà.

Alessia Haxhiasi

È stata un’esperienza molto bella, costruttiva e significativa. Ieri ho appreso da loro cose che non sapevo prima, ad esempio come fanno a cucinare o semplicemente a come fanno a vestirsi e a gestire una famiglia.

Francesca Era

Mi è piaciuta molto l’attività di ieri, perché mi sono messa nei panni di persone non vedenti e la cosa che mi è piaciuta di più è quando ci hanno fatto immaginare il mare e la sabbia. Tornando a casa pensavo che ho imparato che magari ci lamentiamo della nostra vita dicendo che siamo sfortunati, ma in realtà ci sono veramente persone meno fortunate.
È stata una bellissima attività e spero di rifarla
.

Rebecca Stecchi

L’attività che si è svolta ieri mi ha trasmesso tanto, soprattutto quando Elisabetta parlava e si sentivano i rumori di un video in sottofondo (le onde del mare, il vento…), mi sentivo come ipnotizzata e mi sembrava di essere lì in quel momento. E questa attività mi ha fatto capire come una persona non vedente vive la propria vita quotidiana.

Aurora Galletti

È stata un’esperienza a bocca aperta. Ci hanno bendati e ci hanno fatto toccare determinati oggetti, al momento è stato difficile capire di che oggetti si trattasse, ma anche il passaggio tra i compagni che erano vicino a me è stato complicato. Attraverso quest’esperienza ho capito che le persone con disabilità sensoriale riescono a vivere nella normalità con la giusta autonomia, infatti è stata un’esperienza da non dimenticare.

Machach Riham

È stata un’esperimenta molto piacevole e interessante… Ho capito che anche le persone non vedenti riescono a svolgere attività di vita quotidiana in maniera autonoma. Mi ha colpito molto quando Elisabetta parlava del suo primo amore, nonostante la disabilità è riuscita a viverlo in pieno. Anche il laboratorio con le bende è stato bello, perché in un certo modo, ci siamo potuti mettere nei loro panni.

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Redazione di Vercelli

Posted in Scuola e Università