VercelliOggi
Il primo quotidiano online della provincia di Vercelli
Provincia di Vercelli, Regione Piemonte
Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO - Letture dalla Liturgia nella Solennità di Pentecoste -  "Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio" - Audio video con Padre Roberto Pasolini - Commento a cura delle Suore Carmelitane del Monastero "Mater Carmeli" di Biella -

Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto

Dagli Atti degli Apostoli

At 2,1-11

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Dal Sal 103 (104)

  1. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature. R.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. R.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. R.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Rm 8,8-17

Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.
E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.

SEQUENZA

Veni, Sancte Spíritus,
et emítte caélitus
lucis tuae rádium.
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Veni, pater páuperum,
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolátor óptime,
dulcis hospes ánimae,
dulce refrigérium.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
In labóre réquies,
in aestu tempéries,
in fletu solácium.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O lux beatíssima,
reple cordis íntima
tuórum fidélium.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Sine tuo númine,
nihil est in hómine,
nihil est innóxium.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.
Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.
Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus,
sacrum septenárium.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 14,15-16.23b-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA

Lo Spirito: santa ebbrezza di Dio

(At 2,1-11; Sal 103; Rm 8,8-17; Gv 14,15-16.23b-26)

Gesù prega il Padre perché dopo la sua Ascensione al Cielo i suoi non rimangano orfani, ma ricevano un altro Paraclito: lo Spirito Santo.

ll termine Paraclito (dal greco paràkletos), appartiene al Vangelo di Giovanni e indica: colui che è «chiamato accanto» (para-kalèo; ad-vocatus) come assistente, avvocato, intercessore.

Molti altri sono i nomi e le immagini con i quali la Chiesa indica lo Spirito Santo: Dono di Dio, Guida, Ospite dolce dell’anima, Unzione spirituale, Acqua viva, Nube, Colomba, Fuoco, Vento, Dito di Dio, Amore, Ebbrezza dell’anima.

Nella prima lettura degli Atti troviamo alcune di queste immagini dello Spirito che si manifesta come un vento gagliardo che irrompe all’improvviso e poi come vampe di fuoco che si posano su ognuno dei presenti, che in preghiera attendono nel cenacolo con Maria la promessa del Padre.

Ed ecco che la promessa si compie e tutti sono riempiti dal Dono di Dio, presi da una santa ebbrezza appaiono come ubriachi a tutti coloro che li vedono e li ascoltano proclamare in ogni lingua le meraviglie del Signore.

Lo Spirito non parla di sé, ma annuncia Gesù, insegna il suo Vangelo, ricorda e difende in noi la sua Parola, così dove c’è lo Spirito si trova l’estasi, l’uscita da sé, finalmente si sperimenta la libertà dal girare e rigirare intorno a se stessi, si spezza il cerchio del nostro egoismo.

Coloro che accolgono lo Spirito Santo, diventano uomini e donne capaci di relazioni vere, di incontrare e annunciare a tutti i fratelli e le sorelle il Cristo risorto e la vita nuova che si trova in lui. Chi ama osserverà la parola del Signore e come figlio amato, si lascerà guidare dallo Spirito Santo e diventerà sua stabile dimora, vivendo un rapporto non occasionale ma stabile, fermo, come pietra vivente che edifica il Tempio vivo di Dio.

Lo Spirito che irrompe nel cenacolo e non nel Tempio di Gerusalemme, non abita in un Tempio fatto da mani d’uomo, ma nel cuore di ogni uomo e donna che diventano il vero Tempio, dove Dio desidera e ama dimorare.

Lo Spirito che viene a creare nei discepoli un cuore nuovo, fa sì che essi diventino un solo popolo nuovo.

A ognuno consegna un dono particolare per l’utilità di tutti, il medesimo Spirito crea la diversità e l’unità, per cui il dono di ognuno è di tutti e tutti gioiscono, quale unico corpo, della unicità di ogni membro.

Lo Spirito annuncia la pace del Risorto, chi vive secondo lo Spirito è spinto a diventare operatore di pace, a rendere bene per male, si allontana dall’arroganza vivendo la mitezza, fugge dal frastuono fortificando il proprio uomo interiore con la preghiera e il silenzio, è sempre pronto a rendere ragione della speranza che abita in lui.

Lo Spirito, primo dono del Risorto, annuncia la novità del Vangelo, smuovendoci dalle nostre sicurezze, dai nostri programmi e previsioni.

Chiediamo di non resistere e non difenderci dal Soffio di vita dello Spirito: Egli è freschezza, fantasia che non riempie tanto la mente di idee, ma incendia il cuore spingendo a un servizio di amore nel linguaggio che ciascuno è in grado di comprendere (dall’Omelia di Papa Francesco a Instambul, novembre 2014).

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

Posted in Pagine di Fede, Vercelli Oggi