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Provincia di Vercelli, Regione Piemonte
Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO - Letture dalla Liturgia nella VII Domenica del Tempo Ordinario - "Oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano" - Commento a cura della Prof. Elisabetta Acide 

con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio

1 Sam 26, 2.7-9.12-13. 22-23

Dal primo libro di Samuèle

In quei giorni, Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti d’Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.
Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno. Abisài disse a Davide: “Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo”. Ma Davide disse ad Abisài: “Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?”.
Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era una grande distanza tra loro. Davide gridò: “Ecco la lancia del re: passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore”.

Sal 102

RIT: Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

RIT: Il Signore è buono e grande nell’amore.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

RIT: Il Signore è buono e grande nell’amore.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

RIT: Il Signore è buono e grande nell’amore.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.

RIT: Il Signore è buono e grande nell’amore.

1 Cor 15,45-49

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti.
E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

Lc 6, 27-38

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

“A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE

Deserto… la fuga di Davide… (prima lettura).

Deserto… luogo della “prova”… asperità… luogo del “nascondimento”, che diventa luogo “di vendetta”: Saul invidioso dei successi di Davide, si muove con l’esercito.

Davide ha paura, braccato, tradito… seppur “amato dal Signore”.

Davide nel deserto non è solo… Il Signore è con lui.

L’ “occasione” accade… Abisai incalza… ma Davide “resiste”.

Un uomo “inerme”, il ”nemico dorme”, eppure Davide non cede alla tentazione: ruberà la lancia e non lo ucciderà.

Prende la lancia (probabile strumento che Saul avrebbe utilizzato contro Davide) e l’acqua, preziosa fonte di vita nel deserto, e se ne andrà, non interverrà, preserverà la vita a Saul.

Uomo davanti ad un uomo… il “potere” sopra gli altri… la vita per la vita… eppure Davide non “cede” alla tentazione, usa la sua libertà con responsabilità.

«Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico», eppure la vita del  “nemico” non è a mia “disposizione”.

L’uomo chiamato a “custodire”, non ad “uccidere”.

Prende la lancia e prende la brocca dell’acqua… forse per non permettere neppure ad Abisai di uccidere.

Davide che “interpreta” la volontà di Dio.

Il brano ci aiuta a riflettere sull’importanza del “discernimento”: Dio non si “impone”, “propone”, sta all’uomo la capacità di ascoltare la voce del Signore.

La riflessione che nasce dalla capacità di “interpretare” le vicende umane alla “luce della volontà di Dio” e la tentazione umana (in questo caso rappresentata da Abisai) di dire “Dio lo vuole” per giustificare ogni azione negativa.

Dio è lì, manda un “torpore” sull’esercito, attende ed aspetta l’ azione di Davide.

Lo stesso “torpore” sceso su Adamo nella Genesi.

Il “torpore” della vita nelle mani di Dio, creatore e Signore della vita.

E Davide non agisce con la “vendetta”, ma confida nella giustizia di Dio.

“Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà” .

Si allontana Davide, pone “la distanza”, “lascia spazio”.

Davide rinuncia alla “vendetta” e usa “pietà”, “misericordia”.

Davide è un uomo “libero” e “liberato”, un uomo che sa “scegliere” e “discernere”.

Davide ha “cuore che sa comprendere” (non possiamo non ricordare l’episodio precedente del mantello e farne una correlazione).

Davide non era “tenero” nei confronti dei “nemici”, i racconti biblici ce lo ricordano… eppure ha “cuore che perdona”, ha “cuore” che riconosce in Saul l’ “unto del Signore”, oltre la “logica del male”, perché l’uomo è sempre “immagine” di Dio.

Davide perdona.

La grande forza dell’uomo.

***

Eravamo contenti, soddisfatti… “beati” e “guai” un “programma di vita” rassicurante e coinvolgente.

In quella pianura quelle parole di Gesù, riportate dall’evangelista Luca, ci avevano davvero riempiti di “speranza”… ed ora… (Vangelo).

Troppo esigente Gesù… ci sta chiedendo troppo…

Non è “umano” quello che chiede… “amare i nemici”.

Amare.

Amare è “volere il bene” dell’altro.

Ma come posso amare il “nemico”?

Non si ferma…

Sciorina verbi “impossibili”, azioni che richiedono troppo…

Gli “imperativi” dell’Amore.

“Amare… voler bene… porgere la guancia… dare …non chiedere indietro… non rifiutare…benedire… pregare”.

Amore di azioni e di parole… troppo…

Gli “imperativi” che fanno compiere passi.

“Fare” azioni positive per “generare”.

Nella facilità e semplicità dei rapporti umani, Dio ci chiede e propone un “modello divino”.

Gesù ci chiede di “guardare” ed “amare” con gli occhi ed il cuore di Dio.

Amare chi ci fa del male, chi ci toglie il necessario, chi ci percuote, chi chiede… il “nemico”.

Chi è il “nemico”?

Possibile? Umano?

Divino.

Come il “modello”: Gesù.

Quell’uomo che, trafitto dai chiodi, umiliato, deriso, crocifisso… dirà “perdona loro”.

Difficile ma “possibile”.

L’Amore più grande.

L’amore oltre la “giustizia”, perché per amare, non basta essere “giusti”.

Se nelle beatitudini Gesù ci ha fornito un programma di vita per la felicità, in questa pagina ci offre un “programma di vita” per la giustizia.

Più “giusto” della giustizia è l’amore.

Gesù non ci chiede di essere “amici”, ci chiede di “amare”, di essere “giusti”; possiamo anche non essere simpatici, empatici (sono sentimenti spontanei).

Gesù ci chiede di amare.

Non basta “astenersi” dall’odio, occorre fare di più: accogliere gli altri con amore, oltre la vendetta, oltre la “risposta” prevista e programmata, oltre le ingiurie e le cattiverie, per “vedere”, “accogliere”, ed “aiutare” ad “uscire” dalla condizione di odio che ha mosso l’azione, che ha dato uno “schiaffo”, che ha “rubato la tunica”, che ha “offeso”, denigrato…

Amore “estremo” che ha il nome del perdono.

Amore verso i nemici… senza neppure che chiedano “scusa”, senza neppure che “si giustifichino”…

Perché l’ amore verso i nemici dona la pace.

L’ amore verso i nemici non ci fa “avvitare” nell’ odio e nel risentimento.

L’ amore verso i nemici ci “libera”.

A chi ti percuote offri anche l’altra ( guancia)”… Fare il bene e’ andare “ oltre il fare” e’ “essere”, è non misurare, non calcolare, non proporzionare…

Il bene dell’ amore.

Il bene del “mettersi al posto di…” per “provare” a ricevere il bene, per raccogliere l’ amore oltre la cattiveria, la vendetta, il risentimento, l’ odio, le invidie…

“Porgere anche l’ altra guancia è essere uomini di speranza, uomini che sanno che “si può “, che possiamo credere in un mondo dove l’ amore potrà fare “la differenza”.

Porgere anche l’ altra guancia”… non solo porgere, anche allungare una mano per fare una carezza alla guancia di chi ci ha colpito.

La forza dell’ amore.

L’ amore che “risponde” alla violenza, alla sopraffazione, al male e spezza le catene dell’ odio.

Il dono del perdono.

Per-dono amo.

Per-dono non condanno.

Dono il mio perdono.

Non condanno l’uomo, solo la sua malvagità, il suo errore, e “porgendo” la guancia, non rispondendo con la vendetta, anche il mio “nemico” sarà sottratto dalla spirale della violenza.
Gesù è abile, conosce i meccanismi degli schiaffi e dei “manrovesci” ecco perché dice di porgere l’ altra guancia , sottolinea per i suoi uditori da perfetto maestro: ti sottraggo il potere delle violenza, mi offro. La mia guancia sinistra è qui per interrogarti, per farti riflettere… per darti una “possibilità”.

Amore oltre il dis-umano per umanizzare l’ altro.

Il coraggio contro il male.

L’ amore “si fa carico” dell’ odio e dell’ ingiustizia.

La “sintesi” dell’ amore incondizionato.

Matteo nel suo Vangelo diceva “Siate perfetti come e’ perfetto il Padre vostro”. (Mt 5,48), l’ evangelista Luca va “oltre”, dice “Amate i vostri nemici… perdonate e vi sarà perdonato”, abbiate Dio come “modello” e sul suo esempio sarete suoi figli.

Abbiamo “conosciuto” questo amore, sulla croce, in quelle ore di passione, davanti al Sinedrio, davanti a Pilato, davanti ad Erode, sul Golgota, sulla via dolorosa, nel Getzemani…

Abbiamo conosciuto questo amore oltre il tradimento, oltre il rinnegamento, oltre la fuga degli amici.

Abbiamo conosciuto questo amore nel fare la volontà del Padre, nel consegnare la propria madre al mondo, nelle parole rivolte al malfattore.

L’ amore che “supera”, che abbraccia, che perdona con misericordia, che risana, che rinnova, che salva.

Se Gesù non ci avesse fatto conoscere questo amore misericordioso non lo avremmo neppure potuto immaginarlo.

Perchè “il Signore darà a ciascuno secondo la sua giustizia ed alla sua fedeltà “ (1 Sam 23).

***

Quell’ Amore di Dio (seconda lettura) che guarda all’ uomo, sua creatura , oltre i peccati, che giudica con “mitezza” e con “giustizia”.

Un Amore che trasforma e saremo con il Signore, come il Signore è. Una “consolazione” per l’ uomo, la grazia dello Spirito Santo che “trasforma”.

La grazia della fede.

Da uomo “terrestre” a uomo “celeste”.

Dalla vulnerabilità dell’uomo terrestre alla testimonianza della gratuità dell’amore divino.

Testimoni forti e credibili.

Credenti.

Testimoni dell’Amore.

Testimoni di Misericordia.

Testimoni di Speranza.

Lo Spirito Santo opererà in noi compirà la sua opera di perdono e misericordia come il Padre ed il Figlio.

Per essere “uomini nuovi” che rivelano ciò che hanno ricevuto.

Il Mistero dell’ Amore di Dio.

Per poter con fede confermare le parole del Salmo: “Misericordioso e pietoso è il Signore,lento all’ira e grande nell’amore” un Dio che “non ci tratta secondo i nostri peccati e le nostre colpe.

La compassione di Dio che è misericordia per l’uomo.

 

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